Per avere una risposta immunitaria efficace è necessario che le immunità innata (i granulociti, i macrofagi e le cellule endoteliali dei vasi sanguigni) cooperino tra loro. E’ anche necessario che nella reazione vengano progressivamente coinvolte anche le cellule dell’immunità acquisita, e che le cellule staminali del midollo osseo producano e mettano in circolo quantità maggiori di granulociti, macrofagi e linfociti. La comunicazione tra cellule è resa possibile da segnali diversi. Alcuni segnali seg a so sono o cost costituiti tu t da molecole o eco e inserite se te su sulla a membrana e b a a de delle e ce cellule, u e, come gli antigeni di istocompatibilità. Altri segnali sono costituiti invece, da molecole secrete dalle cellule. Alcune di queste molecole secrete sono chiamate fattori solubili, altre citochine. Le citochine sono una famiglia di molecole simili specializzate nella comunicazione cellule-cellula. Le cellule che ricevono i segnali dati dalle citochine e dei vari fattori si attivano, mettono in moto varie funzioni o migrano nelle zone dove ci sono concentrazioni maggiori della citochina (chemiotassi). (chemiotassi) 1 Il termine citochina deriva dal sostantivo greco cito, che vuole dire cellula e dal verbo greco kineo, che vuol dire mettere in movimento. Sotto la denominazione citochina sono raggruppate sia le molecole secrete dai linfociti sia quelle prodotte dai monociti-macrofagi. Molte citochine vengono indicate con la sigla IL seguita da un numero. Vi sono molte citochine dall’IL1 all’IL-23… Altre citochine hanno nomi diversi come l’interferone (IFN)-alfa, l’IFN-beta, l’IFN-gamma, il fattore di ec os tu tumorale o a e ((TNF), ), eccete eccetera. a necrosi Alcune di queste proteine regolano la produzione di leucociti e linfociti da parte delle cellule staminali del midollo osseo; queste citochine sono chiamate fattori stimolanti le colonie midollari (CSF). Vi è poi un gruppo di citochine che ha prevalentemente un’attività chemotattica e che per questo motivo che vengono denominate chemochine. 2 Le citochine vengono prodotte e secrete rapidamente dalle cellule in risposta ad uno stimolo. Una volta secrete, le citochine svolgono la loro attività sulla cellula che la ha prodotte (secrezione autocrina), su una cellula che si trova in prossimità della cellula che la ha prodotte (azione paracrina), ma anche su cellule che sono localizzate in distretti del corpo molto lontani (azione endocrina), così come fanno gli ormoni. Tra le cellule dell’immunità innata, i macrofagi attivati sono grandi produttori di citochine, mentre i linfociti T helper sono i principali produttori di citochine tra le cellule dell’immunità de u tà adattat adattativa. a Le e ccitochine toc e regolano ego a o l’intensità te s tà e la a du durata ata de della a risposta sposta infiammatoria e della risposta adattativa. Una caratteristica di queste proteine è di avere una vita media molto breve. Una volta secrete rimangono attive solo per alcuni minuti. La loro attività è bloccata da inibitori presenti nel siero mentre la loro eliminazione avviene ad opera dei reni. La rapida inattivazione delle citochine è molto importante perchè, la loro presenza in grandi quantità all’interno dell’organismo può portare a gravi danni. Ogni citochina agisce su cellule differenti. Inoltre, citochine diverse possono invece avere gli stessi effetti. In alcuni casi, l’effetto combinato di più citochine può essere maggiore dell’effetto di ciascuna citochina da sola. Infine, in alcuni casi una citochina contrasta gli effetti di un’altra citochina. Da tutto ciò si può capire come le citochine orchestrino le risposte immunitarie, agendo come un insieme complesso di segnali. Le citochine agiscono solo sulle cellule che hanno recettori specifici per esse. Questi recettori compaiono p sulla membrana della cellula solo in certi momenti della vita della cellula o in certe fasi si attivazione. Quando la cellula esprime il recettore della citochina, il legame con questa determina la regolazione di vari geni. 3 Per esempio, l’IL2 è una citochina importante per l’attivazione dei linfociti T e delle cellule NK. L’IL2 si lega ad un recettore che, a seconda dello stato di attivazione del linfocita, è costituito da due o da tre catene. Normalmente, quando la cellula non è stata attivata, il recettore è costituito solo da due catene ed ha una bassa capacità di legare l’IL-2 (recettore a bassa affinità). Quando la cellula percepisce dei segnali di attivazione, compare sulla membrana una terza catena. Quando il ecetto e è formato o ato da ttre e cate catene, e, esso acqu acquisisce s sce u un’altissima a t ss a a affinità tà recettore per l’IL2, cioè riesce a legare l’IL-2 anche quando la sua concentrazione intorno alla cellula è molto bassa. I linfociti attivati dall’IL-2 producono varie molecole per uccidere le cellule bersaglio, secernono altre citochine per avvisare le altre cellule immunitarie, e iniziano a moltiplicarsi. Un linfocita attivato dall’IL-2 dà origine ad una vasta famiglia di cellule figlie, eguali a sé (un clone). 4