Il curricolo verticale di Italiano nella scuola di base – Nodi essenziali

Cantiere n. 4
“Il curricolo verticale di Italiano nella scuola di base – Nodi essenziali”
Silvana Loiero – Bologna
L’ITALIANO NELLE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI (unico testo ora valido)
 Favorire il parlato
- Creare situazioni in cui i bambini devono/possono parlare (gli insegnanti parlano troppo)
- Favorire la coocostruzione delle conoscenze (costruzione collettiva delle conoscenze)1,favorire
l’intervento dei bambini durante le spiegazioni, in modo che ognuno possa aggiungere informazioni.
- Utilizzare esperienze pratiche (es. gite) o banali fatti di vita quotidiana per stimolare la conversazione e
arricchire il bagaglio lessicale.
- Insegnare ad usare il registro linguistico adatto alle varie situazioni (iniziare in 5^ a fare usare il lei) e le
formule per intervenire in una conversazione (scusi, vorrei dire, posso per favore…)
- Insegnare a sostenere le proprie tesi e ad argomentarle
- Insegnare a preparare un piccolo intervento con una scaletta (anche per gli argomenti di studio)
- Insegnare a chiedere la parola per regolare i conflitti, consentire il confronto…
 Ascoltare
- Iniziare alla primaria a prendere piccole note, per poi arrivare, alle medie, a prendere appunti,
sottolineare il testo, individuare le parole chiave.
- Stimolare la capacità di ascolto con tecniche precise (prendere appunti, mettere crocette….)
 Insegnare a leggere e comprendere2
- Fare continui ritorni sul testo, sottolineare, suddividere il testo in paragrafi e titolarli (per i bambini più
grandi), cogliere informazioni da tutti gli indizi linguistici (titolo, didascalia, immagini…) attraverso un
lavoro collettivo
- Insegnare ad adottare diverse strategie per leggere testi di diverso tipo e per scopi diversi.
Tipologie di testo
testi continui (racconti)
testi non continui (tabelle, schemi, grafici)
testi misti (testo + immagini, tabelle…)
- Prevedere attività per superare gli ostacoli alla comprensione (es. fornire un testo con parole note e
alcune non note di cui ricavare il significato)
 Scrivere
- Partire dalle letture, smontare le letture per ricavarne l’impalcatura che farà da modello per la scrittura
del testo. Pianificare il processo di scrittura.
- Proporre ai bambini destinatari diversi, in modo da aumentare la loro motivazione.
 Notevole valenza data al lessico
- Stabilire quali parole i bambini devono imparare per ciascuna disciplina ogni anno (ad esempio 50
parole per materia)3.
- Alla fine della 3^ media i bambini devono essere in possesso del vocabolario di base, formato da circa
7000 parole suddivise in 3 fasce: a) vocabolario fondamentale (2000 parole, le più usate) b) vocabolario
di alto uso (2750 parole, un po’ meno usate, c) vocabolario di alta disponibilità (vocaboli meno usati, ma
noti a tutti)4.
- Insegnare i meccanismi che sottendono alla produzione delle parole.
- Lavorare sul lessico partendo dai testi, per esempio da una filastrocca.
- Riflettere sulle parole omonime e polisemiche (senza usare tali termini, né richiedere tale
differenziazione ai bambini).
- Insegnare il significato letterario e figurato delle parole.
 Riflessione linguistica
Oggi si parla di GRAMMATICA VALENZIALE5
La “frase minima” è chiamata FRASE NUCLEARE e comprende: soggetto + predicato + altri argomenti
che completano il significato del verbo6. Alcuni verbi infatti richiedono più argomenti per avere significato.
1
Discutendo si impara, Pontecorvo Clotilde, Ajello Anna M.; Zucchermaglio Cristina, Ed. Carocci
Quadro di riferimento dell’Invalsi
3
L’alfabetizzazione lessicale, Silvana Ferreri, Ed. Aracne
4
DIB - Dizionario di base della lingua italiana, Ed. Paravia
5
Esperimenti grammaticali, Maria G. Lo Duca, Carocci Editore, Roma
2
Gli elementi aggiunti alla frase nucleare
e collegati ai vari argomenti si chiamano
CIRCOSTANTI del nucleo.
Gli elementi che non si legano a nessun
argomento, ma inquadrano tutta la
scena (es. Di sera), si chiamano
ESPANSIONI.
Osservazioni:
 Con il modello valenziale spariscono i complementi (problema: come conciliare l’apprendimento di tale
modello con il bisogno di conoscere i complementi per studiare, ad esempio, il latino?).
 La relatrice suggerisce di iniziare già alle elementari a riflettere sui principi della grammatica
valenziale, pur continuando a utilizzare i modelli tradizionali più facili per i bambini piccoli. Poi propone
di studiare tale modello in modo approfondito alle medie.
 Le prove invalsi si stanno spostando verso il modello valenziale.
 Le Indicazioni Nazionali lasciano libertà di scelta circa il modello grammaticale da insegnare.
ALTRI SUGGERIMENTI della relatrice
 Ogni insegnante dovrebbe essere anche insegnante di italiano (per es. è l’insegnante di scienze che
dovrebbe far fare la relazione su un esperimento scientifico e non aspettare che lo faccia l’ins. di italiano)
 Dal Documento dei saggi: avere il coraggio di scegliere e andare in profondità, lavorare insieme
(insegnanti di italiano e matematica), decidere cosa e come insegnare
SUGGERIMENTO emerso dal confronto con altre insegnanti
 I professori delle medie ci chiedono di lavorare bene sull’ortografia, poiché non la possono ripassare,
mentre tutti gli altri argomenti di grammatica vengono comunque ripresi.
IL CURRICOLO
 Occorre costruire pian piano un curricolo interno alla scuola e a cui ogni insegnante possa fare
riferimento per la sua programmazione.
 Curricolo = percorso formativo con traguardi da raggiungere nel tempo, va pianificato considerando i
bisogni degli allievi, le risorse disponibili, i traguardi delle indicazioni. I traguardi devono essere
obbligatoriamente raggiungerli, ogni insegnante può decidere come, usando in modo strategico gli
obiettivi di apprendimento.
 Per la costruzione di un curricolo verticale rispettare i principi di progressione e gradualità: individuare le
operazioni cognitive sempre più complesse che i bambini devono apprendere anno per anno (si può
leggere la stessa fiaba nella scuola dell’infanzia, nella primaria, nella scuola secondaria di primo grado,
fornendo testi diversi sempre più complessi).
IL LAVORO DI GRUPPO  http://provveditorato.racine.ra.it/cantieri.html
Il lavoro di gruppo ha riguardato il metodo per procedere alla costruzione di un curricolo verticale:
scegliere uno degli ambiti di italiano (parlare, ascoltare, leggere, scrivere, riflettere sulla lingua), poi
riflettere sui punti sotto indicati, lavorando su pochi obiettivi per volta. È impossibile, per la relatrice,
costruire un intero curricolo verticale in pochi giorni, tale lavoro richiede almeno un anno.
1) Cercare gli elementi di progressione verticale (continuità/discontinuità).
2) Individuare gli elementi di innovazione rispetto alle pratiche abituali.
3) Scegliere i traguardi relativi e provare a correlare gli obiettivi.
4) Trovare possibili attività, magari da riproporre negli anni variandone la complessità (es. fiaba).
6
Dizionario DISC, Sabattini-Coletti, Ed. Rizzoli - Larousse (per ogni verbo è indicato se ha bisogno di
argomenti e quali sono). Lo si può trovare gratuito sul sito del Corriere della sera.