(Microsoft PowerPoint - Seneca - ENRICO LOMBARDI [Sola lettura

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LA DOTTRINA MORALE IN
SENECA
Le basi teoretiche della
filosofia stoica e senecana
Necessità di indagare il fondamento
teoretico per comprendere la morale
Anteporre il «il che cosa al come»
Seneca come stoico non ortodosso
Impegno politico
Residenza a Roma ed in esilio, mai
affiancato ad una struttura fisica come la
scuola
Rivendicazione di essere libero pensatore
Il Fato come causalità necessaria, e
l’eternità del Tutto
Natura=tutto
Gli eventi e i fatti del mondo reale, le
vicende proprie, personali, e quelle della
sfera pubblica, sociale, si costruiscono,
vengono alla luce, mediante il movimento
cardine dell’effetto che segue
necessariamente ad una causa.
Ideo, Lucili, tenenda nobis via est
quam natura praescripsit, nec ab
illa declinandum: illam sequentibus
omnia facilia, expedita sunt, contra
illam nitentibus non alia vita est
quam contra aquam remigantibus.
Vale.
Ep.ad Lucilium 122,19
Ogni destino personale ha
senso in quanto attore protagonista della
causalità stessa, ed è incluso in
quell’orizzonte di senso.
Prope est a timente qui fatum segnis
exspectat, sicut ille ultra modum
deditus vino est qui amphoram exsiccat
et faecem quoque exsorbet.
Ep.ad Lucillium 58,32
Identità di Natura e Ragione.
ciò che accade necessariamente all’interno dell’universo
accade secondo una legge , e che questa legge è una
Ragione in atto
Si hoc est bonum, et intellegibile est.
'Dixisti' inquit 'aliquod bonum esse arboris, aliquod
herbae;potest ergo aliquod esse et infantis. ' Verum
bonum nec in arboribus necin mutis animalibus: hoc
quod in illis bonum est precario bonum dicitur. 'Quod
est? ' inquis. Hoc quod secundum cuiusque naturam est.
Ep.ad Lucillium 124, 13
Che cos’è la saggezza, e chi è
il saggio
Bisogna partire da una definizione molto
generale di uomo, e di essere
umano, per poter poi spiegare cosa sia un
uomo saggio e cosa sia la saggezza
alla quale egli tende.
L’uomo allo stato di natura è un
animale come gli altri animali
La differenza da questi ultimi è il
fatto che l’uomo è dotato di
ragione
Sic aliud est sapientia, aliud sapere.
Puto, concedes duo esse haec, id
quod habetur et eum qui habet:
habetur sapientia, habet qui sapit.
Ep.ad Lucillium, 117,12
Le Epistulae morales
ad Lucilium sono una
raccolta di 124 lettere
(suddivise in 20 libri)
scritte da Seneca al
termine della sua vita
Le lettere di Seneca vogliono essere uno
strumento di crescita morale.
Seneca sostiene che lo scambio epistolare
permette di istituire un colloquium con
l'amico, fornendo un esempio di vita che è
più efficace dell'insegnamento dottrinale
Ci sono numerosi esempi di vita
che hanno un profondo
insegnamento.
Oltre a esempi di comportamento positivi che ispirano una crescita
interiore ne troviamo altri negativi.
Nel libro 20 si racconta di chi dedito
ad abbondanti banchetti, al vino e
ai profumi invece che pranzare stia
celebrando il proprio funerale
Viene fornito inoltre un esempio
di chi vive di notte invece che di
giorno.
Con questo esempio Seneca fa notare
alcuni comportamenti che
impoveriscono sia il corpo che lo
spirito.
Fra questi vi sono anche quelli che:
Godono del vino puro e trovano piacere
nell'ubriachezza a digiuno
Indossano abiti da donna
Cercano di apparire giovani quando ormai sono vecchi
Non diventano uomini perché devono sottostare ad un
altro uomo
Hos tu existimas scire
quemadmodum vivendum sit,
qui nesciunt quando?
122, 3
Et hi mortem timent, in quam se
vivi condiderunt?
122,3
Quis umquam oculos tenebrarum
causa habuit?
122,4
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