A. Chiodoni – esercizi di Fisica II SECONDA LEZIONE: lavoro elettrico, potenziale elettrostatico, teorema di Gauss (prima parte) Esercizio 1 Tre cariche q1=q2=q3=q sono poste ai vertici di un triangolo equilatero di lato l, calcolare (a) il potenziale elettrostatico al centro del triangolo, (b) l’energia potenziale elettrostatica del sistema, (c) il lavoro W necessario per portare una carica q0 posta al centro del triangolo all’infinito . -> Soluzione (a) Il potenziale al centro del triangolo sarà dalla somma dei potenziali delle tre coniche uguali. Quindi, poiché r= l 1 l ⋅ = o 2 cos 30 3 Il potenziale sarà dato da V = 3⋅ q 4πε 0 r = ⎛ qi ⎜⎜V = ∑ Vi = ∑ i i 4πε 0 ri ⎝ 3 3⋅q 4πε 0 l (b) Poiché Ue (sistema ) = qi q j 1 ∑ 2 i ≠ j 4πε 0 rij ⎞ ⎟⎟ ⎠ (il termine 1/2 davanti la sommatoria tiene conto del fatto che ciascuna combinazione viene contata 2 volte). Ue( sistema) = U 12 + U 13 + U 23 = qq q q q1 q 2 + 1 3 + 2 3 4πε 0 r 4πε 0 r 4πε 0 r (c) La carica q0 posta al centro del triangolo possiede l’energia potenziale elettrostatica: 1 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II Ue(q 0 ) = q1 q 0 q q qq + 2 0 + 3 0 4πε 0 r 4πε 0 r 4πε 0 r con r= l 3 L’energia potenziale elettrostatica complessiva è: Ue = Ue( sistema) + Ue(q 0 ) Il lavoro necessario per allontanare la carica q0 è w = − ∆Ue = −(∆Ue( sistema) − ∆Ue(q 0 ) ) = − ∆Ue(q 0 ) = Ue(q 0 ) in quanto ∆Ue(sistema)=0 perché l’energia potenziale del sistema rimane costante al variare della posizione di q0 e l’energia potenziale all’infinito Ue(q0, ∞)= 0. Esercizio 2 Una carica q è distribuita uniformemente su un sottile anello di raggio R. Calcolare il potenziale sull’asse dello anello. dl -> Soluzione q la densità lineare di carica. La carica infinitesima in ciascun tratto 2πR dl di anello è dq = λdl . Definiamo λ = Il potenziale sarà dato da: dV = 1 4πε 0 ⋅ dq 1 λdl 1 λ = ⋅ = ⋅ dl r 4πε 0 r 4πε 0 r e allora λ ⋅ 2πR 1 λ q , in quanto r 2 = R 2 + x 2 V = ⋅ ∫ dl = = 2 2 4πε 0 r l 4πε 0 r 4πε 0 R + x 2 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II Il potenziale è massimo nel centro O e decresce all’aumentare della distanza di P dal q centro. Per x >> R, V = , come se la carica fosse nel centro. Possiamo calcolare il 4πε 0 x campo elettrico come gradiente del potenziale: Ex = − q ∂ 2 ∂V R + x2 =− ∂x 4πε 0 ∂x Ey = − ∂V =0 ∂y ( , Ez = − ) −1 / 2 = ( q⋅x 4πε 0 ⋅ R 2 + x 2 ) 3/ 2 ∂V =0 ∂z Esercizio 3 Un sottile disco di raggio R ha una carica q distribuita uniformemente su tutta la sua superficie; calcolare il potenziale. dr, dq l R θ x r P x ->Soluzione q ; ciascun elemento di superficie di πR 2 area dS possiede una carica dq = σ ⋅ dS . Consideriamo un anello concentrico al disco di Definiamo la densità di carica superficiale σ = raggio compreso tra r ed r+dr e area dS = 2πr dr . Il potenziale sarà dato da dV = dq 4πε 0 l = σdS 4πε 0 x + r σ -> V = ∫ dV = 4ε 0 S 2 R ∫ 0 2 = 2rdr x +r 2 2 σ 2πrdr 4πε 0 x + r 2 = σ ⋅ 2ε 0 (R 2 2 = σ rdr ⋅ 2ε 0 x2 + r 2 ) + x2 − x , 3 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II (per risolvere l’integrale, si è proceduto come segue: la regola generale di integrazione x m +1 m per le potenze dice che ∫ x dx = , m ≠ −1 m +1 x = (x 2 + r 2 ) R R ⎡ ( x 2 + r 2 )1 / 2 ⎤ 2 2 −1 / 2 , allora ∫ (r + x ) (2r )dr = ⎢ m = −1 / 2 ⎥ 1/ 2 ⎣ ⎦0 0 dx = 2rdr se poniamo e dunque σ V= 4ε 0 R ∫ 0 2rdr x2 + r 2 = [ σ ⋅ 2 (x 2 + r 2 ) 4ε 0 ] R 0 = σ 2ε 0 ( (x 2 Per x = 0, cioè al centro dell’anello, si ha che V max = per x >> R -> V = q ) + r2) − x ) σR ; 2ε 0 (come se la carica fosse tutta nel centro) 4πε 0 x Calcoliamo il campo elettrostatico come gradiente del potenziale: ⎛ x ⎜1 − ⎜ 2 R + x2 ⎝ della prima lezione) Ex = − σ ∂V = ∂x 2ε 0 ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ , E y = Ez = 0 (come già trovato nell’esercizio 6 Esercizio 4 Un guscio sferico di raggio a porta una distribuzione di carica continua uniforme avente densità di carica superficiale σ . Calcolare il campo elettrico generato da tale distribuzione di carica in un punto qualsiasi P esterno al guscio stesso, sia V(R = ∞ ) = 0 -> Soluzione O 4 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II Si può suddividere il guscio sferico in tante “rondelle” ognuna delle quali possiede una carica dq = σdA , dove dA è l’area infinitesima individuata dal prodotto della circonferenza della rondella per il suo spessore. Quindi: dq = σ ⋅ dA = σ 2π (a sin θ ) ⋅ a{ dθ (a sinθ è il raggio della “rondella”) 14243 circonferenza rondella arcoAA ' Nel punto P il potenziale infnitesimo generato della carica dq è: dV = 1 4πε 0 ⋅ dq 1 2πa 2 = ⋅ σ sin θ dθ + cos t r 4πε 0 r Considerando il triangolo ACP, per il teorema di Carnot: r 2 = a 2 + R 2 − 2 Ra cos θ derivando rispetto a r e a θ: 2rdr = −(2 Ra sin θ )dθ e quindi dV = 1 4πε 0 -> ⋅ sin θ dθ dr = r aR 2πσ ⋅ a dr + cos t R dove cost = 0 se V = 0 a R = ∞ . Integrando su tutto il guscio: V = 1 4πε 0 ⋅ 2πσ ⋅ a OP + 2 a 1 4πσ ⋅ a 2 1 q dr = ⋅ = ⋅ ∫ OP R 4πε 0 R 4πε 0 R Dove q è la carica totale distribuita sul guscio q = σ 4π ⋅ a 2 . Il campo elettrico ha simmetria radiale rispetto al centro del guscio: ∂V 1 4πσ ⋅ a 2 1 q = ⋅ = ⋅ 2 Er = − 2 ∂r 4πε 0 4πε 0 R R Determiniamo ora il campo elettrico utilizzando il teorema di Gauss: 5 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II Il campo elettrico è radiale in quanto dato da contributi simmetrici a due a due rispetto all’asse x, la risultante è dunque radiale. Il campo elettrico ha modulo constante sul guscio ed ha verso entrante o uscente a seconda del segno della carica. r E = E (r ) uˆ r , (r = distanza dal guscio a P) Applichiamo il teorema di Gauss: r r r φ ( E ) = ∫ E ⋅ u n dS = ∫ E (r ) ⋅ uˆ r ⋅ uˆ n dS = E (r ) ∫ dS =E (r ) ⋅ 4πr 2 = qint ε0 , dove q int = 4πa 2σ quindi E (r ) = 4πa 2σ a 2σ q = = 2 2 4πr ε 0 r ε 0 4πr 2 ε 0 () -> r E= q 4πε 0 r 2 uˆ r r All’interno del guscio, φ E = E S ' , dove S’ è il guscio sferico di raggio r < a. All’interno () del guscio non c’è carica, cioè E = 0 e dunque φ E = 0 . Cosa succede al tendere di r ad a? Dall’interno il campo è sempre nullo ( lim r − > a − E (r ) = 0 ), mentre lim r − > a + σ a 2σ = 2 r ε0 ε0 -> punto discontinuità 6 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II Per il potenziale V = q 4πε 0 r se r = a , V = q 4πε 0 a a Esercizio 5 r Un elettrone viene immesso con velocità v0 in una regione limitata in cui agisce un r campo elettrostatico uniforme perpendicolare a v0 . Uscito della regione l’elettrone colpisce uno schermo S nel punto C. Calcolare l’angolo di deflessione α , l’energia cinetica e la velocità finali dell’elettrone e la distanza d del punto C dall’asse x. y -> Soluzione Scriviamo l’equazione del moto dell’elettrone: eE diretta lungo m l’asse y quando attraversa la regione in cui c’è campo elettrostatico. Il moto lungo x è r rettilineo uniforme con velocità v0 , il moto lungo y è uniformemente accelerato. Fe=F cioè eE=mea. L’elettrone è soggetto a una accelerazione a = 7 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II 1 eE 2 1 ⋅ t = ⋅ at 2 . 2 m 2 La traiettoria dell’elettrone entro la regione di campo elettrostatico è un arco di parabola (curva rossa nel disegno) di equazione Le equazioni del moto lungo i due assi cartesiani sono: x = v 0 t , y = 1 eE x 2 y ( x) = ⋅ 2 m v0 2 L’angolo di deflessione si calcola da: eEl ⎛ dy ⎞ tgα = ⎜ ⎟ = (la derivata di una funzione f in un punto x0 è la misura del 2 ⎝ dx ⎠ x =l mv0 coefficiente angolare, cioè la tangente dell'angolo) e la distanza h tra il punto in cui l’elettrone esce dalla zona di campo elettrico e l’asse 1 eE l 2 x sarà: h = y (l ) = ⋅ 2 m v0 2 L’energia cinetica in B sarà data dall’energia cinetica iniziale più l’energia potenziale acquistata nel passaggio della zona di campo elettrico: 1 1 1 e 2 E 2l 2 2 2 ⋅ mv 2 = ⋅ mv 0 + E e h = ⋅ mv0 + 2 2 2 2 2mv0 Moltiplicando per due e dividendo per m: v 2 = v0 + 2 e 2 E 2l 2 2 m v0 2 = v 0 + 2ah e quindi la velocità finale è v = v02 + 2ah . 2 Fuori dalla zona di campo elettrico, l’elettrone descrive una traiettoria rettilinea; calcoliamo d: d = h + L ⋅ tgα = e E l ⎛1 ⎞ + L⎟ 2 ⎜ mv 0 ⎝ 2 ⎠ Questo è il principio di funzionamento di un tubo a raggi catodici. Esercizio 6 Un elettrone entra con velocità v 0 = 10 7 m / s in una regione di lunghezza l = 4cm in cui agisce un campo elettrico E = 10 4 V / m uniforme e perpendicolare a v0 . Calcolare (a) lo spostamento d dopo l’attraversamento e (b) l’energia cinetica acquisita ∆E (in eV). 8 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II -> Soluzione (a) Le equazioni del moto dell’elettrone sono: eE diretta lungo m l’asse y quando attraversa la regione in cui c’è campo elettrostatico. Il moto lungo x è r rettilineo uniforme con velocità v0 , il moto lungo y è uniformemente accelerato. Fe=F cioè eE=ma. L’elettrone è soggetto a una accelerazione a = Le leggi orarie lungo gli assi cartesiani sono: x = v0t 1 1 qE 2 y = ⋅ at 2 = ⋅ t 2 2 m La traiettoria dell’elettrone sarà dunque y= 1 eE x 2 ⋅ 2 me v0 2 A questo punto, è possibile determinare d: d = y (l ) = 1 eE l 2 1 1.6 ⋅ 10 −19 ⋅ 10 4 ⋅ 16 ⋅ 10 −4 ⋅ = ⋅ = 1.4cm = 0.014m 2 me v 0 2 2 9.1 ⋅ 10 −31 ⋅ 10 7 (b) Come visto nell’esercizio precedente v 2 = v0 + 2ad 2 v = v0 2 2 eE 2 ⋅ 1.6 ⋅ 10 −19 ⋅ 10 4 ⋅ 0.014 14 d = 1 ⋅ 10 + = 1 ⋅ 1014 + 0.49 ⋅ 1014 = 1.49 ⋅ 1014 m 2 / s +2 −31 m 9.1 ⋅ 10 9 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE A. Chiodoni – esercizi di Fisica II Quindi, l’energia cinetica finale è Ef = ( 1 1 me v 2 = ⋅ 9.1 ⋅ 10 −31 ⋅ 1.49 ⋅ 1014 2 2 ) 2 = 6.79 ⋅ 10 −17 J Infine, l’energia acquisita è pari a ∆E = Ef − Ei = 1 2 me (v 2 − v 0 ) = eEd = 2.24 ⋅ 10 −17 J = 140eV 2 Esercizio 7 Con il riferimento alla figura, q1 = q = -10-8C e il flusso del campo elettrostatico E attraverso le superfici indicate S1, S2 e S3 risulta: φ S1 (E ) = φ S 2 (E ) = 0 , φ S (E ) = 2.26 ⋅ 10 3 Vm . Calcolare q2 e q3. 3 S3 S2 S1 -> Soluzione Calcoliamo il flusso del campo E attraverso le tre diverse superfici, utilizzando il teorema di Gauss: φ S (E ) = q1 + q 4 φ S (E ) = q 2 + q3 φ S (E ) = q1 + q3 1 2 3 ε0 ε0 ε0 =0 -> q1 = −q 4 = 10 −8 C =0 -> q 2 = −q3 = 2.26 ⋅ 10 3 Quindi, possiamo ora determinare le due cariche incognite. ( ) ( ) q 3 = ε 0 2.26 ⋅ 10 3 − q1 = 8.8 ⋅ 10 −12 ⋅ 2.26 ⋅ 10 3 + 10 −8 = 3 ⋅ 10 −8 C q 2 = − q 3 = −3 ⋅ 10 −8 C 10 Corsi a distanza – corso di laurea in INGEGNERIA LOGISTICA E DELLA PRODUZIONE