NORMATIVA E PERSONALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO Luciana Ventriglia . Presidente Comitato Scuola A.I.D LEGGE 170/2010 • PER LA PRIMA VOLTA VIENE NORMATIVAMENTE RICONOSCIUTA, DEFINITA E REGOLAMENTATA LA MATERIA SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO. • NELL’INTERPRETAZIONE DELLE DEFINIZIONI SI TIENE CONTO DELL’EVOLUZIONE DELLE CONOSCENZE SCIENTIFICHE IN MATERIA Benessere Formativo Espressione coniata dal Censis per descrivere quei sistemi scolastici caratterizzati da: - Buona dotazione strutturale - Propensione all’innovazione - Accettabili esiti di apprendimento - Buona tenuta dei valori di accoglienza e di inclusione Circ. M.I.U.R. Ministero Istruzione Università e Ricerca n.4099/A/4 del 5/10/04 “Iniziative relative alla dislessia”: La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento che può verificarsi in ragazzi per il resto normali, cioè senza handicap neurologici o sensoriali o condizioni di svantaggio sociale. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave spesso si accompagna a problemi nella scrittura e/o nel calcolo. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale,determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o di disagio socio-culturale. Queste difficoltà permangono dopo la prima fase di acquisizione Molti di questi ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento PERCHÉ NON SI IMPARA? • Si tenta di trasmettere la cultura in modi che non sono risonanti con le potenzialità delle persone. • La risonanza è una condizione di “star bene”. • Il fattore cruciale per capire è essere attenti alla propriocezione interna di “agio”e “disagio”di fronte alla sollecitazione cognitiva. • Se siamo a disagio davanti alla sollecitazione cognitiva ci succede quello che succede a chi è costretto a realizzare una performance senza che ne possa o sappia cogliere la logica, il senso, il significato Paolo Guidoni – Università di Napoli, X Convegno Nazionale Giscel, 2000 La scuola • La scuola peggiore è quella che si limita a individuare capacità e meriti evidenti. • La scuola migliore è quella che scopre capacità e meriti lì dove sembrava che non ce ne fossero. • La scuola peggiore è quella che dice “Qui si parla solo se interrogati” • La scuola migliore è quella che dice “Qui si impara a fare domande” (Domenico Starnone) Se ascolto dimentico, se ascolto e vedo, ricordo poco, se ascolto, vedo e pongo domande o discuto con qualcuno, comincio a comprendere, se ascolto, vedo, discuto e faccio, acquisisco conoscenza e abilità, se insegno a un altro, divento padrone. Confucio Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Legge170 /2010 art.2 (Finalità) La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità: a. Garantire il diritto all’istruzione b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità. c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali d. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti e. Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA f. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi g. Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione h. Assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale Prima della Legge 170/2010 • La normativa di riferimento per i DSA è costituita da circolari ministeriali e da ordinanze, quest’ultime emanate annualmente per regolamentare lo svolgimento degli esami di Stato. • La normativa, aggiornata nel tempo, dà indicazioni, suggerisce comportamenti didattici, definisce mezzi compensativi e misure dispensative e valutative. • Alle Istituzioni Scolastiche viene affidato un ruolo prevalentemente di tipo esecutivo di applicazione delle diverse direttive. NOTA MIUR n. 5744 del 28.05.2009 ESAMI DI STATO “In sede di SCRUTINIO FINALE, appare doveroso che i CONSIGLI DI CLASSE valutino con particolare attenzione le situazioni concernenti gli allievi con DSA verificando che in corso d’anno siano state applicate le indicazioni inserite nelle note emanate da questo Ministero e siano stati predisposti PERCORSI PERSONALIZZATI con le indicazioni di compenso e dispensa e considerando, IN OGNI CASO, se le carenze presenti in questi allievi siano o meno da imputarsi al disturbo di apprendimento”. Legge 170/2010 e Scuola La Legge affida alla Scuola un ruolo attivo e propositivo Legge 170/2010 • Si propone di preparare gli insegnanti e di sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA • Prende in considerazione l’intero percorso formativo: dalla Scuola dell’infanzia fino a comprendere gli studi universitari. • Pone l’accento sulla necessità di una formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare “strategie didattiche, metodologiche, educative e valutative adeguate”. CENTRALITÀ DELLA SCUOLA Formazione Art. 4 (Formazione nella scuola) 1. Per gli anni 2010 e 2011, nell'ambito dei programmi di formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, e' assicurata un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacita' di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate. Formazione “La chiave di volta di una simile professionalità sta proprio nella capacità di confrontare l’esperienza vissuta con i propri studenti con quella degli altri docenti, in una dimensione di ricerca certamente cooperativa, ma che qualcuno deve saper coordinare e gestire, sia negli aspetti didattici, sia negli aspetti organizzativi.” Mario Reguzzoni (“La formazione degli insegnanti nell’UE”, Centralità della Scuola Cura della comunicazione • Con la famiglia ( “impegnata nell’assistenza alle attività scolastiche a casa”) e con lo studente: comunicazione di tipo positivo e propositivo ( attenta a “ ridurre i disagi relazionali ed emozionali”) • Con gli operatori del SSN • Con la dirigenza scolastica • La circolarità della comunicazione deve essere massima anche tra i docenti in modo da attivare un’azione strategica didattica e metodologica, concorde e univoca, più adeguata alla situazione pur nella realtà delle differenze che caratterizzano le diverse discipline. Legge 170/2010 • Richiama la necessità di documentare le azioni e le misure adottate per sottoporle periodicamente a monitoraggio per valutarne l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. • Coinvolge tutta l’organizzazione scolastica nella condivisione della responsabilità per garantire “una didattica individualizzata e personalizzata con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti” Centralità della Scuola Cura della documentazione. • La situazione scolastica di partenza e in divenire dell‘alunno, valutandone i punti di forza e di fragilità, • Le azioni metodogico-didattiche • Le risorse da impegnare (laboratori linguistico-fonologici, tutor, tecnologia informatica, ..) • L’individuazione di compensazioni da usare in classe e a casa, • L’attivazione di eventuali dispense • La definizione delle modalità di verifica più adeguate da adottare. Monitoraggio Monitoraggio: art.5 c.3 “Le misure devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi” • Conoscenza dei processi di apprendimento e della costruzione dei percorsi. • Osservazione e documentazione che fissi periodicamente i risultati e gli obiettivi proposti, con momenti di riesame della situazione, modificando, ove necessario, l’azione, o adeguando la compensazione tecnologica a disposizione. • Sinergia tra la Scuola, il SSN, lo studente, la famiglia e il tutor dell’apprendimento che accompagna lo studente con DSA Valutazione Nell’art. 2 (Finalità) “adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti” Art. 4 (Formazione nella scuola) “acquisire la capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate” Valutazione per l’apprendimento: valutazione finalizzata al miglioramento dei risultati di apprendimento degli studenti Legge 8 ottobre 2010 n.170 “Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico” art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) comma 4 Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stati e di ammissione all’università nonché gli esami universitari Valutazione Personalizzata Nella C.M. 4674 del 10 maggio 2007 si parla della valutazione per gli studenti con DSA “(.)In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella materna e non si possono dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta” Nel DPR N. 122/2009 “La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo”. Esame di stato –Secondo ciclo OM n°40/2009 Art. 12 c. 7 La commissione terrà in considerazione gli allievi con dislessia: - per la predisposizione della terza prova scritta - per la valutazione delle altre due prove - prevedendo tempi più lunghi e l’utilizzo di strumenti informatici se utilizzati in corso d’anno Documento del 15 maggio O.M. 44/2010 “ I CONSIGLI DI CLASSE dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la commissione d'esame, un apposito documento relativo all'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso. Tale documento indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami. … …” INVALSI “Per la rilevazione degli apprendimenti ( 2\5 primaria; 1 sec.1°) per l’anno scolastico 2009/10 l’INVALSI ha adottato un protocollo di somministrazione ispirato alle pratiche seguite in altri paesi europei. Per quanto riguarda le modalità di partecipazione degli alunni con bisogni educativi speciali, l’INVALSI ha pubblicato una apposita nota nella quale viene esplicitato in modo chiaro che lo scopo delle rilevazioni non è la valutazione del singolo studente”. PROVA NAZIONALE: Concorre alla valutazione finale degli alunni “ Si ricorda che gli alunni con certificazione di diagnosi di dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento di apprendimento, possono sostenere la prova con l’ausilio degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e con tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sotto commissione (per la Prova Nazionale, massimo 30 minuti). Ove ai candidati che ne hanno titolo e necessità siano assegnati tempi più ampi per rispondere ai quesiti (prova nazionale) del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati potrà essere, comunque, somministrato il secondo fascicolo (matematica) dopo i primi 60 minuti ed il previsto intervallo MIUR- C.M.n.50 7 giugno 2010 Individuazione precoce del disturbo L’Istituzione Scolastica viene individuata come la struttura colta e competente che ha il compito di prendersi cura della persona DSA e specificatamente: 1. Adottare adeguate attività di recupero didattico mirato 2. Individuare il persistere delle difficoltà 3. Trasmettere apposita comunicazione alla famiglia. 4. Attivare, previa comunicazione alla famiglia, interventi tempestivi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA (sulla base dei protocolli regionali di cui all’art.7) 5. Sapere discernere tra individuazione del sospetto e diagnosi di DSA (la diagnosi è compito esclusivo degli specialisti) Responsabilità della Scuola La Scuola è come un “testimone informato sui fatti” che può avere un ruolo importante nell’indirizzare lo studente precocemente ad un approfondimento diagnostico specialistico. La precocità dell’individuazione è da considerarsi fattore di protezione e forma di prevenzione primaria dei soggetti a rischio di DSA. Compiti della scuola dopo la diagnosi 1. riceve formalmente dalla famiglia la certificazione di “diagnosi di DSA” secondo i criteri stabiliti dalla legge 2. garantisce l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo. 3. adotta una metodologia e una strategia educativa “adeguate”. Compiti della scuola dopo la diagnosi 4. Introduce gli strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche. 5.Introduce le misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. Compiti della scuola dopo la diagnosi 6. Sottopone periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. 7.Garantisce durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonchè gli esami universitari. Legge 8 ottobre 2010 n.170 art.7 comma 2 e 3: “Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico” il MIUR, entro 4 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,con proprio decreto, individua le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti di cui all’art.4, le misure educative e didattiche di supporto di cui all’art.5 com.2, nonché le forme di verifica e di valutazione finalizzate ad attuare quanto previsto all’art 5 com.4 . Con decreto MIUR, da adottare entro due mesi (.) è istituito presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca un Comitato Scientifico composto da esperti di comprovata competenza sui DSA (,). PROPOSTE OPERATIVE POF (Piano dell’Offerta Formativa) Sezione relativa all’accoglienza degli studenti con DSA : • Linee-guida di comportamento e di azione (azioni previste per l’individuazione; laboratori linguistico- fonologici attivati nelle scuole dell’infanzia e nei primi anni di scuola primaria; metodologie didattiche e valutative adottate; presenza di strumenti tecnologici, possibilità di usare il registratore o altri strumenti, organizzazione accoglienza, informazioni sui libri digitali www.libroaid.it, continuità,organizzazione dell’orientamento, predisposizione del PDP) Strategie organizzative da inserire nel POF • Inserimento nel POF normativa dislessia: adeguamento della didattica alle circolari ministeriali • Presentazione al Consiglio di classe dell’ allievo dislessico da parte del DS o Referente Dislessia d’Istituto • Programmazione incontri con operatori Sanitari, famiglia per conoscenza • Predisposizione Percorso Personalizzato: livello del disturbo, obiettivi personalizzati, interventi compensativi e dispensativi, criteri di valutazione • Condivisione del Percorso la famiglia Personalizzato con Modello di documentazione (PDP) • Le forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti. • Il patto di condivisione di responsabilità, strategie educative e didattiche con la famiglia, e con lo studente stesso (ove possibile, in relazione all’età) per la realizzazione di un percorso scolastico positivo. Devono cioè essere esplicitate le modalità di collaborazione, il ruolo propositivo e attivo di ciascun attore (modalità di presentazione dei compiti a casa; modalità di aiuto, carico quantitativo del lavoro a casa..) Modello di documentazione (PDP) • Informazioni sulla situazione di partenza dello studente, ricavate dalla diagnosi specialistica, dal colloquio con la famiglia, con lo studente e dalle osservazioni sistematiche effettuate dalla scuola stessa sulle caratteristiche di apprendimento dell’alunno, delle sue strategie, dei suoi punti di forza e delle sue fragilità. • Gli interventi didattico-educativi , le strategie metodologiche adottate,gli strumenti compensativi introdotti per ciascuna disciplina o ambito di studio , le misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. PDP Che cosa? PDP PIANO: studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”; programma, progetto, strategia DIDATTICO: scopo della didattica è: - il miglioramento dell’ efficacia e efficienza insegnamento del docente - il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell‘allievo. PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - DPR 122 giugno 2009 art.10 – Circ. MIUR 28.5.2009) Personalizzare “Si tratta di innalzare i livelli di conoscenza centrando l’insegnamento e l’apprendimento sulle attitudini e sugli interessi degli allievi” D.Miliband Personalizzazione La personalizzazione anziché puntare sulla ottimizzazione delle procedure di insegnamento ragiona in termini di apprendimento e, pur riconoscendo ovviamente l’importanza della razionalizzazione delle pratiche dell’insegnamento, concentra tuttavia l’interesse sui processi e sui progressi che ciascun individuo attiva nella propria esperienza conoscitiva, affettiva, esperienziale. G.Chiosso Personalizzare l’insegnamento • Conoscere i processi dell’apprendimento • Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente • Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali dell’apprendimento • Promuovere modalità di insegnamento flessibili (apprendimento cooperativo, tecniche metacognitive, educazione tra pari) • Promuovere una valutazione “per” l’apprendimento • Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili informatici…) • Favorire una didattica per competenze e non per contenuti Personalizzazione dall’Obiettivo n°2 del Documento di Stoccolma: • Formazione lungo tutto l’arco di vita • Democratizzazione dei sistemi di istruzione “Orientamento e consulenza devono diventare più rapidamente disponibili e si devono utilizzare maggiormente metodi alternativi per personalizzare i percorsi di apprendimento” “Personalizzare l’istruzione, attraverso sistemi nazionali che, garantendo efficienza e equità, riescano a far emergere il talento di ciascuno studente, personalizzandone il percorso formativo”. (Conferenza NML,New Millennium learner, Bruxelles sett.2009) Flessibilità didattica DPR 275/1999 art. 4.2: il Regolamento dell’autonomia scolastica offre lo strumento della flessibilità, (“le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”). Tale flessibilità non è solo nei calendari, negli orari, nei raggruppamenti degli alunni, nell’adeguamento alle esigenze delle realtà locali, ecc, ma è prevista anche in tutti gli aspetti dell’organizzazione educativa e didattica della Scuola e quindi va intesa come: - personalizzazione educativa e didattica, - personalizzazione degli obiettivi formativi - personalizzazione dei percorsi formativi. PDP Piano Didattico Personalizzato diversifica modalita’,tempi, strumenti, quantita’ nell’attuazione del programma scolastico comune della classe C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10 maggio 2007 per studenti dislessici DPR122 giugno 09. art 10 – Circ. MIUR 28.5.2009 PEI Piano Educativo Individualizzato si differenzia dai programmi scolastici nei contenuti e nelle competenze specifiche (Legge 104\92) Chi? PDP Che cosa? Chi? Il team dei docenti o il Consiglio di Classe, acquisita la diagnosi specialistica di DSA, procede alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato. E’ prevista una fase preparatoria d’incontro e di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. Documenti per il riconoscimento di DSA La diagnosi specialistica di disturbo specifico di apprendimento formalmente presentata all’Istituzione Scolastica è il documento dal quale prende il via l’iter che porta alla stesura del PDP Chi? PDP Quando? Che cosa? Quando? Su richiesta, per scritto, da parte della famiglia alla scuola di definire un percorso personalizzato che preveda l’applicazione delle disposizioni previste dalla legge e da altra normativa ministeriale al riguardo. In presenza di una diagnosi di servizi specialistici del SSN (o accreditati) Informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguente alla segnalazione specialistica (POF e linee guida per accoglienza alunni con DSA, sito Internet della scuola, referente DSA) La richiesta deve essere protocollata. Applicazione delle norme sulla privacy sui dati sensibili. Il PDP compilato va consegnato in copia alla famiglia con lettera protocollata Chi? PDP Quando? Come? Che cosa? Come ? • acquisizione della diagnosi specialistica; • incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni. (verbalizzazione da parte del coordinatore); • accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la distribuzione della modulistica da compilare (ad es. nel C.d.C. di Ottobre) • stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente). (nel successivo C.d.C. di Novembre). Struttura del Piano Didattico Personalizzato 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Dati relativi all’alunno Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali Caratteristiche comportamentali Caratteristiche del processo di apprendimento Strategie utilizzate dall’alunno per lo studio Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dai piani di studio Strategie metodologiche e didattiche adottate Attività programmate Strumenti compensativi e misure dispensative Criteri e modalità di verifica e valutazione Patto con la famiglia Struttura del PDP 1. Dati relativi all’alunno Nel riquadro relativo a questa voce si devono riportare: • i dati dell’alunno integrati e completati con le indicazioni fornite: - da chi ha redatto la diagnosi specialistica, - dalla famiglia, - dal lavoro di osservazione condotto a scuola. • le specifiche difficoltà individuate che l’allievo presenta • i suoi punti di forza. Struttura del PDP 2.Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali 3. Caratteristiche comportamentali 4. Caratteristiche del processo di apprendimento 5. Strategie utilizzate dall’alunno nello studio 6. Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio Struttura del PDP 7. Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dai piani di studio Vuol dire considerare l’insegnamento, non come accumulo di nozioni, di memorizzazioni di regole, di semplice esposizione di contenuti immagazzinati, ma come capacità di: • sollecitare processi di apprendimento significativo, • favorire la ristrutturazione attiva della mappa personale, • sostenere la disponibilità al compito, • stimolare il coinvolgimento cognitivo e affettivo degli alunni. Le modifiche possono riguardare aspetti marginali degli obiettivi disciplinari che non interferiscono con l’acquisizione di competenze fondamentali. Contenuti / operazioni mentali • I contenuti possono essere selezionati, perché sono sempre una parte della conoscenza possibile o del conosciuto, mentre le operazioni mentali devono essere vissute tutte integralmente e completamente, perché la mente umana non può permettersi di selezionare le sue capacità, ha solo il compito di svilupparle tutte nel modo più elevato possibile” (Lucio Guasti). Struttura del PDP 8. Strategie metodologiche e didattiche adottate • Favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto cognitivo con se stessi e con gli altri • Sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d’insegnamento • Individuare ed amplificare le strategie utilizzate spontaneamente dallo studente • Utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) • Stimolare il recupero delle informazioni tramite il braistorming • Collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti Ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazionestudio- interrogazioni… ). Legge 8 ottobre 2010 n.170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) 1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. 2. Agli studenti DSA le istituzioni scolastiche, a valere sulle risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente iscritte nello stato di previsione del Miur, garantiscono: (continua) Legge 8 ottobre 2010 n.170 art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) a) L’uso della didattica individualizzata e personalizzata con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche delle caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate. b)L’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. c)Per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell’esonero. Insegnamento delle Lingue straniere Normativa precedente e tuttora vigente Nota MIUR 4674 10 Maggio 2007 “ In sede di esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte di lingua straniera, ma che, più opportunamente, è necessario compensare le oggettive difficoltà degli studenti mediante assegnazione di tempi adeguati per l’espletamento delle prove e procedere in valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. In particolare si richiama l’attenzione sul fatto che gli specifici disturbi di apprendimento rendono spesso difficile lo svolgimento di prove scritte che non si effettuano nella lingua nativa. Le prove scritte di lingua non italiana, ivi comprese ovviamente anche quelle di latino e di greco, determinano obiettive difficoltà nei soggetti con disturbo specifico di apprendimento, e vanno attentamente considerate e valutate per la loro particolare fattispecie con riferimento alle condizioni dei soggetti coinvolti. In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella materna e non si possano dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta”. C.M. Prot. 4674 - 10 maggio 2007 “Per quanto riguarda gli studenti con disturbi di apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia), … SI CONFERMA CHE … - non vi può essere nei loro confronti dispensa dalle prove scritte - viene consentito loro un tempo più disteso per lo svolgimento delle prove … - prevedendo altresì che la valutazione delle stesse avvenga tenendo conto prevalentemente del contenuto più che della forma. In definitiva si suggerisce alle SOTTOCOMMISSIONI di ESAME di adottare nella svolgimento delle prove scritte e orali le misure compensative e dispensative impiegate in corso d’anno nel limite della compatibilità consentite alla particolare circostanza delle finalità dell’esame.” Insegnamento delle Lingue straniere Normativa precedente e tuttora vigente Nota MIUR 5744 del 28.05.2009: “in sede d’esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte e neppure, quindi, da quelle di lingua straniera e dalla prova scritta nazionale (INVALSI): “Le oggettive difficoltà degli alunni con DSA, dovranno essere, pertanto, compensate da tempi più lunghi per lo svolgimento di tali prove scritte e da l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo, valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. Pertanto, in tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella nativa, i docenti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta”. Insegnamento delle Lingue straniere Normativa precedente e tuttora vigente Nelle “Raccomandazioni del Parlamento Europeo”, che annoverano tra le competenze-chiave fondamentali la “Comunicazione nelle lingue straniere”, l’esonero assoluto dalle lingue straniere appare molto problematico, per cui si giustifica il significato dell’inciso: “ove risulti utile” che si trova nel considerare “la possibilità dell’esonero” Insegnamento delle Lingue straniere L’esonero dalle lingue straniere avrebbe delle ripercussioni tali da riflettersi sul mondo scolastico, extrascolastico e post-scolastico che esporrebbe a gravi responsabilità chi dovesse assumersi la responsabilità ( famiglia? Specialista?, scuola?) di dichiarare “l’utilità” assoluta di tale scelta. Insegnamento delle Lingue straniere • potrebbero essere esentati dalle due lingue straniere (inglese potenziato) (DPR N.89/2009 ART.5 comma 10 : “ A decorrere dall'anno scolastico 2009/2010, a richiesta delle famiglie e compatibilmente con le disponibilità di organico e l'assenza di esubero dei docenti della seconda lingua comunitaria, e'introdotto l'insegnamento dell'inglese potenziato anche utilizzando le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria o i margini di autonomia previsti dai commi 5 e 8. Le predette ore sono utilizzate anche per potenziare l'insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri non in possesso delle necessarie conoscenze e competenze nella medesima lingua italiana nel rispetto dell'autonomia delle scuole”,( al DPR fa riferimento anche la C.M n.4 del 15 gennaio 2010 “ Iscrizioni alle scuole dell’infanzia. primarie e secondarie di !°per l’anno scolastico 2010-2 011.) Struttura del PDP 9. ATTIVITA’ PROGRAMMATE • Attività di recupero • Attività di consolidamento e/o di potenziamento • Attività di laboratorio • Attività di classi aperte (per piccoli gruppi) • Attività all’esterno dell’ambiente scolastico • Attività di carattere culturale, formativo, socializzante Tecnologie per la didattica • Il computer non può essere relegato nelle sole aule di informatica, che finiscono con il riprodurre il modello dell’aula. • La costruzione della conoscenza è un processo sociale, quindi attorno al computer si devono realizzare attività cooperative e di gruppo. Tecnologie per la didattica • In Finlandia il ricorso a tecnologie, nell’ambito scolastico, è considerato un’occasione per predisporre materiale che porti ad un rinnovamento delle prassi didattiche. • In Information Strategy for Education and Resarch 2000-2004 del Ministero Finlandese dell’Educazione si legge: “L’obiettivo è quello di assicurare un insegnamento di alta qualità, di favorire l’azione comune, l’interazione, un’espressione personale aperta e flessibile nonché l’esercizio di specifiche competenze” Struttura del PDP 12. Criteri e modalità di verifica e valutazione La valutazione per l’apprendimento presuppone “tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni, che forniscono informazioni da utilizzare come feedback per modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui sono impegnati (Black and Wiliam, 1998). Pertanto la valutazione per l’apprendimento, pur non essendo esente da un suo valore certificativo, ha soprattutto un valore formativo. Infatti è dimostrato che la valutazione per l’apprendimento è uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli studenti, riuscendo anche ad innalzarne i livelli di competenza. 12. Criteri e modalità di verifica e valutazione Si concordano: • verifiche orali programmate • compensazione con prove orali di compiti scritti • uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe mentali, mappe cognitive..) • valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze di analisi, sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali, piuttosto che alla correttezza formale • prove informatizzate • valutazione dei progressi in itinere Struttura del PDP 13. Patto con la famiglia. Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i docenti e la famiglia: - assegnazione dei compiti a casa e modalità su come vengono assegnati (con fotocopie, con nastri registrati, ...) - quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri, occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni apprendimento) - scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando sovrapposizioni e sovraccarichi. - modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro scolastico a casa può essere realizzato (uso di strumenti informatici, presentazioni con mappe, powerpoint …) Chi? Perchè? PDP Quando? Come? Che cosa? Perché? Permette di: • ripensare le pratiche didattiche per migliorarle, • Riflettere sull’importanza dell’osservazione sistematica dei processi di apprendimento dell’alunno • condividere la responsabilità educativa con la famiglia • favorire la comunicazione efficace tra diversi ordini di scuola • documentare per decidere e/o modificare strategie didattiche • creare ambienti costruttivi, collaborativi, attivi, cioè ambienti per l’apprendimento che favoriscano la curiosità intellettiva e dove sia presente un clima emozionale positivo.