F COMPLETIVE INTRODOTTE DA QUOD (DICHIARATIVE) INTRODUTTORI: quod = che, il fatto che, per il fatto che MODO DEL VERBO: indicativo o congiuntivo obliquo. Queste completive hanno funzione soggettiva, oggettiva o epesegetica (= esplicativa) rispetto alla reggente. Il loro introduttore è quod, costruito in genere con l’indicativo, ma anche con il congiuntivo obliquo se la completiva esprime una valutazione soggettiva. La completiva con quod dichiarativo si usa: a. dopo le espressioni costituite da un verbo + un avverbio di modo o un aggettivo neutro indicante sensazione, come bene, male, commode, opportune, inopportune fit (accidit, evenit) = accade bene, male, a proposito, opportunamente, inopportunamente; iucundum, gratum, molestum est = è cosa piacevole, gradita, molesta; bene, male facio = faccio bene, male; gratum facio = faccio cosa gradita, etc.). Es.: pergratum mihi fecisti quod librum tuum ad me misisti = mi hai fatto cosa molto gradita a mandarmi il tuo libro. Es.: opportune accidit quod Marcus abesset = accadde opportunamente che Marco non fosse presente; b. con verbi ed espressioni di aggiungere e tralasciare, come huc (eo, ad id) accedit = a ciò si aggiunge; addo, adicio = aggiungo; omitto, praetermitto, mitto, praetereo = tralascio, etc. Es.: adde quod sapientia eius maxima est = aggiungi che la sua sapienza è grandissima; Es.: mitto quod res ipsa prava fuit = tralascio il fatto che la cosa era (lett.: fu) disonesta in sé. c. per spiegare un pronome, sostantivo, avverbio della reggente in funzione prolettica (dichiarativa epesegetica), come hoc, id, illud; causa, laus; inde, ita, sic, etc. Es.: hoc ab eo differs, quod amicos diligis = in questo sei diverso da lui, (cioè) che tu ami gli amici; Es.: id me delectat, quod ego tuos libros lego et tu meos = questo mi fa piacere, (cioè) che io leggo i tuoi libri e tu i miei. N.B.: 1) Quod all’inizio di una proposizione introduce un nuovo argomento e si traduce “quanto al fatto che, riguardo a quello che, per quanto”. Es.: quod ad me attinet, optimus civis est = per quanto mi riguarda, è un ottimo cittadino. 2) Alcuni verba affectuum (gaudeo, irascor, miror, doleo, gratulor, etc.) si costruiscono sia con accusativo + infinito, sia con il quod dichiarativo-causale. Es.: gaudeo te hoc fecisse (quod hoc fecisti) = sono contento che tu abbia fatto ciò. 3) I verbi di accadimento non accompagnati da un avverbio reggono ut + congiuntivo (vedi le completive con ut, ut non). 4) Accedit si costruisce anche con ut + congiuntivo; Es.: ad eius miseriam accedebat ut caecus esset (quod caecus erat) = alla sua disgrazia si aggiungeva il fatto che fosse cieco. CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE: Attenzione a non confondere quod dichiarativo con quod causale e quod relativo: sarebbe un grave errore! Quod è: 1) dichiarativo se la proposizione da esso introdotta costituisce il soggetto o il complemento oggetto del verbo o dell’espressione reggente (oppure se ha funzione epesegetica rispetto ad un elemento prolettico presente nella reggente); si traduce con: che, il fatto che + indicativo (raramente congiuntivo); a + infinito; (cioè) che, (ossia) che + indicativo (dichiarativa epesegetica); per il fatto che + indicativo (quod dichiarativo-causale, dipendente da verba affectuum e da verbi di lode, biasimo, accusa, ringraziamento). 2) causale se ne costituisce il complemento di causa; 3) relativo se si riferisce ad un sostantivo o pronome neutro della reggente.