indonesia - Unicredit

annuncio pubblicitario
INDONESIA – Guida Paese
Gennaio, 2016
INDONESIA
33V
Superficie: 1.904.569 km²
Città principali: Jakarta, Surabaya, Bandung
Popolazione ed età media: 255,9 mln; 29,6 anni
Fonte: CIA World Factbook, 2016
Lingue: indonesiano, inglese, olandese
Forma di governo: Repubblica Presidenziale
Agenzie di rating
Rating
Outlook
BB+
Baa3
BBB3/7
Positivo
Stabile
Stabile
S&P’s
Moody’s
Fitch
SACE 1
Contesto operativo
Fare business 2
Competitività 2
Corruzione 2
Dati macroeconomici
Opportunità per il business internazionale 3
-
Classificazione
109° (su 189 paesi)
37° (su 140 paesi)
107° (su 175 paesi)
Punti di debolezza
2014
2015s
2016p
2017p
888
876
919
1.021
3.508
3.420
3.560
3.920
Variazione del PIL (% )
5,0
4,8
5,3
5,7
Consumi privati (% )
5,3
5,2
5,7
5,4
Consumi privati (% PIL)
57,2
57,3
57,6
58,2
Inflazione (% )
6,4
6,5
6,0
6,4
Disoccupazione (% )
5,9
6,2
6,0
6,3
Bilancio Pubblico (% PIL)
-2,2
-2,2
-2,1
-1,9
Debito pubblico (% PIL)
25,9
37,7
28,7
29,2
Cambio IDR/USD
11,86
13,31
14,23
14,34
PIL ($ mld)
PIL pro-capite ($)
Fonte: Economist Intelligence Unit, gennaio 2016
Interscambio mln €
2014
I-XI 2015
Export Italia
1.192
768
Import Italia
1.996
1.556
Saldo Italia
-804
-788
Forte dipendenza dalla Cina
per le esportazioni di
materie prime.
Vulnerabilità ai prezzi delle
commodities e recenti
turbolenze sul tasso di
cambio.
Necessità di migliorare la
rete infrastrutturale e di
proseguire nella lotta alla
corruzione.
Sistema legale complesso.
Minacce terroristiche in
particolare nella zona di
Papua.
Sedicesima economia al
mondo con ampio mercato
interno e classe media in
crescita con forte
propensione al consumo.
Crescita economica
sostenuta: uno dei paesi
con i più alti tassi di
crescita a livello mondiale.
Risorse: ricco di materie
prime, di prodotti agricoli
e di fonti energetiche
ancora non ben sfruttate.
Settore bancario
sviluppato.
Costo del lavoro
competitivo.
Fonte: Istat, gennaio 2016
1
Condizioni di assicurabilità: i Paesi sono classificati in 8 categorie di rischio da 0
a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio, mentre 7 il massimo.
2
Fare business: World Bank, Doing Business 2016
Competitività: World Economic Forum, Global Competitiveness Index 2015/2016
Corruzione: Transparency International, Corruption Perception Index 2014
3
L’indicatore è una media delle valutazioni espresse nelle singole sezioni del
documento.
pag. 1
Punti di forza
Disclaimer nell’ultima pagina
Gennaio, 2016
INDONESIA – Guida Paese
QUADRO POLITICO
Contesto politico
Indicatori politico-sociali
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati Economist
Intelligence Unit, 2016.
QUADRO ECONOMICO
Contesto economico
Composizione del PIL 2014
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati CIA World
Factbook, 2015
1) Scenario politico.
Il paese è guidato da luglio 2014 da Joko Widodo che ha inaugurato un nuova
era per il Paese, trattandosi del primo Presidente a non provenire dalle fila
dell’apparato politico-militare, oltre ad essere particolarmente apprezzato dagli
investitori soprattutto per il suo approccio pro-business.
2) Tematiche attuali.
Tra settembre e novembre del 2015 il Governo Widodo ha annunciato sei
pacchetti di stimolo all’economia tracciando un percorso teso a migliorare il
business environment nell’anno in corso (2016). Tra le misure più importanti:
 una semplificazione dei regolamenti che si tradurrà in una riduzione dei costi e
della fiscalità di cui il business beneficerà direttamente;
 le politiche di stimolo della domanda interna che dovrebbero portare ad un
aumento dei volumi;
 Il budget 2016, approvato con pochissimi emendamenti, pone l’accento sulle
infrastrutture per potenziare ed espandere un settore che durante la crisi
finanziaria del 1997/98 ha sofferto particolarmente per un calo d’investimenti.
Il recente attentato di Jakarta (gennaio 2016) a firma ISIS, sebbene sia il più
grave dal 2009 non muta il quadro delle capacità tecniche dei gruppi terroristici
ma alza il livello dello scontro nei confronti della scelta degli obiettivi.
3) Scenari futuri.
La Presidenza di Joko Widodo si è particolarmente rafforzata con l’ingresso del
partito National Mandate Party (Partai Amanat Nasional: PAN) nella maggioranza
ma soprattutto con l’accordo con il Golkar – il più grande partito d’opposizione con
cui si è raggiunto un tacita intesa per portare avanti i programmi legislativi chiave
del Governo. Alla luce di ciò il cammino di Joko Widodo è certamente più fluido e
sarà meno condizionato dalle dinamiche interne al suo stesso partito. L’Indonesia
si conferma anche in questo caso un paese a geometria politica variabile in cui
l’unione tra le forze politiche deriva più dai singoli progetti legislativi che
dall’appartenenza politica.
1) Elementi di forza.
 Sedicesima economia al mondo, ampio mercato interno con una classe media
in crescita e destinata a triplicarsi nel prossimo decennio.
 Crescita economica sostenuta. Dopo un 2014 ed un 2015 in calo (in particolare
a causa delle esportazioni, soprattutto di carbone verso la Cina), il PIL del paese
tornerà a crescere nel 2016 (+5,3% ), grazie a: forti consumi interni, trainati
da un ampia e giovane popolazione ben predisposta al consumo; dall’aumento
nella spesa infrastrutturale; e dall’effetto positivo delle previste riforme
economiche.
 Risorse naturali (agricoltura, energia e settore minerario) e industria turistica.
 Rating positivi ed upgrading del rating sovrano al grado Investment.
 Alto stock di riserve valutarie $105 mld (dicembre 2015).
2) Elementi di debolezza.
 Forte dipendenza dalla domanda cinese per le esportazioni (che comunque
incide sul paese solo per il 25% del PIL).
 Turbolenze sul tasso di cambio (le pressioni sulla Rupia Indonesiana aprono lo
scenario di una fuga di capitali).
 Vulnerabilità a prezzi commodities (forte esportatore di minerali).
 Disoccupazione alta rispetto alla media del sud-est asiatico, soprattutto in
alcune aree.
3) Scenari futuri.
Il paese presenta notevoli potenzialità, considerata l’ampiezza del suo mercato
interno, la forte propensione al consumo e la ricchezza in risorse naturali.
Tuttavia, la vulnerabilità a fattori esterni come il prezzo delle commodities o la
dipendenza dall’andamento dell’economia cinese richiedono importanti sforzi da
parte di questa amministrazione nel portare avanti le riforme economiche
pianificate per garantire una crescita economica più sostenibile e rendere il
paese ancora più attraente per gli investitori (positivo da questo punto di vista
come primo passo il bando all’estrazione di minerali non lavorati per stimolare
l’industria nazionale della trasformazione, e fondamentale come prossimo sarà
l’attuazione del piano infrastrutturale per rendere omogenee dal punto di vista
della crescita anche aree del paese oggi tagliate fuori).
pag. 2
Disclaimer nell’ultima pagina
Gennaio, 2016
INDONESIA – Guida Paese
INTERSCAMBIO COMMERCIALE - IDE
Import dall’Italia per settori (% , Gen.
Agosto 2015)
Fonte: Rielaborazioni UniCredit su dati Ministero
Sviluppo Economico, 2015.
Principali Paesi investitori (% , 2014)
Fonte: Rielaborazioni UniCredit su dati Indonesia
Investment Coordinating Board (BKPM), ottobre
2015.
1) Scambi con l’Italia.
Per quanto riguarda il 2014 l’interscambio bilaterale ha totalizzato €3,1 mld,
Comparando invece i primi sette mesi del 2015 con lo stesso periodo dell’anno
precedente l’export italiano ha raggiunto €654 mn (-17,8%), mentre l’import
€1.387 mld (+3,3%).
2) Import settoriale dall’Italia.
Analizzando la composizione merceologica dei principali prodotti esportati
dall’Italia, l’Indonesia è interessata alla meccanica strumentale nelle sue varie
declinazioni, seguita da cuoio e prodotti chimici.
3) Interscambio e Investimenti Diretti Esteri (IDE).
Nel 2014 l’interscambio complessivo Indonesia - Mondo è stato pari a €266
mld di cui €133 mld export (-4% rispetto all’anno precedente) e €134 mld import
(-5%). Nel 2014, l’interscambio indonesiano con la Germania ha raggiunto i
€5,7mld.
Il flusso di IDE nel paese non ha risentito della crisi e nel 2014 ha raggiunto i
$22,50 mld con una crescita del 16% su base annua. I comparti che hanno
attratto più investimenti sono il settore minerario (16,4% del totale), l’industria
alimentare (11%), l’industria dei trasporti (10,5%) la metallurgia (8,7%).
Gli investimenti italiani sono principalmente diretti nel settore minerario e dei
trasporti. Tra le presenze più significative si segnalano Eni, Enel e Saipem per il
settore energetico, Piaggio e Pirelli, Prysmian (cavi per il settore oil&gas e
telecomunicazioni), Perfetti (industria dolciaria) e Nuovo Pignone (produzione di
turbine per settore impiantistico ed energetico). La più importante free trade zone
del paese, l’isola di Batam, è localizzata strategicamente sotto Singapore.
QUADRO OPERATIVO
Contesto operativo
Principali indicatori DB 2016
1) Contesto operativo.
Ottima l’ampiezza del mercato e l’ambiente macroeconomico; il settore
bancario presenta banche ben capitalizzate con qualità degli asset positiva; il
costo del lavoro è competitivo. La tassazione per le imprese prevede una flat
tax del 25% (soggetta a forti sconti in certe condizioni). Nonostante la corruzione
e la burocrazia rappresentino degli elementi di debolezza, nel primo ambito sono
già stati fatti passi importanti di recente. Problematica l’opacità del sistema
legale e l’efficienza del mercato del lavoro. Alcune zone, Papua in particolare,
risentono di minacce terroristiche. Secondo il Doing Business 2016, l'economia
dell’Indonesia si colloca al 109° posto su 189 paesi, mentre per il Global
Competitiveness Report 2015/6 si classifica al 37° posto su 140 paesi.
2) Pagamenti e riscossioni. La Rupia indonesiana non è convertibile, tutte le
operazioni di pagamento locale necessitano di un C/C locale. L’acquisto di
grosse somme di valuta estera (sopra $100.000/mese) necessita di
documentazione. Le procedure per la risoluzione delle cause di insolvenza
durano in media 2 anni e si recuperano in media 30 centesimi ogni dollaro. A
livello globale, l’Indonesia è al 77° posto nella classifica Doing Business per
quanto concerne la facilità nel risolvere casi di insolvenze.
I 5 fattori maggiormente problematici per fare business
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Bank, Doing
Business 2016 (0 = migliore performance).
Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Economic Forum, the Global
Competitiveness Report 2015-2016. *Classifica stilata in base alle risposte
ricevute dagli imprenditori operanti in loco intervistati.
pag. 3
Disclaimer nell’ultima pagina
Gennaio, 2016
INDONESIA – Guida Paese
Disclaimer
Le stime e le valutazioni contenute nella Guida Paese rappresentano l’opinione autonoma e indipendente di UniCredit SpA (di seguito “UniCredit”) e si basano su
dati e informazioni tratte da fonti pubbliche che UniCredit ritiene attendibili, ma sulle quali non rilascia alcuna garanzia e non si assume alcuna
responsabilità circa la loro completezza, correttezza e veridicità.
La Guida Paese e i dati e le informazioni contenute nella stessa possono essere conosciuti e utilizzati - sia complessivamente che individualmente - solo dai
destinatari cui sono indirizzati e dai dipendenti e collaboratori che sia assolutamente necessario che ne vengano a conoscenza. Ogni altro uso o distribuzione a
terzi non è permesso.
I dati, le informazioni, le opinioni e le stime espresse sono da considerarsi aggiornate alla data riportata nella Guida Paese. UniCredit si riserva il diritto di
aggiornare/modificare i dati, le informazioni e le opinioni espresse nella Guida Paese in qualsiasi momento senza alcun preavviso.
La Guida Paese è pubblicata da UniCredit puramente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un invito all’investimento nel Paese oggetto di analisi,
né deve essere considerata in alcun modo sostitutiva di una eventuale specifica e personale consulenza rilasciata da UniCredit direttamente al singolo
interessato.
Gli interessati devono effettuare la propria valutazione, determinando in modo del tutto autonomo e indipendente la personale strategia d'investimento nel
Paese oggetto di analisi e la relativa adeguatezza rispetto al proprio profilo di rischio e alla propria situazione economica.
UniCredit, pertanto, non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile per fatti e/o danni che possano derivare a chiunque dall'uso della Guida Paese tra cui, a
mero titolo esemplificativo, danni per perdite, mancato guadagno o risparmio non realizzato.
I contenuti della Guida Paese - comprensivi di dati, notizie, informazioni, immagini, grafici, disegni, marchi e nomi a dominio - sono di proprietà di UniCredit, se
non diversamente indicato, coperti da copyright e dalla normativa in materia di proprietà industriale.
Non è concessa alcuna licenza né diritto d'uso e pertanto non è consentito riprodurne i contenuti, in tutto o in parte, su alcun supporto, copiarli, pubblicarli e
utilizzarli a scopo commerciale senza preventiva autorizzazione scritta di UniCredit, salva la possibilità di farne copia per uso esclusivamente personale.
pag. 4
Disclaimer nell’ultima pagina
Scarica