Masse renali - Lord of the Rays

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MASSE RENALI
PRESENTAZIONE

Riscontro occasionale con esami radiologici
(frequente soprattutto per lesioni di piccole dimensioni, parenchima renale
scarsa innervazione nocicettivi)
Ematuria
 Dolore (nelle fasi tardive)
 Massa palpabile
 Altri più rari: ipertensione, varicocele, ipercalcemia,
eritrocitosi, febbre

MASSE RENALI
MASSE BENIGNE
- varianti anatomiche
- cisti semplici e
complesse
- adenoma - oncocitoma
- angiomiolipoma
MASSE MALIGNE
- carcinoma renale
- carcinoma transizionale
- linfoma
- metastasi
- tumori pediatrici
DIAGNOSTICA MASSE RENALI
NEFROPATIE MEDICHE
(nefriti glomerulari e tubulointerstiziali)
esami laboratoristici
RADIOLOGIA!
 Ecografia
esame di prima istanza, molto utile
nelle cisti renali, rimane di
orientamento per le lesioni solide
 TC
 RM
precisa definizione delle masse
cistiche dubbie,migliore
definizione delle masse solide,
differenziazione e stadiazione
 IVU
esame poco affidabile per
la ricerca di lesioni
inferiori a 3 cm
26% lesioni <1 cm
60% lesioni 1-2 cm
82% lesioni 2-3 cm
85% lesioni >3 cm
10% lesioni < 1 cm
21% lesioni 1-2 cm
52% lesioni 2-3 cm
85% lesioni > 3 cm
RUOLO RADIOLOGIA
IDENTIFICAZIONE, MORFOLOGIA
E SEDE DI LESIONE
DIAGNOSI
DIFFERENZIALE
Il gioco si fa duro!
Un classico!
Diagnosi di natura
Cisti semplici
angiomiolipoma con foci adiposi macroscopici (95%)
tumori maligni avanzati
Numerosi segni suggeriscono la diagnosi di massa renale senza
assicurarne una attendibile ipotesi di natura(es linfoma, cisti complicate)
DIAGNOSI DI NATURA
Cisti semplici
US TC e RM
Angiomiolipoma
con foci adiposi
macroscopici (95%)
Suggerito all’ecografia
necessita di conferma
TC o RM
Tumori maligni
avanzati
US TC e RM
QUALE RUOLO
ALLA RADIOLOGIA?
INDIRIZZARE AL SUCCESSIVO STEP
Terapia medica
Cisti semplice
Angiomiolipoma
Chemioterapia per linfoma
Antibiotici per cisti infette/
ascessi con o senza agoaspirato
di conferma
Follow up
con controlli seriati
Chirurgia
Alcune cisti complesse
Lesioni molto piccole
Tumori maligni (con
esclusione di metastasi e
linfoma)
Adenoma-oncocitoma
Successo con cisti semplici , angiomiolipomi a foci adiposi macroscopici e con
meno soddisfazione per i tumori maligni avanzati
Quindi...
LESIONI CISTICHE
LESIONI SOLIDE
Classificazione di BOSNIAK
DIMENSIONI
<1,5 cm indeterminate
1,5< X <3 cm
> 3cm
•Buona correlazione tra dimensioni delle lesioni e grading istologico.
•Carcinomi piccoli hanno nella maggior parte dei casi crescita lenta e bassa capacità
metastatizzante
•Possono essere lesioni benigne
•Concetto di lesioni solide piccole
Classificazione TNM
Classificazione di Robson
T1 Tumore della dimensione massima di
7 cm, confinato al rene
T1a Tumore < 4 cm
T1b Tumore > 4 cm e < 7 cm
Stadio I: il tumore confinato all'interno della
capsula renale
Stadio II: il tumore localmente invasivo che si
estende attraverso la capsula renale ma rimane
confinato nella fascia di Gerota
ANCORA SULL' ECOGRAFIA
Carcinoma renale
diversi pattern ecografici
IPOECOGENI
ISOECOGENI
IPERECOGENI
TC/RM
Cisti
Identificazione della massa
Caratterizzazione ecostrutturale
Staging: estensione per contiguità
ANECOGENA
buona se >1 cm
interess. grasso perirenale e fascia di Gerota
estensione alla vena renale
interessamento linfatico
metastasi a distanza
(solo epatiche)
-++
+/+
– In passato il reperto ecografico di piccola massa iperecogena era
considerato diagnostico di angiomiolipoma
VS
– 61% dei piccoli carcinomi renali (< 3 cm) solidi sono iperecogeni nei
confronti del parenchima renale adiacente
Angiomiolipoma
Carcinoma renale
Falsi negativi ecografici
• Piccole dimensioni
• Isoecogenicità
• Sede intraparenchimale che
non bozza il profilo
• Assenza di clinica
Nuovi strumenti diagnostici
•
•
•
•
Aumento sensibilità del color-Power Doppler
Imaging armonico tissutale
Compound imaging
Mezzi di contrasto ecografici
armonico
compound
COLOR DOPPLER
Permette di evidenziare vasi non visibili all’ecografia B-mode (fino ai vasi
arciformi)
POWER DOPPLER
Permette una più diffusa rappresentazione vascolare in particolare
visualizza la
Un rene con morfologia a gobba di dromedario dubbia per nodulo solida
avrà una rappresentazione della architettura vascolare regolare
Riconosciment
o della
normale
architettura
vascolare
parenchimale
1cm
1cm
US diagnosi differenziale
Pattern 0
Pattern
0
1
2
3
4
Pattern 1
Pattern 2
Pattern 3
RCC Angiomiolipoma
0
0
0
24
0
3
2
2
24
5
Pattern 4
Oncocytoma
0
0
0
0
2
Jinzaki e Coll. Radiology (1998)
Pattern 4 - Ca renale
Pattern 1- angiomiolipoma
FALSI POSITIVI
–
–
–
–
–
–
Lobatura fetale
Ipertrofia settale
Labbro ilare prominente
Rene “a dromedario”
Malformazioni renali in genere (p.e. malrotazione)
Esiti cicatriziali (p.e. pielonefrite cronica)
Ipertrofia colonna del Bertin
Doppio distretto
Rene a “dromedario”
Tomografia Computerizzata
Eseguire uno studio trifasico
Scansioni estese dal profilo diaframmatico alle creste iliache
FASE
PRECONTRASTOGRAFICA
- mappatura addominale iniziale
- importante per la valutazione densitometrica (cisti)
- calcificazioni
FASE ARTERIOSA
O CORTICOMIDOLLARE
- Non utilissima per l’individuazione di lesioni solide
- Mappatura arteriosa utile al chirurgo per la
nefrectomia laparoscopica
-Diagnosi differenziale tra pseudotumori e neoplasie
kV: 130 mAs: 120
slice collimation: 8 mm
5
mm
feed/rot.:
10 mm
7,5
mm
retroreconstr.: 7 mm (cr-ca)
4 mm
kV: 130 mAs: 140
slice collimation: 5 mm
feed/rot.:
7,5 mm
retroreconstr.:
4 mm (cr-ca)
Volume: 120-150 ml (2v peso
corporeo)
Flow rate: 3-5 ml/sec
Start delay arterioso: 25-30 sec
Tumore ipovascolarizzato (tumore papillare)
FASE PARENCHIMOGRAFICA O VENOSA
La fase più importante
nell’identificazioni di lesioni
sostitutive
kV: 130 mAs: 140
slice collimation: 5 mm
feed/rot.:
7,5 mm
retroreconstr.:
4 mm (cr-ca)
Volume: 120-150 ml (2v peso corporeo)
Flow rate: 3-5 ml/sec
Start delay : 90 sec
120 s
RISONANZA MAGNETICA
1
T1w gradient-echo sequence trasversale
T2w tse trasversale o coronale
2 MR angiography, MR venography and MR urography
mediante breath-hold 3D fat-suppressed T1-weighted
gradient-echo sequence
Utile apporto nelle cisti dubbie, negli angiomiolipomi classici e
nella differenziazione carcinoma a cellule chiare con altri tumori
CISTI
– La massa renale più comune è la cisti semplice e
l’ecografia costituisce il metodo più efficace dal
punto di vista dei costi per definire e confermare la
diagnosi di cisti benigna
– Nell’86% dei pazienti con riscontro urografico di
massa renale, US e TC eseguite successivamente
dimostrano la presenza di cisti semplice o assenza di
massa; solo nel 5% è presente massa solida
CISTI COMPLICATE




disomogeneità o iperdensità del
contenuto
Calcificazioni
Setti
Enhecement delle pareti e setti
Cisti infetta (sovrainfezione o da echinocco)
Cisti emorragica
Cisti neoplastica
MASSE RENALI
CISTI
Sistema di classificazione TC delle masse renali cistiche in quattro
categoria dalla cisti semplice (cat I e II, sicuramente benigna)
alla cisti probabilmente benigna (cat IIF), alla cisti probailmente
maligna (cat III) a quella sicuramente maligna (cat IV)
CATEGORIA DI
BOSNIAK I
(CISTI BENIGNA)
CATEGORIA DI
BOSNIAK II
(CISTI AD ELEVATA
PROB DI BENIGNITÀ)
– Parete sottile (non visibile)
– Densità liquida omogenea
– Assenza di enhancement (<15-20 HU)
– Setti sottili
– Sottili calcificazioni delle pareti
– Cisti < 3cm a contenuto liquido iperdenso
senza enhacement
MASSE RENALI
CATEGORIA DI
BONSIAK IIF
(da follow-up a 6 o 12
mesi)
CATEGORIA DI
BONSIAK III
(circa metà sono
maligne e richiedono
escissione)
– Setti sottili numerosi o con minimi ispessimenti lisci
– Calcificazioni pareti o setti spessi o nodulati
– Cisti si qualsiasi dimensione a contenuto liquido
iperdenso senza enhacement
–
–
–
–
Calcificazioni spesse o irregolari
Margini irregolari
Setti spessi
Enhancement contrastografico delle pareti e setti
Categoria IIF per dimensioni e numero di setti
IIF per dimensioni
e numero di setti
Categoria III
parete irregolare che prende contrasto
CATEGORIA DI
BONSIAK IV
(cisti maligna)
– Caretteristiche del III
– Componente nodulare o solida
CATEGORIA II DI BONSIAK
TC versus ECO
• Per la valutazione delle masse renali cistiche di
categoria II la TC è migliore dell’ecografia
• E’ estremamente raro che l’ecografia mostri
segni che suggeriscono la malignità non
riconoscibili con TC (Bosniak AJR 1994)
CISTI RENALI IPERDENSE
DILEMMA DIAGNOSTICO
L’elevata densità (50-90 UH) simula massa solida
• Solo il 50% sono anecogene con US (Silverman et al. AJR 1994)
• Non certezza di benignità (Doelle et al. 1995)
Rientrano nella categoria II-F che richiede follow-up (a 6 o 12 mesi)
per assicurare la stabilità (Bosniak et al.,Urol Radiol 1991)
APPROCCIO ALLE CISTI RENALI
COMPLESSE DIAGNOSTICATE CON
ECOGRAFIA
CISTI CON ECHI INTERNI
– Follow-up ecografico in assenza di segni di malignità
– Esecuzione di TC se accompagnata da altre caratteristiche di
malignità (ispessimento parietale, settazioni multiple e spesse,
calcificazioni estese dei setti)
CISTI CON SETTI
– Follow-up ecografico se sottili (< 1 mm)
– Esecuzione di TC se sono presenti irregolarità e nodularità
settali, setti multipli complessi o elementi solidi alla base dei
setti, a livello della parete cistica
APPROCCIO ALLE CISTI RENALI
COMPLESSE DIAGNOSTICATE
CON ECOGRAFIA
CISTI CON CALCIFICAZIONI
– Follow-up ecografico se le calcificazioni sono sottile ed isolate
– Esecuzione di TC se sono spesse, irregolari o polimorfe
CISTI CON NODULARITA’ PARIETALI
La TC è necessaria in quanto vi è elevata probabilità di malignità
CASO CLINICO DI RENE MULTICISTICO
•paziente adulto
•masse addominali
•insufficienza renale ingravescente
•autosomico dominante a penetranza incompleta
•associato a cisti epatiche
Rene multicistico
Congenito
Infanzia
Atresia vie urinarie
involuzione
MASSE RENALI SOLIDE PICCOLE
FREQUENTI
ALTA PROBABILITÀ
DI MALIGNITÀ
Riscontro autoptico in più del 50% dei casi
Il carcinoma renale rappresenta l'85% delle
lesioni solide renali
(AJR 2004; 182:551-557)
RARAMENTE METASTASI
VELOCITÀ DI CRESCITÀ
MOLTO BASSA
In molti studi documentata la scarsa tendenza alla
metastatizzazione dei piccoli carcinomi renali <3
cm (2.5%)
<0.35 cm/aa media e 0-1,10 cm/aa
(Bosniak et al.1995)
DIMENSIONI
La prevalenza della benignità varia con
le dimensioni del tumore 25% se < 3cm,
30% se <2 cm, 44% se < 1cm
(Radiology 2006;240:6-22)
LESIONI BENIGNE
75% adenomi-oncocitomi, 18% angiomiolipoma.
Adenoma considerato
“adenocarcinoma a basso potenziale metastatico”
QUINDI…
Piccole masse renali solide
indeterminate (<1,5 cm) giustificato
follow-up fino ai 2 cm
Piccole masse renali >2 cm
sicuramente caratterizzate come
solide, senza grasso, devono essere
resecate, per lo più con chirurgia
conservativa
Spesso sono cisti non diagnosticate.
Avanzamenti di risoluzione della Tc e
uso di power-Doppler con l'ecografia o
della doppia armonica possono aiutare.
Comunque rimane che lesioni <1,5 cm
non richiedono ulteriori studi o follow
up se non in presenza di fattori di rischio
precedente tumore renale
Se controindicazioni generali a
chirurgia o rischi di insufficienza
renale possibile follow-up con TC.
Rapida crescita comporta chirurgia.
“Wait and see” appropriato specie per masse renali molto piccole e asintomatiche
in pazienti anziani
PAZIENTI GIOVANI E SANI
•
•
•
•
•
Ecografia mirata per diagnosi di cisti semplice
Se eco non diagnostica TC prima e dopo mdc
(valutazione contrast enhancement)
Se non c’è enhancement  Stop
Se c’è enhancement  Follow-up a 6 mesi, 1
anno e ogni anno per monitorare crescita
Se crescita fino a 2 cm  resezione con
chirurgia conservativa
ADENOMA – no diagnosi
Adenoma, lesione solida, considerato “adenocarcinoma a basso potenziale
metastatico”, capsulata, < 3 cm omogeneo nel suo contesto. Origina come il
carcinoma renale classico dalle cellule del tubulo contorto prossimale, non è
differenziabile alla diagnostica per immagine, ma vi sono dubbi anche dal
punto di vista istologico.
• ECOGRAFIA: omogeneo, lievemente più ecogeno del parenchima renale,
in sede capsulare. Aspetto doppler:distorsione architettura vascolare
• TAC: omogeneo con margini ben definiti e densità ipo o ipervascolare.
ONCOCITOMI – diagnosi
rischiosa
Alcuni adenomi con aspetto istologico caratterico sono chiamati
oncocitomi, e se di grosse dimensioni presentano una cicatrice
stellata centrale ipodensa. Necrosi, emorragie e calcificazioni sono
rare.
Oncocitoma
Carcinoma renale
GIOMIOLIPOMA – nel 95% diagnosi
Lesione amartomatosa composta da tessuto adiposo, tessuto muscolare liscio e vasi con
pareti spesse. Hanno un a prevalenza di circa 0,01%, sono benigni ed asintomatici.
Dal 60-80% delle lesioni superiori a 4 cm da sintomi soprattutto da emorragia di
piccoli aneurismi intralesionali.
Associati alla sclerosi tuberosa in cui, seppur multipli, rimangono piccoli.
US : più frequentemente iperecogena con attenuazione del fascio posteriore;
In alcuni casi più rari, per scarsa componente adiposa, è iso od ipoecogeno
TC/RM: densitometria o segnale disomogenea con foci di adipe macroscopico
– Rarissima la presenza di grasso macroscopico in altri tumori renali maligni (il
carcinoma raramente ma in associazione a calcificazioni). Quindi se la Tc ci
permette di calcolare zone di densità del grasso (<-10 UH) possiamo
diagnosticare con elevata accuratezza un angiomiolipoma.
– Il 5 % di angiomiolipomi non presenta grasso macroscopico (solo
microscopico o tessuto adiposo immaturo)
Radiology 2002;225:78-82
Emorragia in un grosso
angiomiolipoma
Tumori maligni primitivi



Carcinoma renale o tumore di Grawitz o ipernefroma (90%)
Nefroblastoma o tumore di Wilms
Tumore della pelvi renale (transizionale o squamoso)
WHO classification of renal carcinoma
1. Renal cell carcinoma
1-1 Clear cell carcinoma
1-2 Granular cell carcinoma
1-3 Chromophobe cell carcinoma
1-4 Spindle cell carcinoma (sarcomatoid
carcinoma)
1-5 Cyst-associated renal cell carcinoma
1-5-1) Renal cell carcinoma originating in a
cyst
1-5-2) Cystic renal cell carcinoma
1-6 Papillary renal cell carcinoma
2. Collecting duct carcinoma
UICC
1. Clear cell carcinoma
70-80%
2. Papillary cell carcinoma
15%
3. Chromophobe cell carcinoma 5%
4. Collecting duct carcinoma
1%
5. Unclassified carcinoma
CARCINOMA RENALE
il grande simulatore!!
 2%
tutti tumori e 85% dei primitivi renali,
3:1 uomo
Fumo
Metalli pesanti (pb,cd,zn)
Fenacetina
Genetica (familiarità e forme
ereditarie,sclerosi tuberosa e
sindrome di Von Hippel Lindau)
Derivati petrolio
Malattia cistica
Ipertensione
(anche da compressione)
Varicocele a sinisitra
renina
EPO
PTH
Trombo neoplastico
mts
Giallastro (tubulo prossimale/cell
chiare)
Aree di necrosi emorragia
In parte apparentemente limitato ha
numerose propaggini e spesso foci
satelliti
eritrocitosi
Ca
Prolattina
Corticosteroidi
Gnh
pirongene
Crescita
volumetrica
ematuria
febbre
Massa palpabile infiltrante
ANGIOLIPOMA massa delimitata con
presenza di grasso macroscopico e
microscopico (miolipoma,lipoma).
Circa il
(
5% è atipico e non contiene grasso
macroscopico.
 ADENOCARCINOMA cellule chiare contiene
grasso, quindi la Rm mediante il Chemical
Shift (phase in ed out) può evidenziare
questa presenza. Quindi solo il grasso
macroscopico è suggestivo per
angiomiolipoma, non il grasso cellulare.

angiomiolipoma
–30 HU
Attenzione!
Alcuni casi di grasso nei tumori di Wilms
J Comput Assist Tomogr 1981; 5:851-854
Un caso di oncocitoma inglobante grasso
del seno renale
AIR 1990; 154: 307-308
AJR 1991; 156:871.
Adenocarcinoma che infiltra inglobando
il grasso perirenale
Caso di grasso in un adenocarcinoma con
foci di metaplasia ossea e presenza di grasso e
calcificazioni. Se ci sono calcificazioni non è un
angiomiolipoma
Radiology 1993; 188: 429.
Radiology 1993; 188: 427–428
Ricordare la rara possibilità di un liposarcoma o teratoma
Solo i carcinomi a cellule chiare hanno grasso intracellulare,
non gli altri istotipi
Il 5% degli angiomiolipomi non contiene grasso maturo e
lacune adipose macroscopiche
Radiology 2004;230:677-684
MR - CHIMICAL SHIFT
La presenza di abbattimento nella fase-out permette con buona probabiltà di escludere
che sia un oncocitoma o un K a cellule transizionali. Potrebbe essere un
angiomiolipoma od un adenocarcinoma.. Il grasso macroscopico depone per
angiomilipoma, calcificazioni per adk.
IN-PHASE
OUT-PHASE
Lipid in renal clear cell carcinoma: detection on opposed-phase gradient-echo MR images
Radiology 1997; 205: 103.
ANGIOMIOLIPOMI A BASSO
CONTENUTO ADIPOSO
Il chemical shift della risonanza non è utile per la diagnosi differenziale tra angiomiolipoma e
adk. Serve la Tc.
TC con fase arteriosa a 30 sec e venosa a 120 s
Enhancement omogeneo (obsservato nel 79% degli AML vs 5% dei RCC) e prolungato
enhancement pattern +/- 20 HU (observato nel 58% degli AML vs 10% dei RCC) è un buon
predittore per la differenziazione di AML con poco grasso da RCC con valore predittivo
positivo and negativo per AML di 91% (10 di 11 tumori) and 87% (61 di 70 tumori).
Altri fattori non significativi da un punto di vista statistico possono dare valore aggiuntivo:
Sesso maschile ( 3:1 per RCC e 1:1 per AML)
Calcificazioni seppure non frequenti nel RCC non è mai presente nell’AML
Densità nella fase precontrastografica: se superiore a quella renale è più probabile sia un
AML (nel 50% degli AML e nel 10 % dei RCC)
Densità contrastografica nella fase arteriosa (30 s) <115 HU e di <56 HU nella fase
escretrice precoce (120-150 s) è più suggestivo di AML
Radiology 2004;230:677-684
TC
precontrastografica
Iperdensa
relativamente al
parenchima renale
TC
Fase contrastografica
enhacemente omogeneo
55 Hu nella fase arteriosa 50 HU nella fase escretoria precoce
Prolungato persistenza del contrasto
ANGIOMIOLIPOMA
TC precontrastografica
Isodensità relativamente
al parenchima renale
TC fase contrastografica
Enhancement eterogeneo
Enhancement arterioso di 135 HU e 110 HU nella fase
escretrice precoce
Diminuizione della densità di 20 HU (early washout
enhancement pattern)
CARCINOMA A CELLULE CHIARE
Il carcinoma papillare e cromofobico mantengono il rapido washout ma presentano invece
densitometria più omogenea ed enhacement più basso (AJR Am J Roentgenol 2002)
TC precontrastografica
Isodensità relativamente
al parenchima renale
Calcificazioni
TC fase contrastografica
Enhancement omogeneo
Enhancement arterioso di 33 HU e 58 HU nella fase
escretrice precoce
Enhacement gradulmente crescente
CARCINOMA A CELLULE CHIARE
MASSE RENALI DIFFUSE ED INFILTRANTI
ASPETTO INFILTRANTE
Diffusione tubulo-intestiziale nel parenchima con
margini poco definiti aumento delle dimensioni
complessive del rene senza alterazioni importanti
della morfologia.Si diffonde nel seno e nei calici
senza distorcerli spesso invade il grasso periferico
mantenendo la configurazione complessiva del
rene
ASPETTO NODULIFORME
Circoscritto e rotondeggiante crescita
espansiva radiale comprime e
distorce (i calici e il margine del
rene). Ha unapseudocapsula
MASSE RENALI DIFFUSE ED INFILTRANTI
Raramente anche il più comune K a cellule chiare
Carcinoma renale (6%)
Sarcoma (1%)
Carcinoma della pelvi renale
Sottotipo adenocasarcoma o a “spindle cells”
Carcinoma midollare e dei dotti collettori (12%)
transizionale
squamoso
Malattie linfoproliferative
linfoma
leucemia
Plasmocitoma extramidollare
Malattie infiammatorie
Metastasi
Pielonefrite batterica
Pielonefrite xantogranulomatosa
Malacoplachia
N polmonare
Tumore mesoblastico
Tumore rabdoide
N. pediatriche
Tumore primitivo neuroectodermico
Raramente il t. di Wilms
MASSE RENALI DIFFUSE ED INFILTRANTI
CARCINOMA
SARCOMA
MASSE RENALI DIFFUSE ED INFILTRANTI
MALATTIE INFILTRATIVE INFIAMMATORIE
Patologie come glomerulonefriti e
nefriti interstiziali noninfettive
possono alterare la densitometria del
parenchima renale solitamente senza
incorrere in dubbi con patologie
tumorali
Insufficienza renale da shock ipotensivo
Dubbi diagnostici possono incorrere in alcuni casi di
pielonefrite acuta
pielonefrite xantogranulomatosa
malacoplakia renale
CLINICA!!
dolore, febbre, piuria,
ematuria, cultura urinaria...
Pielonefrite acuta
Febbre ed addome dolente
Dopo 20gg di
antibioticoterapia
MASSE RENALI DIFFUSE ED INFILTRANTI
PIELONEFRITE XANTOGRANULOMATOSA
Infezione cronica batterica in paziente con ridotta risposta immunitaria locale
a livello renale con formazione di xantogranulomi ricchi di macrofagi e lipidi
tipicamente la lesione avanza sostituendo il parenchima renale
più frequente in donne di mezza età
CLINICA! Febbre e dolore lombare ricorrente
70% associazione con calcolosi
malacoplakia
LINFOMA RENALE DA DIFFUSIONE SISTEMICA
Estensione da Bulky
retroperitoneale,
postchemio fibrosi
importante
Ipodensa (ipovascolare) ed
omogenea, adenopatia nel
50% dei casi. Possibile
degenerazione cistica
postchemio
10%–20%
60%
25%–30%
Transcapsulare
o dal
retroperitoneo
Sempre bilaterale,
aumento volume
renale, buona
funzionalità renale,
può sfuggire
20%
POSSIBILI: eterogeneità da emorragIe, necrosi, degenerazione cistica e calcificazioni
ECOGRAFIA LINFOMA
IPOECOGENEO ED OMOGENEO
TOMOGRAFIA
COMPUTERIZZATA
RISONANZA MAGNETICA
T2
T1
Fase arteriosa
T1 fatsat
con mdc
Fase venosa
MIP
angio-RM
LINFOMA
SEPPUR RARAMENTE IL LINFOMA PUÒ ESSERE SIMULATO
DA ALTRI PROCESSI NEOPLASTICI
MTS DA NEOPL POLMONARE
CARCINOMA TRANSIZIONALE
CARCINOMA RENALE
TUMORI MIDOLLARI
•1%–2% dei tumori renali
•Assai aggressivi con metastasi precoci
•Aspetto infiltrante con centro nella
midollare ed estensione alla
corticale e seno renale
Carcinoma dei dotti collettori di Bellini
Eta media 55 aa
Carcinoma midollare
Giovani <40 aa
neri con anemia falciforme
TUMORI DELLA PELVI RENALE
TRANSIZIONALE
90% dei tumori della
pelvi
SQUAMOSO
associazione a calcoli che hanno determinato
metaplasia squamosa di derivazione flogistica
DA RICORDARE
tumorale
lesioni distruttive infiltrative
infettiva
Alla base della
diagnosi
differenziale è la
CLINICA
storia di febbre ed
infezioni ricorrenti,
piuria, cultura
urinaria
Immagini radiologiche non sono specifiche ma possono suggerire la diagnosi
Massa che occupa la pelvica
o seno renale ad estensione
ilifuga verso la midollare e
corticale in pazienti anziani
Carcinoma transizionale
Lesione infiltrante con isocentro parapielico
In paziente nero con anemia falciforme
Carcinoma midollare
Lesione bilaterale con estesa linfoadenopatia
ed estensione perinefrica
Linfoma
Lesione in paziente con tumore primitivo
metastasi
Trombo tumorale nella vena renale
Carcinoma renale
Tumore di Wilms in età pediatrica
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