5/20/11 Motivazione Psicologia generale Perché facciamo ciò che facciamo? Perché talvolta ci chiediamo qual è stato il movente delle nostre azioni? • Perché è difficile controllare certi comportamenti? • ….. • Etimologicamente la parola motivazione proviene dal latino motus, cioè movimento, spinta di un soggetto in direzione di un oggetto La motivazione • La motivazione, in senso lato, concerne il PERCHE’ del comportamento: le cause, e i fini • Parliamo di motivazione sia quando ci chiediamo cosa ORIGINA, REGOLA e DIRIGE il comportamento, quindi l’AGIRE di un individuo, sia quando ci proponiamo di motivare una persona a fare ciò che spontaneamente non riesce a fare Sia quando ci chiediamo “che cosa ci motiva …” sia quando ci chiediamo “come motivare gli altri …” facciamo comunque riferimento a qualcosa che rappresenta un’INTERFACCIA fra ORGANISMO e AMBIENTE. • Qualcosa, cioè, che ha a che vedere con il comportamento e che ha un innesco (inizio), ampiezza durata- intensità, e una cessazione 1 5/20/11 motivazione • Attivazione • Forza • Persistenza Motivazione e rinforzo • Teoria del rinforzo (comportamentismo): mantenimento, generalizzazione, estinzione • per essere efficace:contingente, specifico, credibile • non efficace se: indip. dal risultato ,non considera il miglioramento, sostiene il cfr con i compagni, esprime il compiacimento degli insegnanti Tipi di rinforzo • Rinforzo vicariante: il premio dato ad un altro mi fa capire ….. • Rinforzo controllante: che indirizza il comportamento, al risultato “così mi piace” alla persona “sei bravo” • rinforzo informativo: il rinforzo riguarda la prestazione non la persona, ad es. strategie • Cosa innesca un comportamento? 2 5/20/11 Teoria del rinforzo Lepper, Greene & Nisbett, (1973, 1975) Bambini di scuola materna: I fase – gr sperimentale: “fai un disegno per ottenere un premio” – gr controllo: “libero di disegnare” (premio inaspettato) – gr controllo: Libero di disegnare (nessun premio) I II fase tutti liberi di disegnare Effetto di sovragiustificazione: • Rinforzi estrinseci indeboliscono comportamenti già intrinsecamente motivati • Ricadute applicative (educatori, psicologi ecc.): ricompensa esterna demotivante Risultati gr sperim. disegni meno belli e meno motivazione L’impotenza appresa • Perdita di motivazione derivante dall’apprendere che è impossibile modificare il proprio destino • Forma di apprendimento per cui le conseguenze di un comportamento non dipendono da ciò che facciamo in prima persona Impotenza appresa • Overmeier e Seligman (1967) – un gruppo di cani apprende che è impossibile sfuggire a scosse elettriche (Situazione senza possibilità) – Poi, situazione con stimolo di avvertimento per fuggire (situazione con possibilità) 3 5/20/11 Cosa determina la forza di un comportamento? • Risultati Gr controllo: impara a sfuggire alla scossa Gr sperimentale: apprendimento dell’impotenza • Livello motivazionale di una persona: • Se risponde con molta frequenza : “molto motivata” • Se rispondono saltuariamente: “pigra” • Frequenze diverse di risposta possono dipendere da rinforzi diversi Gli schemi di rinforzo • Differenti comportamenti possono essere conseguenza di diverse motivazioni..ovvero di rinforzi diversi Schemi di rinforzo Rinforzo continuo(costante):la risposta è sempre seguita da un rinforzo Rinforzo intermittente solo alcune risposte sono seguite da rinforzo 4 5/20/11 Rinforzi intermittenti Schemi di rinforzo intermittente Si possono organizzare i rinforzatori in base al numero delle risposte o all’intervallo di tempo che intercorre tra un rinforzamento e il successivo • Programmi a ragione/rapporto (numero risposte) • Programmi a intervallo (intervallo di tempo) • Somministrazione della conseguenza in base al numero di risposte • Programma a ragione (rapporto) fissa :sempre dopo n risposte giuste, cioè un numero stabilito di risposte • Somministrazione della conseguenza in base a un intervallo di tempo • Programma a intervallo fisso: intervallo di tempo stabilito entro cui deve comparire la risposta (ogni 5 minuti, se compare il comportamento posso rinforzarlo) • Programma a intervallo variabile: intervallo di tempo imprevedibile entro cui il comportamento può essere rinforzato • Programma a ragione (rapporto) variabile: sempre dopo x risposte giuste, il numero di risposte varia cioè in modo imprevedibile tra un rinforzo e l’altro. Il numero di risposte richiesto necessario all’emissione del comportamento varia intorno a un valore medio PERCHE? L’obiettivo di ogni programma di rinforzo è lo spostamento della dipendenza da un rinforzatore tangibile e concreto cioè estrinseco verso quello intrinseco. Si passa dal controllo promosso dall’esterno verso un controllo promosso dall’interno Lo scopo dei programmi di rinforzo è che risposte poco probabili diventino più frequenti e si mantengano a lungo nel tempo o, al contrario, risposte esibite troppo spesso vengano ridimensionate Se il comportamento da rinforzare non è presente nel repertorio comportamentale la tecnica per insegnare comportamenti nuovi è….lo shaping 5 5/20/11 Modelli di comportamento • Uno schema di rinforzo che prevede che ad ogni emissione di un comportamento segua sempre il rinforzatore è uno schema di rinforzo continuo Gli effetti degli schemi di rinforzo Gli effetti degli schemi di rinforzo • Gli schemi a rapporto di solito producono freq di risposta maggiori degli schemi a intervallo • Uno schema variabile produce freq di risposta più uniformi rispetto ad uno fisso. • Motivazione o rinforzo? • Differenze nella forza di una risposta attribuibili al livello di motivazione sono invece dovute a differenze nello schema di rinforzo. 6 5/20/11 Gli schemi concorrenti • Livelli diversi di motivazione possono dipendere anche dalla disponibilità di altri rinforzi e altre risposte….. • Schemi di rinforzo in cui si misura più di una risposta operante • La scelta di una risposta (quindi di un comportamento) dipende da come i rinforzi per quella risposta sono in competizione con quelli per l’altra risposta. • La scelta si basa sul rinforzo relativo La persistenza di un comportamento • Cosa rende un comportamento persistente? • -sequenza di risposte rinforzate e non rinforzate: • Resistenza all’estinzione: il fallimento nel passato facilita la persistenza nella prestazione in seguito, ma solo se alla fine si ottiene un successo 7 5/20/11 La persistenza ed estinzione di un comportamento Frustrazione Aggressività Psicologia generale EMOZIONI Esperienze evocate da azioni/eventi Modificazioni • Eccitazione fisiologica • Affettività • Processi cognitivi • Reazioni comportamentali, risposte motorie Tre aspetti delle emozioni • Pattern di risposta evocati da stimoli emotivi • Ruolo della corteccia orbitofrontale • Misurazione della risposta emotiva 8 5/20/11 Pattern di risposta Pattern di risposta • Componente comportamentale: comprende le modalità comunicative, soprattutto non verbali delle emozioni; • risposta emotiva condizionata (appresa tramite condizionamento classico) • SN associato a stimolo che genera un’emozione • risposta comportamentale • Autonomica • Ormonale • Componente autonomica (neurofisiologica): include l’attivazione del SNC e del SNA; Componente ormonale: (esperienziale o cognitiva) si riferisce all’esperienza soggettivamente percepita delle proprie risposte emotive; Risposta emotiva condizionata • Ruolo dell’ amigdala Giudizi sociali ed emozioni: il ruolo della corteccia orbitofrontale La corteccia orbitofrontale: interpreta situazioni socialmente complesse nel contesto di scelte personali che inducono emozioni Interazioni sociali: la corteccia orbitofrontale valuta il rischio e induce prudenza e moralità nei comportamen: Ingressi e uscite anatomiche: riceve afferenze da aree temporali, frontali, limbiche e dall’amigdala e invia efferenze ad amigdala e giro del cingolo 9 5/20/11 ESPRESSIONE FACCIALE Emozioni come… Darwin (1972) stabilì come negli esseri umani le espressioni facciali delle emozioni fossero: • Prodotto di interazione con altre persone (natura sociale) • Prodotto di processi cognitivi (es. ricordo, elaborazione del linguaggio ecc. ) Innate (es. bambini ciechi) Universali Originate in tutte le razze dell’umanità dalle espressioni facciali degli animali Riconoscimento ed espressione delle emozioni Ekman e Friesen (1969) evidenziarono come gli abitanti di USA, Brasile, Cile,Giappone e Borneo avessero la tendenza ad identificare le stesse facce con le stesse emozioni (dolore, felicità, paura, sorpresa e disgusto) Ekman e Friesen (1971) replicarono i suddetti risultati con i Fore della Nuova Guinea, che avevano avuto poco o nessun contatto con le culture alfabetizzate occidentali o orientali Morris e Collett (1979) evidenziarono come le espressioni gestuali delle emozioni fossero determinate culturalmente Il riconoscimento delle emozioni del viso: è innato (ereditario), universale (transculturale) e basato sulle abilità dell’emisfero destro (studi di lesione cerebrale e di neuroimmagine) Le emozioni primarie espresse dal viso: tristezza e felicità, sorpresa, rabbia, paura/ansia e disgusto. L’amigdala e l’ipotalamo sono implica: nel riconoscimento di rabbia e paura/ansia. I nuclei della base (caudato e putamen) e la corteccia dell’insula (che include la corteccia gusta:va) sono implicate nel riconoscimento del disgusto 10 5/20/11 ESPERIENZA DELL’EMOZIONE STIMOLO STIMOLO EMOTIGENO EMOTIGENO Teoria di James-Lange PATTERN FISIOLOGICO TIPICO Teoria di Cannon-Bard SENSAZIONE CONSAPEVOLE DELL’EMOZIONE Teoria di Schachter-Singer o teoria del juke-box RISPOSTA EMOTIVA JAMES-­‐LANGE, 1935 Sensazioni emozionali DATI A SOSTEGNO DELLA TEORIA DI JAMES-LANGE Hohmann (1966) intervistò pazienti con danni spinali (a livello sacrale, lombare, toracico e cervicale) sulla differenza di intensità tra emozioni esperite prima e dopo l’incidente I risultati indicano che tanto più è grave il grado di infermità prodotto dalla lesione tanto maggiore è la diminuzione delle sensazioni di paura e odio Questi dati, in conclusione, sostengono l’idea che per provare emozioni sia necessario avere delle indicazioni sulle reazioni fisiologiche che hanno luogo nel proprio corpo Emozione: comprende comportamen:, sensazioni e risposte fisiologiche (vegeta:ve e ormonali) con significato comunica:vo e adaUvo Teoria di James e Lange: l’evento provoca la risposta emozionale (comportamentale, vegeta:va, ormonale). Il feed-­‐back sensoriale interno della risposta emozionale induce la sensazione emozionale 11 5/20/11 STIMOLO EMOTIGENO + Variazioni fisiologiche tipiche Sensazione consapevole dell’emozione Secondo Cannon e Bard, il talamo, in presenza di uno stimolo emotivamente scatenante manda impulsi al sistema nervoso simpatico, producendo le reazioni fisiologiche, e contemporaneamente, manda impulsi alla corteccia cerebrale, producendo la sensazione consapevole dell’emozione RISPOSTA EMOTIVA Cannon e Bard, 1934 STIMOLO EMOTIGENO ATTIVAZIONE GENERALIZZATA + ETICHETTA COGNITIVA = Secondo Shachter and Singer, quindi, affinchè un’emozione possa essere sentita intensamente le risposte fisiologiche devono aver luogo ed essere percepite; ma queste risposte sono piuttosto vaghe e generalizzate, e possono essere attribuite virtualmente a qualsiasi emozione. L’emozione alla quale sono attribuite è l’emozione che è appropriata alla consapevolezza cognitiva della persona circa la situazione. RISPOSTA EMOTIVA Schachter e Singer, 1962 12 5/20/11 Psicologia generale La motivazione dipende da come ci spieghiamo il mondo: La teoria attributiva • Attribuzioni =percezioni che gli individui hanno circa le cause degli eventi che accadono a se stessi (autoattribuzioni) e agli altri (eteroattribuzioni) • il processo attributivo emerge dal bisogno di comprendere il mondo • il processo comprende elementi cognitivi ed emotivo-motivazionali Attribuzioni e motivazione • Quali conseguenze hanno le attribuzioni sul comportamento? 13 5/20/11 Attribuzioni ed emozioni Attribuzione Successo Insuccesso impegno soddisf e orgoglio senso di colpa abilità fiducia, superbia vergogna/ depr compito sorpresa rabbia,rassegn fortuna sorpresa sorpresa aiuto gratitudine rabbia Weiner, 1994 Insuccesso (ete) Insuccesso compas succe Attribuzione punizione e rabbia poco impegno (controllabile instabile, specifica) senso di colpa (auto) buone aspettative succe alta motivaz, persistenz maggiore prestazione Attribuzione non punizione e no abilità (non controllabile stabile, generale) Ancora attribuzioni Errore fondamentale di attribuzione: • scegliere cause di tipo interno per i successi e di tipo esterno per gli insuccessi per le autoattribuzioni • scegliere cause di tipo esterno per i successi e di tipo interno per gli insuccessi per le eteroattribuzioni • Cause interne (abilità, impegno) • Cause esterne (fortuna, aiuto, difficoltà del compito) Credere nella possibilità di cambiare: Il ruolo delle teorie del Sé • Teorie dell’intelligenza (Carol Dweck) – Entitaria – incrementale vergogna (auto) no aspettative bassa motiv e persistenz 14 5/20/11 Teorie implicite dell’intelligenza • Costituiscono l’idea di intelligenza dei singoli individui • Due approcci principali: • Teoria dell’entità, intelligenza è fissa e difficilmente modificabile • Teoria incrementale, intelligenza può cambiare Obiettivi di apprendimento • Obiettivi di prestazione, dimostrare le proprie capacità, ottenere giudizi positivi • Obiettivi di padronanza, apprendere per il piacere di apprendere • task-oriented e ego-oriented • compito scelto • persistenza • emozioni Obiettivi di apprendimento • • • • • • Fiducia nell’efficacia dell’impegno strategie adottate attenzione nell’eseguire il compito attribuzione dell’insuccesso aspettative di successo futuro teoria dell’intelligenza Carol Dweck Teoria abilità caratteristiche dell’intell percepita entità modello motivazion alta orientato situazioni di alla prestazione difficoltà attribuz. abilità intermedia mot. Estrinseca bassa impotenza appresa compiti facili incrementale alta/bassa orientato alla impegno x padronanza apprendere impegno, mot intrinseca 15 5/20/11 Teoria Abilità modello Cara@erisBche dell’intell percepita moBvazion EnBtà alta orientato situazioni di alla prestazione difficoltà a]ribuz. abilità intermedia mot. estrinseca bassa impotenza appresa compi: facili Increment. alta/bassa orientato alla impegno x padronanza apprendere impegno, mot intrinseca Il successo scolastico è causa o effetto di teorie incrementali e obiettivi di padronanza? • Valutazione successo scolastico ultimi voti scuola elementare primi voti scuola media • Risultati Entitari peggiorano: chi andava male alle elementari continua, ma chi andava bene??? Fiducia nella propria intelligenza ma…… Incrementali migliorano: soprattutto chi prima andava male Il successo scolastico è causa o effetto di teorie incrementali e obiettivi di padronanza? • Passaggio scuola elementare-media • ipotesi di Henderson e Dweck (1990) ENTITARI INCREMENTALI • valutazione iniziale di fiducia nelle capacità e teoria dell’intelligenza es.:mi domando se sono intelligente; quando inizio una nuova lezione a scuola di solito sono sicuro che sarò capace di impararla. Il successo scolastico è causa o effetto di teorie incrementali e obiettivi di padronanza? • Quale spiegazione per i loro risultati ? • “può darsi che non sia abbastanza intelligente” • “forse non sto studiando nel modo giusto” • quale atteggiamento verso la scuola? • Entitari: ansia e preoccupazione “il lavoro scolastico deve essere fatto senza impiegare troppo tempo, solo se si e’ poco intelligenti si studia tanto” 16 5/20/11 Perché il successo scolastico non è sufficiente Quali indicazioni applicative per psicologi ed educatori • Sorprendentemente gli studenti con una storia fitta di successi scolastici sono i più vulnerabili • Dweck e Leggett (1988); Licht & Dweck (1984) hanno studiato ragazze con prestazioni eccellenti • effetti di un insegnamento basato sul creare situazioni di successo • per gli entitari la fiducia ed il successo non sono sufficienti: non serve alimentare la fiducia procurando successi • chiunque può imparare se si impegna • La fiducia in se stessi è importante ma non è la variabile critica • teoria incrementale può essere indotta in vari modi ma soprattutto • rispetto ad un obiettivo di “dare fiducia” ci consente di comportarci più lealmente verso gli studenti: • feedback onesto sulle strategie! 17