IL FENOMENO DELL’ATTIVITA’ OTTICA DEI COMPOSTI CHIMICI La stereochimica nasce in FRANCIA nel XIX SEC. con le ricerche del francese Jean Baptiste Biot sulla natura della luce piano-polarizzata. Un raggio di luce ordinaria è costituito da onde elettromagnetiche oscillante nel numero infinito di piani perpendicolari alla direzione di propagazione. Quando il raggio attraversa un polarizzatore, ne fuoriescono le onde luminose oscillanti su un unico piano, da cui nome di luce piano-polarizzata. Biot osservo che quando alcuni composti come lo zucchero e la canfora viene polarizzata il piano di polarizzazione ne viene ruotato. Le molecole dotate di questa proprietà si dicono otticamente attive e modo di misurare la polarizzazione si fa attraverso un istrumento chiamato polarimetro. Una soluzione della sostanza otticamente attiva viene posta in un tubo, attraversato dalla luce piano-polarizzante dove avviene la rotazione del piano, cosi la luce emergente viene fatta passare attraverso un secondo polarizzatore detto analizzatore, dove questo ultimo ruota finche la luce non lo attraversa con la massima intensità, cosi si troverà il nuovo piano di polarizzazione e determinerà l’entità e direzione della rotazione. Però tutto questo non poteva succedere se nel anno 1848 PASTEOR non scopri la enatiomeria cioè che le soluzione dei cristalli separati erano otticamente attive e che nei composti esisteva una disposizione asimmetrica esattamente inversa. Da questa teoria 25 anni dopo fu riconosciuto il fenomeno della enantiomeria e la chiralità delle molecole. La chiralità in una molecola è correlata all’assenza di determinati elementi di simmetria nella sua struttura. Ogni molecola nella sua struttura possiede un piano di simmetria. Se il piano è simmetrico significa che la molecola non è chirale. Il più comune caso di chiralità abbiamo quando incontriamo l’atomo di carbonio che è legato a quattro atomi diversi oppure gruppi di atomi asimmetrici. Questo genere di atomi sono chiamati atomi asimmetrici oppure centri chirali. La chiralità fu individuata dopo da J.Van HOFF attraverso la teoria di PASTEOR dell’attività ottica dei composti cioè che ogni enantiomero (atomo) ruota intorno al piano di polarizzazione di un stesso angolo però con direzioni diverse. Un esempio comune abbiamo il 2-BUTANOLO che ha come formula CH3CHOHCH2CH3, vediamo che in questo composto il secondo carbonio viene legato ai quattro atomi diversi, quindi abbiamo come fenomeno la chiralità. Un altro composto chirale sono composti derivati dalle fosfine organiche cioè il’atomo fosforo legato hai sostituenti diversi. ES. CH3PH2, (C6H5). Nei composti chirali l’enantiomero che ruota il piano di polarizzazione in senso orario viene chiamato destrogiro e al suo nome viene anteposto il segno (+) mentre l’altro enantiometro che gira al senso opposto viene chiamato levogiro e si assegna il segno(-). Questa proprietà di girare nel senso opposto dei composti ha permesso di incidere e identificare l’attività ottica. L’attività ottica dei due opposti enantiomeri si compensa tra di loro facendo incidere un fascio di luce polarizzata. Quando abbiamo un campione di sostanza costituito da una uguale quantità dei due enantiomeri non si osserverà alcuna rotazione del piano di polarizzazione. Invece se abbiamo un solo enantiomero oppure uno dei quattro enantiomeri di maggiore quantità abbiamo un effetto ottico minore e maggiore della rotazione del piano di polarizzazione. Per un enantiomero l’entità e il segno della rotazione del piano di polarizzazione dipendono dalla lunghezza di onda della radiazione incidente, però non sempre succede come nel caso delle amine in cui l’atomo centrale di azoto (N) è legato a tre gruppi diversi di atomi e non mostrano nessuna attività ottica pur essendo strutturalmente chirali. Questo fenomeno è dovuto della inversione piramidale cioè un movimento degli atomi che compongono la molecola che provoca la continua “inversione di configurazione”. In tale caso non possiamo più parlare di enantiomeri come entità separabili data la loro rapidità e continua interconversione. Attraverso la configurazione e la proprietà dei sostituenti legante al carbonio principale possiamo stabilire la configurazione e il senso di rotazione del stereocentro. Se passiamo ai gruppi di priorità abbiamo una priorità alta, media, e bassa. Quando il senso di rotazione e il senso orario il stereocentro avrà la configurazione (R). Quando il senso di rotazione e il senso antiorario il stereocentro avrà la configurazione (S). Questi simboli vengono poi anteposti alla denominazione del composto chimico in questione quando si voglia indicare un particolare enantiometro. Una procedura simile è usata per atomi asimmetrici trivalenti anziché tetravalenti. Attraverso la proiezione di FISCHER abbiamo una nomenclatura diversa che fa uso dei simboli come D e L per centri chirali. Le proiezioni di FISCHER ci crea una convenzione che si chiama la “convezione di FISCHER” ché è di una importanza storica e tuttavia diffusa nelle categorie di composti come carboidrati e proteine. I simboli RS e DL identifica la configurazione assoluta dei centri chirali e non ha nessuna correlazione con i segni (+ -) che indicano il verso di rotazione della luce polarizzata, Così un enantiomero (R) può essere levogiro oppure destrogiro. Nei tanti composti possono esistere più di un centro chirale. Quando troviamo più di un centro chirale il numero delle possibili configurazioni cresce, in quanto ogni centro chirale può presentarsi con diverse configurazioni che ci indica il verso di rotazione della luce polarizzante. Nella rappresentazione di Fischer di molecole con due atomi di carbonio chirali si lascia una sola linea verticale e si tracciano due linee orizzontali. I due punti di incrocio rappresentano i due carboni chirali. ESEMPIO DEGLI STEREOISOMERI DEL : 3-CLORO-2- BUTANOLO In molecole con due atomi di carbonio asimmetrici, il composto meso presenta un elemento di simmetria (un piano di simmetria che divide la molecola in due parti speculari). Le molecole in cui i due atomi di carbonio asimmetrici condividono gli stessi sostituenti presentano tre stereoisomeri invece di quattro. ESEMPIO; ACIDO TARTARICO Ha due carboni asimmetrici ma 3 stereoisomeri: un composto meso e una coppia di enantiomeri. Nella rappresentazione di Fischer il composto meso è sempre quello con i sostituenti identici dallo stesso lato. Nome file: Directory: Modello: IL FENOMENO DELL.docx C:\Windows\system32 C:\Users\zircoservice\AppData\Roaming\Microsoft\Templates\Normal.dot m Titolo: Oggetto: Autore: zircoservice Parole chiave: Commenti: Data creazione: 03/01/2015 16:55:00 Numero revisione: 2 Data ultimo salvataggio:03/01/2015 16:55:00 Autore ultimo salvataggio: zircoservice Tempo totale modifica 0 minuti Data ultima stampa: 03/01/2015 16:56:00 Come da ultima stampa completa Numero pagine: 4 Numero parole: 971 (circa) Numero caratteri: 5.540 (circa)