COMUNICATO STAMPA Potenziamento delle capacità diagnostiche e terapeutiche dell’Emodinamica e rete provinciale dell’infarto 1 milione di euro investiti nel cuore grazie alla Fondazione MPS Un milione di euro investiti nel cuore grazie alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, per potenziare le capacità diagnostiche e terapeutiche dell’Emodinamica del policlinico Santa Maria alle Scotte. “Non un punto di arrivo ma un punto di partenza, perchè investire in questo settore vuol dire avere a che fare con la vita delle persone ed è quindi una scelta che permette di migliorare non solo la tecnologia ma anche la qualità dell’assistenza”. Questo il commento del Presidente della Fondazione MPS, Gabriello Mancini, durante la conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Carlo Tomassini, direttore generale, Giuseppe Gotti, direttore Dipartimento Cuore, Vasi e Torace, Laura Radice, direttore sanitario e Carlo Pierli, direttore Emodinamica. L’investimento ha permesso di dotare l’Emodinamica di una sala con un apparecchio radiologico particolarmente avanzato in grado di realizzare un’ottima qualità dell’immagine ad alta definizione, elemento determinante quando si deve intervenire sulle coronarie per visualizzare in maniera corretta cosa fare contro un infarto o una malattia cardiaca. L’Emodinamica utilizza due sale per gli interventi, la sala B ha un apparecchio radiologico installato nel 2001 ed ancora attuale, quello della sala A, datato 1995, è stato potenziato e rinnovato. Sempre grazie al contributo Fondazione MPS è stato inoltre rinnovato il sistema di masterizzazione ed archiviazione delle immagini radiologiche provenienti dai due apparecchi, per una più immediata e semplice refertazione e follow-up. Tale innovazione permette di gestire in maniera ottimale tutti i pazienti coronaropatici, offrendo alla popolazione il trattamento interventistico più appropriato. Ogni anno l’Emodinamica tratta in urgenza circa 200 infarti ed esegue tra 800 e 1000 angioplastiche e circa 3000 coronarografie, oltre ad altri 100 interventi di alta specialità sul sistema cardiovascolare. “Un settore strategico – ha detto Gotti – per la cura delle malattie cardiovascolari, che sono la prima causa di morte nel nostro Paese. L’Emodinamica è punto di riferimento per tutta l’area vasta sud-est e la sua attività è propedeutica per qualsiasi intervento al cuore”. L’attività interventistica non si ferma mai: 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con 6 medici emodinamisti esperti che lavorano anche contemporaneamente su due sale. “Il contributo della Fondazione Monte dei Paschi – afferma il dottor Pierli – è prezioso non solo perchè ci aiuta a fare meglio il nostro lavoro ma soprattutto permette di salvare più vite, migliorando la qualità dell’assistenza, ed è quindi doveroso esprimere un grazie ‘di cuore’ alla Fondazione”. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato anche il progetto Siena PR-IMA (Provincia per l’Infarto del Miocardio Acuto), cioè la nuova rete provinciale per l’infarto. Grazie ad una stretta collaborazione con l’Azienda USL7, Siena 118, Emodinamica, Cardiologia Ospedaliera e le Cadiologie di Nottola, Campostaggia e Abbadia San Salvatore, è stata attivata nella provincia di Siena una rete dell’infarto che consente a chi è colpito da una sindrome coronarica acuta di arrivare direttamente in Emodinamica, senza passare dal Dipartimento di Emergenza, grazie alla prontezza del personale medico del 118. Dopo una prima fase di sperimentazione di 16 mesi, il progetto è ora operativo. “In caso di infarto – spiega Pierli – il passare del tempo influisce negativamente sull’esito del trattamento vale a dire che, mediamente, ogni 15 minuti di ritardo c’è un aumento di 6 morti ogni 1.000 pazienti trattati”. Con la rete provinciale dell’infarto si vuole diminuire quello che viene chiamato il Door-To-Balloon, cioè il tempo che passa da quando il paziente riceve il primo soccorso medico a quando giunge in Emodinamica, che è il centro di riferimento per l’interventistica. “Più tempo passa – aggiunge Pierli – e più sono le cellule cardiache che vengono distrutte dall’evento. Per questo motivo appena arrivato sul posto, il medico del 118 stabilizza il paziente e accerta l’infarto praticando un elettrocardiogramma che viene anche inviato in UTICUnità Terapia Intensiva Cardiologica, tramite un sistema di telemedicina, donato dalla Cassa di Risparmio di Monteriggioni, in modo che l’èquipe del laboratorio di Emodinamica e il team interventistico si possano preparare”. Nel caso in cui il luogo in cui si trova il paziente sia troppo lontano dall’ospedale, il medico del 118 può praticare una terapia farmacologica, chiamata fibrinolisi per riaprire la coronaria prima possibile, stabilizzare il paziente e farlo arrivare in Emodinamica in tempo utile per un eventuale trattamento definitivo. “Si tratta di un’innovazione conclude Pierli - che grazie alla collaborazione tra Aziende, sistema dell’emergenza e associazioni di volontariato Misericordia e Pubblica Assistenza, insieme alla competenza dei professionisti coinvolti, permette di salvare più vite, in una vera e propria corsa contro il tempo. Ciliegina sulla torta del progetto è il rinnovamento della nostra sala interventistica perchè permette un miglior trattamento del paziente infartuato”.