RITARDO MENTALE: una diagnosi facile? •Nel linguaggio corrente è un’espressione vaga,equivoca, eufemistica e, tuttavia di facile ed immediata comprensione pratica. •Nella clinica sembra rifersi a un sintomo secondario, aggiuntivo e settoriale, mentre al contrario, si rivela un quadro complesso e centrale se non addirittura paradigmatico di tutta la neuropsichiatria. RITARDO MENTALE SECONDO il DSM-IV° TR • Funzionamento generale significativamente al di sotto della media (criterio A) - Esordio prima dei 18 anni (criterio C) • Associato a importanti limitazioni nel funzionamento adattivo in almeno 2 delle seguenti aree di capacità prestazionale: comunicazione, cura della persona, vita in famiglia, capacità sociali e interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza (criterio B) Disfunzione Cerebrale etiologicamente ascrivibile a fattori diversi, ad azione singola o multifattoriale, di ordine biologico, ambientale, sociale, di cui rappresenta la “via finale comune” , con conseguente variabilità interindividuale e di decorso in base alle precipue condizioni psicologiche, educative, riabilitative e relazionali. FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO GENERALE: Q.I. o suoi Equivalenti •Scala intelligenza Wechsler per bambini III^ Edizione •Stanford-Binet IV^ Ed. •Batteria di Valutazione di Kaufman per Bambini •CPM di Raven •Test di Huzgiris-Hunt •Brunet-Lèzine •Griffiths Mental Developmental Scale Q.I. vs. compromissione funzionamento adattivo: variabili e misurazioni mirate •F70.9 Ritardo Mentale Lieve [317] •F71.9 Ritardo Mentale Moderato [318.0] •F72.9 Ritardo Mentale Grave [318.1] •F73.9 Ritardo Mentale gravissimo [318.2] •F79.9 Ritardo Mentale Gravità N.S. [319] DSM-IV° T-R vs ICD-10 Range Q.I. 50/55 – 70 50/69 Range Q.I. 35/40 – 50/55 35/49 Range Q.I. 20/25 – 35/40 Q.I. minore di 20/25 20/34 < 20 F70.9 RITARDO MENTALE LIEVE [317] Il Ritardo Mentale Lieve equivale all’incirca a ciò a cui si faceva riferimento con la categoria educazionale di “educabili”. Questo gruppo costituisce la parte più ampia (circa l’85%) di soggetti affetti da questo disturbo. Come categoria, i soggetti con questo livello di Ritardo Mentale tipicamente sviluppano capacità sociali e comunicative negli anni prescolari (da 0 a 5 anni di età), hanno una compromissione minima nelle aree sensomotorie, e spesso non sono distinguibili dai bambini senza Ritardo Mentale fino ad un’età più avanzata. Prima dei 20 anni, possono acquisire capacità scolastiche corrispondenti all’incirca alla quinta elementare. Durante l’età adulta, essi di solito acquisiscono capacità sociali e occupazionali adeguate per un livello minimo di autosostentamento, ma possono aver bisogno di appoggio, di guida, e di assistenza, specie quando sono sottoposti a stress sociali o economici inusuali. Con i sostegni adeguati, i soggetti con Ritardo Mentale Lieve possono di solito vivere con successo nella comunità, o da soli o in ambienti protetti. F71.9 RITARDO MENTALE MODERATO [318.0] Il Ritardo Mentale Moderato è all’incirca equivalente a ciò a cui si faceva riferimento con la categoria educazionale di “addestrabili”. Questo termine ormai sorpassato non dovrebbe essere usato perché implica erroneamente che i soggetti con Ritardo Mentale Moderato non possono beneficiare di programmi educazionali. Questo gruppo costituisce circa il 10% dell’intera popolazione di soggetti con Ritardo Mentale. La maggior parte dei soggetti con questo livello di Ritardo Mentale acquisisce capacità comunicative durante la prima fanciullezza. Essi traggono beneficio dall’addestramento professionale e, con una moderata supervisione, possono provvedere alla cura della propria persona. Possono anche beneficiare dell’addestramento alle attività sociali e lavorative, ma difficilmente progrediscono oltre il livello della seconda elementare nelle materie scolastiche. Possono imparare a spostarsi da soli in luoghi familiari. Durante l’adolescenza, le loro difficoltà nel riconoscere le convenzioni sociali possono interferire nelle relazioni con i coetanei. Nell’età adulta, la maggior parte riesce a svolgere lavori non specializzati, o semispecializzati, sotto supervisione in ambienti di lavoro protetti o normali. Essi si adattano bene alla vita in comunità, di solito in ambienti protetti. F72.9 RITARDO MENTALE GRAVE [318.1] Il gruppo con Ritardo Mentale Grave costituisce il 3-4% dei soggetti con Ritardo Mentale. Durante la prima fanciullezza essi acquisiscono un livello minimo di linguaggio comunicativo, o non lo acquisiscono affatto. Durante il periodo scolastico possono imparare a parlare e possono essere addestrati alla attività elementari di cura della propria persona. Essi traggono un beneficio limitato dall’insegnamento delle materie prescolari, come familiarizzarsi con l’alfabeto e svolgere semplici operazioni aritmetiche, ma possono acquisire capacità come imparare a riconoscere a vista alcune parole per le necessità elementari. Nell’età adulta, possono essere in grado di svolgere compiti semplici in ambienti altamente protetti. La maggior parte di essi si adatta bene alla vita in comunità, in comunità alloggio o con la propria famiglia, a meno che abbiano un handicap associato che richieda assistenza specializzata o altre cure. F73.9 RITARDO MENTALE GRAVISSIMO [318.2] Il gruppo con Ritardo Mentale Gravissimo costituisce circa un 1-2% dei soggetti con Ritardo Mentale. La maggior parte dei soggetti con questa diagnosi ha una condizione neurologica diagnosticata che spiega il Ritardo Mentale. Durante la prima infanzia, essi mostrano considerevole compromissione del funzionamento sensomotorio. Uno sviluppo ottimale può verificarsi in un ambiente altamente specializzato con assistenza e supervisione costanti, e con una relazione personalizzata con la figura che si occupa di loro. Lo sviluppo motorio e le capacità di cura della propria persona e di comunicazione possono migliorare se viene fornito un adeguato addestramento. Alcuni possono svolgere compiti semplici in ambienti altamente controllati e protetti. F79.9 RITARDO MENTALE, GRAVITA’ NON SPECIFICATA [319] La diagnosi di Ritardo Mentale, Gravità Non Specificata dovrebbe essere usata quando vi è forte motivo di supporre un Ritardo Mentale, ma il soggetto non può essere valutato adeguatamente con i test di intelligenza standardizzati. Ciò può accadere con i bambini, gli adolescenti, o gli adulti che sono troppo compromessi o troppo poco collaborativi per essere testati, oppure, nell’infanzia, quando esiste una valutazione clinica di funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media, ma i test disponibili (per es., le Scale Bayley per lo Sviluppo Infantile, le Scale Cattell per l’Intelligenza Infantile, e altri) non forniscono valori di QI. In generale, minore è l’età, più difficile è la valutazione della presenza di un Ritardo Mentale, tranne nei soggetti con compromissione gravissima. FUNZIONAMENTO ADATTIVO I soggetti con ritardo mentale giungono all’osservazione più per le compromissioni del funzionamento adattivo che per il Q.I. basso. Il funzionamento adattivo fa riferimento all’efficacia con cui i soggetti fanno fronte alle esigenze comuni della vita ed al grado di adeguamento agli standard di autonomia personale previsti per la loro particolare fascia di età, retroterra socioculturale e contesto ambientale. Il funzionamento adattivo può essere influenzato da vari fattori, che includono l’istruzione, la motivazione, le caratteristiche di personalità, le prospettive sociali e professionali, e i disturbi mentali e le condizioni mediche generali che possono coesistere con il ritardo mentale. I problemi di adattamento sono più suscettibili di miglioramento con tentativi di riabilitazione di quanto non sia il Q.I. cognitivo, che tende a rimanere un attributo più stabile”. Tu si che sei fortunato….. non devi dare l’esempio a nessuno……….. Tu sì nessun o PROCEDURE di REGISTRAZIONE con il SISTEMA MULTIASSIALE DEL DSM IV°-TR • RITARDO MENTALE CLASSIFICATO SECONDO il LIVELLO DI GRAVITA’: ASSE II° • Associazione di un Disturbo Mentale (es. DGS): ASSE I° • Associazione ad una condizione medica generale (es. Sindrome di Down): ASSE III° • COMORBILITA’ (ADHD,DGS,Dist. Mov. Stereot.) • VARIABILITA’ Interindividuale, Specificità Sindromica, DECORSO/evoluzione (es. Demenza) - La legge n. 517/77 - a Legge Quadro n. 104/92 – Il Ruolo dell’Insegnante di sostegno e i rapporti con i docenti curriculari - Il D.P.R. 24/2/1994 - La individuazione e certificazione dell’alunno disabile - Gli accordi programma di - La legge 68/’99 sul collocamento mirato dei disabili - La Legge Quadro n. 328/2000 e il progetto individuale di vita -La nuova cultura dell’handicap e la qualità dell’integrazione -L’accettazione della diversità come valore “.. Che labirinto!” L’integrazione nella scuola dell’autonomia IL sistema integrato di interventi tra scuola ed extrascuola per una integrazione di qualità e per l’attuazione del progetto di vita Il diritto alla integrazione e il ruolo della Corte Costituzionale e della magistratura COMMISSIONE Legge 104/’92 “l’INDIVIDUAZIONE dell’alunno in situazione di HANDICAP” è di esclusiva pertinenza della Commissione per l’accertamento dell’Handicap costituita ai sensi dell’art. 4 della Legge-Quadro n° 104 del Febbraio 1992, (art. 1 del Decreto 185/2006; art. 35 comma 7 della Legge n° 289 del 27 dicembre 2002; art. 2 comma 2 del Decreto 185/2006) e ….. Successiva direttiva della Presidenza Consiglio dei MINISTRI (+ INPS…………………) FUNZIONE dell’APPRENDIMENTO A: Lesioni Organiche TEMPOSPECIFICITA’ C: TuRBE FUNZIONALI A PATOGENESI ORGANICA SISTEMOGENESI B: Turbe Funzionali LOOP INTERATTIVO CENTRO – PERIFERIA DISTURBI NON SPECIFICI di APPRENDIMENTO Disabilità ad acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata ad uno o più settori specifici delle competenze scolastiche, ma estesa a più settori. Si riscontrano con maggiore frequenza nel Ritardo Mentale, nel Funzionamento Cognitivo Borderline, nell’ADHD, nell’Autismo ad alto funzionamento, nei Disturbi d’ansia ed alcune forme di Disturbi Distimici. Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) Si può porre una diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento quando, a test standardizzati di lettura, scrittura e calcolo, il livello di una o più di queste tre competenze risulta di almeno due deviazioni standard inferiore ai risultati medi prevedibili, oppure l’età di lettura e/o di scrittura e/o di calcolo è inferiore di almeno due anni in rapporto all’età cronologica del soggetto, e/o all’età mentale, misurata con test psicometrici standardizzati, nonostante una adeguata scolarizzazione. Tali disturbi (denominati dislessia, disortografia e disgrafia, discalculia) sono sottesi da specifiche disfunzioni neuropsicologiche, isolate o combinate. IPOTESI di CLASSIFICAZIONE Etiologica ]Malattie Genetiche Cause Sconosciute Microdelezioni Cromosomopatie Disordini Prenatali Disordini Perinatali Multifattoriali Malattie Genetiche Mutazioni Singoli Geni Disordini Postnatali Malformazioni Criptogenetiche INDICI PRECOCI del LATTANTE RIFLESSI FETALI SCHEMI POSTURALI TONO MUSCOLARE REPERTORIO MOTORIO FUNZIONI VEGETATIVE PARTECIPAZIONE AMBIENTALE CONVULSIVITA’ PRECOCE STIGMATE MALFORMATIVE DEFICIT SENSORIALI INTERAZIONE GENETICA/EDUCAZIONE nello Sviluppo dell’INTELLIGENZA DEFICIT COGNITIVO LIEVE: •Prevalenza di cause multifattoriali •Prevalenza di fattori ambientali e socio-culturali •Diagnosi solitamente più tardiva •Epoca di incidenza causale •Tipologia etiologica •Prevalenza del FENOTIPO NON SPECIFICO e ruolo combinato dei “GENI CANDIDATI” RITARDO MENTALE E CERVELLETTO •Implicazioni per processo di maturazione tardivo del SNC che riguarda soprattutto la migrazione neuronale esterna e la mielinizzazione •Coinvolgimento isolato o malformativo complesso delle strutture della fossa cranica posteriore, delle strutture sovratentoriali sia in forme fisse che evolutive: ipo/displasie vs atrofie •Effetti decisivi su funzioni cognitive, emotive e relazionali: pianificazione ed organizzazione visuo-spaziale, attenzione, memoria, linguaggio, affettività. FATTORI PROGENETICI ereditari e ambientali; METAGENETICI (agiscono dopo la fecondazione ed entro i primi 15 giorni); TEMPORO-SPECIFICI in EPOCA SUCCESSIVA PRENATALE; PERINATALI; POST-NATALI SINDROME di DOWN •+ frequente Trisomia 21 libera (mancata disgiunzione del cromosoma 21 [90% materno] durante la meiosi; Mosaicismo; Traslocazione robertsoniana; •Fenotipo specifico spesso associato a malformazioni cardiache, aumentato rischio di leucemia e Alzheimer; •Meccanismo patogenetico: sbilanciamento genico delle anomalie strutturali (traslocazioni delezioni, duplicazioni, inversioni e cromosomi ad anello Microdelezioni o Delezioni interstiziali: IMPRINTING Genetico S. di Prader-Willi (PWS): RM lieve, ipotonia neonatale, scarso accrescimento iniziale, bassa statura, iperfagia, obesità, mani e piedi piccoli, ipogonadismo; S. di Angelman (AS): RM grave, assenza di linguaggio, microcefalia, epilessia, mioclonie, disturbi del sonno, euforia e risa esplosive; entrambe dovute alla delezione 15q11-13 (o disomia uniparentale o mutazione centro-imprinting, paterno/materno S. di Beckiwith-Wiedemann S. di Rubistein-Taybi S. di Williams S. di Wolf- Hirschorn R.M. da MUTAZIONI (puntiformi) di singoli GENI •Missense Mutation (sequenza aminoacidica) •Nonsense Mutation (segnale di stop) •Mutation siti Splice e Prometer •Delezione, microdelezione, inserzioni, riarrangiamenti, inversioni, duplicazioni, espanzione di sequenze repeat instabili genica •Responsabili di malattie Metaboliche, Neuromuscolari, Neurocutanee, Malformative dominanti e recessive, X-linked S. Smith-Lemli-Opitz Aminoacidopatie, organicoacidurie, del ciclo dell’urea, lisosomiali, perossisomiali, carbolipidiche, ac. nucleici PROTO-ONCOGENE o GENE SOPPRESSORE TUMORALE Neurofibromatosi Mutazioni di MeCP2 nei ♂ IV° Gruppo: Duplicazioni della Regione del CromosomaX Contenente MeCP2 Mutazione Non presente in Rett ♀ Mosaicismi Somatici per La mutazione Encefalopatia Precocemente Letale Interazione di MePC2 con CDKL5 (Variante di Hanefeld) Cromosoma X Variazioni Quantitative e Qualitative MePC2 CDKL5 PRECOCITA’ NOXA LESIVA PROLIFERAZIONE NEURONALE MIGRAZIONE ORGANIZZAZIONE CITOTTETONICA CRESCITA ASSONICA CONNESSIONI SINAPTICHE MIELINIZZAZIONE MICROCEFALIA ECTOPIE CIRCUITI POLISINAPTICI ATROFIE CIRCOSCRITTE ALTERAZIONI MORFOSTRUTTURALI CORTICALI Organizzazione CENTRO – PERIFERIA STORIA CLINICA FAMILIARE e PERSONALE A.F. – Pregressi Deficits cognitvi e di apprendimento - Ipoacusie e ritardi di linguaggio - Lateralizzazione A.Fis. – Gravidanza, parto, sviluppo P-M, condotte vitali e funzioni psichiche di base (es. inattenzione uditiva e visiva, inattenzione condivisa, abituation/ disabituation) ESAME NEUROLOGICO Alterazioni motorie Perimetro cranico Dismorfie Caratteri dermici Appuntamenti funzionali presunti e loro armonizzazione in base alla compliance familiare FATTORI PRENATALI • Anossia cerebrale indotta da alterazioni placentari (distacco intempestivo, impianto anomalo ,infarto della placenta), oppure da compressione del cordone ombelicale in fase intrauterina o da vari disturbi materni, come l’ipotensione e l’anemia. • Infezioni virali materne: in particolare modo la Rosolia nell’embrione nei primi tre mesi di gravidanza, Toxoplasmosi e CMV (encefalite). In genere tutte le infezioni virali della madre possono causare delle lesioni encefaliche. • Esposizione ai raggi x della donna incinta, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. • Disturbi dismetabolici quali diabete, deficienze vitaminiche o proteiche • Immaturità e prematurità: condizioni di particolare vulnerabilità dal punto di vista neurologico per > rischio di eventi emorragici cerebrali e trombosi al momento del parto. • Le cause prenatali danno origine ad alterazioni nervose del feto di tipo prevalentemente malformativo. Fattori perinatali • Anossia del neonato causa più significativa spesso associata a lesioni vascolari, che determinano emorragie e necrosi dell'encefalo. Anche se l'encefalo del bambino appena nato può resistere per un maggior tempo alla mancanza di ossigeno rispetto agli adulti, un'anossia di lunga durata che interessa una vasta zona cerebrale, provoca danni irreversibili che possono interessare estesi domini del SNC • Anossia o asfissia nel periodo perinatale causata da lesioni traumatiche dei vasi, da torsione del cordone ombelicale, da ostruzioni respiratorie meccaniche (aspirazione del liquido amniotico), da alterazioni della pressione ematica, somministrazione di farmaci alla madre nel momento del travaglio. • Traumi diretti all'encefalo, in caso di parto distocico o per l'utilizzo di particolari strumenti come il forcipe e la ventosa. • > Incidenza nella prematuranza FATTORI TOSSICI MATERNI e POST-NATALI Farmaci, droghe, alcool, fumo TOSSICI, INFETTIVI ed AUTOIMMUNI Infezioni materne (complesso TORCH) ALIMENTARI, AGENTI FISICI e CHIMICI TRAUMATICI (Cranioencefalici) Malattie metaboliche (es. Diabete) EPILESSIA (criptogenetica e sintomatica) Carenze alimentari VACCINI, FATTORI dismetabolici, endocrini, neoplastici, ipertensivi Patologie dell’utero e degli annessi endocranici, infettivi cronici (Virus lenti), Età Gestazionale INDIVIDUO (comportamento) SISTEMA APPARATO (S.N.C.) ORGANO (cervello) TESSUTO (nervoso) CELLULA (neurone) ORGANELLI (membrana) MACROMOLECOLE (geni) F A T T O R I A M B I E N T A L I ASPECIFICITA’ LESIONALE e CLINICA Anatomo-Patologica Morfologica Neurofisiologica Semeiologica Motoria Combinata (Turbe minori) Visuo-percettiva Percettiva: “senso del movimento” Cognitiva Neuropsicologica Relazionale Comiziale COMORBILITA’ COMPLIANCE PATOGENESI 1) Precocità della noxa 2) Correlazione parallela 3) Non permanenza ed evolutività della causa 4) Aspecificità lesione 5) Tendenza al recupero funzionale 6) Influenza dei fattori ambientali Attività fisica ed ambiente arricchito L’arricchimento ambientale é stato definito per la prima volta da Rosenzweig et al. (1978) come un insieme di stimolazioni complesse, inanimate e sociali La maggior parte degli effetti osservati negli animali arricchiti sono simili a quelli riscontrati in animali sottoposti ad intenso esercizio fisico (Cotman e Berchtold,2002) L’attività fisica migliora le funzioni cognitive (Fordyce e Farrar, 1991; Kramer et al. 1999; Churchill et al., 2002) Ambiente arricchito Stimolazioni complesse: Visive Cognitive Motorie Somatosensoriali Sociali Motivazione, attenzione, interesse Effetti neurobiologici degli ambienti arricchiti Situazioni ambientali stimolanti (come gli ambienti arricchiti) inducono: la formazione di un maggior numero di spine dendritiche l’allungamento dei dendriti la formazione di un maggior numero di sinapsi l’arborizzazione dendritica. Effetti ambiente arricchito Biologici: Aumento spessore corticale Aumento sinaptico Comportamentali: Miglioramento attenzione Aumento memoria DEFINIZIONE E INTERPRETAZIONE dell’ATTO COGNITIVO •Funzione non circoscrivibile in quanto risultato integrato di operazioni diverse e complesse, dinamicamente differenziate in termini qualitativi e quantitativi tempo-specifici, maturazionali, di differenziazione, plasticità e suscettibilità modificativa a fattori extra neurologici; •Variazioni quantitative e qualitative tra soggetti con R.M. e “Normali” •Teoria Evolutiva (Mental lag hypothesis ) e Strutturale (Structural lag hypotesis) Indagine diagnostica (WPPSI, WISC R, WAIS R; Scala Stanford Binet, Culture Free Cattell test) - per la lettura ( MT prove di lettura, Cornoldi C, Colpo G; Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia , Sartori G, Job R, Tressoldi E; Testo Diretto di Lettura e Scrittura, TDLS adattamento italiano del Boder test, Chiarenza e Cucci; Batteria per la diagnosi della dislessia e della disortografia evolutiva, Sartori, Job, Tressoldi; Valutazione funzioni neuropsicologiche - competenze percettive visuo-spaziali (Progressive Matrices di Raven; Street test, - - - Orientamento di linee di Bentos, Mangina test for specific visual learning abilities and disabilities) e visuo-motorie grafo-spaziali (test di Hilda Santucci e Bender Santucci, test di Frostig, Figura complessa di Rey); abilità di memoria: uditiva (Span di cifre [digit span test], memoria di parole e di frasi[listening span test]) e visiva (cubi di Corsi, Figura complessa di Rey, test di ritenzione visiva di Benton); capacità di attenzione (prova delle Campanelle, Trail Making Test, MFCPR, Stroop test, Continuous Performance test o CPT); abilità motorie (Scala di Oseretzki; Movement ABC); dominanza laterale: prove di Zazzo, di Oldfield; competenze linguistiche per l’analisi delle abilità di comprensione, produzione, sintassi e semantica e pragmatica; prove di fluenza verbale, token test, prove multidimensionali di vocabolario di Boschi, Aprile, Scibetta; test TVL per valutazione del linguaggio, di Cianchetti e Sannio Fancello, Edizioni Erikson 1997; prove di valutazione della comprensione linguistica, Rustioni, Metz, Lancaster Il “pick profile” alla WISC: + DISEGNO CON CUBI - - COMPRENSIONE - RICOSTRUZIONE DI OGGETTI STORIE FIGURATE RAZIONALE IPOTESI PREDITTIVITA’ CorrelataDiscordante Rapporti reciproci dei DOMINI Mentali e Linguistici Funzioni psichiche terze (percezione, memoria, attenzione selettiva) Peculiarità Sindromiche: a) Down (fonologiche ed ipoacusie trasmissive) b) Williams (linguaggio da “cokctail party”) LINGUAGGIO e DEFICIT COGNITIVO IPOTESI COGNITIVA FORTE IPOTESI COGNITIVA DEBOLE IPOTESI CORRELAZIONALE NEUROPSICOLOGIA del Ritardo Mentale • • • • • MODELLO TRIARCHICO di Sternberg e Spear: 1) Sistema componenziale [a) metacomponenti o processi esecutivi di livello superiore; b) componenti di prestazione; c) componenti di acquisizione dell’intelligenza; 2) LIVELLO ESPERENZIALE; 3) LIVELLO CONTESTUALE. MODELLO ATTENZIONE/METACOGNIZIONE del R.M. PROCESSAZIONE AUTOMATICA e VOLONTARIA MODELLO di Karmiloff-Smith della ridescrizione delle rappresentazioni mentali da implicite (innate) a esplicite attraverso la modularizzazione o attribuzione di formati e successiva archiviazione di comportamenti compiuti o parziali e/o di strategie processuali IPOTESI NEUROPSICOLOGICA SINCRETICA: nella correlazione encefalo/ comportamento il programma ontogenetico controlla la precoce specializzazione emisferica e dei circuiti neuronali che alla nascita sono operativi per funzioni (sottocorticali) prevalentemente difensive e di sopravvivenza per poi evolvere in modo sempre più differenziato nell’interfacciamento con l’ambiente verso l’acquisizione di funzioni complesse di controllo ed autocoscienza, con modalità veloci ed efficienti (ruolo decisivo dei circuiti associativi specie fronto-temporali e del Timing) Il PROBLEM SOLVING nei normali e nel R.M. VALENZE ESISTENZIALI PRIMARIE Con-essere (Heidegger): percezione della costanza affettiva di propria ed altrui presenza – esistenza fuori dalla ricorrenza spaziale e temporale (qui ed ora) Giudizio (Husserl) (apofantico o categoriale): elemento di base della logica razionale formulato in termini verbali Il mondo della vita (Lebenswelt): intuizione, esperienza immediata, adattamento spontaneo SEGNI (Heidegger): visione ambientale preveggente fondata sull’orientamento deiettivo, cioè capacità di rapportarsi PERSONA (Sheler): unità immediatamente convissuta delle esperienze comuni SENSO: conoscenza e comprensione praticovalutativa dell’ambiente implicita e non tematica D.A.S. Tali disturbi (denominati dislessia, disortografia e disgrafia, discalculia) sono sottesi da specifiche disfunzioni neuropsicologiche, isolate o combinate. Nel DSM IV (1) sono inquadrati nell'Asse I come Disturbi della Lettura, dell'Espressione Scritta e del Calcolo. Dislessia La diagnosi di dislessia e disortografia non può essere formulata prima della fine della II classe elementare. Tuttavia, già in I elementare possono essere rilevati, come indicatori di rischio, segni importanti di discrepanza tra le competenze cognitive generali e l'apprendimento della lettura e scrittura . I parametri essenziali per la diagnosi di dislessia, nei sistemi verbali trasparenti come la lingua italiana, sono la rapidità misurata come il tempo di lettura di brani, parole o sillabe, e la correttezza misurata come numero di errori di lettura e scrittura, che si discostino per difetto di almeno due deviazioni standard dalle prestazioni dei lettori della stessa età o risultino di due anni inferiori rispetto all’età cronologica. Disortografia e disgrafia L'esame del processo di scrittura richiede la valutazione delle componenti disortografiche e disgrafiche. Per la diagnosi di disortografia connessa con disturbi dell'area linguistica - vale la regola di una quantità di errori ortografici che difettano in misura uguale o superiore alle due deviazioni standard rispetto ai risultati medi dei bambini che frequentano la stessa classe scolare; invece, la disgrafia sembra essere conseguenza di disturbi di esecuzione motoria di ordine disprassico quando non fa parte di un quadro spastico o atassico o extrapiramidale. Discalculia La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima della III elementare, anche se già nel primo ciclo elementare possono essere rilevate discrepanze fra le capacità cognitive globali e l'apprendimento del calcolo numerico (che comprende la numerazione bidirezionale, la transcodifica,il calcolo mentale,l'immagazzinamento dei fatti aritmetici, il calcolo scritto). La valutazione si riferisce alla correttezza e soprattutto alla rapidità. L'efficienza del problem solving matematico non concorre alla diagnosi di discalculia evolutiva, ma appare correlato al livello delle competenze cognitive o al livello di competenza linguistica. Discalculia Per la discalculia sono individuati diversi tipi di disabilità che riguardano: la processazione dei numeri, cioè il riconoscimento dei simboli numerici e la capacità di riprodurli graficamente e organizzarli nello spazio, il sistema del calcolo con l’utilizzazione di procedure per eseguire le operazioni matematiche, e la risoluzione dei problemi aritmetici che comporti l’analisi dei dati e l’organizzazione del piano di lavoro. Esame della Scrittura - per la scrittura (Batteria per la valutazione della scrittura e delle competenze ortografiche, Tressoldi PE, Cornoldi C; TDLS adattamento italiano del Boder test, Chiarenza Cucci; Le difficoltà di apprendimento della lingua scritta, A. Martini; Valutazione delle abilità di scrittura, Giovanardi Rossi, Malaguti; Prove di calcolo - per la matematica (Prove oggettive di matematica per la scuola elementare, Soresi S, Corcione D, Gruppo Emmepiù; Test di matematica per la scuola dell’obbligo, Amoretti G, Bazzini L. Pesci A, Reggiani M; Valutazione delle abilità matematiche, Giovanardi Rossi P, Malaguti T; Lucangeli D, Tressoldi PE, Fiore C, Test ABCA, Valutazione delle abilità di calcolo aritmetico. PARALISI CEREBRALI INFANTILI DISORDINI POSTURALI e del MOVIMENTO ,permanenti ma non invariabili, dovuti ad una encefalopatia precoce non evolutiva CARATTERE ETEROGENEO di quadri patologici diversi per ETIOLOGIA, PATOGENESI, CLINICA e DECORSO, accomunati da un disordine motorioposturale suscettibile di modificazioni clinico-funzionali nel corso dello SVILUPPO Quadri clinici compositi espressione di un danno encefalico PRECOCE di tipo lesionale, malformativo, o di interferenza nel progetto di sviluppo del S.N.C., a carattere non progressivo (ENCFALOPATIA FISSA) Sistema dell’ATTENZIONE e delle FUNZIONI ESECUTIVE AUTOCONTROLLO: capacità di inibire alcune risposte motorie ed emotive a stimoli esterni ai fini della possibilità di proseguire di attività in corso RETROSPEZIONE: Possibilità di ricordare uno scopo per poter raggiungere un obiettivo ludico o di studio PREVISIONE: capacità di definire strategie e mezzi per perseguire un obiettivo, inibendo emozioni e riuscendo a motivarsi FUNZIONI ESECUTIVE: Strutturazione graduale di maturazione di capacità selettive di concentrazione, “memoria “ degli obiettivi, steps e strategie necessari Sinapsi noradrenaliniche e dopaminiche NEURONE NORADRENERGICO DOPA DOPA DA DA DOPA 3,4-diidrossifenilalanina MAO Monoaminoossidasi MHPG DAT HVA HVA NEURONE DOPAMINERGICO Fessura sinaptica DA Acido omovanillico decarbossilasi Recettori Trasportatore di NA Presinapsi Trasportatore di dopamina DOPA R MHPG 3-metossi-4-idrossifenilglicole DOPA NA R MAO Noradrenalina Dopamina NA NA NA Dopamina-b idrossilasi decarbossilasi NA NA DA DA DA R MAO DAT HVA Postsinapsi DA R PROCESSI NEUROEVOLUTIVI del SISTEMA ATTENZIONE e delle FUNZIONI ESECUTIVE < 6 anni di vita: Richiamo “verbale” alla mente di un compito o interrogativo su problemi da risolvere 6/8 aa.: interiorizzazione del discorso autodiretto e del pensiero (autoriflessione, comprensione ed osservanza di regole e istruzioni, loro ulizzo mediante costruzione di “sistemi mentali” 8/11 anni – AUTOREGOLAZIONE: dei processi attentivi e motivazionali, differimento, Privatizzazione e modulazione emozionale, possibilità di Pianificazione di obiettivi RICOMPOSIZIONE: Scomposizione, Rimodulazione e Ricomposizione del “Bagaglio” esperenziale Teoria dell’alterazione delle FUNZIONI ESECUTIVE Pianificazione di sequenze Inibizione risposte inadeguate Focalizzazione tematica e monitoraggio continuo delle performance (feed-back) Variabilità e Velocità di spostamento dell’attenzione Carente generazione categoriale Circuiti cerebrali regolano l’attenzione e l’attività, inibiscono i pensieri ed i comportamenti inappropriati, organizzano le azioni in modo da raggiungere uno scopo Attenzione esecutiva Spaziale Giro del cingolo Orientamento visivo Memoria di lavoro Verbale Castellanos FX et al. Nature Neuroscience 2002; 3: 617-628 Pliszka SR et al. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 1996, 35 (3): 264-272 Funzioni visive Circuiti cerebrali Memoria di lavoro TIPOLOGIE dei Disordini Aprassia costruttiva (per mod. bitridimensionali) Attenzione esecutiva Agnosia Topografica (orientamento e motilità sicura nello spazio) Coordinazione oculo-manuale Spaziale Giro del cingolo Coordinazione grafomotoria Simultanognosia (sincretismo ed interpretazione delle immagini, o Orientamento visivo degradate, o su sfondo variegato, crowding). Funzioni visive Fattori percettivi e oculari concorrenti: Akinetopsia (movimento), Verbale regolano l’attenzione e l’attività, astereocognosi (profondità), inibiscono i pensieri accomodazione-convergenza, ambliopia ed i comportamenti (da strabismo) inappropriati, organizzano le azioni in modo da raggiungere uno scopo DISPRASSIA VERBALE Disturbo centrale nella programmazione dei movimenti sequenziali necessari alla produzione delle parole, in assenza di altre disfunzioni morfo-funzionali. Frequente coesistenza di disprassia orale Dissociazione automatico-volontaria Pattern: errori erratici, inconsistenti, atipici, prosodici Neuroanatomica Neurochimica Neurofisiologia – flusso ematico SPECT Normale ADHD Lobo frontale Corteccia senso-motoria Kuperman et al 1990 Cervelletto Neurofisiologia – PET Neuroanatomica Neurochimica Attivazione di reti neuronali diverse Normal Normale ADHD ADHD Stroop task negli adulti con ADHD Bush et al. - 1999 Society of Biological Psychiatry Neuroanatomica Neurochimica Volume cerebrale totale Controlli > ADHD P <0.003 ml 1100 1000 900 Maschi NV Maschi con ADHD Femmine NV Femmine con ADHD 5 7 Castellanos et al 2002, JAMA, 288:1740-8 9 11 13 Età (anni) 15 17 19 21 COMORBILITA’ Studio MTA (Multimodal Treatment for ADHD) ADHD 11% Tic 14% Conduct disorder 4% Mood 40% Oppositional defiant disorder (ODD) 34% Anxiety The MTA Cooperative Group (1999). A 14-month randomized clinical trial of treatment strategies for attention-deficit/ hyperactivity disorder. Arch Gen Psychiatry; 56: 1073-86. Il concetto di “COGNITION” nelle Sindromi Autistiche BE SAL U.TA - ma AMA – su I – zir (“If a woman gives birth and the infant rejects his mother”) Summa IZBU IV 42. LA TRIADE di WING: Deficit quantitativo e qualitativo della socializzazione, comunicazione e immaginazione implica un coinvolgimento esteso ma non totale dei DOMINI della MENTE AUTISMO: DISTURBO NON OMOGENEO, con estrema variabilità sia interindividuale che intraindividuale