“E. Monaci” - Istituto Comprensivo Statale

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“E. Monaci”
SORIANO NEL CIMINO (VT)
A. s. 2014-2015
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Il Gruppo di lavoro per l’Inclusione, per questo anno scolastico, si pone come obiettivo
l’approfondimento della tematica riguardante i Disturbi specifici di apprendimento.
In tale sede i docenti del gruppo di lavoro hanno ritenuto opportuno dare una visione
d’insieme dell’argomento attraverso domande-guida che possano essere da supporto
alle famiglie e agli operatori della scuola.
1. Cosa s’intende per Disturbi Specifici di Apprendimento?
«I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità
dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato
all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di
fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una
denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura),
discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di
origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come
un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni
di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli
obiettivi di apprendimento previsti. È da notare, inoltre ( e ciò non è affatto
irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento
specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo»1.
2. C’è una normativa che tutela gli alunni con disturbi di apprendimento?
Le normative di riferimento sono:
 La legge 53 del 2003
 La legge 170 del 2010
3. Come riconoscere il disturbo di apprendimento?
«È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di
apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia. Il
bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate
al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di parole, […] ha poca abilità
nella manualità fine, a riconoscere la destra e la sinistra o avere difficoltà in
1
Cit. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento, allegate al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, p. 4.
compiti di memoria a breve termine, ad imparare le filastrocche, a giocare con
le parole»2, va di certo supportato con attività personalizzate.
4. Come riconoscere un DSA in classe3
Periodo della scuola dell’infanzia – inizio scuola primaria
“Le difficoltà nelle competenze comunicativo – linguistiche, motorio-prassiche,
uditive e visuo-spaziali in età prescolare sono possibili indicatori di rischio DSA,
soprattutto in presenza di una anamnesi familiare positiva”.
Segni precoci:

Confusione di suoni

Parole o frasi incomplete

Sintassi inadeguata

Parole usate in modo inadeguato al contesto

Parole sostitutive

Scarsa abilità nell’uso o nella memorizzazione delle parole, ‘mancanza di
parole’ sempre conosciute

Difficoltà nei giochi linguistici e meta fonologici (storielle inventate,
rime, isolare il primo e l’ultimo suono della parola…)

Disturbo della MBT (memoria a breve termine) verbale (es. filastrocche)

Difficoltà di attenzione

Difficoltà nel disegno spontaneo e/o copia da modello; disordine nello
spazio del foglio

Goffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare

Riconoscimento destra/sinistra inadeguati

Manualità fine difficoltosa

Difficoltà a mantenere il tempo e a ripetere sequenze ritmiche
Nel corso dell’ultimo anno di scuola dell’Infanzia sono a rischio quei bambini che
non hanno ancora raggiunto queste competenze:

L’enumerazione fino a 10

Il conteggio fino a 5
Cit. Linee guida …, p. 10.
Il materiale contenuto in questo paragrafo è tratto da appunti e dispense messi a disposizione degli insegnanti
durante un corso riguardante i Disturbi Specifici di Apprendimento.
2
3

Il principio di cardinalità

La capacità di comparazione di piccole quantità
Alla fine della prima elementare
Sono a rischio DSA quei bambini che presentano una o più delle seguenti
caratteristiche:

Difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema

Mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura

Incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo
riconoscibile
O non hanno raggiunto una o più delle seguenti abilità:

Il riconoscimento di piccole quantità

La lettura e scrittura dei numeri entro il 10

Il calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto
Periodo della scuola elementare, media e superiore
Difficoltà di tipo prevalentemente linguistico:
 Lettere e numeri scambiati: 31/13; p/b; sc/cs; a/e; ….
 Sostituzione di suoni simili: p/b; d/t; m/n; r/l; s/z…
 Difficoltà con i digrammi e trigrammi complessi: ghe/ghi; che/chi; gn/gl…
 Memorizzazioni delle eccezioni c/q
 Doppie
 Ha/hanno
 Punteggiatura inadeguata o ignorata
 Difficoltà ad utilizzare l’ordine alfabetico
 Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline
 Difficoltà a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi delle carte
 Difficoltà a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date
 Difficoltà ad organizzare un discorso (es. un argomento di studio) in
modo efficace utilizzando termini appropriati
Difficoltà di tipo prevalentemente visuo- grafico:
 Difficoltà evidente di copia alla lavagna
 Distanza dal testo e postura particolare per leggere e/o per scrivere
 Perdita della riga e salto della parola in lettura
 Difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio
 Disgrafia
 Omissione delle lettere maiuscole
 Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici
 Confusione e sostituzione di lettere, ‘insalata’ di stili
 Difficoltà ad organizzare il tempo in anticipo
 Difficoltà a leggere l’orologio
 Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi
 Difficoltà a ricordare la data della propria nascita, i compleanni dei
familiari
 Difficoltà ad organizzare il proprio materiale scolastico, disordine,
dimenticanza/ perdita di libri e quaderni.
5. Quando può essere diagnosticato un disturbo specifico di apprendimento?
«La diagnosi di DSA può essere formulata con certezza alla fine della seconda
classe della scuola primaria».4 «È bene precisare che le ricerche in tale ambito
rilevano che circa il 20% degli alunni (soprattutto nel primo biennio della scuola
primaria), manifestano difficoltà nelle abilità di base coinvolte dai Disturbi
Specifici di Apprendimento. Di questo 20%, tuttavia, solo il tre o quattro per
cento presenteranno un DSA. Ciò vuol dire che una prestazione atipica solo in
alcuni casi implica un disturbo»5.
4
5
Cit. Linee guida …, p. 9.
Cit. Linee guida …, p. 5.
6. Quali passi sono previsti per la gestione dei DSA?
SCUOLA
FAMIGLIA
SERVIZI
Interventi di identificazione
precoce casi sospetti
Attività di recupero
didattico
Persistenti difficoltà
Iter diagnostico
Richiesta di
Comunicazione della
scuola alla famiglia
valutazione
diagnosi: documento di
certificazione diagnostica
comunicazione alla
famiglia
provvedimenti compensativi e
dispensativi – Didattica e
valutazione personalizzata
7. Nel momento in cui la scuola è in possesso della diagnosi cosa deve fare?
Nel momento in cui la famiglia comunica la diagnosi alla scuola, questa dovrà
attivare tutte le misure previste dalla legge 170 del 2010:
 Piano didattico Personalizzato (PDP)
 Misure dispensative
 Strumenti compensativi
8. Cosa s’intende per PDP?
Il Piano Didattico Personalizzato è un documento di progettazione individuale
attraverso il quale la scuola esplicita le azioni didattiche che vuole mettere in
atto. Le Linee Guida6 del 2011 indicano chiaramente che la scuola dovrà
6
Cit. Linee guida …, p. 8.
redigere questo documento entro il primo trimestre scolastico e che esso dovrà
contenere:
 Dati anagrafici dell’alunno
 Tipologia di disturbo
 Attività didattiche individualizzate
 Attività didattiche personalizzate
 Strumenti compensativi utilizzati
 Misure dispensative adottate
Si legge inoltre: «Le Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico sollecitano ancora una volta la scuola – nel contesto di flessibilità e
di autonomia avviato dalla legge 59/99 – a porre al centro delle proprie attività e della
propria cura la persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge 53/2003 e dai
successivi decreti applicativi: “La definizione e la realizzazione delle strategie
educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di
ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue
fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione»7.
9. Cosa s’intende per didattica individualizzata e didattica personalizzata?
Va innanzitutto precisato che, come si legge nelle Linee Guida8, «i termini
individualizzata e personalizzata non sono da considerarsi sinonimi». A tal
proposito M. Baldacci ci delinea chiaramente cosa s’intende, a livello didattico,
per personalizzazione e individualizzazione: «L’individualizzazione in senso
stretto si riferisce alle procedure didattiche finalizzate ad assicurare a tutti
gli studenti le competenze comuni (o di base) del curricolo, attraverso una
diversificazione dei percorsi di apprendimento. La personalizzazione indica
invece le procedure didattiche che hanno lo scopo di permettere a ogni
studente di sviluppare le proprie peculiari potenzialità intellettive, differenti
per ognuno, sempre attraverso forme di differenziazione degli itinerari di
apprendimento. In altre parole, mentre nell’individualizzazione i traguardi sono
uguali per tutti, nella personalizzazione i traguardi sono differenti per
ognuno»9.
Cit. Linee guida …, p. 3.
Cit. Linee guida …, p. 6.
9
M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?, ed. Erickson 2006, p. 19.
7
8
10. Quali possono essere le misure dispensative?
Ogni insegnante, per la propria disciplina, può indicare nel PDP da cosa lo
studente può essere dispensato:
 Dalla lettura a voce alta
 Dalla scrittura veloce sotto dettatura
 Dallo studio della lingua straniera in forma scritta
 Dalla lettura di consegne
 Dal ricopiare alla lavagna
 Dall’uso del vocabolario
 Da un eccessivo carico di compiti con riduzione per selezione dei
contenuti di studio
 Dallo studio mnemonico delle coniugazioni verbali
 Dall’uso mnemonico delle tabelline
 Dal prendere appunti
 Dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri
11. Quali strumenti compensativi possono essere adottati?
Ogni insegnante indicherà, nel PDP, gli strumenti compensativi utilizzabili dallo
studente durante le varie attività didattiche:
 Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri
 Tavola delle coniugazioni verbali
 Cartine geografiche e storiche
 Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche
 Tavola pitagorica
 Calcolatrice
 Computer
 Testi scolastici con allegati CD ROM
 Utilizzo della fotocopia in sostituzione del dettato e degli appunti
12. Modalità di verifica
Anche se le verifiche saranno uguale per contenuto a quelle assegnate alla
classe, l’insegnante può programmare:
 Tempi più lunghi per le prove scritte
 Verifiche con domande formulate appositamente per quell’alunno
 Lettura del testo della verifica scritta da parte dell’insegnante
 Riduzione/selezione della quantità di esercizi nelle verifiche scritte
 Interrogazioni programmate
 Prove orali in compensazione alle prove scritte nella lingua non materna
 Utilizzo di prove strutturate: risposta chiusa- multipla- V/F – cloze
 Uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (mappe – schemi immagini)


Limitata somministrazione di verifiche (non più di una verifica al giorno)
Utilizzo di strumenti compensativi.
13. Criteri di valutazione




Non vengono sottolineati gli errori ortografici
Non vengono valutati gli errori ortografici
La valutazione delle prove scritte e orali tiene conto del contenuto e non
della forma
Valutazione dell’impegno.
14. Cosa può fare la famiglia per aiutare il bambino/ragazzo nel percorso di
apprendimento?
La famiglia:
 dovrà partecipare attivamente alla condivisione dei percorsi
individualizzati o personalizzati formalizzati nel PDP;
 potrà fornire un aiuto nella verifica dei compiti e del materiale scolastico
da portare a scuola con l’obiettivo di rendere autonomo lo studente
 potrà supportare l’alunno nell’utilizzo degli strumenti compensativi.
15. Vogliamo indicare alcune associazioni e alcuni siti utili per conoscere più da
vicino i Disturbi specifici di Apprendimento
 Associazione italiana Dislessia www.aiditalia.org
 www.istruzione.it/web/istruzione/dsa
 www.dislessiainrete.org
 www.ctsviterbo.it, Centro territoriale di supporto “A. Selvi”
16. Per saperne di più …
… possiamo leggere
 Gariglio L., La storia di Carlotta. Una diagnosi tardiva di dislessia,
Edizioni Biografiche, 2007
 Grenci R., Le aquile sono nate per volare, La Meridiana, 2004
 Ponzi L., La dislessia come imparare a conoscerla
 Stella G., Dislessia, Il Mulino, 2004
Il Gruppo di lavoro per l’Inclusione
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