30° Evento di informazione scientifico-culturale del progetto “Convento a Porte Aperte” Quandu menu ti lu criti, tuerni “ninni” e no ti fiti Lunedì 9 Agosto 2010 MESAGNE (BR) dalle ore 20.00 alle 21.30 Convento dei Cappuccini – ISBEM La MALATTIA di ALZHEIMER e le altre DEMENZE: UN PROBLEMA MEDICO, SOCIALE, SCIENTIFICO ED ECONOMICO PROF. LUIGI MURRI, PRESIDENTE DELL'ISBEM PRESIDE DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA PROFESSORE ORDINARIO DI NEUROLOGIA E DIRETTORE DELLA CLINICA NEUROLOGICA UNIVERSITÀ DI PISA ED AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SANTA CHIARA DI PISA L'evento sarà moderato dal Direttore della Neurologia dell'Ospedale PERRINO di Brindisi Prof. Bruno PASSARELLA Professore a contratto per Neurologia e Neurofisiopatologia nell'Università di Bari ========================================================== Sintesi del Curriculum Vitae del Prof. Luigi MURRI Nato nel 1942 a Mesagne e laureatosi a Pisa, ove si specializzò in malattie nervose e mentali oltre che in psichiatria, è attualmente Direttore della clinica neurologica dell’Università di Pisa, oltre che Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Ha svolto la sua attività a Pisa, e presso istituti stranieri di grande prestigio: Marsiglia, Londra, New Jersey, Maryland. Ha ricoperto varie Cariche di responsabilità in Società Scientifiche: European Sleep Research Society (1988-92 Co-Segretario); Società Italiana di Neurologia (1993-1999, Membro del Consiglio Direttivo); Società Italiana di Neurofisiologia Clinica (1987-90 Segretario; 1993-96 Vice Presidente; dal 1999 al 2001 Presidente); Società Italiana Medicina Sonno (1990-93, Membro Consiglio Direttivo). Ha fondato la Italian Sleep Fondation ed è stato coordinatore e Membro del Consiglio Direttivo della Lega Italiana contro l’Epilessia. Ha costituito a Pisa il Centro per lo studio del sonno e il Centro per l’epilessia. E’ stato Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della Università di Pisa dal 1994 al 2002 e dal 2002 è Preside di Facoltà. E’ autore di oltre 300 lavori scientifici su riviste nazionali e internazionali nei campi della neurofisiologia clinica, epilettologia, neurofarmacologia clinica e clinica neurologica. Coautore di cinque importanti volumi scientifici. Ha organizzato numerosi congressi nazionali e cinque internazionali. Ha istituito nel 1994 il premio internazionale Pisa Sleep Award per studiosi che hanno contribuito allo studio dei disturbi del sonno. Destina il 5x1000 alla Ricerca Scientifica dell’IISBEM nella dichiarazione dei redditi annuale! Nel modello CUD, 730 o nell'UNICO scrivi il Codice Fiscale ISBEM 01844850741 nel riquadro per il FINANZIAMENTO degli Enti della RICERCA SCIENTIFICA e delle UNIVERSITA'. Apponi la Tua firma con gioia e con lungimiranza, per contribuire allo sviluppo del territorio che ha bisogno di Ricerca e Formazione come al corpo umano servono Aria, Acqua e Cibo! Grazie! [email protected], [email protected] 0831-713512–713519-713511-713513 Si prega di iscriversi in modo telematico al sito: http://www.isbem.it/eventi/09ago10/ Note utili per seguire al meglio la conferenza del Prof. L. MURRI Il deterioramento cognitivo è un problema di notevole impatto socio-sanitario, sia nei paesi industrializzati che nei paesi in via di sviluppo. La prevalenza e l’incidenza delle demenze risultano infatti in crescita a livello Mondiale, in parte per l’allungamento della durata di vita media in parte per il miglioramento delle capacità diagnostiche, sia in termini di conoscenze cliniche che di ausili laboratoristici e strumentali. Con il termine demenza si indica una serie di condizioni patologiche in grado di compromettere, in modo più o meno reversibile, le funzioni corticali superiori. La principale classificazione proposta per lo studio delle demenze è quella fisiopatologica; è possibile, pertanto, distinguere le demenze degenerative da quello non degenerative, le corticali da quelle sottocorticali, le primitive da quelle secondarie. La demenza di Alzheimer-Perusini è la prima causa di deterioramento cognitivo nell’ultra-sessantenne. E’ una demenza degenerativa e corticale. Tra le principali ipotesi eziopatogenetiche, la cascata amiloide è quella maggiormente studiata ed è ampiamente considerata responsabile del depauperamento neuronale presente nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer, in prima istanza a livello temporo-parietale. Sono stati individuati dei fattori di rischio per lo sviluppo della demenza di Alzheimer, quale per esempio la presenza dell’allele epsilon 4 del gene che codifica per l’Apo-lipo-proteina E. Sono stati, inoltre, individuati dei geni capaci di determinare, se mutati, la malattia quali il gene che codifica per la proteina Nicastrina, così chiamata da Nicastro, circoscrizione del comune di Lamezia Terme dove è stata descritta la prima famiglia con mutazione del suddetto gene e demenza. La diagnosi di malattia di Alzheimer definita è autoptica e si basa sulla scoperta di reperti anatomo-patologici tipici nel cervello dei pazienti; in particolare, le placche senili e i gomitoli neurofibrillari. Tuttavia, con un corretto iter diagnostico, basato su anamnesi, valutazione neuropsicologica del paziente, imaging strutturale (RMN cerebrale) e funzionale (PET con fluoro-desossi-glucosio) e storia naturale della malattia, è possibile raggiungere una certa accuratezza diagnostica. In riferimento alla terapia, allo stato attuale, non esiste una terapia farmacologica specifica, ma una serie di farmaci in grado di ridurre temporaneamente il deficit colinergico riscontrabile nel cervello dei pazienti con Alzheimer. Tra questi ricordiamo gli inibitori dell’enzima acetilcolinesterasi, implicato nel catabolismo dell’acetilcolina, che hanno trovato e trovano ancora oggi largo impiego nel trattamento dei pazienti con malattia di Alzheimer. La musico-terapia, la terapia della bambola e la light terapia rappresentano, invece, le terapie non farmacologiche di prima scelta, anche se i risultati forniti risultano parcellari e transitori. Le prospettive future sono numerose. L’individuazione precoce dei soggetti a rischio di sviluppare Alzheimer, quali i pazienti affetti dal cosiddetto “declino cognitivo lieve” o “mild cognitive impairment” rappresenta un obiettivo di primaria importanza, come anche la messa a punto di terapie innovative, attualmente testate sull’animale e alcune in corso con trials clinici sull’uomo, quali l’immunoterapia (vaccinazione anti amiloide) e la terapia con cellule staminali. Infine, essendo la popolazione anziana e gli anziani non autosufficienti i punti di riferimento più importanti per la programmazione socio-sanitaria sia a livello Regionale che a livello di ogni singola azienda sanitaria locale, la stima degli anziani affetti da demenza è da acquisire quanto prima, dato che questa condizione patologica risulta essere responsabile della maggior quota di disabilità negli anziani. La moderna programmazione sanitaria deve quindi orientarsi verso un'assistenza alla persona non autosufficiente in modo universalistico, basandosi sul riconoscimento della condizione di bisogno. Franco SCODITTI, Sindaco di Mesagne e Luigi MURRI, Presidente ISBEM Da sinistra a destra: Alessandro DISTANTE, Direttore Scientifico ISBEM Franco SCODITTI, Sindaco di Mesagne e Luigi MURRI, Presidente ISBEM