Lavoro(2) Ø Il lavoro totale effettuato da un gas quando il suo volume varia da un volume iniziale Vi ad un volume finale Vf è dato dall’integrale: Vf L = ∫ PdV Vi Attenzione: durante la variazione di volume possono cambiare anche T e P => L’integrale dipende da come varia P in funzione di V Si può passare dallo stato i allo stato f in vari modi, ad ognuno dei quali sarà associato un lavoro diverso Se la pressione ed il volume sono noti in ogni punto della trasformazione, questi possono essere riportati in un diagramma PV Espansione di un gas ( processo quasi-statico) dallo stato iniziale i allo stato finale f. Il lavoro è pari all’area sottesa dalla curva nell’intervallo di volume tra Vi e Vf P Pi i Pf Il lavoro svolto su un gas in una trasformazioni quasistatica da uno stato iniziale i ad uno stato finale f è l’area sotto la curva del diagramma PV calcolata tra lo stato iniziale e lo stato finale f L>0 Vi Vf V Il lavoro dipende dal cammino effettuato! Lavoro(3) (a) P P Vf i Pi L( a ) = ∫ P(V )dV Pi Vi f Pf L( b ) = Pi (V f − Vi ) i Pf L>0 (b) P Pi f L>0 Pf L( c ) = Pf (V f − Vi ) (c) i f L>0 Vf V Vi Vf Vf V V Vi Vi (b) Il cambiamento avviene in due fasi: 1)Espansione a pressione costante (isobara) => Si aumenta la temperatura della sorgente e si lascia che il volume aumenti l 2) Diminuzione di pressione a volume costante (isocora)=> Si fissa il pistone e si diminuisce la temperatura (la pressione diminuisce fino ad arrivare a Pf L(c ) < L( a ) < L(b) (c) Il cambiamento avviene in due fasi: 1) Diminuzione della pressione a volume costante (isocora) 2)Espansione a pressione costante (isobara) P Pi L( d ) = Pm (V f − Vi ) (d) i Pi f Pf Pm Vi P Pm Vf L( d ) = Pm (V f − Vi ) i f Pf V (e) Vi Vf V La trasformazione può avvenire compiendo un lavoro tanto piccolo (d) o tanto grande (e), quanto si vuole Lavoro(4) Consideriamo le due trasformazioni in figura, entrambe partono da uno stesso stato iniziale definito da Ti, Vi, Pi ed arrivano ad uno stesso stato finale. (a) In questa trasformazione il gas è in contatto con un serbatoio di energia a temperatura Ti ed il volume è mantenuto costante da una forza esterna che preme sul pistone. Ad un certo punto la forza comincia a diminuire molto lentamente Il gas si espande lentamente fino a raggiungere il volume finale ΔV>0 => L>0 ( il gas compie il lavoro) Q≠ 0 =>Durante questa espansione viene fornito calore dall’ambiente per mantenere T costante (b)Espansione libera In questa trasformazione il sistema è completamente isolato Il gas è mantenuto al volume iniziale da una membrana, ed al di là della membrana c’è il vuoto. Quando si rompe la membrana il gas si espande velocemente a riempire la regione di vuoto fino ad occupare tutto il volume finale Vf La pressione finale è Pf La temperatura finale risulterà essere uguale a quella iniziale L=0 =>in quanto nessuna forza agisce sul gas Q=0 L’energia trasferita sotto forma di calore, analogamente al lavoro compiuto dipende dalla trasformazione avvenuta per andare dallo stato iniziale a quello finale del sistema Ciclo termodinamico Ciclo termodinamico: Serie di trasformazioni termodinamiche durante le quali sistema viene portato da uno stato i a degli stati intermedi per poi tornare di nuovo allo stato i. P P Pi i Pi P i P i i ΔV>0 Lif >0 Pf Vi f Vf Pf V ΔV<0 Lfi <0 Vi f Lnet >0 f P f Vf V Vi Vf V Il lavoro in un ciclo termodinamico è la somma dei lavori effettuati durante le trasformazioni ( lavori che possono essere positivi se la trasformazione prevede un’espansione o negativi se prevede una compressione) Lnet= Lif + Lfi Il lavoro in un ciclo termodinamico è l’area racchiusa dal cammino della trasformazione Esempio Un gas perfetto compie due trasformazioni, nelle quali stato iniziale e stato finale sono gli stessi: (f) Pf=1.00·105 Pa P (1) Vf=2.00m3 f Pf (i) T=costante Pi=0.20·105 Pa Vi=10.0m3 i Pi Nella trasformazione (1) la temperatura rimane costante ΔV<0 Lif <0 Nella trasformazione (2) prima la pressione, poi il volume rimangono costanti Vi V Vf Qual è il rapporto tra il lavoro compiuto dal gas nelle due trasformazioni? • Per determinare il lavoro ricordiamo che: L= ∫ Vf Vi (2) P nRT P= V P dVe che PV = nRT Pf f ΔV<0 Pi • Poiché la trasformazione (1) avviene a T costante →P∝1/V L<0 Vf L1 = () ∫ Vf Vi P dV = ∫ Vf Vi nRT dV = nRT V ∫ Vf Vi i Vf Vf dV = nRT ⋅ lnV = nRT ⋅ ln Vi V Vi Vi • Nella trasformazione (2) si ha prima la compressione a pressione costante per la quale L=PiΔV poi un aumento di pressione a volume costante ( lavoro nullo), quindi: ( L 2 = Pi Vf − Vi () ) Vf Vf Vf 2.00 PiVi ln Vi ln 10.0 ⋅ ln L 1 nRT ln V Vi Vi () 10.0 = 2.01 i R= = = = = L 2 Pi Vf − Vi Vf − Vi 2.00 −10.0 Pi Vf − Vi () ( ) ( ) V Primo principio della termodinamica Abbiamo visto che quando un sistema termodinamico passa da uno stato iniziale i ad uno stato finale f , sia il lavoro che il calore dipendono dal tipo di trasformazione utilizzata Sperimentalmente si trova però che la quantità (Q – L) è sempre la stessa indipendentemente dal tipo di trasformazione La quantità Q-L è proprio la variazione di energia interna del sistema quando passa dallo stato i allo stato f ( ricordiamoci che L e Q sono funzioni di trasferimento di Energia) Primo principio della termodinamica: ΔEint = Eint, f − Eint,i = Q − L ΔE Dipende solo dagli stati iniziali e finali Dove: Q >0 quando il calore è fornito al sistema L >0 quando il lavoro è effettuato dal sistema ( es: durante un’espansione) NB: in molti testi ( anche nel Serway) il primo principio si enuncia come: ΔEint = Q + L in questo caso viene usata la convezione che: Q>0 quando il calore è fornito al sistema L>0 quando il lavoro è compiuto sul sistema (es: durante una compressione) NB: Il valore finale di ΔE sarà comunque lo stesso poiché il lavoro compiuto sul sistema è sempre uguale al lavoro compiuto dal sistema cambiato di segno Primo principio della termodinamica ΔEint = Q − L Il primo principio della termodinamica è un’estensione della legge della conservazione dell’energia meccanica (valida solo per un sistema isolato) ai sistemi non isolati ed afferma che: la variazione dell’energia interna di un sistema è uguale alla somma dell’energia trasferita mediante scambio di calore e mediante il lavoro In forma differenziale: dEint = ∂Q − ∂L Dove il simbolo adottato per i differenziali di Q e L indicano che essi non sono differenziali esatti, in quanto non è possibile scrivere funzioni del tipo Q(p,V) o L(p,V), dipendenti solo dallo stato del sistema, noi li tratteremo solo come trasferimenti infinitesimi di energia Il segno – adottato nella formulazione presentata della I legge della Termodinamica è consistente con il fatto che l’ energia interna tende ad aumentare se nel sistema viene trasferita energia sotto forma di calore e tende a diminuire se al sistema viene sottratta energia sotto forma di lavoro compiuto dal sistema. Applicazioni del primo principio della termodinamica Analizziamo ora alcune trasformazioni termodinamiche di base e vediamo quali conseguenze si trovano dall’applicazione del primo principio della termodinamica Trasformazione Caratteristica Adiabatica Q=0 Espansione Libera Q=L=0 Isocora Ciclo Chiuso V = costante ΔEint =0 Isoterma T = costante Isobara P = costante Trasformazione Adiabatica: Q = 0 Una trasformazione in cui il sistema risulta termicamente isolato dall’ambiente viene chiamata Trasformazione adiabatica. Durante una trasformazione adiabatica non c’è scambio di energia termica con l’esterno e quindi Q = 0 Q=0 Trasformazione adiabatica Q=0 ΔEint = − L ΔEint = Q − L 3 ΔEint = nRΔT 2 Se L >0 (gas compie lavoro:espansione) => ΔEint <0 => T diminuisce Se L <0 (gas subisce lavoro:compressione) => ΔEint >0 => T aumenta L’equazione di stato la vedremo dopo Esempio: Un gas contenuto in un cilindro isolato termicamente con un pistone tenuto fermo da una certa quantità di pallini di piombo. Se si tolgono man mano i pallini di piombo il gas si espanderà lentamente senza scambio di calore con l’esterno Le trasformazioni adiabatiche sono alla base di molti cicli di motori a combustione interna ( sono la fase di compressione nei motori diesel) Trasformazioni isocore: V = costante Nelle trasformazioni isocore il volume rimane costante e quindi il lavoro del gas è nullo: dL = P dV ! =0 L=0 0 P Pf f i Pi ΔV=0 L=0 V V La variazione di energia interna sarà quindi dovuta al solo scambio di calore con l’ambiente ΔE int = Q − L = Q L=0 ΔEint = Q Trasformazioni isocore Se Q> 0 (gas assorbe energia) => ΔEint>0 => ΔT>0 (la temperatura aumenta) Se Q<0 (gas cede energia) => ΔEint<0 => ΔT<0 (la temperatura diminuisce) Espansione libera Ø L’espansione libera è un caso particolare di trasformazione adiabatica. Ø Il sistema è isolato termicamente e quindi non c’è scambio di calore con l’esterno (Q=0) Ø Il gas espandendosi non compie lavoro in quanto si espande in uno spazio vuoto ed il suo moto non è contrastato da nessuna pressione (L =0 ) Ø Questa trasformazione non può avvenire lentamente Ø Non c’è equilibrio termico durante il processo di espansione (ma solo allo stato iniziale ed a quello finale) Ø P,T,V non sono definiti negli stati intermedi e non è possibile tracciare un grafico della trasformazione Q=0 L=0 Per il primo principio della termodinamica si ha che: ΔEint = Q − L = 0 Quindi, per una trasformazione libera si ha: Q=0 L=0 ΔEint = 0 trasformazione libera In un’espansione libera l’energia interna iniziale e quella finale di un gas sono uguali Poiché l’energia interna è direttamente proporzionale alla temperatura del gas, la temperatura nelle espansioni libere non varia (T=costante) (sperimentalmente dimostrato per espansioni a pressioni basse, per i gas reali si riscontra una leggera variazione di temperatura) Trasformazione isobara: P = costante Se consideriamo un cilindro contenente gas con un pistone libero di muoversi, la pressione all’interno del gas è legata alla pressione atmosferica ed al peso del pistone e quindi rimarrà costante durante una trasformazione. dL = PdV ΔEint = Q − PΔV L = PΔV P Pi i f Trasformazione isobara Vi Vf V Trasformazione Isoterma: T = costante Se la temperatura durante una trasformazione rimane costante la variazione di energia interna è nulla poiché Eint ∝ T quindi anche Eint è costante 1 PV = nRT = costante P∝ V 1 NB: y = è l’equazione di un’iperbole x Sul diagramma PV la curva della trasformazione isoterma è un’iperbole e su di essa giacciono i punti PV per i quali il sistema ha la stessa temperatura L= ∫ Vf Vi P dV Vf = ∫ Vi ΔEint = Q − L = 0 Vf nRT dV = nRT ln V Vi ΔE = 0 Q = L = nrT ln Vf Vi Trasformazione Isoterma Durante un’espansione isoterma l’energia Q assorbita dal sistema viene trasformata in Lavoro meccanico compiuto dal sistema Durante una compressione isoterma il sistema subisce un lavoro meccanico ed emette una quantità di energia Q pari a tale lavoro Esempio Esercizio: Un cilindro metallico con un pistone mobile a tenuta, contiene 0.24 moli di gas N2 (Azoto) ad una pressione iniziale di 140 kPa. Il pistone viene spostato lentamente nel cilindro fino a far raddoppiare il volume occupato dal gas. Il cilindro rimane durante la trasformazione, in contatto termico con l’ambiente a 310 K. Quanto calore viene ceduto al gas in questa trasformazione? T = 310 K = cost. ΔE int = 0 ⇒ Q-L = 0 Q = L Pi = 140 kPa Vf = 2Vi Q = ? Vf Vf 2Vi Q = L = ∫ pdV = nRT ln = nRT ln = nRT ln 2 Vi Vi Vi ( ) = (0.24 mol ) 8.31 J ⋅ mol −1 ⋅ K −1 ⋅ (310 K ) ⋅ ln 2 = 428 J Trasformazioni cicliche Ø Le trasformazioni cicliche sono trasformazioni che iniziano e finiscono nello stesso stato Ø La variazione dell’energia interna deve essere nulla perché l’energia interna è una variabile di stato e gli stati iniziali e finali coincidono Ø L’energia trasferita mediante il calore deve essere quindi uguale al lavoro svolto dal gas ΔEint = Q − L = 0 ΔEint = 0 Q=L Trasformazioni cicliche P P i i Lnet >0 f P f Vi Vf V Il lavoro compiuto dal gas per ciclo è pari all’area racchiusa dal cammino che rappresenta la trasformazione nel diagramma PV Le trasformazioni cicliche sono alla base della termodinamica che regola i motori termici ( dispositivi termici per i quali una frazione dell’energia assorbita dal sistema come calore viene convertita in lavoro meccanico) Tabella Riassuntiva Trasformazione Caratteristica Vincolo Conseguenza Del primo principio della termodinamica Adiabatica Q=0 Q=0 ΔEint = -L Espansione Libera Q=L=0 Q=L=0 ΔEint = 0 Isocora V = costante L=0 ΔEint = Q Ciclo Chiuso ΔEint =0 ΔEint =0 Q=L Isoterma T = costante ΔEint =0 Q = L = nrT ln(Vf/Vi) Isobara P = costante ΔEint = Q - PΔV Calori Specifici molari dei gas Abbiamo visto che l’energia interna di un gas monoatomico è legato alla temperatura dalla relazione: Eint 3 = nRT 2 Da questa relazione è possibile ricavare due espressioni per il calore specifico molare del gas (calore specifico molare =quantità di calore necessaria a far aumentare di 1 kelvin la temperatura di una mole del gas) Ø Calore specifico a volume costante cv ( la variazione di temperatura avviene durante una trasformazione a volume costante) Ø Calore specifico a pressione costante cp ( la variazione di temperatura avviene durante una trasformazione a pressione costante) NB:si hanno due espressioni diverse per il calore specifico di un gas poiché esso dipende dalla trasformazione termodinamica durante la quale avviene lo scambio di calore Calore specifico molare a volume costante Stato iniziale i: (n,P,T,V) n moli di gas perfetto a pressione P racchiuso in un cilindro di volume fisso V in contatto termico con una sorgente di calore a temperatura T Supponiamo di fornire una piccola quantità di calore Q al gas aumentando la temperatura della sorgente di calore: T→ T + ΔT La pressione aumenta di una quantità ΔP : P → P + ΔP Stato finale f: (n, P + ΔP , T + ΔT, V) Il calore in questa trasformazione isocora sarà dato da: Q = ncv ΔT Ma in una trasformazione isocora la variazione di energia interna è pari proprio a Q in quanto il lavoro meccanico è nullo: ΔEint = Q = ncv ΔT cv = ( ) 1 ΔEint 1 3 2 nRΔT cv = = n ΔT n ΔT 1 ΔEint n ΔT Calore specifico molare a volume costante cv = 3 R 2 ( cv = 12,5J mol ⋅ K ) R = costante universale dei gas = 8,314 J/(mole·K) I valori sperimentali di cv per i gas monoatomici sono in buon accordo con il valore atteso Energia interna di un gas Poiché la variazione di energia interna è una funzione di stato che quindi dipende solo dallo stato iniziale i e dallo stato finale f, essa sarà uguale per tutte le trasformazioni che passano dallo stato i allo stato f. Figura: Per tutte le trasformazioni che portano da uno stato iniziale a temperatura T ad uno stato finale a temperatura T + ΔT la variazione di energia interna ΔEint è la stessa E possiamo quindi far riferimento alla trasformazione fo isocora per determinare la variazione di energia interna associata alla variazione di temperatura ΔT. Per tale trasformazione sappiamo infatti che: f0 ΔEint = ncv ΔT La variazione di energia interna di un gas ideale non dipende dal tipo di trasformazione che ha prodotto una variazione di temperatura del gas, ma solo dalla variazione ΔT stessa. ΔEint = ncv ΔT Variazione di energia interna di un gas ideale, per qualsiasi trasformazione che porta una variazione ΔT della temperatura NB: Q ed L associati alla particolare trasformazione sono comunque differenti per i vari percorsi, così come Pf e Vf Calore specifico molare a pressione costante Consideriamo ora che il nostro sistema abbia il pistone libero di muoversi e sia ancora in contatto termico con la sorgente di calore a temperatura T regolabile. In questo caso alla variazione ΔT di temperatura corrisponderà un’espansione ΔV del volume del gas a pressione costante (la pressione è legata alla pressione atmosferica ed al peso del pistone..) Ø Stato iniziale i (Pi,Ti,Vi) Ø Stato finale fʹ (Pi,T+ ΔT,V+ ΔV) Il calore in questa trasformazione isobara sarà dato da: Q = nc p ΔT Il lavoro compiuto dal gas nell’espansione sarà: L = P ⋅ ΔV L’eneregia interna: ΔEint = Q − PΔV = nc p ΔT − PΔV L’energia interna però sappiamo essere anche uguale a: ΔEint = ncv ΔT nc p ΔT − PΔV = ncV ΔT Ricordando che PV = nRT → PΔV = nRΔT possiamo sostituire PΔV ed ottenere: nc p ΔT − nRΔT = ncV ΔT c p − cV = R c p = R + cV Relazione di Mayer Gradi di libertà e calore specifico molare Abbiamo visto che per i gas monoatomici il calore specifico a volume costante è legato alla costante universale dei gas R dalla relazione: c = 3 2 R v Il calore specifico a pressione costante per un gas monoatomico sarà quindi cp = 5 2 R c p = cv + R = 5 R 2 Per i gas biatomici e poliatomici dove entrano in gioco oltre che i gradi di libertà traslazionali anche quelli rotazionali delle molecole (2 per i gas biatomici 3 per quelli poliatomici) vale il teorema di equipartizione dell’energia ( ogni grado di libertà di una molecola contribuisce all’energia interna della molecola in media con un valore ½ kBT di energia ) Se f è il numero di gradi di libertà allora: Eint = f nRT 2 molecola Es. ncv ΔT = Trasl. f f nRΔT → cv = R 2 2 Rot. totali Eint c p = cv + R → c p = cv f +2 R 2 cp = cv +R Monoat. He 3 0 3 3/2nRT 3/2R 5/2R Biatom. O2 3 2 5 5/2nRT 5/2R 7/2R Poliatom. CH4 3 3 6 3nRT 3R 4R Espansione Adiabatica (continua) Ø Abbiamo visto che l’espansione adiabatica è una trasformazione che avviene senza scambio di calore con l’ambiente, cioè Q=0 Ø Avevamo lasciato in sospeso la formulazione dell’equazione di stato Ø T,p e V variano durante la trasformazione; si possono comunque trovare delle relazioni che legano le variabili due a due (noi troveremo la relazione che lega p e V). Consideriamo il recipiente isolato contente il gas ed il pistone tenuto fermo dai pallini di piombo, che man mano andremo a levare. Per ogni pallino levato il volume del gas aumenta di una infinitesimo dV. Per una variazione così piccola di volume la pressione p può essere considerata costante, quindi il lavoro infinitesimo dL sarà dato da: dL = pdV Per la prima legge della termodinamica si ha (ricordando che Q=0): Ma sappiamo anche che: dEint = cV ndT cV ndT = − pdV Differenziando la legge dei gas perfetti : ndT = − pV = nRT R = c p − cV d pV = Vdp + pdV ⎫⎪ ⎬ Vdp + pdV = nRdT d nRT = nRdT ⎪⎭ ( ) ( ) pdV + Vdp (c p − cV ) pdV + =0 cV ndT = ( ) cV Vdp + cV pdV + c p − cV pdV ( dE int = −. pdV cV c p − cV ) pdV cV Vdp + pdV (cp − cV ) =0 ⎫ ⎪ pdV Vdp + pdV = ⎬− cV c p − cV ⎪ ⎭ ( cV Vdp + c p pdV = 0 ) Espansione Adiabatica (2) dL = pdV Q=0 dEint = cV ndT dE int = − pdV R = c p − cV pV = nRT cV Vdp + c p pdV = 0 Dividendo questa espressione per cVpV si ottiene: γ = cp cv >1 dp dV +γ =0 p V ln pV = cost ∫ dp dV +γ∫ = cost p V γ γ piVi = p f V f γ γ = cp cv >1 Una trasformazione adiabatica sul diagramma P-V si posizionerà lungo una linea sulla quale p∝1/Vγ Quindi: Trasformazione isoterma ln a + α ln b = ln abα ln p + γ ln V = cost Eq. Di stato di una trasformazione adiabatica pV = cost γ dp c p dV + =0 p cV V => PV=cost => P∝1/V => iperbole Trasformazione adiabatica => PVγ =cost dove γ>1 => P∝1/Vγ La curva adiabatica è più ripida di quella isoterma p∝ 1 Vγ