Prof. Maria Nicola GADALETA E-mail: [email protected] Facoltà di Scienze Biotecnologiche Corso di Laurea in Biotecnologie Sanitarie e Farmaceutiche Biochimica e Biotecnologie Biochimiche DISPENSA N. 11 MIOGLOBINA ED EMOGLOBINA : CINETICA DI DISSOCIAZIONE DI O2 EFFETTORI ALLOSTERICI EFFETTO BOHR INTERAZIONI PROTEINA : LIGANDO • Proteine: molecole flessibili: subiscono modificazioni della loro conformazione (NMR) • Queste modificazioni sono fisiologicamente importanti: da esse deriva la funzionalità della proteina (es. l’emoglobina “respira”) • Queste modificazioni sono spesso indotte (induced fit o adattamento indotto) dalla loro interazione con altre molecole piccole (es. O2, S, ATP) o grandi (es. altre proteine) che prendono il nome di LIGANDI • Interazioni proteina–ligando: reversibili, di natura transitoria, permettono risposte rapide a variazioni ambientali e metaboliche: sono regolate • Interazioni proteina-ligando: specifiche, la proteina discrimina tra le migliaia di molecole o viceversa: Siti # per Ligandi # • Sito di legame del ligando: regione circoscritta della proteina, complementare al ligando per dimensione, forma, carica, natura idrofilica e/o idofobica • Una proteina può avere: più siti per lo stesso ligando o più siti per ligandi diversi M.N. Gadaleta Ligando della mioglobina (Mb) è l’O2 : L = O2 ma O2 è un gas quindi [L] = pO2 in mmHg (Torr) o kPa (1 mm Hg = 0,13 KPa) Equilibrio di dissociazione: MbO2 [Mb] [O2] Kd = -------------- [1] [MbO2] quando [Mb] = [MbO2] Mb + O2 [MbO2] siti occupati θ = ------------------ = ----------------- [2] siti totali (o y) [Mb]+[MbO2] 0≤θ≤1 0≤Y≤1 Kd = [O2] e θ = 0.5 Combinando [1] e [2] si ottiene: pO2 θ = ----------- [3] (y) pO2 + Kd θ = funzione iperbolica di pO2 (vedi fig. 7.4b) Kd = P50 esprime la pressione parziale di O2 quando Mb = MbO2 e quindi Mb è saturata al 50% M.N. Gadaleta da: Nelson & Cox 0,13 kPa* * Per kPa vedi Appendice A di Nelson & Cox M.N. Gadaleta y 1.0 0.9 CURVE DI DISSOCIAZIONE 0.8 dell’O2 della mioglobina (iperbolica) 0.7 e dell’emoglobina (sigmoide). 0.6 Mioglobina Emoglobina 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 10 1 20 30 40 50 26 pO2 mmHg M.N. Gadaleta LA CURVA DI DISSOCIAZIONE DELLA MIOGLOBINA HA FORMA DI IPERBOLE, QUELLA DELLA EMOGLOBINA E’ SIGMOIDE. QUESTO COMPORTA CHE LA MIOGLOBINA HA UNA MAGGIORE AFFINITA’ PER O2: a valori uguali di pO2 i valori di y sono più alti per la MIOGLOBINA Affinità espressa da P50 a pH 7.2: MIOGLOBINA P50 =1 mmHg EMOGLOBINA P50 = 26 mmHg cinetica sigmoide descritta da Hb→ particolarmente adatta al ruolo di trasportatore di O2 nel sangue . M.N. Gadaleta CURVA DI DISSOCIAZIONE DELL’O2 DALL’EMOGLOBINA = OTTIMIZZAZIONE DELLA FUNZIONE Y (θ) 1.0 0.5 P50=26 0 20 40 60 80 100 pO2 mmHg pO2 nei capillari dei muscoli in attività pO2 negli alveoli polmonari In condizioni fisiologiche la P50 dell’emoglobina è 26, valore compreso tra pO2 in tessuti periferici in attività (20 mm di Hg) e pO2 in alveoli polmonari (100 mm di Hg). Importante la pendenza della curva nel tratto rettilineo: questa pendenza fa si che per piccole variazioni di δx (ossia di pO2) si abbiano grandi variazioni di δy (ossia di affinità di Hb per O2). Il tratto rettilineo della curva corrisponde alla variazione di pO2 che si ha a livello dei tessuti periferici dove la maggior parte di O2 deve essere rilasciato. M.N. Gadaleta EQUAZIONE DI HILL pO2 y = -----------------pO2 + P50 (3) grafico IPERBOLE È utile ricavare una relazione che dia come grafico una retta, facendo il reciproco della (3) y pO2 ------- = ------1-y P50 da cui ricavando il log di entrambi i termini y log ------- = log pO2 – log P50 1-y y = mx + q si ha l’equazione di una retta con pendenza = 1 La relazione (3) non può descrivere il comportamento dell’emoglobina la cui cinetica di legame all’O2 è descritta da una curva sigmoide e non iperbolica. M.N. Gadaleta E’ stato visto che se si considera l’equilibrio di dissociazione dell’emoglobina in un sistema improbabile in cui le uniche specie presenti siano la deossiemoglobina e l’emoglobina con 4 molecole di O2 l’equilibrio è: Hb (O2)4 Hb + 4O2 da cui [Hb] [O2]4 KD = -----------------[Hb (O2)4] e (pO2)4 Y = -----------------(pO2)4 + (P50)4 da questa relazione si ottiene una curva sigmoide molto più ripida di quella descritta dall’emoglobina. M.N. Gadaleta Nel 1913 Hill ha dimostrato che la curva di dissociazione della Hb è in accordo con l’equazione che deriva dall’equilibrio ipotetico Hb(O2)n in questo caso Hb + nO2 (pO2)n y = -----------------(pO2)n + (P50)n y che si può scrivere anche come ponendo in grafico i valori log pO2 e n ------- = ------1-y e ricavando il logaritmo y log ------- = n log pO2 – n log P50 1-y pO2 P50 y= mx + q y log ------- si può disegnare la retta 1-y e ricavare la pendenza della retta = n nH coefficiente di Hill = esprime il grado di cooperatività di una molecola M.N. Gadaleta da: Voet & Voet M.N. Gadaleta Diagarmma di Hill Y log ------1-Y per il legame di O2 alla mioglobina ed emoglobina 0 log pO2 Per la mioglobina nH=1.0 → le molecole di O2 si legano indipendentemente l’una dall’altra Per la emoglobina nH=2.8 → valore intermedio tra 1 e 4 che indica l’effetto cooperativo massimo di Hb M.N. Gadaleta A differenza della mioglobina: L’EMOGLOBINA E’ UNA PROTEINA ALLOSTERICA: allosterico: da “allos” = altro è cioè regolata da piccole molecole che si legano a siti diversi dal sito di legame del substrato (O2); effettori omotropi ed eterotropi;effetto cooperativo. ciò è dimostrato da: 1) curva di dissociazione in funzione di pO2 MIOGLOBINA → iperbolica; EMOGLOBINA → sigmoide Sigmoide → legame dell’O2 a Hb è COOPERATIVO O2 EFFETTORE ALLOSTERICO OMOTROPO POSITIVO di Hb 2)Regolazione da effettori allosterici eterotropi : ⇒ affinità per O2 dipende da 2-3 DPG, da pH e [CO2] MIOGLOBINA → NO ; EMOGLOBINA → SI M.N. Gadaleta DPG , H+ , CO2 : EFFETTORI ALLOSTERICI ETEROTROPI NEGATIVI da: Nelson & Cox 13kPa = 100 mm Hg 4 kPa = 31,1 mm Hg = muscolo a riposo 2,6 kPa = 20 mm Hg = muscolo in attività M.N. Gadaleta Il legame cooperativo dell’emoglobina con l’O2 la rende capace di rilasciare il doppio dell’O2 che rilascerebbe se i suoi siti fossero indipendenti: rende l’emoglobina un trasportatore più efficiente. Esempio specifico: 1) pO2 muscolo = 20 mm Hg pO2 alveoli = 100 mm Hg P50 = 26 mm Hg n = 2.8 y alveoli = 0.98 y muscoli = 0.32 ∆Y = 0.66 (pO2)2.8 y = ----------------------(pO2)2.8 + (P50)2.8 2) pO2 muscolo = 20 mm Hg pO2 alveoli = 100 mm Hg P50 = 26 mm Hg n=1 y alveoli = 0.79 y muscoli = 0.43 ∆y = 0.36 pO2 y = -------------pO2 + P50 M.N. Gadaleta H+ e CO2: effettori eterotropi negativi di Hb Nel muscolo che lavora (tessuto periferico) si producono: per la glicolisi aerobia : CO2 per la glicolisi anaerobia : acido lattico L’acido lattico è dissociato: CH3CH2OHCOO- H+ H+ aumenta; il pH ambientale diminuisce: questo fa diminuire l’affinità di Hb per O2 e favorisce la dissociazione di O2 da Hb O2. Anche l’aumento di CO2 : diminuisce l’affinità di Hb per O2 e favorisce la dissociazione di O2 da HbO2 M.N. Gadaleta 1) L’affinità di Hb per O2 dipende dal pH e da CO2 Il pH del sangue nei polmoni è 7.6 e nei tessuti scende a 7.2 Le misure sperimentali di legame dell’ossigeno all’emoglobina sono spesso effettuate a pH 7.4 M.N. Gadaleta L’acidità aumenta il rilascio di O2 dall’emoglobina: la diminuita affinità di Hb per O2 in seguito all’ abbassamento di pH si esprime cineticamente con lo spostamento della sigmoide verso destra e con l’ aumento della pendenza del suo tratto rettilineo. (mm Hg) M.N. Gadaleta Alte [CO2] e [H+] sono caratteristiche dei tessuti ad elevato metabolismo come il muscolo che si contrae Es.Tessuto muscolare a riposo Es.Tessuto muscolare in attività 66 % Quando l’emoglobina raggiunge una regione a pH più basso rispetto a quello dei polmoni, la sua tendenza a rilasciare ossigeno, imputabile alla minore pO2 locale , aumenta. A) Nei tessuti periferici una diminuzione del pH da 7,4 (curva rossa) a 7,2 (curva blu) determina il rilascio di O2 nei capillari. Anche l’aumento della pressione parziale di CO2 da 0 a 40 mmHg (curva viola) favorisce il rilascio di O2. M.N. Gadaleta B) Nei capillari alveolari si ha l’effetto opposto: • l’aumento di [O2] fa staccare H+ e CO2. L’insieme di A) e B) si chiama EFFETTO BOHR da: Stryer M.N. Gadaleta Hb TRASPORTA CO2 ,COME? RESPIRAZIONE: per ogni O2 consumata → 0.8 CO2 prodotta Due meccanismi di trasporto: a) la CO2 è trasportata dalla Hb sotto forma di CARBAMMATO - i gruppi α-aminici privi di carica (25% a pH 7.4) delle catene β sono in grado di reagire reversibilmente con la CO2 R-NH2 + CO2 R-NHCOO- + H+ I carbammati formano legami salini che ulteriormente stabilizzano la forma T ⇒ Il legame con la CO2 abbassa l’affinità di Hb per O2, viceversa la CO2 si lega più fortemente alla deossiemoglobina che alla ossiemoglobina M.N. Gadaleta b) la maggior parte della CO2 è trasformata in bicarbonato all’interno dei globuli rossi da un enzima: l’Anidrasi Carbonica (E) E CO2 + H2O HCO3- + H+ La maggior parte degli H+ che si formano è legato dalla deossiemoglobina. Il pka di alcuni gruppi deve aumentare (diventano più basici) nel passaggio da ossi a deossi Hb per permettere il legame con H+. Questo legame contribuisce a tamponare il pH dei tessuti metabolicamente attivi. M.N. Gadaleta Basi chimiche dell’ effetto Bohr Nella deossiemoglobina, qui rappresentata, tre residui amminoacidici formano due ponti salini che stabilizzano la struttura quaternaria T. La formazione di uno dei due ponti salini dipende dalla presenza di un protone addizionale sull’istidina β 146. La prossimità della carica negativa sull’aspartato 94 favorisce la protonazione dell’istidina β 146 nella deossiemoglobina. M.N. Gadaleta Ricordiamo i legami salini che irrigidiscono e rendono più compatta la forma T : 8 legami di cui - 4 coinvolgono i gruppi COO- terminali: 2 intercatena e 2 intracatena Figura 7.9 (b) M.N. Gadaleta 2) L’affinità di Hb per O2 dipende da DPG (polifosfato organico) L’affinità dell’Hb per l’O2 all’interno del globulo rosso è molto minore di quella dell’Hb in soluzione. Nell’uomo e in molte altre specie nei globuli rossi il DPG è presente ad una [ ] molare molto simile alla [Hb]. 1.0 - DPG y + DPG 0.5 0 20 40 - DPG P50 = 1 mm Hg + DPG P50 = 26 mm Hg 60 80 100 pO2 mmHg M.N. Gadaleta Ha una enorme importanza fisiologica: in sua assenza l’Hb rilascerebbe pochissimo O2 ai tessuti dove pO2 = 20 mm Hg 2-3 difosfoglicerato Il DPG si lega alla deossi Hb (cavità centrale della molecola) e non alla ossi Hb (cavità centrale ristretta) Il legame di O2 e di DPG si escludono a vicenda: Hb – DPG + 4O2 Hb (O2)4 + DPG La scoperta del ruolo del DPG nel trasporto dell’O2 ha permesso di chiarire molte osservazioni, per es. l’adattamento ad alta quota. M.N. Gadaleta da: Nelson & Cox Adattamento ad alta quota. 20 mmHg= 2,6 kPa L’adattamento consiste nell’aumento di DPG con conseguente aumento della sigmoidicità della curva = aumento della ripidità del tratto rettilineo = aumentato rilascio di O2 M.N. Gadaleta L’emoglobina fetale Hb F (α2γ2) L’emoglobina fetale ha alta affinità per O2. In condizioni fisiologiche ha una maggiore affinità per O2 della Hb A. Ciò rende possibile il passaggio dell’O2 dal sangue materno a quello fetale, a livello della circolazione placentare. Spiegazione: l’Hb F lega il DPG più debolmente della Hb A per cui ha una affinità per O2 più alta: infatti in assenza di DPG le curve delle due Hb si invertono. Perché? M.N. Gadaleta perché nella Hb F (γγ) His 143 Ser: il legame col DPG è più debole per 2 Su bu ni tà β Su bu ni tà β cariche positive in meno da: Styer L. M.N. Gadaleta MODELLI PER SPIEGARE L’EFFETTO COOPERATIVO MODELLO CONCERTATO O SIMMETRICO O DI MONOD, 1965 1. In assenza di O2 esistono le forme T ed R in equilibrio: 2. L’equilibrio è spostato verso la forma T che è la meno affine a O2 3. Il legame di una molecola di O2 a una subunità di T trasforma tutto il tetramero in R: questo significa che è possibile solo un effetto cooperativo positivo Da: Strayer L. M.N. Gadaleta MODELLO SEQUENZIALE O DI KOSHLAND 1. In assenza di O2 esiste solo la forma T 2. Il legame di una molecola di O2 a una subunità di T altera la conformazione solo di quella subunità 3. La subunità che ha subito un cambio conformazionale stabilisce nuovi contatti con le altre subunità che possono favorire o sfavorire il legame del ligando (sono possibili effetti cooperativi positivi e negativi) può far Da: Strayer L. M.N. Gadaleta Nelson & Cox: Appendica A pag. 1149 1Atm = 758 torr = 758 mm Hg = 1,01 x 105 Pascal = 1,01 x 102 kPa 1,01 x 102 kPa = 0,1333 kPa 758 torr quindi: 1 mm Hg = 0,13 kPa M.N. Gadaleta da: Voet & Voet 2007 Descrizione in termini quantitativi della interazione: (P) PROTEINA – LIGANDO (L) All’equilibrio P+L [ PL ] [1] Ka = ----------[P] [L] PL la cui Ka è Ka = costante di associazione Ka misura l’affinità del L per la P; Ka si esprime in M-1 Ka elevato = grande affinità di L per P; Quando [L] è >> [P] sempre nella cellula. [PL] Ka [L] = ----[P] [L] si può assumere resti costante; ciò avviene quasi Equilibrio di legame: definiamo siti di legame occupati [PL] [2] θ = ----------------------------- = ------------siti di legame totali [PL] + [P] M.N. Gadaleta Sostituendo avremo: Ka [P] [L] a [PL] e dividendo per [P] e Ka Ka [L] [P] Ka [L] [L] [3] θ = -------------------- = ------------- = -----------Ka [L] [P] + [P] Ka [L]+1 [L] + Il grafico di [L] θ = ----------[L] + ----1 Ka 1 Ka descrive un’ iperbole rettangolare (vedi fig. 7.4) θ è una funzione iperbolica di [L] M.N. Gadaleta Molto spesso in biochimica è più utile considerare la dissociazione di un ligando: [PL] [P] [L] e di conseguenza, Kd ossia la K di dissociazione [P] [L] [4] Kd = ----------[PL] cioè Kd = 1 ---Ka si esprime in M Quando [PL] = [P] da [2] [PL] [P] θ = ------------- = ------ = 0.5 [PL] + [P] [2P] da [4] Kd = [L] Kd è il valore di [L] quando θ = 0.5 [5] (vedi fig. 7.4a) M.N. Gadaleta