LE SFIDE DELL`EDUCAZIONE PER IL CAMBIAMENTO SOCIALE

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LE SFIDE DELL’EDUCAZIONE PER IL CAMBIAMENTO SOCIALE
Oscar Jara Hollyday1
La problematica educativa contemporanea in America Latina, si trova in un vertice di
convergenza di molteplici fattori storico-sociali. Come è stato giustamente detto, in questo
inizio del nuovo millennio non ci troviamo in un’epoca di cambiamenti, ma in un “cambiamento
di epoca”. Tutti i settori della vita e del pensiero si trovano oggi tempestati da nuove
circostanze e domande. In questo quadro di grandi cambiamenti nella scena mondiale, in un
contesto segnato dalla globalizzazione neoliberale, i popoli del nostro sub-continente
latinoamericano si dibattono tra l’angoscia e la speranza, senza aver risolto le aspirazioni
create dalla modernità occidentale e senza un orizzonte futuro chiaro. Infatti, la globalizzazione
è sempre andata di pari passo con l’espansione del sistema capitalista, ma nell’attuale contesto
neoliberale, questo processo ci conduce ad un mondo di valori dove la concorrenza e il mercato
si configurano come i principali punti di riferimento e, perciò, si trasformano in produttori di
“nuovi significati e costruttori di nuove soggettività”, il quale ha una relazione diretta con gli
sforzi e i significati dell’educazione, in un momento in cui soffriamo in maniera evidente le
conseguenze del modello capitalista nella devastazione del pianeta.
Negli ultimi 50 anni, noi paesi latinoamericani siamo stati oggetto di costanti cambiamenti nelle
concezioni e strategie dei sistemi educativi, cercando di adattarle all’idea principale che
l’educazione e la conoscenza sono fattori essenziali per il nostro sviluppo, senza che questo
abbia prodotto risultati significativi di miglioramento per i nostri paesi. Nei decenni passati, le
riforme neoliberali imposte dagli organismi finanziari internazionali, hanno aggravato i vecchi
problemi producendo una “rottura delle strutture educative”, accentuando la disuguaglianza e
la “piramidalizzazione” educative.
In questo modo, a partire dalle condizioni particolari del nostro contesto, ci troviamo davanti a
una delle principali preoccupazioni degli ultimi decenni nel mondo: definire quale ruolo gioca e
può giocare l’educazione nell’attuale contesto internazionale. Quali dovrebbero essere i suoi
scopi e obbiettivi principali e che tipo di conoscenze e abilità saranno necessarie per far fronte
ai problemi, alle sfide e alle nuove situazioni, sia locali che mondiali. Qual è il posto
1
Direttore Generale del Centro di Studi e Pubblicazioni Alforja di San Josè in Costa Rica e Coordinatore
del Programma Latinoamericano di appoggio alla Sistematizzazione del CEAAL ( Consiglio di Educazione
per gli Adulti dell’AmericaLatina) [email protected]
dell’educazione in questo contesto di cambiamento? A questa domanda cerca di rispondere la
relazione che ha elaborato per la UNESCO la Commissione Internazionale sull’Educazione per il
XXI Secolo presieduta da Jaques Delors2, la quale comincia affermando che di fronte alle sfide
attuali, l’educazione costituisce uno “strumento indispensabile” affinché l’umanità possa
progredire verso gli ideali di pace, libertà e giustizia sociale, affrontando e superando le
tensioni a) tra mondiale e locale; b) tra universale e singolare; c) tra il lungo e il breve
termine; d) tra concorrenza e pari opportunità; e) tra sviluppo delle conoscenze e l’accesso
all’informazione e le capacità di assimilazione dell’essere umano.
Oggi, più che mai, questa situazione necessita di riflettere sulla nostra idea di educazione e
approfondire i fattori che possono costituire una proposta educativa alternativa, al di là delle
forme, modalità o sistemi amministrativi. Si richiede una ricerca e una riflessione riguardo ai
fondamenti filosofici, politici e pedagogici di un nuovo paradigma educativo che orienti gli sforzi
diretti alla trasformazione sociale e alla formazione integrale delle persone basate sulla
giustizia, l’uguaglianza, la solidarietà, il rispetto dell’ambiente, riconoscendo che il modello
attuale di società comporta lo stile di civilizzazione dei paesi del Nord è un modello di società
non universalizzabile e apertamente sfruttatore di tutte le forme di vita.
Costruire –dall’America Latina- un nuovo modello educativo, significa fare una scelta
epistemologica che ci permetta di pensare alle sfide globali dalla “Nostra America” (José Martí),
recuperando dalla “Visione dei vinti” (Leopoldo Zea), la forza che emerge da un continente
“infinito per la creazione” (J. María Arguedas), dove il “realismo magico fa parte della
quotidianità” ( G. García Márquez) e che ha la possibilità di immaginare un progetto di società
che non sia “né calco né copia, ma creazione eroica” (J. Carlos Mariátegui). In definitiva, una
rottura epistemologica e un’affermazione politica che supponga “scegliere un popolo come
soggetto” (J. Luis Rebellato), capace di costruire “la storia come possibilità… perché non siamo
semplicemente oggetti della storia, ma allo stesso tempo i suoi soggetti” (Paulo Freire).
Un’etica solidale, un nuovo mondo possibile, nell’attuale contesto, ha solamente senso e
percorribilità, dagli esclusi che potrebbero assumere “la responsabilità planetaria orientata non
alla sopravvivenza della specie, ma al conseguimento di una vita realmente umana,
radicalizzando la democrazia nella società mondiale” ( A. Ibáñez)
In questo cambiamento di millennio, la relazione tra educazione e cambiamento sociale e
l’importanza di un’azione etico-politica e pedagogica coerente, non si collocano solamente
come temi di analisi e di studio, ma come un’esigenza teorico-pratica decisiva: si tratta di
2
La educación encierra un Tesoro, UNESCO, Paris, 1996.
rispondere, verso la costruzione di una cittadinanza globale, alla domanda “ Di quale
Educazione abbiamo bisogno per quale tipo di Cambiamento Sociale?”
In questa esposizione presenteremo le ricerche che, riguardo a questa domanda, ci facciamo
dalle esperienze dell’Educazione Popolare Latinoamericana, e alcuni dei nodi critici più
significativi:
1. La relazione tra cambiamento sociale e educazione
2. La relazione tra educazione, etica e politica
3. Contributi
di
una pedagogia liberatrice secondo Paulo Freire (“Pedagogia dell’
Autonomia”):
a) insegnare non è trasmettere conoscenze
b) insegnare esige riflessione critica sulla pratica
c) insegnare esige rigorosità metodica
d) insegnare esige la convinzione che il cambiamento è possibile
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