Breve guida alla normativa sui BES

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Bisogni Educativi Speciali
Breve guida alla normativa
Legge 104
1992
Circolare
Legge 170
MIUR
2010
2006/2010
Decreto
MIUR
2011
Integrazio
ne e diritti
delle
persone
con
handicap
Linee
guida per
l’accoglien
za e
l’integrazi
one degli
alunni
stranieri
Linee
Strumenti
guida DSA di
intervento
per alunni
con BES
Norme in
materia di
DSA
Direttiva
MIUR
2012
Circolare
MIUR
2013
Nota
Novembre
2013
Indicazioni Chiarimen
operative ti
alunni con
BES
Legge 170 - 2010
•I disturbi denominati DSA possono costituire una
limitazione importante per alcune attività della
vita quotidiana.
•E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado
attivare interventi tempestivi idonei ad
individuare i casi di sospetto DSA.
•Affinchè alunni e studenti con DSA possano
raggiungere il successo formativo… devono
essere riarticolate le modalità didattiche.
Linee Guida - 2011
• I DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso
tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano
come un’atipia dello sviluppo,modificabile
attraverso interventi mirati.
• Didattica individualizzata e personalizzata come
strumento di garanzia del diritto allo studio.
• Le metodologie didattiche adatte per i bambini
con DSA sono valide per ogni bambino e non
viceversa.
• Indicazioni metodologiche per l’apprendimento
della lettura e della scrittura.
Direttiva MIUR - 2012
• E’ rilevante l’apporto del modello ICF
(international Classification of Functioning)
dell’OMS che considera la persona in una
prospettiva bio-psico-sociale.
• Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione per
quegli alunni che presentano una richiesta di
speciale attenzione.
• Data la complessità delle classi è sempre più
urgente adottare una didattica che sia
denominatore comune per tutti gli alunni.
Direttiva Ministeriale - 2012
•
•
•
•
•
•
Diritto alla personalizzazione all’apprendimento.
Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team
dei docenti motiveranno opportunamente,verbalizzandole,le decisioni assunte
sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, ciò al fine di evitare
contenzioso.
Le 2 ore di insegnamento della seconda lingua nella scuola secondaria possono
essere utilizzate anche per potenziare l’insegnamento della lingua italiana per gli
alunni stranieri.
Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico,in ragione degli adempimenti
connessi agli esami di stato,le certificazioni dovranno essere presentate entro il
termine del 31 marzo.
Per perseguire tale “politica per l’inclusione”,la Direttiva fornisce indicazioni per la
denominazione di un GLI.
Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività; all’inizio di ogni
anno scolastico il Gruppo propone al Collegio una programmazione degli obiettivi
da perseguire e delle attività da porre in essere. Al termine dell’anno il Collegio
procede alla verifica dei risultati raggiunti.
Nota Ministeriale Novembre 2013
• Si richiama l’attenzione sulla distinzione fra ordinarie difficoltà di
apprendimento, difficoltà permanenti e disturbi di apprendimento.
• La Direttiva ha voluto fornire tutela a tutte quelle situazioni in cui è
presente un disturbo clinicamente fondato,diagnosticabile ma non
ricadente nelle previsioni della Legge 104/92 né in quelle della
Legge 170/2010. Comunque situazioni oltre l’ordinaria difficoltà di
apprendimento.
• Si vuole ribadire che la formalizzazione di un PDP serve per offrire
maggiori opportunità formative e flessibilità dei percorsi , non certo
per abbassare gli obiettivi di apprendimento.
• Il PAI deve essere inteso come un momento di riflessione di tutta la
comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione e non
come un ulteriore adempimento burocratico.
LA SCUOLA INCLUSIVA :
• Considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le
sue capacità.
• Sa che tutti gli studenti possono imparare.
• Sa che tutti gli studenti sono diversi
• Sviluppa un clima positivo in classe.
• Costruisce percorsi di studio partecipati perché lo studente abbia chiara la
rotta da percorrere.
• Parte dalle conoscenze e dalle abilità già possedute dagli alunni.
• Contestualizza l’apprendimento dando spazio a situazioni concrete.
• Realizza attività didattiche basate sulla cooperazione.
• Sviluppa negli studenti competenze metacognitive.
• Condivide e predispone un PAI.
• Indica nel PDP le strategie didattiche più idonee a favorire l’acquisizione di
conoscenze,abilità e competenze da parte dell’alunno con BES.
• Privilegia una valutazione formativa.
Istituto Comprensivo “Don Milani”
Via Cambray Digny, 3 – 50136 Firenze
 tel.055690743– fax 055690139
e-mail: [email protected] [email protected]
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Sito web: www.icdonmilani.gov.it
Scuole Primarie “B. da Rovezzano”, “G. E. Nuccio” e “G. Pilati”
Scuole dell’Infanzia “B. da Rovezzano”, “G. E. Nuccio
Scuola Secondaria 1° “Don Milani”
Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 20../..
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti:
1.
2.
3.
4.
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici
disturbi evolutivi specifici

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro
svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro
N° di alunni in fase di osservazione da parte di personale
sanitario
Totali
% su popolazione scolastica
Infanzia
Primaria
11
Secondaria
di 1° grado
10
1
1
8
1
6
6
6
26
24
11
9
12
6
6
6
INDICATORE DI COMPLESSITÀ
Alunni BES classificabili GRAVI
Alunni BES classificabili MEDI
Alunni BES classificabili LIEVI
PIANI PERSONALIZZATI
N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione
sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione
sanitaria
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