Émile Durkheim Le regole del metodo sociologico e l’“essenza” della società “la prima regola – che è anche la più fondamentale – impone di considerare i fatti sociali come cose” Regole, p. 37 La società è esterna all’individuo • “Quando assolvo il compito di fratello, di marito o di cittadino, quando soddisfo agli impegni che ho contratto, io adempio doveri che sono definiti – al di fuori di me e dei miei atti – nel diritto e nei costumi. […]. Analogamente, per ciò che riguarda le credenze e le pratiche della vita religiosa, il fedele le ha trovate già fatte alla sua nascita. Se esse esistevano prima di lui, è perché esistono al di fuori di lui. Il sistema di segni del quale mi servo per esprimere il mio pensiero, il sistema monetario che impiego per pagare i miei debiti […], funzionano indipendentemente dall’uso che ne faccio” (Regole, p. 23) La cosalità dei fatti sociali Soldi, religione, linguaggio, leggi, istituzioni. tutti esempi di “cose”, oggetti sociali esterne alla mia coscienza e frutto di elaborazioni collettive precedenti La cosalità dei fatti sociali • Non solo i fatti sociali sono esterni alla mia coscienza, ma esercitano su di essa un’azione coercitiva. Il traffico spesso mi impedisce di arrivare puntuale • Sono libero di parlare la mia lingua con uno straniero, ma non riuscirò a farmi intendere e, dunque, non riuscirò ad ottenere da lui ciò che desidero. • Potrei venire a fare lezione in costume da bagno, ma probabilmente mi sentirei a disagio • Sono libero di delinquere ma se mi pizzicano le forze dell’ordine mi vedo privato con la violenza della mia libertà • Quando partecipo ad una commemorazione, ad una manifestazione politica, o a una qualsiasi altra pratica rituale, avverto una corrente emotiva che mi sovrasta e spesso mi commuovo (oppure mi esalto). I fatti sociali sono cose di tre tipi: • Strutturali. L’aumento della densità dinamica è un fatto sociale: non dipende dall’individuo, è esterna a lui, esercita una coercizione (per es. causa la divisione del lavoro) • Normativi. La società consiste di modi di sentire d’agire e di pensare condivisi dagli individui. • Emotivi. Le correnti emozionali che si sprigionano durante particolari situazioni Rapporto individuo/società • La società non può e non deve essere soltanto “esterna”. La società è anche e soprattutto dentro di me. Rispetto le regole che mi impone e seguo i valori che mi fornisce perché li ho INTERIORIZZATI tramite la socializzazione e li ritengo giusti. Rapporto individuo società • «C’è in noi una quantità di stati che esprimono entro di noi qualcosa di diverso da noi stessi, vale a dire la società; essi sono la società stessa che vive e opera in noi (…) È fuori di noi e ci avvolge, ma è anche entro di noi e, con tutto un lato della nostra natura, ci confondiamo con essa» La società mi rende più forte Quando sento di essere parte di un gruppo, quando avverto la sua forza che mi sostiene, allora mi sento capace di imprese straordinarie. Il “sociologismo” di Durkheim • Per Durkheim i fatti sociali si possono spiegare solo ricorrendo ad altri fatti sociali (altri stati della coscienza collettiva): le rappresentazioni sociali derivano solo da altre rappresentazioni sociali • I fatti sociali sono una realtà sui generis. Due tipi di spiegazione sociologica • Causale: es. > della densità dinamica • Funzionale: es. la funzione aggregante della punizione del reato Sociologia dinamica e statica • Dinamica: lo studio della cause del mutamento sociale • Statica: lo studio del funzionamento dei singoli tipi sociali • Il meccanico e l’organico, in questo senso, designerebbero non tanto delle individualità sociali reali quanto delle polarità tra le quali la realtà empirica può essere disposta, ordinata serialmente, distribuita – in un senso metodologico che non è estraneo a quello dell’ idealtipo weberiano. L’analisi sociologica • Tipi sociali • Meccanico Organico La determinazione del normale e del patologico 1) Normalità come media statistica: è normale ciò che è nella media; è patologico ciò che invece è eccezionale 1) Nella media di quali casi (società)? Nella media di quei casi che si collocano su livelli simili rispetto al continuum evolutivo. Conclusione: la società è un fatto emergente Indubbiamente nulla di collettivo può prodursi se non sono date delle coscienze particolari: ma questa condizione necessaria non è sufficiente. Occorre pure che queste coscienze siano associate e combinate in una certa maniera; da questa combinazione risulta la vita sociale, e di conseguenza è questa combinazione che la spiega. Aggregandosi, penetrandosi e fondendosi le anime individuali danno vita ad un essere (psichico se vogliamo) che però costituisce un’individualità psichica di nuovo genere. Il gruppo pensa, sente ed agisce in modo del tutto diverso da quello in cui si comporterebbero i suoi membri se fossero isolati. Se si parte da questi ultimi, non si può quindi comprendere nulla di ciò che accade nel gruppo. • Nella prossima lezione: “Homo duplex” e la ricerca sul suicidio.