UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Facoltà di Ingegneria Esercitazioni di Elettronica II Tommaso Addabbo - Valerio Vignoli Ultima revisione: 6 dicembre 2005 c Copyright 2005 TOMMASO ADDABBO - VALERIO VIGNOLI. Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.2 or any later version published by the Free Software Foundation. A copy of the license can be retrieved from http://www.gnu.org, or contact the Free Software Foundation, Inc., 51 Franklin St, Fifth Floor, Boston, MA 02110-1301 USA. 1 Indice 1 2 Amplificatori operazionali in circuiti con retroazione negativa 1.1 Modello dell’amplificatore operazionale reale . . . . . . . . 1.1.1 Valori tipici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.2 Principali effetti delle non idealità . . . . . . . . . . . . . . 1.2.1 Amplificatore non invertente . . . . . . . . . . . . . 1.2.2 Amplificatore invertente . . . . . . . . . . . . . . . 1.3 Esercizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Amplificatori operazionali in circuiti a retroazione positiva 2.1 Trigger di Schmitt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Circuiti con retroazione positiva e negativa . . . . . . . . 2.3 Circuiti astabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3.1 Generatori di onda quadra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3 4 4 5 5 6 . . . . 13 13 15 20 20 3 Convertitori A/D e D/A 22 3.1 Acquisizione dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 4 Elettronica digitale 26 4.1 Invertitori n-MOS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 4.2 Invertitori C-MOS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 2 Capitolo 1 Amplificatori operazionali in circuiti con retroazione negativa 1.1 Modello dell’amplificatore operazionale reale In questo documento si fa riferimento al modello semplificato dell’amplificatore operazionale reale riprodotto in Fig. 1.1, dove • VOS : tensione di offset [V ] • IB1 , IB2 : correnti di polarizzazione [A] • CM RR : Common Mode Rejection Ratio • Rid : resistenza di ingresso differenziale [Ω] • R0 : resistenza di uscita [Ω] • Vcc , Vee : tensioni di alimentazione [V ] Per l’operazionale si è inoltre assunto un comportamento a polo dominante per cui A0 A(ω) = (1.1) 1 + j ωωB dove ωB = 2πfB individua la pulsazione di taglio a −3dB. Ulteriori grandezze definite sono • GBW = A0 fB : prodotto guadagno-banda (Gain-Bandwidth) [Hz]. Coincide con la frequenza di transizione fT alla quale |A(2πfT )| ≈ 1 • SR : Slew-Rate [V/s] • IOS = IB1 − IB2 : corrente di offset [A] 3 + VOS V+ V++V− 2CMRR Vcc IB1 Rid A(ω)Vid Vid − V− R0 Vee IB2 Figura 1.1: Modello semplificato dell’operazionale reale con le principali non idealità. 1.1.1 Valori tipici Negli amplificatori operazionali reali le quantità sopra introdotte possono variare notevolmente. Nella tabella che segue sono riportati i valori tipici per alcuni dispositivi reali VOS Rid R0 IB IOS A0 GBW CM RR SR (Vcc − Vee )min (Vcc − Vee )max 1.2 µA741 ±1mV 1.5M Ω 75Ω 10nA ±2nA 106dB 1M Hz 90dB 0.5V /µs 8V 44V T L081 ±3mV 1012 Ω 200Ω 30pA ±5pA 106dB 3M Hz 86dB 13V /µs 8V 36V LT C1051 ±0.5µV 15pA ±30pA 130dB 2.5M Hz 130dB 4V /µs 5V 16V Principali effetti delle non idealità In riferimento ai valori tipici per le quantità sopra introdotte, sono riportati qui di seguito alcuni dei principali effetti1 delle non idealità su alcuni circuiti esaminati 1 I risultati riportati sono approssimazioni ottenute attraverso opportune semplificazioni del modello dell’operazionale reale di Fig. 1.1. 4 durante il corso. Nel seguito è posto β = R1 /(R1 + R2 ), con R1 , R2 = 102 Ω ÷ 107 Ω. 1.2.1 Amplificatore non invertente R2 Vin Vout R1 Zin Zout Figura 1.2: Amplificatore non invertente. Posto Vout (ω) Vin (1.2) A00 A(ω) = 1 + βA(ω) 1 + j ωω0 (1.3) A0 (ω) = risulta A0 (ω) ≈ B dove ωB0 = ωB (1 + βA0 ) e A00 = A0 1 + βA0 (1.4) (1.5) Inoltre Rin (f = 0) ≈ Rid (1 + βA0 ) e Rout (f = 0) ≈ 1.2.2 R0 R0 //(R1 + R2 ) ≈ 1 + βA0 1 + βA0 (1.6) (1.7) Amplificatore invertente Posto A0 (ω) = 5 Vout (ω) Vin (1.8) R2 R1 Vin Vout Zin Zout Figura 1.3: Amplificatore invertente. risulta A0 (ω) ≈ (β − 1)A(ω) A00 = 1 + βA(ω) 1 + j ωω0 (1.9) B dove ωB0 = ωB (1 + βA0 ) e A00 = (β − 1)A0 1 + βA0 Inoltre Rin (f = 0) ≈ R1 + e Rout (f = 0) ≈ 1.3 R2 //Rid ≈ R1 1 + A0 R0 R0 //(R1 + R2 ) ≈ 1 + βA0 1 + βA0 (1.10) (1.11) (1.12) (1.13) Esercizi Negli esercizi di questo capitolo, quando non altrimenti specificato, per gli amplificatori operazionali impiegati saranno assunte le seguenti caratteristiche R0 = 0Ω, Rid = ∞, CM RR = ∞, VOS = 0V, IB1 = IB2 = 0A, SR = ∞ e risposta in frequenza a singolo polo (1.1). Esercizio 1.3.1 L’amplificatore non invertente di Fig.1.2 presenta in continua un guadagno reale di 40dB ed una resistenza di uscita di 0.1Ω. Calcolare il guadagno in continua dell’amplificatore operazionale impiegato, assumendo che R0 = 200Ω. Fornire un dimensionamento per R1 e R2 . 6 Soluzione. L’amplificatore non invertente in continua presenta un guadagno A00 ≈ 40 A0 = 10 20 = 100 1 + βA0 (1.14) ed una resistenza di uscita pari a Rout ≈ R0 = 0.1Ω 1 + βA0 (1.15) Assumento R0 = 200Ω dalla precedente equazione si ottiene 1 + βA0 = 2000 (1.16) Usando questo risultato nella (1.14) si ricava A0 ≈ 2000 · 100 = 2 · 105 (1.17) Pertanto dalla (1.16) si ottiene β≈ 2 · 103 − 1 R1 ≈ 10−2 = 5 2 · 10 R1 + R2 (1.18) da cui un possibile dimensionamento si ha ponendo R1 = 1kΩ e R2 = 99kΩ. —————- ~ —————Esercizio 1.3.2 Si consideri per l’inseguitore di tensione di Fig. 1.4 un amplificatore operazionale con guadagno in continua di 80dB e frequenza di taglio a −3dB di 20Hz. Calcolare l’errore commesso dall’inseguitore alla frequenza di 20kHz. Vin Vout Figura 1.4: Inseguitore di tensione. 7 Soluzione. Impiegando un amplificatore operazionale ideale questo circuito ha una funziona di trasferimento Vout (ω) =1 (1.19) Vin ideale L’unica non idealità da considerare è il guadagno finito e dipendente dalla frequenza (1.1). Sostituendo all’operazionale ideale il modello di Fig. 1.1 si ottiene Vout A(ω) A0 (ω) = = Vin 1 + A(ω) 1 + A0 + j ωωB (1.20) 80 Essendo A0 = 10 20 = 104 e ωB = 2π · 20 rad/s si ottiene Vout 10 104 = (2π · 20 · 103 ) ≈ 4 3 Vin 10 + j10 10 + j (1.21) da cui Vout 10 3 Vin (2π · 20 · 10 ) ≈ √100 + 1 ≈ 0.995 L’errore commesso è dato dal FGE (Fractional Gain Error) F GE|f =20kHz = |Greale − Gideale | = 0.005 = 0.5% |Gideale | (1.22) (1.23) —————- ~ —————Esercizio 1.3.3 Si realizzi un amplificatore di tensione con frequenza di taglio fB0 ≥ 30kHz, e che presenti in continua Rin ≥ 1GΩ, Rout ≤ 0.5Ω e guadagno Vout = 400 (ω = 0) Vin Per il progetto si utilizzi una cascata di uno o più stadi identici che impieghino un amplificatore operazionale reale dalle seguenti caratteristiche Rid = 800kΩ, R0 = 50Ω, A0 = 8 · 104 , fT = 1M Hz Soluzione. Il progettista deve stabilire nell’ordine: 1. Il tipo di stadio da usare (amplificatore invertente o non invertente) 2. Il numero necessario di stadi 8 Al primo punto si trova facile risposta osservando che in una cascata di amplificatori invertenti o non invertenti la resistenza di ingresso e la resistenza di uscita della cascata di stadi è sostanzialmente definita dalla resistenza di ingresso del primo stadio e dalla resistenza di uscita dell’ultimo stadio. Dalle specifiche di progetto, l’elevata resistenza di ingresso richiesta deve indurre il progettista ad optare per stadi amplificatori non invertenti (altrimenti, essendo in un amplificatore invertente Rin ≈ R1 si renderebbe necessario il vincolo poco realistico R1 ≥ 1GΩ). La risposta al secondo punto è determinabile per tentativi, verificando se - partendo da un singolo stadio - è possibile soddisfare le specifiche del progetto. Verifica per un singolo stadio Considerando un amplificatore non invertente si ha A00 ≈ A0 = 400 1 + βA0 (1.24) da cui, essendo A0 = 8 · 104 , β ≈ 1/400. Impiegando l’operazionale proposto nel singolo stadio si ottiene Rin ≈ Rid (1 + βA0 ) = 8 · 105 (1 + 8 · 104 ) ≈ 16 · 107 < 109 Ω 400 (1.25) che non permette di soddisfare la condizione sulla resistenza di ingresso. Verifica per una cascata di due stadi Essendo richiesto l’utilizzo di stadi identici, il guadagno di ognuno di essi dovrà essere tale da soddisfare Vout Vout V out (ω = 0) = (ω = 0) · (ω = 0) = 400 (1.26) Vin Vin Vin tot 1 2 da cui √ Vout Vout (ω = 0) = (ω = 0) = 400 = 20 Vin Vin 1 2 (1.27) Per ogni stadio quindi si ha A00 ≈ A0 = 20 1 + βA0 (1.28) da cui, essendo A0 = 8 · 104 , β ≈ 1/20. Impiegando l’operazionale proposto, la resistenza di ingresso presentata dal primo stadio è Rin ≈ Rid (1 + βA0 ) = 8 · 105 (1 + 9 8 · 104 ) ≈ 3.2 · 109 > 109 Ω, 20 (1.29) soddisfacendo la specifica sulla Rin . Per quanto riguarda la Rout presentata dal secondo stadio (l’ultimo della cascata) si ha Rout ≈ R0 50 −2 = < 0.5Ω 4 ≈ 1.25 · 10 8·10 1 + βA0 1 + 20 (1.30) soddisfacendo la specifica sulla Rout . Rimane da verificare che la frequenza di taglio fB0 T OT dell’amplificatore determinato dalla cascata dei due stadi sia superiore a 30kHz. A tale scopo, la frequenza di taglio fB0 di ogni singolo stadio è pari a 106 fT (1 + βA0 ) ≈ = 50kHz (1.31) fB0 = A0 20 In una cascata di N stadi identici, la frequenza di taglio a −3dB è data da p fBtot = fB0 21/N − 1 (1.32) da cui, nel caso considerato per N = 2, si ha fB0 T OT ≈ 32kHz > 30kHz, che soddisfa l’ultimo vincolo di progetto. Per completare l’esercizio, rimangono da dimensionare R1 e R2 , per cui R2 1 R1 = 10kΩ =1+ = 20 ⇒ (1.33) R2 = 190kΩ β R1 —————- ~ —————Esercizio 1.3.4 Nel circuito di Fig. 1.5 è impiegato un amplificatore operazionale con guadagno ideale ma affetto da correnti di polarizzazione IB1 = IB2 = 1µA, tensione di offset VOS = 4mV e slew rate SR = 4V /µs. Determinare il valore di RK affinchè la componente in uscita legata alle non idealità introdotte sia indipendente dal tempo. Assumendo in ingresso un gradino di tensione di 2V , determinare il valore limite della costante di tempo τ = RC compatibile con lo slew rate dell’operazionale. Soluzione. Sostituendo all’operazionale ideale il modello dell’operazionale reale di Fig. 1.1 con le non idealità introdotte si ottiene il circuito di Fig. 1.6 da cui Vx = VOS − IB RK (1.34) Facendo il bilancio delle correnti al nodo y si ottiene Vin (t) − Vy (t) = IB + IC (t) R dove IC (t) = C d (Vy (t) − Vout (t)) dt 10 (1.35) C R RK Vin Vout Figura 1.5: Integratore compensato. IB R IC Vy Vx Vin RK C opamp ideale Vout VOS IB Figura 1.6: Modello circuitale per l’esercizio 1.3.4. è la corrente istantanea che attraversa la capacità C. Essendo l’amplificatore operazionale nel circuito in analisi un operazionale ideale retroazionato negativamente, vale il principio del cortocircuito virtuale ai suoi morsetti per cui Vy (t) = Vx = costante da cui IC (t) = VOS − IB RK d Vin (t) − IB − = −C Vout (t) R R dt (1.36) Affinché l’uscita non vari nel tempo a causa delle non idealità introdotte è necessario che VOS − IB RK IB + =0 (1.37) R ovvero che RK = R + VOS /IB . In tal caso infatti si ottiene Vy = Vx = −IB R e per l’uscita Z t Vin (θ) Vout (t) = −IB R − VC (0) − dθ (1.38) RC 0 11 Essendo lo slew rate dell’operazionale limitato, deve risultare d Vin (t) Vout (t) = ≤ SR = 4 · 106 V /s dt CR max max (1.39) Assumendo in ingresso un gradino di ampiezza 2V deve essere CR ≥ 2 = 5 · 10−7 s 4 · 106 —————- ~ —————- 12 (1.40) Capitolo 2 Amplificatori operazionali in circuiti a retroazione positiva Per la corretta risoluzione degli esercizi di questo capitolo, è bene ricordare che nell’analisi dei circuiti con amplificatori operazionali con uscita in saturazione NON è possibile applicare il principio del cortocircuito virtuale ai suoi morsetti. Negli esercizi di questo capitolo, quando altrimenti non specificato, per gli amplificatori operazionali impegati saranno assunte le seguenti caratteristiche R0 = 0Ω, Rid = ∞, CM RR = ∞, VOS = 0V, IB1 = IB2 = 0A, SR = ∞. Inoltre, gli amplificatori operazionali con uscita saturata sono supposti di tipo rail to rail e con risposta V0 (Vid ) ideale riportata in Fig. 2.1. VO Vcc Vid VO Vid Vee Figura 2.1: Guadagno ideale di un amplificatore operazionale con saturazione 2.1 Trigger di Schmitt Esercizio 2.1.1 Si consideri il circuito in Fig. 2.2. Determinare l’andamento della tensione di uscita in funzione di quella di ingresso, assumendo Vcc = 10V , R1 = 1kΩ e R2 = 3kΩ. 13 R2 R1 +Vcc Vx Vin −Vcc Vout Figura 2.2: Trigger di Schmitt a logica positiva. Soluzione. Una rapida analisi del circuito evidenzia come per Vin 6= 0 il sistema diverga (saturi) a ±Vcc (è una conseguenza della instabilità della soluzione Vin = Vout = 0). Il circuito va analizzato verificando quali valori della tensione di ingresso siano compatibili con l’uscita in saturazione. Essendo la corrente entrante nei morsetti dell’operazionale nulla, risulta Vx = (Vout − Vin )R1 + Vin = βVout + Vin (1 − β) R1 + R2 (2.1) Dal momento che Vid > 0 ⇒ Vout = Vcc e che Vid < 0 ⇒ Vout = −Vcc risulta Condizione di compatibilità per Vin affinchè Vout = Vcc Dalla (2.1) Vid = Vx > 0 ⇒ Vin > − βVcc −10/4 = ≈ −3.33V 1−β 3/4 (2.2) Condizione di compatibilità per Vin affinchè Vout = −Vcc Dalla (2.1) Vid = Vx < 0 ⇒ Vin < + βVcc +10/4 = ≈ 3.33V 1−β 3/4 (2.3) Assumendo di far variare in modo monotono crescente l’ingresso da −10V a +10V si ottiene pertanto il grafico (a) riportato in Fig. 2.3. Viceversa, assumendo di far variare in modo monotono decrescente l’ingresso da +10V a −10V si ottiene il grafico (b). Se ne evince che il circuito è affetto dalla isteresi riportata nel grafico (c). —————- ~ —————14 Vout +Vcc (a) +10V −10V +3.33V Vin −Vcc +Vcc (b) Vout +10V −3.33V −10V Vin −Vcc Vout +Vcc (c) +10V −3.33V −10V +3.33V Vin −Vcc Figura 2.3: Isteresi del trigger di Schmitt a logica positiva dell’Es. 2.1.1. 2.2 Circuiti con retroazione positiva e negativa Esercizio 2.2.1 Si consideri il circuito in Fig. 2.4 in cui R1 = R2 = R3 = R4 = 1kΩ, RL = 500Ω e Vcc = 15V . Determinare l’insieme dei valori di VK per cui il circuito ammette soluzione e calcolare la corrente che scorre su RL . Soluzione. Nel circuito è presente una retroazione positiva ed una negativa. L’insieme dei valori VK per cui il circuito ammette soluzione è determinato dai punti fissi del sistema, ovvero da quei valori delle tensioni ai nodi e delle correnti nei rami per cui sono congiuntamente soddisfatte tutte le leggi che regolano il circuito (equazioni di Kirchoff per le correnti ai nodi, ecc...). Al fine di poter individuare i punti fissi del sistema in questo tipo di circuiti si rende in generale necessario 15 R2 R1 +Vcc Vy −Vcc Vx R3 R4 2V VK RL Figura 2.4: Circuito dell’Es. 2.2.1. porre volta per volta l’amplificatore operazionale in uno dei suoi possibili stati ideali (vedi Fig. 2.1): 1. uscita satura a +Vcc (Vid > 0) 2. uscita satura a −Vcc (Vid < 0) 3. uscita non satura ad un qualunque valore di tensione compreso fra Vcc e Vee , con Vid = 0 ed esaminare l’esistenza di soluzioni per il circuito. 1) Ipotesi di uscita dell’operazionale satura a +Vcc (Vid > 0) In questa ipotesi deve essere Vx > Vy e VK = Vcc . Risulta Vcc Vcc R1 = = 7.5V R1 + R2 2 (2.4) Vcc · R4 //RL 2 · R3 //RL 17 + = = 4.25V R3 + R4 //RL R4 + R3 //RL 4 (2.5) Vy = Tuttavia Vx = Ma allora abbiamo ottenuto Vx < Vy ⇒ Vid < 0 che è un assurdo poichè contraddice l’ipotesi. Ne consegue che per VK = +Vcc il circuito non ammette soluzione. 2) Ipotesi di uscita dell’operazionale satura a −Vcc (Vid < 0) In questa ipotesi deve essere Vx < Vy e VK = −Vcc . Risulta Vy = −Vcc R1 −Vcc = = −7.5V R1 + R2 2 16 (2.6) Tuttavia Vx = 2 · R3 //RL −13 −Vcc · R4 //RL + = = −3.25V R3 + R4 //RL R4 + R3 //RL 4 (2.7) Si ottiene quindi Vx > Vy ⇒ Vid > 0 che è un assurdo poichè contraddice l’ipotesi. Anche in questo caso per VK = −Vcc il circuito non ammette soluzione. Non rimane che verificare la 3) Ipotesi di uscita dell’operazionale non satura ad un qualunque valore di tensione compreso fra +Vcc e −Vcc , con Vid = 0 In questo caso deve essere Vx = Vy , con Vy = VK · R1 VK = R1 + R2 2 (2.8) Impostando il bilancio delle correnti al nodo x si ottiene VK − VK /2 2 − VK /2 VK + = R3 R4 2RL (2.9) da cui VK VK +2− = VK ⇒ VK = 2V (2.10) 2 2 Ne consegue che l’unico valore ammissibile per VK è 2V , ed in tale condizione la corrente che scorre sul resistore RL è pari a IL = 1/500 = 2mA. Commento ai risultati La soluzione individuata è una soluzione stabile, la cui stabilità è indotta dalla prevalenza della retroazione negativa su quella negativa. Eseguendo una analisi alle variazioni del circuito ad anello aperto1 nell’intorno del punto VK = 2V , una variazione infinitesima dVK della tensione VK comporta una variazione dVy = dVK R1 K RL //R4 = dVK /2 sul morsetto invertente ed una variazione dVx = dV = R1 +R2 RL //R4 +R3 dVK /4 sul morsetto non invertente, da cui sull’uscita dell’operazionale è indotta una variazione dVo = A dVid = A (dVx − dVy ) = −A dVK 4 (2.11) col predominio della retroazione negativa su quella positiva. In tale condizione, a seguito di una perturbazione, il sistema tende naturalmente a ristabilizzarsi sul suo unico punto di equilibrio caratterizzato da VK = 2V . —————- ~ —————1 Ovvero staccando l’uscita dell’amplificatore operazionale dal nodo VK 17 Esercizio 2.2.2 Si consideri il circuito in Fig. 2.5, in cui Vcc = 10V , R1 = 1kΩ,R2 = 10kΩ,R3 = 9kΩ e si assuma per il diodo D il modello ideale2 con caduta di tensione VON = 0.5V . Determinare l’insieme dei valori di Vout per cui il circuito ammette soluzione. R2 R3 Vx D R1 +Vcc Vy −Vcc Vout Figura 2.5: Circuito dell’Es. 2.2.2. Soluzione. Analogamente a quanto visto nell’Es. 2.2.1, nel circuito di Fig. 2.5 sono presenti una retroazione positiva ed una negativa. Anche in questo caso, al fine di poter individuare i punti fissi del sistema saranno cercate soluzioni che siano compatibili con l’amplificatore operazionale posto volta per volta in uno dei suoi possibili stati ideali (vedi Fig. 2.1): 1. uscita satura a +Vcc (Vid > 0) 2. uscita satura a −Vcc (Vid < 0) 3. uscita non satura ad un qualunque valore di tensione compreso fra Vcc e Vee , con Vid = 0 1) Ipotesi di uscita dell’operazionale satura a +Vcc (Vid > 0) Il diodo in tale condizione è in conduzione, per cui - in riferimento al modello ideale del diodo - qualunque sia la corrente sul resistore R3 si ha Vx = 0.5V . La tensione Vy invece è data semplicemente dal partitore Vy = 10 Vcc · R1 = ≈ 0.91V R1 + R2 11 2 (2.12) Applicando tale modello al diodo D nel circuito di Fig. 2.5, la corrente ID verso massa che scorre nel diodo è nulla per Vx < VON e qualunque (positiva) per Vx = VON . 18 Ma allora abbiamo ottenuto Vx < Vy ⇒ Vid < 0 che è un assurdo poichè contraddice l’ipotesi. Ne consegue che per Vout = +Vcc il circuito non ammette soluzione. 2) Ipotesi di uscita dell’operazionale satura a −Vcc (Vid < 0) In tal caso il diodo è interdetto e sul resistore R3 non scorre corrente. Ne consegue che Vx = Vout = −Vcc = −10V . Vy invece è data dal partitore Vy = −Vcc · R1 10 = − ≈ −0.91V R1 + R2 11 (2.13) Abbiamo trovato in questo caso Vy > Vx ⇒ Vid < 0. Ne consegue che per Vout = −Vcc il circuito ammette soluzione. Per concludere è necessario analizzare se esistano altre soluzioni compatibili con la 3) Ipotesi di uscita dell’operazionale non satura ad un qualunque valore di tensione compreso fra +Vcc e −Vcc , con Vid = 0 In questo caso deve essere necessariamente Vx = Vy . Se il diodo è interdetto (Vout < VON ) abbiamo che Vx = Vout , e Vy = Vout · R1 Vout = R1 + R2 11 (2.14) da cui Vx = Vy se e solo se Vout = 0. Se il diodo è in conduzione (Vout ≥ VON ), si ha che Vx = 0.5V e che l’unico valore di Vout per cui Vy = 0.5 dalla (2.14) è Vout = 5.5V . Ricapitolando risulta che il circuito ammette soluzione per i valori di Vout ∈ {−10V, 0V, 5.5V }. Commento ai risultati I tre valori sopra individuati sono soluzioni formali del problema, ma solo i valori Vout = −10V e Vout = +5.5V rappresentano soluzioni stabili del circuito, mentre la soluzione Vout = 0V è instabile. Questo è dimostabile operando come nell’Es. 2.2.1. Si consideri ad esempio la soluzione Vout = 0 e si analizzi alle variazioni il circuito ad anello aperto3 nell’intorno di questo punto. Ne consegue che nell’intorno di Vout = 0 il diodo è un circuito aperto e che una variazione dVout al nodo Vout comporta una variazione dVx = dVout al nodo Vx , mentre la stessa vari1 azione dVout comporta una variazione dVy = dVout R1R+R = dV11out al nodo Vy . Ne 2 consegue che sull’uscita dell’operazionale è dVo = AdVid = A(dVx − dVy ) = A(dVout − 3 dVout 10 ) = A dVout 11 11 Ovvero staccando l’uscita dell’amplificatore operazionale dal nodo Vout 19 (2.15) col predominio della retroazione positiva su quella negativa. In tale condizione, a seguito di una perturbazione, il sistema tende a divergere dal punto considerato Vout = 0V . E’ lasciato per esercizio effettuare lo stesso tipo di analisi per le due soluzioni stabili Vout = −10V e Vout = +5.5V (Per il punto Vout = −10V sono di interesse solo le perturbazioni positive, giacché l’uscita non può divergere negativamente oltre i −10V ). —————- ~ —————- 2.3 2.3.1 Circuiti astabili Generatori di onda quadra Esercizio 2.3.1 Si consideri il generatore di onda quadra in Fig. 2.6 con RU = 2kΩ, RD = 3kΩ, RA = 2kΩ, R = 1kΩ, C = 1µF , Vcc = 10V . Calcolare il periodo ed il duty cycle del segnale generato. RA RU +Vcc +Vcc Vx −Vcc RD −Vcc Vout VC R C Figura 2.6: Generatore di onda quadra. Soluzione. L’uscita dell’operazionale rimane satura a +Vcc fintanto che Vx > VC . Ponendo quindi Vout = Vcc si trova che VxU = (Vcc − (−Vcc )) · RD − Vcc = 5V RD + RU //RA (2.16) Analogamente, l’uscita dell’operazionale rimane satura a −Vcc fintanto che Vx < VC . Ponendo Vout = −Vcc si trova che VxD = (Vcc − (−Vcc )) · RD //RA − Vcc = −2.5V RU + RD //RA 20 (2.17) I valori della tensione VC che determinano la commutazione del circuito sono pertanto 5V e 2.5V . Fissato in t = 0 l’istante della commutazione dell’uscita dell’operazionale si ha che VC (t) = (Vout − VC (0))(1 − e−t/RC ) + VC (0) (2.18) Assumendo Vout commutato su Vcc = 10V e VC (0) = −2.5V si ha che il periodo di tempo ∆tU per cui l’uscita è alta è il tempo per cui è verificata l’equazione VCU (∆tU ) = (10 − (−2.5))(1 − e−∆tU /RC ) − 2.5 = 5V = VxU (2.19) da cui ∆tU = −RC ln 0.4 ≈ 0.916 ms (2.20) analogamente, assumendo Vout commutato su −Vcc = −10V e VC (0) = 5V si ha che il periodo di tempo ∆tD per cui l’uscita è bassa è il tempo per cui è verificata l’equazione VCD (∆tD ) = (−10 − 5)(1 − e−∆tD /RC ) + 5 = −2.5V = VxD (2.21) da cui ∆tD = −RC ln 0.5 ≈ 0.693 ms (2.22) Ne consegue che il periodo del segnale generato è T = ∆tU + ∆tD = 1.609 ms, mentre il duty cycle è ∆tU duty cycle = ≈ 57% (2.23) T —————- ~ —————- 21 Capitolo 3 Convertitori A/D e D/A Negli esercizi di questo capitolo, quando non altrimenti specificato, per gli amplificatori operazionali impiegati saranno assunte le seguenti caratteristiche R0 = 0Ω, Rid = ∞, CM RR = ∞, VOS = 0V, IB1 = IB2 = 0A, SR = ∞ e risposta in frequenza a singolo polo (1.1). In riferimento alle nozioni introdotte durante il corso, sarà utilizzata la seguente notazione: • SN R : rapporto segnale rumore • n : numero dei bit del convertitore • fc = 1 Tc : frequenza di campionamento [Hz] • tconv : tempo di conversione del convertitore A/D [s] • tacq : tempo di acquisizione del Sample and Hold (S&H)[s] • tset : tempo di settling del S&H [s] • ∆tj jitter del ritardo di apertura del S&H [s] • Droop : velocità di scarica della capacità di campionamento in fase di hold [V /s] • VF S : tensione di fondo scala del convertitore A/D [V ] • VLSB = VF S 2n : risoluzione del converitore A/D [V ] 22 A/D converter C DIGITAL SIGNALS Vin Figura 3.1: Stadio di acquisizione Sample and Hold 3.1 Acquisizione dei dati Esercizio 3.1.1 Nello stadio Sample and Hold di Fig. 3.1 i due amplificatori operazionali sono caratterizzati da correnti di polarizzazione Ib1 = Ib2 = 0.1µA, e presentano una resistenza di ingresso di 10M Ω. Assumendo • Vin (t) ≥ 0; • banda di Vin (t) = 5kHz; • C = 1nF • convertitore A/D a 6 bit; • dinamica del convertitore sempre adattata alla dinamica del segnale di ingresso. Si determini 1. il valore limite per la somma dei tempi di settling e di acquisizione 2. il minimo valore della dinamica di Vin se il tempo di conversione del convertitore A/D rappresenta il 75% del tempo totale disponibile per l’acquisizione e conversione di un singolo campione alla frequenza di Shannon, ed se la la massima variazione di tensione sulla capacità di tenuta durante il tempo di conversione deve essere inferiore ad 1VLSB . Soluzione. Assumendo che il segnale di ingresso sia a banda limitata di 5kHz esso deve essere acquisito almeno ad una frequenza di campionamento fc ≥ 10kHz. Assumendo Tc = 1/fc = 10−4 s deve risultare tacq + tset + tconv ≤ Tc 23 Vin A/D converter C Ib R DIGITAL SIGNALS A B Figura 3.2: Modello usato nell’Es.3.1.1 R A −Ib R C B Figura 3.3: Scarica della capacità sul modello equivalente di Thevenin del bipolo A-B a valle (Es. 3.1.1) da cui, imponendo che il tempo di conversione dell’A/D sia pari al 75% del tempo totale necessario all’acquisizione e conversione del dato deve essere tacq + tset ≤ Tc = 0.25 · 10−4 s 4 a cui corrisponde 3Tc = 0.75 · 10−4 s (3.1) 4 Adesso è necessario valutare il droop legato alle perdite del circuito. In particolare le non idealità introdotte determinano il modello di Fig. 3.2. L’andamento temporale della tensione sulla capacità segue un andamento esponenziale la cui espressione è di immediata determinazione una volta esplicitato l’equivalente di Thevenin del circuito a valle della sezione A-B in Fig. 3.3. Durante la fase di hold la tensione ai capi della capacità segue la legge t VC (t) = VC (0) − (Ib R + VC (0)) 1 − e− RC tconv = 3(tacq + tset ) ≤ che per valori di t << RC = 10−2 s può essere approssimata1 considerando il troncamento ai termini di primo grado della serie di Taylor di t t + o(t2 ) (1 − e− RC ) = RC 1 Condizione ampiamente soddisfatta, considerando la (3.1) 24 ottenendo (Ib R + VC (0)) t RC Il valore della capacità in t = 0 (inizio della fase di hold) è pari a Vin , per cui si richiede che alla fine della conversione la variazione della tensione ai capi della capacità non sia superiore a VLSB = V2FnS ovvero, essendo il convertitore a n = 6 bit VF S (Ib R + Vin ) tconv < 6 (3.2) RC 2 La (3.2) pone la condizione più stringente quando Vin = VF S , da cui si ottiene VC (t) ≈ VC (0) − (1 + VF S )tconv < ovvero VF S > VF S 100 · 26 6400tconv 1 − 6400tconv Assumendo tconv = 0.75 · 10−4 (il massimo ammissibile per tconv ) si ottiene VF S > 0.93V . —————- ~ —————- 25 Capitolo 4 Elettronica digitale 4.1 Invertitori n-MOS Esercizio 4.1.1 Si consideri l’invertitore di Fig. 4.1. Trascurando l’effetto body e la modulazione di canale, calcolare VOL , VOH e la potenza statica media dissipata assumendo per i due transistor Vdd = 5V, Kn1 = 100µA/V 2 , Kn2 = 400µA/V 2 , VT n = 1V . Vdd D M1 G S D Vin G M2 Vout S Figura 4.1: Inverter n-MOS con carico attivo connesso a diodo. Soluzione. Il transistor M1 è connesso a diodo, ovvero su di esso scorre una corrente nulla per Vdd − Vout < VT n , mentre per Vdd − Vout ≥ VT n , risultando sempre verificata la condizione di saturazione, scorre una corrente circa1 pari a Kn1 (Vdd − Vout − VT n )2 . La tensione di uscita VOL è ottenuta assumendo in ingresso la tensione VOH e viceversa. 1 Ovvero trascurando la modulazione di canale e l’effetto substrato. 26 I [mA] 3.5 I2 @ Vin = VOH 3 2.5 2 1.5 I1 1 0.5 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 VOL 3 3.5 4 4.5 5 Vout [V] Figura 4.2: Individuazione grafica del punto Vout = VOL per il circuito di Fig. 4.1. Calcolo di VOH . Per un corretto funzionamento di questo tipo di strutture circuitali è necessario che la tensione VOL posta in ingresso sia tale da interdire il transistor pilotato M2 (ovvero VOL < VT n ). Assumendo per ipotesi tale condizione verificata, in seguito ad una transizione alto-basso del segnale di ingresso, la capacità connessa al nodo di uscita Vout viene caricata attraverso M1 alla tensione Vdd − VT n , valore oltre il quale si ha l’interdizione di M1 . Pertanto se ne evince che per questo invertitore VOH = Vdd − VT n = 4V .2 Calcolo di VOL . Posto Vin = VOH è ragionevole assumere che il transistor M2 si trovi in regione di triodo. Tale supposizione è giustificata osservando la Fig. 4.2, ed avendo ipotizzato VOL < VT n . Il valore dell’uscita Vout = VOL è determinato imponendo l’uguaglianza fra le correnti che scorrono nei due transistor: 2 Kn2 [2(VGS2 − VT n )VDS2 − VDS2 ] = Kn1 (VGS1 − VT n )2 (4.1) da cui, assumendo VGS2 = Vin = VOH = 4V VOL 2 Kn2 [2(VOH − VT n )VOL − VOL ] = Kn1 (Vdd − VOL − VT n )2 √ 32 ± 322 − 20 · 16 0.55V ≈ ≈ 5.8V ( soluzione impossibile) 10 2 (4.2) (4.3) Tenendo conto dell’effetto body, sarebbe corretto scrivere VOH = Vdd − VT n1 (VOH ), poichè se Vout > 0 per il transistor M1 risulta VSB > 0. 27 Verifica dei risultati. Per la convalida dei risultati ottenuti è necessario verificare le ipotesi fatte: • VOL ≈ 0.55V ⇒ (VOL < VT n ) è verificata; • VOL ≈ 0.55V ⇒ (VOL < VOH − VT n ), ovvero il transistor M 2 è effettivamente in regione di triodo. Calcolo della potenza statica media dissipata. L’invertitore dissipa potenza statica solo nello stato Vout = VOL , poichè nello stato Vout = VOH il transistor M 2 è in condizione di interdizione. Assumendo i due stati dell’inverter equiprobabili risulta PDstat (VOL ) PDstat (VOL ) + PDstat (VOH ) = = 2 2 Vdd · I1 (VOL ) Vdd Kn1 (Vdd − VOL − VT n )2 = = ≈ 2 2 ≈ 2.95mW PDstat = (4.4) (4.5) (4.6) —————- ~ —————- 4.2 Invertitori C-MOS Esercizio 4.2.1 Si consideri l’invertitore di Fig. 4.3 dove i due transistor sono caratterizzati da VT n = |VT p | = 1V . Assumendo Vdd = 1.5V determinare l’andamento della tensione di uscita in funzione di quella di ingresso. Soluzione. Analizziamo il comportamento del circuito variando in modo crescente la tensione di ingresso da 0V a Vdd = 1.5V . Il transistor M1 è in conduzione se Vin > VT n = 1V , mentre il transistor M2 è in conduzione se Vin < Vdd − VTn = 0.5V . Ne consegue che per 0 ≤ Vin < 0.5V il transistor M2 è interdetto, mentre M1 è in conduzione, mantenendo l’uscita a Vdd = 1.5V . Per 0.5 ≤ Vin ≤ 1V entrambi i transistor sono interdetti. In questa situazione la capacità CL si mantiene carica alla tensione Vout = 1.5V . Per 1 < Vin ≤ 1.5V il transistor M2 passa alla conduzione, portando l’uscita a Vout = 0V . L’analisi si completa facendo variare in modo decrescente la tensione di ingresso da 1.5V a 0V , ottenendo in conclusione il ciclo di isteresi riportato in Fig. 4.4 —————- ~ —————Esercizio 4.2.2 Si consideri la cascata di due invertitori identici di Fig. 4.5. Assumendo i transistor caratterizzati da VT n = |VT p |, Wn = Ln = Lp , µn = 2.5µp , Kn = Kp 28 Vdd M1 Vin Vout M2 CL Figura 4.3: Inverter CMOS con carico capacitivo CL . Vout 1.5V 0V 0.5V 1.0V 1.5V Vin Figura 4.4: Isteresi del circuito di Fig. 4.3 con Vdd = 1.5V, VT n = −VT p = 1V . 1. fornire una stima approssimata del carico capacitivo del primo inverter; 2. calcolare il tempo di propagazione del primo inverter, assumendo in ingresso un segnale ideale a transizioni istantanee. 3. Risolvere i punti 1) e 2) assumendo VT n = |VT p |, Wp = Wn = Ln = Lp , µn = 2.5µp . Soluzione. Il primo inverter presenta un carico capacitivo dato della capacità di ingresso del secondo inverter. Soluzione ai punti 1) e 2). 29 Vdd Vin M1 M3 M2 M4 Vout Figura 4.5: Cascata di due invertitori CMOS. In prima approssimazione la capacità risultante corrisponde alla somma CL ≈ Cox (Wn Ln + Wp Lp ) = 3.5 Cox Wn Ln Il risultato è calcolato tenendo conto che essendo Ln = Lp e µn = 2.5µp risulta (Kn = Kp ) ⇒ (Wp = 2.5Wn ). Il tempo di propagazione è dato da tP = tP HL + tP LH 2 Il tempo tP HL corriponde a quello necessario alla tensione di uscita per passare da VOH a metà dello swing logico. In questo caso la capacità è scaricata attraverso l’nMOS, da cui VOH −VOL CL Vdd 3.5 Wn Ln Cox 2 (4.7) = tP HL ≈ |Isat |n 2Kn (Vdd − VT n )2 Analogamente si calcola il tempo tP LH VOH −VOL CL Vdd 3.5 Wn Ln Cox 2 tP LH ≈ = |Isat |p 2Kp (Vdd − VT p )2 (4.8) Con riferimento ai dati del problema si trova tP ≈ Vdd 3.5 Wn Ln Cox 2Kn (Vdd − VT n )2 Soluzione al punto 3). 30 (4.9) Con i nuovi dati risulta che in prima approssimazione la capacità CL corrisponde alla somma CL ≈ Cox (Wn Ln + Wp Lp ) = 2 Cox Wn Ln Analogamente al caso precedente le (4.7)-(4.8) risultano VOH −VOL CL Vdd Wn Ln Cox 2 = tP HL ≈ |Isat |n Kn (Vdd − VT n )2 VOH −VOL CL Vdd Wn Ln Cox 2 = tP LH ≈ |Isat |p Kp (Vdd − VT p )2 Essendo Wp = Wn = Ln = Lp e µn = 2.5µp risulta Kn = 2.5 Kp da cui 1 2.5 Vdd 3.5 Wn Ln Cox Vdd Wn Ln Cox + = tP ≈ 2(Vdd − VT )2 Kn Kn 2Kn (Vdd − VT n )2 (4.10) (4.11) (4.12) Commento ai risultati. Osservando le espressioni trovate si evidenzia come i tempi di propagazione di un inverter CMOS simmetrico (VT n = |VT p | e Kn = Kp ) con l’nMos realizzato ad area minima ha lo stesso tempo di propagazione di un inverter CMOS realizzato con entrambi i transistor ad area minima (con conseguente non simmetria legata a Kn 6= Kp ). In quest’ultimo caso tuttavia risulta che il tP LH è oltre due volte più grande del tP HL . —————- ~ —————Esercizio 4.2.3 Quando il segnale di ingresso è un’onda quadra reale a valori 0V − 10V l’inverter CMOS simmetrico di Fig. 4.3 con Vdd = 10V e carico CL = 50pF assorbe mediamente una corrente di alimentazione pari a 0.8uA/kHz. Stimare qual’è la componente di questa corrente che deriva dalla carica e scarica del carico capacitivo. Dire a quali cause è dovuta la parte rimanente della corrente media assorbita. Soluzione. Nell’ipotesi che le costanti di tempo del circuito (RON CL ) siano almeno 4-5 volte più piccole del periodo del segnale di ingresso, durante ogni periodo per la carica e scarica della capacità CL viene dissipata una energia circa 2 pari a CL Vdd . Essendo l’inverter alimentato costantemente a Vdd , ne consegue che la corrente mediamente assorbita è pari a CL f Vdd , dove f è la frequenza del segnale di ingresso. Normalizzando rispetto alla frequenza di lavoro si ottiene una corrente mediamente assorbita pari a CL Vdd = 50 · 10−12 · 10 = 0.5uA/kHz. La parte rimanente della corrente mediamente assorbita è dovuta alla corrente che attraversa la serie dei due transistor M1 ed M2 durante le transizioni del segnale di ingresso. 31