VIDEO (anno di produzione 2014) NEFRECTOMIA RADICALE LAPAROSCOPICA IN RENE SINISTRO ECTOPICO ILIACO L.Zegna, S. Zaramella, A.Volpe, R. Tarabuzzi, G. Bondonno, B. Cavallone, C. Terrone. Clinica Urologica, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Ospedale Maggiore della Carità, Novara. Scopo del Lavoro Presentiamo il caso di una donna di 65 anni giunta alla nostra attenzione per riscontro, ad esami ematochimici di controllo del diabete, di anemia, piastrinosi e stato infiammatorio. Vengono eseguite ecografia e TC addominale con riscontro di rene sinistro ectopico e malruotato, in sede pelvica. Al polo inferiore si riscontra neoformazione di circa 10 cm. Anche la vascolarizzazione appare anomala, in quanto la vena renale sinistra sbocca in vena cava inferiore in sede ortotopica, mentre l'arteria renale sinistra origina a livello della biforcazione aortica. Esiste inoltre una piccola arteria accessoria polare superiore, originante dall'aorta. Materiali e Metodi Si decide di eseguire nefrectomia radicale laparoscopica con paziente in posizione supina. Accesso al peritoneo con tecnica open sovraombelicale destra. Si posizionano 1 trocar di Hasson, 1 trocar da 12 mm sulla linea della successiva estrazione del pezzo (Pfannenstiel) e 3 trocars da 5 mm. Il rene sinistro appare adeso al sigma e in stretta prossimità con l'utero. Si mobilizza il sigma e si incide il peritoneo parietale posteriore a livello della doccia parietocolica sinistra. Si identifica la vena gonadica sinistra e la si seziona. Si identifica la vena renale sinistra e l'aorta, dalla mesenterica inferiore fino alla biforcazione. Si isola l'arteria renale principale, che mima il decorso dell'arteria sacrale media ed un piccolo ramo polare superiore ad origine aortica. Si sezionano l'arteria principale, il vaso polare e la vena renale. Il rene viene progressivamente mobilizzato e isolato dall'utero. Si ricerca con difficoltà l'uretere che viene infine identificato e sezionato. Si rimuove il rene con l'ausilio di endobag. Si esegue linfoadenectomia lateroaortica e iliaca comune sinistra. Si rimuovono i pacchetti linfonodali in endobag. Si esegue infine emostasi con Tabotamp fibrillare e si posiziona drenaggio tubulare Risultati Il decorso postopertorio è stato regolare. Il drenaggio è stato rimosso in 3°GPO e la paziente è stata dimessa in 4° GPO. Il dolore post-operatorio è stato perfettamente controllato. Discussione La nefrectomia radicale laparoscopica è ormai utilizzata in molti centri come tecnica standard per il trattamento di tumori organo-confinati, in quanto caratterizzata da minor degenza postoperatoria, minore probabilità di complicanze e rapida ripresa delle attività quotidiane. In quest'occasione, tuttavia, la complessità del caso poteva scoraggiare un approccio laparoscopico, per la sede e le dimensioni del tumore, nonchè per la presenza di una anomala vascolarizzazione,. Si è però deciso di procedere con tecnica minivasiva in considerazione dell'esperienza maturata presso il nostro Centro. Conclusioni Si è dunque dimostrato che seppur con un aumento del tempo operatorio rispetto alla tecnica open, la tecnica laparoscopica in centri ad alta esperienza rappresenta una valida alternativa alla chirurgia a celo aperto anche in casi complessi come quello descritto.