Political Risk & Country Analysis Maggio, 2013 ARABIA SAUDITA– Guida Paese ARABIA SAUDITA Superficie:312.685km² Città principali: Riyad (la capitale), La Mecca, Gedda e Qatif Popolazione ed età media: 26,9 mln; 25,7 anni Lingue: arabo Forma di governo: Monarchia assoluta islamica Agenzie di rating S&P’s Moody’s Fitch SACE 1 Contesto operativo Fare business 2 Competitività 2 Corruzione 2 Dati macroeconomici Fonte: CIA, The World Factbook, 2013 Rating Outlook AAAa3 AA2/7 Stabile Stabile Stabile - Opportunità per il business internazionale 3 Classificazione 22° (su 185 paesi) 41° (su 144 paesi) 41° (su 176 paesi) 2011 2012 2013S 2014S 670 749 762 790 23.910 25.910 25.550 25.670 Variazione del PIL (%) 7,0 5,7 4,1 4,9 Consumi privati (% ) 26,9 26,6 28,8 30,2 Inflazione (%) 5,0 4,5 4,4 3,3 Disoccupazione (%) 10,8 10,6 10,5 10,4 Bilancio Pubblico (% PIL) 12,0 12,6 4,9 1,2 Debito pubblico (% PIL) 11,2 11,2 11,8 10,6 Cambio SAR/USD 3,75 3,75 3,75 3,75 PIL ($ mld) PIL pro-capite ($) 2011 2012 Export Italia 3.716 4.041 Import Italia 7.294 7.482 Saldo Italia -3.578 -3.441 Fonte: Istat, maggio 2013 1. Condizioni di assicurabilità: i Paesi sono classificati in 8 categorie di rischio da 0 a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio, mentre 7 il massimo. Fare business: World Bank, Doing Business 2013 Competitività: World Economic Forum, Global Competitiveness Index 2013 Corruzione: Transparency International, Corruption Perceptions Index 2012 3 L’indicatore è una media delle valutazioni espresse nelle singole sezioni del documento. 2 UniCredit – Political Studies Incognite sulla successione al trono: la sfida riguarderà il delicato sistema di successione al trono e le relative faide. Necessità di procedere con un programma di diversificazione dell'economia: a fronte di un’economia monodimensionale dipendente dal petrolio, il futuro economico dipenderà dall'efficacia dei programmi di diversificazione del sistema produttivo. Fonte: The Economist Intelligence Unit, maggio 2013 Interscambio con Italia mln€ Punti di debolezza Pag. 1 Possibile aumento costo del lavoro: la politica della “saudizzazione” che vincola imprese ad assumere cittadini sauditi fino al 30% può comportare un aumento del costo del lavoro. Procedure doganali complesse: tempi di sdoganamento lunghi. Punti di forza Crescita media: 5% di crescita media annua, il PIL del Paese rappresenta il 25% di quello di tutta l’area MENA. Il reddito procapite è in crescita da 23.910€ del 2011 a 26.200€ previsti per il 2020. Basso costo energia: 1° paese al mondo per produzione greggio e 4° per riserve di gas. Le aziende locali hanno forniture di a prezzi favorevoli. Incentivi ad investitori esteri ed eccellente norme per le imprese: nessuna tassa sul reddito personale, obbligo per gli investitori di pagare solo 20% sul profitto netto, possibilità per gli investitori stranieri di usufruire di finanziamenti locali. Disclaimer nell’ultima pagina. Maggio, 2013 Political Risk and Country Analysis ARABIA SAUDITA - Guida Paese QUADRO POLITICO Contesto politico Indicatori politico-sociali Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati The Economist Intelligence Unit, 2013 1) Scenario politico. L’Arabia Saudita è una delle poche monarchie assolute ancora esistenti (161° su 167 paesi secondo la classifica Democracy Index dell’EIU). La stabilità politica del Paese è da sempre assicurata dal potere esercitato dalla famiglia reale Al Saud in stretta alleanza con il clero wahabbita e dalla mancanza di qualunque forma legalizzata di opposizione politica. 2) Tematiche attuali. Gli sforzi della famiglia reale di mantenere lo status quo attraverso la ricerca di un equilibrio tra l’elite occidentalizzata e l’establishment religioso più conservatore, hanno portato all’introduzione di riforme assai moderate volte a preservare la coesione sociale nonostante le richieste per una riforma in senso moderno dello Stato. 3) Scenari futuri. Nel breve periodo il Paese non presenta particolari rischi politici. Nel medio periodo la più grande sfida che la famiglia Al Saud dovrà gestire riguarderà il delicato sistema di successione al trono e le relative faide interne che ne potrebbero scaturire. Possibili fonti di instabilità interna sono rappresentate dal terrorismo islamico, dall’alta disoccupazione giovanile, dai crescenti appelli per una maggiore democratizzazione e dalla scarsa diversificazione economica. Se il ricorso all’aumento massiccio della spesa pubblica o le timide aperture utilizzate dal Re per evitare il verificarsi di una qualche forma di malcontento ispirato alle Primavere Arabe dovessero risultare insufficienti, nel lungo termine il rischio di instabilità politica potrebbe essere destinato ad aumentare. QUADRO ECONOMICO Contesto economico Composizione del GDP 2012 Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati CIA The World Factbook, 2013 UniCredit – Political Studies 1) Elementi di forza. Nonostante l’Arabia Saudita abbia un assetto istituzionale all’apparenza immutabile è uno dei paesi più ricchi al mondo grazie alle ricche riserve petrolifere di cui dispone, i cui ricavi rappresentano l’80% delle entrate ed il 45% del PIL. Dopo un periodo di forte crescita economica a seguito del rialzo dei prezzi del petrolio e dell’aumento della domanda mondiale di idrocarburi, che hanno fatto registrare all’economia saudita nel 2011 un 6,9% del PIL, nel 2012 il prodotto interno lordo è stimato ad un tasso che, seppur inferiore, si attesta al 5,7%. Oltre alla crescita media del PIL al 5%, l’ottima posizione geografica, il basso costo dell’energia, la facilità nel fare business e gli incentivi per gli investitori stranieri costituiscono i punti di attrazione e forza dell’economia saudita. 2) Elementi di debolezza. L’economia monodimensionale dipendente dal petrolio, la necessità di avviare programmi di diversificazione dell’economia verso settori quali infrastutture, energie rinnovabili, trasporti, rimangono i principali fattori di rischio economico. Inoltre, il considerevole utilizzo di forza lavoro straniera (90% nel settore privato), unito all’alto tasso di disoccupazione giovanile (intorno al 30%) e ad una popolazione giovanissima costituita per quasi il 70% da ragazzi sotto i 20 anni costituiscono elementi di potenziale instabilità che, se non affrontati, potrebbero essere destinati ad acuirsi nel tempo. Esiste la impossibilita di un deficit di bilancio dal 2015, dovuto alla spesa sia per imponenti progetti infrastrutturali sia per programmi di assistenza sociale. 3) Scenari futuri. L’imponente flusso di liquidità dovuto alle maggiori esportazioni consentirà alla famiglia reggente di poter avviare una serie di riforme in infrastrutture e servizi. I grandi investitori inclusi quelli italiani sembrano infatti interessati ai grandi progetti di diversificazione che - nel quadro del contenimento di un possibile malcontento popolare - sono volti alla costruzione di imponenti infrastrutture note come “economic cities” e per le quali Riyadh è pronta ad investire oltre 400 miliardi di dollari nei prossimi anni. Pag. 2 Disclaimer nell’ultima pagina. Maggio, 2013 Political Risk and Country Analysis ARABIA SAUDITA - Guida Paese INTERSCAMBIO COMMERCIALE - IDE Import dall’Italia per settori (mln €, 2011) Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati ICE, 2013 1) Scambi con l’Italia. Nel 2012, l’interscambio commerciale tra Italia e Arabia Saudita ha raggiunto un valore di €11.4 miliardi. Le importazioni italiane dall’Arabia Saudita sono aumentate tra il 2011 e il 2012 da €7.2 mld a 7.4 mld, mentre le esportazioni sono cresciute da €3.7 mld del 2011 a 4 mld del 2012. Il saldo commerciale in rosso per l’Italia (3.4 mld nel 2012) ha risentito dell’aumento del prezzo del petrolio. 2) Import settoriale dall’Italia. Per quanto concerne l’import saudita dall’Italia, la voce dominante è costituita dai macchinari, apparecchiature elettriche, prodotti in metallo e chimici. 3) Interscambio e Investimenti Diretti Esteri (IDE). Con una bilancia commerciale in attivo di $229 mld ed un surplus di partita corrente di quasi €140mld, l’Arabia Saudita nel 2011 ha messo a segno un’eccellente performance nel flusso degli scambi commerciali. L’Asia è il principale mercato delle esportazioni del Regno saudita, soprattutto per il petrolio. L’Unione europea nel suo complesso è la prima fonte delle importazioni saudite. E’ comunque prevista una crescita delle importazioni saudite nel corso del 2012, soprattutto grazie ai grandi progetti industriali per la diversificazione dell’economia, soprattutto per le importazioni di tecnologie e componenti industriali. L’Unctad FDI Attraction Index 2012 colloca il Regno saudita al 12 °posto tra Paesi al mondo che hanno mostrato maggiore capacità nell’attrarre investimenti esteri nel corso 2011. Tuttavia, pur rimanendo di gran lunga al primo posto tra i Paesi dell’area, il flusso è calato del 42% nel 2011, raggiungendo solo $16mld per la sospensione di alcuni grandi progetti edili a seguito della crisi finanziaria globale. Da uno stock di 17 mld di dollari registrato nel 2000, lo stock di IDE attivi nel Paese ha raggiunto i $186 mld nel 2011, in larga misura grazie alla legge sugli investimenti esteri che consente ad imprese straniere di acquisire anche il 100% di imprese saudite. QUADRO OPERATIVO Contesto operativo 1) Contesto operativo. I rischi operativi in sono relativamente bassi rispetto agli standard regionali e si sono ulteriormente ridotti in quanto il Governo ha nell’ultimo decennio adottato una serie di misure a favore degli investitori. Il 18°posto su 144 nel Competitiveness Report 2013 ed il 22° posto su 185 nel Doing Business 2013 confermano l’ottima predisposizione del governo verso gli investitori. 2) Pagamenti e riscossioni. I pagamenti in contante sono ancora diffusi, così come gli assegni, anche se i pagamenti con carte di credito sono in crescita. Le procedure per la risoluzione delle cause di insolvenza durano in media 2,8 anni, comportando spesso la cessione frazionata dell’azienda. Si recuperano mediamente 28 centesimi per ogni dollaro. A livello globale, l'Arabia Saudita è al 107° posto nella classifica Doing Business per quanto concerne la facilità nel risolvere casi di insolvenze. Principali indicatori DB 2013 I 5 fattori maggiormente problematici per fare business Fonte: Rielaborazione Unicredit su dati World Bank, Doing Business 2013 (0 = migliore performance). UniCredit – Political Studies Fonte: Rielaborazione Unicredit su dati World Economic Forum, The Global Competitiveness Report 2012-2013. *Classifica stilata in base alle risposte ricevute dagli imprenditori operanti in loco intervistati. Pag. 3 Disclaimer nell’ultima pagina. Maggio, 2013 Political Risk and Country Analysis ARABIA SAUDITA - Guida Paese Political Studies Political Studies: Elena Fenili (Head of Political Studies) Political Risk & Country Analysis*: Francesca Nenci (Head of Political Risk & Country Analysis); Angelica Attolico (Political Analyst); Luciano Mario Bencivinni (Political Analyst); Esra Gulfidan (Political Analyst); Alessia Messina (Political Analyst). * Political Risk & Country Analysis monitora regolarmente l’area dell’Europa Centro-orientale (AT, BA, BG, CZ, DE, EE, HR, HU, LT, LV, PL, RO, RU, SK, SLO, SRB, TR, UA), ed altre regioni del mondo tra cui l’ Asia, l’ Africa, il Medio Oriente e l’America del Sud. Publication Address UniCredit - Public Affairs Political Studies [email protected] Disclaimer Le stime e le valutazioni contenute nella Guida Paese rappresentano l’opinione autonoma e indipendente di UniCredit SpA (di seguito “UniCredit”) e si basano su dati e informazioni tratte da fonti pubbliche che UniCredit ritiene attendibili, ma sulle quali non rilascia alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità circa la loro completezza, correttezza e veridicità. I dati, le informazioni, le opinioni e le stime espresse sono da considerarsi aggiornate alla data riportata nella Guida Paese. UniCredit si riserva il diritto di aggiornare/modificare i dati, le informazioni e le opinioni espresse nella Guida Paese in qualsiasi momento senza alcun preavviso. 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