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Le dipendenze: aspetti etici
Tossicodipendenze e bioetica
• Tossicodipendenza, un problema complesso (biopsico-sociale):
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le cause
aspetti medici, psicologici e spirituali
conseguenze sociali
aspetti legali e giudiziari
politiche di controllo e prevenzione
• Bio-etica:
– il livello soggettivo e quello oggettivo
– Il metodo analitico
Tossicodipendenza: questioni etiche
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La tossicomania
L’assunzione una tantum di sostanze stupefacenti
La valutazione etica dei fattori di rischio
L’eticità dei mezzi di contrasto alla droga
Le strategie preventive
I livelli e il grado di responsabilità:
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delle persone tossicomani
dei soggetti che producono e trafficano
degli Stati produttori e/o conniventi
etico-deontologica dei sanitari (la questione del
metadone)
La valutazione etica della assunzione di
sostanze stupefacenti
• È un atto che comporta specifici rischi:
– per la salute e per la vita fisica
– per la distorsione della tensione autoperfettiva
individuale
• Dunque, tale agito incide negativamente sul
bene-persona
• Pertanto, la tossicomania costituisce un atto
gravemente illecito, mai giustificabile
• L’incidenza sociale: la salute collettiva, la
“tenuta” antropologica della polis
L’assunzione una tantum o “ricreativa” di
sostanze psicotrope
• La sporadicità e le circostanze del consumo (ambienti ludici
e di socializzazione): effetto “banalizzante”
• Riguarda anche sostanze con effetti potenti e pericolose in
una singola assunzione
• Livello di gravità diverso nella valutazione etica, ma
permane l’illiceità:
– Diminuisce l’esercizio pieno, libero e responsabile dell’esistenza e
delle capacità personali
– Può rappresentare un incentivo a continuare o a provare sostanze
più pericolose
– Il rilievo scientifico di danni organici e di condizionamenti psichici
– Il contributo (cooperazione materiale) all’ “industria” degli
stupefacenti
La valutazione etica dei fattori di rischio - 1
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Il ruolo della famiglia
Il gruppo dei pari e la scuola
Le situazioni sociali e lavorative
Le condizioni di benessere
Il punto nodale: il vuoto/carenza di valori
• La valutazione etica della tossicodipendenza non
può mai essere disgiunta da ciò che porta alla
tossicodipendenza
La valutazione etica dei fattori di
rischio/protezione (2): la famiglia
• Una famiglia sana, che permette al soggetto in
crescita di vivere le sue esperienze pienamente e
consapevolmente, al suo fianco ma senza
invaderne le potenzialità, trasmettendo valori,
modelli, coinvolgimento, rappresenta un fattore
primario di protezione [Brook et al., 1999; Resnick
et al., 1998]
• La presenza di conflitti genitori-figli, il consumo di
sostanze da parte dei genitori, le separazioni, le
molestie o gli abusi all'interno delle famiglie
rappresenterebbero dei fattori di rischio perlomeno
concausali [Mulhall et al., 1996; Hops et al., 1996].
La valutazione etica dei fattori di
rischio/protezione (3): i pari
L'influenza dei pari sembra essere più
incidente verso i 13-15 anni sia in
senso protettivo sia di induzione al
rischio [Brook et al., 1999]
La valutazione etica dei fattori di
rischio/protezione (4): la scuola
• La scuola come forum in cui realizzare la propria
auto-stima, mediante un'azione formativaeducativa adeguata, per il raggiungimento degli
attesi obiettivi scolastici da parte dello studente,
[Sale et al. 2003]: aumentare la consapevolezza
della vulnerabilità all'assunzione e della gravità dei
rischi connessi attraverso la trasmissione:
– di informazioni sulla tossicità delle sostanze
– di valori positivi (da contrapporre ai “disvalori”
prevalenti), in nome dei quali assume un valore
pedagogico "dire no", come espressione della
determinazione positiva di sé e la capacità di
incrementare le abilità sociali dei giovani (life skill
education)
L’eticità dei mezzi do contrasto alla droga:
La corrispondenza tra eziologia e terapia
• Immaturità caratteriale, incapacità a
gestire la vita: provvedimenti pedagogicoriabilitativi e psicoterapeutici
• Emarginazione sociale, disoccupazione:
solidarietà sociale
• Meccanismo di difesa verso famiglia e/o
società: psicoterapia, psicoanalisi
• Carenze psicobiologiche: farmacoterapia
Le risorse “eticamente sostenibili” per
contrastare il rischio
• L’orizzonte della “fede”
– in Dio; la dimensione religiosa dell’esistenza
– nell’uomo, nel potenziale delle risorse umane
• La responsabilità etica della società
- La proposta di valori autentici
- Il ruolo centrale della famiglia
- L’attenzione alle politiche giovanili e sociali
Le strategie preventive:
considerazioni etiche
• Oltre alla condanna morale e legale della
tossicodipendenza e dello spaccio
• Il ruolo delle agenzie educative:
– la famiglia: il costante riferimento ai valori, la
stabilità, l’armonia e la coerenza, la cura alla crescita
globale dei figli
– La scuola: la condivisione valoriale con la famiglia (i
contenuti formativi e informativi); il ruolo “segnante”
degli educatori
– La Chiesa (la componenti motivazionale, finalistica,
esperienziale): la cultura del rispetto per l’uomo e la
piena realizzazione umana; la solidarietà nella
riabilitazione e nella prevenzione
Tossicodipendenza:
strategie di prevenzione e contrasto - 1
• Liberalizzazione
– Le esperienze deludenti in America e Europa
– La questione “droghe leggere”: gli effetti psico-fisici,
simbolico-psicologici, il passaggio alle pesanti
• Coercizione
– ad actum, in caso di necessità (contenimento) e di
pericolo per sé e/o altri
– obbligazione (morale e civile, non fisica) della terapia
– le pene detentive per i produttori e i trafficanti (il
consumatore?) (Convenzione ONU, Vienna 1971)
Tossicodipendenza:
strategie di prevenzione e contrasto - 2
• Azioni di contrasto
- prevenzione sociale
- repressione efficace su distribuzione e commercio
- solidarietà civile
• “Riduzione del danno” per il soggetto e la società
– Il “controllo” del consumo
– Evitare il “male maggiore” per i casi “invincibili”
– Conciliare esigenza autonomistica e diritto/dovere di
protezione di singolo e collettività
– Rischio di  tensione al totale recupero --- ghettizzazione
farmacologica, dipendenza permanente
– Il messaggio culturale
– Gli insuccessi in Svizzera, Svezia, Inghilterra
La responsabilità soggettiva
• L’obbligo morale, in generale, di impegnarsi
profondamente per la disintossicazione e la
riabilitazione personale e sociale
• I condizionamenti della dipendenza fisica: la
situazione drammatica dell’astinenza
• La fragilità del soggetto, le circostanze
sfavorevoli
• Per la dipendenza psichica è plausibile la
richiesta di maggiore impegno per la
disintossicazione
– Distinzione tra una generica volontà intenzionale e la
volontà decisionale
– Nel caso di comportamenti criminosi, la condizione
dell’atto “volontario in causa
La responsabilità sociale
• Le motivazioni dell’intervento dello Stato
–Il bene della persona
–Le istanze sociali:
• La tutela dell’ordine pubblico: la
garanzia della incolumità dei cittadini
• Il contrasto al traffico della droga e alla
criminalità
Sull’ “uso terapeutico” della droga
• Attesa di oggettivo giovamento per la
guarigione/cura (indicazione)
• Valutazione medica della necessità, non
altrimenti ovviabile
• Esigenza attuale della persona concreta
• Costante rivalutazione del beneficio
clinico reale
• L’informazione e il consenso
Piste di riflessione per un recupero
“eticamente informato” della persona con
problemi di tossicodipendenza
• La cura della propria integrità
psico-fisica
• L’impegno/le strategie per il
recupero del controllo di sé
• L’autonomia responsabile
Tossicodipendenza: l’approccio etico personalista
• Il vero bene della persona e della società: l’integrale
riscatto farmacologico e umano e lo sradicamento del
fenomeno
• In caso di pericolo imminente, è lecito il contenimento
temporaneo e limitato
• Esigenza di recupero e riabilitazione
• Repressione efficace su produttori e trafficanti
• Prevenzione attraverso educazione globale della persona
• Importanza ancillare dell’educazione sanitaria
• La solidarietà sociale privata e pubblica
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