ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBANELLA Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado Relazione Corso di autoformazione sul curricolo verticale delle competenze essenziali di Italiano e di Matematica docenti coordinatori VANNELLI TERESA (f. s. area 2) e ASCOLESE LUCIO anno scolastico 2011-2012 PREMESSA Il Corso di autoformazione in oggetto, si è svolto presso la S. S. 1° di Matinella nei giorni: 21-03-2012 dalle h 16,15 alle h 19,15 28-03-2012 dalle h 16,15 alle h 19,15 03-04-2012 dalle h 14,00 alle h 17,00 18-04-2012 dalle h 16,15 alle h 19,15 02-05-2012 dalle h 16,15 alle h 19,15 16-05-2012 dalle h 16,15 alle h 19,15 per un totale di n. 18h e ha visto coinvolti n. 15 docenti appartenenti ai 3 ordini di Scuola. Nelle indicazioni di cui al prot. N. 829 / C1 e nell’incontro del giorno 21-03-2012 il D. S. Dott.ssa Pelosi Mattea, ha fornito suggerimenti e supporti cartacei informativi, per favorire l’elaborazione, da parte dei corsisti, del curricolo di Matematica e d’Italiano. Nell’occasione, ha sottolineato l’importanza di individuare "le competenze essenziali" che dovranno raggiungere gli alunni al termine dei percorsi di studio nella S. dell’Infanzia, nella S. Primaria e nella S. S. 1 ° , ha anche proposto n. 2 griglie "in cui dovrà essere inserito quanto sarà elaborato dai rispettivi gruppi" ovvero le risultanze dell’attività svolta. Il lavoro è stato elaborato da n. 2 gruppi: · GRUPPO N. 1 o Coordinatore : Docente Ascolese Lucio o Docenti : .Baione – Cammarano – De Marco – Di Biasi Lucia – Segreto – Conforti – Guglielmotti. o Consegna : elaborazione curricolo verticale d’Italiano. · GRUPPO N 2 o Coordinatore : Docente F. S. Area 2 Vannelli Teresa. o Docenti: Di Biasi Rosalia – Marino A. M. – De Rosa – Rienzi – Pingaro – Guarracino. o Consegna : elaborazione curricolo verticale di Matematica. OBIETTIVI DEL CORSO · Individuare abilità/competenze per ogni ordine di Scuola tali da consentire agli alunni una padronanza essenziale delle lingua italiana, a livello comunicativo e riflessivo, e del linguaggio matematico, in termini di sicurezza nell’uso delle tecniche e delle procedure di calcolo nelle loro diverse tipologie, attraverso esperienze, occasioni di studio e di apprendimento; · armonizzare, tra loro, i tre ordini di Scuola in cui è articolato l’istituto , attraverso la discussione professionale , la mediazione delle pratiche didattiche, la condivisione del percorso di realizzazione del curricolo e in prospettiva di nuovi impulsi derivanti da attività di formazione; · fare intravedere, attraverso la proposta del quadro delle abilità individuate, nuovi percorsi più efficaci di insegnamento-apprendimento, più trasparenti scelte organizzative e più affidabili modalità di valutazione. ITINERARIO OPERATIVO La realizzazione di questo itinerario curricolare ha imposto, ai gruppi, interrogativi sostanziali, a cui si è dovuto necessariamente cercare delle risposte per procedere nella stesura del lavoro: · · · · · cosa e come valutare nella S. dell’Infanzia? Dove arrivare al termine della S. Primaria? Da dove partire all’inizio della S. S. 1° ? Cosa si intende per conoscenza, abilità e competenza? Quali sono le conoscenze, le abilità e le competenze davvero essenziali al termine del primo ciclo d’istruzione? · Fino a che punto è necessario abbassare i livelli di competenza da raggiungere, vista la situazione "preoccupante" in cui si trovano i nostri alunni, per restare, però , al tempo stesso, competitivi con le altre Scuole? · Cosa fare per accrescere la voglia di studiare negli alunni? · È la Scuola non più all’altezza di proporsi come "concreto e moderno" luogo di apprendimento e formazione o è la società che, con i suoi condizionamenti negativi, sta plasmando l’utenza alunni su valori etico-morali e prospettive future molto lontani dai propositi delle Istituzioni scolastiche ? Questi interrogativi, hanno prodotto, tra i partecipanti al Corso, ampie discussioni e costruttivi confronti su esperienze ed opinioni. Al termine del dibattito, i due gruppi sono arrivati a delle conclusioni condivise che hanno prodotto un lavoro nel quale alcuni aspetti richiedono un adeguato risalto: · Occorre evidenziare che non siamo in presenza di un curricolo verticale nel senso pieno dell’espressione (mancano: un’organica rilevazione sul territorio della domanda di formazione, una selezione delle conoscenze, una definizione delle metodologie didattiche, una graduazione per livelli delle abilità) ma, piuttosto, di una sua forma embrionale, precorritrice di quello strumento metodologico e disciplinare che di norma affianca il progetto educativo delineato nel POF e ne sostiene l’impianto culturale, il curricolo verticale, appunto. · Nel lavoro, sono state declinate, per ogni ordine di Scuola e per le classi indicate, delle abilità (espresse in termini di comportamenti osservabili) che si sviluppano e si accrescono in modo progressivo, in verticale, appunto, dal chiaro carattere "prescrittivo" e da rilevare in determinati momenti del percorso scolastico, in quanto indicative di ciò che gli alunni devono saper fare, aver raggiunto ed appreso per ottenere la SUFFICIENZA, in relazione alla competenza considerata. Invece, altro sono le strategie ed i metodi, soggettivi, personalizzabili, che si adotteranno per raggiungerle e che sono lasciati alle capacità e alla competenza professionale degli insegnanti; · Articolare, in verticale, delle abilità, ha prodotto uno spostamento d’interesse verso gli effetti formativi a lungo termine, ha richiesto di stimare le conseguenze delle scelte educative sulla distanza e di determinare la direzione precisa verso cui indirizzare il percorso formativo scolastico. È diventato, dunque, indispensabile, superare il concetto di "conoscenza" e di giungere a quello più ampio di "competenza" , intesa come padronanza, consapevolezza del proprio sapere. · Il concetto tradizionale dell’apprendimento lineare, cede il passo ad un processo "ciclico e dinamico", in cui tutto si formula e si riformula arricchendosi in continuazione e questo grazie anche al fatto che, nessun contenuto, nessun argomento, viene affrontato una sola volta nella sua interezza. In sostanza, le competenze sono le stesse nei vari cicli ed ordini di scuola, ciò che cambia, in realtà, sono i livelli di acquisizione delle stesse, che si fanno sempre più complesse con l’articolarsi degli anni di studio. ASPETTI METODOLOGICI I punti di forza con i quali si è cercato di caratterizzare questo lavoro sono stati: · L’essenzialità: si è puntato a favorire un apprendimento critico e consapevole, evitando la frammentazione dei saperi, e all’acquisizione di competenze a lungo termine; · L’importanza della ripetizione (che non è ripetitività): le abilità si articolano attraverso un approfondimento ricorrente, in verticale, appunto; · La progressione: lo sviluppo dei contenuti e del loro apprendimento deve permettere di percepire la “ direzione “ e cioè capire dove si sta andando e quale pista si sta seguendo. Oggi più che mai è diventato assolutamente necessario seguire un percorso comune, capace di condurre gli alunni verso basilari, apprezzabili ma anche precise conoscenze e competenze. Del resto, le scelte comunitarie, riguardo alla formazione, si stanno progressivamente imponendo. Infatti, sono esplicite, in materia d’istruzione, le politiche che ogni singolo Stato deve adottare definendo i saperi, le conoscenze e le abilità che gli alunni dovranno acquisire e trasformare in competenze al termine del percorso scolastico: si tratta di ciò che viene più diffusamente definito "apprendimento permanente". Nella stesura di questa proposta si è cercato, comunque, di porre attenzione ad un elenco di azioni, ma anche di fornire qualche indicazione di natura metodologica per i docenti. Da leggere, in tal senso, è dunque tutta una serie di scelte terminologiche relative alle azioni che descrivono le abilità dello studente: non è casuale, dunque, che vi siano termini quali "eseguire", "riconoscere", "utilizzare", ecc. Ancora, nel corso degli incontri è emersa l’importanza di un lessico condiviso quale base utile ai colleghi nelle loro riflessioni e determinazioni. La realizzazione di un glossario costituirebbe, pertanto, un utile complemento al presente lavoro, nonché l’"ambiente linguistico" entro cui realizzare un’adeguata omogeneità di conduzione e di sviluppo dell’attività professionale. Una nota per l’Italiano Un punto su cui i docenti richiamano l’attenzione è la declinazione della padronanza linguistica in otto competenze (!): può configurarsi come una "parcellizzazione" del sapere linguistico, con un’elencazione delle singole abilità che rischia di tradursi in una visione poco coerente e discontinua delle capacità dello studente. La padronanza linguistica è per sua natura complessa e interconnessa; nel rispetto della consegna si propongono delle abilità per le singole competenze, alla distinzione si è dato un valore analitico, in essa i vari elementi potranno comunque favorire la preparazione e la strutturazione di percorsi didattici da parte dei docenti. Al fondo, è forte la convinzione che la declinazione delle abilità non debba perseguire micro obiettivi settoriali troppo spesso stabiliti in modo incidentale se non casuale, ma debba essere considerata funzionale ad obiettivi formativi generali, comuni e trasversali (rif. Competenze chiave di cittadinanza, all. 2 Dm 139, 2007) . IN VISTA DI UN CURRICOLO VERTICALE Il lavoro dei 2 gruppi vuole essere solo una proposta ed è dunque finalizzato ad una successiva e più completa realizzazione di un curricolo verticale che : · Accolga ed accompagni i nostri alunni a partire dall’ingresso alla S. dell’Infanzia fino al termine della S. S. 1°; · attenui le discontinuità, pur necessarie, tra i diversi ordini di Scuola, soprattutto in relazione all’accoglienza e alla continuità metodologica; · permetta, attraverso tappe di autovalutazione dei percorsi di insegnamento – apprendimento, di supportare pratiche di inclusione, sostegno alle differenze e alle difficoltà di apprendimento e buone pratiche di orientamento per i percorsi successivi. Attese, queste, da soddisfare con un curricolo verticale che non sia solo un documento da allegare al POF, bensì una risorsa attiva, da cui far emergere: · la necessità di rendere il nostro Istituto "comprensivo" in tutti i sensi, laddove questo significa scambio d’esperienze, condivisione di percorsi educativi e didattici, centralità delle professionalità ed approfondimento conoscitivo della realtà; · il forte legame progettuale tra il curricolo verticale ed i presupposti pedagogici ed educativi richiamati nel nostro POF; · la volontà di articolare il "patto formativo ed educativo" in modo chiaro, esplicito ed aperto al confronto; · l’importanza di offrire alle famiglie dei punti di riferimento non solo negli aspetti organizzativi, nella progettualità e nelle linee educative, ma anche nella finalità principale che riguarda il nostro lavoro quotidiano, cioè l’offerta culturale e didattica; · la realizzazione di attività di formazione centrate sulla didattica e sulla metodologia, al servizio della professionalità docente, ovvero della qualificazione dell’offerta formativa che la Scuola propone alle famiglie. CONCLUSIONI In conclusione, pur con una delimitazione di campo, il compito affrontato ha favorito un confronto, non banale, tra professionisti consapevoli che l’elaborazione del curricolo d’Istituto rappresenta il terreno su cui si misura, concretamente, la capacità progettuale, formativa e didattica della Scuola che, sempre più, è indotta a riflettere sull’esigenza di sperimentare altre forme di didattica, nuovi approcci alle discipline e nuove metodologie d’insegnamento. Il materiale elaborato, si configura come un "lavoro in corso": sarà il Collegio dei docenti a decidere, sulla scorta della proposta delle Indicazioni Nazionali e dell’impegno a valorizzare il know how della Scuola, di quale curricolo dotarsi. Per ora, dal canto nostro, crediamo sia fondamentale il contributo di ciascun collega; esprimiamo, quindi, l’augurio che si possa ampliare la discussione sui temi cui abbiamo accennato, attraverso critiche costruttive, definizione di proposte ed analisi di prospettive operative. Albanella, 16-05-2012 I docenti coordinatori dei gruppi