NORMATIVA E
PERSONALIZZAZIONE
DELL’APPRENDIMENTO
Luciana Ventriglia
.
Presidente Comitato Scuola A.I.D
LEGGE 170/2010
• PER LA PRIMA VOLTA VIENE
NORMATIVAMENTE RICONOSCIUTA,
DEFINITA E REGOLAMENTATA LA
MATERIA SUI DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO IN AMBITO
SCOLASTICO.
• NELL’INTERPRETAZIONE DELLE
DEFINIZIONI SI TIENE CONTO
DELL’EVOLUZIONE DELLE
CONOSCENZE SCIENTIFICHE IN
MATERIA
Benessere Formativo
Espressione coniata dal Censis per descrivere
quei sistemi scolastici caratterizzati da:
- Buona dotazione strutturale
- Propensione all’innovazione
- Accettabili esiti di apprendimento
- Buona tenuta dei valori di accoglienza
e di inclusione
Circ. M.I.U.R. Ministero Istruzione
Università e Ricerca n.4099/A/4 del 5/10/04
“Iniziative relative alla dislessia”:
La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento che può verificarsi in
ragazzi per il resto normali, cioè senza handicap neurologici o sensoriali o
condizioni di svantaggio sociale.
La difficoltà di lettura può essere più o meno grave spesso si accompagna a
problemi nella scrittura e/o nel calcolo.
Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si
tratta di una caratteristica costituzionale,determinata biologicamente
e non dovuta a problemi psicologici o di disagio socio-culturale.
Queste difficoltà permangono dopo la prima fase di acquisizione
Molti di questi ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non
ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che
permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento
PERCHÉ NON SI IMPARA?
• Si tenta di trasmettere la cultura in modi che non sono
risonanti con le potenzialità delle persone.
• La risonanza è una condizione di “star bene”.
• Il fattore cruciale per capire è essere attenti alla
propriocezione interna di “agio”e “disagio”di fronte alla
sollecitazione cognitiva.
• Se siamo a disagio davanti alla sollecitazione cognitiva ci
succede quello che succede a chi è costretto a realizzare
una performance senza che ne possa o sappia cogliere la
logica, il senso, il significato
Paolo Guidoni – Università di Napoli,
X Convegno Nazionale Giscel, 2000
La scuola
• La scuola peggiore è quella che si limita a
individuare capacità e meriti evidenti.
• La scuola migliore è quella che scopre
capacità e meriti lì dove sembrava che
non ce ne fossero.
• La scuola peggiore è quella che dice “Qui
si parla solo se interrogati”
• La scuola migliore è quella che dice “Qui
si impara a fare domande” (Domenico Starnone)
Se ascolto dimentico,
se ascolto e vedo, ricordo poco,
se ascolto, vedo e pongo domande o
discuto con qualcuno,
comincio a comprendere,
se ascolto, vedo, discuto e faccio,
acquisisco conoscenza e abilità,
se insegno a un altro,
divento padrone.
Confucio
Nuove norme in materia di disturbi specifici
di apprendimento in ambito scolastico
Legge170 /2010 art.2 (Finalità)
La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità:
a. Garantire il diritto all’istruzione
b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di
supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo
delle potenzialità.
c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali
d. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità
formative degli studenti
e. Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle
problematiche legate ai DSA
f. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi
g. Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola
e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione
h. Assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito
sociale e professionale
Prima della Legge 170/2010
•
La normativa di riferimento per i DSA è costituita da
circolari ministeriali e da ordinanze, quest’ultime emanate
annualmente per regolamentare lo svolgimento degli
esami di Stato.
•
La normativa, aggiornata nel tempo, dà indicazioni,
suggerisce comportamenti didattici, definisce mezzi
compensativi e misure dispensative e valutative.
•
Alle Istituzioni Scolastiche viene affidato un ruolo
prevalentemente di tipo esecutivo di applicazione delle
diverse direttive.
NOTA MIUR
n. 5744 del 28.05.2009 ESAMI DI STATO
“In sede di SCRUTINIO FINALE, appare doveroso
che i CONSIGLI DI CLASSE valutino con
particolare attenzione le situazioni concernenti gli
allievi con DSA verificando che in corso d’anno
siano state applicate le indicazioni inserite
nelle note emanate da questo Ministero e
siano stati predisposti PERCORSI
PERSONALIZZATI con le indicazioni di
compenso e dispensa e considerando, IN OGNI
CASO, se le carenze presenti in questi allievi
siano o meno da imputarsi al disturbo di
apprendimento”.
Legge 170/2010 e Scuola
La Legge
affida alla Scuola
un ruolo attivo e propositivo
Legge 170/2010
• Si propone di preparare gli insegnanti e di sensibilizzare i
genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA
• Prende in considerazione l’intero percorso formativo: dalla
Scuola dell’infanzia fino a comprendere gli studi universitari.
• Pone l’accento sulla necessità di una formazione del
personale docente e dirigenziale delle scuole, finalizzata ad
acquisire la competenza per individuarne precocemente i
segnali e la conseguente capacità di applicare “strategie
didattiche, metodologiche, educative e valutative
adeguate”.
CENTRALITÀ DELLA SCUOLA
Formazione
Art. 4 (Formazione nella scuola)
1. Per gli anni 2010 e 2011, nell'ambito dei
programmi di formazione del personale docente
e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e
grado, comprese le scuole dell'infanzia, e'
assicurata un'adeguata preparazione riguardo
alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad
acquisire la competenza per individuarne
precocemente i segnali e la conseguente
capacita' di applicare strategie didattiche,
metodologiche e valutative adeguate.
Formazione
“La chiave di volta di una simile professionalità sta proprio nella
capacità di confrontare l’esperienza vissuta con i propri
studenti con quella degli altri docenti, in una dimensione di
ricerca certamente cooperativa, ma che qualcuno deve
saper coordinare e gestire, sia negli aspetti didattici, sia
negli aspetti organizzativi.”
Mario Reguzzoni (“La formazione degli insegnanti nell’UE”,
Centralità della Scuola
Cura della comunicazione
• Con la famiglia ( “impegnata nell’assistenza alle attività
scolastiche a casa”) e con lo studente: comunicazione di
tipo positivo e propositivo ( attenta a “ ridurre i disagi
relazionali ed emozionali”)
• Con gli operatori del SSN
• Con la dirigenza scolastica
• La circolarità della comunicazione deve essere massima
anche tra i docenti in modo da attivare un’azione
strategica didattica e metodologica, concorde e univoca, più
adeguata alla situazione pur nella realtà delle differenze
che caratterizzano le diverse discipline.
Legge 170/2010
• Richiama la necessità di documentare le azioni e le
misure adottate per sottoporle periodicamente a
monitoraggio per valutarne l’efficacia e il
raggiungimento degli obiettivi.
• Coinvolge tutta l’organizzazione scolastica nella
condivisione della responsabilità per garantire “una
didattica individualizzata e personalizzata con forme
efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano
conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti”
Centralità della Scuola
Cura della documentazione.
• La situazione scolastica di partenza e in divenire
dell‘alunno, valutandone i punti di forza e di fragilità,
• Le azioni metodogico-didattiche
• Le risorse da impegnare (laboratori linguistico-fonologici,
tutor, tecnologia informatica, ..)
• L’individuazione di compensazioni da usare in classe e a
casa,
• L’attivazione di eventuali dispense
• La definizione delle modalità di verifica più adeguate da
adottare.
Monitoraggio
Monitoraggio: art.5 c.3
“Le misure devono essere sottoposte periodicamente a
monitoraggio per valutarne l’efficacia e il raggiungimento degli
obiettivi”
• Conoscenza dei processi di apprendimento e della
costruzione dei percorsi.
• Osservazione e documentazione che fissi periodicamente i
risultati e gli obiettivi proposti, con momenti di riesame della
situazione, modificando, ove necessario, l’azione, o
adeguando la compensazione tecnologica a disposizione.
• Sinergia tra la Scuola, il SSN, lo studente, la famiglia e il
tutor dell’apprendimento che accompagna lo studente con
DSA
Valutazione
Nell’art. 2 (Finalità)
“adottare forme di verifica e di valutazione adeguate
alle necessità formative degli studenti”
Art. 4 (Formazione nella scuola)
“acquisire la capacità di applicare
strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate”
Valutazione per l’apprendimento:
valutazione finalizzata al miglioramento
dei risultati di apprendimento degli studenti
Legge 8 ottobre 2010 n.170
“Nuove norme in materia di DSA
in ambito scolastico”
art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) comma 4
Agli studenti con DSA sono garantite, durante il
percorso di istruzione e di formazione scolastica e
universitaria, adeguate forme di verifica e di
valutazione, anche per quanto concerne gli esami
di Stati e di ammissione all’università nonché gli
esami universitari
Valutazione Personalizzata
Nella C.M. 4674 del 10 maggio 2007 si parla della
valutazione per gli studenti con DSA “(.)In tutti i casi in cui
le prove scritte interessino lingue diverse da quella
materna e non si possono dispensare gli studenti dalla
loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare
maggiore considerazione per le corrispondenti prove
orali come misura compensativa dovuta”
Nel DPR N. 122/2009 “La valutazione concorre, con la sua
finalità anche formativa e attraverso l’individuazione
delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai
processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al
miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo
formativo”.
Esame di stato –Secondo ciclo
OM n°40/2009
Art. 12 c. 7
La commissione terrà in considerazione gli allievi
con dislessia:
- per la predisposizione della terza prova scritta
- per la valutazione delle altre due prove
- prevedendo tempi più lunghi e l’utilizzo di
strumenti informatici se utilizzati in corso d’anno
Documento del 15 maggio
O.M. 44/2010
“ I CONSIGLI DI CLASSE dell'ultimo anno di corso
elaborano, entro il 15 maggio, per la
commissione d'esame, un apposito documento
relativo all'azione educativa e didattica realizzata
nell'ultimo anno di corso.
Tale documento indica i contenuti, i metodi, i
mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo,
i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli
obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento
che i consigli di classe ritengano significativo ai
fini dello svolgimento degli esami. … …”
INVALSI
“Per la rilevazione degli apprendimenti ( 2\5
primaria; 1 sec.1°) per l’anno scolastico 2009/10
l’INVALSI ha adottato un protocollo di
somministrazione ispirato alle pratiche seguite in
altri paesi europei. Per quanto riguarda le
modalità di partecipazione degli alunni con
bisogni educativi speciali, l’INVALSI ha
pubblicato una apposita nota nella quale viene
esplicitato in modo chiaro che lo scopo delle
rilevazioni non è la valutazione del singolo
studente”.
PROVA NAZIONALE:
Concorre alla valutazione finale
degli alunni
“ Si ricorda che gli alunni con certificazione di diagnosi di
dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento di
apprendimento, possono sostenere la prova con l’ausilio
degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e
con tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sotto
commissione (per la Prova Nazionale, massimo 30 minuti).
Ove ai candidati che ne hanno titolo e necessità siano
assegnati tempi più ampi per rispondere ai quesiti (prova
nazionale) del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati
potrà essere, comunque, somministrato il secondo fascicolo
(matematica) dopo i primi 60 minuti ed il previsto intervallo
MIUR- C.M.n.50 7 giugno 2010
Individuazione precoce del disturbo
L’Istituzione Scolastica viene individuata come la struttura
colta e competente che ha il compito di prendersi cura
della persona DSA e specificatamente:
1. Adottare adeguate attività di recupero didattico mirato
2. Individuare il persistere delle difficoltà
3. Trasmettere apposita comunicazione alla famiglia.
4. Attivare, previa comunicazione alla famiglia, interventi
tempestivi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA
(sulla base dei protocolli regionali di cui all’art.7)
5. Sapere discernere tra individuazione del sospetto e
diagnosi di DSA (la diagnosi è compito esclusivo degli
specialisti)
Responsabilità della Scuola
La Scuola è come un “testimone informato sui fatti”
che può avere un ruolo importante nell’indirizzare lo
studente precocemente ad un approfondimento
diagnostico specialistico.
La precocità dell’individuazione è da considerarsi
fattore di protezione e forma di prevenzione
primaria dei soggetti a rischio di DSA.
Compiti della scuola
dopo la diagnosi
1. riceve formalmente dalla famiglia la certificazione di
“diagnosi di DSA” secondo i criteri stabiliti dalla
legge
2. garantisce l'uso di una didattica individualizzata e
personalizzata, con forme efficaci e flessibili di
lavoro scolastico che tengano conto anche di
caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il
bilinguismo.
3. adotta una metodologia e una strategia
educativa “adeguate”.
Compiti della scuola
dopo la diagnosi
4. Introduce gli strumenti compensativi, compresi i
mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie
informatiche.
5.Introduce le misure dispensative da alcune
prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei
concetti da apprendere.
Compiti della scuola
dopo la diagnosi
6. Sottopone periodicamente a monitoraggio per
valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli
obiettivi.
7.Garantisce durante il percorso di istruzione e di
formazione scolastica e universitaria, adeguate
forme di verifica e di valutazione, anche per
quanto concerne gli esami di Stato e di
ammissione all'università nonchè gli esami
universitari.
Legge 8 ottobre 2010 n.170 art.7 comma 2 e 3:
“Nuove norme in materia di DSA in ambito
scolastico”
il MIUR, entro 4 mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge,con proprio decreto, individua le modalità
di formazione dei docenti e dei dirigenti di cui all’art.4,
le misure educative e didattiche di supporto di cui
all’art.5 com.2, nonché le forme di verifica e di
valutazione finalizzate ad attuare quanto previsto all’art 5
com.4 .
Con decreto MIUR, da adottare entro due mesi (.) è istituito
presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca un Comitato Scientifico composto da esperti di
comprovata competenza sui DSA (,).
PROPOSTE
OPERATIVE
POF (Piano
dell’Offerta Formativa)
Sezione relativa all’accoglienza degli studenti con DSA :
• Linee-guida di comportamento e di azione (azioni previste
per l’individuazione; laboratori linguistico- fonologici attivati
nelle scuole dell’infanzia e nei primi anni di scuola primaria;
metodologie didattiche e valutative adottate; presenza di
strumenti tecnologici, possibilità di usare il registratore o altri
strumenti, organizzazione accoglienza, informazioni sui libri
digitali www.libroaid.it, continuità,organizzazione
dell’orientamento, predisposizione del PDP)
Strategie organizzative da inserire nel POF
• Inserimento nel POF normativa dislessia: adeguamento
della didattica alle circolari ministeriali
• Presentazione al Consiglio di classe dell’ allievo
dislessico da parte del DS o Referente Dislessia d’Istituto
• Programmazione incontri con operatori Sanitari, famiglia
per conoscenza
• Predisposizione Percorso Personalizzato: livello
del disturbo, obiettivi personalizzati, interventi compensativi
e dispensativi, criteri di valutazione
• Condivisione del Percorso
la famiglia
Personalizzato con
Modello di
documentazione (PDP)
• Le forme di verifica e di valutazione adeguate alle
necessità formative degli studenti.
• Il patto di condivisione di responsabilità, strategie
educative e didattiche con la famiglia, e con lo studente
stesso (ove possibile, in relazione all’età) per la
realizzazione di un percorso scolastico positivo. Devono
cioè essere esplicitate le modalità di collaborazione, il
ruolo propositivo e attivo di ciascun attore (modalità di
presentazione dei compiti a casa; modalità di aiuto,
carico quantitativo del lavoro a casa..)
Modello di
documentazione (PDP)
• Informazioni sulla situazione di partenza dello studente,
ricavate dalla diagnosi specialistica, dal colloquio con la
famiglia, con lo studente e dalle osservazioni sistematiche
effettuate dalla scuola stessa sulle caratteristiche di
apprendimento dell’alunno, delle sue strategie, dei suoi
punti di forza e delle sue fragilità.
• Gli interventi didattico-educativi , le strategie
metodologiche adottate,gli strumenti compensativi
introdotti per ciascuna disciplina o ambito di studio , le
misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali
ai fini della qualità dei concetti da apprendere.
PDP
Che cosa?
PDP
PIANO:
studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi
sviluppi”; programma, progetto, strategia
DIDATTICO: scopo della didattica è:
- il miglioramento dell’ efficacia e efficienza insegnamento
del docente
- il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza
(diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento
dell‘allievo.
PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle
metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione
del lavoro della classe
(C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - DPR
122 giugno 2009 art.10 – Circ. MIUR 28.5.2009)
Personalizzare
“Si tratta di innalzare i livelli di conoscenza
centrando l’insegnamento e l’apprendimento
sulle attitudini e sugli interessi degli allievi”
D.Miliband
Personalizzazione
La personalizzazione anziché puntare sulla
ottimizzazione delle procedure di insegnamento
ragiona in termini di apprendimento e, pur
riconoscendo ovviamente l’importanza della
razionalizzazione delle pratiche dell’insegnamento,
concentra tuttavia l’interesse sui processi e sui
progressi che ciascun individuo attiva nella
propria esperienza conoscitiva, affettiva,
esperienziale.
G.Chiosso
Personalizzare
l’insegnamento
• Conoscere i processi dell’apprendimento
• Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente
• Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e
relazionali dell’apprendimento
• Promuovere modalità di insegnamento flessibili
(apprendimento cooperativo, tecniche metacognitive,
educazione tra pari)
• Promuovere una valutazione “per” l’apprendimento
• Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili
informatici…)
• Favorire una didattica per competenze e non per contenuti
Personalizzazione
dall’Obiettivo n°2 del Documento di Stoccolma:
• Formazione lungo tutto l’arco di vita
• Democratizzazione dei sistemi di istruzione
“Orientamento e consulenza devono diventare più
rapidamente disponibili e si devono utilizzare
maggiormente metodi alternativi per
personalizzare i percorsi di apprendimento”
“Personalizzare l’istruzione, attraverso
sistemi nazionali che, garantendo efficienza e
equità, riescano a far emergere il talento di
ciascuno studente, personalizzandone il
percorso formativo”.
(Conferenza NML,New Millennium learner, Bruxelles sett.2009)
Flessibilità didattica
DPR 275/1999 art. 4.2:
il Regolamento dell’autonomia scolastica offre lo strumento
della flessibilità, (“le istituzioni scolastiche possono adottare
tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”).
Tale flessibilità non è solo nei calendari, negli orari, nei
raggruppamenti degli alunni, nell’adeguamento alle
esigenze delle realtà locali, ecc, ma è prevista anche in tutti
gli aspetti dell’organizzazione educativa e didattica della
Scuola e quindi va intesa come:
- personalizzazione educativa e didattica,
- personalizzazione degli obiettivi formativi
- personalizzazione dei percorsi formativi.
PDP
Piano Didattico
Personalizzato
diversifica
modalita’,tempi,
strumenti, quantita’
nell’attuazione del
programma scolastico
comune della classe
C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10 maggio
2007 per studenti dislessici
DPR122 giugno 09. art 10 – Circ. MIUR 28.5.2009
PEI
Piano Educativo
Individualizzato
si differenzia dai
programmi scolastici
nei contenuti e
nelle competenze
specifiche
(Legge 104\92)
Chi?
PDP
Che cosa?
Chi?
Il team dei docenti o il Consiglio di Classe,
acquisita la diagnosi specialistica di DSA,
procede alla compilazione del Piano Didattico
Personalizzato.
E’ prevista una fase preparatoria d’incontro e
di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti
nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.
Documenti per il
riconoscimento di DSA
La diagnosi specialistica di disturbo specifico
di apprendimento formalmente presentata
all’Istituzione Scolastica è il documento dal quale
prende il via l’iter che porta alla stesura del PDP
Chi?
PDP
Quando?
Che cosa?
Quando?
Su richiesta, per scritto, da parte della famiglia
alla scuola di definire un percorso personalizzato
che preveda l’applicazione delle disposizioni previste
dalla legge e da altra normativa ministeriale al riguardo.
In presenza di una diagnosi di servizi specialistici del SSN (o
accreditati)
Informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguente
alla segnalazione specialistica (POF e linee guida per
accoglienza alunni con DSA, sito Internet della scuola,
referente DSA)
La richiesta deve essere protocollata.
Applicazione delle norme sulla privacy sui dati sensibili.
Il PDP compilato va consegnato in copia alla famiglia con
lettera protocollata
Chi?
PDP
Quando?
Come?
Che cosa?
Come ?
• acquisizione della diagnosi specialistica;
• incontro di presentazione tra: il coordinatore della
classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico
e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni.
(verbalizzazione da parte del coordinatore);
• accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la
distribuzione della modulistica da compilare (ad es.
nel C.d.C. di Ottobre)
• stesura finale e sottoscrizione del documento
(docenti e genitori dello studente). (nel successivo
C.d.C. di Novembre).
Struttura del Piano
Didattico Personalizzato
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Dati relativi all’alunno
Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
Caratteristiche comportamentali
Caratteristiche del processo di apprendimento
Strategie utilizzate dall’alunno per lo studio
Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio
Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi specifici di
apprendimento previsti dai piani di studio
Strategie metodologiche e didattiche adottate
Attività programmate
Strumenti compensativi e misure dispensative
Criteri e modalità di verifica e valutazione
Patto con la famiglia
Struttura del PDP
1. Dati relativi all’alunno
Nel riquadro relativo a questa voce si devono riportare:
• i dati dell’alunno integrati e completati con le indicazioni
fornite:
- da chi ha redatto la diagnosi specialistica,
- dalla famiglia,
- dal lavoro di osservazione condotto a scuola.
•
le specifiche difficoltà individuate che l’allievo presenta
•
i suoi punti di forza.
Struttura del PDP
2.Descrizione del funzionamento delle
abilità strumentali
3. Caratteristiche comportamentali
4. Caratteristiche del processo di
apprendimento
5. Strategie utilizzate dall’alunno nello
studio
6. Strumenti utilizzati dall’alunno nello
studio
Struttura del PDP
7. Individuazione di eventuali
modifiche all’interno degli
obiettivi specifici di apprendimento previsti
dai piani di studio
Vuol dire considerare l’insegnamento, non come accumulo di nozioni, di
memorizzazioni di regole, di semplice esposizione di contenuti
immagazzinati, ma come capacità di:
• sollecitare processi di apprendimento significativo,
• favorire la ristrutturazione attiva della mappa personale,
• sostenere la disponibilità al compito,
• stimolare il coinvolgimento cognitivo e affettivo degli alunni.
Le modifiche possono riguardare aspetti marginali degli obiettivi disciplinari
che non interferiscono con l’acquisizione di competenze fondamentali.
Contenuti / operazioni mentali
• I contenuti possono essere selezionati,
perché sono sempre una parte della
conoscenza possibile o del conosciuto,
mentre le operazioni mentali devono
essere vissute tutte integralmente e
completamente, perché la mente umana
non può permettersi di selezionare le sue
capacità, ha solo il compito di svilupparle
tutte nel modo più elevato possibile”
(Lucio Guasti).
Struttura del PDP
8. Strategie metodologiche
e didattiche adottate
• Favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto
cognitivo con se stessi e con gli altri
• Sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di
apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle
strategie d’insegnamento
• Individuare ed amplificare le strategie utilizzate spontaneamente dallo
studente
• Utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini)
• Stimolare il recupero delle informazioni tramite il braistorming
• Collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli
studenti
Ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola”
(lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di
nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazionestudio- interrogazioni… ).
Legge 8 ottobre 2010 n.170
“Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico”
art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto)
1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di
appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di
flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e
formazione e negli studi universitari.
2. Agli studenti DSA le istituzioni scolastiche, a valere sulle
risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente iscritte
nello stato di previsione del Miur, garantiscono:
(continua)
Legge 8 ottobre 2010 n.170
art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto)
a) L’uso della didattica individualizzata e personalizzata
con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che
tengano conto anche delle caratteristiche peculiari dei
soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e
una strategia educativa adeguate.
b)L’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi
di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche,
nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali
ai fini della qualità dei concetti da apprendere.
c)Per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti
compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che
assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche,
ove risulti utile, la possibilità dell’esonero.
Insegnamento delle Lingue straniere
Normativa precedente e tuttora vigente
Nota MIUR 4674 10 Maggio 2007 “ In sede di esame di Stato non è
possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte di lingua
straniera, ma che, più opportunamente, è necessario compensare
le oggettive difficoltà degli studenti mediante assegnazione di
tempi adeguati per l’espletamento delle prove e procedere in
valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. In particolare
si richiama l’attenzione sul fatto che gli specifici disturbi di
apprendimento rendono spesso difficile lo svolgimento di prove
scritte che non si effettuano nella lingua nativa. Le prove scritte di
lingua non italiana, ivi comprese ovviamente anche quelle di latino e
di greco, determinano obiettive difficoltà nei soggetti con disturbo
specifico di apprendimento, e vanno attentamente considerate e
valutate per la loro particolare fattispecie con riferimento alle
condizioni dei soggetti coinvolti. In tutti i casi in cui le prove scritte
interessino lingue diverse da quella materna e non si possano
dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, gli insegnanti
vorranno riservare maggiore considerazione per le
corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta”.
C.M. Prot. 4674 - 10 maggio 2007
“Per quanto riguarda gli studenti con disturbi di apprendimento
(dislessia, disgrafia, discalculia), …
SI CONFERMA CHE …
- non vi può essere nei loro confronti dispensa dalle prove
scritte
- viene consentito loro un tempo più disteso per lo svolgimento
delle prove …
- prevedendo altresì che la valutazione delle stesse avvenga
tenendo conto prevalentemente del contenuto più che della
forma.
In definitiva si suggerisce alle SOTTOCOMMISSIONI di
ESAME di adottare nella svolgimento delle prove scritte e orali
le misure compensative e dispensative impiegate in corso
d’anno nel limite della compatibilità consentite alla particolare
circostanza delle finalità dell’esame.”
Insegnamento delle Lingue straniere
Normativa precedente e tuttora vigente
Nota MIUR 5744 del 28.05.2009: “in sede d’esame di Stato
non è possibile dispensare gli alunni dalle prove
scritte e neppure, quindi, da quelle di lingua
straniera e dalla prova scritta nazionale (INVALSI):
“Le oggettive difficoltà degli alunni con DSA, dovranno
essere, pertanto, compensate da tempi più lunghi per lo
svolgimento di tali prove scritte e da l'utilizzo di
apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno
strumento compensativo, valutazioni più attente ai
contenuti che alla forma.
Pertanto, in tutti i casi in cui le prove scritte interessino
lingue diverse da quella nativa, i docenti vorranno
riservare maggiore considerazione per le
corrispondenti prove orali come misura
compensativa dovuta”.
Insegnamento
delle Lingue straniere
Normativa precedente e tuttora vigente
Nelle “Raccomandazioni del Parlamento Europeo”,
che annoverano tra le competenze-chiave
fondamentali la “Comunicazione nelle lingue
straniere”, l’esonero assoluto dalle lingue
straniere appare molto problematico, per cui
si giustifica il significato dell’inciso: “ove risulti
utile” che si trova nel considerare “la possibilità
dell’esonero”
Insegnamento
delle Lingue straniere
L’esonero dalle lingue straniere avrebbe delle
ripercussioni tali da riflettersi sul mondo scolastico,
extrascolastico e post-scolastico che esporrebbe a
gravi responsabilità chi dovesse assumersi la
responsabilità ( famiglia? Specialista?, scuola?) di
dichiarare “l’utilità” assoluta di tale scelta.
Insegnamento
delle Lingue straniere
• potrebbero essere esentati dalle due lingue
straniere (inglese potenziato)
(DPR N.89/2009 ART.5 comma 10 : “ A decorrere dall'anno scolastico
2009/2010, a richiesta delle famiglie e compatibilmente con le
disponibilità di organico e l'assenza di esubero dei docenti della
seconda lingua comunitaria, e'introdotto l'insegnamento dell'inglese
potenziato anche utilizzando le 2 ore di insegnamento della seconda
lingua comunitaria o i margini di autonomia previsti dai commi 5 e 8.
Le predette ore sono utilizzate anche per potenziare l'insegnamento
della lingua italiana per gli alunni stranieri non in possesso delle
necessarie conoscenze e competenze nella medesima lingua italiana
nel rispetto dell'autonomia delle scuole”,( al DPR fa riferimento anche
la C.M n.4 del 15 gennaio 2010 “ Iscrizioni alle scuole dell’infanzia.
primarie e secondarie di !°per l’anno scolastico 2010-2 011.)
Struttura del PDP
9. ATTIVITA’ PROGRAMMATE
• Attività di recupero
• Attività di consolidamento e/o di potenziamento
• Attività di laboratorio
• Attività di classi aperte (per piccoli gruppi)
• Attività all’esterno dell’ambiente scolastico
• Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
Tecnologie per la didattica
• Il computer non può essere relegato nelle
sole aule di informatica, che finiscono con il
riprodurre il modello dell’aula.
• La costruzione della conoscenza è un
processo sociale, quindi attorno al
computer si devono realizzare attività
cooperative e di gruppo.
Tecnologie per la didattica
• In Finlandia il ricorso a tecnologie, nell’ambito
scolastico, è considerato un’occasione per
predisporre materiale che porti ad un rinnovamento
delle prassi didattiche.
• In Information Strategy for Education and Resarch
2000-2004 del Ministero Finlandese dell’Educazione
si legge: “L’obiettivo è quello di assicurare un
insegnamento di alta qualità, di favorire l’azione
comune, l’interazione, un’espressione personale
aperta e flessibile nonché l’esercizio di specifiche
competenze”
Struttura del PDP
12. Criteri e modalità di verifica
e valutazione
La valutazione per l’apprendimento presuppone “tutte quelle
attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni, che
forniscono informazioni da utilizzare come feedback per
modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui
sono impegnati (Black and Wiliam, 1998).
Pertanto la valutazione per l’apprendimento, pur non essendo
esente da un suo valore certificativo, ha soprattutto un valore
formativo.
Infatti è dimostrato che la valutazione per l’apprendimento è
uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli
studenti, riuscendo anche ad innalzarne i livelli di competenza.
12. Criteri e modalità
di verifica e valutazione
Si concordano:
• verifiche orali programmate
• compensazione con prove orali di compiti scritti
• uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali
(mappe mentali, mappe cognitive..)
• valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze
di analisi, sintesi e collegamento con eventuali
elaborazioni personali, piuttosto che alla correttezza
formale
• prove informatizzate
• valutazione dei progressi in itinere
Struttura del PDP
13. Patto con la famiglia.
Nella progettazione del PDP dovranno essere
indicate le modalità di accordo tra i docenti e la
famiglia:
- assegnazione dei compiti a casa e modalità su come
vengono assegnati (con fotocopie, con nastri registrati, ...)
- quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi
con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri,
occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni
apprendimento)
- scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando
sovrapposizioni e sovraccarichi.
- modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro
scolastico a casa può essere realizzato (uso di strumenti
informatici, presentazioni con mappe, powerpoint …)
Chi?
Perchè?
PDP
Quando?
Come?
Che cosa?
Perché?
Permette di:
• ripensare le pratiche didattiche per migliorarle,
• Riflettere sull’importanza dell’osservazione
sistematica dei processi di apprendimento
dell’alunno
• condividere la responsabilità educativa
con la famiglia
• favorire la comunicazione efficace tra
diversi ordini di scuola
• documentare per decidere e/o modificare
strategie didattiche
• creare ambienti costruttivi, collaborativi, attivi,
cioè ambienti per l’apprendimento che
favoriscano la curiosità intellettiva e dove sia
presente un clima emozionale positivo.