Volatilità in Cina: cosa succede?

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Volatilità in Cina: cosa succede?
L’attuale contesto del mercato cinese può creare preoccupazione fra gli investitori. E' opportuno
domandarsi cosa lo abbia generato e se vi sono opportunità da cogliere. Ecco come la vede Fidelity.
Cosa è successo in Cina?
Negli ultimi mesi il mercato delle azioni cinesi onshore (A-Shares) ha risentito di episodi di volatilità sia al
rialzo che, più di recente, al ribasso. La fase ascendente iniziale era stata favorita dalla spinta del governo,
interessato ad incentivare la partecipazione degli investitori locali al mercato azionario cinese ed è stata
sostenuta sia dallo Stock Connect (che ha dato accesso agli investitori cinesi al mercato delle "H-share" di
Hong Kong), sia dalle operazioni di margin financing (cioè l’indebitamento per l'acquisto di titoli a leva).
Tuttavia, dopo l'andamento molto favorevole dell'ultimo anno, a giugno è iniziata una correzione di alcuni
dei titoli ciclici più speculativi e con bilanci deboli che erano stati fra i principali beneficiari della fase rialzista
di aprile e che avevano raggiunto in quel periodo valutazioni eccessive rispetto ai fondamentali. La
correzione si fondava dunque su ragioni legate alle valutazioni di alcuni titoli rispetto ai loro fondamentali.
Fonte: Bloomberg al 07.07.2015 su base NAV/NAV, in valuta locale, con rendimento lordo reinvestito ed escludendo la commissione di ingresso.
La recente ondata di vendite è invece dovuta a fattori più tecnici, in quanto legata all'implementazione di
azioni volte a contenere il margin financing, grazie al quale molti di questi titoli erano stati acquistati. Questo
ha indotto oscillazioni rilevanti; la buona notizia è che gran parte di queste posizioni a leva è a questo
punto stata chiusa.
Per far fronte a questa volatilità le autorità di vigilanza hanno annunciato una serie di misure per
stabilizzare il mercato. Tra queste figurano l'impegno delle società finanziarie statali ad acquistare azioni
per 19 miliardi di dollari e la sospensione delle IPO. Inoltre nel brevissimo termine sono state sospese le
operazioni short sui futures e le contrattazioni su numerose azioni di classe A.
John Ford, Chief Investment Officer Asia Pacifico di Fidelity spiega al riguardo: “dato che la
sospensione riguarda gran parte dei titoli quotati sui mercati onshore, gli investitori hanno molti meno titoli a
disposizione. Tale situazione ha a sua volta indotto una vendita forzata sui titoli ancora scambiabili che è per
gran parte responsabile dell'attuale contrazione della liquidità. Il fenomeno potrebbe proseguire fino a
quando gli investitori più vulnerabili fra quelli che operano a leva non saranno usciti dal mercato".
L’economia e i mercati finanziari
I team di analisi e gestione di Fidelity sono ben consapevoli delle sfide con cui la Cina deve fare i conti,
considerata la volontà del governo cinese di dare all'economia nazionale un assetto più sostenibile, con
una crescita basata sullo sviluppo dei consumi interni e sempre meno dipendente dalle esportazioni e dagli
investimenti pubblici in infrastrutture.
Ciò produce da un lato ripercussioni negative su alcune aree dell’economia inclusi i settori dell'industria
pesante e sulle banche che avevano concesso i finanziamenti necessari e che adesso sono esposte a un
aumento del livello di crediti in sofferenza a bilancio.
Al contempo dall'altro si creano interessanti opportunità legate al riequilibrio dell'economia cinese a favore
dei consumi interni, in particolare considerando il programma di riforme, l'aumento del potere d’acquisto
della popolazione e le iniziative imprenditoriali che caratterizzano la Cina. Tra le aree favorite vi sono
l'istruzione, i fornitori di contenuti Internet e i prodotti di consumo, settori in cui le barriere di ingresso
impediscono una eccessiva concorrenza. Alcuni di questi titoli hanno dimostrato una grande capacità di
tenuta nelle ultime settimane.
Il Governo ha ancora spazio di manovra?
La recente correzione ha avuto luogo in un contesto globale più sensibile al rischio e abbiamo quindi visto il
governo cinese intensificare le iniziative per arginare il declino. Le autorità cinesi hanno annunciato una serie
di misure di sostegno durante la scorsa settimana per ripristinare la fiducia degli investitori. Il governo si è
impegnato a sostenere la crescita del PIL ed è probabile che manterrà la sua spinta sulle riforme.
Raymond Ma, gestore di FF China Consumer Fund afferma al riguardo: “il lancio di una serie di misure di
supporto entro un periodo di tempo così breve ha dimostrato con chiarezza la determinazione del governo
cinese a stabilizzare il mercato delle A-share. Dopo tutto, la stabilità dei mercati azionari è una condizione
essenziale per la ripresa economica e per fare in modo che la ristrutturazione economica avvenga senza
problemi”.
La Cina ha appena iniziato l’allentamento della politica monetaria. I tassi hanno iniziato a scendere solo
nel mese di novembre 2014 e c’è ancora spazio per un’ulteriore riduzione. Tuttavia, è importante monitorare
la risposta della politica, e le indicazioni sono che se l’economia rallenta, la risposta politica accelera. La
riduzione dei tassi di interesse e le principali iniziative politiche di lungo termine sono esempi di come il
governo sta rispondendo in modo efficace alle difficili condizioni economiche. Nel settore bancario, ad
esempio, il governo ha adottato misure importanti per la riduzione del rischio sistemico, inclusa la
ristrutturazione dei debiti delle amministrazioni locali che contribuirà a liberare i bilanci delle banche da
crediti potenzialmente inesigibili.
Le soluzioni di Fidelity
La Cina è indubbiamente un buon esempio di come un approccio bottom-up alla selezione dei titoli possa
consentire di concentrare le partecipazioni nei titoli supportati da fattori strutturali favorevoli. Attraverso la
selezione attiva dei singoli titoli è inoltre possibile evitare le aree del mercato i cui prezzi si discostano
maggiormente dai fondamentali. La strategia che Fidelity adotta nella gestione dei fondi può dunque essere
utile non solo per catturare i rendimenti laddove se ne presenti l'opportunità, ma anche per contenere il
drawdown in condizioni di mercato difficili.
FF China Consumer Fund e FF China Focus Fund investono primariamente nelle azioni cinesi quotate ad
Hong Kong, pur avendo la flessibilità di includere in portafoglio anche le azioni onshore. FF China Consumer
Fund nonostante le recenti tensioni ha ottenuto dall’inizio dell’anno un rendimento dell’11,8%. Nello stesso
periodo FF China Focus Fund ha avuto una performance del 19%.
Guardando ai movimenti dei due comparti dall’inizio della correzione che ha interessato i mercati azionari
cinesi, si può osservare come il calo registrato in questa fase sia stato fortemente attenuato a livello di fondi
grazie all'azione di stockpicking dei gestori, contenendo la flessione a circa la metà rispetto all’indice
Shanghai Composite, come emerge dal grafico sottostante.
Fonte: Bloomberg al 07.07.2015 su base NAV/NAV, in valuta locale, con rendimento lordo reinvestito ed escludendo la commissione di ingresso.
Le prospettive
John Ford, CIO Asia Pacifico
conclude: “I nostri Gestori stanno
sfruttando in modo selettivo le
opportunità generate dall'attuale
volatilità per aggiungere posizioni
laddove si creino anomalie nei
prezzi generate da eventi non
collegati alle valutazioni dei
fondamentali, che in molti casi
hanno invece raggiunto livelli
interessanti”.
La Cina si conferma quindi anche per
i prossimi anni uno dei temi di
investimento più importanti. Quindi
per i clienti con un orizzonte
temporale adeguato l’attuale fase di
mercato può rivelarsi addirittura una
inaspettata ed interessante
opportunità di acquisto.
Cordiali saluti e buon lavoro dal team
Fidelity
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