•  Strumento multidimensionale
maggiormente utilizzato nei casi di dolore
oncologico rispetto a tutte le altre scale.
•  Basato su parole che il paziente seleziona
per descrivere il suo dolore
•  Può essere associato con altri strumenti di
valutazione per migliorare l’accuratezza.
•  Esiste una versione italiana e una
versione breve
•  Classifica 102 termini diversi che descrivono
differenti aspetti del dolore.
•  Termini sono suddivisi in 3 classi (maggiori,
sensoriale, emotivo- affettiva,valutativa) e 16
sottoclassi che contengono un gruppo di parole
considerate qualitativamente simili.
•  Vi è aggiunta una VDS, per misurare l’intensità
del dolore presente e un disegno di un corpo
umano (ant/post), per indicare la localizzazione.
•  Di aiuto nella diagnosi differenziale, in
quanto ogni tipo di dolore è
caratterizzato da una distinta
costellazione di descrittori verbali.
•  Tale possibilità può essere invalidata da
alti livelli di ansia e altri disturbi
psicologici che possono produrre un alto
punteggio della dimensione affettiva.
Misurazione psicofisica
Un'esperienza di dolore, rappresentata da una serie di termini che
descrivono il dolore stesso, viene quantificata accoppiandola a uno
stimolo che riguarda una diversa modalità sensitiva, come la forza di
una stretta di mano, la durata di un evento, la lunghezza di una linea
o l'altezza di una voce.
Concetto di proporzionalità è centrale nell'esecuzione del
procedimento.
In tale contesto, i termini descrittivi possono essere utilizzati come
risposte da scegliere da parte dei pazienti esposti agli stimoli nocivi.
Questa tecnica probabilmente determina meno errori e fornisce risultati
più coerenti rispetto alle misurazioni con le scale per categorie.
Classifica il dolore per più di una dimensione.
Nell'intento di accorciare la distanza fra approccio di laboratorio e
clinico alcuni hanno utilizzato i metodi di "cross-modality' per
misurare l'esperienza del dolore.
Pain Perception Profile
In laboratorio, le tecniche psicofisiche sono state utilizzate
per i test farmacologici.
I termini descrittivi vengono spesso utilizzati in quanto le
parole scelte possono produrre scale obiettive di
significati verbali.
Pain Perception Profile contiene 3 serie di termini
descrittivi, con 12 termini per ciascuna serie, tratti
dall'MPQ. Questi termini rifletterebbero l'intensità del
dolore nonché le qualità affettive e sensitive. Con
tecniche psicofisiche, a ciascuna serie viene assegnato
un valore, per poi attribuire a ciascuna componente una
scala di rapporto.
! Modo
pratico e ampiamente utilizzato per valutare i
comportamenti da dolore è il diario giornaliero delle
attività descritte dal paziente.
! Registrano numero di volte che compiono delle attività
specifiche (es. sedere, camminare, stare distesi, in piedi)
e quanto tempo dedicano ad esse.
! Diario del dolore (o tecnica dei resoconti soggettivi)
è una esposizione personale orale o scritta delle
esperienze e del comportamento giornaliero. Si tratta di
una quantificazione indiretta ma sufficientemente
attendibile e utile per analizzare giornalmente i
mutamenti delle condizioni patologiche e la risposta alla
terapia.
! Dipendente dalla accuratezza di registrazione.
Considerazioni ……
•  Strumenti per la valutazione del dolore sono molteplici,
alcuni validati in lingua italiana. L’utilizzo più appropriato è
in setting di ricerca clinica.
•  Studi ad hoc hanno cercato di definire i tempi e la
frequenza della somministrazione degli strumenti
descritti, con riferimento preciso, per es., al dolore attuale
o a quello medio delle ultime 24 h o ultima settimana.
•  Misurazioni più valide e reali sembrano la media dei
valori di 3 misurazioni quotidiane di dolore attuale
(presente al momento stesso della rilevazione) o, in caso
di impossibilità ad eseguire ripetuti monitoraggi nella
giornata, dalla rilevazione del dolore peggiore, che
probabilmente è la variabile con maggiore significato
clinico (es. per individuare tempestivamente la necessità
di un cambio terapeutico).
Ulteriori parametri di cui tenere conto
•  N. di episodi di “breakthrough pain” (dolore
episodico intenso in una condizione di analgesia
farmacologicamente controllata)
•  N. di volte in cui è stato necessario
somministrare farmaci al bisogno (rescue dose
= dose addizionale di farmaci).
•  Valutazione ha significato se è assicurata la
massima visibilità di tale rilevazione,
mediante strumenti inseriti nella cartella clinica.
VALUTAZIONE DOLORE
Valutazione con più metodi (NRS+DOLOPLUS2)
Older people with advanced
dementia who cannot
verbally self-report their
symptoms are tragically
vulnerable to unnecessary
suffering.
Sottostima dolore in geriatria
PAZIENTE
•  Minore report volontario
•  Complessità espressioni cliniche del dolore
•  Deficit linguaggio
•  Deficit memoria
OPERATORE
•  Assessment algologico geriatrico (?)
•  Formazione algologica
Minor report volontario perché…..
•  crede sia parte normale invecchiamento
•  ritiene meno importante rispetto alle altre
condizioni di salute
•  paura conseguenze prognostiche
•  non vuole sembrare ipocondriaco
•  paura farmaci stupefacenti
•  preoccupato costi delle cure
ASSESSMENT ALGOLOGICO GERIATRICO
Valutare sempre d. anche quando non causa disabilità per
tendenza sottostima/sovrastima o incapacità riferire
1° Diagnosi e cura malattie causa dolore (rimozione causa)
2° Valutazione multidisciplinare specialistica (impossibilità
rimozione causa o parziale risposta terapia)
3° Valutazione (dipende deterioramento cognitivo):
- report, intensità, impatto funzionale
- report + osservazione, intensità, impatto funzionale
- osservazione comportamento
ASSESSMENT ALGOLOGICO GERIATRICO
1) Self-Report verbale attendibile
Deterioramento cognitivo assente
- Numeric Rating Scales (NRS)
- Verbal Descriptor Scales (VDS)
- McGill Pain Questionnaire
Deterioramento cognitivo assente lieve-moderato
(necessaria attenta e ripetuta spiegazione del compito)
- Numeric Rating Scales (NRS)
- Verbal Descriptor Scales (VDS)
- Box Score ratings
AGS Panel on Persistent Pain in Older Persons
The Management of Persistent Pain in Older Persons.
J Am Geriatr Soc 2002, 50: S205-S24
•  Quanto è forte il dolore ora? Qual’è stato il d.peggiore nell’ultima settimana?
•  Quanti giorni nella scorsa settimana non è stato in grado di compiere delle
attività a causa del d.?
•  Nell’ultima settimana, quante volte il d.ha interferito con le BADL (es. fare il
bagno, mangiare, vestirsi, utilizzare il gabinetto)?
•  Nell’ultima settimana, quante volte il d.ha interferito con le IADL (es. fare la
spesa, preparare i pasti, pagare le bollette, guidare)?
•  Quanto spesso si dedica a hobby, viaggi, o frequenta amici? Nell’ultima
settimana, quanto spesso il d.ha interferito con queste attività (AADL)?
•  Pratica attività fisica? Quanto spesso? Quanto spesso nell’ultima settimana
il d.ha interferito con questa attività?
•  Quanto spesso il d.interferisce con le sue capacità di pensiero?
•  Quanto spesso il d.interferisce con il suo appetito? Ha perso peso?
•  Quanto spesso il d.interferisce con il sonno? Quanto nell’ultima settimana?
•  Il d.interferisce con il suo umore, la sua personalità, o le relazioni
interpersonali?
•  Nell’ultima settimana, quanto spesso ha assunto farmaci per il d.?
•  Come vorrebbe modificare il suo stato di salute oggi?
ASSESSMENT ALGOLOGICO GERIATRICO
2) Self-report verbale NON attendibile
Deterioramento cognitivo moderato-severo
Hurley AC, Volicer BJ, Hanrahan PA,
Houde S, Volicer L:
Assessment of discomfort in
advanced Alzheimer patients.
Res Nursing Health 15:369-377, 1992
Reynolds KS: Disparities in pain
management between cognitively intact
and cognitively impaired NH residents.
J Pain Sympt Manage 35:388-396, 2008
Date al dolore la parola:
il dolore che non parla
sussurra al cuore affranto e
gli dice di spezzarsi…
Macbeth IV,3
W.Shakespeare
Scale di eterovalutazione
•  Valutano specifici indici comportamentali e fisiologici in risposta
ad uno stimolo doloroso derivandone un punteggio secondo
l’intensità del dolore.
•  Si definiscono anche oggettive e rappresentano l’analisi
comportamentale associata ai parametri fisiologici.
•  Vengono utilizzate nel caso in cui l’autovalutazione, anche assistita,
non sia possibile o affidabile (demenza, alterazione sensorio, età ..)
•  Si basano sull’osservazione di componenti fisiche o
comportamentali potenzialmente indicative di dolore
•  Presentano rischio di disomogeneità nella rilevazione
Scale eterovalutative
•  Sono composte da item che valutano la persona a riposo e
durante il movimento o le cure. Ogni scala è correlata di
lessico e indicazioni scritte per l’utilizzo.
• 
• 
• 
• 
• 
• 
FLACC scala pediatrica (neonati a termine - 7 anni)
ECS Scala Comportamentale Semplificata (francese) adulti
ECPA Scala Comportamentale di valutazione dell’anziano (francese)
DOLOPLUS 2 Valutazione comportamentale del dolore negli anziani
CNPI Cecklist of Nonverbal Pain Indicator (anglosassone)
APS Abbey Pain Scale (australiana)
REVIEW DOLORE DEMENZA MODERATA-SEVERA
Hadjistavropoulos T: Assessing pain in older persons with severe limitations in ability to
communicate, in Gibson SJ, Weiner DK (eds): Progress in Pain Research and Management:
Pain in the Older Person. Seattle, IASP Press, 2005, pp 135-51
Stolee P, Hillier L, Esbaugh J, Bol N, McKellar L, Gauthier N: Instruments for the assessment
of pain in older persons with cognitive impairment. JAGS 53:319-26, 2005
Herr K, Bjoro K, Decker S: Tools for assessment of pain in nonverbal older adults with
dementia: A state-of-thescience review. J Pain Sympt Manage 31:170-92, 2006
Zwakhalen SMG, Hamers JPH, Abu-Saad HH, Berger MPF: Pain in elderly people with severe
dementia: A systematic review of behavioural pain assessment tools. BMC Geriatrics
6:3, 2006
Hadjistavropoulos T,Herr K, Turk DC, Fine PG, Dworkin RH, Helme R, Jackson K, Parmelee PA,
Rudy TE, Beattie BL, Chibnall JT, Craig KD, Ferrell B, Ferrell B, Fillingim RB, Gagliese L,
Gallagher R, Gibson SJ, Harrison EL, Katz B, Keefe FJ, Lieber SJ, Lussier D, Schmader KE,
Tait RC, Weiner DK, Williams J: An interdisciplinary expert consensus statement on
assessment of pain in older persons. Clin J Pain 23:S1-S43, 2007
McAuliffe L, Nay R, O’Donnell M, Fetherstonhaugh D: Pain Assessment in older people with
dementi: literature review. Journal of Advanced Nursing 65(1): 2-10, 2009
SCALE OSSERVAZIONALI PER VALUTAZIONE DOLORE
DEMENZA MODERATA - SEVERA
DOLOPLUS2 (Wary, 1992, France)
ECPA (Echelle Comportamentale pour le Personne Agées)(Alix, 1993, France)
ECS (Echelle Comportamentale simplifée) (Baulon, 1995, France)
The Observational Pain Behaviour Tool (Simons &Malabar, 1995, UK)
CNPI (Checklist of Non-verbal Pain Indicators)(Feldt, 2000, USA)
PACSLAC (Pain Assessment Checklist for Seniors with Limited Ability to
Communicate) (Hadjistavropoulos, 2002, Canada)
PAINAD (Pain Assessment in Advanced Dementia) (Warden, Hurley and Volicer, 2002, USA)
PADE (Pain Assessment in Dementing Elderly)(Villanueva, 2003, USA)
RaPID (Rating Pain In Dementia)(Sign &Orrel, 2003, UK)
The Abbey Pain Scale (Abbey, 2004, Australia)
NOPPAIN (NOn communicative Patient‟s Pain Assessment INstrument (Snow, 2004, USA)
Pain Assessment Tool for Use with Cognitive Impaired Adults (Davies,2004,Australia)
PATCOA (Pain Assessment Tool in Confused Older Adults)(Decker & Perry, 2003)
1°
REAZIONI SOMATICHE
DOLOPLUS2
2°
3°
1) Disturbi somatici
Nessun disturbo
Disturbi manifesti solo su richiesta
Occasionali disturbi non specifici
Continui disturbi non specifici
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
2) Posture protettive
adottate a riposo
Nessuna postura protettiva del corpo
Occasionalmente evita alcune posizioni
Continua ricerca di una postura antalgica con successo
Continua ricerca di una postura antalgica senza successo
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
3) Protezione di
aree dolorose
Nessuna azione di protezione intrapresa
Tenta azioni di protezione senza interferire in qualsiasi indagine o atto cura
Tenta azioni di protezione a qualsiasi indagine o atto di cura
Tenta azioni di protezione anche se non approcciato
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
4) Espressione
Espressione usuale
Espressione evidenzia dolore quando approcciato
Espressione evidenzia dolore anche quando non approcciato
Permanente e insolito sguardo nel vuoto (silenzioso, sguardo fisso)
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
5) Modello di sonno
Normale
Difficoltà all’addormentarsi
Frequenti risvegli (agitazione)
Insonnia presente dopo i risvegli
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
3
0
1
2
0
1
2
0
1
2
REAZIONI PSICOMOTORIE
6) Lavarsi e vestirsi
Usuali abilità inalterate
Usuali abilità lievemente alterate (prudente ma accurato)
Usuali abilità molto compromesse, lavarsi e/o vestirsi laboriosi e incompleti
Lavarsi e vestirsi sono resi impossibili, il paziente resiste a ogni tentativo
1
2
3
7) Mobilità
Usuali abilità e attività inalterate
Usuali attività ridotte (evita certi movimenti e riduce le distanze a piedi)
Usuali attività e abilità ridotte (anche con aiuto, diminuisce i suoi movimenti)
Impossibile ogni movimento, il paziente resiste a tutte le persuasioni
0
1
2
3
REAZIONI PSICOSOCIALI
8) Comunicazione
Nessun cambiamento
Intensificata (il paziente richiede attenzione e in modo inusuale)
Diminuita (il paziente si esclude)
Assenza o rifiuto di ogni forma di comunicazione
0
1
2
3
9) Vita sociale
Partecipa normalmente a tutte le attività (pasti, intrattenimento, laborat.ter.)
Partecipa alle attività solo quando richiesto specificatamente
0
Doloplus
Valutazione comportamentale del dolore negli anziani
A LIVELLO SOMATICO
1. Lamenti somatici
Nessun lamento. Lamenti presenti solo se sollecitati. Lamenti spontanei
occasionali. Lamenti spontanei continui
2. Posizioni antalgiche a riposo
Nessuna posizione. Antalgica. Il soggetto evita occasionalmente alcune
Posizioni. Posizione antalgica permanente ed efficace. Posizione antalgica
permanente inefficace
3. Protezione delle zone dolorose
Nessuna protezione. Protezione alla sollecitazione che non impedisce il
proseguimento dell’esame o delle cure. Protezione alla sollecitazione che
impedisce qualsiasi tipo di esame o cura. Protezione a riposo in
assenza di sollecitazione.
Doloplus
A LIVELLO PSICOMOTORIO
6. Pulizia personale e/o fase di abbigliamento
Capacità abituali invariate
Capacità abituali leggermente ridotte (con alcune precauzioni ma in
modo completo)
Capacità abituali molto ridotte, poiché la pulizia personale e/o la fase di
abbigliamento risultano difficili e parziali
La pulizia personale e/o la fase di abbigliamento si rendono impossibili
poiché il malato esprime la sua opposizione a qualsiasi tentativo
7. Movimenti
Capacità abituali invariate
Capacità abituali attive limitate (il malato evita alcuni movimenti,
diminuisce il proprio perimetro percorso per le passeggiate)
Capacità abituali attive e passive limitate (anche se aiutato il malato
limita i propri movimenti)
Movimento impossibile, qualsiasi mobilizzazione comporta
un’opposizione
Doloplus
A LIVELLO PSICOSOCIALE
8. Comunicazione
Invariata
Intensificata (la persona attrae l’attenzione in modo insolito)
Ridotta (la persona si isola)
Assenza o rifiuto di qualsiasi tipo di comunicazione
9. Vita sociale
Partecipazione abituale alle diverse attività (pasti,
animazioni, laboratori terapeutici)
Partecipazione alle diverse attività solo in caso di
sollecitazione
Rifiuto parziale alla partecipazione alle diverse attività
Rifiuto della vita sociale
Scala ECPA
(Scala comportamentale per anziani)
PUNTEGGIO TOTALE (su 32): OSSERVAZIONI PRIMA DELLE CURE
1º Espressione del viso: SGUARDO e MIMICA
0: Viso disteso
1: Viso preoccupato
2: Ogni tanto il soggetto fa delle smorfie
3: Sguardo spaventato e/o viso contratto
4: Espressione completamente irrigidita
2º POSIZIONE SPONTANEA a riposo(ricerca di un atteggiamento o di una posizione antalgica)
0: Nessuna posizione antalgica
1: Il soggetto evita una posizione specifica
2: Il soggetto sceglie una posizione antalgica
3: Il soggetto ricerca una posizione antalgica senza trovarla
4: Il soggetto rimane immobile, immobilizzato dal dolore
3º MOVIMENTI (o MOBILITA’) del paziente (fuori dal e/o a letto)
0: Il soggetto si muove o non si muove come al solito*
1: Il soggetto si muove come al solito* ma evita alcuni movimenti
2: Lentezza, rarità di movimenti contrariamente alle sue abitudini*
3: Immobilità contrariamente alle sue abitudini*
4: Rarità di movimenti** o molta agitazione, contrariamente alle sue abitudini*
4º RAPPORTO CON GLI ALTRI Si tratta di qualunque tipo di rapporto: sguardo, gesti, espressioni ….
0: Stesso tipo di contatto come al solito*
1: Contatto più difficile da stabilire rispetto al solito*
2: Evita il rapporto contrariamente al solito*
3: Assenza di qualsiasi contatto contrariamente al solito*
4: Indifferenza totale contrariamente al solito*
II OSSERVAZIONI DURANTE LE CURE
• 
5º Anticipazione ANSIOSA alle cure
0: Il soggetto non mostra ansia
1: Angoscia allo sguardo, sensazione di paura
2: Soggetto agitato
3: Soggetto aggressivo
4: Grida, sospiri, gemiti
• 
6º Reazioni durante la MOBILIZZAZIONE
0: Il soggetto si lascia muovere o si muove senza prestare particolare importanza
1: Il soggetto ha uno sguardo attento e sembra temere la mobilizzazione o le cure
2: Il soggetto si trattiene con le mani o guida i movimenti durante la mobilizzazione e le cure
3: Il soggetto adotta una posizione antalgica durante la mobilizzazione o le cure
4. Il soggetto si oppone alla mobilizzazione o alle cure
• 
7º Reazioni durante le CURE delle ZONE DOLOROSE
0: Nessuna reazione durante le cure
1: Reazione esclusivamente durante le cure
2: Reazione al TATTO delle zone dolorose
3: Reazione allo SFIORAMENTO delle zone dolorose
4: L’approccio alle zone risulta impossibile
• 
8º LAMENTI espressi DURANTE le cure
0: Il soggetto non si lamenta
1: Il soggetto si lamenta se l’addetto alle cure si rivolge a lui
2: Il soggetto si lamenta in presenza di un addetto alle cure
3: Il soggetto geme o si lamenta silenziosamente quando viene curato
4: Il soggetto urla o si lamenta molto quando viene curato
LIMITI E SOLUZIONI AL PROBLEMA DELLA VALUTAZIONE
DEL DOLORE NEL PAZIENTE ANZIANO E IN
PARTICOLARE AFETTO DA DEMENZA
•  Ageismo (il tempo è medico)
•  Mancanza formazione universitaria specifica
•  Priorità insuff.organo vs dolore (di dolore non si muore mai)
•  Ogni specialistica ha il suo dolore (ma maggior parte d.
nell’anziano non ha risoluzione chirurgica o eziologica)
•  Limitazioni legali (Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana 16-6-’09)
•  Assessment algologico geriatrico (algologia non è maestra)
•  Interpretazione del sintomo dolore da parte dell’operatore
•  Necessità diagnosi algologica per terapia eziologica
(internista – geriatra – palliatore)
•  Dolore non riferito: non è possibile diagnosi dolore neuropatico
secondo attuali linee guida, in quanto basate su specifiche
caratteristiche sintomi
•  Modulazione attenzione e registrazione in base all’andamento
clinico dolore persistente (poussez)
•  Scheda di rilevazione per superare scollamento fra rilevazione
(infermieri e personale assistenza) e cura antalgica (medico)
Dovuto ad un corretto o inadeguato intervento diagnostico
e/o di cura:
- post-chirurgico
- manovre invasive (endoscopiche, biopsie, epidurale)
- radioterapia interventiva
- farmaci che causano danno a organi e tessuti
(corticosteroidi, fans, chemioterapici)
- mobilizzazione
- medicazione lesioni da decubito e ustioni
Scarsi dati in letteratura
Prevenzione e cura si basano sul “buon senso”:
- muovere meno possibile in caso di lesioni scheletriche
(presidi antidecubito)
- effettuare manovre igieniche e trasferimenti in un numero
adeguato di operatori
- utilizzare sollevatore
- copertura analgesica di fondo + premedicazione (antalgicaansiolitica-sedativa) + anestesia locale (in caso di manovre a rischio
di stimolazione nocicettiva)
•  Non controllare dolore può significare:
–  non far muovere il paziente
–  favorire sviluppo limitazione funzionale permanente (complicanze
osteoarticolari e muscolotendinee da immobilità)
–  aggravare stesse piaghe da decubito
•  Accurata valutazione origine patogenetica dolore (ruolo chiave infiammazione):
- manovre terapeutiche
- sovrainfezione batterica
- insufficienza arteriosa e venosa
- contratture muscolari
- neuropatia periferica
(Galer, Dworkin, 2000; Popescu, Salcido, 2004; Szor, Bourguignon, 1999;
Dallam et al., 2004; Zimmermann, 1984)
Dolore da piaghe da decubito
PREVENZIONE
fasi iniziali sviluppo piaghe analgesia consente precoce mobilizzazione e
riattivazione (interruzione circoli viziosi fra dolore - immobilità – piaghe)
TERAPIA
1) FANS con o senza anestetici locali
2) oppioide debole
3) oppioide maggiore
4) cerotti lidocaina: riducono intensità dolore e sensibilizzazione periferica
nocicettori con sicurezza (livelli sierici di idocaina non tali da creare problemi
cardiologici; tempo min. applicazione: 60 min)
5) anestesia di superficie: per procedure piccola chirurgia (emulsione
lidocaina 2,5 % e prilocaina 2,5% determina anestesia locale):
- attraverso la cute se applicato sotto un bendaggio per almeno 1h
- iniettato sottocute e piani sottostanti con piccolo ago (spray a pressione)
Valutazione dolore
•  come evento acuto con un inizio (riscontro presenza dolore) ed una
fine (riduzione dolore con terapia antalgica)
•  solo se riferito spontaneamente, oppure se coesiste un
comportamento / espressione fisica compatibili con dolore
• 
Termina quando riduzione dolore o segni indiretti 50%,
oppure esclusione origine algica dei disturbi comportamentali
• 
Dovrebbe migliorare capacità di cura dolore senza aumentare
impegno di risorse assistenziali
Consentire a tutto il team di verificare efficacia della cura
antalgica (visibilità outcome)
• 
•  Riporta contemporaneamente sede, misurazione
intensità, cambiamento giornaliero (secondo i turni),
farmaci antalgici, eventuali effetti collaterali e
variazione uso di sedativi
•  Consente valutazione grafica andamento del dolore
•  Durata settimanale
•  Compilazione è di competenza sia del medico (principio
attivo e dose totale per giorno di ogni antidolorifico, rescue-dose, effetti
collaterali, variazione uso benzodiazepine e neurolettici)
che del
personale infermieristico (punteggio scala valutazione del dolore
ed effetti collaterali)
Considerazioni …
• 
• 
• 
• 
Dolore è impossibile da misurare direttamente e l'osservatore, quindi,
deve inevitabilmente basarsi sulla descrizione del dolore fatta dal paziente e
dimostrarne la fondatezza osservando il comportamento associato.
Comportamento espresso durante il dolore può comprendere i lamenti,
l'assunzione di farmaci o la ricerca di un trattamento, la compromissione
delle funzioni fisiche o sociali e le manifestazioni legate al dolore fisico,
quali smorfie facciali, gemiti o il massaggio della parte dolente. Molte di
queste azioni possono essere obiettivamente analizzate e quantizzate.
Misurazione obiettiva del comportamento associato al dolore può dar luogo
a errori dovuti a numerose variabili, tra cui l'influenza dell'esaminatore sul
comportamento del paziente, il ruolo del coniuge o di altre persone vicine al
paziente.
Atteggiamento tenuto durante il dolore può essere rinforzato e
mantenuto dall'osservazione, nonostante il miglioramento della
sensazione dolorifica. La cognizione che il comportamento associato al
dolore può persistere per ragioni diverse da quelle che lo hanno causato,
può aggiungere ulteriori difficoltà alla misurazione oggettiva.
MODELLI DI CURA PIU’ EFFICACI: INAPPLICABILI
•  Team multidisciplinare
•  Pain service: IP
(basati su d. postchirurgico: poco da interpretare, soprattutto misurare e trattare in modo standard)
ACUTO
CRONICO
Dolore certo
+
-
Dolore simile
+
-
Inizio preciso
+
-
Durata definita
+
-
Tipologia nota
+
-
Elevato
monitoraggio
+
-
Outcome da
perseguire
+
-
RSA SPES TN
Frequenza e intensità del dolore (scala NOPPAIN) durante 1° e 4° settimana di
studio e follow-up n.102 pazienti RSA SPES-TN).
RSA SPES TN
RSA SPES TN
So s
pesa
valu
ta
zion
e
RSA SPES TN
So s
pesa
valu
ta
zion
e
RSA SPES TN
So s
pesa
valu
ta
zion
e
DOLORE RSA COCCAGLIO
Formazione tutto il personale (IP+operatori sanitari)
(febbraio – aprile 2009)
“Il dolore nel paziente anziano affetto da demenza”
“La valutazione del dolore”
“La valutazione del dolore nei soggetti affetti da demenza”
“Il progetto dolore: dalla formazione alla realizzazione”
Registrazione maggio – ottobre 2009
Secondo IP (questionario anonimo)
50% valutazione IP non corrisponde a dolore
40% valutazione fra IP non corrisponde
DOLORE RSA COCCAGLIO
n.15 pazienti seguiti per 6 mesi con DOLOPLUS2
-  Turni: punteggio doppio mattino, triplo pomeriggio rispetto notte
-  No deflessione punteggi nel week-end
-  Andamento aggregato punteggi
Riduzione progressiva punteggio dal 1° al 6° mese
-  27% significativa riduzione
- 
7% significativo incremento
-  66% punteggio stabile
Nel 34% giorni valutati almeno 1 paziente / 15 ha DOLOPLUS2 > 5
Punteggio medio > 5= 6.2
Andamento a poussè
Età: 76 (12) anni 87% F Tinetti 2/28
Degenza RSA range: 3-163 mesi media 70 mesi (74)
MMSE =2
Punteggi elevati nella fase terminale pazienti deceduti
DOLORE RSA COCCAGLIO
n.41 pazienti seguiti per 6 mesi con NRS
-  A riposo dolore uguale turno mattino e pomeriggio
-  In movimento dolore aumenta
-  1.5 turno mattino
-  doppio turno pomeriggio
- 
- 
- 
- 
Deflessione punteggi nel week-end
10% costantemente dolore dal 1° al 6° mese
40% mai dolore dal 1° al 6° mese
20% dolore con andamento a poussè
Età: 85 (8) anni 81% F Tinetti 11/28
Degenza RSA range: 1-325 mesi media 55 mesi (66)
MMSE = 21 (6)
Somministrazione non quotidiana, ma in base a variazione
clinico - funzionali - comportamentali
Interpretazione punteggi NRS