invecchiamento e demenze, conosciamoli meglio

INVECCHIAMENTO E
DEMENZE:CONOSCIAMOLI
MEGLIO
L’INVECCHIAMENTO
mercoledì 19 ottobre
2011
L’invecchiamento
“Non esiste una perfetta definizione
dell’invecchiamento . Ma, come l’amore o
la bellezza, la maggior parte di noi lo
conosce quando lo prova o lo vede”.
(Hayflick L.)
Cenni storici e aspetti generali
• ‘700: problema dell’invecchiamento, della salute
dell’anziano e della longevità
• 1867: “Lezioni sulle malattie dei vecchi e sulle malattie
croniche” di Jean Martin Charcot
• 1914: Nascher conia il termine GERIATRIA
• Anni ’40: > della popolazione anziana = > di nuove
malattie (es Alzheimer)
• 1976: National Institute on Anging
Psicologia dell’invecchiamento
Processi ed attività psichiche dell’essere
umano senescente, senile e longevo
Invecchiamento
Percorso fisiologico e naturale che investe la
persona nella sua multidimensionalità ,
biologica, psicologica e relazionale
Processo non uniforme e disomogeneo
Fattori che condizionano l’invecchiamento
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Patrimonio genetico
Ambiente familiare e sociale
Malattie e traumi subiti
Opportunità e difficoltà incontrate
Clima relazionale
Educazione
Perdite e disadattamenti
Affetti
Progetto personale
Desiderio di vivere e di essere
Invecchiamento e culture
La popolazione anziana cresce…
• Ippocrate (V sec. a. C.): 56 anni = inizio della vecchiaia
• Dante: 45 anni = inizio vecchiaia
• Oggi: vecchiaia = età pensionabile (65 anni – Von Bismarck)
•
•
•
•
•
Giovani anziani (65 – 74 anni)
Anziani (75 – 84 anni)
Grandi vecchi (> 85 anni)
Longevi (> 90 anni)
Ultracentenari (più di 6.000 in Italia)
• Moderna cultura geriatrica: vecchiaia = decadimento
cognitivo (demenza) e funzionale (disabilità)
anziano giovane anziano-anziano anziano sano anziano malato
(65 – 74 anni)
(> 75 anni)
paesi industrializzati: + anziani = - nascite
• XX sec. : aspettativa di vita > 40 anni c.a (> 65 anni = 16%
popolazione italiana; prossimi 10 anni 31%)
•
Aumento vita media: donne 81 anni e uomini 75
Aumento vita media
Miglioramento dell’igiene (personale, ambientale e
alimentare)
Miglioramento dell’alimentazione
Controllo delle malattie infettive (antiobiotici e vaccini)
Controllo delle nascite
2030 : >65 anni = 14 milioni = un anziano su tre abitanti
Invecchiamento sano
E anche in casa di riposo….
Anziani fragili
• FRAGILITA’
frango = rompere = rischio di rottura
Continua stimolazione dei processi
cognitivi, affettivi e relazionali
Processo positivo di invecchiamento
Università Terza Età – pensionamento graduale –
laboratori protetti – “riconversione produttiva”
Differenze di genere:
uomini e donne
invecchiano diversamente
• In media le donne vivono più a lungo degli
uomini
• ISTAT (proiezione fino al 2020)
65 – 74 anni
80 M / 100 F
75 – 84 anni
62 M / 100 F
> 84 anni
43 M / 100 F
• effetto coorte di una particolare generazione
colpita da una o più guerre
• Comportamento degli uomini a maggior rischio
di salute
• Maggiore predisposizione maschile
alle patologie cardiovascolari
• Motivi di origine sociale
• Per le donne > rischio di patologie
invalidanti (Alzheimer, ecc) e >
rischio di ospedalizzazione
Alcune differenze
DONNE
UOMINI
Minor Rendimento cognitivo Rendimento cognitivo
maggiore
Miglior adattamento
all’invecchiamento
Diminuzione dell’autostima
dopo il pensionamento
Maggior sofferenza per
l’inserimento in CDR
Miglior adattamento
all’inserimento in CDR
Maggiore verbalizzazione
delle emozioni
Minore verbalizzazione delle
emozioni
DONNE
UOMINI
Maggior partecipazione alle Progressivo distacco dalle
attività sociali
attività sociali
Disadattamento “privato”
Disadattamento
comportamentale
Peggioramento della qualità Nessuna variazione nella
della vita dopo la
qualità della vita dopo
menopausa
l’andropausa
L’INVECCHIAMENTO
mercoledì 26 ottobre
2011
Modificazioni sensoriali e
cognitive in tarda età
• Con l’età nel cervello si riduce il numero dei neuroni
• - 100.000 neuroni ogni giorno
• Tra i 30 ed i 75 anni: - 20% del peso del cervello
• Intorpidimento attività molecolare – cellulare e del
cervello nel complesso
Percezione visiva
• Fibre del cristallino + rigide = presbiopia;
• cataratta (90% dei soggetti > 70 anni)
• Scarso adattamento al buio + diminuita
percezione della profondità = > possibilità di
cadute
• Cecità parziale o totale = dipendenza
• Visione danneggiata
isolamento sociale ,
solitudine e depressione
Percezione uditiva
• Difficoltà di udito in situazioni sociali di
conversazione dove è presente rumore di fondo
• Differenze di genere: uomini > perdita della
sensibilità uditiva rispetto alle donne
• Deficit uditivo
interpretazione errata della
realtà
• Effetti psicologici
isolamento sociale,
depressione, spunti interpretativi e persecutori
• Sordità grave
allucinazioni uditive
Gusto e olfatto
• Diminuzione del riconoscimento degli odori dopo
i 75 anni (pericolo per perdite di gas)
• Degenerazione all’interno delle papille gustative
• Diminuzione della sensazione gustativa
perdita del piacere per il cibo
alimentazione
insufficiente
debilitazione e malnutrizione
insorgenza di patologie (anche depressive)
Equilibrio
•
•
•
•
Capogiri e vertigini
Cadute, nausea e vomito
Ansia e imbarazzo
Agorafobia e isolamento sociale
Attenzione
• Declino delle funzioni attentive
• Minore capacità di distribuire le risorse attentive
(anche per problemi motivazionali)
• Maggior selettività verso i contenuti di maggior
interesse
• Diminuzione del mantenimento dell’attenzione
Apprendimento
• Riduzione dei processi alla base dell’apprendimento
• Riduzione dei processi di selezione degli stimoli
esterni
• > apprendimento basato sull’azione e non sulla
memorizzazione
• Capacità di apprendere conservate con tempi di
assimilazione più lunghi
Memoria
• Modificazioni intense legate all’età
• Accentuazione del declino in assenza di
motivazioni e in presenza di sofferenza emotiva
• Si riducono memoria iconica e a breve termine
• Riduzione delle capacità di ricordare fatti recenti
• Conservata la capacità di conservare ricordi di
eventi ed esperienze passate
• I deficit di memoria si combattono con l’esercizio
e l’allenamento.....ecco alcuni esempi
ripetizione di liste di parole
gioco del “Memory”
“saltinmente” (es. nomi di persona,
nomi di cose, di città, ecc)
parole crociate
Esercizi cognitivi per la memoria
Linguaggio
• Capacità normalmente invariate
• Eventuale riduzione legata a deficit di memoria
a breve termine
• Lieve riduzione della capacità di produrre le
parole (lessico attivo)
• Eloquio caratterizzato da ripetizioni,
rallentamenti, false partenze e pause troppo
lunghe
Coscienza e orientamento
• Capacità normalmente invariate
• In condizioni patologiche
disorientamento
tempo-spazio e confusione mentale
Perdita delle funzioni mnemoniche
La qualità della vita
La “qualità della vita” della persona
anziana
Assenza di deficit funzionali, percezione del
proprio stato di salute e del proprio
“benessere”
INDIPENDENZA
PERCEZIONE DI
SE’ E STILI DI
VITA
LEGAMI
FAMIGLIARI
CAPACITA’
FUNZIONALI
ASPETTI
SOCIALI
QUALITA’
DELLA VITA
STATO DI
SALUTE
ASPETTI
ECONOMICI
Il lavoro e il pensionamento
Pensionamento
Uscita dal mondo del lavoro
Perdita del “ruolo” di lavoratore
Sensazioni di disagio e di vuoto relazionale
Crisi di identità personale
Tempo libero = monotonia e ripetizione di gesti =
impoverimento di sentimenti e pensieri
Inutilità, inadeguatezza e disorientamento
Ristrutturazione e riorganizzazione del proprio
tempo a disposizione con nuovi progetti e
motivazioni
(es. viaggi, interessi ricreativi, culturali, sportivi ecc)
La famiglia
Cambiamenti nella struttura familiare
Cambiamenti nella percezione del ruolo
dell’anziano all’interno della famiglia
Fase “familiaristica”
fase “collettiva”
Legami famigliari
Legami affettivi
Qualità della vita
Ruolo del “nonno”
perdita di persone care
Attività sociale
• Il mantenimento di attività sociali è
indispensabile per il benessere fisico ed
emotivo
• Caratteristiche ambientali, storia ed ubicazione
geografica
• Attività creative, ricreative e sociali
• Attività sportive
• Attività di gruppo
“fare insieme”
La partecipazione ad attività sociali……
a) Stimola la socializzazione
b) Mantiene e stimola un funzionamento cognitivo
adeguato
c) Evita l’isolamento e la solitudine
d) Previene l’insorgenza di stati depressivi
e) Stimola la creatività e le capacità espressive ed
emotive
f) Aiuta a mantenere un ruolo nella società (es.
volontariato, laboratori artigianali e creativi)
g) Stimola la realizzazione personale
LE DEMENZE
mercoledì 09 novembre
2011
Il decadimento
cognitivo e le diverse
forme di demenza
DECADIMENTO COGNITIVO
Perdita progressiva delle diverse funzioni
cognitive quali la memoria, l’attenzione, il
linguaggio, la capacità di problem solving
e disorientamento spazio tempo
DEMENZA
“Sindrome clinica, a causa molteplice,
caratterizzata dalla perdita delle funzioni
cognitive, di entità tale da interferire con le
usuali attività sociali e lavorative”
(Geldamcher, 1996)
Cenni storici
• 20 d. C. Aulo Cornelio
Celso nel De Medicina: •
introduzione del
termine medico
DEMENZA (intesa come
un alterazione dell’intelligenza e
comportamento)
•
1800 Esquirol:
Demenza come quadro
clinico caratterizzato da
perdita di memoria,
capacità di giudizio e
attenzione
In passato:
DEMENZA=FOLLIA
DEMENZA =
INVECCHIMENTO
• Oggi: DEMENZA
invecchiamento e
progressiva “morte” delle cellule della corteccia
cerebrale
Caratteristiche della demenza
Sintomi cognitivi
Sintomi non cognitivi
Disorientamento temporale
e spaziale
Deficit di memoria
Alterazione del tono
dell’umore
Ansia
Disturbi del linguaggio
Sintomi neurovegetativi
Deficit di ragionamento e di
giudizio
Disturbi dell’attività
psicomotoria
Agnosia
Aggressività
Psicosi (deliri e allucinazioni)
Alterazione della personalità
Demenza lieve
•
•
•
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•
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•
•
•
•
•
Apatia
Meno interesse in passatempi o in attività
Non desidera di provare cose o esperienze nuove
Incapacità di adattamento ai cambiamenti
Difficoltà nel prendere decisioni o fare progetti
Difficoltà nei concetti complessi
Accusa gli altri di avergli rubato cose che non trova
Egocentrismo e scarso interesse verso i problemi altrui
Difficoltà nel ricordare eventi recenti
Perdita di controllo e continue ripetizioni
Irritabilità
Demenza moderata
• Dimenticanza completa di eventi recenti e talvolta di quelli
passati
• Confusione sugli orari, può andare a fare la spesa di notte
• Tendenza a perdersi in posti poco conosciuti
• Dimenticanze frequenti (es. pentole su fuoco e gas acceso)
• Tendenza a girovagare per le strade e a perdersi
• Comportamenti inappropriati (esce con addosso il pigiama)
• Vede o ascolta cose immaginarie
• Comportamenti ripetitivi
• Trascura l’igiene e l’alimentazione, si dimentica se si è lavato o
se ha mangiato
• Rabbia e perdita di controllo frequenti
Demenza grave
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
disabilità e dipendenza
Incontinenza generale
Non riconosce parenti o amici
Completa dipendenza per mangiare, lavarsi, vestirsi e usare i
servizi igienici
Si sveste in momenti inopportuni
Non riconosce oggetti di uso quotidiano
Difficoltà di comprensione e discorsi “senza senso”
Disturbi del sonno
Irrequietezza, ricerca di persone morte da tempo e richiesta di
bambini cresciuti da tempo
Aggressività se si sente aggredito – rinchiuso
Difficoltà a camminare
Delirium
disturbo dell’attenzione ad
insorgenza acuta, con decorso fluttuante e nella
maggior parte dei casi di breve durata (ore o giorni)
fino ad un massimo di 6 mesi; oltre questo periodo si
esclude il delirium e si deve pensare ad una demenza
Pseudo demenza depressiva
grave forma di
alterazione dell’umore con blocco psicomotorio che
compare in alcuni soggetti in età senile associata o
meno ad un quadro di arteriosclerosi cerebrale ; la
depressione si presenta come una demenza
Demenza
Esordio insidioso e graduale
Familiarità per demenza
Spesso anamnesi negativa per
depressione
Pseudodemenza
depressiva
Comparsa repentina e rapida
evoluzione
Familiarità disturbi psi.
Precedenti psichiatrici
Non consapevolezza dei
Consapevolezza dei disturbi
disturbi cognitivi
cognitivi e lamentele
Negazione dei propri insuccessi Forte autocritica ed enfasi sulle
difficoltà
Indifferenza verso il proprio
Eccessiva preoccupazione per il
stato psicofisico
proprio stato psicofisico
Ai test cognitivi frequenti
Ai test cognitivi spesso assenza
risposte “non so”
di risposte
Demenza
Delirium
Esordio graduale
Esordio improvviso
Patologia cronica, di solito
progressiva nel corso degli anni
Patologia acuta, che si risolve nel
giro di giorni o settimane
Generalmente irreversibile
Solitamente reversibile, talora in
modo completo
Disorientamento precoce
Disorientamento nelle fasi
avanzate
Decorso progressivo
Stato di coscienza mantenuto
fino alle fasi più avanzate
Attenzione mantenuta fino alle
fasi avanzate
Alterazioni psicomotorie nelle
fasi avanzate
Decorso fluttuante
Alterazione dello stato di
coscienza
Attenzione marcatamente ridotta
Notevoli alterazioni psicomotorie
Demenze primarie
Demenze secondarie
• Demenza di Alzheimer
• Demenza Fronto –
Temporale
• Malattia ai corpi di Lewy
• Demenza di Parkinson
• Degenerazione cortico –
basale
• Malattia di Huntington
• Demenze vascolari
• Demenza multinfartuale
• Disturbi endocrini e
metabolici
• Malattie infettive ed
infiammatorie del SNC
• Stati carenziali
• Sostanze tossiche
• Processi espansivi
intracranici
Demenza
emenza fronto - temporale
Demenza ai corpi di Lewy
Parte temporale
linguaggio, rallentamento
motorio e ridotta attenzione
• Allucinazioni e deliri
Parte frontale
apatia,
alterazione umore,
alterazione personalità
• Fluttuazione stato di
coscienza e dello stato
attenzionale
• Difficoltà attentive
Le diverse forme di demenza
le demenze
Alzheimer .
10%
30%
Demenze vascolari
60%
Altre forme di
demenza
La demenza di
Alzheimer
Caratteristiche generali
• 1906: Aloise Alzheimer fa una prima
descrizione del quadro clinico-patologico
• Lesioni extra ed intra neuronali a livello della
corteccia cerebrale
• Alterazione funzioni cognitive
• Esordio insidioso
• Difficoltà nella diagnosi precoce
• Diagnosi “certa”
presenza dei criteri clinici
per AD probabile ed evidenza
neuropatologica, bioetica e autoptica
Demenza stabilita attraverso test neuropsicologici
Deficit in due o più aree cognitive
Peggioramento progressivo della memoria e delle altre funzioni
cognitive
Nessun disturbo della coscienza
Inizio della malattia compreso tra i 40 e i 90 anni, più spesso dopo i
65 e in assenza di malattie sistemiche o altre malattie cerebrali che
potrebbero rendere conto di deficit progressivi della memoria e
dell’attenzione
Presenza di atrofia cerebrale alla TAC
Le diverse fasi della AD
Fase iniziale
•Minimo disorientamento
temporale
•Difficoltà nel ricordare
eventi recenti
•Perdita di iniziativa e di
interesse
•Ansia/depressione/negazi
one della malattia
•Consapevolezza che
qualcosa “non va”
•Difficoltà a trovare le
parole
•Capacità di comprensione
conservata
•Difficoltà sul lavoro e nella
vita quotidiana
•Assenza di alterazione
motoria
•Non riconoscimento dei
luoghi familiari
Fase intermedia
•Disorientamento spaziotemporale
•Deficit di memoria medio
– grave (memoria
autobiografica ed
episodica)
•Chiaro disturbo del
linguaggio
•Può presentare
allucinazioni
•Alterazioni
comportamentali (deliri,
allucinazioni e wandering)
•Necessità di essere
stimolato nella cura della
propria persona
•Aprassia ideativa e
ideomotoria
•Aprassia
dell’abbigliamento
Fase finale
•Completa perdita delle
abilità cognitive
•Difficoltà di
riconoscimento dei volti
•Messa in atto di
comportamenti non
adeguati in pubblico
•Aggressività e wandering
•Perdita di linguaggio (gergo
semantico, mutismo)
•Completa perdita
dell’autosufficienza (lavarsi,
vestirsi e alimentarsi)
•Incontinenza sfinterica
•Rigidità, bradicinesia e crisi
epilettiche
È importante sapere che…
Buona parte dei disturbi della demenza
sono in realtà dei tentativi della
persona di far fronte alla
disintegrazione delle sue capacità di
pensare e di ricordare
Qual’è la causa della malattia di
Alzheimer???
ATTUALMENTE LA CAUSA E’
SCONOSCIUTA!!!
Tuttavia...
…si
conoscono le NON CAUSE:
- Perdita di elasticità delle arterie
- Scarsa o eccessiva attività intellettuale
- Malattie sessuali trasmissibili
- Infezioni
- Esposizione ad alluminio o ad altri metalli
- Vecchiaia (non fa parte del normale
processo di invecchiamento)
LE DEMENZE
Mercoledì 16 Novembre
La famiglia del paziente
demente
Caratteristiche principali
• Alterazione profonda del normale
andamento del nucleo famigliare
• Sensazioni simili al “lutto” (evidenza che il
proprio caro “non è più lui”)
• Inversione dei ruoli
• Sentimenti e conflitti psicologici
• Stress psicofisico
Presenza in famiglia di una persona con
demenza
Sorveglianza continua e molto faticosa
Alterazione profonda del normale
funzionamento del nucleo familiare
Evidenza che il proprio caro “non è
più lui”
Perdita delle persona che era prima
“LUTTO”
Inversione dei ruoli
GENITORE
D
E
N M
O E
N N
Z
A
FIGLIO
D
E
M
E
N
Z
A
Sentimenti e conflitti psicologici
• Senso di colpa
difesa/non accettazione della
malattia
• Rabbia e aggressività
verso sé stessi, verso il
proprio caro, verso il destino, verso le istituzioni e
operatori
• Imbarazzo
• Angoscia
quando il paziente non è più in grado di
parlare, capire o riconoscere chiaramente
• Disgusto
• Amore e odio
E’ importante sapere che…
Conoscere e capire la patologia
Trovare strategie comportamentali
per gestire al meglio situazioni
stressanti
…E’ utile utilizzare il supporto
della famiglia organizzando
riunioni per condividere
equamente il carico assistenziale
e le diverse attività da svolgere
…Informare in modo semplice
ed onesto i bambini e gli
adolescenti della situazione e
dei comportamenti del paziente
e non scoraggiarli a visitare il
proprio caro malato
….dare informazioni
dettagliate sulla malattia ai
vicini di casa in modo da
evitare sentimenti di
imbarazzo e rabbia
….è naturale provare
sentimenti di rabbia e di
colpa e mettere in atto
talvolta atti aggressivi verso il
proprio caro
….è necessario disporre di
un po’ di tempo per se
stessi per evitare di essere
tesi, frustrati o risentiti,
….fare un’onesta e reale
valutazione delle proprie
possibilità e della propria
resistenza….
CASA DI RIPOSO
NON AUTOACCUSARSI!!!
NON E’ UN GESTO DI
ABBANDONO!!!
CHIEDERE AIUTO NON E’
UNA SCONFITTA MA UNA
RISORSA!!!
Suggerimenti utili
per…
…gestire reazioni catastrofiche e labilità
emotiva
• Mantenere la calma
• Allontanare la persona da ciò che la turba
• Rassicurare la persona tenendogli le mani
• Distrarre la persona nel caso pianga o rida
senza motivo apparente
• La presenza di lacrime non deve essere confusa
con la depressione
…il bagno e l’igene
l’igene
• Aiutare nella maniera minima possibile
• Incoraggiare la persona a lavarsi
• Passare nell’ordine la saponetta e l’asciugamano
• Supervisione (sorvegliare l’altezza e la
temperatura dell’acqua)
• Fare i complimenti quando la persona è pulita
piuttosto che criticarla quando è sporca o
trasandata
• Utilizzare tappetini antiscivolo e poca acqua
• Mai colpevolizzare
…aiutare la persona a vestirsi
• Mettere in ordine i vestiti sul letto così come
devono essere indossati
• Promemoria o aiuto diretto
• Gli abiti sporchi devono essere messi in posti
inaccessibili
• Vestiario semplificato ( con allacciatura sul
davanti, cerniere lampo e pochi bottoni, scarpe
senza lacci)
…durante i pasti
• Servire una pietanza per volta
• Mettere sul tavolo la posata che serve per quella
pietanza evitando quelle taglienti
• Cibi semplici da mangiare e molli (spezzatino, e
talvolta anche patatine e panini da mangiare con
le mani)
• Usare tovaglie di carta o plastica
• Usare stoviglie infrangibili
• Evitare la televisione
• Cercare il più possibile di seguire i gusti della
persona
..gestire
gestire l’insonnia e l’irrequietezza
notturna
• Scoraggiare il sonno durante il giorno
• Indurre la persona a camminare o a fare attività
fisica durante il giorno
• Mettere a proprio agio la persona prima di
andare a letto
• Programmare il bagno alla mattina se agita la
persona
• Evitare il caffè alla sera e la presenza di troppe
persone o stimoli
…fronteggiare perdita di oggetti e accuse
di furto
• Cercare di scoprire se la persona ha un luogo
consueto dove ripone gli oggetti
• Avere duplicati di chiavi
• Controllare sacchi dell’immondizia
• Rispondere alle accuse in modo gentile e mai
difensivo
• Convenire con la persona che l’oggetto è stato
perso e che la si aiuterà a ritrovarlo
…fronteggiare i deliri
• Ascoltare e cercare di comprendere
• Non discutere circa la veridicità
• Sottolineare gli aspetti di realtà
• se la persona è spaventata cercare di
rassicurarla con tono calmo e dandogli la mano
• Distrarre la persona spostando l’attenzione su
un oggetto reale che si trova nella stanza
…gestire le fughe e il girovagare
• Assicurarsi che la persona abbia con sé
qualcosa che ne renda possibile l’identificazione
• Serrature difficili da aprire
• Uscire con lui quando ne sente la necessità
• quando la persona viene ritrovata evitare di
mostrarsi arrabbiati e parlare con
calma, comprensione e affetto
…gesrtire la sicurezza in casa
• Allontanare oggetti potenzialmente pericolosi
(accendini, oggetti appuntiti, medicine,
detersivi, ecc)
• Togliere dalla porta del bagno le chiavi
• Togliere tappeti o zerbini per evitare cadute
• Dare sigarette solo in presenza di un familiare
• Nascondere le chiavi dell’auto (se la persona
guidava)
…gestire
gestire violenza ed aggressività
Violenza e aggressività
Senso di perdita di controllo
Compromissione capacità critiche
Incapacità di esprimere le proprie emozioni
Difficoltà a comprendere azioni e capacità altrui
Quindi….
• Rimanere calmi e cercare di non mostrare
paura o allarme
• Deviare l’attenzione verso un attività
tranquillizante
• Cercare di capire cosa ha scatenato la reazione e
cercare di evitare una situazione analoga in
futuro
• Evitare di rispondere con rabbia, divieti e ordini
• Parlarne con il medico
…gestire la comunicazione
• Accertarsi dell’integrità dei suoi sensi
• Parlare chiaramente, lentamente guardando la
persona negli occhi
• Se è gradito mostrare calore e affetto attraverso il
contatto fisico
• Usare frasi e parole semplici
• Cercare di tenere la persona aggiornata su ciò che
accade intorno
• Prestare attenzione al linguaggio del corpo proprio
e della persona
• Assicurarsi che la persona sia attenta
…aiutare
aiutare la memoria
• Lasciare bene in vista gli oggetti di uso comune
• Utilizzare calendari e orologi
• Lasciare ben in vista l’elenco delle cose da fare
• Utilizzare foto, disegni, simboli per facilitare
l’orientamento
• Lasciare sempre scritto dove si è e quando si
rientrerà
• Utilizzare lavagne e bigliettini promemoria
…ee ancora
• non deridere la persona
• Rispettare i suoi tempi
• Non sostituirsi (“lascia che ti aiuti a farlo” e non
“lascia che lo faccia io per te”)
• Incoraggiare la persona verso attività che è in
grado di fare
• Lasciare alla persona la facoltà di
scegliere, dandogli almeno tre alternative
I trattamenti terapeutici
delle demenze
Farmaci
trattamenti
terapeutici
terapie non
farmacologiche
Terapie farmacologiche
Sintomi cognitivi
Aumento della funzionalità
del sistema colinergico
(inibitori delle colinesterasi)
Es.donepezil, rivastigmina
Memantina
disturbi comportamentali
antipsicotici tradizionali
“neurolettici” (aloperidolo)
antipsicotici di nuova gene
one (risperidone, ariprazolo
ecc.) + antidepressivi
Terapie “non farmacologiche”
Sintomi cognitivi e comportamentali
- stimolazione cognitiva
(ROT, PMT, reminiscenza, rimotivazione, validation
therapy, esercizi specifici)
- Musicoterapia
- Terapia della bambola
- Terapia occpuazionale
- Stimolazione multisensoriale
- Pet therapy
- Altri interventi di stimolazione mirata (cognitivo – alimentare;
cura del sé)
Obiettivi
• Stimolazione e incremento dell’orientamento
personale, temporale e spaziale
• Stimolazione e potenziamento delle funzioni
cognitive: memoria, attenzione, linguaggio, abilità
prassiche.
• Stimolazione ed incremento dell’autonomia e
delle capacità residue
• Stimolazione e incremento del tono dell’umore
• Contenimento e riduzione dei disturbi del
comportamento
• Stimolazione e incremento delle capacità sociali
Terapia occupazionale
Stimolazione multisensoriale
Musicoterapia
Stimolazione cognitiva
LE DEMENZE
Mercoledì 23 Novembre
Le terapie non
farmacologiche: l’esperienza
in ASP Cordenonese
ARCOBALENO
• Stimolazione cognitiva
• Muoviamoci con la Musica
• Stimolazione multisensoriale
• Terapia occupazionale
La stimolazione cognitiva
INDIVIDUALE
DI GRUPPO
Stimolazione cognitiva individuale
• una persona sola
• Sedute della durata di 30-40 minuti c.a.
• Esercizi specifici e mirati in base alle
caratteristiche e problematiche della persona
• Sedute costanti e cadenziate 3 volte alla
settimana per un periodo minimo di 5-6
settimane
Obiettivi
• Stimolare, incrementare e mantenere specifiche
aree del funzionamento cognitivo (memoria,
attenzione, linguaggio)
• Stimolare ed incrementare l’orientamento
temporale e spaziale
• Incrementare lo stato dell’umore
Destinatari
• Ospiti con un grado di demenza
medio-lieve (MMSE = o > 17) o
che presentano decadimento
cognitivo
• No particolari disturbi
comportamentali
Stimolazione cognitiva di gruppo
• Gruppo di ospiti di 4 – 7 persone c.a.
• Ospiti con demenza di grado medio – lieve
(MMSE = o > 17) o demenza di grado medio –
grave (MMSE o < 17)
• Esercizi specifici per determinate aree cognitive
con complessità adeguate per il funzionamento
residuo del gruppo
• Una seduta una volta alla settimana della durata
di 50 min. c.a.
Obiettivi
• Stimolare, incrementare e mantenere specifiche
aree del funzionamento cognitivo (memoria,
attenzione, linguaggio)
• Stimolare ed incrementare l’orientamento
temporale e spaziale
• Incrementare lo stato dell’umore
• Stimolare la socializzazione ed il confronto
Modalità di svolgimento
• Valutazione iniziale del deficit cognitivo
attraverso al somministrazione del MMSE
• Prova iniziale degli esercizi
• Attuazione dell’intervento
• Registrazione dei risultati di ciascuna seduta per
ciascun ospite attraverso una griglia costruita ad
hoc
• Valutazione cognitiva post trattamento
Esercizi
• Esercizi per l’orientamento temporale
• Esercizi per l’orientamento spaziale
• Esercizi per la memoria (semantica, visuo spaziale, di richiamo, episodica)
• Esercizi per il linguaggio e la comprensione
• Esercizi per l’attenzione e la percezione
• Esercizi per stimolare l’abilità logica e il
ragionamento
Orientamento temporale
• Domande (giorno della
settimana, stagione, mese, anno)
• Immagini di stagione
• Mese stagione
• Creazione calendario
• Orologio
• Sequenze temporali da riordinare
Immagini di stagioni
Sequenze temporali
Esercizio orologio
Orientamento spaziale
• Domande (dove ci troviamo, come si chiama
questa città, a che piano siamo, ecc)
• Immagini da riordinare
• Omino
• Immagini di oggetti e di stanze della casa
Immagini da riordinare
Esercizio dell’omino
Memoria
• Ripetizione di liste di parole bisillabiche
(mamma, pera, sedia)
• Raccontino
• Categorizzazione semantica (gioco dei nomi –
saltinmente)
• Gioco dei contrari
• Test di Corsi
• Memory
• Ricordo - movimento
Test di Corsi
Memory
Attenzione
• Segno sul simbolo (matrici)
• Battito mani parola (anche per
memoria)
• Trova le differenze
Matrici
Trova le differenze
Linguaggio e abilità logiche
•
•
•
•
•
Denominazione di oggetti o di immagini
Gioco dei contrari – sinonimi
Analogie e differenze (leone – agnello)
Concetti: oggetto – persona (sci, violino, ecc)
Concetti – relazioni tra professioni (boscaiolo falegname
• Concetti: parte – tutto (dita, briciole, rami)
• Esercizi di categorizzazione e classificazione
• Raggruppare immagini per forma, colore e
dimensioni
Insiemi
Muoviamoci con la musica
Musica
Effetto terapeutico
Rilassante
stimolante
Musica + movimento
Comunicazione alternativa
Obiettivi
• Stimolare il funzionamento residuo
• Stimolare lo scambio comunicativo, in
particolare nelle forma non verbale
• Stimolare la relazione
• Favorire emozioni positive
Destinatari
• Anziani con grado di demenza grave
MMSE < 13 affetti da disturbi del
comportamento
Modalità di svolgimento
• anziani disposti in cerchio
• Ascolto di musica
• Messa in atto di movimenti spontanei o imitati
dalla fisioterapista (muovere le mani, aprire e
chiudere le braccia, toccarsi il viso, il naso, farsi
una carezza ecc)
• Messa in atto di movimenti a tempo di musica
• Ausilio di oggetti
• Esercizi sul ritmo
Riproduzione Video
Stimolazione multisensoriale
• Tecnica “SNOEZELEN” : Olanda fine anni ’70
• Reazioni positive di persone con disabilità
intellettive inserite in ambiente di stimolazione
plurisensoriale
5 SENSI
• SNOEZELEN ROOM
stanza di
stimolazione multisensoriale con effetti luminosi,
colori, suoni, musiche e profumi
Obiettivi
• Favorire il rilassamento e la riduzione di
problemi comportamentali come ansia e
aggressività
• Stimolazione/riattivazione di stati emotivi
positivi
• Incremento delle capacità di ascolto e
socializzazione
• Incremento dell’interazione con l’ambiente e
con le persone presenti
Destinatari
Ospiti che presentano un livello
grave di demenza (MMSE < 13 o
CDR 3-4) anche con disturbi del
comportamento
Modalità di svolgimento
•
•
•
•
Gruppo di 3-4 ospiti in ambiente SNOEZELEN
Accoglienza
Scelta degli stimoli da utilizzare
Osservazione e registrazione dei comportamenti
e delle reazioni degli anziani
• Durata di 45 minuti c.a.
Materiale utilizzato
•
•
•
•
•
Lampade a fibre ottiche
Sfere rilassanti di vari colori
Oli ed essenze profumate
Musiche rilassanti e suoni della natura
Oggetti morbidi o ruvidi
Terapia occupazionale
• Disciplina riabilitativa
• Sviluppo e il mantenimento della capacità di
agire delle persone
• Miglioramento della salute e della qualità della
vita
• Socializzazione e partecipazione alle attività di
vita quotidiana
Terapia occupazionale
Progetto
Orto – giardino
Progetto
Le ricette del cuore
Progetto orto-giardino
• Attività tipica della vita quotidiana
• Attività piacevole e all’aperto
• Creazione di due gruppi con finalità differenti
Riabilitativa
animativo – ricreativa
Obiettivi
• Ripristinare la funzionalità fisica
• Incrementare l’autonomia
• Riacquistare la capacità di usare in modo
appropriato e funzionale oggetti e strumenti
• Creare il gesto, inteso come insieme di movimenti
finalizzati all'autonomia (sequenzialità di azioni) e
sviluppare le capacità creative, nelle quali al gesto si
associa l'ideazione, la programmazione e il
controllo.
• Stimolare le diverse funzioni cognitive
• Stimolare le attività di gruppo e la socializzazione,
• Incrementare lo stato dell’umore e l'autostima
Parte riabilitativa
Le piante aromatiche e i loro profumi.......
Iniziamo mettendo la terra...
Gli ospiti esperti dirigono
i lavori...
...e si inizia a piantare!!!
Ed ecco le nostre piante!!!!
..piccole piante crescono!...
..E dopo aver coltivato e fatto crescere le nostre piantine...
..scegliamo le
foglie più
belle e
profumate..
..e condiamo la nostra pastasciutta!!!!
...e ora passiamo ai fiori!!!
Ma prima asciughiamo
il tavolo per non
bagnarci..
E si iniziano i lavori...
Ultima sistemata alla ciotola
grande...mentre c'è chi si
occupa dei fiori della ciotola
piccola...
E ora sistemiamo nel giardino
la nostra ciotola con i fiori...
Ed ecco i lavori, sotto gli occhi vigili degli ospiti,
per creare un'aiuola con le ciotole...
I nostri fiori!!!
Parte animativoanimativo-ricreativa
Le ricette del cuore
• Attività di vita quotidiana
• Espressione di sé, delle proprie abitudini e
desideri alimentari
• “ricordare insieme”
• Protagonismo attivo
• Ritrovare il gusto per il mangiare
• Scambio culturale
Obiettivi
• Stimolare la condivisione ed il confronto dei
propri gusti e dei propri ricordi nella
dimensione gruppale
• Stimolare la memoria autobiografica
• Riduzione dell’apatia e stimolazione di
emozioni positive
• Incremento del tono dell’umore
• Incremento della socializzazione
Torta al cioccolato e yogurt
Rinfresco per “Casa Aperta”