Le Dipendenze Patologiche Prevenzione, diagnosi e terapia Dr.ssa Cristina Rollo - Dirigente Medico S.E.R.T - A.S.L. Lecce Si definisce droga ogni sostanza naturale o artificiale che, agendo a livello del S.N.C. ( cervello ), è in grado di modificare l' attività mentale degli esseri umani e di provocare dipendenza e tolleranza (OMS nel '67 ). La tossicodipendenza, sempre secondo l' OMS, è una malattia cronica recidivante e il cui trattamento oltre che un' implicazione clinica coinvolge anche l' aspetto psicologico, sociale, culturale e relazionale del soggetto. La tolleranza è il risultato di una esposizione prolungata ad una sostanza con progressivo adattamento cellulare alla sostanza stessa per cui diventa necessario assumere dosi sempre maggiori per raggiungere il risultato. La dipendenza si ha in seguito all' uso di una sostanza che provoca delle modificazioni sul S.N.C. tali per cui non è possibile fare a meno della sostanza altrimenti si manifestano i sintomi dell' astinenza. CLASSIFICAZIONE DELLE DROGHE DEPRIMENTI : Alcol, Oppiacei ( eroina, oppio, etc ) CANNABINOIDI : Marijuana, Hashish ALLUCINOGENI : Lsd PSICOSTIMOLANTI : Cocaina, Anfetamine ECSTASY Strettamente legato alla dipendenza è il c.d. "craving" che altro non è se non il desiderio incoercibile, incontrollabile di assumere sostanze da cui si dipende; il craving è alla base delle ricadute che caratterizzano il percorso terapeutico di una tossicodipendenza e che possono presentarsi anche a distanza di anni dall' ultima assunzione. Infatti per la tossicodipendenza non si parla di guarigione ma di remissione Iniziale o Protratta così come stabilito dal DSM-IV ( Manuale diagnostico dei Disturbi Mentali ) usato in tutto il mondo. Molto importante è intervenire il più presto possibile con la terapia medica adeguata, protratta nel tempo e integrata da interventi di altre figure professionali quali psicologo, pedagogista, assistente sociale, perchè è necessario che ci sia un cambiamento comportamentale, di stili di vita, ecc.. del soggetto e, contemporaneamente, è importante un sostegno alle famiglie, un reinserimento sociale del paziente e altro. Quello che è ancora più importante è la prevenzione; curare è difficile mentre la prevenzione è la speranza per vincere la droga . La prevenzione punta il proprio obiettivo sui fattori di rischio che agiscono in particolar modo sui giovani. Cosa fare per prevenire? Se lo chiedono famiglie, scuole, operatori sociali e sanitari. Anche la prevenzione in questo campo non è semplice; l' obiettivo della prevenzione è: a) far crescere la competenza e le capacità individuali riguardo alla salute e alle malattie; b) accrescere la coscienza sui fattori sociali e ambientali che influenzano la salute. L' approccio preventivo deve coniugare interventi in piccoli contesti e territori definiti con interventi a livelli più ampi quali campagne informative e di sensibilizzazione della popolazione. Solo una politica di interventi a più livelli permette ai primi ragion di essere e ai secondi di perseguire i risultati attesi.