r ,] \J E. DURKHEIM La sociologia si pone problemi diversi dalla storia o dall' . Essa non cerca di studiare le forme superate della civiltà al solo scopo di conoscerle e ricostruirle. Ma, come ogni scienza positiva, essa ha, a e spiegare una realtà informare le nostre attuale, idee e i noi nostri conoscere a fondo. Non atti: capace, questa studieremo parlerà per il solo piacere di realtà perciò la aspetto essenziale e permanente dell' umani tà religione attraverso (E. , Meltemi, Roma, 2005, p.50, è il primo di trasformazioni dell' attività collettiva, tutti i diritto, di più in interessati di cui si le singolarità. Se è perché ci è sembrata la dell'uomo, cioè a rivelarci un Durkheim, Le forme elementari talic aggiunti) fenomeni sociali. tutte successive, e l'uomo, arcaica raccontarne le bi zzarrie e adatta a far comprendere la natura rel La conseguenza, è religione l'abbiamo assunta come oggetto della nostra ricerca, della vi ta rel di lo scopo di non c'è altro uomo che siamo particolare l'uomo di oggi, a prossima, soprattutto, morale, arte, Da essa altre le scienza, sono emerse, manifestazioni iche, ecc. forme In principio tutto è religioso. Orbene, non conosciamo alcun modo per ridurre la religione all'economia riduzione. ( ... ) Più generalmente è incontestabile che, economico è rozzo, invadente. né alcun per quando la vita religiosa è, prima? (Durkheim, e l'azione, dalla reli Il , Milano, lussureggiante e forse, inversamente, molto più che la seconda dalla 1972, pp.268-269). riti. Le sono e consistono determinati di azione. Tra c'è tutta la differenza che separa si può definire i d'opinione, stati rappresentazioni; i secondi costituiscono t due fatti, il fattore i si collocano naturalmente in due categorie fondamentali: le i e all' e non è questa realmente La concezione materialista della storia, in La scienza sociale fenomeni reI credenze operare al contrario, Come dunque potrebbe essa risul tarne i probabile che l'economia I tentativo l pensiero dal movimento di i (... ) Non rito se non dopo aver definito la credenza. Tutte le credenze religiose conosciute, sse, siano esse semplici o hanno uno stesso carattere comune: esse presuppongono una classificazione delle cose, reali o ideali, che gli uomini si rappresentano in due classi, in due opposti, definiti generalmente con due termini distinti tradotti abbastanza bene dai concetti di profano e di soltanto un sacro. che vengono chiamati dèi o i esseri albero, una Per cose sacre non bisogna intendere (... ) fonte, un ciottolo, un pezzo di legno, i; una roccia, una casa, insomma qualsiasi cosa può essere sacra. Un rito può avere questo carattere; e anzi non esistono riti espressioni, che formule in che qualche possono grado essere non lo posseggano. ate Esistono soltanto dalla bocca di persone consacrate; esistono gesti, movimenti che non possono essere eseguiti da chiunque. (... ) Fin ci siamo limitati a enunciare, a titolo d'esempio, un certo numero di cose sacre: bisogna ora indicare in base a quali caratteri esse si distinguono dalle cose profane. (... ) Per profano non resta che la loro eterogeneità. Le credenze propriamente religiose determinata solidali. membri il sacro di fronte al (Durkheim, Le forme elementari della osa, Meltemi, Roma, 2005, pp.86-88). vita re1i (... ) definire che Esse di fa sione non questa sono di soltanto collettività; sono sempre comuni aderirvi ammesse, ma sono e a di praticare titolo cosa del i riti individuale, gruppo e ne da a esse tutti costituiscono Dna società i cui membri sono uniti per il fatto di rappresentarsi allo stesso modo il mondo sacro e i rapporti col mondo profano, pratiche identiche, incontra nessuna e di tradurre viene denominata religione senza queste rappresentazioni Chiesa. Chiesa Orbene, nella Ovunque ( ... ) i gli uni agli altri, l'unità. Gli individui che la compongono si sentono per il semplice fatto di avere una fede comune. a una collettività comuni in storia, osserviamo suoi non una si vita religiosa, essa ha per sostrato un gruppo definito (p.94). Arriviamo dunque alla definizione e: una religione è un sistema solidale di credenze e di pratiche relative a cose sacre. Cioè separate, interdette, le quali uniscono in un'unica comunità morale, chiamata Chiesa, tutti quelli che vi aderiscono. meno Il secondo elemento che entra cosi nella nostra definizione non è importante inseparabile del infatti, dall'idea di Chiesa, mostrando esso essere una cosa eminentemente collettiva. (... ) esiste una essiccarsi: fonte di vita che è moralmente risulta membri. sociale e l'a Il intravedere la è religione deve (p.97, italic nel testo) dalla fusione di e stimolante coscienze, che della loro comuni tà di uomini (Durkheim, L f avvenire della religione, in La scienza , Milano, 1972, p.338). Le coscienze individuali, che di della loro cooperazione a una medesima opera, tonificante esercita sui l'idea vecchia come l'umanità e che non comunione in un unico pensiero, dell' azione fa che l sono di per sé chiuse le une alle al tre, comunicare solo per mezzo di in cui si traducono i riescono a loro stati interiori. Perché il rapporto che si stabilisce fra loro possa sfociare in una comunione, cioè in una fusione di tutti i occorre dunque che i ed unica risultante. segni che li manifestano si fondano anch'essi in una sola E' l' individui di essere all'unisono, unità morale. E' sentimenti particolari in un sentimento comune, lanciando uno zione di a risultante che avverte gli e li conduce ad assumere coscienza della loro stesso pronunciando una stessa parola, I Nello stesso passo, Durkheim (1972: 338-339) precisa che «non vi può essere interpretazione razionale della religione che sia profondamente irreligiosa ( ... ) nulla di più contrario al metodo scientifico». eseguendo uno stesso gesto concernente uno stesso oggetto che essi si mettono e si sentono d'accordo. (... ) non ogni fusione di coscienze produce qualcosa di religioso. soddisfatte, inoltre, possedere certo un alcune grado di condizioni intimità, specifiche. di unità, Devono essere Precisamente, e le forze che si la deve fusione produce devono essere sufficientemente intense da condurre l'individuo oltre se stesso innalzandolo a devono fissare Contribution humaine, vita superiore. su uno o più to discussion: i Infine, i concreti sentimenti così suscitati si che li simbolizzino. le probleme religieux et la (Durkheim, dualitè de la nature in "Bulletin de la Societè francaise de philosophie", XI I I, citato in Pickering 1984 : 407) [Le rappresentazioni collettive] presuppongono che le scano le une sulle altre; esse risultano da esse stesse, i coscienze agiscano azioni e reazioni che, non sono possibili che in virtù di intermediari materiali. non si limitano a rivelare lo e stato mentale a cui Perciò sono associati, ma contribuiscono a costituirlo. Gli spiriti particolari non possono incontrarsi e comunicare che a condizione di uscire esteriorizzarsi che in forma di movimenti. che dà al gruppo il sentimento di sé, La vita storia, sociale, E' se stessi, ma lo fa esistere in tutti i possono possono (Durkheim, , Meltemi, Roma, 2005, pp.288-289 suoi a e in tutti i momenti della sua non è possibile che in virtù di un vasto simbolismo. collettivi non l'omogeneità di questi movimenti e che, quindi, Le forme elementari della vita rel ( ... ) da incarnarsi in persone e in (... ) I sentimenti formule: vi sono formule che sono bandiere; vi sono personaggi reali o mitici che sono simboli. Ma c'è una specie di emblema che dovette apparire calcolo e di ogni riflessione: infatti, che esso si produce (... ) il tatuaggio. con una specie condizioni. (... ) Si comprende infatti che, rudimentale, il tatuaggio costituisce di o al di fuori di Fatti conosciuti dimostrano, automatismo in determinate soprattutto dove la tecnica è ancora il mezzo più diretto ed espressivo attraverso il quale affermare la comunione delle coscienze. La maniera migliore di attestare a se stesso e al tri l'appartenenza ad uno stesso gruppo è quella di imprimersi sul corpo uno stesso segno distintivo. il compito di ra e di ricordare un ( .. ) Ess(o) determinato to, non ha ma di testimoniare che un certo numero di individui partecipano ad una stessa vita morale (pp.290-291). I sentimenti che nascono e si sviluppano in seno ai gruppi hanno un'energia alla quale non giungono i sentimenti puramente individuali. L'uomo che li prova ha l'impressione di essere dominato da forze che non riconosce come sue, trascinano, che egli non domina; solcato da forze dello stesso genere. che lo e tutto l'ambiente nel quale è immerso sembra (... ) Ed infatti, proprio nei momenti di effervescenza di questo genere si sono costituiti in sui quali le civiltà. quelli in cui, I tempo i grandi ideali di creazione o di rinnovamento sono influenzati da circostanze diverse, gli uomini sono indotti ad avvicinarsi più intimamente ed in cui le riunioni e le assemblee sono frequentate, questo genere collettivo colta le relazioni più coltivate, la è che nei grande crisi secoli XII e gli scambi di idee più attivi: di cristiana, XIII il è movimento trascinava verso di Parigi entusiasmo la zione d'Europa e dà origine alla Scolastica, è la Riforma e il Rinascimento, è l'epoca rivoluzionaria, tali momenti, sono le agitazioni sociali del vita superiore è vissuta con un' intensità maniera talmente esclusiva da occupare quasi scaccia più o meno completamente le In tale e in una le coscienze, da cui preoccupazioni L'ideale tende ad essere allora tutt'uno col reale. duratura secolo XIX. egoistiche e (.,,) Ma l'illusione non è mai (... ) Una volta passato il momento critico la trama sociale si allenta, il rapporto intellettuale e sentimentale si allenta, loro livello ordinario. sentito durante Allora, tutto ciò che è individui ricadono al stato detto, l periodo di tormento fecondo con cui ha cessato di confondersi: fatto, pensato, soltanto in forma di di ricordo meraviglioso senza dubbio, ricordo - i come la realtà che rievoca, ma esso non è che un' idea, un insieme di idee. Questa volta l'opposizione è netta. Da un lato vi è ciò che è dato nelle sensazioni ideali. e nelle Certamente, percezioni, questi vivificati o laiche drammatiche, e epoche comunicare che pensato è ben presto per (E. un forma non di venissero di nella ogni (... ) Ma cioè tutto quanto può avvicinare gli stessa certo anche tempo vita questi l'ideale Durkheim, Giudizi di e filosofia, intellettuale mezzi hanno e morale. riacquista la soltanto Esse un'azione freschezza valore e giudizi cit., pp.216-219, di realtà e la vita cui si appoggia la nostra forza. colletti va interamente esteriore; la società non esse, di venta cosi bisogna E. (.-l Cosi pure, l'azione sociale non si limita nostra sacrifici, privazioni e sforzi. fuori; ma, in è anche una forza a a reclamare da non ci è (1911) italic aggiunti). (... ) Ma un dio non è soltanto un' autorità da cui di zioni le si avvicina di nuovo al reale, ma non tarda a differenziarsene Durkheim, attraverso se in di rinascita parziale e indebolita dall' effervescenza creatrici. dell'attualità, nuovo ciò sfiorirebbero le manifestazioni artistiche, farli temporanea: di ideali le predica ioni costituiscono una delle dall' altro ; e a questo servono le feste le cerimonie religiose uomini e pure integrante de] Infatti, essa non ci muove la forza totalmente da esistere che nelle coscienze individuali e che penetri e si organizzi nostro essere e, in noi; essa lo innalza e lo ingrandisce. Vi sono circostanze in cui questa azione confortante e vivificante della società è passione comune, icolarmente evidente. In un'assemblea animata da una noi diventiamo suscettibili di sentimenti e di atti di cui siamo se sciolta, ritrovandoci soli con noi stessi, ridotti alle nostre sole forze; e quando l'assemblea è ricadiamo al nostro livello abituale, possiamo misurare tutta l'altezza a cui eravamo stati sollevati al di sopra di noi sufficiente stessi. pensare pervenne di La storia alla notte abbonda del per E' agosto [1789J, questo possano motivo rinvi ravvivare che tutti la loro fede forme cui E' un'assemblea zione al quale ognuno dei i partiti, tici, comune manifestandola abbandonati a se stessi, avvicinare e porre in relazione Le in genere. economici, zzare periodicamente riunioni in cui i loro sentimenti che, (Durkheim, questo ia e di cui tutti furono sorpresi il confessionali, hanno cura di adepti di a un atto di sacrificio e di suoi membri si rifiutava alla dopo. 4 di in comune. si esaurirebbero, Per basta stretta e atti va coloro che li provano elementari della vita Meltemi, osa, Roma, 2005,pp.267-268) (... ) D'altronde, precaria. senza i Molto forti simboli, i finché i sentimenti sociali avrebbero un'esistenza uomini sono riuniti e si influenzano essi continuano ad esistere, ad assemblea sciolta, soltanto in forma di ricordi impallidendo; espressi si (._) se che, ma rivelano movimenti se i in abbandonati cose che se a stessi, quali con i rimangono, essi agire. (... ) sempre sentimenti diventano durevoli. Queste cose li ricordano ininterrottamente sempre desti; vanno a i si loro sono volta e li tengono come se la causa iniziale che li ha suscitati continuasse ad è (p.289, italic aggiunti) Non esserci società che non senta il bisogno di conservare e di rinsaldare, a intervalli regolari, sentimenti collettivi e le idee collettive che e costituiscono la sua unità la sua ità. Orbene, questo rinnovamento non può essere ottenuto che per mezzo di riunioni, di assemblee, di congregazioni in cui individui strettamente riuniti tra loro, riaffermino in comune i loro sentimenti comuni; da ciò derivano cerimonie che, per il loro oggetto, per i risultati che producono, per impiegati, non differiscono per natura dalle cerimonie 1_.) Se abbiamo consistere queste qualche di ficoltà a rappresentarci invecchiano o muoiono, 1_.' procedimenti amente religiose. in feste e cerimonie dell' avvenire è fase di transizione e di mediocrità morale i cosa potranno attraversiamo una in una gli antichi dèi e di nuovi non ne sono ancora nati Ma questo stato di incertezza e di agitazione confusa non potrà durare a lungo. Verrà un giorno in cui le nostre società conosceranno ancora momenti di effervescenza creativa da cui sorgeranno serviranno, per queste ore, i un certo ideali, tempo, da da cui guida scaturiranno all' umanità; nuove e una formule volta che vissute uomini proveranno spontaneamente il bisogno di riviverle ogni tanto nel pensiero, ravvivino nuovi cioè di conservarne il ricordo per mezzo di feste che ne i frutti. (pp.490-491 italic i)