INVECCHIAMENTO E DEMENZE:CONOSCIAMOLI MEGLIO L’INVECCHIAMENTO mercoledì 19 ottobre 2011 L’invecchiamento “Non esiste una perfetta definizione dell’invecchiamento . Ma, come l’amore o la bellezza, la maggior parte di noi lo conosce quando lo prova o lo vede”. (Hayflick L.) Cenni storici e aspetti generali • ‘700: problema dell’invecchiamento, della salute dell’anziano e della longevità • 1867: “Lezioni sulle malattie dei vecchi e sulle malattie croniche” di Jean Martin Charcot • 1914: Nascher conia il termine GERIATRIA • Anni ’40: > della popolazione anziana = > di nuove malattie (es Alzheimer) • 1976: National Institute on Anging Psicologia dell’invecchiamento Processi ed attività psichiche dell’essere umano senescente, senile e longevo Invecchiamento Percorso fisiologico e naturale che investe la persona nella sua multidimensionalità , biologica, psicologica e relazionale Processo non uniforme e disomogeneo Fattori che condizionano l’invecchiamento • • • • • • • • • • Patrimonio genetico Ambiente familiare e sociale Malattie e traumi subiti Opportunità e difficoltà incontrate Clima relazionale Educazione Perdite e disadattamenti Affetti Progetto personale Desiderio di vivere e di essere Invecchiamento e culture La popolazione anziana cresce… • Ippocrate (V sec. a. C.): 56 anni = inizio della vecchiaia • Dante: 45 anni = inizio vecchiaia • Oggi: vecchiaia = età pensionabile (65 anni – Von Bismarck) • • • • • Giovani anziani (65 – 74 anni) Anziani (75 – 84 anni) Grandi vecchi (> 85 anni) Longevi (> 90 anni) Ultracentenari (più di 6.000 in Italia) • Moderna cultura geriatrica: vecchiaia = decadimento cognitivo (demenza) e funzionale (disabilità) anziano giovane anziano-anziano anziano sano anziano malato (65 – 74 anni) (> 75 anni) paesi industrializzati: + anziani = - nascite • XX sec. : aspettativa di vita > 40 anni c.a (> 65 anni = 16% popolazione italiana; prossimi 10 anni 31%) • Aumento vita media: donne 81 anni e uomini 75 Aumento vita media Miglioramento dell’igiene (personale, ambientale e alimentare) Miglioramento dell’alimentazione Controllo delle malattie infettive (antiobiotici e vaccini) Controllo delle nascite 2030 : >65 anni = 14 milioni = un anziano su tre abitanti Invecchiamento sano E anche in casa di riposo…. Anziani fragili • FRAGILITA’ frango = rompere = rischio di rottura Continua stimolazione dei processi cognitivi, affettivi e relazionali Processo positivo di invecchiamento Università Terza Età – pensionamento graduale – laboratori protetti – “riconversione produttiva” Differenze di genere: uomini e donne invecchiano diversamente • In media le donne vivono più a lungo degli uomini • ISTAT (proiezione fino al 2020) 65 – 74 anni 80 M / 100 F 75 – 84 anni 62 M / 100 F > 84 anni 43 M / 100 F • effetto coorte di una particolare generazione colpita da una o più guerre • Comportamento degli uomini a maggior rischio di salute • Maggiore predisposizione maschile alle patologie cardiovascolari • Motivi di origine sociale • Per le donne > rischio di patologie invalidanti (Alzheimer, ecc) e > rischio di ospedalizzazione Alcune differenze DONNE UOMINI Minor Rendimento cognitivo Rendimento cognitivo maggiore Miglior adattamento all’invecchiamento Diminuzione dell’autostima dopo il pensionamento Maggior sofferenza per l’inserimento in CDR Miglior adattamento all’inserimento in CDR Maggiore verbalizzazione delle emozioni Minore verbalizzazione delle emozioni DONNE UOMINI Maggior partecipazione alle Progressivo distacco dalle attività sociali attività sociali Disadattamento “privato” Disadattamento comportamentale Peggioramento della qualità Nessuna variazione nella della vita dopo la qualità della vita dopo menopausa l’andropausa L’INVECCHIAMENTO mercoledì 26 ottobre 2011 Modificazioni sensoriali e cognitive in tarda età • Con l’età nel cervello si riduce il numero dei neuroni • - 100.000 neuroni ogni giorno • Tra i 30 ed i 75 anni: - 20% del peso del cervello • Intorpidimento attività molecolare – cellulare e del cervello nel complesso Percezione visiva • Fibre del cristallino + rigide = presbiopia; • cataratta (90% dei soggetti > 70 anni) • Scarso adattamento al buio + diminuita percezione della profondità = > possibilità di cadute • Cecità parziale o totale = dipendenza • Visione danneggiata isolamento sociale , solitudine e depressione Percezione uditiva • Difficoltà di udito in situazioni sociali di conversazione dove è presente rumore di fondo • Differenze di genere: uomini > perdita della sensibilità uditiva rispetto alle donne • Deficit uditivo interpretazione errata della realtà • Effetti psicologici isolamento sociale, depressione, spunti interpretativi e persecutori • Sordità grave allucinazioni uditive Gusto e olfatto • Diminuzione del riconoscimento degli odori dopo i 75 anni (pericolo per perdite di gas) • Degenerazione all’interno delle papille gustative • Diminuzione della sensazione gustativa perdita del piacere per il cibo alimentazione insufficiente debilitazione e malnutrizione insorgenza di patologie (anche depressive) Equilibrio • • • • Capogiri e vertigini Cadute, nausea e vomito Ansia e imbarazzo Agorafobia e isolamento sociale Attenzione • Declino delle funzioni attentive • Minore capacità di distribuire le risorse attentive (anche per problemi motivazionali) • Maggior selettività verso i contenuti di maggior interesse • Diminuzione del mantenimento dell’attenzione Apprendimento • Riduzione dei processi alla base dell’apprendimento • Riduzione dei processi di selezione degli stimoli esterni • > apprendimento basato sull’azione e non sulla memorizzazione • Capacità di apprendere conservate con tempi di assimilazione più lunghi Memoria • Modificazioni intense legate all’età • Accentuazione del declino in assenza di motivazioni e in presenza di sofferenza emotiva • Si riducono memoria iconica e a breve termine • Riduzione delle capacità di ricordare fatti recenti • Conservata la capacità di conservare ricordi di eventi ed esperienze passate • I deficit di memoria si combattono con l’esercizio e l’allenamento.....ecco alcuni esempi ripetizione di liste di parole gioco del “Memory” “saltinmente” (es. nomi di persona, nomi di cose, di città, ecc) parole crociate Esercizi cognitivi per la memoria Linguaggio • Capacità normalmente invariate • Eventuale riduzione legata a deficit di memoria a breve termine • Lieve riduzione della capacità di produrre le parole (lessico attivo) • Eloquio caratterizzato da ripetizioni, rallentamenti, false partenze e pause troppo lunghe Coscienza e orientamento • Capacità normalmente invariate • In condizioni patologiche disorientamento tempo-spazio e confusione mentale Perdita delle funzioni mnemoniche La qualità della vita La “qualità della vita” della persona anziana Assenza di deficit funzionali, percezione del proprio stato di salute e del proprio “benessere” INDIPENDENZA PERCEZIONE DI SE’ E STILI DI VITA LEGAMI FAMIGLIARI CAPACITA’ FUNZIONALI ASPETTI SOCIALI QUALITA’ DELLA VITA STATO DI SALUTE ASPETTI ECONOMICI Il lavoro e il pensionamento Pensionamento Uscita dal mondo del lavoro Perdita del “ruolo” di lavoratore Sensazioni di disagio e di vuoto relazionale Crisi di identità personale Tempo libero = monotonia e ripetizione di gesti = impoverimento di sentimenti e pensieri Inutilità, inadeguatezza e disorientamento Ristrutturazione e riorganizzazione del proprio tempo a disposizione con nuovi progetti e motivazioni (es. viaggi, interessi ricreativi, culturali, sportivi ecc) La famiglia Cambiamenti nella struttura familiare Cambiamenti nella percezione del ruolo dell’anziano all’interno della famiglia Fase “familiaristica” fase “collettiva” Legami famigliari Legami affettivi Qualità della vita Ruolo del “nonno” perdita di persone care Attività sociale • Il mantenimento di attività sociali è indispensabile per il benessere fisico ed emotivo • Caratteristiche ambientali, storia ed ubicazione geografica • Attività creative, ricreative e sociali • Attività sportive • Attività di gruppo “fare insieme” La partecipazione ad attività sociali…… a) Stimola la socializzazione b) Mantiene e stimola un funzionamento cognitivo adeguato c) Evita l’isolamento e la solitudine d) Previene l’insorgenza di stati depressivi e) Stimola la creatività e le capacità espressive ed emotive f) Aiuta a mantenere un ruolo nella società (es. volontariato, laboratori artigianali e creativi) g) Stimola la realizzazione personale LE DEMENZE mercoledì 09 novembre 2011 Il decadimento cognitivo e le diverse forme di demenza DECADIMENTO COGNITIVO Perdita progressiva delle diverse funzioni cognitive quali la memoria, l’attenzione, il linguaggio, la capacità di problem solving e disorientamento spazio tempo DEMENZA “Sindrome clinica, a causa molteplice, caratterizzata dalla perdita delle funzioni cognitive, di entità tale da interferire con le usuali attività sociali e lavorative” (Geldamcher, 1996) Cenni storici • 20 d. C. Aulo Cornelio Celso nel De Medicina: • introduzione del termine medico DEMENZA (intesa come un alterazione dell’intelligenza e comportamento) • 1800 Esquirol: Demenza come quadro clinico caratterizzato da perdita di memoria, capacità di giudizio e attenzione In passato: DEMENZA=FOLLIA DEMENZA = INVECCHIMENTO • Oggi: DEMENZA invecchiamento e progressiva “morte” delle cellule della corteccia cerebrale Caratteristiche della demenza Sintomi cognitivi Sintomi non cognitivi Disorientamento temporale e spaziale Deficit di memoria Alterazione del tono dell’umore Ansia Disturbi del linguaggio Sintomi neurovegetativi Deficit di ragionamento e di giudizio Disturbi dell’attività psicomotoria Agnosia Aggressività Psicosi (deliri e allucinazioni) Alterazione della personalità Demenza lieve • • • • • • • • • • • Apatia Meno interesse in passatempi o in attività Non desidera di provare cose o esperienze nuove Incapacità di adattamento ai cambiamenti Difficoltà nel prendere decisioni o fare progetti Difficoltà nei concetti complessi Accusa gli altri di avergli rubato cose che non trova Egocentrismo e scarso interesse verso i problemi altrui Difficoltà nel ricordare eventi recenti Perdita di controllo e continue ripetizioni Irritabilità Demenza moderata • Dimenticanza completa di eventi recenti e talvolta di quelli passati • Confusione sugli orari, può andare a fare la spesa di notte • Tendenza a perdersi in posti poco conosciuti • Dimenticanze frequenti (es. pentole su fuoco e gas acceso) • Tendenza a girovagare per le strade e a perdersi • Comportamenti inappropriati (esce con addosso il pigiama) • Vede o ascolta cose immaginarie • Comportamenti ripetitivi • Trascura l’igiene e l’alimentazione, si dimentica se si è lavato o se ha mangiato • Rabbia e perdita di controllo frequenti Demenza grave • • • • • • • • • • • disabilità e dipendenza Incontinenza generale Non riconosce parenti o amici Completa dipendenza per mangiare, lavarsi, vestirsi e usare i servizi igienici Si sveste in momenti inopportuni Non riconosce oggetti di uso quotidiano Difficoltà di comprensione e discorsi “senza senso” Disturbi del sonno Irrequietezza, ricerca di persone morte da tempo e richiesta di bambini cresciuti da tempo Aggressività se si sente aggredito – rinchiuso Difficoltà a camminare Delirium disturbo dell’attenzione ad insorgenza acuta, con decorso fluttuante e nella maggior parte dei casi di breve durata (ore o giorni) fino ad un massimo di 6 mesi; oltre questo periodo si esclude il delirium e si deve pensare ad una demenza Pseudo demenza depressiva grave forma di alterazione dell’umore con blocco psicomotorio che compare in alcuni soggetti in età senile associata o meno ad un quadro di arteriosclerosi cerebrale ; la depressione si presenta come una demenza Demenza Esordio insidioso e graduale Familiarità per demenza Spesso anamnesi negativa per depressione Pseudodemenza depressiva Comparsa repentina e rapida evoluzione Familiarità disturbi psi. Precedenti psichiatrici Non consapevolezza dei Consapevolezza dei disturbi disturbi cognitivi cognitivi e lamentele Negazione dei propri insuccessi Forte autocritica ed enfasi sulle difficoltà Indifferenza verso il proprio Eccessiva preoccupazione per il stato psicofisico proprio stato psicofisico Ai test cognitivi frequenti Ai test cognitivi spesso assenza risposte “non so” di risposte Demenza Delirium Esordio graduale Esordio improvviso Patologia cronica, di solito progressiva nel corso degli anni Patologia acuta, che si risolve nel giro di giorni o settimane Generalmente irreversibile Solitamente reversibile, talora in modo completo Disorientamento precoce Disorientamento nelle fasi avanzate Decorso progressivo Stato di coscienza mantenuto fino alle fasi più avanzate Attenzione mantenuta fino alle fasi avanzate Alterazioni psicomotorie nelle fasi avanzate Decorso fluttuante Alterazione dello stato di coscienza Attenzione marcatamente ridotta Notevoli alterazioni psicomotorie Demenze primarie Demenze secondarie • Demenza di Alzheimer • Demenza Fronto – Temporale • Malattia ai corpi di Lewy • Demenza di Parkinson • Degenerazione cortico – basale • Malattia di Huntington • Demenze vascolari • Demenza multinfartuale • Disturbi endocrini e metabolici • Malattie infettive ed infiammatorie del SNC • Stati carenziali • Sostanze tossiche • Processi espansivi intracranici Demenza emenza fronto - temporale Demenza ai corpi di Lewy Parte temporale linguaggio, rallentamento motorio e ridotta attenzione • Allucinazioni e deliri Parte frontale apatia, alterazione umore, alterazione personalità • Fluttuazione stato di coscienza e dello stato attenzionale • Difficoltà attentive Le diverse forme di demenza le demenze Alzheimer . 10% 30% Demenze vascolari 60% Altre forme di demenza La demenza di Alzheimer Caratteristiche generali • 1906: Aloise Alzheimer fa una prima descrizione del quadro clinico-patologico • Lesioni extra ed intra neuronali a livello della corteccia cerebrale • Alterazione funzioni cognitive • Esordio insidioso • Difficoltà nella diagnosi precoce • Diagnosi “certa” presenza dei criteri clinici per AD probabile ed evidenza neuropatologica, bioetica e autoptica Demenza stabilita attraverso test neuropsicologici Deficit in due o più aree cognitive Peggioramento progressivo della memoria e delle altre funzioni cognitive Nessun disturbo della coscienza Inizio della malattia compreso tra i 40 e i 90 anni, più spesso dopo i 65 e in assenza di malattie sistemiche o altre malattie cerebrali che potrebbero rendere conto di deficit progressivi della memoria e dell’attenzione Presenza di atrofia cerebrale alla TAC Le diverse fasi della AD Fase iniziale •Minimo disorientamento temporale •Difficoltà nel ricordare eventi recenti •Perdita di iniziativa e di interesse •Ansia/depressione/negazi one della malattia •Consapevolezza che qualcosa “non va” •Difficoltà a trovare le parole •Capacità di comprensione conservata •Difficoltà sul lavoro e nella vita quotidiana •Assenza di alterazione motoria •Non riconoscimento dei luoghi familiari Fase intermedia •Disorientamento spaziotemporale •Deficit di memoria medio – grave (memoria autobiografica ed episodica) •Chiaro disturbo del linguaggio •Può presentare allucinazioni •Alterazioni comportamentali (deliri, allucinazioni e wandering) •Necessità di essere stimolato nella cura della propria persona •Aprassia ideativa e ideomotoria •Aprassia dell’abbigliamento Fase finale •Completa perdita delle abilità cognitive •Difficoltà di riconoscimento dei volti •Messa in atto di comportamenti non adeguati in pubblico •Aggressività e wandering •Perdita di linguaggio (gergo semantico, mutismo) •Completa perdita dell’autosufficienza (lavarsi, vestirsi e alimentarsi) •Incontinenza sfinterica •Rigidità, bradicinesia e crisi epilettiche È importante sapere che… Buona parte dei disturbi della demenza sono in realtà dei tentativi della persona di far fronte alla disintegrazione delle sue capacità di pensare e di ricordare Qual’è la causa della malattia di Alzheimer??? ATTUALMENTE LA CAUSA E’ SCONOSCIUTA!!! Tuttavia... …si conoscono le NON CAUSE: - Perdita di elasticità delle arterie - Scarsa o eccessiva attività intellettuale - Malattie sessuali trasmissibili - Infezioni - Esposizione ad alluminio o ad altri metalli - Vecchiaia (non fa parte del normale processo di invecchiamento) LE DEMENZE Mercoledì 16 Novembre La famiglia del paziente demente Caratteristiche principali • Alterazione profonda del normale andamento del nucleo famigliare • Sensazioni simili al “lutto” (evidenza che il proprio caro “non è più lui”) • Inversione dei ruoli • Sentimenti e conflitti psicologici • Stress psicofisico Presenza in famiglia di una persona con demenza Sorveglianza continua e molto faticosa Alterazione profonda del normale funzionamento del nucleo familiare Evidenza che il proprio caro “non è più lui” Perdita delle persona che era prima “LUTTO” Inversione dei ruoli GENITORE D E N M O E N N Z A FIGLIO D E M E N Z A Sentimenti e conflitti psicologici • Senso di colpa difesa/non accettazione della malattia • Rabbia e aggressività verso sé stessi, verso il proprio caro, verso il destino, verso le istituzioni e operatori • Imbarazzo • Angoscia quando il paziente non è più in grado di parlare, capire o riconoscere chiaramente • Disgusto • Amore e odio E’ importante sapere che… Conoscere e capire la patologia Trovare strategie comportamentali per gestire al meglio situazioni stressanti …E’ utile utilizzare il supporto della famiglia organizzando riunioni per condividere equamente il carico assistenziale e le diverse attività da svolgere …Informare in modo semplice ed onesto i bambini e gli adolescenti della situazione e dei comportamenti del paziente e non scoraggiarli a visitare il proprio caro malato ….dare informazioni dettagliate sulla malattia ai vicini di casa in modo da evitare sentimenti di imbarazzo e rabbia ….è naturale provare sentimenti di rabbia e di colpa e mettere in atto talvolta atti aggressivi verso il proprio caro ….è necessario disporre di un po’ di tempo per se stessi per evitare di essere tesi, frustrati o risentiti, ….fare un’onesta e reale valutazione delle proprie possibilità e della propria resistenza…. CASA DI RIPOSO NON AUTOACCUSARSI!!! NON E’ UN GESTO DI ABBANDONO!!! CHIEDERE AIUTO NON E’ UNA SCONFITTA MA UNA RISORSA!!! Suggerimenti utili per… …gestire reazioni catastrofiche e labilità emotiva • Mantenere la calma • Allontanare la persona da ciò che la turba • Rassicurare la persona tenendogli le mani • Distrarre la persona nel caso pianga o rida senza motivo apparente • La presenza di lacrime non deve essere confusa con la depressione …il bagno e l’igene l’igene • Aiutare nella maniera minima possibile • Incoraggiare la persona a lavarsi • Passare nell’ordine la saponetta e l’asciugamano • Supervisione (sorvegliare l’altezza e la temperatura dell’acqua) • Fare i complimenti quando la persona è pulita piuttosto che criticarla quando è sporca o trasandata • Utilizzare tappetini antiscivolo e poca acqua • Mai colpevolizzare …aiutare la persona a vestirsi • Mettere in ordine i vestiti sul letto così come devono essere indossati • Promemoria o aiuto diretto • Gli abiti sporchi devono essere messi in posti inaccessibili • Vestiario semplificato ( con allacciatura sul davanti, cerniere lampo e pochi bottoni, scarpe senza lacci) …durante i pasti • Servire una pietanza per volta • Mettere sul tavolo la posata che serve per quella pietanza evitando quelle taglienti • Cibi semplici da mangiare e molli (spezzatino, e talvolta anche patatine e panini da mangiare con le mani) • Usare tovaglie di carta o plastica • Usare stoviglie infrangibili • Evitare la televisione • Cercare il più possibile di seguire i gusti della persona ..gestire gestire l’insonnia e l’irrequietezza notturna • Scoraggiare il sonno durante il giorno • Indurre la persona a camminare o a fare attività fisica durante il giorno • Mettere a proprio agio la persona prima di andare a letto • Programmare il bagno alla mattina se agita la persona • Evitare il caffè alla sera e la presenza di troppe persone o stimoli …fronteggiare perdita di oggetti e accuse di furto • Cercare di scoprire se la persona ha un luogo consueto dove ripone gli oggetti • Avere duplicati di chiavi • Controllare sacchi dell’immondizia • Rispondere alle accuse in modo gentile e mai difensivo • Convenire con la persona che l’oggetto è stato perso e che la si aiuterà a ritrovarlo …fronteggiare i deliri • Ascoltare e cercare di comprendere • Non discutere circa la veridicità • Sottolineare gli aspetti di realtà • se la persona è spaventata cercare di rassicurarla con tono calmo e dandogli la mano • Distrarre la persona spostando l’attenzione su un oggetto reale che si trova nella stanza …gestire le fughe e il girovagare • Assicurarsi che la persona abbia con sé qualcosa che ne renda possibile l’identificazione • Serrature difficili da aprire • Uscire con lui quando ne sente la necessità • quando la persona viene ritrovata evitare di mostrarsi arrabbiati e parlare con calma, comprensione e affetto …gesrtire la sicurezza in casa • Allontanare oggetti potenzialmente pericolosi (accendini, oggetti appuntiti, medicine, detersivi, ecc) • Togliere dalla porta del bagno le chiavi • Togliere tappeti o zerbini per evitare cadute • Dare sigarette solo in presenza di un familiare • Nascondere le chiavi dell’auto (se la persona guidava) …gestire gestire violenza ed aggressività Violenza e aggressività Senso di perdita di controllo Compromissione capacità critiche Incapacità di esprimere le proprie emozioni Difficoltà a comprendere azioni e capacità altrui Quindi…. • Rimanere calmi e cercare di non mostrare paura o allarme • Deviare l’attenzione verso un attività tranquillizante • Cercare di capire cosa ha scatenato la reazione e cercare di evitare una situazione analoga in futuro • Evitare di rispondere con rabbia, divieti e ordini • Parlarne con il medico …gestire la comunicazione • Accertarsi dell’integrità dei suoi sensi • Parlare chiaramente, lentamente guardando la persona negli occhi • Se è gradito mostrare calore e affetto attraverso il contatto fisico • Usare frasi e parole semplici • Cercare di tenere la persona aggiornata su ciò che accade intorno • Prestare attenzione al linguaggio del corpo proprio e della persona • Assicurarsi che la persona sia attenta …aiutare aiutare la memoria • Lasciare bene in vista gli oggetti di uso comune • Utilizzare calendari e orologi • Lasciare ben in vista l’elenco delle cose da fare • Utilizzare foto, disegni, simboli per facilitare l’orientamento • Lasciare sempre scritto dove si è e quando si rientrerà • Utilizzare lavagne e bigliettini promemoria …ee ancora • non deridere la persona • Rispettare i suoi tempi • Non sostituirsi (“lascia che ti aiuti a farlo” e non “lascia che lo faccia io per te”) • Incoraggiare la persona verso attività che è in grado di fare • Lasciare alla persona la facoltà di scegliere, dandogli almeno tre alternative I trattamenti terapeutici delle demenze Farmaci trattamenti terapeutici terapie non farmacologiche Terapie farmacologiche Sintomi cognitivi Aumento della funzionalità del sistema colinergico (inibitori delle colinesterasi) Es.donepezil, rivastigmina Memantina disturbi comportamentali antipsicotici tradizionali “neurolettici” (aloperidolo) antipsicotici di nuova gene one (risperidone, ariprazolo ecc.) + antidepressivi Terapie “non farmacologiche” Sintomi cognitivi e comportamentali - stimolazione cognitiva (ROT, PMT, reminiscenza, rimotivazione, validation therapy, esercizi specifici) - Musicoterapia - Terapia della bambola - Terapia occpuazionale - Stimolazione multisensoriale - Pet therapy - Altri interventi di stimolazione mirata (cognitivo – alimentare; cura del sé) Obiettivi • Stimolazione e incremento dell’orientamento personale, temporale e spaziale • Stimolazione e potenziamento delle funzioni cognitive: memoria, attenzione, linguaggio, abilità prassiche. • Stimolazione ed incremento dell’autonomia e delle capacità residue • Stimolazione e incremento del tono dell’umore • Contenimento e riduzione dei disturbi del comportamento • Stimolazione e incremento delle capacità sociali Terapia occupazionale Stimolazione multisensoriale Musicoterapia Stimolazione cognitiva LE DEMENZE Mercoledì 23 Novembre Le terapie non farmacologiche: l’esperienza in ASP Cordenonese ARCOBALENO • Stimolazione cognitiva • Muoviamoci con la Musica • Stimolazione multisensoriale • Terapia occupazionale La stimolazione cognitiva INDIVIDUALE DI GRUPPO Stimolazione cognitiva individuale • una persona sola • Sedute della durata di 30-40 minuti c.a. • Esercizi specifici e mirati in base alle caratteristiche e problematiche della persona • Sedute costanti e cadenziate 3 volte alla settimana per un periodo minimo di 5-6 settimane Obiettivi • Stimolare, incrementare e mantenere specifiche aree del funzionamento cognitivo (memoria, attenzione, linguaggio) • Stimolare ed incrementare l’orientamento temporale e spaziale • Incrementare lo stato dell’umore Destinatari • Ospiti con un grado di demenza medio-lieve (MMSE = o > 17) o che presentano decadimento cognitivo • No particolari disturbi comportamentali Stimolazione cognitiva di gruppo • Gruppo di ospiti di 4 – 7 persone c.a. • Ospiti con demenza di grado medio – lieve (MMSE = o > 17) o demenza di grado medio – grave (MMSE o < 17) • Esercizi specifici per determinate aree cognitive con complessità adeguate per il funzionamento residuo del gruppo • Una seduta una volta alla settimana della durata di 50 min. c.a. Obiettivi • Stimolare, incrementare e mantenere specifiche aree del funzionamento cognitivo (memoria, attenzione, linguaggio) • Stimolare ed incrementare l’orientamento temporale e spaziale • Incrementare lo stato dell’umore • Stimolare la socializzazione ed il confronto Modalità di svolgimento • Valutazione iniziale del deficit cognitivo attraverso al somministrazione del MMSE • Prova iniziale degli esercizi • Attuazione dell’intervento • Registrazione dei risultati di ciascuna seduta per ciascun ospite attraverso una griglia costruita ad hoc • Valutazione cognitiva post trattamento Esercizi • Esercizi per l’orientamento temporale • Esercizi per l’orientamento spaziale • Esercizi per la memoria (semantica, visuo spaziale, di richiamo, episodica) • Esercizi per il linguaggio e la comprensione • Esercizi per l’attenzione e la percezione • Esercizi per stimolare l’abilità logica e il ragionamento Orientamento temporale • Domande (giorno della settimana, stagione, mese, anno) • Immagini di stagione • Mese stagione • Creazione calendario • Orologio • Sequenze temporali da riordinare Immagini di stagioni Sequenze temporali Esercizio orologio Orientamento spaziale • Domande (dove ci troviamo, come si chiama questa città, a che piano siamo, ecc) • Immagini da riordinare • Omino • Immagini di oggetti e di stanze della casa Immagini da riordinare Esercizio dell’omino Memoria • Ripetizione di liste di parole bisillabiche (mamma, pera, sedia) • Raccontino • Categorizzazione semantica (gioco dei nomi – saltinmente) • Gioco dei contrari • Test di Corsi • Memory • Ricordo - movimento Test di Corsi Memory Attenzione • Segno sul simbolo (matrici) • Battito mani parola (anche per memoria) • Trova le differenze Matrici Trova le differenze Linguaggio e abilità logiche • • • • • Denominazione di oggetti o di immagini Gioco dei contrari – sinonimi Analogie e differenze (leone – agnello) Concetti: oggetto – persona (sci, violino, ecc) Concetti – relazioni tra professioni (boscaiolo falegname • Concetti: parte – tutto (dita, briciole, rami) • Esercizi di categorizzazione e classificazione • Raggruppare immagini per forma, colore e dimensioni Insiemi Muoviamoci con la musica Musica Effetto terapeutico Rilassante stimolante Musica + movimento Comunicazione alternativa Obiettivi • Stimolare il funzionamento residuo • Stimolare lo scambio comunicativo, in particolare nelle forma non verbale • Stimolare la relazione • Favorire emozioni positive Destinatari • Anziani con grado di demenza grave MMSE < 13 affetti da disturbi del comportamento Modalità di svolgimento • anziani disposti in cerchio • Ascolto di musica • Messa in atto di movimenti spontanei o imitati dalla fisioterapista (muovere le mani, aprire e chiudere le braccia, toccarsi il viso, il naso, farsi una carezza ecc) • Messa in atto di movimenti a tempo di musica • Ausilio di oggetti • Esercizi sul ritmo Riproduzione Video Stimolazione multisensoriale • Tecnica “SNOEZELEN” : Olanda fine anni ’70 • Reazioni positive di persone con disabilità intellettive inserite in ambiente di stimolazione plurisensoriale 5 SENSI • SNOEZELEN ROOM stanza di stimolazione multisensoriale con effetti luminosi, colori, suoni, musiche e profumi Obiettivi • Favorire il rilassamento e la riduzione di problemi comportamentali come ansia e aggressività • Stimolazione/riattivazione di stati emotivi positivi • Incremento delle capacità di ascolto e socializzazione • Incremento dell’interazione con l’ambiente e con le persone presenti Destinatari Ospiti che presentano un livello grave di demenza (MMSE < 13 o CDR 3-4) anche con disturbi del comportamento Modalità di svolgimento • • • • Gruppo di 3-4 ospiti in ambiente SNOEZELEN Accoglienza Scelta degli stimoli da utilizzare Osservazione e registrazione dei comportamenti e delle reazioni degli anziani • Durata di 45 minuti c.a. Materiale utilizzato • • • • • Lampade a fibre ottiche Sfere rilassanti di vari colori Oli ed essenze profumate Musiche rilassanti e suoni della natura Oggetti morbidi o ruvidi Terapia occupazionale • Disciplina riabilitativa • Sviluppo e il mantenimento della capacità di agire delle persone • Miglioramento della salute e della qualità della vita • Socializzazione e partecipazione alle attività di vita quotidiana Terapia occupazionale Progetto Orto – giardino Progetto Le ricette del cuore Progetto orto-giardino • Attività tipica della vita quotidiana • Attività piacevole e all’aperto • Creazione di due gruppi con finalità differenti Riabilitativa animativo – ricreativa Obiettivi • Ripristinare la funzionalità fisica • Incrementare l’autonomia • Riacquistare la capacità di usare in modo appropriato e funzionale oggetti e strumenti • Creare il gesto, inteso come insieme di movimenti finalizzati all'autonomia (sequenzialità di azioni) e sviluppare le capacità creative, nelle quali al gesto si associa l'ideazione, la programmazione e il controllo. • Stimolare le diverse funzioni cognitive • Stimolare le attività di gruppo e la socializzazione, • Incrementare lo stato dell’umore e l'autostima Parte riabilitativa Le piante aromatiche e i loro profumi....... Iniziamo mettendo la terra... Gli ospiti esperti dirigono i lavori... ...e si inizia a piantare!!! Ed ecco le nostre piante!!!! ..piccole piante crescono!... ..E dopo aver coltivato e fatto crescere le nostre piantine... ..scegliamo le foglie più belle e profumate.. ..e condiamo la nostra pastasciutta!!!! ...e ora passiamo ai fiori!!! Ma prima asciughiamo il tavolo per non bagnarci.. E si iniziano i lavori... Ultima sistemata alla ciotola grande...mentre c'è chi si occupa dei fiori della ciotola piccola... E ora sistemiamo nel giardino la nostra ciotola con i fiori... Ed ecco i lavori, sotto gli occhi vigili degli ospiti, per creare un'aiuola con le ciotole... I nostri fiori!!! Parte animativoanimativo-ricreativa Le ricette del cuore • Attività di vita quotidiana • Espressione di sé, delle proprie abitudini e desideri alimentari • “ricordare insieme” • Protagonismo attivo • Ritrovare il gusto per il mangiare • Scambio culturale Obiettivi • Stimolare la condivisione ed il confronto dei propri gusti e dei propri ricordi nella dimensione gruppale • Stimolare la memoria autobiografica • Riduzione dell’apatia e stimolazione di emozioni positive • Incremento del tono dell’umore • Incremento della socializzazione Torta al cioccolato e yogurt Rinfresco per “Casa Aperta”