il ritardo mentale - Liceo Norberto Rosa

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IL RITARDO MENTALE
Corso di Formazione
Bussoleno 24/01/11
Dott.ssa Daniela Clauser
ASL TO3
S.O.C. Neuropsichitria Infantile
Ritardo Mentale
Quadri a diversa eziologia, caratterizzati da un
inadeguato sviluppo intellettivo che produce una
distorsione della personalità del soggetto e delle sue
capacità di adattamento.
Funzionamento intellettivo globale al di sotto della
media presente contemporaneamente a carenze del
comportamento adattativi, con comparsa in età
evolutiva (AAMR).
ICD-10: condizione di interrotto o incompleto
sviluppo
psichico
caratterizzata
da
una
compromissione delle abilità che contribuiscono al
livello globale di intelligenza e che si manifesta durante
il periodo evolutivo.
DSM-IV:
funzionamento
intellettivo
significativamente al di sotto della media associato a
deficit o compromissioni dei funzionamenti adattativi
in almeno due aree (comunicazione, cura della propria
persona,
vita
in
famiglia,
capacità
sociali,
funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute
e sicurezza).
esordio prima dei 18 anni
Ritardo Mentale porta ad una limitazione nel
funzionamento adattativo
-comunicazione
-cura di sé
-abilità domestiche
-abilità sociali
-abilità di provvedere alla propria salute e sicurezza
-abilità accademico-scolastiche
-abilità relative alla gestione del proprio tempo libero
-abilità lavorative
-capacità di utilizzare le risorse della comunità
Discrepanza tra misurazione QI e funzionamento
adattativi
es. idiot savants, sindrome Down
valutare sempre il funzionamento e l’adattamento
del bambino nel contesto in cui vive.
Intelligenza
Definizione non da tutti condivisa
Attività che permette all’essere umano di imparare,
conoscere, utilizzare il suo sapere, creare ed adattarsi
al mondo e controllarlo (Dailly).
Differenti tipi di intelligenza:
• astratta: utilizza in massima parte il linguaggio
• pratica
• sociale: capacità di un individuo di capire le persone
e gli eventi sociali.
La misurazione dell’intelligenza avviene tramite test
standardizzati che valutano solo alcune abilità
Utile conoscere l’aspetto quantitativo (QI) ed anche
quello qualitativo perché RM non sempre corrisponde
ad un arresto a livello inferiori di sviluppo
Principali test:
Griffith, WPPSI, WISC-III, WAIS, Brunet-Lezine,
Standford-Binet, Leiter
Teorie dello sviluppo e funzionamento
cognitivo nel ritardo mentale
Differenti teorie per spiegare sviluppo cognitivo
1. Costuttivista: intelligenza come sistema integrato
ed interdipendenza delle singole funzioni
2. Modularista: settorialità ed autonomia delle
singole funzioni (possibile lesione di un singolo
modulo)
3. connessionista
Deficit cognitivo nel RM sembra generalizzato, ma grado
compromissione delle diverse aree non è omogeneo
Possono esistere aree di funzionamento normale, ma
spesso scisse dall’organizzazione cognitiva generale e
scarsamente integrabili
In particolare nel RM deficit nelle componenti più elevate
-pianificazione per risolvere un compito
-monitorare le strategie scelte
-valutare correttezza risultato
-utilizzo strategie apprese in situazioni nuove
-lentezza nell’automatizzare strategie
Possibilità di acquisire abilità specifiche
RITARDO MENTALE differenziato per gravità in
base al punteggio ottenuto ai test (QI) in:
•
•
•
•
lieve 70-55,
85% dei casi
moderato 50-40, 10% casi
grave, 35-25
3-4% dei casi
gravissimo < 20 1-2%
Utile per stabilire prognosi funzionale e di sviluppo
ma non fornisce informazioni sul funzionamento
cognitivo
RM lieve
QI compreso tra 70 e 55-50
Discrete capacità sociali e comunicative nel periodo
prescolastico
Difficoltà negli apprendimenti scolastici
Disordini psicomotori associati
Pensiero legato al concreto, difficoltà nelle operazioni
formali complesse
Buon inserimento in comunità e discreta autonomia
nella vita adulta
RM moderato
QI compreso tra 50-55 e 40-35
Ritardo nello sviluppo psicomotorio
Discrete capacità comunicative, linguaggio con
povertà lessicale e strutturale
Possibili semplici apprendimenti scolastici
Discreta autonomia nelle condotte sociali
Inserimento in comunità e lavorativo in ambiente
protetto
RM grave
QI tra 35-40 e 20-25
Ritardo nello sviluppo motorio
Ritardo nello sviluppo linguaggio/assenza
comunicazione verbale
Difficoltà nella regolarizzazione delle funzioni:
alimentazione, sonno, controllo sfinterico,
movimento
Necessità di assistenza e scarsa autonomia nella vita
adulta.
RM gravissimo
QI < 20
Marcata compromissione di tutte le funzioni:
alimentazione, sonno, controllo sfinterico,
movimento
Necessità di assistenza continuativa
Ritardo mentale e disturbi psichici
Il soggetto con RM è a maggior rischio di presentare
disturbi psichici associati (30-70%):
iperattività,
impulsività,
instabilità,
ansia,
isolamento, stereotipie, auto-eteroaggressività ed
inibizione.
Personalità più fragile e suscettibile ad eventi
ambientali
RM altera modo in cui soggetto interpreta la realtà
Disturbo cognitivo altera relazioni che ambiente
stabilisce con il bambino
EZIOLOGIA :
1. 20-50% causa sconosciuta (maggiore nei RM
lievi)
2. 25% Fattori genetici: anomalie presenti nel
patrimonio genetico che incidono sui processi di
formazione, differenziazione e sviluppo del SNC :
alterazioni geniche
aberrazioni cromosomiche
3.Fattori acquisiti: noxae patogene che agiscono
dall’esterno sul SNC e che vengono suddivisi in
rapporto all’epoca in cui si verificano:
prenatali: infezioni acute materne( rosolia, CMV, toxoplasmosi),
malattie
croniche
materne
(diabete,
endocrinopatie,
intossicazioni)
perinatali: sofferenze fetali e neonatali acute ( patologia
ipossico-ischemica neonatale)
postatali:
infezioni,
intossicazioni,
traumi,
patologie
metaboliche
Intervento Terapeutico
Favorire raggiungimento di un età adulta con capacità
di rispondere alle attese e con una buona integrazione
nel tessuto sociale
Obiettivi differenti in relazione al grado di Ritardo
RM lieve: scolarizzazione, autonomia personale ed
inserimento lavorativo
RM medio: autonomia personale, riconoscimento
parole e numeri, concetti di base spazio-temporali
RM grave: autonomia personale
Maggiore è il ritardo minore è la possibilità di
generalizzare le competenze apprese
Necessario:
-conoscere deficit e potenzialità
-suddividere gli obiettivi in compiti più specifici
-stimolazioni ripetute con lunghi tempi di
comprensione ed esecuzione
-utilizzo delle dimostrazioni pratiche con stimolazione
imitazione
-riduzione tempi di lavoro con risultati
immediatamente visibili
-inserire una modificazione alla volta
-diminuire gli stimoli distrattori
-proporre consegne motivanti partendo dagli interessi
del bambino
INSEGNAMENTO A SOGGETTI CON RM
DEVE PREVEDERE VALUTAZIONE DELLA
CAPACITA’
•Globali
•Riguardanti abilità specifiche
•Tempi di attenzione
•Tolleranza alla frustrazione
•Sensibilità ai rinforzi e di quale tipo
TASK ANALISIS
SCOMPOSIZIONE IN SOTTO-OBIETTIVI DI
UN COMPITO PER IDENTIFICARE E
DESCRIVERE TUTTE LE COMPONENTI
CHE NE FORMANO LA SEQUENZA
VALUTARE QUANTE COMPONENTI
ESEGUITE CORRETTAMENTE ED IN
AUTONOMIA
PROMPTING
TECNICA CHE SI USA PER AIUTARE NELLA
RISOLUZIONE DI UN COMPITO.
DIFFERENTI FUNZIONI (incitare a svolgere,
indicare
cosa
scegliere,
sottolineare
comportamento corretto già emesso)
•AIUTO VERBALE
•GESTUALE
•FISICO
Necessario essere consapevoli di quale tipo di
aiuto
si
sta
dando
per
poterlo
limitare/modificare
gradualmente
riproponendo sempre lo stesso compito per
arrivare ad esecuzione autonoma
RINFORZO POSITIVO
PROCEDIMENTO FINALIZZATO AD
AUMENTARE PROBABILITA’/FREQUENZA
CON CUI UN COMPORTAMENTO VIENE
EMESSO ATTRAVERSO SOMMINISTRAZIONE
DI EVENTI PIACEVOLI CONTIGENTI ALLA
RISPOSTA FORNITA
•INTRISECO/ESTRISECO
•CONTINUO/INTERMITTENTE (intervallo fisso
o variabile)
SHAPING
STRATEGIA FINALIZZATA A SVILUPPARE
COMPORTAMENTI NUOVI CON RINFORZO DI
COMPORTAMENTI CHE VIA VIA SI
APPROSSIMANO MAGGIORMENTE A
OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE
CHAINING
STRATEGIA ANCH’ESSA RIVOLTA A
INSEGNARE COMPORTAMENTI NUOVI
TRAMITE SUDDIVISIONE DEL COMPITO
FINALE IN PIU’ COMPONENTI (task analisis)
INSEGNAMENTO FOCALIZZATO SULLE
SINGOLE COMPONENTI CHE VENGONO
ACQUISITE IN SEQUENZA
Anterogrado/retrogrado
NELL’APPRENDIMENTO RUOLO IMPORTANTE
DISCRIMINAZIONE DI STIMOLI
(es discriminare colori verde e rosso ed associare
differente etichette verbali)
PER ALCUNI SOGGETTI Può ESSERE DIFFICILE
COGLIERE INDIZI PER DIFFERENZIARE STIMOLI
(procedono per tentativi ed errori ma non colgono
indizi per differenziarli es b_d)
IMPORTANTE INIZIARE SEMPRE CON STIMOLI
MOLTO SEMPLICI E CON DISCRIMINAZIONI
FACILMENTE ACCESSIBILI
MODIFICARE IL COMPITO CON TEMPI LUNGHI
INTRODUCENDO COMPLICAZIONI SUCCESSIVE
PROCEDURE FINALIZZATE A COSTRUIRE
METODOLOGIE PER FAVORIRE I PROCESSI
DI DISCRIMINAZIONE TRA STIMOLI:
•Stimulus Fading
•Stimulus Shapimg
•Superimposizione e Fading
•Superimposizione e Fading più risposta segnale
•Delayed Cue
Iniziare con stimoli semplici in cui è quasi certa
risposta corretta per evitare frustrazione ed
incrementare motivazione
Gradualità verso stimoli più complessi
Rinforzo inizialmente costante dei risultati
STIMULUS FADING
PROCEDURA CHE REALIZZA CAMBIAMENTI
GRADUALI NELLO STIMOLO DA DISCRIMINARE
CHE NON INTERERESSANO LA FORMA o
CONFIGURAZIONE MA POSSONO RIGUARDARE
•Intensità (es lettere)
•Grandezza (es lungo matita e corda)
•Completezza (es oggetti)
•Distanza dal soggetto (es oggetti)
•Resistenza alla presa
Tranne grandezza non aiuta a percepire direttamente
elementi distintivi degli stimoli da distinguere
Utile con soggetti che sono già in grado di percepire
differenze sostanziali tra gli stimoli
STIMULUS SHAPING
PROCEDURA CHE REALIZZA CAMBIAMENTI
GRADUALI NELLO STIMOLO DA DISCRIMINARE
CHE
INTERERESSANO
LA
FORMA
o
CONFIGURAZIONE
Congruente solo quando discriminazione riguarda la
forma cioè manipolazione degli stimoli enfatizza
differenze di forma che sono importanti per la
discriminazione
Shaping parziale /totale (es parole lunghe o corte)
Particolarmente adatto per figure geometriche,
numeri lettere e parole scritte
Complessità ideativa e realizzativa
Numero di passaggi maggiore rispetto al fading
SUPERIMPOSIZIONE E FADING
PROCEDURA CHE REALIZZA CAMBIAMENTI
GRADUALI NEGLI STIMOLI INDIZIO CIOE’ DI
STIMOLI
CHE
SONO
INTRODOTTI
PER
FACILITARE RISPOSTE POSITIVE
Stimoli indizio possono essere:
-separati dagli stimoli compito (es parole)
-uniti agli stimoli compito (es colori)
-Indizi distintivi cioè che enfatizzano elementi
caratteristici dello stimolo compito (es parole e
numeri)
Quando stimoli separati rischio che soggetto presti
attenzione solo agli stimoli indizio e non colga
differenze distintive
SUPERIMPOSIZIONE E FADING PIU’
RISPOSTA SEGNALE
PROCEDURA CHE REALIZZA CAMBIAMENTI
GRADUALI NEGLI STIMOLI INDIZIO ASSOCIATA
ALL’EMISSIONE DI UNA RISPOSTA MOTORIA
Utile per stimoli che si differenziano per orientamento
spaziale
Risposte
possono
contribuire
a
superare
inadeguatezze procedure e scoprire/fissare differenze
tra gli stimoli
(ES lettere b-d e coniglio carota)
DELAYED CUE
PROCEDURA CHE UTILIZZA UN INDIZIO
ASSOCIATO ALLO STIMOLO PER FACILITARE LE
RISPOSTA. LA COMPARSA DELL’INDIZIO VIENE
GRADUALMENTE DILAZIONATA NEL TEMPO
FINO ALL’ELIMINAZIONE TOTALE.
Altra modalità è la presentazione graduale di altri
stimoli a cui il soggetto non deve rispondere
Indispensabile discriminazione di domande
Vantaggi facile realizzazione ed esecuzione
Limite: Soggetto deve essere gia in grado di cogliere
elemente distintivi degli stimoli
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