UFFICIO STAMPA
30 novembre 2010
SAN CARLO. Impiantate valvole aortiche per via transapicale a pazienti ultrasettantenni.
Continua l’azione di implementazione e sviluppo di nuovi e rilevanti servizi da parte dell’AOR San
Carlo con l’obiettivo prioritario di consolidare il ruolo di struttura di riferimento regionale ed
extraregionale per patologie che richiedono trattamenti di alta complessità.
Infatti dopo i primi importanti risultati ottenuti con l’impianto di valvole aortiche per via trans
femorale, l'equipe multidisciplinare dell'A.O.R. “San Carlo, ha eseguito giovedì scorso due
interventi di impianto di valvola aortica per via transapicale su un paziente di 70 anni, residente nel
Foggiano, e una paziente di 81 anni.
La nuova tecnica, effettuata in pochi centri in Italia, viene garantita presso l’AOR San Carlo già da
alcuni mesi e impiegata nel trattamento di quei pazienti che presentano gravi controindicazioni (età
avanzata con severe comorbilità) che ne impediscono l’utilizzo con la tecnica chirurgica
tradizionale in circolazione extracorporea.
Gli interventi effettuati rientrano in un articolato progetto predisposto dall’'A.O.R. “San Carlo” di
Potenza che vede coinvolta un equipe multidisciplinare composta dall’U.O. di Cardiochirurgia e
dall’U.O. di Cardiologia Emodinamica, con il supporto del servizio di Cardioanestesia, afferenti al
Dipartimento dell'Alta Specialità del Cuore.
In particolare il progetto prevede l'impianto transfemorale o transapicale della valvola aortica in
pazienti anziani con valvulopatia degenerativa che non possono essere sottoposti all’intervento
tradizionale a cuore aperto in circolazione extracorporea.
Tali tipologie di intervento consentono un importante miglioramento dei risultati ottenuti nel
trattamento della valvulopatia aortica grave, considerato che circa un terzo dei pazienti con
patologia valvolare aortica non viene operato a causa dell'età proibitiva o di patologie concomitanti.
Atteso che la popolazione interessata è destinata a crescere negli anni per l'aumento dell'età media
delle popolazioni, con queste nuove metodiche si potrà garantire un significativo miglioramento in
termini di aspettativa e di qualità della vita, con riduzione delle recidive di scompenso e delle
conseguenti ospedalizzazioni, nonché miglioramento dei tempi di riabilitazione rispetto alla
cardiochirurgia tradizionale.
L’impatto derivante dall’introduzione di questa nuova metodica chirurgica è rilevante; in
considerazione delle poche strutture sanitarie che nell'area del Centro – Sud effettuano tale tipologie
di intervento, il San Carlo può proporsi come centro di attrazione anche in ambito extra regionale.
Va comunque sottolineato che la tecnica di impianto transfemorale e transapicale della valvola
aortica non deve essere intesa come “sostitutiva” bensì complementare della chirurgia tradizionale e
comunque riservata ad un sottogruppo selezionato e particolarmente critico di pazienti.
La collaborazione multidisciplinare e la condivisione dei protocolli operativi sono gli elementi
imprescindibili del successo della nuova tecnica.
Per questo motivi è stata prevista la costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare per la
valutazione dell'appropriatezza della procedura, formato da cardiochirurghi, emodinamisti,
cardioanestetisti e cardiologi che dovranno valutare, caso per caso, la tipologia di valvola da
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30 novembre 2010
impiantare e l'approccio da praticare (transfemorale o transapicale) per l'impianto della stessa.
Il gruppo di lavoro è composto dal dott. Sisto Francesco, Direttore del Dipartimento Alta Specialità
del Cuore e Grossi Vasi, dal dott. De Trana Luigi, Direttore del Dipartimento Emergenza
Accettazione, dal Prof. Gaeta Roberto, Direttore dell'U.O. Di Cardiochirurgia; dal dott. Lisanti
Pasquale, Direttore dell'U.O. Di Cardiologia Emodinamica, dalla Dott.ssa Lasorella Eugenia,
direttore f.f. dell'U.O. di Cardioanestesia.