29/11/2010 1 PEPTIDI (PROTEINE) Polimeri costituiti da monomeri relativamente semplici: gli amminoacidi. Hanno proprietà biologiche molto varie (ad es., antibiotici, ormoni, additivi alimentari, antidolorifici, ecc.) DEFINIZIONI Õ Gli amminoacidi sono tenuti insieme con legami ammidici; il legame ammidico viene chiamato anche legame peptidico Õ Gli amminoacidi che fanno parte di un peptide o di una proteina si dicono residui La distinzione tra proteine e peptidi è formale e di riferisce alle dimensioni: PEPTIDI PROTEINE polimeri costituiti da meno di 50 residui di amminoacidi; di solito non hanno una struttura tridimensionale ben definita. polimeri costituiti da almeno 50 residui (fino a oltre 1000); hanno strutture tridimensionali ben definite, da cui dipendono le proprietà biologiche. 2 1 29/11/2010 Per peptidi e proteine si definiscono: Struttura primaria è la sequenza dei residui Struttura secondaria si riferisce ad aspetti strutturali specifici all'interno di una molecola Struttura terziaria è la forma tridimensionale complessiva della molecola Struttura quaternaria quando unità separate di proteine sono bloccate insieme(per esempio, emoglobina, tropocollagene) PROPRIETA' CHIMICHE DEL LEGAME PEPTIDICO R H N .. C R' O R H + N C R' -O 1. Il legame peptidico è piuttosto inerte. N non è né nucleofilo né basico. Perché gli elettrofili reagiscano con C=O servono condizioni drastiche 2. Il gruppo ammidico può talvolta funzionare da nucleofilo (in tal caso il centro nucleofilo è l'O). 3. Il gruppo ammidico è planare (importante per la forma tridimensionale). 3 PROPRIETA' BIOLOGICHE DI PEPTIDI E DI AMMINOACIDI Non è necessario avere lunghe catene polimeriche per avere attività biologica Nome GABA n. di residui 1 Proprietà biologiche neurotrasmettitore, implicato nel controllo degli impulsi nervosi Glutammato monosodico 1 additivo alimentare Aspartame 2 dolcificante artificiale (circa 100 volte più dolce del saccarosio) Penicillina 3 potente antibiotico (prodotto da alcune muffe) TRH 3 Encefaline 5 ormone che controlla il rilascio di un altro ormone (tirotrofina) ed influenza il sistema nervoso centrale. trovate nel cervello; sono peptidi coinvolti nella sensazione del dolore Falloina 7 peptide biciclico, estremamente velenoso, in funghi non commestibili Angiotensina II 8 usato dal corpo per aumentare la pressione del sangue Ossitocina 9 nonapeptide ormonale ciclico, che può essere usato per provocaare il travaglio Gramicidina S 10 decapeptide ciclico, potente antibiotico 4 2 29/11/2010 La sequenza degli amminoacidi in molti peptidi è controllata dal codice genetico solo 20 α-amminoacidi sono codificati dal DNA anche così le combinazioni sono molte: pentapeptide 205 combinazioni 3 200 000 possibili peptidi Gli α-amminoacidi naturali (tranne la glicina) sono di serie L e di configurazione S CO2H H R H2N L Nome CO2H R NH2 (S) H struttura abbreviazioni punto catena laterale isoelettrico pKa tipo O H3C Alanina OH Ala, A 6.00 - L Arg, R 10.76 12.5 H+ Asn, N 5.41 NH2 NH Arginina H2N O N H OH NH2 O Asparagina O OH H2N Nome H 5 struttura abbreviazioni O Acido aspartico - NH2 OH punto catena laterale isoelettrico pKa tipo Asp, D 2.77 3.9 H- Cys, C 5.07 9.3 H- Glu, E 3.22 4.3 H- H OH NH2 O Cisteina HS OH NH2 O Acido glutammico O HO NH2 O Glutammina OH O H2N Gln, Q 5.65 - Gly, G 5.97 - OH NH2 O Glicina OH NH2 O Istidina (Histidine) N N OH NH2 His, H 7.59 6.1 H 6 3 29/11/2010 Nome struttura abbreviazioni punto catena laterale isoelettrico pKa tipo O Isoleucina Ile, I 6.02 - L Leu, L 5.98 - L Lys, K 9.74 10.5 H+ Met, M 5.74 - L OH Phe, F 5.48 - L Pro, P 6.30 - L OH NH2 O Leucina OH NH2 Lisina H2N O OH NH2 O S Metionina NH2 OH O Fenilalanina (Phenylalanine) NH2 O Prolina OH N Nome 7 H struttura abbreviazioni punto catena laterale isoelettrico pKa tipo O Serina HO OH Ser, S 5.68 - - Thr, T 5.60 - - Trp, W 5.89 - L NH2 OH O Treonina OH NH2 O Triptofano OH NH2 N H O Tirosina OH Tyr, Y 5.66 9.1 L Val, V 5.96 - L NH2 HO O Valina OH NH2 H = idrofilo; L = lipofilo (idrofobo) 8 4 29/11/2010 Amminoacidi "non usuali" Moltissimi amminoacidi presenti in natura non sono codificati dal DNA. Sono meno abbondanti di quelli codificati Catene laterali insolite esempi: Cl S H H N H N CO2H O CO2H H2N CH2CH2 CH2 C CO2H H CO2H H HO2C H N H NH2 CO2H CH2 C CH CH2 C CO2H H2N CH2CH2CH2 CH2 C H NH2 H NH2 Ornitina H NH2 Lisina presente in molti peptidi naturali (antibiotico) HO H N CO2H H Prolina H N H CO2H Idrossiprolina costituente principale del collagene β-amminoacidi esempi: CO2H H 2N H 2N CO2H 9 γ-amminoacidi OH H2N esempi: GABA CO2H CO2H acido 4-amminobutanoico entra nella trasmissione degli impulsi nervosi NH2 D-amminoacidi NH2 esempi: CH2 C H CO2H D-Phe H3C CH C H3C NH2 H CO2H CO2H N H H D-Pro D-Val sono sintetizzati da diversi organismi e sono importanti costituenti di antibiotici altri esempi: H3C + H3C N CH2 CO2 H3C Betaina agente metilante, entra nella biosintesi della metionina H2N CH2 CO2H Glicina 10 5 29/11/2010 CLASSIFICAZIONE E PROPRIETA' FISICHE DEGLI α-AMMINOACIDI Gli amminoacidi vengono classificati, a seconda della natura della catena laterale, in: Amminoacidi "acidi“ contengono nella catena laterale un altro gruppo -CO2H contengono nella catena laterale un altro gruppo -NH2 Amminoacidi "basici“ polari contengono nella catena laterale un eteroatomo non polari la catena laterale è idrocarburica Amminoacidi "neutri" Gli α-aminoacidi naturali sono composti solidi cristallini, alto-fondenti, solubili in acqua Le proprietà fisiche sono diverse da quelle di acidi o ammine con lo stesso numero di atomi di C RCO2H pKa ~ 5 RNH2 pKb ~ 4 pKa ~ 10 pKb ~ 12 H2N CH CO2H R ? Allo stato solido gli α-amminoacidi sono "ioni dipolari" (zwitterioni) + H3N CO2C Il centro acido è -NH3+, il centro basico è -CO2- H R 11 IN SOLUZIONE ACQUOSA LA STRUTTURA PREVALENTE DIPENDE DAL pH In soluzione acquosa -NH3+ è più forte come acido di quanto -CO2- sia forte come base Come risultato della differenza di forza tra il centro acido ed il centro basico, UNA SOLUZIONE ACQUOSA DI ALANINA (amminoacido neutro non polare) CONTIENE PIU' ANIONI CHE CATIONI A pH 7 l'alanina ha una carica globale negativa. CO 2 + H3N H C base (più debole) + H2 O H2N C H + H3 O + R R acido (più forte) CO2- si comporta da base carica globale negativa Per tornare allo ione dipolare bisogna aggiungere H3O+ A pH 6 l'alanina ha una carica globale nulla. CO 2 H2N C R H + H3O + + H3 N CO2C H + H2O R 12 carica globale nulla 6 29/11/2010 CO2H H2N C + H3 N H CH3 CO2H C R L’alanina NON E’ MAI così L’alanina è così allo stato solido e al punto isoelettrico Si definisce PUNTO ISOELETTRICO quel valore di pH al quale l'amminoacido esiste in prevalenza come ione dipolare (complessivamente neutro). Al punto isoelettrico la concentrazione della forma cationica e di quella anionica sono uguali (e molto basse). Per un amminoacido "neutro" il punto isoelettrico (che dipende soprattutti dai valori del pKa di NH3+ e del pKb di -CO2-) è attorno a 5.5-6.0. CO2H2N C H+ + H3N H OH- R CO2C H+ H OH- R prevalente a prevalente a R prevalente a pH = pI pH > pI CO2H + H3N C H pH < pI 13 Ogni amminoacido ha un punto isoelettrico diverso In un amminoacido "acido" c'è un altro gruppo (il secondo carbossile) che reagisce con l'acqua (è il centro acido più forte) Una soluzione acquosa di un amminoacido "acido" è decisamente acida: + H3N acido (più debole) CO - base (più debole) 2 C + H 2O H CH2 CH2 CO2H acido (più forte) CO2+ H3N C H + H3O+ CH2 CH2 CO2si comporta da base carica globale negativa Per portare un amminoacido "acido" al punto isoelettrico E' NECESSARIA UNA CONCENTRAZIONE DI H3O+ MAGGIORE che per un amminoacido "neutro". Il punto isoelettrico di amminoacidi "acidi" è ~ pH 3. 14 7 29/11/2010 In un amminoacido "basico" c'è un altro gruppo (il secondo gruppo amminico) che reagisce con l'acqua (è il centro basico più forte) Una soluzione acquosa di un amminoacido “basico" è decisamente basica + H3 N acido (più debole) base (più debole) CO 2 C + H2O H CH2 CH2 CH2 CH2 NH2 si comporta da acido base (più forte) CO2+ H 3N C H + OH+ CH2 CH2 CH2 CH2 NH3 carica globale positiva Per neutralizzare un amminoacido "basico" e portarlo al punto isoelettrico BISOGNA AGGIUNGERE IONI OH-. Il punto isoelettrico di amminoacidi "basici" è nell'intervallo 9-10 di pH. 15 TITOLAZIONE DELLA GLICINA + H3N CH2 CO2H + H2O K1 + + H3N CH2 CO2 + H3O Quando sono stati aggiunti 0.5 equivalenti di OHK1 = [H3O+] K1 = + [H3O+] [ H N CH CO ] 2 2 3 + [ H3N CH2 CO2H ] = 10-2.4 pKa1 = 2.35 Aggiungendo altro OH-: + H3N CH2 CO2 + H2O K2 H2N CH2 CO2 + H3O+ Quando sono stati aggiunti 1.5 equivalenti di OH- K1 = [H3O+] [ H2N CH2 CO2- ] + [ H N CH2 CO2 ] 3 al punto isoelettrico specie prevalente = 10-9.78 K2 = [H3O+] pKa2 = 9.78 + [ H2N CH2 CO2- ] = [ H3N CH2 CO2H ] + H3N CH2 CO2 16 8 29/11/2010 + [ H3N CH2 CO2H ] x 10-2.4 [ H3N CH2 CO2 ] = [H3O+] [H3O+] [ H N CH CO - ] + 2 2 2 [ H N CH2 CO2 ] = 3 -9.78 10 Dal primo equilibrio Dal secondo equilibrio [ H3N CH2 CO2H ] x 10-2.4 [H3O+] = [H3O+] [ H N CH CO - ] 2 2 2 10-9.78 + 10-12.2 [ H3N CH2 CO2H ] 2 [H3O+] = [ H2N CH2 CO2 ] [H3O+] = al punto isoelettrico 10-12.2 Per gli amminoacidi "neutri" il valore del punto isoelettrico è determinato dall'effetto induttivo del gruppo R aumenta l'acidità, diminuisce la basicità il fenile ha effetto -I 17 Confronto fra le curve di titolazione di glicina e fenilalanina Curva di titolazione dell’acido glutammico (amminoacido “acido”) pKa=2.19 + H3N pKa=9.67 CO2H C pI = H pKa1 + pKa2 2 = 2.19 + 4.25 2 = 6.44 2 = 3.22 CH2 CH2 CO2H acido glutammico pKa=4.25 18 9 29/11/2010 Curva di titolazione della lisina (amminoacido “basico”) + H3N pKa=8.95 pKa=2.18 CO2H C H + CH2 CH2 CH2 CH2 NH3 lisina pKa2 + pKa3 pI = 2 = 19.74 2 = pKa=10.79 8.95 + 10.79 2 = 9.87 E’ significativo confrontare la carica complessiva dei quattro amminoacidi a pH diversi 19 Il pI si sfrutta per separare gli amminoacidi mediante elettroforesi - + H3N + CO-2 C + H3N H + CH2 CH2 CH2 CH2 NH3 lisina CH2 CO2 glicina pI = 6.1 + H3N CO-2 C H CH2 CH2 CO-2 acido glutammico pI = 3.22 pI = 9.87 20 10 29/11/2010 IDROFILICITA'/LIPOFILICITA' La catena laterale degli amminoacidi ne influenza la solubilità Il fatto che tutti gli amminoacidi allo stato solido esistano come ioni dipolari li rende più solubili nei solventi polari che in quelli non polari. Amminoacidi (e peptidi) di solito sono solubili in acqua, ma spesso si sciolgono con difficoltà nei solventi organici le solubilità relative nei diversi solventi dipendono dalla natura della catena laterale in H2O (polare protico) Ser > Gly > Phe in CHCl3 (poco polare) Gly ~ Ser ~ Phe in benzene (non polare) Phe > Gly > Ser Gli amminoacidi "acidi", "basici" o "neutri polari" in grado di formare legami idrogeno si dicono IDROFILI ed hanno elevata solubilità in acqua. Gli amminoacidi "neutri" si dicono LIPOFILI (o IDROFOBI) e preferiscono mezzi non polari. Le proprietà fisiche degli amminoacidi sono determinate da tre fattori principali: - la carica complessiva ad un dato pH - il pH al quale c'è carica complessiva zero (pI) - l'idrofilicità o la lipofilicità delle catene laterali. 21 SINTESI DI α-AMMINOACIDI 1. Amminazione di α-alogenoacidi CH3CH2 CO2H P/Br2 CH3CH CO2H Br NH3 in eccesso CH3CH CO2- NH4+ NH2 E’ il metodo più semplice, ma il MENO UTILE in pratica, perché l’amminoacido prodotto è ancora nucleofilo e può reagire con il bromoacido. CH3CH CO2- NH4+ NH2 + CH3CH CO2H Br- CH3CH CO2- NH + 4 NH CH3CH CO2 NH4+ Prodotto indesiderato. Si abbassano le rese e si deve separare Br utile solo per preparare industrialmente la glicina 2. Sintesi di Gabriel O O N - K+ + R CH CO2CH3 Br O KBr R O H2O, H+ N CH CO2CH3 O R + OH H N CH CO2H OH + 3 O O Perché non si usa NH O ? Perché non si usa subito l’acido, visto che poi si deve fare l’idrolisi? 22 11 29/11/2010 3. Alchilazione di derivati dell'estere malonico CO2CH3 CH2 CO2CH3 1) CH3ONa CH Br 2) Br2 CO2CH3 NH3 in eccesso CO2CH3 NH4Br CO2CH3 CO2CH3 CO2CH3 CH2 C NH C R 1) CH3ONa O 2) RX CO2CH3 CH NH2 H+ OH CH2 C O CO2CH3 PhCH2OCOCl CH2 C NH CH O CO2H + H3N C R CO2H Δ + NH CO2CH3 3 R CH CO2H CO2 in alternativa: O CO2CH3 N- K+ CH Br + CO2CH3 H+ H2O CO2CH3 + NH O 1) CH3ONa CH N CO2CH3 O O 2) RX CO2CH3 O R C N CO2CH3 O CO2H 3 R CH CO2H + CH3OH + CO2H 23 4. Sintesi di Strecker O R H NH OH R CH NH2 .. + NH3 H2O R H :CN 2) H+ NH2 R CH C N + H2O H+ NH3 R CH CO2H Tutti i metodi precedenti portano a miscele racemiche RISOLUZIONE DI MISCELE RACEMICHE DEGLI α-AMMINOACIDI 1) Metodi chimici Qualche volta è possibile la formazione di sali con un controione chirale, che può precipitare preferenzialmente con l'amminoacido D o con quello L. N-acetil-(±)-amminoacido + base otticamente attiva sali diastereomeri si separano e si aggiunge acido li amminoacidi basici possono essere risolti direttamente, usando l'acido (1S)-10-canforsolfonico Non ci sono regole per poter prevedere quale enantiomero dia il sale che precipita, né le condizioni necessarie perché la cristallizzazione avvenga. bisogna operare per tentativi. H3C CH3 H CH2 O SO3H 24 12 29/11/2010 2) Metodi enzimatici N-acetil-(±)-amminoacido + acilasi L-amminoacido + N-acetil-D-amminoacido solubile in acqua insolubile in acqua da rene di maiale Se occorre anche l'amminoacido D, si recupera per idrolisi 3) HPLC chirale (metodo analitico) Con un gruppo chirale legato alla fase stazionaria diventa possibile separare glienantiomeri. Sono disponibili colonne HPLC chirali che usano come componenti chirali della fase stazionaria carboidrati o proteine.Le fasi stazionarie chirali più usate sono quelle con derivati di amminoacidi legatiad un supporto di silice. OEt O H O Si O N H NO2 O NO2 fase stazionaria chiraledi Pirkle 25 SINTESI ASIMMETRICA 1) Uso di reagenti chirali Sono disponibili reagenti ossidanti chirali, reagenti riducenti chirali e catalizzatori chirali Esempio: P .. 1) [Rh(COD)Cl]2/NaBF4 .. O RhH(R,R-Dipamp) 2) H2 P O COD = (R,R)-Dipamp H2 O N H CO2H [RhH(R,R)Dipamp] O H N H CO2H resa 100% e.e. 96% (1972) 26 13 29/11/2010 2. Uso di ausiliari chirali Nel composto di partenza c'è un gruppo chirale rimovibile, che indirizza l'andamento stereochimico nella formazione del nuovo centro chirale; alla fine del processo (e dopo la purificazione) il gruppo chirale si rimuove Esempio: O H H CH 3 H H CH 3 OR' R Al/Hg O N N O N OH NH2 CH3OCH2CH2OCH3 O R 1) HNO2 riduzione stereospecifica sulla faccia inferiore 2) LiAlH4 OH H CH 3 H2 N 1) H2/Pd C + O N OH 2) OHH R H H H CH 3 H N N O O H R 27 3. Sintesi chirale Si parte da materiale otticamente attivo, il cui centro chirale viene poi incorporato nel prodotto. Esempio: O HO H2N OH H 2) 2 PrLi L-Ser HO HN H Ts O [O] HBr HO HN H Ts SH 1) HS BF3.Et2O O 1) TsCl 2) Ni Raney HO HN H Ts O HO H2N H Acido D-2-amminoesanoico Resa complessiva: 24%; >99% e.e. (1984) Ci sono molti modi per preparare un dato amminoacido: quale via scegliere in un caso specifico dipende da un'accurata considerazione della struttura da preparare e dall'esame di sintesi riportate in letteratura per composti simili. 28 14 29/11/2010 Esempio L'acido γ-amminobutanoico (GABA) è un neurotrasmettitore e molti suoi derivati sono stati studiati per le loro potenzialità come farmaci. Un importante derivato, il 3-idrossi (GABOB), è anch'esso un neurotrasmettitore; l'enantiomero R ha attività biologica molto maggiore dell'S. OH H2N CO2H (R)-GABOB CO2H H2N GABA acido 4-ammino-3-idrossibutanoico All'inizio è il GABOB è stato preparato come miscela racemica con metodi tradizionali. La risoluzione della miscela racemica è stata ottenuta per cristallizzazione del sale canforsolfonico dell'ammide. H3C OH CH3 H H3C CH3 H + H3 N CONH2 + H2N CH2 O SO3H (R,S) OH OH CONH2 + H2N CONH2 (R) CH2 O SO- (S) (in soluzione) 3 H2O, OH- OH CO2H H2N precipitato cristallino (1977) (R) questo metodo ha permesso di ottenere (R)-GABOB, ma è lungo e con sprechi 29 Nel 1980 è stata pubblicata una sintesi chirale a partire dall'acido ascorbico (Vitamina C) H CH2OH OH O HOH O acido L-ascorbico (Vitamina C) Metodo 3: sintesi chirale OH Sintesi lunga (nove passaggi) e resa bassa (~ 10%). Metodo 1: reagente chirale Nel 1983 è stata pubblicata una sintesi asimmetrica OH t-BuOOH/Ti(O-iPr)4 1) RuO4 O OH 2) NH3 L-(+)Tartrato dietilico OH O H2N OH Resa globale 17%; 55% e.e. Sintesi breve (tre passaggi), ma resa scarsa ed e.e. modesto Un miglioramento si è avuto con la pubblicazione nel 1985 di una sequenza in tre passaggi che comprendono una riduzione enzimatica O Cl O lievito di birra Cl OC8H17 OH O 1) NMe3 OC8H17 2) H2O/HCl + Me3N Cl Metodo 1: reagente chirale OH O OH Resa globale 45%; >95% e.e. La difficoltà maggiore è stata la ricerca del β-chetoestere migliore 30 15 29/11/2010 A tutt'oggi il metodo migliore comporta una sintesi chirale a partire dall'acido malico (acido 2-idrossibutandioico), disponibile sia come isomero R che S, anche se la sintesi è stata fatta con l'acido S-malico, meno costoso. Metodo 3: sintesi chirale O OCOCF3 OH OH HO O O acido (S)-malico NH2 O O 1) Zn(MnO4)2 2) HCl O O H+ HO O O 2) MeOH/HCl OH NH2 O O C(CH3)3 C(CH3)3 O O 1) NH3 (CF3CO)2O O 1) LiAlH4 2) (t-BuOCO)2O HO NH Boc OH NH2 Resa complessiva 25%; ~ 100 % e.e. (1987) Fra i molti metodi a disposizione la scelta può dipendere dall'importanza della purezza ottica (se per esempio l'enantiomero "sbagliato" è tossico) o dalla resa o dalla versatilità del metodo. 31 POLIPEPTIDI I peptidi conservano molte delle proprietà degli amminoacidi, avendo alle due estremità un gruppo acido ed un gruppo amminico. Le proprietà fisiche dei peptidi possono grosso modo essere determinate considerando insieme gli effetti di tutte le catene laterali, più quelli dei gruppi amminico e carbossilico alle estremità - cariche globali tipiche a diversi pH - punti isoelettrici caratteristici - affinità specifiche per la fase acquosa e quella non acquosa R C O H N .. R' R H + N C R' -O Legame rigido e planare 32 16 29/11/2010 Con due amminoacidi diversi si possono avere due dipeptidi diversi, a seconda di quale gruppo carbossilico e quale gruppo amminico formino il legame peptidico esempio: con glicina e alanina In un peptide: l’amminoacido con l’NH2 libero si chiama estremità amminica o residuo N-terminale; l’amminoacido con il gruppo –CO2H libero si chiama estremità carbossilica o residuo C-terminale; la catena che comprende i lagami ammidici si chiama catena principale; i sostituenti R degli amminoacidi costituenti il peptide si chiamano catene laterali. 33 Per convenzione i peptidi si rappresentano scrivendo la sequenza da sinistra verso destra, a partire dall'estremità con il gruppo amminico: R' O H2N residuo N-terminale N H R primo residuo H N O O OH residuo C-terminale R" secondo residuo terzo residuo NOMENCLATURA. Il residuo C-terminale costituisce il nome base; gli altri residui si chiamano come sostituenti (desinenza -ile). O H2 N CH3 N H glicilalanina OH O Gly-Ala O H2N I nomi degli amminoacidi si abbreviano con le prime tre lettere, si collegano con"-" o con "." O H2N N CH3 H SH H N O N CH3 H OH alanilglicina O Ala-Gly alanilcisteinilfenilalanina O OH Ala-Cys-Phe Ala.Cys.Phe 34 17 29/11/2010 In caso di amminoacidi sostituiti, il sostituente si può indicare di seguito alla abbreviazione del nome dell'amminoacido H2N CH CO2H CH2 CH2 CO2CH3 Me H2NCH2CONH2 GlyNH2 Glu Si presuppone che gli amminoacidi siano di serie L. Se sono di serie D, va indicato O H2N O OH H2N CH3 N CH3 H SH H N O OH O D-Ala-Cys-Phe D-Ala Quando si studiano i peptidi (e le proteine) le operazioni importanti sono: 1. Purificazione ed isolamento 2. Analisi degli amminoacidi e determinazione della sequenza 3. Sintesi 1. Perché si estrae dalla matrice biologica, insieme ad altre migliaia di composti 2. L’analisi non solo deve identificare quali amminoacidi costituiscono il peptide, ma anche la sequenza, cioè l’ordine con cui gli amminoacido sono legati tra loro, a partire dal residuo N-terminale fino al residuo C-terminale 3. Per avere quantità di peptide sufficiente per gli studi clinici, servono quantità molto maggiori di quelle che si posono ottenere dalla matrice biologica. 35 PURIFICAZIONE ED ISOLAMENTO DEI PEPTIDI Oltre al pI ed alla affinità per l'acqua o per i solventi organici è importante la dimensione del peptide 1. DIALISI Con membrane semipermeabili è possibile separare molecole piccole (peptidi) da molecole grandi (proteine) Il piccolo peptide, però, sarà distribuito dentro e fuori la membrana semipermeabile. il volume esterno deve essere molto grande: quando la concentrazione dentro e fuori la membrana semipermeabile è uguale, c'è molto più peptide fuori. Quando si ha una miscela complessa, tutte le molecole al di sotto di una certa dimensione passano attraverso la membrana, tutte quelle più grandi restano nella sacca della dialisi La dialisi è un metodo per una purificazione grossolana, che permette di maneggiare grandi quantità di materiale 36 18 29/11/2010 2. GEL FILTRATION La gel filtration impiega un supporto polimerico poroso. Le molecole grandi, che non entrano nei pori, vengono eluite rapidamente, mentre le molecole più piccole hanno tempi di ritenzione più lunghi. Se la miscela di peptidi è complessa, più grandi delle dimensioni dei pori verranno eluiti insieme ed insieme verranno eluiti quelli più piccoli Usando un intervallo di dimensioni dei pori, le molecole di dimensioni piccole entreranno in tutti i pori, quelle di dimensioni medie entreranno solo in alcuni, le molecole grandi non entreranno in nessuno Per molecole di dimensione intermedia diventano importanti i fattori di diffusione ed i tempi di ritenzione sono approssimativamente una funzione lineare di log(MW). Purificazione per gel filtration di una miscela con 4 peptidi di MW 5000 (A), 3000 (B), 500 (C) e 100 (D) Colonna di gel filtration con una sola dimensione dei pori Con pori di dimensione corrispondente a circa MW 1000 (~12Å) verranno eluiti prima A+B e poi C+D MW>1000 37 MW<1000 Colonna di gel filtration con un intervallo di dimensione dei pori I pori differiscono tra loro all’incirca di 12Å : i quattro peptidi vengono separati Questo è un profilo tipico per una gel filtration e dà anche un’indicazione del peso molecolare dei peptidi Con la gel filtration si ha un miglioramento della purezza del peptide ed una idea del peso molecolare, ma per isolare un peptide veramente puroservono altri metodi. 3. CROMATOGRAFIA A SCAMBIO IONICO Se una soluzione di una miscela di peptidi viene fatta passare lungo una colonna che contiene un supporto polimerico carico, i peptidi verranno eluiti con una velocità diversa, che dipende soprattutto dalla loro carica complessiva. La carica del polimero può essere sia positiva che negativa. 38 19 29/11/2010 P O L I M E R O H2SO4 Sn/HCl NO2 SO3 P O L I M E R O NH2 CH3I (eccesso) NH2 cromatografia a scambio di anione + N(CH3)3 I- H2SO4 P O L I M E R O NO2 + N(CH3)3 I- P O L I M E R O P O L I M E R O P O L I M E R O HNO3 l'anione ioduro può essere sostituito da altri anioni SO3H SO3H NaOH P O L I M E R O SO3 Na+ SO3 Na+ cromatografia a scambio di catione il catione sodio può essere sostituito da altri cationi I peptidi carichi positivamente hanno una elevata affinità per resine anioniche e non vengono eluiti; i peptidi carichi negativamente non interagiscono con le resine anioniche e vengono39 eluiti rapidamente (il contrario si ha con le resine cationiche). Per essere sicuri che tutto venga eluito in un tempo ragionevole, spesso si varia l'eluente con il tempo e questo di solito migliora anche la separazione dei componenti. Si può variare il pH o la forza ionica A = Ala-Lys B = Ala-Lys-Ala-Lys A pH <9 entrambi i peptidi vengono eluiti lentamente. Aumentando il pH entrambi vengono eluiti abbastanza rapidamente ed escono a valori di pH prossimi al loro pI C = Lys-Ala-Ala D = Lys-Glu-Lys Tra pH 3 e 10 hanno carica complessiva molto simile D contiene più gruppi polari: la sua maggiore affinità per i solventi polari è incrementata dall’aumento della forza ionica. 40 20 29/11/2010 4. ELETTROFORESI Nell'elettroforesi, una miscela di peptidi viene applicata su un supporto solido; il supporto viene permeato con una soluzione di elettrolita, in modo che possa essere applicata una differenza di potenziale. Quando si fa passare la corrente, i peptidi carichi positivamente sono attratti verso il catodo, verso cui migrano. Invece i peptidi carichi negativamente migrano verso l'anodo. Il supporto più semplice è una striscia di carta ed i peptidi si applicano vicino al centro della striscia. I diversi peptidi migrano con velocità diversa a seconda della loro carica complessiva e della loro resistenza al movimento: peptidi piccoli con carica elevata migrano più velocemente. 41 tipico elettroforetogramma da una miscela di di- e tri-peptidi, eseguito a pH 7. I dipeptidi Phe-Phe e Lys-Glu sono elettricamente neutri e restano vicino all'origine. Più alta è la carica complessiva, più migrano i peptidi (per es., Lys-Lys > Lys-Phe), ma un aumento di dimensione riduce la mobilità (per es., Lys-Lys-Phe migra meno di Lys-Lys). L'elettroforesi su carta è un metodo molto efficace per purificare piccole quantità di peptidi. Elettroforesi SDS-PAGE (PolyAcrylAmide Electrophoresis) Come supporto, invece della carta, si preparara un gel di un polimero come la poliacrilammide e la miscela di peptidi si applica ad una estremità I gel di poliacriloammide si formano per polimerizzazione radicalica della propenammide (acrilammide). 42 21 29/11/2010 R. . . O iniziatore radicalico R R NH2 + R NH2 NH2 O. O radicale stabilizzato NH2 O NH2 + O R NH2 NH2 . O O NH 2 n R O O O NH2 O NH2 O NH2 NH2 NH Per dare solidità al gel si usano agenti di cross-linking. O CH2 PAGE si può eseguire come l'elettroforesi su carta NH O PAGE si esegue in presenza di dodecilsolfato si sodio (SDS) O + CH3CH2CH2 CH2CH2 CH2CH2 CH2CH2 CH2CH2CH2 O S O Na O SDS (Sodium DodecylSuplhate) SDS: è un tensioattivo e denatura i peptidi (e le proteine) circonda i peptidi (e le proteine) conferendo loro una carica complessiva negativa e facendoli quindi migrare verso l'anodo fa migrare i peptidi (e le proteine) solo in funzione del loro peso molecolare (migrano più rapidamente i più piccoli). 43 (-) il campione si applica qui Peso molecolare Migrazione Tipico elettroforetogramma SDS-PAGE; il peso molecolare si deduce dalla distanzapercorsa, per confronto con standard noti a scala non è lineare ed è graduata in kilodaltons (1 kD = peso molecolare 1000) SDS-PAGE è un ottimo metodo per separare peptidi (e proteine) sulla base del solo peso molecolare e permette anche di determinare il pesomolecolare approssimato. (+) 5. HPLC (High Performance Liquid Chromatography) L'HPLC è una tecnica che usa supporti con elevata area superficiale e che può sopportare pressioni abbastanza elevate. 10-100 atm, l'analisi dura 10-30 min La presenza di un solo segnale all'HPLC è criterio per la purezza del peptide - metodo analitico (< 1 mg) - fase inversa La cromatografia a fase inversa usa una fase stazionaria NON polare ed una fase mobile polare. 44 I peptidi idrofili vengono eluiti rapidamente, quelli lipofili hanno tempi di ritenzione più lunghi. 22 29/11/2010 Il supporto consiste di granelli di silice ( < 10 mm), in cui i gruppi Si-OH presenti sulla superficie sono stati sililati per trattamento con RMe2SiCl. Si(CH3)2R CH3 H3C OH HO HO Si Cl O R OH R(CH3)2 Si OH O R(CH3)2 Si R = catena idrocarburica O O O Si(CH3)2R O Si(CH3)2R O O O O Più lungo è R, più lipofila è la colonna campione in solvente polare O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O eluente O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O acqua con quantità crescenti di un solvente meno polare (MeCN, MeOH, i-PrOH), a pH costante e vicino alla neutralità. O O ----------------------- 45 HPLC tipico Il campione viene iniettato (I). A questo punto inizia il gradiente del solvente. A è il peptide più idrofilo, D il più lipofilo. 46 23 29/11/2010 RIVELAZIONE DEI PEPTIDI 1. METODI NON DISTRUTTIVI Assorbimento nell'ultravioletto λmax ~ 214 nm (π π* del carbonile ammidico) di solito si usano λ 230 o 254 nm (spalla), perché la maggior parte degli eluenti ha assorbimento significativo a 210 nm. Se ci sono sostituenti aromatici (Phe, Tyr), si usa λ = 280 nm Indice di rifrazione Quando nell'eluente è presente un composto, cambia l'indice di rifrazione (RI refractive index) del solvente. Metodo molto sensibile, non può essere usato con gradiente di solventi Rotazione ottica (OR) La presenza di C chirali nei peptidi fa sì che questi ruotino la luce polarizzata rivelatori OR laser, molto sensibili I metodi non distruttivi non si possono usare per l'analisi di elettroforetogrammi 47 2. METODI DISTRUTTIVI O O Ninidrina H2O O OH OH O O conferisce una colorazione caratteristica viola-porpora R O O CH R O + H2N CH CO2H N H2O O R O- CH N H2O, H+ OH NH2 + H O R C O OH O .. NH2 + H OH O CO2, H+ Solo l’N del residuo Nterminale viene incorporato nel prodotto: il saggio non permette di distringuere tra i vari amminoacidi (o peptidi) O O O O O C O N O H2O O O λmax= 570 nm 48 24 29/11/2010 Fluorescammina R O O O reagisce con qualsiasi gruppo -NH2 N + RNH2 assorbe a 390 nm riemette a 475 nm OH O CO2H O Il metodo è molto sensibile, in grado di rivelare picomoli (10-12 moli) Cloruro di dansile H3C N CH3 H3C N reagisce con qualsiasi gruppo -NH2 CH3 + RNH2 assorbe nell'UV SO2Cl SO2 NHR Il metodo è in grado di rivelare < 1 μg (10-8 moli) di qualsiasi amminoacido (o peptide) 1,2-Benzendicarbaldeide (Aldeide ftalica, OPA o-phthalaldehyde) in presenza di mercaptoetanolo, reagisce con qualsiasi gruppo -NH2 CHO HS S OH + RNH2 OH assorbe a 340 nm riemette a 450 nm N R CHO 49 I metodi distruttivi sono accettabili solo se si usano piccole quantità di materiale. Se si sta usando l'elettroforesi per purificare i peptidi, si può rimuovere una sottile striscia di carta, sulla quale vengono visualizzati i peptidi A BC D A B C ------------------------------ D A BC D Una volta visualizzati i peptidi, si deduce la loro posizione sull'elettroforetogramma, si ritagliano le strisce contenenti i peptidi, che vengono recuperati lavandoli via con un solvente. La purificazione di un pentapeptide incognito verrà ottenuta con più passaggi successivi, iniziando con quelli che permettono di trattare grandi quantità di materiale e passando poi a tecniche che abbiano risoluzione sempre maggiore, man mano che diminuisce la quantità di campione. Una sequenza tipica può essere: 1. Dialisi: per rimuovere le proteine 2. Gel filtration: dà una purificazione significativa ed un PM approssimato 3. Cromatografia a scambio ionico: permette di trattare quantità relativamente grandi di materiale. 4. HPLC in fase inversa: metodo ottimo per purificare quantità piccole di peptidi 5. Elettroforesi su carta: per controllare la purezza del peptide e, se 50 necessario, per isolare in piccola scala il peptide veramente puro. 25 29/11/2010 ANALISI DEI PEPTIDI L’analisi dei peptidi consiste nell’individuare gli amminoacidi presenti e nel determinare la sequenza con cui sono legati fra loro ANALISI DEGLI AMMINOACIDI 1. Idrolisi totale dei peptidi I gruppi ammidici sono relativamente poco reattivi e possono essere idrolizzati incondizioni fortemente acide o basiche od usando enzimi specifici. a) Idrolisi acida E' il metodo più usato per l'idrolisi totale dei peptidi allo scopo di analizzare gli amminoacidi Condizioni standard: HCl acquoso 6M 110°C, 24 ore pompa da vuoto riscaldato a 110°C per 24 ore HCl 6 M La reazione si esegue di solito in un tubo di vetro sigillato, che prima di essere chiuso viene accuratamente degassato. fiamma campione di peptide Al termine il tubo viene rotto, il solvente viene evaporato, lasciando gli amminoacidi che costituivano il campione. 51 Alcuni amminoacidi possono essere distrutti nelle condizioni di idrolisi acida: - Ser e Thr si disidratano ad alcheni (di solito le perdite non sono gravi) - Met, Cys e Cys2 si ossidano facilmente a 110°C. Non basta degassare, bisogna flussare accuratamente con azoto. - Trp viene completamente distrutto. Anche le catene laterali ammidiche vengono idrolizzate: l'asparagina ad acido aspartico, la glutammina ad acido glutammico. b) Idrolisi basica Condizioni standard: NaOH 2 M in acqua, 100°C. Arginina, cisteina, serina e treonina sono completamente distrutte, il triptofano no. c) Idrolisi enzimatica Gli enzimi peptidasi scindono i legami ammidici Condizioni standard: pH 7, 37°C, quantità catalitica di enzima Amminopeptidasi Carbossipeptidasi scindono (velocemente) i legami peptidici, liberando gli amminoacidi uno dopo l'altro, a partire dal residuo N-terminale. La scissione si interrompe tutte le volte che si arriva: - ad un residuo Pro: il gruppo amminico è secondario e la catena laterale non può entrare nel sito attivo dell'enzima - ad un D-amminoacido: la configurazione D impedisce alla catena laterale di entrare nella tasca del sito catalitico. scindono (lentamente) i legami peptidici, liberando gli amminoacidi uno dopo l'altro, a partire dal residuo C-terminale. 52 26 29/11/2010 2. Separazione degli amminoacidi Eseguita l'idrolisi totale del peptide, il problema successivo è separare gli amminoacidi liberati. a) Cromatografia a scambio ionico Di solito si usano solfonati (resine a scambio di catione). I tempi di ritenzione relativi sono influenzati dalla carica complessiva dell'amminoacido. Gli amminoacidi si separano in base alla carica complessiva. Si raccolgono più frazioni che poi si analizzano Supponiamo di avere Gly, Phe, Lys e Glu a pH 7 Gly: ha H come catena laterale; praticamente non carico Phe: ha CH2Ph come catena laterale (effetto -I); praticamente non carico Glu: ha un altro gruppo acido; complessivamente ha una carica negativa Lys: ha un altro gruppo amminico; complessivamente ha una carica positiva. Ordine di eluizione a pH 7 Glu (carica complessiva -1) Gly e Phe (carica complessiva 0) Lys (carica complessiva +1) 53 a pH 2 A pH 2 gli amminoacidi non avranno cariche intere, perché è un valore di pH più acido del punto isoelettrico. Gly + 0.7, Phe + 0.4, Glu + 0.6, Lys + 1.6 Ordine di eluizione a pH 2 Phe, Glu, Gly, Lys eluizione molto lenta (anche alcuni giorni) Per separare tutti gli aminoacidi in tempi ragionevoli, nel corso della eluizione il pH viene gradualmente aumentato da 3 a 10: vengono eluiti prima gli amminoacidi acidi, poi quelli neutri ed infine quelli basici La cromatografia a scambio ionico si può effettuare automaticamente, con un analizzatore di amminoacidi. Le frazioni raccolte sono esaminate spettrofotometricamente, dopo aggiunta di ninidrina, a 570 nm (sapendo il coefficiente di estinzione molare, si conosce anche la 54 concentrazione. 27 29/11/2010 pH 3.25 A a 570 nm Cys Asp pH 4.25 Ser Thr Glu (eluente + ninidrina) Met Val Leu Ile Gly Ala pH 9.0 Tyr Phe Trp NH His Lys 3 Cys Arg 2 Pro Volume di eluizione, ml Cromatografia a scambio di catione per la separazione di quantità equimolari degli aa codificati dal DNA A (eluente + ninidrina) Volume di eluizione, ml A = Glu, B = Gly, C = Phe, D = Lys, E = ammoniaca Gli amminoacidi ottenuti dall'idrolisi totale di un peptide, fatti passare attraverso una colonna a scambio di catione, vengono identificati per confronto con gli standard. b) HPLC L'HPLC in fase inversa è particolarmente efficiente per separare gli amminoacidi, che si possono rivelare con la ninidrina o facendone i fluorenilmetossicarbonilderivati, che assorbono a circa 280 nm. R + H2N CO2H λ = 280 nm O O O O Cl cloruro di fluorenilmetossicarbonile R NH CO2H Derivato Fmoc dell'amminoacido (Fmoc-Cl) vantaggi si usano strumenti HPLC standard e si rivelano tutti gli amminoacidi, compresa la prolina. c) Gascromatografia Gli amminoacidi, esistendo generalmente come ioni dipolari, non sono volatili e vanno trasformati in derivati volatili per poter essere analizzati via GC. 1. EtOH, H+ 2. (CF3CO)2O R H2N O F 3C CO2H Me3SiCl Et3N R N H CO2Et R Me3 Si N H CO2SiMe3 Generalmente la temperatura della colonna viene aumentata con il tempo 56 28 29/11/2010 (+) fiamma Registratore (-) H2 O2 Rivelatore ad ionizzazione di fiamma: il gas di trasporto (eluente) viene convogliato su una fiamma che brucia in una camera, attraverso la quale è applicata una differenza di potenziale: la corrente dipenderà dal numero di particelle ionizzate prodotte dalla fiamma. gas dal GC Gly (92°C) Quantità rivelata Glu (148°C) Phe (135°C) Lys (170°C) vantaggi Si possono usare gli strumenti GC standard. Si possono rivelare tutti gli amminoacidi (anche se danno risposte diverse al f.i.d.) Il GC può essere direttamente collegato ad uno spettrometro di massa Tempo di ritenzione, min Analisi GC dei trifluoroacetammido esteri degli aa 57 d) Elettroforesi su carta La tecnica si effettua caricarndo la miscela di amminoacidi su una striscia di carta che viene poi imbevuta con un tampone acquoso ad un pH opportuno. Quando alla carta si applica una differenza di potenziale, gli amminoacidi con carica globale positiva migrano verso il catodo, quelli con carica globale negativa migrano verso l'anodo. (-) (+) il campione Phe viene Lys applicato Gly qui Svantaggi: Vantaggi: elettroforesi a pH 8 Glu scarsa risoluzionemolto difficile eseguire un'analisi quantitativa ☺ utile per separare amminoacidi insoliti ☺ utile per separare amminoacidi marcati con isotopi radioattivi 58 29 29/11/2010 a) Cromatografia su carta La cellulosa funziona da supporto e l'acqua ad essa legata (legame idrogeno) fa da fase stazionaria. Si usa un eluente acquoso (cromatografia di ripartizione). La cromatografia su carta separa gli amminoacidi in base alla polarità. Gli amminoacidi meno polari vengono eluiti più rapidamente. Al termine dell’eluizione ai spruzza ninidrina, che dà una macchia violetta in corrispondenza degli amminoacidi. Eluenti tipici contengono: - acqua - soluzione ammoniacale (per aumentare il pH) - acido acetico (per diminuire il pH) - 1-butanolo (per diminuire la costante dielettrica). 59 Se non si riesce a separare completamente gli amminoacidi con la cromatografia su carta, si può tentare una cromatografia bidimensionale. Si fa correre l'eluente in una direzione, si asciuga la carta, si cambia eluente e si fa correre in direzione perpendicolare alla precedente. S O L V E N T E 1 Glu 2 Ser 3 Gly 4 Thr 5 Lys 6 Ala 7 Arg 8 Tyr 9 Val 10 Pro B SOLVENTE A Cromatografia su carta in due dimensioni di una miscela di 10 a 60 30 29/11/2010 DETERMINAZIONE DELLA SEQUENZA 1. Analisi dei residui alle estremità del peptide I residui alle estremità sono gli unici che hanno, rispettivamente, il gruppo aminico ed il gruppo carbossilico liberi (a parte quelli che li contengono nelle catene laterali). Si modificano chimicamente questi gruppi funzionali, si esegue l'idrolisi del peptide: gli amminoacidi alle estremità vengono liberati in forma modificata Residuo N-terminale a. Metodo di Sanger I gruppi amminici primari e secondari sono abbastanza nucleofili da dare reazionecon il 2,4-dinitrofluorobenzene (reagente di Sanger), dando i 2,4dinitrofenil derivati (DNP, dinitrophenyl) H H F .. R NH2 + R NO2 NH F R N + NO2 NO2 - HF NO2 NO2 NO2 Perché 2,4-dinitro? Perché F? Frederick Sanger Il gruppo DNP è stabile all'idrolisi acida. Idrolizzando il peptide, si liberano gli amminoacidi: l’unico con DNP in α è il residuo N-terminale. F CO2H NO2 CO2H H N H2N O N H O O H N NO2 CO2H N H O H N NH O O O2N H N N H O N H O CO2H SMe SMe NO2 NH NO2 NH2 Asp-Met-Phe-Lys-Ala NO2 CO2H H2O, H+ + H3N O OH + OH NH H3N O O2N O OH + + NH NO2 + SMe + + H3N OH + H3N CO2H O NO2 DNP-Asp Lys(DNP) NO2 Met Phe Ala Provenendo dall’idrolisi acida, gli amminoacidi sono in forma cationica! 31 29/11/2010 L'identificazione si fa per confronto con i DNP derivati degli amminoacidi. Gli amminoacidi che hanno gruppi amminici in catena laterale saranno sostituit in una posizione diversa dalla α. CO2H H2N α O2N γ β ε NH δ CO2H N NO2 H NO2 derivato Nε-DNP NH NO2 derivato Nα,Nε-bis-DNP (tutti i residui di Lys) (Lys N-terminale) NO2 NO2 l processo di identificazione si può migliorare estraendo i DNP derivaticon solventi organici (cloroformio, acetato di etile). Più recentemente il cloruro di dansile viene utilizzato a preferenza del reagente di Sanger (i derivati hanno forte assorbimento nell'UV). H3C N CH3 H3C N CH3 + RNH2 SO2Cl SO2 NHR Residuo C-terminale L'identificazione dell'estremità carbossilica è meno facile a. trattamento con NH2NH2 L'idrazina (Nu forte) attacca tutti i legami ammidici e come base dà l'anione carbossilato. L’unico carbossile libero al termine della reazione è quello del residuo C-terminale (o un carbossile in catena laterale) H N Asp Met Phe O N H H N Asp Met Phe CO2H .. H2N + NH NH2 + NH2 H2N NH2 Asp NH NH2 O Met NH NH2 + NH2 Phe NH NH2 CO2 H2N NH2 + Lys NH NH2 b. trattamento con LiBH4 Tutti i gruppi carbossilici si trasformano in esteri metilici: il trattamento con LiBH4 riduce le funzioni esteree, ma non quelle ammidiche. O Asp Met Phe Lys O MeOH, H+ N H CO2H Asp Met Phe Lys N H CO2CH3 32 29/11/2010 O CO2CH3 N H Asp Met Phe Lys O LiBH4 CH2OH N H Asp Met Phe Lys Per idrolisi totale del peptide modificato, si ottengono gli amminoacidi ed un amminoalcool (quello dal residuo C-terminale) H2O, H+ Asp + Met + Phe + Lys + Δ H2N estraibile con solvente organico (etossietano) a pH 11 CH2OH I metodi non sono molto sensibili ed il limite inferiore è circa 10μg. 2. Rimozione dei residui uno alla volta Residuo N-terminale Degradazione di Edman reagente: isotiocianato di fenile S N C P. V. Edman (1916-1977 ) N C S R + H N H2N S R H C + N N N Peptide H H O S HN Peptide O R C N H S- H N Peptide O R H C + N N N Peptide H H O tiourea Si aggiunge HCl 6 M che distrugge l'eccesso di Ph-N=C=S e promuove la reazione successiva S HN C R N H H N H+ Peptide H2N Peptide + HN N O R S con un residuo in meno rispetto al peptide iniziale H O S N O N H R H derivato della feniltioidantoina (termodinamicamente più stabile) La tioidantoina si estrae con un solvente organico e si identifica per confronto con le tioidantoine preparate con i vari amminoacidi. 33 29/11/2010 Esempio: CO2H H N H2N N O H N N H O 1. O N H O CO2H C S S + HN N 2. H+ CO2H + O H3N N H O O H N SMe SMe O + H3N N H N O H N CO 2 H N H O C 1. HN H N + H3 N N H NH3 + Phe-Lys-Ala CO2H N 1. C + + S S HN 2. H+ + Phe-Lys-Ala CO 2 H O H3N N CO2H N H + O Lys-Ala NH3 + NH3 N H CO2H N 1. S C HN S + N + 2. H+ Lys-Ala NH3 O H3N Svantaggi N H O O O O Vantaggi: O H N + N 3 S + Met-Phe-Lys-Ala + S S 2. H+ SMe H3 N + NH Met-Phe-Lys-Ala NH2 Asp-Met-Phe-Lys-Ala CO2H N H O H3N O CO2H N + H3 Ala + NH3 ☺ con 50 μg si può ricostruire la sequenza di un pentapeptide ☺ il processo è stato automatizzato non è abbastanza sensibile per le piccole quantità di peptide spesso a disposizione con la ripetizione del ciclo di reazione il peptide rimanente contiene sempre più impurezze e dopo 20 residui i risultati possono essere ambigui è necessario che l'estremità contenga il gruppo amminico libero (ed in molti peptidi naturali non è così). Se si deve ricostruire la sequenza di un peptide contenente più di 20-30 residui di amminoacidi, si effettua una scissione parziale a peptidi più piccoli. 34 29/11/2010 Residuo C-terminale La carbossipeptidasi scinde gli amminoacidi uno alla volta, partendo dal residuo C-terminale. L'idrolisi è abbastanza lenta ed interrompendola intempi successivi (per es., per acidificazione) è possibile determinare i primi residui dagli amminoacidi liberati. Esempio: Usando la carbossipeptidasi sul pentapeptide Asp-Met-Phe-Lys-Ala, si ottengono i seguenti risultati: tempo di reazione (min) Aa liberati (equivalenti) 2 6 20 60 Ala (0.34) Ala (0.73) Lys (0.17) Ala (0.96), Lys (0.52), Phe (0.07) Ala (0.96), Lys (0.52), Phe (0.07) Met (0.12) Con il procedere del tempo, le diverse velocità di idrolisi determinano un quadro più complesso. Di solito non è possibile risalire la sequenza per più di 3-5 residui. 3. Idrolisi parziale L'idrolisi parziale (chimica o enzimatica) scinde il peptide in peptidi più piccoli, di cui è più facile ricostruire la sequenza: la struttura del peptide iniziale si ricostruisce trovando i punti in comune dei peptidi più piccoli. Ala-Phe-Gly-Glu-Phe-Ser-Ser-Phe Esempio ottapeptide idrolisi parziale eptapeptidi + amminoacidi Ala + Phe-Gly-Glu-Phe-Ser-Ser-Phe + Ala-Phe-Gly-Glu-Phe-Ser-Ser + Phe esapeptidi + dipeptidi Ala-Phe + Gly-Glu-Phe-Ser-Ser-Phe + Ala-Phe-Gly-Glu-Phe-Ser + Ser-Phe pentapeptidi, tripeptidi Si raccolgono tutti i peptidi della stessa lunghezza: per esempio i tripeptidi Ala-Phe-Gly-Glu-Phe-Ser-Ser-Phe Ala-Phe-Gly Glu-Phe-Ser Phe-Gly-Glu Phe-Ser-Ser Gly-Glu-Phe Ser-Ser-Phe Ala-Phe-Gly Phe-Gly-Glu Gly-Glu-Phe Glu-Phe-Ser Phe-Ser-Ser Ser-Ser-Phe Un peptide (o una proteina) può essere idrolizzato parzialmente anche usando enzimi, detti endopeptidasi, che catalizzano l’idrolisi di un legame ammidico non terminale Idrolisi enzimatica Enzima Tripsina Chimitripsina Elastasi Specificità idrolizza dal lato carbonilico di Arg e Lys idrolizza dal lato carbonilico di amminoacidi contenenti anelli aromatici a 6 termini (Phe, Tyr, Trp) idrolizza dal lato carbonilico di piccoli amminoacidi (Gly, Ala) 35 29/11/2010 SINTESI DEI PEPTIDI -confermare la struttura di un peptide naturale - preparare quantità relativamente grandi di peptidi rari - preparare peptidi nuovi La sintesi dei peptidi permette di: Supponiamo di dover preparare il pentapeptide Glp-Phe-Gly-Gly-Lys partendo da L-amminoacidi facilmente disponibili. + H3N Affrontiamo il problema iniziando ad unire insieme due residui a partire da quello C-terminale: si tratta di fare il dipeptide Gly-Lys H3N + CO-2 + CO2 ? H N H3N + CO2 O NH2 NH2 si può pensare di trasformare la glicina nel suo cloruro acilico e poi di aggiungere la lisina Se però si fa questa reazione: H3N + CO-2 + SOCl2 H N NH2 H2 N Cl H2N CO2 H2N O O + NH H2N + polimeri della Gly NH2 CO2 H2N CO2 O + polimeri oltre al dipeptide desiderato si formano un centinaio di sottoprodotti! Per formare un dipeptide dagli amminoacidi che lo costituiscono, bisogna proteggere tutti i gruppi funzionali, tranne quelli che dovranno essere coinvolti nella formazione del legame ammidico ? H2N CO2 Gly-Lys H2N CO-2 + NH2 posizioni che devono essere protette per avere l'accoppiamento corretto si devono scegliere gruppi protettori che si possano rimuovere senza rompere il legame peptidico appena formato - Protezione del gruppo amminico si ottiene diminuendo la nucleofilicità dell'N, trasformando il gruppo amminico in alcossicarbonil derivato R NH O R = PhCH2, t-Bu, Et O Cambiando R, la deprotezione si può ottenere con varie condizioni blande. - Protezione del gruppo carbossilico si ottiene trasformando l'acido nell'estere corrispondente (gli esteri sono più reattivi delle ammidi) 36 29/11/2010 La sintesi del dipeptide Gly-Lys si può perciò effettuare nel modo seguente O Gly Et O Cl N H H2N H O O Et O CO2Me N H CO2Me N 1. OH-, H2O O 2. H+ acquoso O Et HN Lys Gly-Lys O O Et HN O uesta strategia funziona bene per preparare il dipeptide. Se però si vuole continuare la sintesi di un peptide più lungo, bisogna introdurre di nuovo i gruppi protettori: sarebbe meglio poter rimuovere solo il gruppo protettore dell'NH2 in α H N O R' O Gly N H CO2R H N H2N CO2R accoppiamento del residuo successivo (X) X all'NH2 libero in α O O rimozione selettiva di R' Lys ecc. CO2R O R HN O R HN Gly Lys OR O O La sintesi dei peptidi si semplifica notevolmente, se si usano due tipi di gruppi protettori, ciascuno dei quali può essere rimosso selettivamente. L'uso di gruppi protettori complementari si dice protezione ortogonale Un esempio di protezione ortogonale si ha con i bruppi benzile/terz-butile RCO2H RCO2R' RNH2 R HN reagente TFA H2/Pd-C × √ R'=CH2Ph O R' √ R'= CMe3 (t-Bu) O × = stabile √ × = deprotezione entrambi i gruppi si possono rimuovere con HBr/AcOH o HF Combinando i gruppi protettori benzile e t-butile, si può preparare facilmente un dipeptide GlyLys protetto, pronto per le reazioni successive O H3C H3C C O N H3C H O H N O O Boc Gly O HN Lys OCH2Ph Z O 37 29/11/2010 il trattamento con TFA deproteggerà solo il gruppo amminico in α, lasciando protetti il gruppo carbossilico ed il gruppo amminico in catena laterale. L'NH2 su può accoppiare con il successivo amminoacido protetto e così via, fino ad ottenere la sequenza desiderata Il pentapeptide Glp-Phe-Gly-Gly-Lys si può preparare nel modo seguente: OH Boc Gly H + Lys OCH2Ph Z 1. accoppiamento 2. aggiunta di TFA OH Boc Gly + H Gly Lys OCH2Ph Z 1. accoppiamento 2. aggiunta di TFA Boc Phe OH + H Gly Gly Lys OCH2Ph 1. accoppiamento Z 2. aggiunta di TFA OH Glp H + Phe Gly Gly Lys OCH2Ph Z accoppiamento Phe Gly Gly Lys OCH2Ph Glp Z H2/Pd-C Glp Phe Gly Gly Lys Un modo abbreviato di rappresentare la sintesi peptidica è quello di indicare ciascun residuo con una linea verticale, i legami con linee orizzontali, i gruppi protettori con segmenti diagonali e mettendo i reagenti tra le strutture: Glp Gly Phe Lys Gly Z Boc Boc Boc Boc Boc Boc OH H accoppiamento H2/Pd-C OH H accoppiamento TFA OH H accoppiamento TFA OH H accoppiamento TFA Z OCH2Ph OCH2Ph Z OCH2Ph Z OCH2Ph Z OCH2Ph Z OCH2Ph Z OCH2Ph Z OCH2Ph OH 38 29/11/2010 - Protezione di altri gruppi In catena laterale ci possono essere gruppi che devono essere protetti Amminoacido protetto abbreviazione rimozione Arg(NO2) H2/Pd-C Amminoacido protetto abbreviazione rimozione NO2 N NH2 NH H3N CO-2 H3N + + Na/NH3liq. Cys(CH2Ph) S CO2 O N His(Bom) N O H2/Pd-C H3N H3N + CO2- Ser(CH2Ph) CO-2 HBr/AcOH o Na/NH3liq. + O Tyr(CH2Ph) H3N + CO-2 HBr/AcOH o Na/NH3liq. Tutti questi gruppi protettori sono stabili quando si tratta con TFA. Sono tutti rimuovibili con HF. INTRODUZIONE DEI GRUPPI PROTETTORI Spesso costa meno comperare gli amminoacidi già protetti (perché preparati ingrandi quantità). Dovendoli preparare, i gruppi protettori più comuni si introducono nel modo seguente: O O O R NH2 + O R NH2 + R CO2H R CO2H O Cl O O + O NHR R Z NH R Boc NH O NEt3 O O OH + NEt3 NHR O H+ R O O H+ R O R CO2CH2Ph R CO2But Un problema particolare si presenta quando dobbiamo differenziare due gruppi amminici o due gruppi carbossilici. La soluzione dipende da quale gruppo si deve proteggere. 39 29/11/2010 Per esempio, la protezione della catena laterale della lisina con Z si può effettuare sul chelato con un catione, come quello rameico; successivamente il gruppo amminico si protegge con Boc, dopo aver rimosso il catione O CO2 H2N H2N H2N .. Cu2+ 2 O NH2 O O . .. O Cu.. . . NH O 2 Cl NEt3 NH2 O O N H O .. O Cu.. . .NH O 2 H2N .. . O H N O O O H2S O O O O O O O O N H CuS N H NEt3 NH2 H N O O CO2H CO2 Boc Lys(Z) OH FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO Dovendo formare il legame ammidico tra due amminoacidi, opportunamente protetti, bisogna trasformare il gruppo OH dell'acido in un buon gruppo uscente O O Boc HN Boc HN OH X Boc-Gly-X Boc-Gly-OH Per gli acidi carbossilici l'attivazione più usata nel passato è stata la trasformazione in cloruri acilici O R O SOCl2 R OH O R'NH2 Cl R NHR' per la formazione del legame peptidico, se l'attivazione è troppo forte, si hanno dei problemi, il principale dei quali è la racemizzazione del C α però O (-) O base O R (-) R X X R OH H otticamente puro X R acido X O O X R + H R H X racemico 40 29/11/2010 L'acido carbossilico libero non dà racemizzazione in ambiente basico, ma il cloruro acilico la dà, (Cl favorisce la formazione dell'anione) O O H base H2 N N O OH H R il centro chirale è "al sicuro" H R O H N X H (dianione sfavorito) O- H N base X racemizzazione R R Con i peptidi (e con gli amminoacidi con il gruppo amminico protetto come ammide semplice) c'è un altro meccanismo con cui avviene la racemizzazione quando il gruppo OH dell'acido carbossilico è sostituito con un gruppo uscente molto buono. O H N = X OH O R H N .. R X O N X R H O H+ O ossazolone Gli ossazoloni sono molecole abbastanza reattive e possono fare legame peptidico per trattamento con l'opportuno composto con il gruppo amminico N N R H O R' H+ : NH O -O O 2 N R O O H N R' H O H N R H N R' H O H R N H R' però l'ossazolone dà racemizzazione in condizioni molto blande, soprattutto inseguito a deprotonazione base-catalizzata, dando un anello aromatico a 6 elettroni π N R :B N H O BH+ O O O - R N - N R O O R O O - qualunque formazione di ossazolone potrebbe portare a racemizzazione del centro chirale, pregiudicando l'integrità del peptide appena preparato Per ridurre il grado di racemizzazione durante le reazioni di formazione del legame peptidico si può: eseguire reazioni di accoppiamento in cui il carbossile attivato sia quello della glicina (che non è chirale) o della prolina (che non forma ossazolone) scegliere condizioni di reazione che minimizzino la racemizzazione (solvente poco polare, pH neutro, bassa temperatura) scegliere accuratamente le condizioni per attivare il carbossile (v. dopo) usare nelle reazioni di accoppiamento amminoacidi protetti con gruppi alcossicarbonile R'O H N O O H R acido X } praticamente nessuna racemizzazione base 41 29/11/2010 con questi derivati non si osserva praticamente racemizzazione, tranne che in condizioni molto estreme (si pensa che gli alcossiossazoloni corrispondenti siano difficili da deprotonare sul C α). gli amminoacidi protetti con alcossicarbonile possono essere "attivati" e poi accoppiati con l'amminoacido appropriato, senza rischio di avere racemizzazione. REAGENTI PER L'ACCOPPIAMENTO PEPTIDICO DICICLOESILCARBODIIMMIDE (DCC) R O C OH N C N + R O C HN O C N R' NH2 R O C HN O C NH + NHR' DCC dicicloesilurea La DCC può essere aggiunta direttamente alla miscela di acido ed ammina, perché con l'ammina dà solo un equilibrio. La dicicloesilurea è poco solubile e si separa per filtrazione L'uso della DCC permette di accoppiare un acido ed un'ammina in una reazione "one-pot" ed è il metodo più semplice di formazione del legame ammidico. ANIDRIDE Se l'acido carbossilico si tratta con mezzo equivalente di DCC, si osserva la formazione del precipitato bianco di diciloesilurea anche prima dell'aggiunta della DCC, a causa della formazione di anidride 2 R O C DCC OH H2O R O C O C O R L'anidride può essere utilizzata per la formazione del legame ammidico R O C O C O R + R' NH 2 R O C + NHR' R O C OH Questo procedimento è molto usato nella sintesi di peptidi, perché la reazione è pulita ed avviene velocemente (di solito entro un'ora). Le anidridi simmetriche, formate da acido e DCC, reagiscono con le ammine per dare ammidi che di solito sono molto pure, ma questo metodo comporta lo spreco di metà dell'acido carbossilico (costoso). L'inconveniente si può evitare usando anidridi miste: R O C O C + H3C Cl OH H3C C CH3 R O C O C O O CH3 R' NH2 + (CH3)3CO2H C C R NHR' H3C CH3 42 29/11/2010 ESTERE ATTIVO Gli esteri metilici sono poco reattivi con le ammine e perciò non sono buoni substrati per la sintesi di peptidi. la reazione diventa utile con esteri con gruppi OR migliori gruppi uscenti (maggiore stabilità do RO- ) R O C F O R' + H2N R' R R O C O C O F C R O NO2 O esteri pentafluorofenilici (reagiscono in 12 ore) + R'O- F F esteri p-nitrofenilici NHR' F (reagiscono in 1 ora) Alcuni esteri attivi possono essere preparati in situ. Per esempio, l'1-idrossibenzotriazolo e la DCC vengono fatti reagire con l'acido carbossilico in uno stadio di "pre-attivazione"; la successiva aggiunta di ammina porta alla formazione pulita dell'ammide desiderata. N R O C DCC HN C O N OH O C N N R HO R O C N N HN + O C HN O N Quando gli esteri attivi vengono fatti reagire con le ammine, si ottengono ammididi elevata purezza, ma gli esteri attivi possono essere difficili da preparare (o costosi da comperare). AZIDI Le azidi aciliche si possono formare dagli esteri carbossilici per trattamento con idrazina (che forma l'idrazide dell'acido) ed acido nitroso (fonte di NO+). R O C O R' H2N NH2 MeOH R O C NO+ + N N N R C O NH NH2 azide acilica (stabilizzata per risonanza) Il gruppo azido è un gruppo uscente moderatamente buono. La reazione con le ammine avviene in circa 10 ore, dando l'ammide corrispondente. R O C N3 + H2N R' H+, N3- R O C NHR' Il metodo dell'azide non viene scelto di solito, perché le azidi aciliche danno reazioni secondarie (per esempio la trasposizione di Curtius) e la formazione di ammide è piuttosto lenta. Però le azidi non danno racemizzazione. La formazione di legame peptidico con azide si usa solo quando la racemizzazione è un problema serio, soprattutto nell'accoppiamento di due frammenti peptidici. 43 29/11/2010 Riassumendo, i quattro metodi principali di accoppiamento peptidico sono: Metodo Forma attivata R DCC Anidride R Estere attivo O C HN O C N O C Svantaggi qualche reazione secondaria semplice O C O R reazione molto pulita sprechi piuttosto costoso reazione molto pulita esteri attivi costosi o di non facile preparazione F O C R Vantaggi NO2 O O F C R O F F F Azide R assenza di racemizzazione nell'accoppiare frammenti O C N3 numerose reazioni secondarie STRATEGIA Dovendo preparare un peptide, dobbiamo eseguire la sintesi aggiungendo un amminoacido alla volta o dobbiamo costruire la molecola in pezzi? Ci sono altri fattori che possono influenzare il progetto della via sintetica? SINTESI LINEARE o CONVERGENTE ? Una sintesi di peptide si chiama lineare se la molecola-obbiettivo viene costruita accoppiando un residuo amminoacidico alla volta. Una sintesi di peptide convergente comporta la sintesi separata di frammenti peptidici (contenenti due o più residui) che poi vengono accoppiati, formando il peptide finale. Consideriamo la sintesi di un ottapeptide, la cui sequenza di amminoacidi si indichi con: A-B-C-D-E-F-G-H Supponiamo di poter garantire una resa del 90% per ciascun passaggio di accoppiamento e confrontiamo la resa complessiva di una sintesi lineare con quella di una sintesi convergente Sintesi lineare: A + B + F + C A-B A-B-C 90% 81% A-B-C-D-E-F 59% + G + D A-B-C-D-E-F-G 53% + E A-B-C-D A-B-C-D-E 73% + H 66% A-B-C-D-E-F-G-H 48% 44 29/11/2010 Sintesi convergente: 90% A + B C + D A-B C-D E + F G + H E-F G-H } } 81% A-B-C-D 73% } A-B-C-D-E-F-G-H E-F-G-H La resa complessiva mette in evidenza il vantaggio della sintesi convergente. Il numero di passaggi è lo stesso, ma il metodo lineare fa sì che si abbia a che fare con peptidi sempre più grandi ad ogni passaggio di accoppiamento, mentre il metodo convergente permette di eseguire la maggior parte dei passaggi con frammenti relativamente piccoli. La sintesi convergente dà rese più elevate e comporta la manipolazione di frammenti peptidici piccoli e facili da maneggiare per la maggior parte dei passaggi. QUALI FRAMMENTI ACCOPPIARE? Per la sintesi convergente di un pentapeptide, per esempio Glp-Phe-Gly-Gly-Lys, ci possono essere strade diverse Glp-Phe Glp + + Glp-Phe Phe-Gly Gly-Gly-Lys + + Gly-Gly A C Gly-Lys B + Lys Glp-Phe-Gly-Gly-Lys D Glp-Phe-Gly + Gly-Lys C'è una strategia significativamente migliore delle altre? La via D presenta un accoppiamento semplice, perché è coinvolta la glicina (non chirale): in assenza di problemi di racemizzazione, si può usare il metodo semplice della DCC. Però i precursori (di- e tri-peptidi) devono essere preparati con il metodo lineare. Sintesi lineare Glp-Phe-Gly attivazione del residuo C-terminale H-Gly-Lys-P P O Glp Phe N CH2 C H X Glp-Phe-Gly-Gly-Lys- P P (P = gruppo protettore: occorre proteggere anche la catena laterale della lisina) Nel decidere quali frammenti accoppiare, è preferibile scegliere come componente carbossilico quello che non dà racemizzazione (glicina o prolina) e quindi usare il metodo semplice della DCC. Se nell'accoppiamento dei frammenti non si può usare un residuo Glyo Pro C-terminale, bisogna usare l'accoppiamento con l'azide. LA SINTESI DEL PEPTIDE DEVE INIZIARE DALL'ESTREMITA' N- o C-? Anche se il metodo complessivo è convergente, quasi sempre richiede qualche sintesi lineare al suo interno (per es., la via D precedente) 45 29/11/2010 Glp + Phe Sintesi lineare dall'estremità N-terminale Phe + Gly Sintesi lineare Glp Phe Gly Phe Glp Gly dall'estremità C-terminale Glp Phe Gly E' meglio costruire il peptide "da destra a sinistra", perché si può minimizzare la racemizzazione. Per la sintesi lineare di peptidi è meglio partire dall'estremità C-terminale, perché gli amminoacidi protetti con alcossicarbonile si possono attivare facilmente, senza seri rischi di racemizzazione. Boc Phe OH + H Gly OCH2Ph DCC Boc Phe Gly OCH2Ph TFA H Phe Gly OCH2Ph Glp/DCC Glp Phe Gly OCH2Ph H2, Pd/C Glp Phe Gly Nonostante i vantaggi della sintesi convergente, in seguito all'avvento della sintesi dei peptidi in fase solida, la maggior parte della sintesi peptidica si esegue in modo lineare. SINTESI DEI PEPTIDI IN FASE SOLIDA Uno dei problemi principali nella sintesi peptidica non sono tanto i passaggi di protezione/ deprotezione o le reazioni di accoppiamento, quanto la necessità di purificare il peptide ad ogni passaggio, per evitare che si accumulino le impurezze. Un modo di semplificare notevolmente la purificazione si deve a Merrifield, che ha sviluppato la tecnica di legare l'estremità C- ad un supporto polimerico insolubile. Merrifield ha usato un supporto di polistirene trattato con clorometossimetano in presenza di un acido di Lewis. Questa reazione di Friedel-Crafts dà un polimero insolubile, in grado di formare un legame di tipo estere benzilico con l'appropriato derivato di un amminoacido: Cl H2C polimerizzazione ClCH2OMe SnCl4 Cl H2C Cl H2C R O Boc N HR O Boc N H Boc N H O CH2 CH2 RO O CH2 O Questi polimeri si presentano come palline; l'amminoacido reagisce come se fosse un semplice estere benzilico; il polimero è insolubile nei solventi organici: il peptide in crescita è l'unica molecola organica legata alla resina. Tutte le impurezze vengono rimosse per lavaggio. 46 29/11/2010 Si usano metodi di accoppiamento che assicurano reazione completa entro un'ora e si aggiunge un eccesso (3-5 equivalenti) dell'amminoacido attivato. Ancora oggi sono è molto usata la combinazione di protezione ed attivazione originale di Merrifield: protezione del gruppo amminico con Boc, attivazione con DCC, protezione di tipo benzilico delle catene laterali. Alla fine della sintesi si usa HBr/AcOH, che rimuove i gruppi protettori benzilici e contemporaneamente stacca il peptide dalla resina. R O Boc N H Durante la sintesi dei peptidi si esegue il seguente ciclo di reazioni: CH2 O 1) TFA deprotezione 2) lavaggio con DMF lavaggio R O H 2N CH2 O ciclo completo R' 1) Boc N H X accoppiamento O 2) lavaggio con DMF Boc N H R' lavaggio R O N H O CH2 O si ripete B. Merrifield Più recentemente sono state sviluppate altre combinazioni di supporto polimerico, di legame del C-terminale, di protezione e deprotezione. 1. Supporto polimerico La polimerizzazione radicalica della N,N-dimetilpropenammide (acrilammide), in presenza di un derivato funzionalizzato e di un agente di "cross-linking" dà un polimero permeabile in solventi come DMF, che può essere supportato su Kiselguhr (argilla inorganica), per avere sintesi peptidica in "flusso continuo“ (i reagenti ed il solvente scorrono attraverso una colonna contenente la resina). O O H3C N CH3 O + H3C O O Me2N O polimerizzazione radicalica N CH3 O H3C N Me O O Me2 N O O N H N H agente di cross-linking 47 29/11/2010 2. Collegamento polimero-peptide Una modifica in due passaggi del gruppo estere metilico dà un idrossi derivato, a cui si può legare l'amminoacido C-terminale con un semplice legame estereo HO 1. H3C H2N NH2 O O 2. O X O HH O N N HO O O O Il legame è labile in ambiente acido ed il peptide finale può essere rilasciato con ac. trifluoroacetico. 3. Protezione Il gruppo protettore Fmoc si rimuove facilmente in condizioni basiche blande (di solito 20% azaciloesano). H2C Fmoc R O O N H COX Durante la sintesi il peptide in crescita viene in contatto solo con reagenti blandi ed il trattamento finale con TFA libera dalla resina il peptide completamente de-protetto. 4. Attivazione Gli esteri di Dhbt (3,4-diidro-4-osso-1,2,3-benzotriazol-3-ile, 3,4-dihydro-4-oxo-1,2,3benzotriazol-3-yl) si accoppiano abbastanza velocemente con i gruppi amminici liberi (circa 30 min). Durante la reazione di accoppiamento la resina si colora di giallo e quando l'accoppiamento è completo il colore scompare. O R Fmoc N H O O N N ODhbt N Quattro fattori hanno fatto sì che il metodo in fase solida sia quelloattualmente più usato nella sintesi dei peptidi Le sintesi sono veloci: in un giorno si possono facilmente accoppiare 5-10 residui (la sintesi convenzionale in soluzione di un ottapeptide può richiedere un mese o più). I passaggi sono semplici e ripetitivi ed è stato possibile ottimizzare le reazioni fino a rese di quasi il 100%. La purificazione mediante HPLC ha permesso di isolare rapidamente peptidi molto puri. Dato che il metodo è così semplice e ripetitivo è stato possibile renderlo completamente automatico. I sintetizzatori automatici dipeptidi sono costosi, ma adatti per le ditte farmaceutiche, che li possono far funzionare ventiquattro ore al giorno. 48 29/11/2010 La sintesi dei peptidi in fase solida ha però degli inconvenienti Dopo 15-20 residui le impurezze cominciano a diventare significative Qualche volta l'accoppiamento può diventare difficile in modo inatteso e non evidenziato dal metodo, probabilmente per il ripiegamento della catena peptidica Ci sono dei limiti alla quantità di peptidi che si possono preparare con la sintesi in fase solida. La resina non può essere caricata troppo con il primo residuo, altrimenti diminuisce l'efficienza dell'accoppiamento; 0.5 g di resina (che è la quantità maneggiata nella maggior parte dei laboratori) possono dare solo 75 mg di un pentapeptide (abbastanza per semplici prove biologiche, ma non per l'eventuale applicazione medica) La resina, gli amminoacidi protetti, i reagenti ed i solventi per la sintesi in fase solida sono molto costosi. La sintesi dei peptidi in fase solida immobilizza il peptide in crescita su un polimero insolubile, permettendo una purificazione facile dopo ciascun accoppiamento. E' un metodo veloce ed affidabile per ottenere piccole quantità (10-100 mg) di peptide per i test biologici. Quantità maggiori di peptide si preparano usando la sintesi convergente in soluzione. CARBOIDRATI Detti anche zuccheri, sono il gruppo più abbondante di biomolecole. Hanno importanti funzioni biologiche, associate alla loro formazione, alle loro proprietà (da soli o in combinazione con altre biomolecole) ed alla loro decomposizione. I carboidrati formati dalle piante a partire da CO2 durante la fotosintesi. Forniscono quasi tutto il C agli organismi viventi. Storicamente derivano il nome dalla formula empirica Cm(H2O)n Oggi il termine saccaride sta sostituendo il termine zucchero Sono composti polifunzionali poliidrossialdeidi e poliidrossichetoni Si dividono in zuccheri semplici (monosaccaridi) e zuccheri complessi (disaccaridi, oligosaccaridi, polisaccaridi), composti dall’unione di più monosaccaridi. MONOSACCARIDI non vengono idrolizzati DISACCARIDI vengono idrolizzati a 2 unità di monosaccaridi OLIGOSACCARIDI vengono idrolizzati a 3÷10 unità di monosaccaridi POLISACCARIDI vengono idrolizzati a più di 10 unità di monosaccaridi NOMENCLATURA La nomenclatura sistematica dei monosaccaridi richiede la desinenza -osio monosio monosi con funzione aldeidica aldosi monosi con funzione chetonica chetosi l numero di atomi di C (di solito da 3 a 11) si indica con un prefisso prima della desinenza -osio tri-, tetra-, penta-, esa-, epta-, ecc. 49 29/11/2010 aldoesosio vuol dire: monosio con 6 atomi di C e funzione aldeidica chetopentosio vuol dire: monosio con 5 atomi di C e funzione chetonica aldosio più semplice: 2,3-diidrossipropanale (aldeide glicerica) H CHO OH CH2 OH aldotriosio CH2 OH C O CH2 OH chetosio più semplice: 1,3-diidrossipropanone (1,2diidrossiacetone) chetotriosio gli aldosi con atomi di C da 4 a 6 hanno nomi propri tuttora usati dalla IUPAC. alcuni chetosi hanno nomi propri I chetosi sono spesso indicati con la desinenza -ulosio esulosio vuol dire: chetosio con 6 atomi di carbonio La desinenza -ulosio può essere preceduta dal prefisso che indica quanti sono gli atomi di C, dall'indicazione della posizione del carbonile e da una descrizione dellaconfigurazione degli atomi di C, data con il nome dell'aldosio corrispondente. i chetosi più comuni sono i 2-chetosi, tanto che spesso il numero 2 si sottintende Per scrivere i monosi si usa la notazione di Fischer ALDOSI CHO H D-gliceraldeide OH aldotriosio CH2OH CHO H H CHO OH OH HO H aldotetrosi CH2OH CHO OH OH OH CH2OH D-ribosio CHO HO H H H OH OH CH2OH D-arabinosio CHO CHO H OH OH HO H H OH H OH HO H OH OH H OH H OH OH H OH CH2OH CH2OH CH2OH D-allosio D-altrosio D-glucosio CHO H H H H Emil Fischer (1852-1919) CH2OH D-treosio D-eritrosio H H H H OH CHO aldopentosi H HO H OH H OH CH2OH D-xilosio CHO HO HO H H H OH CH2OH D-lixosio CHO CHO CHO CHO HO H H OH H H OH HO H HO H H H H OH H OH HO HO H HO H OH HO H HO H H OH H OH OH H OH H OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH D-galattosio D-talosio D-mannosio D-idosio D-gulosio CHO HO HO H H aldoesosi regola mnemonica: all altruist gladly make gum in gallon tanks 50 29/11/2010 CH2OH CHETOSI diidrossiacetone O CH2OH chetotriosio CHO H O OH chetotetrosio CH2OH D-eritrulosio CH2OH CH2OH O H OH H OH CH2OH Emil Fischer (1852-1919) O H OH CH2OH D-xilulosio HO H chetopentosi D-ribulosio CH2OH O OH OH OH CH2OH D-psicosio H H H CH2OH CH2OH O HO H H OH H OH CH2OH O H OH HO H H OH CH2OH CH2OH HO HO H D-tagatosio D-sorbosio D-fruttosio O H H OH CH2OH chetoesosi I monosi di serie L sono l'IMMAGINE SPECULARE dei corrispondenti monosi di serie D CHO CHO H HO H H OH H OH OH CH2OH D-glucosio CHETOSI HO H HO HO H OH H H CH2OH L-glucosio CH2OH O HO H H OH H OH CH2OH D-fruttosio D-arabino-2-esulosio CHO H HO H OH H OH CH2OH D-xilosio CHO HO H HO H OH H CH2OH L-xilosio CHO OH O H OH H OH CH2OH H D-ribo-3-esulosio ALDITOLI Alcuni zuccheri naturali non hanno carbonile e sono noti come alditoli. Vengono chiamati sostituendo la desinenza -osio con la desinenza -itolo. 51 29/11/2010 CH2OH H HO H H D-glucitolo OH H OH OH CH2OH si trova nelle mele e nelle susine ed è usato industrialmente come dolcificante Notare come, pur non essendoci un’estremità più ossidata, viene ancora considerato di serie D, perché è riconoscibile la struttura del D-glucosio alcuni zuccheri "modificati", biologicamente importanti, hanno nomi propri CHO H H HO HO L-ramnosio; 6-desossi-L-mannosio OH OH H H CH3 si trova in amminoglicosidi antibiotici, polisaccarididi piante, polisaccaridi batterici H OH OH H CH3 L-fucosio; 6-desossi-L-galattosio si trova in oligosaccaridi della superficie cellulare acido neuramminicoacido CO2H CO2H 5-ammino-3,5-didesossi-Dglicero-D-galatto-2-nonulonico O H H H2N HO H H CHO HO H H HO H OH H H OH OH CH2OH O H H O C NH HO H3C H H CHO H HO HO H OH H H OH CH2OH D-galattosio H OH H H OH OH CH2OH acido N-acetilneuramminico sono costituenti dei gangliosidi (polimeri della materia grigia cerebrale) Per indicare la mancanza della funzione ossidrilica si usa la NOMENCLATURA SOTTRATTIVA (il presisso de(s) indica che, rispetto al composto di riferimento, manca il gruppo che viene nominato esempio: ATTENZIONE: se il gruppo mancante è sostituito con un H, basta il prefisso sottrattivo. Altrimenti bisogna indicare ANCHE il gruppo. Composto di riferimento CHO OH H H OH H OH CH2OH D-ribosio CHO H H H H OH OH CH2OH 2-desossi-D-ribosio CHO H HO H H NH2 H OH OH CH2OH D-glucosammina Composto di riferimento CHO H HO H H OH H OH OH CH2OH D-glucosio 2-ammino-2-desossi-D-glucosio in molti antibiotici amminoglicosidici NB Il nome 2-ammino-D-glucosio indicherebbe un composto che ha il gruppo NH2 (come sempre) al posto dell’H CHO H2 N OH HO H H H OH OH CH2OH 52 29/11/2010 FORME CICLICHE DEI MONOSI Le proprietà dei monosi non si possono spiegare solo con le formule scritte il D-glucosio esiste in due forme cristalline, α e β, che, appena sciolte, hanno un potere rotatorio specifico diverso; dopo alcune ore in soluzione acquosa le rotazioni convergono allo stesso valore (mutarotazione). α-D-glucosio miscela di equilibrio +112° +52.7° [α]D β-D-glucosio +19° Tutti gli aldosi (tranne la gliceraldeide) mancano dell'assorbimento IR a circa 1700 cm-1 (stretching del C=O) e del segnale a circa δ 10 nello spettro 1H NMR (H aldeidico) Il gruppo carbonilico di aldosi e chetosi reagisce con un OH alcoolico, dando un emiacetale ciclico H O C CHOH CHOH .. CHOH .. CHOH CH2OH emiacetale ciclico a 5 termini FURANOSIO O furano emiacetale ciclico a 6 termini PIRANOSIO O pirano Quale OH? generalmente gli anelli furanosidici si formano rapidamente (controllo cinetico), gli anelli piranosidici sono più stabili e prevalgono all'equilibrio (controllo termodinamico) [α]D α-D-glucosio miscela di equilibrio +112° +52.7° β-D-glucosio +19° Perché sono due le forme cristalline del D-glucosio? Nu: la formazione di emiacetale porta ad un nuovo C chirale,che si chiama carbonio anomerico C O Per ciclizzazione si ha quindi la formazione di DUE diastereomeri i diastereomeri che differiscono solo per la configurazionedel C anomerico si chiamano anomeri La mutarotazione è la conseguenza dell’instaurarsi in soluzione dell’equilibrio degli anomeri con la forma aperta CHO Kα α-D-glucosio H HO H H OH H OH OH CH2OH Kβ β-D-glucosio 53 29/11/2010 Per rappresentare gli emiacetali ciclici si utilizzano diverse notazioni 1. Formule di Fischer si mantiene la formula proiettiva della catena aperta; anche il nuovo C chirale ha i legami proiettati a croce; l'O mantiene, rispetto alla catena, la posizione che aveva l'OH; i legami vengono deformati H 1 O 1 1 C H C OH HO C H Forma 2 furanosidica O O 3 4 5 anomero α CH2OH D OH CH2OH CH2OH anomero β si chiama α l'anomero in cui ponte O e OH anomerico si trovano dalla stessa parte rispetto alla catena di atomi di C; β l'anomero in cui si trovano da parti opposte H 1 C 1 H C OH O 1 HO C H 2 Forma piranosidica 3 O 5 5 anomero α O 4 OH OH 2 5 6 CH CH2OH D CH2OH anomero β Analogamente per i chetosi: HO HO CH2 C OH C CH2 OH O O 1 anomero α CH2OH CH2OH 2 C 3 O CH2OH anomero β 4 5 .. OH .. OH 2 6 CH D HO CH2 C OH O OH anomero α CH 2 HO C CH2 OH O OH CH2 anomero β il C non è chirale, ma per convenzione il ponte ossigeno si mette a destra della catena se l'OH che agisce da nucleofilo si trova a sinistra della catena di atomi di C nella proiezione di Fischer della forma aperta, anche il ponte ossigeno va scritto a sinistra 54 29/11/2010 H 1 H C 2 3 O HO anomero α O 1 C 1 HO C H 4 5 CH2OH L OH O CH2OH CH2OH la definizione di anomeri α e β resta la stessa: l’anomero si chiama anomero β α quando OH anomerico e ponte β ossigeno si trovano dalla stessa parte rispetto alla catena di atomi di C ( quando OH anomerico e ponte ossigeno si trovano dalla parte opposta rispetto alla catena di atomi di C 2. Formule di Haworth Per scrivere il monosio in forma emiacetalica secondo la notazione di Haworth vanno seguite le seguenti regole: a. Si approssima l'anello ad un piano visto in prospettiva, con i legami sopra e sotto il piano. b. L'anello furanosidico si orienta in modo che l'O occupi il vertice in alto ed il C anomerico (C1 negli aldosi e C2 nei chetosi) si trovi alla sua destra. c. L'anello piranosidico si orienta in modo che l'O occupi il vertice in alto a destra ed il C anomerico si trovi alla sua destra furanosidico O C anomerico C1 negli aldosi C2 nei chetosi O piranosidico C anomerico C1 negli aldosi C2 nei chetosi Passaggio dalla notazione di Fischer alla notazione di Haworth a) Si scrive la formula proiettiva di Fischer in modo che tutti i legami che non costituiscono l’anello siano a sinistra ed a destra della catena di atomi di C Questo significa cambiare posizione al legame di CH2OH, senza cambiare la configurazione del C chirale 1 1 H C OH H C OH 2 2 3 Esempio: anomero α H D 3 O 4 4 5 5 HO CH2 6 CH 2 OH 6 O H b) Tutti i legami a sinistra nella formula di Fischer vanno trascritti in alto nella formula di Haworth (e, ovviamente, tutti i legami a destra vanno scritti in basso) 55 29/11/2010 1 6 H C OH 2 3 O 4 5 HO CH2 6 4 CH2OH O H 5 H 1 OH 2 3 H Va notato che con questo procedimento, la forma Dpiranosidica ha il –CH2OH in alto: la forma L-piranosidica (immagine speculare) deve averlo in basso. O CH2OH D L H CH2OH O H H In ogni caso, anomero α: CH2OH e OH sono da parti opposte del piano CH2OH O H O OH CH2OH H OH D, α L, α Esempio: H O C H C OH Scrivere gli anomeri del seguente aldoesosio H HO H Se non è specificato, vanno scritte le forme piranosidiche E le forme furanosidiche H 1C OH H OH CH2OH O H 2 C OH 1 O H .. HO H 1 H C OH HO C H 2 2 H OH + O H OH 3 3 H OH H OH 4 4 H H 5 5 H OH H OH 6 CH OH 6 CH OH 2 2 β 3 OH H .. 5 OH 6 CH OH 2 D 4 1 H C OH 2 H OH 3 H OHO + HO 4 H 5 H 6 CH OH 2 α α 1 HO C H 2 H OH O H 3 OH 4 HO H 5 H 6 CH OH 2 β 1 1 O H C OH 2 H OH H 3 OH 4 H 5 CHOH CH2OH 6 H O H H O HC OH HO CH2 β H 1 HO C H 2 H OH O H 3 OH 4 CHOH H 5 CH2OH W. N. Haworth 1 H C OH HO C 2 2 H OH H 3 3 H OH O H 4 4 HO H HO 5 5 H HO CH2 HO CH2 6 6 H OH OH O H H 6 H 6 O H OH H O H C OH OH HO CH2 OH H OH α CH2OH O H 5 H 1 4 H H H 3 2 OH OH OH HO α CH2OH O OH H H H H H OH OH HO β 56 29/11/2010 3. Formule conformazionali Le forme piranosidiche sono anelli a 6 termini e perciò la rappresentazione più vicina alla struttura vera deve far uso delle conformazioni a sedia O O Per passare dalle formule di Haworth alle formule conformazionali, i gruppi legati al di sopra del piano nella formula di Haworth vanno trascritti come legami assiali ed equatoriali a seconda di quello che è al di sopra del piano medio nella conformazione a sedia esempio: 6 CH 2 HO 4 H 5 H H 3 CH2OH H 1 H H O OH HO H 3 4 2 OH H OH 5 1 H OH 6 OH O H 2 OH OH H HO 6 OH 4 CH2 HO 5 H H OH 2 3 H 1 OH OH ciascun piranosio può esistere in due conformazioni a sedia che si interconvertono: l’equilibrio sarà spostato verso la sedia in cui sono minori le interazioni 1,3-diassiali. In particolare è importante la posizione del gruppo -CH2OH, perché è il più voluminoso e perché è legato al C5 (legame C-O più corto di C-C). interazione 1,3 interazioni 1,3 O 4 4C 1 1 O 1 1C 4 4 interazioni 1,3 interazione 1,3 C sta per chair (sedia), il numero in alto a sinistra indica il carbonio al di sopra del piano medio dell'anello, il numero in basso a destra indica il carbonio al di sotto del piano medio dell'anello La conformazione preferita dai D-esapiranosi è spesso la 4C1 CH2OH HO HO CH2OH O HO HO HO OH α-D-glucopiranosio HOCH OH 2 O OH O OH HO HO HO β-D-galattopiranosio β-D-glucopiranosio esempi di conformazione preferita1C4: CH2OH CH2OH O HO OH OH HO α-D-idopiranosio O OH OH OH OH α-D-altropiranosio 57 29/11/2010 Gli L-esapiranosi, che hanno configurazione opposta al C5, generalmente adottano la conformazione 1C4 OH HO CH2 HO HO O OH α-L-glucopiranosio Tornando alla mutarotazione, si può capire la composizione all’equilibrio: l’anomero β ha tutti i gruppi diversi da H in posizione equatoriale CH2OH HO HO H HO H H O HO OH α-D-glucopiranosio CHO OH H OH OH CH2OH CH2OH HO HO OH HO β-D-glucopiranosio 62.6% 0.002% 37.3% O sostituenti elettronegativi in posizione anomerica preferiscono l'orientamento assiale però Effetto anomerico CH2OH HO HO O HO R = Me R=H O R 66% 34% Gli anomeri equatoriali sono destabilizzati per repulsione delle coppie elettroniche (o dei dipoli allineati) CH2OH ROH, H+ HO HO O O HO R 34% 64% .. O : .. O .. R O O R H H + O O 1 O -O R R orbitale p non legante dell'O Gli anomeri assiali sono stabilizzati per risonanza (iperconiugazione) o per sovrapposizione tra l'orbitale p non legante dell'O dell'anello e l'orbitale σ* antilegante del legame C1-O1 O orbitale antilegante σ* del legame C1-O1 O R con R=H prevale l'anomero equatoriale, perché l'OH è più solvatato di OR e quindi, considerando anche le molecole di acqua di solvatazione, è più voluminoso di OR. 58 29/11/2010 Tutti i monosi in grado di formare anelli stabili (a 5 e 6 termini) danno mutarotazione in genere gli anelli a 5 termini si formano più velocemente, gli anelli a 6 termini sono più stabili e prevalgono all'equilibrio esempio: composizione all'equilibrio di una soluzione acquosa di D-glucosio CH2 OH HO H H O 1C H 2 C OH HO H H OH H CHO HO 3 H H OH 5 OH 6 CH OH 2 D 4 CH2OH CH2OH HO C H H O C H O H O OH + OH H OH H OH H H H H OH H OH H OH CH2 OH H OH H OH H HO H α-D-glucofuranosio β-D-glucofuranosio <1% <1% CH2OH O H H CHO HO OH + OH H H CH2OH O OH H OH OH HO OH H H OH H α-D-glucopiranosio β-D-glucopiranosio 36% 64% REAZIONI DEI MONOSI 1. Reazioni in ambiente basico Il tipo di reazione dipende dalla basicità della soluzione acquosa. E’ consigliabile evitare l’ambiente basico con i monosi. in ambiente moderatamente basico: O H O H C H C H O H O H C H H aldosio H O aldosio H O O enolo H C H R O R R di diversa configurazione R chetosio esempio: tautomeria cheto-enolica del glucosio CHO CHO H HO H H OH H OH OH CH2OH D-glucosio NaOH ~10-2M 35°C, 100h H HO H H OH H OH OH CH2OH D-glucosio (57%) CH2OH CHO + HO HO H H H H OH OH CH2OH + HO H H D-mannosio (3%) O H OH OH CH2OH D-fruttosio (28%) 59 29/11/2010 monosi che differiscono per la configurazione di UN SOLO CARBONIO CHIRALE EPIMERI D-glucosio e D-mannosio sono 2-epimeri (cioè differiscono solo per la configurazione del C2) in ambiente fortemente basico: Si ha reazione retro-aldolica del chetosio seguita da condensazione aldolica, con formazione di 3- e 4-epimeri CHO H HO H H CH2OH CH2OH CH2OH O H Ca(OH)2 1% C OO HO H + C H O C H OH H HO H OH H CH2OH CH2OH OH H OH OH CH2OH C O C OH H C H H C OH CH2OH HO miscela di prodotti 2. Reazioni con alcooli (formazione di acetali) La forma emiacetalica dei monosi reagisce con alcooli, in presenza di catalizzatore acido anidro, dando acetali HO CH2 + HO CH2 O OH CH3OH, H O O CH 3 HO CH2 O OH CH3OH, H+ HO CH2 O O CH 3 gli acetali dei monosi si chiamano glicosidi. Il gruppo R proveniente dall'alcool prende il nome di aglicone. Gli agliconi precedono il nome del glicoside. Il nome del singolo glicoside si ottiene da nome del monosio, sostituendo la desinenza -osio con la desinmenza -oside. HO CH2 esempi: O O CH 3 HO CH2 O O CH2 CH3 metil-β-D-glicopiranoside etil-α-D-glicofuranoside In Natura i glicosidi sono diffusi e spesso gli agliconi sono gruppi complessi CH2OH HO HO O OH HO CH2OH CH2OH O OH amigdalina (nei semi di albicocche e mandorle amare) C N HO HO O OCH3 OH glucovaniglina (nella vaniglia) C H O i glicosidi hanno l'anello bloccato e, come tutti gli acetali, sono stabili in ambiente basico 60 29/11/2010 l'interconversione α-β è bloccata e, in linea di principio, si possono isolare quattro glicosidi diversi CH 2 OH CH 2 OH H+ HO O O HO OH OH HO HO OH OH H+ H+ HO HO CH 2 OH CH 2 OH O HO HO O+H H H2 O HO HO HO HO HO CH 3 H+ HO HO HO HO HO CH 2 OH O O metil-α-Dglucopiranoside CH 3 H+ CH 2 OH HO O OH O OH CH 3 CH 3 metil-β-Dglucopiranoside HO CH 3 OH CH 2 OH HO HO O CH 2 OH + O OH H+ H+ CH 2 OH O OH H 2O CH 2 OH + O H O+ H O OH metil-α-Dglucofuranoside O O OH CH 3 OH metil-β-Dglucofuranoside catalizzatore acido: HCl gassoso ("glicosidazione di Fischer“) più recentemente: resina a scambio ionico CH2OH esempio: OH CH2OH O HO resina Dowex H+ O OH HO CH2OH HO O OH HO O CH3 + + 13% 4% O Δ, 45min, MeOH CH3 OH OH CH2OH OH D-mannosio CH2OH O O HO HO + HOHO O CH3 separabili per cromatografia 40% O 8% CH3 su polvere di cellulosa HO HO D-ribosio e D-arabinosio nella forma piranosidica danno come prodotto principale (per stabilità termodinamica) li β-D-glicoside; per isolare i furanosidi si deve effettuare la reazione in condizioni di controllo cinetico H CH2OH OH O MeOH/HCl H O si interrompe la reazione non HO OH appena è negativo il saggio 25°C, 4h OH per il -CHO O CH OH 3 OH D-arabinopiranosio >50% la glicosidazione degli zuccheri con alcooli è limitata all'uso di alcooli volatili (per poterli usare in eccesso) e dalla difficoltà di isolare il glicoside desiderato dalla miscela di prodotti. 61 29/11/2010 3. Reazioni con ammine Gli aldosi reagiscono con ammoniaca ed ammine primarie e secondarie, dando glicosilammine. Le glicosilammine si interconvertono rapidamente tra le varie forme cicliche in soluzione e, anche allo stato solido, sono miscele di composizione incognita. CH2OH HO HO CH2OH CH3NH2 O HO HO reflux, 1h OH D-glucosio H H+ HO H H H+ O H OH N CH3 metil-Dglucosilammina H H CH2 N CH3 C O OH H N CH3 C C OH H OH OH CH2OH HO H H H HO H H H N+ C CH3 OH H OH OH CH2OH trasposizione di Amadori H OH OH CH2OH negli alimenti: reazione degli zuccheri con i gruppi amminici di amminoacidi e peptidi 4. Reazioni con derivati dell’amminoniaca gli aldosi reagiscono con i derivati dell'ammoniaca (reazioni tipiche di -CHO): addizione nucleofila e perdita di una molecola d’acqua O H N OH H C C con idrossilammina H OH NH2OH H OH HO H HO H H OH H2O H OH H OH H OH CH2OH CH2OH D-glucosio ossima con fenilidrazina H H HO H H con fenilidrazina, invece, vengono consumate tre molecole di reagente per ogni molecola di aldosio O C H OH H OH OH CH2OH PhNHNH2 H2O N NH C H HO H H H OH 2 PhNHNH2 H OH OH CH2OH HO H H N NH C N NH H OH OH CH2OH + NH3 + H2O + NH2 osazone CH2OH HO HO O OH N NH H 62 29/11/2010 meccanismo: H O- O .. C H2N NH CHOH + OH + H C NH2 NH CHOH H H C NH NH CHOH H2O N NH H C CHOH tautomeria H C H N NH C N H C NH2 H C N NH HN NH H C HO H2N NH fenilidrazone C O C O H N H H2N NH C O H CHOH β-eliminazione addizione nucleofila H N NH C NH2 C C NH NH NH3, H2O N NH osazone β-eliminazione addizione nucleofila coppie di 2-epimeri danno lo stesso osazone (si viene a perdere proprio l’unico carbonio chirale diverso). Gli osazoni possono servire per ulteriori trasformazioni H C N NH C H H2O N NH O C C O NaBH4 CH2OH C O osone osazone E’ possibile da un aldosio ottenere il chetosio con la stessa configurazione dei C chirali, passando attraverso l’osazone e l’osone e sfruttando la maggiore reattività delle aldeidi rispetto ai chetoni. 5. Reazioni con tioli I tioli alchilici possono agire da nucleofili nelle reazioni con gli aldosi, senza bisognodi catalisi acida I dialchil tioacetali si usano quando serve la forma aperta dello zucchero. Il gruppo aldeidico si ripristina trattando con HgCl2 acquoso. H H HO H H SEt O C OH H OH OH CH2OH D-glucosio H H SEt OH HO H2O/HgCl2 H H H OH OH CH2OH EtSH H+ CH2OH HO HO O OH S CH2 CH3 1-S-etil-1-tio-D-glucopiranosio D-glucosio dietil tioacetale 63 29/11/2010 6. Reazioni di riduzione Gli aldosi sono facilmente ridotti ad alditol con: NaBH4, amalgama di Na, o H2 e catalizzatore O H H C OH NaBH4 H H H OH OH OH CH2OH D-allosio CH2OH OH H H H H oppure H2, Ni OH OH OH CH2OH allitolo piano di simmetria gli alditoli, avendo lo stesso gruppo funzionale ( -CH2OH) ad entrambe le estremità, possono presentare un piano di simmetria I chetosi possono essere ridotti, con formazione di un nuovo centro chirale e quindi di due alditoli (diastereomerici). In casi favorevoli, l'idrogenazione ad elevate pressioni con Ni Raney può essere selettiva, con formazione di un solo alditolo. CH2OH O esempio: H H2 HO H HO H OH H CH2OH L-sorbosio Ni Raney (L-xilo-esulosio) CH2OH OH HO H HO H OH H CH2OH L-iditolo >78% 7. Reazioni di ossidazione a) con Ag(NH3)2OH (saggio degli zuccheri riducenti, saggio di Tollens) CH2OH HO HO CO2Ag+ O H OH + Ag° specchio di argento H OH OH CH2OH poiché la reazione avviene in ambiente basico, anche i chetosi Perché? danno saggio positivo OH HO H H OH b) con "acqua di bromo“ (Br2 in tampone acquoso a pH 5-6) gli aldosi (ma NON i chetosi) vengono ossidati ad acidi aldonici (solo la funzione aldeidica viene ossidata) La temperatura a cui viene evaporata la miscela della reazione di ossidazione determina quale prodotto si isola H H HO H H O HO C OH Br2 H OH H2O OH CH2OH D-glucosio H HO H H O C OH H OH OH CH2OH acido D-gluconico isolato a t<25°C HO CH2OH O OH CH2OH O OH O OH OH O OH D-glucono-γ-lattone D-glucono-δ-lattone isolato a t>25°C isolato a t=25°C 64 29/11/2010 c) con acido nitrico H H gli aldosi (ma NON i chetosi) vengono ossidati ad acidi aldarici (oltre alla funzione aldeidica viene ossidato la funzione di alcool primario) HO H H HO O C OH HNO3 H OH OH CH2OH O C H OH HO H H H OH OH C HO D-glucosio O acido D-glucarico anche gli acidi aldarici (avendo uguali le estremità) possono avere un piano di simmetria si ossidano anche le funzioni di alcool secondario; la reazione è utile solo se alcuni degli alcooli secondari sono protetti con RuO4 d) ossidazione enzimatica in natura gli aldosi possono essere ossidati enzimaticamente: la funzione aldeidica rimane inalterata, mentre viene ossidata la funzione di alcool primario acidi alduronici H O H HO H H H C OH enzima H OH H OH OH HO D-glucosio OH C HO H H [O] H OH OH CH2OH O O C = HO HO H H H OH H HO C C O O acido D-glucuronico H in realtà non è più di serie D-, ma viene mantenuto il riferimento al glucosio e) con acido periodico (scissione ossidativa) reazione degli 1,2-dioli R R R R R R R IO4- OH OH H2O R O OI O R R C O + R C O R OH OH O + IO3- + H2O 1,2-diolo H H O OHO esempio: IO4- O O O OH O CH3 D-glucoside protetto H scissione H H IO4- OH OH H C O + H H2O R O O C O H H H H O CH3 O + IO3- + H2O R 1,2-diolo terminale R R H scissione H H OH OH OH R triolo IO4- C O H H2O + H O H OH R OH OH H H OH R l'aldeide idrata è formalmente ancora un 1,2-diolo HO IO4- H C O + H C O R 65 29/11/2010 Tutti i legami C-C di un poli-olo vengono scissi, come anche i legami CHOH adiacenti a C=O H H H CHO OH OH OH CH2OH H O + H C HO + 4 IO4- 4 H C CH2OH + 2 IO4- C O CH2OH CH2OH HO HO OH O CH2OH C OH H H O CH OH 2 O C H H 2 HCO2H H 3 IO4- O OH IO4- H2O C lento O C O H2CO H HO H H 2 C H O + O C O O CH OH 2 C OH + HCO2H H H H2 O O H O OH IO4- OH C C 2 HCO2H OH H CH2OH I legami CHOH adiacenti ad un acetale o ad un CH2 non vengono scissi HO HO HO CH2OH O OH O 2 IO4- CH2OH O OR OR 2 IO4- per dioli aciclici, l'isomero treo reagisce più velocemente dell'eritro (che dà un intermedio ciclico con gli R eclissati) OH OH R IO4H2O lento CH2OH O O HO H H OH R diolo treo OR + O O base 2 IO4- H H R H R O OI O H2CO CH2OH O OH OH diolo eritro CHO IO4H2O veloce R H H R O H CHO OH O OI O base OH H R HCO2H OR O Per dioli ciclici, l'ossidazione con periodato è più veloce quando i due OH sono in cis tra loro, perché è più facile la formazione dell'intermedio ciclico a 5 termini R + O OH OH H H O R C O OH OH R + C O H + IO3- + H2O O 66 29/11/2010 GRUPPI PROTETTORI dei monosi 1. Esterificazione i gruppi OH dei monosi vengono acilati con cloruri acilici o con anidridi (catalisi acida o basica) acetati L'acetilazione dei monosi con anidride acetica dà una miscela di anomeri, ma l'anomero desiderato si può preparare variando le condizioni di reazione Ac2O Ac O Ac O piridina CH2OH HO HO O CH2OAc O con piridina (base forte), l'acetilazione è più veloce dell'anomerizzazione OAc OAc penta-O-acetil-α-D-glucopiranoside OH OH CH2OH α-D-glucosio HO HO Ac2O/AcONa O OH Δ Ac O Ac O CH2OAc O OAc OAc OH con AcONa, base più debole, l'acetilazione è lenta, si ha equilibrio tra gli anomeri, dei quali il β viene acetilato più velocemente (OH meno ingombrato) Acetilazione del D-galattosio HO CH2OH Ac2O/AcONa O OH Ac2O/ZnCl2 OAc Ac O 100°C HO Ac O CH2OAc O 100°C OAc OH Ac O CH2OAc O Ac O OAc OAc ATTENZIONE: se l'acilazione è parziale, si ha migrazione di acetato, che perciò è poco affidabile come gruppo protettore esempio: Ac O HO CH2OAc O Ac O OMe O CH2OAc O CH3I OMe Ag2O O O Ac O Ac O OMe H3 C O O OH H 3C H3C CH2OAc O viene metilata una posizione diversa da quella inizialmente libera Rimozione idrolisi acida o basica (attenzione all'ambiente basico!) Ba(OH)2 CH3ONa in CH3OH O C MeOH O CH3 -OCH zucchero 3 esempio: Ac O Ac O OAc CH2OAc O OMe zucchero-O- -O C OCH3 + O O CH3 zucchero MeONa/MeOH C OCH3 CH3OH CH3O- CH3 CH2OH HO HO O 100% OH O CH3 67 29/11/2010 OAc Ac O CH O 2 Ac O O Ac in ambiente acido: HCl (4M) HO CH2 HO HO Me N 100°C, 45 min Ac O OH H ClN Me + H più stabili degli acetati benzoati O C CH2OH O OH Ph O Cl O Ph O CH2 Ph O O O piridina HBr/AcOH O CH2 Ph O O O OCH3 OCH3 OH Br O O O O il triacetil derivato corrispondente è instabile Ph Ph Esempio: Preparazione di tetrabenzoati del D-arabinopiranosio O H Cl O OH H Ph O O O OH Ph piridina, 0°C OH OH Ph O O O Ph O O O piridina, 115°C Cl O H O OH Ph O Ph O O Ph O piridina, 0°C OH OH OH Ph O O H O O O Derivati di diacidi possono reagire con due ossidrili di un monosio, dando diesteri ciclici carbonati con fosgene (Cl2C=O) con clorocarbonato di metile (MeOCOCl) O CH2OH O H3C OH OH H3C O O OH Cl CH2OCO2CH3 O OCO2CH3 1,5-di-O-metossicarbonilD-ribofuranosio 2,3-carbonato O O Cl O O Rimozione boronati HO HO MeOCOCl dà derivati metossicarbonile con gli OH che non sono dioli adiacenti cis Idrolisi basica l'acido benzenboronico, PhB(OH)2, reagisce con dioli 1,3-cis, dando diesteri ciclici a 6 termini OH B O OCH3 OH O OH OCH3 O HO B O β-D-xilopiranoside-2,4-fenilboronato 89% Sono abbastanza stabili di permettere esterificazioni selettive Rimozione alcoolisi o idrolisi in condizioni neutre 68 29/11/2010 2. Formazione di acetali ciclici Si formano gli acetali termodinamicamente favoriti. Il prodotto principale della reazione di esosi con aldeidi è l'acetale ciclico a 6 termini 4,6-O Con aldeide o chetone, in ambiente acido H CHO HO HO CH 2 OH O OH OH O O HO H ZnCl2 O O HO H2 O OH 42% D-glucosio O O H O + O OH 4,6-O-benzilidene-D-glucopiranosio 1,2:4,6-di-O-benzilidene-α-D-glucopiranosio si estrae con etere Per reazione degli esosi con chetoni si formano di preferitenza gli acetali ciclici a 5 termini HO HO CH 2 OH O Me2CO, H2SO4 OH OH H3C H3 C O HO O + HO O OH H 2O D-glucosio O 1,2:4,5-di-O-isopropilideneα-D-glucofuranosio O OH O CH 3 O O CH 3 CH 3 CH 3 H2SO4 0.4% in H2O idrolisi acida; idrogenolisi (con i benzilideni) Rimozione resa 95% estrazione selettiva con H2O da CH2Cl2 3. Formazione di eteri MeI + Na; MeI + BaO in DMF; Me2SO4 + NaOH; CH2N2 + BF3.OEt MeI + MeOH + Ag2O metilazione di Purdie NaH + MeI + DMSO metilazione di Hakomori esempi: HO HO CH 2 OH O OH CH3I/CH3OH/Ag2O H3C O CH 2 OCH 3 O O H3C H C O 3 97% 45°C OCH 3 metil tetra-O-metil-α-D-glucopiranoside OCH 3 dopo 4 cicli di metilazione metodo limitato agli zuccheri non riducenti, perché Ag2O ossida gli OH emiacetalici a lattoni metodo blando, richiede parecchi trattamenti per avere metilazione completa la metilazione di Hakomori usa come base l'anione del DMSO. Si ha metilazione completa, in pochi minuti, dei gruppi -OH, -NH2, -CO2H H3C H3C O O CH3I/CH3SOCH3/NaH O O OH O O O O 25°C CH3 CH3 Rimozione H3C H3C O O O CH 3 CH3 CH3 BCl3 69 29/11/2010 4. GLICOSIDAZIONE La posizione anomerica si protegge formando un glicoside Arilglicosidi si preparano aggiungendo una soluzione acquosa di fenolo e NaOH all'alogenoglicoside, completamente protetto (metodo di Koenigs-Knorr) Ac O O O Br Br- Ac O O Ac O - O O + O H 3C Ba(OH)2 Ac OCH OAc 2 O Ac OCH OAc 2 O Ac OCH OAc 2 O NO2 O HO CH 2 OH O O OH β-galattosidasi HO OH NO 2 O- HO CH 2 OH O -OH HO O H 3C H 3C + OH NO 2 enzima essenziale nel metabolismo del lattosio Rimozione NO 2 (giallo) Idrolisi basica (enzimatica) SINTESI DEI MONOSI I monosi di ottengono in abbondanza da fonti naturali (biomasse). Le sintesi sono perciò limitate alla trasformazione dei composti di origine naturale. 1. Allungamento della catena di un aldosio A. con cianuro (Sintesi di Kiliani-Fischer) H C H HO HO OH H H CH2OH -CN H HO HO L-arabinosio H HO HO OH H H CH2OH OH + H H CH2OH H2O H+ si separano per cristallizzazione frazionata coppia di 2-epimeri OH H H CH2OH O C HO C H H HO HO H HO HO minore % maggiore % HO C N HO C H C N HO C H C N H C OH O OH H H CH2OH Δ CH2OH OH O OH O [H] OH γ-lattone dell'acido L-gluconico CH2 OH OH O OH OH OH L-glucosio Heinrich Kiliani (1855 - 1945) acido L-gluconico [H] = NaBH4 oppure Na(Hg) in H2O, con CO2 (fa da tampone) Perché è necessario un tampone? 70 29/11/2010 B. con nitrometano H - CH NO 2 2 H H O O NO2 C C H H O H OH H HO OH 1. cristallizzazione C H OH H OH CH3NO2 frazionata H OH + H OH HO H HO H 2. base acquosa HO H base HO H HO H HO H 3. H2SO4 conc. HO H HO H CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH L-mannosio L-glucosio diastereomeri L-arabinosio H 2. Accorciamento della catena di un monosio A. degradazione di Ruff H O HO C H HO H H O OH Br2 H OH H2O OH CH2OH H HO H H C OH H OH OH CH2OH Δ Fe(III) CO2 + HO H H H OH OH CH2OH Otto Ruff (1871 -1939) D-arabinosio acido D-gluconico D-glucosio O H C Lo stesso aldopentosio si ottiene per degradazione del 2-epimero del D.glucosio (D-mannosio) meccanismo: .. ..O H H CO2H OH OH C H H . . .. O. . H C OH H OH OH OH e, H+ H O C H OH e, H+ CO2 B. degradazione di Wohl H O C H HO H H H N OH O C N H C OH H OH Ac O,AcONa H OH OH H N 2 2 H HO H HO H H CH3ONa HO OH H OH H OH H OH OH H OH H OH H OH H2O CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH D-glucosio C ossima del D-glucosio cianidrina D-arabinosio L’ultimo passaggio sfrutta la reversibilità delle addizioni di nucleofili al carbonile Alfred Wohl (1863-1939) 71 29/11/2010 DETERMINAZIONE DELLA DIMENSIONE DELL'ANELLO EMIACETALICO Prima di tutto è necessario bloccare l'equilibrio tra forma aperta e forma ciclica Tutti i metodi di determinazione chimica della dimensione dell’anello emiacetalico richiedono come primo passaggio la trasformazione in acetali. CHO OH OH OH OH CH2OH CHOH OH OH OH O CHOH OH O OH oppure OH CH2OH CH2OH CH3OH, H+ CHOCH3 CHOCH3 OH OH OH OH OH O oppure O OH CH2OH CH2OH si deve identificare quale –OH è stao utilizzato per l’addizione nucleofila al carbonile 1. Con HIO4 Si sfrutta la reattività di –OH adiacenti e la non reattività di –OH adiacenti ad un acetale. CHOCH3 OH OH OH O CHOCH3 oppure OH OH HIO4 OH CH2OH CH2OH 2 HIO4 2 HIO4 HCO2H OCH3 O H C CH O CH C H CH2OH O O H2C=O + CHOCH3 H C O O CHOCH3 H C O H C O H C O H C O + OCH3 H C CH O CH C H O C HO O O CH2OH (1-formil-1-metossi)metil (1-formil-1-idrossimetil)metil etere 2-(1-formil-1-metossi)metilossipropandiale I prodotti attesi sono diversi a seconda dell’anello: si effettua la reazione e si verifica quale prodotto si è formato. Nel caso dell’esempio, la differenza più facilmente riconoscibile è tra acido metanoico e metanale. Altre volte può cambiare il numero di equivalenti di acido periodico consumati. 72 29/11/2010 2. Metilazione/ossidazione Si metilano tutti gli OH liberi, si idrolizza l’acetale e si identifica l’unica posizione che ha un -OH oppure CHOCH3 OH OH OH CHOCH3 OH OH O O OH CH2OH CH2OH CH3I o (CH3)2SO4, OH- CHOCH3 OCH3 OCH3O OCH3 Tutti gli –OH liberi vengono metilati CHOCH3 OCH3 O OCH3 oppure Perché serve l’ambiente basico? OCH3 CH2OCH3 CH2OCH3 H2O, H+ CHO CHO OCH3 OCH3 OCH3 OH CH2OCH3 OCH3 OCH3 OH OCH3 oppure Perché si idrolizza solo un –OCH3? Il C=O chetonico non si ossida, ma il legame C-CO si rompe CH2OCH3 HNO3 CO2H CO2H OCH3 OCH3 OCH3 O CH2OCH3 OCH3 OCH3 OCH3 CO2H CO2H CO2H OCH3 OCH3 O OCH3 oppure OCH3 OCH3 CO2H Si identifica il diacido più lungo formatosi nella reazione CH2OCH3 DETERMINAZIONE DELLA STRUTTURA DEL GLUCOSIO (E.Fischer, 1896) Glucosio 4 C chirali C6H12O6 aldosio 24 = 16 stereoisomeri Decide di considerare la serie D 8 di serie D, 8 di serie L CHO serie D Questo riduce a 8 le possibili strutture OH CH2OH CHO CHO CHO CHO CHO CHO CHO OH HO HO OH HO OH HO OH HO OH HO OH OH HO OH HO HO OH OH HO OH HO OH HO OH OH OH OH OH OH OH OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH CH2OH CHO Il glucosio ha una di queste otto strutture o è l’immagine speculare di una di queste strutture 73 29/11/2010 1. Individuazione del 2-epimero del glucosio glucosio e mannosio differiscono solo per la configurazione del C 2 CH N NH Glucosio 2. C N Mannosio NH Ossidazione ad acido aldarico glucosio mannosio HNO3 HNO3 CHO acido glucarico otticamente attivo acido mannarico otticamente attivo CHO OH HO OH OH OH CH2OH CHO CHO CHO CHO OH OH HO OH HO OH HO OH HO OH OH OH OH CH2OH CH2OH CH2OH si possono escludere tutte quelle coppie di 2-epimeri in cui uno dei termini dà un acido aldarico otticamente inattivo. CHO HO OH OH HO OH HO HO OH OH OH CH2OH CH2OH CH2OH CHO HO HO HO OH CH2OH Il numero di strutture possibili per il glucosio si riduce a quattro. Strutture possibili: CHO CHO OH OH OH HO OH OH CH2OH 3. HO OH CH2OH CHO HO HO CHO HO OH OH OH CH2OH HO OH CH2OH Individuazione dell'aldopentosio strutturalmente collegato al glucosio glucosio degradazione di Ruff arabinosio (aldopentosio) mannosio e ossidazione ad acido aldarico arabinosio HNO3 acido arabinarico si possono escludere tutte quelle strutture con disposizione degli OH che darebbe un acido aldarico otticamente inattivo otticamente attivo 74 29/11/2010 OH OH OH OH HO OH CHO CHO OH OH OH HO OH OH CH2OH piano di simmetria CHO HO HO CHO HO OH HO OH OH CH2OH OH CH2OH HO OH CH2OH Restano solo le strutture: CHO CHO OH HO HO HO OH OH OH OH CH2OH CH2OH 4. Sono le strutture di una coppia di 2-epimeri: una sarà la struttura del glucosio e l’altra quella del mannosio e ora ? con l'ossidazione ad acido aldarico si perde la differenza tra il C1 ed il C6 CO2H può venire da -CHO oppure da -CH2OH OH HO OH OH CO2H può venire da -CHO oppure da -CH2OH CH2OH CHO OH HO OH OH CH2OH OH HO OH OH CHO CHO HO HO OH HO CH2OH Lo stesso acido aldarico può venire da due aldoesosi diversi! 75 29/11/2010 CO2H può venire da -CHO oppure da -CH2OH OH OH CO2H può venire da -CHO oppure da -CH2OH HO HO CH2OH CHO HO HO OH OH CHO OH OH CH2OH CHO HO HO HO HO OH OH CH2OH Questo acido aldarico può venire da un solo aldoesosio CHO L'aldoesosio di struttura HO HO OH OH CH2OH dà un acido aldarico che non può essere dato da nessun altro aldoesosio CHO L'aldoesosio di struttura OH HO OH OH CH2OH 5. CHO dà un acido aldarico che può essere dato da un altro aldoesosio quello di struttura HO HO OH HO CH2OH Sperimentalmente: CHO L'acido aldarico ottenuto dal mannosio non è dato da nessun altro aldoesosio L'acido aldarico ottenuto dal glucosio è identico all'acido aldarico ottenuto dal gulosio gulosio HNO3 stesso acido aldarico HNO3 glucosio OH HO OH OH CH2OH D-glucosio 76 29/11/2010 POLISACCARIDI Sono acetali costituiti dall'unione di più unità di monosio. DISACCARIDI. I disaccaridi sono acetali costituiti dall'unione di due unità di monosio. Ciò significa che almeno una delle due unità è legata attraverso il carbonio anomerico. I disaccaridi si dividono in due famiglie: a) un’unità di monosio è legata attraverso l’OH emiacetalico e l’altra unità attraverso un OH alcoolico; b) entrambe le unità sono legate attraverso l’OH emiacetalico. Quando il disaccaride è costituito da un monosio legato attraverso il C anomerico,mentre l'altro monosio impegna un qualunque ossidrile alcoolico, si considera il disccaride come un derivato dello zucchero riducente glicosilmonosio esempio: 4-O-(β -D-ribofuranosil)-D-glucosio una unità di D-ribosio, in forma β furanosidica, si lega all'ossigeno in 4 del D-glucosio Formule di Fischer H C OH HO C H H OH H OH O HO O H OH H OH H H CH2OH CH2OH β-D-ribosio - H2O H HO H H H C OH OH O H H H O C H OH O OH CH2OH CH2OH 4-O-(β-D-ribofuranosil)-D-glucosio D-glucosio Formule di Haworth H O H 2C O OH OH OH β-D-ribosio CH2OH O H OH H H H - H 2O H O H 2C O O OH HO H OH H D-glucosio CH2OH O H OH H H OH OH OH OH H 4-O-(β-D-ribofuranosil)-D-glucosio Formule di conformazionali HO H2C O OH HO HO OH OH β-D-ribosio CH2OH O OH - H 2O CH2OH O HO H2C O OHO OH OH OH D-glucosio OH OH 4-O-(β-D-ribofuranosil)-D-glucosio La conformazione del C anomerico dell'unità glucosidica resta indeterminata, perché, essendo emiacetalico, è soggetto a mutarotazione Quando entrambi i monosi sono legati attraverso il C anomerico, ciascuno è un acetale (disaccaride non riducente) glicosilglicoside esempio: α-D-ribofuranosil-β -D-ribofuranoside due unità di D-ribosio, in forma furanosidica, sono legate attraverso il C 1 di ciascuna. La configurazione di entrambi i C anomerici resta bloccata. 77 29/11/2010 Formule di Fischer H C OH H OH O H OH H CH2OH HO C H H OH O H OH H CH2OH α-D-ribosio β-D-ribosio - H2O H C O C H H OH O H OH O H OH H OH H H CH2OH CH2OH α-D-ribofuranosil-β-D-ribofuranoside Formule di Haworth HO H2C O HO H2C OH OH OH O OH - H2O HO CH2 OH OH β-D-ribosio α-D-ribosio O O HO H2C O OH OH OH OH α-D-ribofuranosil-β-D-ribofuranoside HO H2C O oppure: HO H2C O OH OH OH HO H2C O O OH OH OH α OH OH β HO H2C O OH OH Ciascun monosio fa da aglicone all'altro. NOMENCLATURA ABBREVIATA Õ Il monosio si indica con le prime tre lettere del nome (inglese), tranne i glucosio, che viene indicato con Glc (o solo G) Õ Se si tratta di forme piranosidiche, di solito non si indica; è però peferibile aggiungere p per piranosidico, f per furanosidico. ÕI sostituenti sono indicati con lettere aggiuntive esempi: D-GlcN 2-ammino-2-desossi-D-glucosio D-GlcA6Et D-glucuronato di etile I simboli sono preceduti dai prefissi D-, L-, α-, β-. α-D-ribofuranosil-β -D-ribofuranoside α-D-Ribf-β-D-Ribf Da una coppia di esapiranosi identici sono possibili 11 glicosidi disaccaridi DISACCARIDI PIU’ DIFFUSI IN NATURA CH2OH HO HO Maltosio O OH CH2OH O HO 4-O-(α-D-glucopiranosil)-D-glucosio α-D-Glcp-(1 4)-D-Glc O OH OH dall'idrolisi dell'amido 78 29/11/2010 CH2OH HO HO Cellobiosio CH2OH O O HO OH O 4-O-β-D-glucopiranosil-D-glucopiranosio OH β-D-Glcp-(1 OH 4)-D-Glc dall'idrolisi della cellulosa Trealosio HO α-D-glucopiranosil-α-D-glucopiranoside O O HO CH2 O OH α-D-Glcp(1 OH HO OH OH CH2 OH HO CH2OH 1)-α-D-Glcp riserva di energia in insetti e funghi (15% del peso secco) ci sono anche gli isomeri α,β e β,β Lattosio CH2OH O O HO OH 4-O-β-D-galattopiranosil-α-D-glucopiranosio O β-D-Galp-(1 HO OH 4)-D-Glcp OH nei mammiferi (fino all'8.5% nel latte) è il principale disaccaride libero; sottoprodotto nella lavorazione del latte CH2OH HO HO Saccarosio O OH α-D-glucopiranosil-β-D-fruttofuranoside O 2 HO CH2 α-D-Glcp-(1 OH 4 1 O 3 5 OH CH2OH 2)-β-D-Fruf nelle piante: principale risorsa energetica solubile in acqua 6 non scritto secondo la notazione di Haworth CH2OH HO HO α β CH2OH O OH HO HO OH CH2OH OH O H HO CH2OH H OH H O OH + H2O CH2OH O O H HO CH2OH H OH H viene usato nell'industria alimentare, perché, essendo non riducente, nonreagisce con i gruppi amminici delle proteine 79 29/11/2010 Per idrolisi acida libera glucosio e fruttosio zucchero "invertito" CH2OH HO HO O H2O, H+ o α O β HO CH2 OH invertasi OH CH2OH OH O O HO + + CH2OH OH H HO CH2OH H OH OH OH OH OH H OH α-D-glucopiranosio β-D-glucopiranosio β-D-fruttofuranosio β-D-fruttopiranosio CH2OH HO HO OH O OH CH2OH + HO HO O 32% 18% 34% 16% - 92 + 52.7 + 66.5 [α] CH2OH O Il potere rotatorio cambia da positivo a negativo OLIGOSACCARIDI I tri- e tetra-saccaridi si trovano in natura in concentrazioni minori di quelle dei disaccaridi. Gli oligosaccaridi possono essere descritti con la notazione abbreviata simile a quella dei monosi HO CH2OH raffinosio O α-D-Galp-(1 HO OH O HO HO CH2 zucchero non riducente O HO CH2 OH O OH CH2OH CH2OH HO HO melezitosio α-D-Glcp-(1 2)-β-D-Fruf diffuso nelle piante, sottoprodotto del saccarosio dalla melassa di barbabietola O OH 6)-α-D-Glcp-(1 O CH2OH OH OH O OH 3)-β-D-Fruf-(2 nel miele e nell'essudato di alberi danneggiati da insetti 1)-α-D-Glcp O HO H2C O O OH H CH2OH H OH H zucchero non riducente 80 29/11/2010 Notevole importanza in chimica organica hanno assunto alcuni oligosaccaridi ciclici Cicloeptamaltosio: caratterizzato da cavità non polare e superficie esterna polare CH2OH O O OH HO HO H C 2 O OH O O OH O con 6 unità α-ciclodestrina con 7 unità β-ciclodestrina con 8 unità γ-ciclodestrina CH2OH HO si possono preparare dall'amido per azione dell'enzima OH O HO H2C sono in grado di complessare molecole organiche piccole, dando"composti di inclusione", di solito cristallini, anche quando la molecola è volatile. Questi composti sono meno volatili, meno reattivi e più solubili delle molecole non complessate. O OH OH OH O CH2OH O ciclodestrina transglicolasi OH β-ciclodestrina HO O CH2OH OH OH OHO O CH2OH O OCH3 usati nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica OCH3 selettività diversa da quella della molecola libera + HOCl OCH3 OCH3 Cl Cl HOCl OCH3 β-ciclodestrina unico prodotto Cl 96% POLISACCARIDI I polisaccaridi possono essere descritti con la notazione abbreviata simile a quella dei monosi ecc. O HO CH2OH O OH O HO CH2OH O CH2OH O O HO OH OH O HO CH2OH O O ecc. OH poli-4-O-(β-D-Gp) I polisaccaridi regolari (cioè costituiti da unità identiche di monosio) si indicano aggiungendo la desinenza -ANO al nome del monosio cellulosa (1 4)-β-D-glucano lineare glicogeno (1 4)-α-D-, (1 ramificato destrano (1 6)-β-D-glucano 6)-α-D-glucano lineare (in secrezioni batteriche) I polisaccaridi più comuni in natura sono omopolisaccaridi, la cui struttura tridimensionale dipende dal modo con cui i monosi sono legati tra loro Polisaccaridi a nastro contengono parecchie migliaia di monosi, con i legami che collegano ciascun monosio agli altri due quasi paralleli 81 29/11/2010 esempi: CH2OH O HO cellulosa OH O O HO OH (1 O CH2OH il glucano dell'avena è un polisaccaride 1 HO O OH (1 4)-β-D-glucano le unità glucosidiche adiacenti sono ruotate di 180°; insolubile in acqua O 3, e,e, solubile in acqua) 4)-β-D-xilano O O HO O O OH O HO le unità xilosidiche adiacenti sono ruotate di 120° (1 OH CH 2 OH O O HO 4)-β-D-mannano la cellulosa è il costituente principale delle piante ed è usata, insieme ad altri polisaccaridi a nastro più flessibili (xilano e mannano) per dare rigidità e forza. O O CH2 OH OH CH2OH CH2 OH Le cellule di piante mature (tronchi di alberi) sono composti da microfibrille di cellulosa (50%) e xilano (20%) cementati da polimeri di alcool coniferilico (lignine) CH2 OH polimerizzazione ossidativa (radicalica) O H H CH3 OCH3 H3 C O O CH3 OH alcool coniferilico OH Lignina Nei germogli giovani c'è meno lignina e più acqua e sono più flessibili CH2OH O HO O (1 O CH2OH NHAc O H CHO CH2OH (porzione rappresentativa) Chitina NHAc O HO H O H O 4)-2-acetammido-2-desossi-β-D-glucano costituente principale del guscio dei crostacei e dell'esoscheletro degli insetti formano "fogli" (sheets) rigidi, insolubili in acqua Le pareti delle cellule batteriche contengono più del 40% di un peptidoglicano simile alla chitina p o l i s a c c a r i d e Ala forma una rete continua molto forte O CH2OH O HO Peptide Ala Peptide Ala Peptide H OH C 3 O NHAc NHAc O O CH2OH 4) β-D-GlcpNAc(1 O n n = 10-65 4) 3-lattil β-D-GlcpNAc(1 82 29/11/2010 Polisaccaridi a "egg-box" collegamenti 1,4-diassiali tra le unità di monosio mantengono paralleli i legami di collegamento paralleli, ma spostati della lunghezza di una unità di monosaccaride, con formazione di cavità tra coppie di monosi adiacenti. L'interazione tra gli atomi di queste coppie è sfavorevole, a meno che le cavità non vengano riempite con acqua o ioni. esempio: Ca++ Ca++ pectine Ca++ Ca++ Ca++ Ca++ polimeri dell'acido galatturonico OH nella frutta e nelle pareti cellulari di molte piante O . O O O... H . O . O . . -. . . O O O O.. ... .. .... ... . . .. . . .... . . . . . . .O H ... . Ca++ . . . . . ... ... .... . .. H O . .. . . .. . .. . .. . . ... ... .. - O O O O . . O O .. OH H. O -O O O HO gli ioni calcio inglobati conferiscono capacità di forte coesione HO Polisaccaridi a spirale i due legami di collegamento sono a V Tendono a formare una spirale, se lungo l'asse della spirale si possono formare legami idrogeno. In assenza di interazioni favorevoli, si hanno avvolgimenti casuali (random coils), con conformazioni che fluttuano continuamente CH2OH O O HO CH2 O HO OH OH O HO O HO CH2OH O OH O HO CH2 OH O OH OH O O H..... O H legame idrogeno CH2 O CH2OH OH OH OH OH O O CH2OH O di solito, sono parzialmente solubili in acqua 83 29/11/2010 esempi: amido glicogeno presente in grande quantità nelle piante presente negli animali l'amido ed il glicogeno sono usati come riserve di energia: devono esserein grado di formare depositi concentrati, ma essere facilmente accessibile,in modo da essere rilasciato quando necessario. (1 4)-α-D-glucano L’amido è costituito da due frazioni: amilosio e amilopectina Amilosio: lunghe catene lineari (1000-2000 unità); in ogni spira ci sono da 4 a 8 unità di glucosio, tenute insieme da legame idrogeno. Il tubo cavo interno è idrofobo con I2 all'interno dell'avvolgimento si allineano gli atomi di iodio, dando il complesso viola scuro "iodio-salda d'amido" Amilopectina: 106 unità di glucosio, con ramificazione in 6 ogni 20 unità circa. Sono impossibili strutture estese a spirale Glicogeno: simile alla amilopectina, con ramificazioni ogni 11 unità COMPOSTI ETEROCICLICI Si classifica come eterociclico un composto ciclico in cui almeno uno degli atomi costituenti l'anello sia diverso da carbonio. Applicazioni prodotti farmaceutici, prodotti per l'agricoltura, prodotti veterinari, agenti antiossidanti, inibitori della corrosione, additivi con varie funzioni, coloranti e pigmenti. Esempi: N CH3 chinino HO H OMe N usato contro la malaria fin dal XVI secolo O N N CH3 antipirina primo farmaco sintetico (1887) 84 29/11/2010 O O S N H N (1938) NHCH3 N N CH3 C O S N O Tagamet S N H CH3 N N O HN primo antibiotico efficace N H2N N O sulfapiridina primo farmaco “multimilionario” (antiulcera) N N CH3 Viagra (1997) (1970) composti chiave in processi biologici: meccanismo di replicazione, fotosintesi nelle piante superiori e trasporto di ossigeno negli animali, vitamine, amminoacidi. NH2 serotonina Esempio: Composti collegati alla serotonina 5-idrossitriptammina (5-hydroxytryptamine) 5-HT HO N H isolata per la prima volta nel 1948 come agente vasocostrittore nel siero dopo la coagulazione del sangue e in seguito anche nell'intestino e nel cervello. solo dopo la sintesi in laboratorio si è potuto studiare il suo modo di azione Ampia e complessa gamma di azioni fisiologiche: costrizione dei vasi sanguigni, aggregazione delle piastrine, costrittore di arterie nel cervello e implicato nell'emicrania, variazione dell'umore e dell'appetito. viene metabolizzata troppo rapidamente per poter essere usata come agente farmaceutico Sono però state osservate somiglianze strutturali con alcuni composti naturali NH2 N(CH3)2 OH HO Psilocina N H uno dei principiattivi di un fungo messicano allucinogeno N H N(CH3)2 HO Bufotenina allucinogeno in fungo velenoso agonisti (= promotori dell'attività) ai recettori della serotonina nel cervello N H N(CH3)2 Sumatriptano prodotto della ricerca farmaceutica: agonista selettivo dei siti recettori della serotonina nel cervello efficace nel trattamento dell'emicrania H3C H N S O O N H 85 29/11/2010 Esempio: composti collegati all'istamina NH2 Istamina riconosciuto come componente naturale del corpo nel 1927, ma disponibile già da venti anni prima per sintesi. N N H effetto di: contrazione del muscolo liscio, abbassamento della pressione sanguigna; coinvolta in reazioni allergiche, viene liberata dalle cellule della pelle in seguito a danneggiamento; partecipa alla regolazione della secrezione gastrica. Dagli anni '40 sono disponibili farmaci di sintesi che funzionano da antagonisti dell'istamina. H3C O inibisce l'azione dell'istamina, ma non blocca la secrezione gastrica due tipi di recettori (H1 e H2). Pirilammina N N(CH3)2 agisce su H1 N N La ricerca del recettore antagonista specifico del sito H2 (controllo della secrezione gastrica acida) e nel 1976 si è arrivati alla cimetidina (primo trattamento non chirurgico dell'ulcera) NO2 CH3 H3C N H3C S O N H H N S N H NHCH3 N CH3 NHCH3 O N CH3 N N antagonista del sito recettore H1 antiasmatico ed antiallergico Cl Esempio: Analoghi dei nucleosidi O O O CH3 HN O O CH3 HN N HO N Ranitidina farmaco per il trattamento delle ulcere peptiche Azelastina HO C O O N N HO O N NH N NH2 Aciclovir (ACV) OH Timidina interferisce nel ciclo riproduttivo dei virus Problema: scarsa selettività, tossico anche per le cellule normali Non solo nei farmaci: N3 Zidovudina (AZT) farmaco per il trattamento da virus dell'herpes elevata selettività usato nel trattamento dell'AIDS N H O componente principale dell’aroma del pane 86 29/11/2010 NOMENCLATURA DEI COMPOSTI ETEROCICLICI Per quanto riguarda la nomenclatura, sono in uso diversi sistemi, tutti approvati dalla IUPAC 1. Nomi correnti accettati dalla IUPAC I composti eterociclici più usati mantengono il nome corrente, che diventa il nome IUPAC-base per tutti i derivati sostituiti Eterocicli più importanti con nomi correnti accettati dalla IUPAC 3 a 5 termini 3 2 N1 H PIRROLO con 1 eteroatomo O 3 2 2 S 1 1 FURANO TIOFENE O Esempi: N CH3 N H H3C H3C 1-metilpirrolo 3-etilpirrolo o O 4-acetil-2-metilfurano N-metilpirrolo CO2H S acido 5-metil2-tiofencarbossilico con 2 eteroatomi N H 3 N 4 3 2 5 N H 1 4 2 5 imidazolo 3 3 N2 N H1 O N3 2 1 3 N2 2 S S 1 1 tiazoloisotiaazolo 2 N 2 O 2 O ossazolo isossazolo pirazolo 3 N 3 3 S1 3 4 con 3 eteroatomi 5N N O 2 1 furazano 4 con un anello benzenico condensato 3a 3 2 6 NH N1 H 1 isoindolo INDOLO 2 N2 2 1 7a N 7 H 1 3 3 5 indazolo N 4 5 3 indolizina 2 2 O1 S1 benzofurano benzotiofene H H a 6 termini con 1 eteroatomo N O H PIRIDINA N N piridazina O O 2H-pirano 4H-pirano catione pirilio con 2 eteroatomi N + H N PIRIMIDINA N N pirazina 87 29/11/2010 con un anello benzenico condensato 5 4a 4 7 8 N3 3 2 N 8a 1 4 3 6 N2 N 1 1 1 CHINOLINA isochinolina con due anelli benzenici condensati 2 chinazolina 5 6 2 N + 5 4 4 chinolizina 9 3 8 2 7 N 9H 8 3 7 1 6 carbazolo 10 N 1 N 5 4 2 3 fenazina con due anelli eterociclici condensati 6 7 5 N 4 N N 1 N3 2 6 5 7 N N 2 pteridina 8 N 4 N9 H 3 PURINA 2. NOMENCLATURA SISTEMATICA di Hantzsch-Widman per i composti monocilcici (ultima revisione nel 1983) Il nome degli eterocicli viene costruito combinando un prefisso (che indica l'eteroatomo presente) con una desinenza, che indica la dimensione dell'anello e se l'anello è saturo o no. Prefissi Desinenza Elemento Gruppo 16 Gruppo 15 Gruppo 14 Gruppo Valenza Prefisso 2 2 2 2 3 3 3 4 4 3 ossatiaselenatelluraazafosfaarsasilagermabora- ossigeno zolfo selenio tellurio azoto fosforo asenico silicio germanio boro Dimensione dell'anello 3 4 5 6 7 8 9 10 Anello insaturo -irene -eto -olo -ina -epina -ocina -onina -ecina Anello saturo -irano -etano -olano -inano -epano -ocano -onano -ecano 13 esempi: Se O ossolano N H azepina B H seletano borinano 88 29/11/2010 Per gli anelli saturi contenenti AZOTO, sono preferite le desinenze: -IRIDINA (3 termini), -ETIDINA (4 termini), -OLIDINA (5 termini) N H N H N H aziridina azetidina azolidina Con gli anelli a 6 termini saturi, con O, S, Se, Te, al prefisso si aggiunge direttamente la desinenza -ano. S O S Se Te ossano tiano selenano tellurano S 1,3-ditiano Le radici insature si usano per anelli con il MASSIMO NUMERO DI DOPPI LEGAMI. Le radici sature si usano per anelli senza doppi legami. S N O O O NH N esempi: tiirene ossirano N 1,3-diazeto 1,2-ossazetidina O 1,3-diossolano N N S 1,2,4-triazina tiepano N azocina Quando sono presenti due o più eteroatomi, i prefissi vengono indicati NELL'ORDINE CON CUI COMPAIONO NELLA TABELLA (dall'alto verso il basso). Due o più eteroatomi dello stesso tipo si indicano con i prefissi moltiplicativi "di", "tri-", "tetra-", ecc. La numerazione inizia con l'eteroatomo più in alto nella tabella. Quando un anello ha il massimo numero di doppi legami e ancora un atomo di C saturo, va indicata la posizione di quest'ultimo, dicendo chec'è un H e dando la posizione relativa 1 Se = Se H 2 H 2 = 1 Se 2H-seleneto Quando sono possibili diverse numerazioni, alla posizione satura va dato il numero più basso possibile esempi: 1 H N 2 N N1 1H-azirina(*) 2H-azirina(*) O 2H-1,3-ossazina (e non 3H-) N O 6H-1,3-ossazina N 3H-azepina (e non 5H-) (*) desinenza preferita a -irene uando l'eteroatomo è N 89 29/11/2010 per i composti policilcici NOMENCLATURA di Hantzsch-Widman DEI SISTEMI CON ANELLI FUSI I nomi sistematici degli anelli fusi vengono derivati CONSIDERANDO GLI ATOMI IN COMUNE COME APPARTENENTI AD ENTRAMBI GLI ANELLI. Gli anelli si separano (formalmente) in più composti monociclici N N + O benzossazolo O ossazolo N benzene N N + N pirimidina pirrolo[1,5-a]pirimidina N H pirrolo REGOLE PER LA COSTRUZIONE DEI NOMI PER SISTEMI CON ANELLI FUSI I nomi dei componenti del sistema fuso vengono scelti tra i nomi correnti accettati. Si sceglie il componente più grande con nome corrente accettato. 1. N indolo (e non pirrolo) N H Se un componente monociclico non ha un nome accettato, si costruisce secondo la nomenclatura di Hantzsch-Widman In un sistema fuso costituito da due (o più) componenti nominati separatamente, uno viene scelto come COMPONENTE BASE per il nome del composto. 2. Per derivare il componente base di un sistema di anelli fusi si procede secondo il seguente schema 1. C'è solo un componente che contiene N? NO SI scegliere questo come componente base esempio: N O 2. L'azoto è assente da tutti gli anelli? SI NO scegliere l'anello che contiene l’eteroatomo che sta più in alto nella Tabella della nomenclatura di Hantzsch-Widman O esempio: 3. Sono presenti più di due anelli? NO SI componente base: pirrolo S componente base: furano (se gli anelli contengono lo stesso eteroatomo, andare al punto 3) si sceglie come componente base quello che contiene il maggior numero di anelli N componente base: esempio: chinolina N N 90 29/11/2010 4. I due anelli sono di dimensioni diverse? O si sceglie l'anello più grande SI NO esempio: componente base: azepina N 5. Gli anelli contengono un numero diverso di eteroatomi? SI si sceglie quello con il numero maggiore di eteroatomi NO H N esempio: N O componente base: isossazolo 6. Ci sono differenze tra i numeri di ciascun tipo di eteroatomo nei due anelli? NO SI si sceglie l'anello con il maggior numero di atomi elencati prima nella tabella esempio: N S N O componente base: ossazolo 7. Si sceglie come componente base l'anello in cui gli eteroatomi hanno i numeri più bassi (prima della fusione) esempio: N N N N 3. componente base: pirazolo Il secondo componente si aggiunge come prefisso al nome del componente base. Il prefisso si forma cambiando l'ultima vocale del composto con una "o". esempio: pirazina pirazino- Eccezioni: da furano da imidazolo da isochinolina furoimidazoisochino- da piridina da chinolina da tiofene piridochinotieno- I legami del componente base sono indicati con delle lettere (a, b, c, ...) a partire dal lato solitamente numerato 1,2. Gli atomi del secondo componente sono numerati nel modo normale. Il sito di fusione viene perciò indicato con lettere e numeri. I numeri del secondo componente sono elencati secondo la sequenza con cui compaiono nel COMPONENTE BASE c 3 4 N3 Nb O N d esempio: + 2 5 2 e O a N N 4. 1 N 1 (2) 1 O N (1) composto base fusione ossazolo (step 6 nello schema) lato b dell'ossazolo lato 1,2 dell'imidazolo sul lato b dell'ossazolo si incontra l'atomo 2 dell'imidazolo prima dell'atomo 1 imidazo[2,1-b]ossazolo 91 29/11/2010 4 esempio: N 4 3N N 5 N 5 N + c b e N f Na 1 fusione 2 1 N 1 2 N composto base N d 3 piridazina (step 4 nello schema) lato b della piridazina lato 1,5 dell'imidazolo sul lato b della piridazina si incontra l'atomo 1 dell'imidazolo prima dell'atomo 5 imidazo[1,5-b]piridazina LA NUMERAZIONE DEL SISTEMA FUSO E' DATA INDIPENDENTEMENTE DALLE OPERAZIONI PRECEDENTI. Si parte da un ATOMO ADIACENTE ad una testa di ponte, in modo da dare agli eteroatomi il NUMERO PIU' BASSO POSSIBILE. 6 6a 1 5 4a 4 3 O N Se ci sono più modi diversi di dare agli eteroatomi il 2 6N 5 numero più basso possibile, si danno i numeri più N N 2 N bassi agli eteroatomi più in alto nella tabella. 4 3a 3 7 7a 1 5. L'indicazione degli H si fa come nei sistemi monociclici 5 O 4a 4 5 3 6 O 7 7a 1 4H-furo[2,3-e]1,2-ossazina N2 O 4a 4 3 CH CH 2 3 6 O 7 7a 1 N2 3-etil-4H-furo[2,3-e]1,2-ossazina 3. NOMENCLATURA SOSTITUTIVA Il nome dell'eterociclo si costruisce indicando l'eteroatomo come prefisso del nome del carbociclo corrispondente. esempi: N N azabenzene O ossaciclopentano S N 1,3-diazabenzene silabenzene H N P O N 1-ossa-4-azacicloesano 1-aza-4-fosfabenzene O B S 1,4-ditia-2,5-cicloesadiene Si H 7-ossabiciclo[2.2.1]2,5-eptadiene H 9-borabiciclo[3.3.1]nonano 92 29/11/2010 ETEROCICLI AROMATICI 1. ETEROCICLI CON 6 ELETTRONI π E 6 ATOMI Sono aromatici (regola di Hückel): l’eteroatomo (nella piridina N sp2) partecipa alla delocalizzazione con 1 elettrone p, che si aggiunge agli elettroni p degli atomi di C Orbitali molecolari di benzene e piridina: BENZENE AZABENZENE (piridina) π6 π6 . N . . : . N . π5 . π4 π5 π4 N N 0 eV---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- π2 π3 π3 π2 N N π1 π1 N N .. N .. Benzene + + ..N .. ..N .. piridina .. - + N .. 1. ETEROCICLI CON 6 ELETTRONI π E 5 ATOMI Sono aromatici perché l’eteroatomo (ibridato sp2) partecipa alla delocalizzazione con I 2 elettroni nell’orbitale p, che si aggiungono agli elettroni p degli altri atomi. .. .. - anione ciclopentadienato .. N H .. H N pirrolo 93 29/11/2010 .. N H .. - .. - N+ H N+ H ....- N+ H N+ H Orbitali molecolari di benzene e piridina: π5 N H π4 La delocalizzazione elettronica, usando la coppia di elettroni dell’N per completare il sestetto aromatico, rende l’N NON BASICO N H 0 eV------------------------------------------------------- π3 N H π2 N H azaciclopentano pirrolo π1 N H partecipa con 2 elettroni partecipa con 1 elettrone . : N . N .. N H . .. . N H .. - N ..- N N+ H N+ H ..- N N N+ H N+ H ..- CRITERI DI AROMATICITA' 1. Lunghezza di legame Lunghezze di legame tipiche (Å) di legami semplici e doppi che collegano atomi ibridati sp 2 C-C C-N C-O C-S N-N 1.48 1.45 1.36 1.75 1.41 C=C C=N C=O C=S N=N 1.34 1.27 1.22 1.64 1.23 1.395 Å I legami del benzene sono tutti ugualmente lunghi 94 29/11/2010 Distanze di legame (Å) in alcuni composti eteroaromatici: 1.375 1.394 1.395 N N N 1.330 1.307 N N 1.373 1.341 1.340 1.348 1.384 1.395 + N 1.331 1.333 N 1.331 1.307 H 1.417 1.416 1.382 1.373 N 1.370 H N H 1.379 N1.326 1.331 1.358 N N H N 1.291 1.396 O 1.362 O N 1.372 1.359 1.358 1.309 1.361 1.356 S 1.409 1.436 1.425 1.431 1.372 N 1.370 1.367 1.304 S 1.714 1.398 1.381 1.395 1.352 1.423 1.423 1.406 O 1.380 1.372 1.395 N 1.374H 1.369 1.384 N 1.389 1.386 Nei composti eterociclici a 6 termini le distanze di legame sono tutte intermedie fra quelle dei legami semplice e doppio. i composti monociclici hanno valori vicini a quelli del benzene: questo significa che c'è sostanziale delocalizzazione degli elettroni π I composti eterociclici a 5 termini presentano valori diversi, in accordo con una struttura più localizzata la delocalizzazione degli elettroni π è minore che con gli anelli a 6 termini 2. Corrente d'anello e chemical shift campo indotto da una corrente d'anello diamagnetica Campo applicato H H deschermati, risuonano a campi bassi (δ alti) L'esistenza di corrente d'anello diamagnetica è stata proposta come test diagnostico del carattere aromatico Limitazioni dipende dalla dimensione dell'anello è necessario avere un composto di riferimento altri fattori influenzano il δ Confronto dei valori di chemical shifts di eterocicli aromatici e non aromatici: 7.10 5.50 5.50 6.78 CH3 7.46 8.56 N 7.63 N CH3 4.95 6.41 O 6.31 5.63 7.13 O 7.35 6.17 S S Sono stati usati metodi indiretti per stimare l'influenza della corrente d'anello. I valori di δ di metili legati ad eterociclici sono stati confrontati con i valori calcolati: gli spostamenti a campi bassi sono stati considerati un indice delle aromaticità relative degli eterocicli 95 29/11/2010 O δ (Me) osservato: calcolato: downfield shift: CH3 CH3 N H 2.18 1.97 0.21 2.30 2.14 0.16 CH3 S 2.48 2.19 0.29 In generale è meglio considerare l'effetto della corrente d'anello come un indice qualitativo dell'aromaticità, piuttosto che quantitativo 3. Spettri di assorbimento nell'ultravioletto Spettri di assorbimento uv di alcuni composti eteroaromatici: π (Benzene) Piridina Piridazina Pirimidina Piridina 1,2,4,5-Tetrazina (Naftalene) Chinolina Isochinolina Indolo π* n λmax, nm log ε 256 251 246 243 260 252 219, 275, 311 225, 270, 313 217, 266, 317 215, 226, 279 2.40 3.30 3.11 3.31 3.75 3.33 5.10, 3.75, 2.39 4.48, 3.59, 3.37 4.57, 3.61, 3.49 4.38, 3.70, 3.62 λmax, nm π* log ε 270 340 298 328 542 2.65 2.50 2.51 3.02 2.92 4. STIME TERMOCHIMICHE DELL'AROMATICITA‘ (Energie empiriche di risonanza) misure di entalpia standard di combustione (calorimetria) e di entalpia standard di idrogenazione Il calore di formazione si calcola sommando i valori di energia di legame per una struttura con legami localizzati. La differenza tra il valore calcolato e quello sperimentale si chiama energia empirica di risonanza. ENERGIE DI RISONANZA CALCOLATE Energie di risonanza per elettrone π (REPE) ed energie aromatiche di alcuni eterocicli Energie empirica di risonanza kcal/mole Benzene Piridina Chinolina Pirrolo Indolo Tiofene Furano 35.9 27.9 48.4 21.6 46.8 29.1 6.2 (kJ/mole) (150) (117) (200) (90) (196) (122) (68) benzene REPE 0.065, energia aromatica 118 naftalene REPE 0.055 eterociclo piridina pirimidina pirazina chinolina isochinolina pirrolo pirazolo imidazolo tiofene furano indolo benzofurano benzo[b]tiofene isoindolo isobenzofurano benzo[c]tiofene REPE (b) 0.058 0.049 0.049 0.052 0.051 0.039 0.055 0.042 0.032 0.007 0.047 0.036 0.044 0.029 0.002 0.025 energia aromatica kJ mol-1 107 104 103 94 69 51 - 96 29/11/2010 Gli azabenzeni sono composti aromatici con un grado di stabilizzazione per risonanza simile a quello del benzene, ma un po' più basso. Gli eterocicli fusi con un anello benzenico sono un po' meno stabilizzati La delocalizzazione negli eterocicli a cinque termini varia in relazione agli eteroatomi presenti. Il furano è un sistema molto più localizzato di pirrolo e tiofene. REATTIVITA' DEI COMPOSTI ETEROAROMATICI TAUTOMERIA DEI COMPOSTI ETEROAROMATICI Composti con sostituenti –NH2, -OH, -SH possono essere in equilibrio tautomerico X N H N X XH XH N H La posizione dell’equilibrio è stata determinata con spettri UV, IR, NMR N X = NR, O, S N O H 2-piridone λmax (EtOH) N OH N O CH 3 2-idrossipiridina 229 (log ε 3.85) 300 (3.70) N 230 (3.78) 305 (3.70) O CH 3 270 (3.55) in soluzione prevale il 2-piridone (almeno 90%) tautomeri prevalenti con gli altri sostituenti N NH 2 N H S 97 29/11/2010 N N S N H 15N NMR δ(N ) 1 SH N 179.7 N N S N CH 3 N 180.1 S CH 3 63.7 N solvente: D3CSOCD3, riferimento: CD3NO2 circa 97% S N H Natura del solvente e concentrazione influiscono sulla posizione dell'equilibrio prevale a concentrazione 10-7M ed in fase gassosa 2-idrossipiridina 2-piridone dimero (legame idrogeno) in solventi non polari N In solventi polari O H H O H + N N -O differenze di polarità tra i tautomeri e quindi differenze di legame idrogeno In fase gassosa differenze di stabilità ΔE empirica di risonanza tra e OCH 3 N 6.5 kcal/mole (27 kJ/mole) N O CH 3 + OH N .. N H + N H N+ OH O O- N H O- + N H O L'aromaticità relativa ha scarsa influenza sulla posizione dell'equilibrio La reattività della miscela di tautomeri non è necessariamente legata al tautomero prevalente Altri esempi di tautomeria prototropica: O OH non esiste "piridone" neutro N+ H H N H N N N N N N N N N H H H N H tautomero più stabile quando X = S energia di attivazione considerevole entrambi i tautomeri si possono isolare in forma pura OEt OEt N processo veloce, bassa energia di attivazione O OH H X X H tautomero più stabile quando X = O, NR 98 29/11/2010 COMPOSTI ETEROAROMATICI A SEI TERMINI PIRIDINA (AZABENZENE) + + N N N + N - N - - Le reazioni di piridina e sali di piridinio mostrano analogie con tre sistemi modello: 1. ammine terziarie reazioni all'N 2. benzene reazioni di sostituzione; resistenza all'addizione ed alla 3. immine coniugate attacco di nucleofili in α e γ (protonazione, alchilazione, acilazione, formazione di N-ossido, coordinazione con acidi di Lewis) apertura d'anello Il sito più ricco di elettroni (centro nucleofilo) è l’N Reazioni con reagenti elettrofili (v. strutture di risonanza) 1. PROTONAZIONE Piridine ed alchilpiridine sono basi deboli, che formano sali con acidi forti. Sostituenti ad attrazione elettronica (soprattutto in 2 e in 4) diminuiscono la basicità; sostituenti a rilascio elettronicola aumentano .. N + H + H + pKa = 5.29 N+ N .. H + pKa = 11.16 + N H H H Spiegare! 2. ALCHILAZIONE + R X N+ N+ N .. I solido cristallino, solubile in acqua X = alogeno, tosile X - SN2 R CH3 3. ACILAZIONE Reazione facile, ma reversibile, con alogenuri acilici ed anidridi: si può sfruttare usando la piridina come catalizzatore in reazioni di acilazione O - + R C N .. X N+ X C O H 3C N CH3 H 3C N+ R + R C YH = (CH3)3COH Y + HX N neutralizzato con un eccesso di piridina CH N+ 3 catalizzatore più efficace (maggiore concentrazione dell'addotto) N C O R O Y H C O R 99 29/11/2010 4. COMPLESSAZIONE CON ACIDI DI LEWIS si formano complessi stabili, isolabili, usabili comne reagenti + SO3 piridinio N-solfonato Blando reagente di solfonazione N+ N .. SO3- + BH3 N-borilpiridinio + NO +BF 2 4 N .. N+ NO2 CF3SO3- N+ F agente riducente, blando e selettivo N+ - BH3 N .. BF4- Tetrafluoborato di N-nitropiridinio agente nitrante blando trifluorometansolfonatodi N-fluoropiridinio agente fluorurante 5. REAZIONE CON PERACIDI (trasformazione in N-ossido) CH3CO2H + H2O2 O H3 C C O OH + N .. N+ CH3CO2H O- Gli N-ossidi sono importanti perché il gruppo N-O può delocalizzare sull’anello sia la carica positiva, sia quella negativa. - N+ N+ N+ O O O N+ O - N+ O- + + .. N O- .. N O- .. + N O- 100 29/11/2010 Sostituzioni Elettrofile Aromatiche L’eteroatomo attira elettroni (-I, -R), impoverendo l’anello e rendendo difficile la reazione con gli elettrofili ll prodotto cinetico della reazione della piridina con elettrofii è la COORDINAZIONE AL DOPPIETTO ELETTRONICO DI N. Questo rende ancora più difficile la sostituzione elettrofila al C + E+ N+ E N Reattività relativa verso la sostituzione elettrofila aromatica NO2 kpiridina/kbenzene = 10-6 > > > N NO2 NO2 E+ sul C Usando condizioni di reazione molto drastiche + + + E+ E E N N N E N H E + posizioni 3 e 5 H H + N N H E + N + N E H N E (N con ottetto incompleto) H E H + instabile E + N H E H + N instabile (N con ottetto incompleto) L'effetto dell'azagruppo può essere bilanciato da sostituenti a rilascio elettronico (-OR, -NR2) ALCHILAZIONE ed ACILAZIONE di Friedel-Crafts NON AVVENGONO NO2 NITRAZIONE NaNO3 + H2SO4 fumante a 300°C N (< 5% !) Cl N Cl2 + AlCl3 (eccesso) ALOGENAZIONE rese moderate Br Br2 in H2SO4 fumante a 130°C ALOGENAZIONE SOLFONAZIONE N N rese alte SO3H H2SO4 fumante + HgCl2 [o Hg(SO4)2] a 265°C N (75-80%) Le reazioni di sostituzione elettrofila aromatiche sono più facili con gli N-ossidi +NO 2 RCO3H N H NO2 NO2 [H] N+ N+ N+ O- O O- es.: Fe in AcOH es.: PCl3 NO2 N Un altro modo di rendere più reattiva la piridina verso i reagenti elettrofili è quello di trasformarla in litiopiridina. 101 29/11/2010 Le piridine litiate reagiscono facilmente con gli elettrofili. La 3-litiopiridina si ottiene dalla 3-bromo piridina (non si può Fare altrettanto con la 2-bromo e la 4-bromo) Li Br BuLi -100°C N O C Li + N Br N Br N OLi H2O N e però con BuLi C C OH N SOSTITUZIONE NUCLEOFILA (v. dopo) N O C È possibile ottenere la 2litiopiridina trattando con una base forte il suo complesso con esafluoroacetone (C carbonilico reso più elettrofilo dai 6 F) CF3 F3C - N LDA N+ O CF3 CF3 Li . .. OCF3 +N -70°C CF3 D2O N D Le sostituzioni elettrofile aromatiche sono più facili con sostituenti a rilascio elettronico CH3 HNO + H SO CH3 3 N 2 4 40°C N NO2 KNO3 H3C N H3C H 3C C H3C N H3C H2SO4, 100°C CH3 C CH3 CH3 CH3 rese buone SO3H H3C CH3 H3C C N C CH 3 CH3 CH3 N SO3 CH3 SO2 liquida, -10°C Alcossi ed idrossipiridine reagiscono facilmente del sostituente N prevale l'effetto orto + para orientante + N OR N OR Nelle piridine 2- e 4-alcossi sostituite le posizioni che risentono dell’effetto a rilascio elettronico del sostituente sono anche quelle che sentono solo l’effetto –I dell’aza gruppo. OR OR OR Come mai bastano condizioni così blande? E E + E+ NO2 E + E+ N N OR OR + E+ OR + N N E poco E N Quando il sostituente è in 3, la posizione 4 non è reattiva, perché risente ANCHE dell’effetto –R di N Le idrossipiridine (anche quando sono presenti in soluzione come tautomero minore) reagiscono con gli elettrofili in maniera analoga. OH N OH HNO3 + H2SO4 40°C rese moderate N NO2 102 29/11/2010 Br Br2 in H2O Br Br Br oppure N H O HNO3 + H2SO4 HNO3 + H2SO4 O2 N NO2 NO2 + O2 N OH N O N H AcOH OH N OH N Br2 in OH N OH N O2 N NO2 NO2 O N H O N H O2 N N H O Anche i prodotti daranno l’equilibrio tautomerico, spostato verso la forma carbonilica Sostituzioni Nucleofile Aromatiche con un buon gruppo uscente: meccanismo di addizione-eliminazione (aza gruppo stabilizza l’addotto negativo) - + YX N N Y - Y N - Y X N X Y X X X Y Y Y N N - + X- N Y X - N Y Y N - + Y- N X - - N + X- Y N X - X X + Y- Y N X + XN N X N+ La sostituzione nucleofila è ancora più facile con i sali di N-alchilpiridinio XR L’ordine di reattività delle cloropiridine è analogo a quello dei cloronitrobenzeni Cl Cl Cl Cl > > N N Cl N > > NO2 Cl NO2 NO2 103 29/11/2010 cloropiridine più reattive di clorobenzene ArCl + CH3O- Velocità relative per la reazione ArOCH3 + Cl- Cl Cl Cl Cl Cl Cl N 2.76x108 1 Cl N N NO2 9.12x104 NO2 NO2 2.10x1010 7.43x109 7.05x1010 5.64x105 Cl Cl + N Cl CH3 +N CH3 4.23x1019 2.62x1013 1.28x1021 Cl N+ CH3 Nu + Nu: Cl + Nu: Cl- N N N Cl- N Nu Nu: = NH2, -NH2, RS-, carbanioni stabilizzati La reazione è favorita da sostituenti ad attrazione elettronica O + - N O O2N O2N Cl + EtOH N - Cl N O2N Cl N O Et + H 7.3x106 volte più reattiva della 2-cloropiridina O Et H+ N OEt i sali di 2-alogeno-N-alchilpiridinio reagiscono con molti nucleofili +N X CH3 I- RCO2H O Et3N +N O CH3 C O + C N O R Y CH3 R Y- (Y-= t-BuO-) Le sostituzioni nucleofile possono essere catalizzate da acidi o acidi di Lewis si formano sali di piridinio NH3 ZnCl2 Cl N Cl NH3 N ZnCl2 N NH2 NH2 N la 2-bromopiridina più reattiva della 2-cloropiridina Perché? Le cloropiridine-N-ossidi sono più reattive delle cloropiridine 104 29/11/2010 Sostituzioni nucleofile di IDRURO La piridina è così reattiva con i reagenti nucleofili, che in alcuni casi la sostituzione nucleofila aromatica avviene anche in assenza di un buon gruppo uscente. 110°C - 1. con NH2 N + NaNH2 N(CH3)2 + H2 NH2 N meccanismo: (+ tracce di 4-NH2) H+ NaH + NaNH2 NH2 N H Na+ N NH Na+ N NH2 H 2 N NaH N NH2 posizione 2 più elettrofila (maggiore effetto induttivo di -N=) è importante la coordinazione di Na+ con l'aza gruppo La reazione avviene anche con piridine sostituite CH3 + NaNH2 N N CH3 CH3 CH3 + NaNH2 NH2 N N NH2 NH2 + NaNH2 CH3 N + NaNH2 H2N CH3 N H3C CH3 N H3C N CH3 rese scarse - 2. con OH + KOH fuso N vapore - 300°C resa bassa OH N O composti litioorganici o magnesioorganici 3. con R- o Ar + Δ N Li N H e CH3 CH CH3 3 R LiH R N H + RLi N Li N H E E+ N R L’intermedio su può trattare con un elettrofilo prima della riaromatizzazione, H isolati e caratterizzati N Li con i sali di N-alchilpiridinio le reazione con i nucleofili sono ancora più facili OH-, H2O N+ X R H N OH R pseudobase K3Fe(CN)6 N R O Si ha ADDIZIONE NUCLEOFILA, perché il prodotto è stabile (neutro) ed il gruppo uscente è cattivo. Il prodotto si può ossidare a piridone. 105 29/11/2010 La trasformazione della piridina in N-ossido favorisce anche la sostituzione nuclofila, sugli stessi atomi dell’anello favoriti per la sostituzione elettrofila: 2-, 4- e 6In alcuni casi l’attacco nucleofilo su sali di piridinio è seguito da perdita di un gruppo uscente sull'azoto - Ac2O + N+ C N+ O- O O O C N O C O C O C +N +N O- Cl P Cl O Cl P Cl C N H O C C O C + C O C O N O Cl O C P H Cl Cl N Cl Cl Cl E’ possibile apertura d'anello, in seguito a reazioni di nucleofili su piridina-N-ossido MgBr N+ O- + N H OMgBr N N OMgBr OH La reazione ha una certa utilità sintetica per preparare composti carbonilici insaturi .. N(CH3)2 N + Cl NO2 N H2O + (CH3)2NH H NO2 H3 C H2O 70°C N O CH3 NO2 NO2 RIDUZIONE più facile ridurre la piridina che il benzene. E' difficile avere riduzione selettiva Con idruri H H + LiAlH4 N con NaBH4 H+ non isolabili N H N H H riduzione facile con sostituenti ad attrazione elettronica complesso contenente sinteticamente utile in presenza di esteri cloroformiato H O Cl C OR , NaBH4 N -70°C, MeOH (R=Me) -78°C, EtOH (R=Ph) H N H CO2R Me2NCHO POCl3 C O H 81% N H CO2R 106 29/11/2010 facile Riduzione di Birch Il prodotto dipende da sostituenti e condizioni di reazione . . Na NH3 N - - Na+ N N .. Na N [O] - -N N NH3 N H H EtOH N N H - Na+ La riduzione di Birch di 2-metilpiridine porta ad un equivalente sintetico di cicloesanoni (utilizzati nella sintesi di steroidi) NaOH Na, NH3 R N R CH3 EtOH 1,4-diidropiridine CH3 N H R CH3 OO R O imitatori di NADH H H CONH2 CONH2 - H+, -2e N N R R utilizzate in laboratorio per riduzione di carbonili reattività aumentata da ioni Zn2+ e Mg2+ ALCHILPIRIDINE e ALCHENILPIRIDINE ACIDITA’ l gruppo aza rende acidi gli H di un metile pKa N CH3 - CH2 N N - CH2 CH3 2 N CH2 - - - N CH2 CH2 N N N CH3 - CH2 N CH2 33.5 N - CH2 CH2 - - CH2 - 26 N CH2 CH2 29.5 - CH2 N N CH2 N CH2 - N -CH CH3 CH2 CH2 N N - N - CH2 - CH2 42 - Le basi coniugate di 2- e 4-metilpiridina sono nucleofili Possono dare alchilazione, acilazione, condensazione aldolica, addizione coniugata 107 29/11/2010 Condensazione aldolica (CH3CO)2O N meglio con Ac2O o acidi di Lewis (la coordinazione all'N aumenta l'acidità del metile) .. N O CH3 H C O C O CH2 CH3 N CH CH OEt C O Li N - Li+ CH2 CH2 C N O 3-metilpiridina meno acida: si deprotona con NaNH 2 in NH 3 CH 3 N CH 3 BuLi S S CH 3 La diversa acidità si sfrutta per deprotonare selettivamente le dimetilpiridine CH 2 S N Alchenili in 2- ed in 4- possono essere attaccati dai nucleofili (addizione coniugata per la coniugazione C=C-C=N) R2NH.HCl N CH CH2 AcOH CH2 CH2 NR2 N IDROSSIPIRIDINE A causa dell’equilibrio tautomerico, danno le reazioni caratteristiche dell’OH fenolico o quelle caratteristiche di un carbonileinsaturo, a seconda del reagente. O O CH3I N O H p.f. 107°C H3C N O PCl5 N O CH3 O O O O solubile in acqua CH3ONa N OPCl4 N N Cl OCH3 AMMINOPIRIDINE La basicità della piridina è simile a quella dell’anilina, ma la 2ammino e la 4-amminopiridina vengono protonate solo sull’N eterociclico (stabilità per risonanza dell’acido coniugato, effetto elettronico del sostituente) BASICITA’ NH2 NH2 NH2 + NH2 NH2 NH2 N H N + H N+ H + + H+ N NH2 N+ H + N H N H 108 29/11/2010 Lo stesso vale per le dialchilamminopiridine N(CH3)2 N(CH3)2 N(CH3)2 N(CH3)2 + N(CH3)2 N(CH3)2 N(CH3)2 N + H N+ H + + H+ + N H N+ H N pKa = 9.70 N H N H Le amminopiridine danno le reazioni caratteristiche delle ammine aromatiche. Da notare che con acido nitroso il sale di diazionio si isola solo dalla 3-amminopiridina: quelli provenienti dalla 2ammino e dalla 4-ammino sono instabili e nel mezzo di reazione reagiscono ulteriormente. + N NH2 HNO2 NH2 H2O N N N H2O N -O Sono più stabili i sali di diazonio derivati dagli N-ossidi: + HNO2 + N N2 N + N N - N Nu facile CO2H N CO2H > N acido picolinico O C O- +N H N O N CH3 nicotina H NO+ N N acido isonicotinico acido nicotinico .. N +N H Spiegare! N Per chi è interessato: questo è uno dei motivi per cui il fumo fa male H CO2 CO2H > CO2H Reazione acido-base intramolecolare In ambiente basico sono due i centri nucleofili: per esempio, si può alchilare sia il carbossilato che l’azoto N decarbossilazione N H N+ H N Nu N - CO2 CO2H CO2 O + N N O N ACIDI PIRIDINCARBOSSILICI CO2H base OH H2O + N H3C NO e ossidazione N H3C NO N apertura d'anello CH3 N NO H + N O potenti cancerogeni 109 29/11/2010 1. SINTESI DI HANTZSCH La sintesi più generale delle piridine è ancora quella di Hantzsch (1857-1935): due molecole di un composto β-dicarbonilico reagiscono con una molecola di aldeide ed una di ammoniaca. Si forma una diidropiridina sostituita, che si ossida a piridina con acido nitrico. C O H C H O H O H H C O O C NH3 esempio: CO2Et O N EtO2C H3C N H CO2Et HNO3 EtO2C CH3 H2SO4 H 3C H 3C 2 EtOH, 2 CaCO3 CO2Et CH3 N 65% 89% 1. KOH, H2O 2. CaO, D CH3 Provart a scrivere un meccanismo plausibile per questa trasformazione N 2 H2O CO2Et O ossidazione C + H2C O + NH3 EtO2C H3C O H O N H 2 H2O O C N Hantzsch (1857-1935) Il prodotto è sempre una piridina simmetricamente sostituita CH3 O2N O2N O Se si vuole una piridina sostituita in modo non simmetrico, bisogna eseguire la sintesi in due stadi, trattando un composto β dicarbonilico con l’aldeide e poi aggiungendo ammoniaca ed un composto β -dicarbonilico diverso EtO EtO + NH2 H O O 110°C O H OEt O O OEt EtO EtO CH3 O N OEt H CH3 OEt (1992) 53% 2. Da composti 1,5-dicarbonilici e ammoniaca H H H ossidazione H H O O NH3 2H2O H N H H N Con composti 1,5-dicarbonilici insaturi si ottengono direttamente le piridine H H O O NH3 2H2O H N esempio: H3C + NH3 O O H3C N H (1996) 110 29/11/2010 DIAZINE, TRIAZINE Ancora con carattere aromatico, ma si allontanano dal benzene Caratteristiche generali:della reattività: Con l'aumentare del numero di -N= si abbassa l'energia degli orbitali molecolari π l'attacco elettrofilo sul C diventa sempre più difficile l'attacco nucleofilo sul C diventa sempre più facile. Con l'eccezione del C-5 della pirimidina, tutti i C dell'anello sono in posizionedi tipo orto o para con almeno un aza gruppo: N N N N N N N N N i cationi provenienti da attacco elettrofilo sull'N sono meno stabilizzati rispetto ai corrispondenti composti piridinici diazine e triazine sono più difficili da N-alchilare e N-ossidare le sostituzioni elettrofile avvengono solo se ci sono sostituenti a forte rilascio elettronico le sostituzioni nucleofile sono più facili con la pirimidina che con la piridina PIRIMIDINA (1,3-DIAZABENZENE; 1,3-DIAZINA) Y Cl Sostituzioni Nucleofile Aromatiche N Cl N N N N N + ClN - NH2 Cl EtOH N N > Y N N Cl Cl N Cl N N Ordine di reattività: Y Cl Y- N + NH3 N Cl + NH2 N N Cl 2 : 3 resa 95% Però, usando pirimidina marcata con 15N e NH2- come nucleofilo N* N * -33°C Meccanismo: Ph NH2N* N * Cl * N Ph Ph H H2N N* * N - Cl -NH N H Ph * N Cl N* H ? KNH2, NH3 Ph N* Cl N H * NH2 * NH N* N * NH2 Meccanismo SN(ANORC) Addition of Nucleophile, Ring Opening and Ring Closure comune in reazioni di diazine e triazine con KNH2 111 29/11/2010 CHINOLINA e ISOCHINOLINA 5 5 4 6 3 7 2 N 8 3 7 N2 8 1 chinolina 4 6 1 isochinolina Un insetto peruviano (Peruvian fire stick) secerne chinolina da ghiandole dietro la testa, per difendersi dai predatori (rane, ragni, formiche) Sostituzioni Elettrofile Aromatiche di preferenza sull'anello carbociclico, in posizione 5 e/o 8 (le posizioni analoghe alle α del naftalene, sull’anello benzenico, meno impoverito di elettroni dalla presenza del gruppo aza) NO2 HNO3 , H2SO4 + 0°C N N NO2 43% N 35% NO2 HNO3 , H2SO4 N N 0°C + N NO2 8% 72% D2SO4 150°C H2SO4, SO3, 90°C N Br2, AlCl3 Br N SO3H N + D N N Br Br + però Br2 NO2 N Br+ Br2 .. N N Br N Br H Br ? N Br H H N+ Br Br Br H+ N H Br Br + Br2 112 29/11/2010 Sostituzioni Nucleofile Aromatiche Reagiscono in maniera analoga alla piridina: i nucleofili preferiscono l’anello eterociclico, più povero di elettroni Sostituzione di Cl (o altro buon gruppo uscente) con Nu- (RO-, RS-, R2NH) meccanismo di addizione-eliminazione + Na NH2 1. NH3 liquida 80% 2. H+ N CO2H CO2H N NH2 N 1. NH3 liquida + K NH2 71% N 2. H+ NH2 La diversa reattività dei due anelli permette la sostituzione selettiva CH2 C N Cl Cl N CH CN NaNH2 Cl N Sostituzione di idruro: con gli stessi reagenti che la danno con la piridina RLi N R NaNH2 N LiH H N OH -K+ KOH 225°C N NH3 H2 NH2 O -K + N N OH- H N O H N OH N+ HCl Cl Cl Con NaOCl la reazione è più facile, perché si passa attraverso un sale di chinolinio (Cl+ da NaOCl) NaOCl Addizioni Nucleofile Aromatiche I sali di chinolinio addizionano i nucleofili, analogamente ai sali di piridinio N+ CH3 OH- H N OH CH3 H2O K3Fe(CN)6 RCOCl N O CH3 CNCl- N+ N N COR COR Ossidazioni CN H L’anello piridinico è più resistente all’ossidazione dell’anello benzenico N Δ CO2H CO2H KMnO4 N CO2H CO2 N acido chinolinico isolabile per ossidazione elettrochimica 113 29/11/2010 Sintesi della chinolina O + R NH2 R N H H2O, H2 1. Sintesi di Skraup addizione coniugata sost. elettrofila aromatica + β -eliminazione tautomeria H H + O NH2 H HO H+ H+ O N H N H H2O ossidazione [O] N N H La reazione si effettua scaldando insieme a 130°C anilina, glicerolo(=1,2,3-propantriolo), acido solforico concentrato e nitrobenzene Spiegare la funzione di tutti i reagenti COMPOSTI ETEROAROMATICI A CINQUE TERMINI Sono composti aromatici ricchi di elettroni e perciò reattivi con gli elettrofili Ordine di reattività: > .. N N > .. O .. .. S .. > O perché più elettronegativo S per orbitali 3p furano pirrolo PIRROLO tiofene Le mappe di potenziale elettrostatico mostrano un difetto elettronico sull’N (blu) e una maggiore densità elettronica sull’O (rosso) Basicità: l’N del pirrolo NON è basico (il doppietto serve per l’aromaticità) + N H H + N H + H+ H N H H + H H N + H H N H H H + N H H Con acidi forti la protonazione avviene, ma sull’anello (in prevalenza in posizione 2) H H N+ H Con acidi MOLTO forti in parte il pirrolo si protona anche in 3 114 29/11/2010 Acidità: il legame N-H è relativamente acido (stabilità dell’anione per risonanza) - - NaNH2 .. N H .. N Na+ NH3 - N .. N .. N .. - N .. RLi Servono basi molto forti N H N - Li+ Sostituzioni Elettrofile Aromatiche Il pirrolo è un composto aromatico ricco di elettroni e perciò reattivo con gli elettrofili però... Acidi forti (come H2SO4), con pKa minore di -4, non si possono usare con il pirrolo Il pirrolo protonato fa da elettrofilo sul pirrolo non protonato H N H H N H + H+ N+ H .. N H + N H polimero N+ H Servono perciò condizioni molto blande + Meccanismo e orientamento: + N H NITRAZIONE E N H H H E + N H E+ E N H H H N H Ac2O, 20°C N H NO2 + 14 : 1 N H piridina, 100°C N H Br E prodotto secondario N H N+ H O N Br N H SO3H SO2Cl2 NBS ALOGENAZIONE E N H prodotto principale E SO3 SOLFONAZIONE E + N H H NO2 HNO3 N H + N H Et2O N H Cl + Cl N H O Br Br2 Se si bromura con Br2, anche in assenza di acidi di Lewis si ha sostituzione in tutte le posizioni N H EtOH, 0°C Cl Br Br N H Br 115 29/11/2010 Il pirrolo reagisce anche con gli elettrofili molto deboli (ad esempio, sali di diazonio, + reazione di Mannich) N2 Cl- CH2O CH2N(CH3)2 N H N N H N H (CH3)2NH H+ N Reazioni come Nucleofilo Il pirrolo non è nucleofilo, ma lo è la sua base coniugata ALCHILAZIONE esempio: R X .. N -+ K N KX .. N H R H3C NaH H2 SO2 Cl N SO2 .. N - NaCl Na+ H3C ACILAZIONE R .. N -+ K O C N(CH3)2 esempio: Cl N C KCl R + N H O O tBu O tBu DMAP N N O O H + N(CH3)2 "anidride Boc" O O O tBu N-Boc-pirrolo N FURANO Il furano reagisce facilmente con gli elettrofili, con reazioni simili a quelle del pirrolo Le differenze principali sono: Il furano è considerevolmente meno aromatico del pirrolo. Ha una tendenza a dare prodotti di addizione, piuttosto che di sostituzione. Anche quando alla fine si ottengono prodotti di sostituzione, si dimostra che talvolta si passa attraverso intermedi di addizione. La sostituzione avviene di preferenza in posizione 2- piuttosto che in 3-, con una selettività maggiore di quella del pirrolo O O F F F F con F C C O C C F O C O O O C CF3 C CF3 CF3 N H O 6000 : 1 C CF3 O 6 : 1 Anche con il furano va evitato l’ambiente acido N H polimerizzazione con acidi di Brønsted e di Lewis (H2SO4 conc. o AlCl3) con acidi minerali acquosi, a caldo scissione come enol eteri + H H O O H O + + O H H H2O O H H O+ H H H2O OH H+ O O emiacetale!! 116 29/11/2010 Il furano è meno aromatico: dà anche reazioni di addizione; anche i prodotti che sembrano di sostituzione possono derivare da reazioni di addizione. Br2, O Br O miscela di prodotti di addizione Br2,CS2, -50°C O Br2 O -5°C H3C H O CH3OH 10°C H CH 3 O O meccanismo: Br+ H CH3OH O + O Br H3C H O O H3C Br O Br- O+ CH3OH H3C O O O CH3 Se l'attacco dell'elettrofilo avviene in presenza di un nucleofilo, si hanno reazioni di addizione, soprattutto a bassa temperatura. Il prodotto di addi-zione può dare successiva eliminazione. In assenza di nucleofilo, l'intermedio carbocationico viene deprotonato, con formazione del prodotto di sostituzione. O NO2+ AcO- H3 C -5°C C piridina O NO2 O O NO2 35% NO2+ BF 4 O O NO2 14% Altri elettrofili seguono il meccanismo classico O H3C Acilazione di Friedel-Crafts O O CH3 SnCl4 O O piridina O CH3 O SO3 Solfonazione C O SO3H Il furano reagisce anche con gli elettrofili deboli, ma NON REAGISCE con i sali di diazonio Il furano, proprio perché meno aromatico, dà reazioni reazioni caratteristiche dei dieni coniugati, come le cicloaddizioni (reazione di Diels-Alder) O O + O O O O O O Il prodotto di cicloaddizione puo subire apertura dell’anello eterociclico, con utili applicazioni sintetiche. O + CO2CH3 C C CO2CH3 CO2CH3 O CO2CH3 OH H+ CO2CH3 CO2CH3 117 29/11/2010 TIOFENE l tiofene è un po' meno reattivo del furano con i reagenti elettrofili, molto meno reattivo del pirrolo, ma ancora più reattivo del benzene (103-105). S Il tiofene ha un notevole carattere aromatico e dà reazioni di sostituzione elettrofila aromatica quasi esclusivamente in posizione 2 (in 3, <1%). CHO S (CH3)2NCHO, POCl3 NO2 S HNO3 Ac2O,-10°C CH3COCl COCH3 S SO2Cl2, Δ S SnCl4 + N S CHCl3, AcOH SO3 N2 piridina, a caldo Cl- Cl S NBS, Br S N SO3H S Il tiofene è stabile in ambiente acido La riduzione con H2/catalizzatore è difficile (il catalizzatore viene avvelenato da S). Si può effettuare con Ni-Raney in solvente inerte ( rimozione dello zolfo: importante farlo sul petrolio) Ni-Raney R S R CH2 CH2 CH2 CH2 R' R' [X] SINTESI R R Metodo generale O X O X = NH, O, S 1. Sintesi di Paal-Knorr (pirrolo) H H + RNH2 O O H3C O O CH3 PhH, a ricadere H NH3 H3C HO N H3C H CH3 CH3 O OH H2N H3C N H N R 2 H2O CH3 H3C HO N H OH H2O CH3 2. Sintesi del furano H H acido + O O O H2O 118 29/11/2010 t t t Bu TsOH (cat.) Bu t t Bu Bu t O O H H+ PhH, a ricadere O O H2O t Bu O Bu OH t Bu Bu S 80% 3. Sintesi del tiofene H H "S" + S O O H2O P 2S 5 CH3 O O CH3 CH3 PhMe, a ricadere S S S S H CH3 SH S S H2S H+ CH3 80% 3 INDOLO 2 N1 H Reagisce facilmente con gli elettrofili (e con il protone), in posizione 3 + H H .. N E H H E .. + E+ N H N+ E H E H E + N H N H N+ H Addotto sigma più stabile, perché l’anello benzenico non perde l’aromaticità Acidità e basicità analoghe a quelle del pirrolo base pKa = -3.63 N - N + H H .. N H H+ H H + N H 119 29/11/2010 CHO NO2 PhCONO2 (CH3)2NCHO, POCl3 20-35°C N H N H 0°C COCH3 (CH3CO)2O N H Δ N H Cl NCS, CH3OH, 20°C N H NBS, CCl4, 20°C Br SO3 + N2 piridina, a caldo Cl- N H SO3H N N N H N H tautomeria: H H O OH H O OH N H N H IMIDAZOLO 4 5 tautomeria 3 1 5 N 2 N1 N L'anello dell'imidazolo è presente nell'amminoacido essenziale istidina e nel suoprodotto di decarbossilazione, l'istamina 2 O 3 H C HO La tautomeria rende non definita la posizione dei sostituenti in 4 o in 5 H3C 4 H3C N3 2 5 H N N H2 N N H H2 N istidina istamina N H presente in siti attivi di enzimi H N1 5 4 N1 H H H N 4 N H N H N 2 Spiegare! 3 4(5)-metilimidazolo Acidità e Basicità: l'imidazolo è una base più forte ed un acido più forte del pirrolo - N N N N - H+ -H+ pKa = 14.5 N N H H+ -H+ H N+ H N N N+ H H pKa = 7.0 Al pH fisiologico (circa 7.4) è presente sia l'imidazolo neutro che quello protonato 120 29/11/2010 Reazioni come nucleofilo (-N=) L’azoto con il doppietto elettronico sull’orbitale sp2 è basico e nucleofilo N ALCHILAZIONE R N+ R X N N H H -H+ N N R N Le N-alchilazioni si eseguono meglio in ambiente basico N + R-X N X- - O O ACILAZIONE N R C C R -H+ N+ X N N reagente d itrasferimento di acile N N H H C R O O O N + N - R'NH2 N R' MgX C R N R R N COR R' MgBr N + C N H NHR' O R'OH N C + R N H OR' L'imidazolo può catalizzare l'idrolisi di esteri e di altri derivati acilici, RCOX. Il tipo di catalisi dipende dalla natura di X a) con X buon gruppo uscente: O N + N H N X R N + H R N N R R C H 2O C O H+ C X O- N H + N O- R H N + N + C OH2 H N O- b) con X cattivo gruppo uscente: N N H + H2O N N H +N C X R -H+ R N N O X- C O O O + C + R OH2 H N+ C C H+ + -OH R Catalisi nucleofila OH Catalisi basica N H Reazioni al C Sostituzioni Elettrofile Aromatiche L'imidazolo ha la reattività di un pirrolo con un sostituente a forte attrazione elettronica complicazioni: l'N-3 è facilmente protonato o attaccato da altri elettrofili conseguenze: Le alchilazioni e le acilazioni di Friedel-Crafts non avvengono, la nitrazione in acido solforico è difficile 121 29/11/2010 Orientamento: N+ N N N N H E + N H H H + E H N+ E H H INSTABILE + E+ N H E N N H N N E H N H + N E N+ E H H N H Sostituzioni Nucleofile Aromatiche Avvengono al C-2, in presenza di un buon gruppo uscente, più facilmente se c'è un altro gruppo ad attrazione elettronica N H3C O2 N H3C N N 75°C Br + NH3 O2 N CH3 N 200°C + HN N Br CH3 N N CH3 60 h N NH2 N CH3 O2N Cl O2 N N N CH3 + NaCN 100°C N C N N CH3 PORFIRINE -O C Sono costituite da quattro anelli pirrolici, tenuti insieme da ponti di un C. Sono molto diffuse in natura. H3C Ferro protoporfirina IX N HN - 2 CO2 N. N .. Fe. .. N N eme NH N CH3 CH3 H3C PURINA 6 1 N 2 H 5 N 7 6 1 N 8 N 4 N9 2 3 N7 8 tautomeria N 4 N 3 H 9-H-purina 5 9 7-H-purina possono essere N-alchilate o N-ossidate, ma IL SITO DI REAZIONE DIPENDE DAI SOSTITUENTI PRESENTI e dal REAGENTE. Nelle sostituzioni nucleofile il Cl sul C-6 è sostituito più facilmente del Cl sul C-2 Cl N Cl N NH2 N NH3, CH3OH N H 100°C N N Cl N N H 122 29/11/2010 ACIDI NUCLEICI CENNI STORICI sono stati isolati dai nuclei delle cellule più di 100 anni fa L'alterazione del DNA di batteri non virulenti li trasforma in modo irreversibile in batteri virulenti. 1944 Viene proposta la struttura a doppia elica. Si ottengono i primi risultati nello studio della struttura di DNA e RNA. 1953 Viene determinato il codice con cui la sequenza di nucleotidi è tradotta in amminoacidi. Si determinano meccanismi con cui l'RNA fa da intermedio nel processo. Si produce DNA ricombinante al di fuori delle cellule, in grado di replicarsi e di esprimersi in Escherichia coli. Inizio dell'ingegneria genetica. 1960-69 Sviluppo dell'analisi e della sintesi degli acidi nucleici con metodi che combinano chimica ed enzimologia. Stabilire la sequenza di basi di un gene e sintetizzare acidi nucleici sono operazioni di routine. 1973 Anni ’70-’80 oggi COMPOSIZIONE DEGLI ACIDI NUCLEICI 2 x 104 ÷ 3 x 1010 Sono polimeri ad elevato peso molecolare Gli acidi nucleici (DNA e RNA) si idrolizzano nei monomeri componenti idrolisi RNA (acido ribonucleico) D-ribosio, acido fosforico, adenina, guanina,citosina, uracile a caldo idrolisi 2-desossi-D-ribosio, acido fosforico, adenina, guanina,citosina, timina DNA (acido desossiribonucleico) a caldo basi puriniche NH2 1 2 6 N 5 O 7 H N 8 N 4 N9 3 H ADENINA 6-amminopurina 1N 6 2 H2N 7 5 N 8 N 4 N9 3 H GUANINA 2-ammino-6-idrossipurina basi pirimidiniche 5 6 4 NH2 N3 1 N2 O H CITOSINA 4-ammino-2-idrossipirimidina O H H3C 5 4 N3 6 1 N2 O H TIMINA 2,4-diidrossi-5-metilpirimidina O 5 6 3 H 4 N 1 N2 O H URACILE 2,4-diidrossipirimidina 123 29/11/2010 le basi eterocicliche con sostituenti con O esistono sotto forma carbonilica Esempio: NH2 NH N N N R O NH2 H N R N O N R cheto-immina cheto-ammina OH enol-immina > 99.99% R = H (citosina), D-ribosio (citidina), 2-desossi-D-ribosio (desossicitidina) TAUTOMERIA DELLE BASI PIRIMIDINICHE E PURINICHE uracile O OH 3 H 4 N 2 1 5 6 N H O N H O N N OH O N N N O N H OH N OH H O H N OH N OH timina O H3C 5 6 OH 3 H 4 N 2 1 N H H3C O N H citosina O H3C N O N H NH2 NH2 4 3 N 2 1 5 6 N N H O OH H3C N OH N N O H H3C O OH N N H H3C OH N N OH NH2 N OH N O H -NH2 non entra in modo significativo nella tautomeria) adenina NH2 6 1N 2 N 4 N9 H 8 N 3 (il protone dell’anello imidazolico si sposta solo tra le posizioni 7 e 9, senza andare sull'anello a sei termini) NH2 H N N 7 5 N N N O H N guanina O H H2 N N1 6 2 N 3 7 5 N 4 N9 H H 8 H2 N N N N OH N N H2N N N H OH H N N N N H2N per ciascun tautomero si possono scrivere strutture di risonanza A pH fisiologico non sono ionizzate (protonazione a pH <3.3, deprotonazione a pH>10) 124 29/11/2010 idrolisi blanda RNA idrolisi blanda nucleosidi (NH3 in H2O) (NH3 in H2O) DNA NUCLEOSIDI: O NH2 1 N 2 HO 5' 4' H 7 65 N 8 3 N 1' O 4' OH R N HO 1' OH R R = OH guanosina R = H desossiguanosina N H N N O N HO O O OH R OH R R = H desossitimidina R = OH H O uridina idrolisi enzimatica idrolisi parziale NH2 NH2 N O O P -O O 5' N N N N N O HO O OH R R = OH, H nucleotidi DNA nucleotidi - R = OH citidina R = H desossicitidina O O H3 C O O 2' OH R R = OH adenosina R = H desossiadenosina RNA N 8 3' HO NH2 7 65 H2N 2 N 4 N9 3 HO 5' N 4 N9 O 3' 2' N1 - O P -O N N O 3' O R esteri fosforici dei nucleosidi in 5' o 3' 125 29/11/2010 STRUTTURA DEGLI ACIDI NUCLEICI La struttura primaria di RNA e DNA è costituita da nucleotidi legati come esteri difosfato attraverso le posizioni 5' e 3' DNA R = H, R' = Me NH2 R = OH, R' = H RNA OOH Forme abbreviate: C U G N Forme abbreviate: A N P A C G T O OH OH OH OH O pACGU d(pACGT) N O N dpApCpGpT P OO P O P O OO P P pApCpGpU P P P P P N O O - O P N O O P NH2 R O P R N O N N O N R R' O NH2 O N O N O O O R ecc. l legame fosfodiestere non è molto flessibile. La conformazione favorita ha le sequenze di atomi C4'C5'-O5'-P e P-O3'-C3'-C4' in catene antiperiplanari. I due piani formano un angolo al P di circa 80°, evitando così la sovrapposizione dei doppietti elettronici degli O esterei. base O HO C4' C3' R i piani formano un angolo di circa 80° O3'O -O P O- base C5'O O O5' C4' R si evita l'interazione repulsiva tra le coppie di elettroni degli O esterei O ecc. DNA La dimensione del DNA è spesso indicata con kbp (coppie di chilobasi, kilobase pairs): la singola molecola che costituisce un tipico cromosoma umano è circa 105 kbp Cromosomi umani maschili da K.P.C.Vollhardt, Organic Chemistry 126 29/11/2010 Struttura: due catene complementari, tenute insieme da interazioni non covalenti: - legami idrogeno - forze di stacking delle basi legame idrogeno ottimale N A:T, A:U, C:G (coppie di Watson e Crick) H N H.........O N N A N .........H N T zucchero N N O zucchero Struttura secondaria: H O .........H N N G N H ......... N zucchero N N H ......... O H C N zucchero due catene di nucleotidi, tenute insieme da legami idrogeno ed avvolti attorno allo stesso asse, formando una spirale in cui la catena zuccherofosfato è all'esterno Nella notazione abbreviata la catena 5' 3' si scrive sopra alla catena 3' 5' A G C T T A G 3' 3' T C G A A T C 5' DNA in replicazione (microscopio elettronico) 5' da K.P.C.Vollhardt, Organic Chemistry, Freeman Ed. 127 29/11/2010 Pesi molecolari da 104 per tRNA (RNA transfer) a 107 per rRNA (RNA ribosomiale) RNA Struttura primaria: Struttura secondaria: catena lunga, regolare, non ramificata di ribonucleotidi legati 3' 5' zucchero-fosfodiestere sezioni di catena si piegano su se stesse e sono tenute insieme da legami idrogeno e da interazioni lipofile tra le basi Caratteristiche: Õ sequenze complementari (A:U, G:C) Õ distanza costante tra i due scheletri (legame idrogeno sempre tra una purina ed una pirimidina) Õ regioni abbastanza corte, disperse all'interno di sequenze di RNA a filamento singolo Õ struttura ordinata "a trifoglio" LIPIDI L'isolamento di biomolecole dai fluidi biologici (idrolizzati per separare i carboidrati dai loro agliconi) o da materiale secco di origine animale o vegetale di solito inizia con l'estrazione con un solvente organico. Carboidrati, nucleotidi e proteine restano in acqua o come fase solida I composti estratti, relativamente non polari, prendono il nome di lipidi Lipidi: composti strutturalmente diversi, accomunati dalla solubilità in solventi relativamente polari (cloroformio, etere dietilico) Grassi, oli, cere Sono i componenti in quantità maggiore e sono usati da piante ed animali, come riserve di energia esteri di acidi grassi Con "acidi grassi" si intendono acidi carbossilici a catena lunga, con numero pari di atomi di C, saturi o insaturi, con numero di atomi di C di solito tra 12 e 20. 128 29/11/2010 cere: esteri semplici di alcooli a catena lunga esempio: CH3(CH2)14CO2(CH2)29CH3 O O esadecanoato di triacontile (cera d’api) grassi e olii sono trigliceridi: triesteri del glicerolo (1,2,3-triidrossipropano) O CH2 OH R' CH2 O O O CH CH OH CH2 OH glicerolo R 1,2,3-triidrossipropano O R, R', R" possono essere uguali o diversi, saturi o insaturi R" O CH2 O da 12 a 20 C R C Catene sature rendono il trigliceride solido a temperatura ambiente (grasso); la presenza di uno o più doppi legami fa sì che il trigliceride sia liquido a temperatura ambiente (olio) Per idrolisi basica i grassi danno glicerolo e i carbossilati degli acidi grassi (saponi) O R C O CH2 O C R' O CH O CH2 O C R" NaOH CH2 OH CH OH H2O CH2 OH glicerolo + O Na+ - O C R' O R C O- Na+ O Na+ -O C R" I saponi sono caratterizzati da una testa polare (carbossilato) e da lunghe catene non polari: in acqua non si sciolgono, ma si aggregano dando micelle, che sono disperse e la fase sembra omogenea. CO2- 129 29/11/2010 H2O H2O H2O H2O H2O H2O H2O H2O unto H2O H2O H2O H2O H2O H2O H2O SO3 Na+ Sullo stesso principio si basano i detergenti (solfonati di sintesi) O CH3 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 C OH acido stearico (acido ottadecanoico) CH3 CH2 CH2 CH2 14 C C C H H H 11 H C C H H C 9 O CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 C 1 OH acido linolenico (acido 9,11,14-ottadecatrienoico) 130 29/11/2010 Fosfogliceridi: sono diesteri dell’acido fosforico O R CH2 O O CH R O il glicerolo è esterificato con due acidi grassi e un monoestere dell’acido fosforico O CH2 O P O R' O R' contiene una carica positiva per esempio da + HO CH2 CH2 N(CH3)3 colina si trovano quasi esclusivamente nelle membrane cellulari O O R C O CH2 O C R O C H O + CH2 O P O CH2 CH2 N(CH3)3 L OFosfatidilcolina (una lecitina) O R C CH2 O C R O C H O + CH2 O P O CH2 CH2 NH3 O- Fosfatidiletanolammina (una cefalina) 131 29/11/2010 glicosfingolipidi cerammidi sfingosina R'=COR, R"=glicoside R' = COR, R"=H R',R" = H sfingolipidi H OH H N CH R' CH2 O R" H OH NH CH R" sfingomielina O CH2 O P O O OH N(CH3)3 + componente del rivestimento mielinico delle cellule nervose Terpeni - si trovano in praticamente tutte le piante e tutti gli animali - hanno diverse funzioni contengono un numero di atomi di C multiplo di 5: si ripetono sequenze di 4 C + 1C in catena laterale La struttura di 5 atomi di C si chiama “unità isoprenica”: l’estremità con la ramificazione si chiama “testa”, l’altra estremità si dice “coda”. coda testa Il nome “unità isoprenica” viene dall’isoprene (metilbutadiene); in realtà l’unità coinvolta nel processo biogenetico è l’isopentenil pirofosfato isoprene metilbutadiene O O O P O P OOOisopentenil pirofosfato I terpeni più piccoli contengono due unità isopreniche 132 29/11/2010 Terpeni con due unità isopreniche (C10) Terpeni con tre unità isopreniche (C15) Terpeni con quattro unità isopreniche (C20) Terpeni con sei unità isopreniche (C30) monoterpeni sesquiterpeni diterpeni triterpeni Le giunzioni più comuni sono testa-coda, ma non mancano anche giunzioni testa-testa o coda-coda esempi: mircene (alloro) due unità isopreniche monoterpene (testa-coda) α-pinene 10C: 2 unità isopreniche monoterpene (conifere) limonene 10C: 2 unità isopreniche monoterpene (limone) coda mircene testa testa coda α-pinene 133 29/11/2010 15C: 3 unità isopreniche sesquiterpene zingiberene (zenzero) CO2H H O H O HO OH HO CO H CH2 CO2H 2 Gibberellina A13 20 C: diterpene ormone della crescita nelle piante CO2H CH2 acido gibberellico (considerato terpene, anche se C 18) β-Carotene giunzione coda-coda C 40: tetraterpene fitoene C 40: tetraterpene biosintesi HO squalene colesterolo C 30: triterpene biosintetizzato per dimerizzazione di due unità di sesquiterpeni (C 15) 134 29/11/2010 struttura ciclica del ciclopentanoperidrofenantrene Steroidi 12 13 17 C D 11 1 10 9 2 A 3 4 B 8 14 16 15 7 5 spesso in 10 e 13 ci sono metili (metili angolari); in 17 ci può essere una catena di C La struttura tridimensionale degli steroidi varia con il tipo di giunzione degli anelli 6 le giunzioni tra gli anelli B e C e tra gli anelli C e D sono sempre trans la giunzione tra gli anelli A e B può essere trans o cis A Composto di riferimento: B biciclo[4.4.0]decano (decalina) H H H H H H H 2.5 Å H H H H H H H H H H tutta sedia H H H H H H H trans-decalina H H H H H H HH H H barca-sedia H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H 2.17 Å cis-decalina Struttura tridimensionale degli steroidi: faccia β CH3 H3C CH3 H3C R R H faccia α H 5-α 5-β La famiglia degli steroidi con la giunzione A-B trans si chiamano “5-α”, quelli con giunzione cis si indicano con “5-β”. 135 29/11/2010 Nomenclatura degli steroidi I nomi sistematici degli steroidi si basano sull'alcano tetraciclico saturo, che ha lo stesso scheletro di atomi di C 21 18 12 19 11 1 2 10 3 4 5 9 22 20 13 17 24 23 16 14 15 8 7 25 C1-C27 C1-C24 C1-C21 C1-C19 C1-C18 26 27 6 COLESTANO COLANO PREGNANO ANDROSTANO ESTRANO Le deviazioni da questi scheletri base è indicata con un prefisso. I sostituenti ed i doppi legami sono indicati con i relativi prefissi e desinenze, accompagnate dall'indicazione numerica della posizione ed eventualmente dalla posizione α o β (se si trovano, rispettivamente, al di sotto o al di sopra del piano medio dello steroide). esempi: O OH O Progesterone C 21: 4-pregnen-3,20-dione HO O Nandrolone semisitematico:19-nortesterone (nor = manca) sistematico: 17β-idrossi-4-estren-3-one Colesterolo 5-colesten-3β-olo Il colesterolo è l'unico steroide abbondante nei vertebrati, ma non ha attività ormonale 136 29/11/2010 CH3 H3C CO2H CO2H H HO HO acido litocolico acido 3α-idrossi-5β-colan-24-oico Androgeni: H3C OH H3C H3C O H H H3C H HO testosterone H H H3C OH H H H H HO H3C aldosterone (mineralcorticoide) H HO (estrogeno sintetico) (glucocorticoide) H CH H H H3C OH CH3 H H3C H O etinilestradiolo idrocortisone H H3C OH C H H progesterone (un progestinico) O CH H H O H3C HO H3C O H H O OH H H O H3C OH C H OH H H3C H3C estradiolo O O H androstendione H3C O estrone H O H HO H H androsterone Estrogeni: HO H3C H H O H3C O H H O noretindrone metandrostenolone (progestinico sintetico) (Dianabol) 137 29/11/2010 Prostaglandine Sono acidi carbossilici con 20 C ed un anello. Insieme a trombossani e leucotrieni, costituiscono il gruppo degli eicosanoidi (dall'acido eicosanoico) 9 8 acido prostanoico 10 11 1213 6 14 1 3 5 7 2 4 16 15 CO2H 18 20 17 19 sono coinvolte nella stimolazione o nella inibizione del muscolo liscio; nella regolazione della secrezione gastrica; nella regolazione della pressione sanguigna; nella regolazione dei muscoli della respirazione; intervengono in processi infiammatori, nervosi, riproduttivi. Nomenclatura delle prostaglandine Per la nomenclatura si usano nomi semisistematici 1. si usano tre lettere maiuscole; le prime due sono PG (prostaglandina), la terza indica come è sostituito l'anello ciclopentanico O O O R' R" PGA R' R" PGB O R' R" PGC O PGE R" PGF CH2CH2CH2CO2H R' O OOH O R" O R" O PGD O R" C5H11 PGG R' R' R' O R' OH O O PGH PGI HO R" I trombossani si indicano con le lettere TX (tromboxane) i leucotrieni si indicano con le lettere LT (leucotrienes) R' O O R" TXA OH R' R" HO TXB 138 29/11/2010 La configurazione del C9 si indica con l'indice α (al di sotto del piano) o β (al di sopra del piano) 2. La catena laterale legata al C 8 si chiama catena α; la catena laterale legata al C 12 si chiama catena ω; nelle catene laterali ci possono essere doppi legami: il numero di doppi legami si indica con un indice 3. catena α R'= 4 7 6 catena ω R"= 13 2 3 5 6 oppure CO2H 1 14 15 16 18 14 20 oppure 17 19 4 7 5 15 16 13 O CO2H 1 19 17 OH OH 2 3 18 20 HO CO2H HO CO2H HO OH Prostaglandina E1 H H O O OH Prostaglandina F2α H CO2H H CO2H OH Trombossano A2 O prostaciclina HO OH H OH CO2H H S O Leucotriene D4 H2N NH CO2H 139