LA FUNZIONE DEGLI ZUCCHERI CLASSIFICAZIONE DEGLI ZUCCHERI LE MOLECOLE DA CUI DERIVANO GLI ALDOSI ED I CHETOSI D-ALDOSI D-ERITROSIO D-GLICERALDEIDE D-TREOSIO H D-RIBOSIO D-ALLOSIO D-ALTROSIO D-ARABINOSIO D-GLUCOSIO D-XILOSIO D-MANNOSIO D-LIXOSIO D-GULOSIO D-2-DEOSSIRIBOSIO D-IDOSIO D-GALATTOSIO D-TALOSIO EPIMERI D-CHETOSI DIIDROSSIACETONE D-PSICOSIO D-ERITRULOSIO D-FRUTTOSIO D-RIBULOSIO D-SORBOSIO D-XILULOSIO D-TAGATOSIO IL D-GLUCOSIO: DALLA PROIEZIONE DI FISCHER A QUELLA DI HAWORTH 1° passo: ruotare la struttura di Fischer di 90°, verso destra C H O Rotazione verso destra OH HO OH OH _ = H_ HOCH2 OH lato destro CH2OH OH C=O OH OH il lato destro è ora in basso 2° passo: avvicinare la testa alla coda della molecola. Prima di chiuderla, ruotare il C-5 per portare l’OH, che deve reagire con il gruppo aldeidico, nel piano dell’anello CH2OH OH OH CH2OH H H C =O C=O HO OH HO OH OH OH PROIEZIONI DI HAWORTH Struttura piranosica Struttura furanosica O O furano pirano 6 6 5 HOCH2 4 H H O H 3 OH H 2 5 OH OH α-D-ribofuranosio 1 HOCH2 1 H HOCH2 CH2OH O H 4 OH HO 3 2 OH H α-D-fruttofuranosio La sua posizione La sua posizione indica la serie sterica indica il tipo di anomero 5 H 4 HO H OH 3 H O H H 2 1 OH OH α-D-glucopiranosio a e e a a 1 e e a a e ZUCCHERI RIDUCENTI E NON Gli zuccheri con il carbonio anomerico libero (cioè in forma semiacetalica), sono riducenti. L’ equilibrio tra forma ciclica chiusa e forma aperta, permette al gruppo carbonilico di reagire con i tipici reattivi dei gruppi aldeidici (Tollens e Fehling). Nel caso degli zuccheri i reattivi di Tollens e Fehling reagiscono anche con i chetosi. O O OH H H Acetale: Acetale Zucchero non riducente Semiacetale: Semiacetale Zucchero riducente OH O C H Reattivo di Fehling: Cu2+ in ambiente alcalino Reattivo di Tollens: Ag(NH3)2+ Ag (Specchio di argento) OR Cu2O < 0,1 % (precipitato rosso bruno) OSSIDAZIONE DEI MONOSACCARIDI Per trattamento con un energico ossidante, come l’ HNO3, è possibile ossidare sia il gruppo carbonilico sia l’ultimo gruppo alcolico producendo gli acidi aldARICI Proteggendo il gruppo aldeidico è possibile ossidare solo l’ultimo guppo alcolico producendo gli acidi aldURONICI COOH C OH C H C OH C OH CH2OH ACIDO GLUCONICO CHO COOH C OH H C OH HNO 3 C H HO C H C OH H C OH C OH H C OH CH2OH COOH ACIDO GLUCARICO H HO H H Br 2 /H 2 O Per trattamento con un blando ossidante, come l’ acqua di bromo, è possibile ossidare il gruppo carbonilico producendo gli acidi aldONICI H HO H H H HO H H CHO C OH C H C OH C OH COOH ACIDO GLUCURONICO LATTONI Gli acidi derivanti dalla ossidazione dei monosaccaridi danno una reazione di esterificazione intramolecolare nei casi in cui si possa formare un anello a cinque o a sei atomi. L’estere ciclico ottenuto per perdita spontanea di acqua, è noto come lattone. CH2OH COOH H C OH β HO C H γ H C OH δ H C OH CH2OH α Acido gluconico δ HO γ OH β CH2OH OH O C−OH γ α OH δ HO H2O O OH β α O OH D-glucono-γ-lattone RIDUZIONE DEI MONOSACCARIDI ALDITOLI Sono presenti in natura, ma si possono ottenere per riduzione di aldosi e chetosi con NaBH4 o H2 in presenza di metalli di transizione (Ni) come catalizzatori CH2OH H HO H H C OH C H C OH C OH CH2OH D-GLUCITOLO (SORBITOLO) CH2OH HO HO H H C H C H C OH C OH CH2OH D-MANNITOLO CH2OH H C OH HO C H H C OH CH2OH XILITOLO CH2OH H C OH H C OH CH2OH ERITROLO Il sorbitolo, sorbitolo presente in molte varietà di frutta, viene utilizzato come dolcificante per diabetici. Lo xilitolo viene usato come dolcificante di caramelle e gomme da masticare “senza zucchero” DERIVATI DEI MONOSACCARIDI AMMINOZUCCHERI Contengono un gruppo amminico (-NH2), in posizione 2, al posto di un ossidrile 4 HO 5 O H HO 1 4 H OH H 3 H 2 H OH 5 O H H OH H 2 3 H NH2 H 4 1 OH NH2 GALATTOSAMMINA GLUCOSAMMINA 6 OHCH2 OHCH2 OHCH2 H 6 6 6 HO 5 O H H OH H 3 H OHCH2 2 HN HO 1 4 OH C H O 5 O H H OH H 3 H 2 HN CH3 1 OH C CH3 N- ACETILGLUCOSAMMINA N- ACETILGALATTOSAMMINA 6 OHCH2 5 HO 4 H H O HOOC C CH3 O H 1 H 3 H H O 2 HN OH C O CH3 N- ACETILMURAMICO Sono importanti costituenti polisaccaridi naturali di molti DERIVATI DEI MONOSACCARIDI ESTERI FOSFORICI 2 OH 1 OH OH OH Ribosio 5 fosfato O - O - P - O-CH2 5 O- H 4 HO H OH 3 H H Fruttosio 1,6 bis fosfato 6 = - O O - P - O-CH2 O H2C -O - P - OOO 2 5 HO H H 4 3 OH - H - 1 - H - O - P - O-CH2 O O 4 H H 3 6 = = - O 5 = O O H H 2 OH Glucosio 6 fosfato 1 OH DISACCARIDI I semiacetali ciclici, come i monosaccaridi, possono reagire con gli alcool per dare acetali ciclici stabili detti glicosidi. glicosidi Il legame “acetale ciclico-alcool” prende il nome di legame Oglicosidico. glicosidico La formazione di un tale legame tra due monosaccaridi produce un disaccaride: MALTOSIO ( forma β ) α-D-glucopiranosil (1 Glc (α1 4) β-D-glucopiranosio 4) Glc Si ottiene dal malto ed è usato nella preparazione di alimenti per l’infanzia O H CELLOBIOSIO (forma β ) β-D-glucopiranosil (1 Glc (β1 4) β-D-glucopiranosio 4) Glc Si ottiene dall’idrolisi parziale (chimica o enzimatica) della cellulosa E’ lo zucchero del latte (5-8 % nel latte umano e 4-6 % nel latte di mucca) LATTOSIO (forma β ) 6 CH2OH O HOCH2 1 SACCAROSIO H E’ lo zucchero alimentare, ricavato industrialmente dalla barbabietola e dalla canna da zucchero POLISACCARIDI (GLICANI) OMOPOLISACCARIDI AMIDO È un polimero dell’ α-glucosio e rappresenta l’ omopolisaccaride di riserva dei vegetali. Si accumula nelle radici, nei tuberi, nei semi, nei bulbi, sotto forma di granuli di aspetto caratteristico per ogni vegetale. Può essere molto idratato in quanto forma legami idrogeno con l’acqua. Risulta costituito di due polimeri diversi: Amilosio (mediamente il 20 %), catena non ramificata. Amilopectina (mediamente l’80 %), catena ramificata Catena di amilosio 50 – 5000 unità Segmento elicoidale di amilosio Ramificazione nell’amilopectina Amilopectina È costituita da più di 106 di unità monosaccaridiche e presenta una ramificazione ogni 24-30 unità di glucosio. Ramificazione 4 Catena principale Estremità non riducente 4 Estremità non riducente 1 Estremità non riducente 4 Estremità riducente Ramificazione Interazione amilosio- amilopectina nei granuli di amido Le catene di amilopectina formano strutture a doppia elica sia con un’altra catena di amilopectina sia con una di amilosio. I residui di glucosio alle estremità non riducenti sono rimossi enzimaticamente durante la mobilizzazzione intracellulare dell’amido per la produzione di energia Granuli di amido in un cloroplasto GLICOGENO E’ il polisaccaride di riserva degli animali; è localizzato, sotto forma di granuli, nelle cellule epatiche e muscolari. È costituito da più di 50000 unità ed ha una struttura molto simile a quella dell’amilopectina con la differenza di una maggiore ramificazione (una ramificazione ogni 8-12 unità di glucosio). ramificazioni ramificazioni Estremità riducente Catena principale ramificazioni Granuli di glicogeno in un epatocita CELLULOSA Polimero lineare del β-glucosio, è il polisaccaride più abbondante della biosfera. È costituito da un numero variabile di unità, compreso tra 300 e 15000, tenute insieme da legami O-glicosidici di tipo β 1 4. Nella conformazione più stabile ciascuna unità è ruotata di 180° rispetto a quella che la precede. Ciò porta alla formazione di lunghe molecole lineari nastriformi, insolubili in acqua, stabilizzate da legami idrogeno intracatena. intracatena Catene parallele di cellulosa tenute insieme da legami idrogeno intercatena Ciò conferisce elevata resistenza meccanica e limitata estensibilità alla struttura che può quindi assolvere funzioni strutturali. Rappresenta il principale componente delle pareti cellulari dei vegetali. Del legno costituisce il 50 %, del cotone quasi il 100 % Organizzazione della parete cellulare delle cellule vegetali Gli animali non sono in grado di digerire la cellulosa perchè sprovvisti degli enzimi (CELLULASI), CELLULASI capaci di scindere i legami glicosidici di tipo β . Le cellulasi sono presenti in alcuni microorganismi simbionti localizzati nel rumine dei ruminanti ed in alcuni protozoi presenti nell’intestino delle termiti. CHITINA Un corto segmento di chitina La chitina è un omopolisaccaride lineare di unità di N-acetil-D-glucosammina unite da legami β 1 4. Differisce chimicamente dalla cellulosa solo per la sostituzione dell’ossidrile in C2 con un gruppo amminico acetilato. Forma fibre come la cellulosa e come questa non è digerita dai vertebrati. E’ il principale componente dell’esoscheletro di circa un milione di specie di artropodi (insetti, aragoste e granchi). Probabilmente dopo la cellulosa, è il polisaccaride più abbondante in natura. ETEROPOLISACCARIDI MUCOPOLISACCARIDI ACIDI O GLICOSAMMINOGLICANI Polissaccaridi la cui unità ripetitiva è un disaccaride composto da 2 derivati monosaccaridici diversi, aventi cariche negative. Spesso questi polisaccaridi sono associati a proteine (mucoproteine) mucoproteine Acido ialuronico (ialuronato a pH fisiolgico). E’ il più abbondante tra i mucopolisaccaridi; è un polimero lineare e la sua catena contiene circa 50.000 unità disaccaridiche costituite di acido glucuronico ed N-acetil glucosammina in legame β(1-3). E’ presente nel rivestimento cellulare e nella sostanza basale extracellulare dei tessuti connettivi dei vertebrati, nel fluido sinoviale delle articolazioni e nell’umor vitreo dell’occhio. Condroitin 4-solfato. E’ un polimero a corta catena di circa 20-60 unità disaccaridiche costituite di acido glucuronico ed N-acetil galattosammina 4-solfato. E’ presente nella cartilagine, nei tendini, nella parete dell’aorta. Spesso è associato a proteine. Cheratan solfato. E’ un polimero a corta catena di circa 25 unità disaccaridiche costituite di D galattosio ed N-acetil glucosammina 6-solfato. E’ presente nelle cartilagini, nelle ossa ed in numerose altre strutture (artigli, corna, unghie, becco, capelli). PROTEOGLICANI Macromolecole della superficie cellulare o della matrice extracellulare, costituite da uno o più glicosamminoglicani (GAG). Questi sono uniti ad una proteina di membrana o ad una proteina secreta, mediante un ponte trisaccaridico: NH GAG Gal Gal Xyl O CH2 CH C Come proteine di membrana: modulano l’ interazione di ligandi con i loro specifici recettori di membrana. Come proteine della matrice extracellulare: ancorano le cellule e legano molecole della matrice, contribuendo così a formare un intreccio che conferisce resistenza meccanica alla matrice. Aggregato proteoglicanico della matrice extracellulare Struttura proteoglicanica di una proteina integrale di membrana O proteina PEPTIDOGLICANI: le pareti cellulari dei batteri L’unità di base ricorrente nella struttura del peptidoglicano è il muropeptide che consiste di un disaccaride, N-acetil glucosammina ed N-acetil muramico in legame β(1-4), a cui è attaccata una catena laterale tetrapeptidica: OHCH2 OHCH2 H HO H O H OH H H 1 H 4 O O H H NH HC CH3 C O C O CH3 N ALA GLU LYS ALA muropeptide O H H OH NH C O CH3