A scuola di vita “con filosofia” al Marco Polo di Assisi “Campioni di

A scuola di vita “con filosofia”
al Marco Polo di Assisi “Campioni di vita”, un progetto di
prevenzione primaria per le dipendenze
Da una parte parlare di tossicodipendenza richiama sempre, in maniera disturbante,
immagini che fanno parte di una realtà sofferente ed incomprensibile, esistente come
distaccata e lontana dal nostro quotidiano, inevitabilmente distante, rimossa, emarginata.
Riusciamo a sentirla vicina, nostra solo quando coinvolge un nostro caro; allora parlare di
droga diviene un dramma lacerante in cui tutti ci sentiamo persi disorientati, incapaci di
scegliere la vita.
Perché parlare a degli adolescenti proprio di droga e tossicodipendenza?
L ’adolescenza da sempre rappresenta l’età in cui il vivere quotidiano ci porta a proiettare
il nostro IO fra molteplici bisogni in mille declinazioni, in una miriade di aspirazioni. Essa
diviene così l’età dell’ansia e dell’inquietudine per eccellenza, in cui si vive nella ricerca del
rischio per placare la frustrazione derivante dal meraviglioso viaggio della scoperta di sé e
di quale posto si occuperà nel mondo degli adulti, di cui non ci si sente ancora parte.
Questo è il delicato contesto in cui ogni agenzia educativa, compresa la scuola, si trova ad
agire e in cui deve implementare la capacità di scelta di ogni ragazzo; una scelta che sarà
comunque sempre operata dal singolo, ma che dovrà essere il più possibile ponderata e
fatta dopo essere stati in grado di analizzare e valutare i rischi e le conseguenze dei
comportamenti scelti.
Comportamenti che hanno per definizione stessa una ricaduta sulla salute della persona;
la salute non è, infatti, l’assenza di una patologia bensì una situazione di benessere fisico,
psichico e sociale di ogni persona.
Il progetto Campioni di Vita, giunto ormai alla seconda edizione, partendo da queste
considerazioni affronta la problematica delle dipendenze non come punto di partenza ed
arrivo; la droga ed il suo consumo sono infatti
la punta dell’iceberg di un disagio
esistenziale molto più vasto, e questo disagio riguarda l’uomo e la sua esistenza, non
tanto la sostanza o il mezzo che utilizza per farsi male.
La persona adolescente deve essere sempre osservata nella sua complessità e globalità
esistenziale: proporre percorsi complessi di informazione e formazione può essere un
valido viatico per fornire strumenti per insegnare a scegliere senza pretendere di sostituirsi
nella scelta.
I ragazzi coinvolti in questo progetto hanno così partecipato ad un percorso di vita e di
riflessione nel quale hanno scoperto e riscoperto la voglia e la capacità di dialogare senza
pregiudizi e senza la falsa certezza che “a me non potrebbe mai capitare, perché so
controllarmi benissimo” con storie di vita vissuta, come quelle degli ospiti della comunità di
San Patrignano di Rimini.
Con questi presupposti “Campioni di vita” ha attuato
esperienziale che, adottando
un percorso teorico ed
tecniche proprie all’arte ed alla filosofia ed utilizzando
ecletticamente le diverse competenze di antropologi, pedagogisti, psicologi, attori e registi,
ha inaugurato un insolito viaggio di contatto e conoscenza dell’adolescente con le proprie
emozioni, inquietudini, paure, desideri; un’esplorazione volta a ricondurlo, attraverso
numerose esperienze di dialogo, all’interno di quella socratica conoscenza di se stesso.
I ragazzi, ascoltando le storie degli ex ospiti della Comunità di San Patrignano,
assistendo a lezioni interattive di antropologia, pedagogia e psicologia ,e lavorando
teatralmente sulle loro scelte, sui propri atteggiamenti e comportamenti, hanno rivissuto
la loro realtà individuale e la loro modalità di esistere posta in rapporto ad una realtà che
tende sempre più alla frammentazione, all’esasperata settorializzazione.
All’interno di questo disincantato piano di realtà, l’individuo percepisce il suo essere
sempre più frammentato, scomposto in molteplici rivoli e incapace di visioni di insieme
così da percepire sempre più la propria fragilità e il proprio smarrimento.
In questo contesto, appare importante ricentrarsi lavorando su categorie valoriali quali
quelle della Scelta, della Responsabilità e della Libertà della persona (tema portante di
Campioni di Vita di questo anno ) scomposte didatticamente in micro percorsi del sapere ,
del fare e dell’essere: il sapere diviene dinamica nel fare, il fare diviene comportamento
per essere.
In questo viaggio-esperienza, fortemente rafforzato nella sua incisività anche grazie alla
forte esperienza della visita presso la comunità di San Patrignano di Rimini, l’adolescente
esplora gran parte delle paure, delle latenze, delle insicurezze riscoprendole anche in altri,
impara a conoscersi e a misurarsi misurandosi con ciò che gli viene proposto come
esperienza di crescita; ed impara in tutto questo a contattarsi sui suoi bisogni emotivi
ed ad attivare le sue difese cognitive conoscendo, contattando, dialogando e traducendo
in bussola l’esperienza contattata nel percorso.
Silvia Contini e Emanuele Guzzetti