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Luigi Mazzone1,2, Lia Vassena1, Elena Lionetti3
Unità Operativa di Neuropsichiatria infantile, Università di Catania
2
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
3
Dipartimento di Pediatria, Università di Catania
Impatto psicologico
della dieta senza glutine
Uno studio su un gruppo di bambini e ragazzi celiaci: il ruolo della famiglia e del supporto psicologico
Lo studio “Impatto psicologico della dieta senza glutine” ha il pregio di essere semplice ma nello stesso tempo rigoroso e completo. È sempre importante che gruppi di ricercatori, ancor meglio se
italiani, promuovano ricerche sull'impatto emotivo della celiachia
e della dieta senza glutine, poiché tale ambito di ricerca è ancora
poco esplorato. Lo studio esamina una fascia di età particolarmente “calda”, cioè quella tipicamente evolutiva, dai 7 ai 18 anni,
coprendo tutta l'età scolare e adolescenziale, che come sappiamo
costituisce uno snodo esistenziale centrale per tutto lo sviluppo individuale. Molto apprezzabile l'invito dei ricercatori a promuovere
interventi di sostegno psicologico che incoraggino l'adesione alla
dieta e l'interiorizzazione della diagnosi, poiché si configurano come utilissimi interventi preventivi a favore della crescita individuale e di tutto il nucleo familiare.
Irene Cimma
Psicologa psicoterapeuta
tine, per valutarne il profilo emozionale e comportamentale rispetto ad una popolazione di bambini sani. Lo studio è stato condotto
su 100 bambini (65 femmine), con età compresa tra 7 e 18 anni, a
cui era stata posta una diagnosi di MC presso il Dipartimento di Pediatria dell'Università di Catania e che seguivano la dieta senza
glutine da almeno un anno. Tutti i bambini sono stati sottoposti ai
seguenti test neuro-psichiatrici:
1) Multi-dimensional Anxiety Scale for Children (MASC), un test
con 39 domande a risposta multipla compilato dai bambini per la
valutazione dei sintomi ansiosi; un punteggio superiore a 65 è indicativo di disturbo d'ansia.
2) Child Behaviour Check-List (CBCL), un questionario composto da 113 domande, compilato dai genitori, per la valutazione dei
disturbi emozionali e del comportamento nell'insieme e nelle due
componenti internalizzante ed esternalizzante, separatamente;
un punteggio superiore a 70 è indicativo di un disturbo clinicamente significativo.
3) Children's Depression Inventory (CDI), un test con 27 domande compilato dai bambini per la valutazione dei sintomi depressivi;
il cut-off di 19 è discriminante tra valori normali e patologici.
Gli stessi test sono stati effettuati anche in un gruppo controllo di
100 bambini sani paragonabili in quanto ad età e genere al gruppo
dei celiaci.
Globalmente, i soggetti con MC hanno mostrato punteggi totali
significativamente più elevati rispetto ai soggetti di controllo alle
scale MASC e CDI (rispettivamente 50.0% contro 42.9% e 8.1%
contro 5.6%, con una differenza statisticamente significativa tra i
due gruppi) (Tab 1 e Fig 1).
Tab 1: score ottenuto ai test psicologici e comportamentali nei celiaci
e nel gruppo di controllo.
L'unica terapia al momento disponibile per la malattia celiaca
(MC) è rappresentata dall'esclusione del glutine dalla dieta, che
consente una completa restitutio ad integrum della mucosa intestinale, insieme ad una normalizzazione degli esami sierologici e alla
scomparsa di eventuali sintomi presenti alla diagnosi. Tuttavia,
uno dei limiti di questa terapia è la possibile comparsa di disturbi
psicologici e comportamentali associati ad un trattamento dietetico di esclusione da effettuare per tutta la vita, che può essere spesso stressante e difficile da seguire, soprattutto nell'ambito del vivere sociale.
Numerosi studi hanno recentemente dimostrato un'associazione tra MC e disturbi psicologici e/o psichiatrici, anche se in realtà il
ruolo della dieta senza glutine come causa del disturbo è ancora
piuttosto discusso: in alcuni studi infatti è stata dimostrata la remissione dei sintomi ancora in corso di dieta, mentre in altri i sintomi
venivano correlati alla dieta stessa. Studi successivi non hanno
confermato questa associazione, rendendo ancora più dibattuto
l'argomento. Pochi studi hanno invece valutato l'impatto emotivo e
le conseguenze sul comportamento della dieta senza glutine. Pertanto, il nostro gruppo di studio ha pensato di fare luce su questo
importante aspetto della MC, che potrebbe anche influenzare la
compliance alla dieta e dunque la remissione della malattia. A tale
scopo abbiamo effettuato, in collaborazione con la neuropsichiatria infantile dell'Università di Catania, uno studio prospettico caso-controllo su bambini celiaci che seguivano una dieta senza glu-
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CBCL totale
CBCL internalizzante
CBCL esternalizzante
CDI
MASC
Celiaci
(n=100)
51.2 ± 9.7
51.4 ± 9.4
49.0 ± 8.9
8.1 ± 5.7
50.0 ± 8.3
Gruppo controllo
(n=100)
51.1 ± 9.2
52.3 ± 8.4
51.8 ± 8.5
5.6 ± 3.4
42.9 ± 6.6
p
NS
NS
NS
<0.01
<0.01
CBCL: parent child behaviour check-list (T-scores); CDI: children's depression
inventory (T-scores); MASC: multi-dimensional anxiety scale for children
(T-scores); NS: differenza tra i gruppi non significativa.
Anche se, alla MASC, nella maggioranza dei casi i punteggi rientravano nel range di normalità, un numero maggiore di soggetti
con malattia celiaca, rispetto ai soggetti di controllo, ha rivelato
punteggi superiori a 65, considerati come “patologici”. Per la
MASC, sia il punteggio globale che quello delle sottoscale “meccanismi di evitamento” e “ansia da separazione” risultavano significativamente più alti nei bambini con malattia celiaca (Fig 1).
Una analisi differenziata del profilo psicologico a seconda del genere ha rivelato differenze significative tra maschi e femmine
all'interno del gruppo di soggetti con malattia celiaca (Fig 1 e 2). I
soggetti maschi hanno mostrato punteggi significativamente più alti nella CBCL per quanto riguarda sia i problemi esternalizzanti totali che in riferimento alle diverse sottoscale (problemi “da isolamento”, “sociali”, “di pensiero” e “di attenzione”) (Fig 2); al contrario, nelle femmine predominavano sintomi legati ad ansia e depressione
(appartenenti quindi alla sfera più “internalizzante”), come indicato
da maggiori punteggi sia nella MASC totale (Fig 1) che nella CDI.
CN 3-2011
ti, con lo scopo di favorire un buon adattamento sociale. Nella nostra esperienza una terapia cognitivo-comportamentale incentrata sia sul paziente che sulla famiglia potrebbe rappresentare un ulteriore strumento di supporto per contribuire a una crescita armonica dell'individuo, a dinamiche familiari stabili, e ad un'ottimizzazione della qualità della vita.
Fig 1: Profilo alla scala MASC in soggetti celiaci (maschi e femmine) e
nel gruppo di soggetti di controllo.
Legenda: CTRL = soggetti di controllo; PS = physical symptoms (sintomi fisici);
HA = harm avoidance (meccanismi di evitamento); SA = social anxiety (ansia sociale); SP = separation anxiety (ansia da separazione); ADI= Anxiety Disorder
Index (Indice del disturbo d'ansia); TOT = Total
Bibliografia essenziale
1. Mazzone L, Reale L, Spina M, Guarnera M, Lionetti E, Martorana S,
Mazzone D. Compliant gluten-free children with celiac disease: an evaluation of psychological distress. BMC Pediatr 2011;11:46.
2. Addolorato G, Leggio L, D'Angelo C, Mirijello A, Ferrulli A, Cardone S,
Vonghia L, Abenavoli L, Leso V, Nesci A, Piano S, Capristo E, Gasbarrini
G. Affective and psychiatric disorders in celiac disease. Dig Dis
2008;26:140-8.
3. Olsson C, Hörnell A, Ivarsson A, Sydner YM. The everyday life of adolescent coeliacs: issues of importance for compliance with the gluten-free
diet. J Hum Nutr Diet 2008; 21(4):359-67.
4. Addolorato G, De Lorenzi G, Abenavoli L, Leggio L, Capristo E, Gasbarrini G. Psychological support counselling improves gluten-free diet compliance in coeliac patients with affective disorders. Aliment Pharmacol
Ther 2004;20:777-8.
I risultati di questo studio mostrano come sintomi di disagio emotivo e comportamentale possono essere frequenti in pazienti celiaci e che l'introduzione del regime dietetico senza glutine può essere responsabile di sintomi ansiosi e depressivi a volte difficili da gestire, soprattutto in età pre-adolescenziale ed adolescenziale.
Questo disagio può manifestarsi in diverse forme anche in rapporto alla differente suscettibilità legata al genere, con il prevalere
di sintomi depressivi nelle ragazze e di aggressività e irritabilità nei
ragazzi. Tali sintomi emozionali possono rappresentare un fattore
di rischio per la successiva manifestazione di disturbi psichiatrici
più gravi in soggetti con vulnerabilità psicopatologica.
È possibile che la causa principale del disagio emotivo sia rappresentata dalla necessità di seguire una dieta di esclusione per
tutta la vita, soprattutto in situazioni di convivialità, come la scuola
o altre occasioni di socializzazione. In parte anche la percezione di
malattia, come accade in altre patologie croniche, potrebbe contribuire alla presenza del disagio psicologico in età pre-adolescenziale ed adolescenziale.
In questo delicato contesto un ruolo cruciale è affidato alla famiglia e all'ambiente sociale: in particolare i genitori dovrebbero incoraggiare i loro figli a non nascondere la loro condizione, contribuendo così ad aumentare la loro autostima. In secondo luogo, potrebbe essere utile un supporto psicologico che aiuti il difficile percorso di accettazione della dieta senza glutine soprattutto nelle fasi iniziali, limitando in tal modo anche la scarsa compliance al trattamento, con tutte le conseguenze ad essa associate. L'intervento
psicologico dovrebbe coinvolgere sia la famiglia che gli insegnan-
Diano Marina Riviera dei Fiori
Liguria
Figura 2: Differenze di genere nel profilo CBCL nei pazienti con malattia celiaca.
Zona centrale
A soli 200 mt
dal mare
Parcheggio
privato
P
Tel. 0183.497666
Legenda: W = Withdrawn (isolamento); SC = Somatic Complaint (lamentele somatiche); AD = Anxious/Depressed (ansia/depressione); SP = Social Problems
(problemi sociali); TP = Thought Problems (problemi di pensiero); AP = Attention
Problems (problemi di attenzione); DB = Delinquent Behavior (comportamenti criminali); AB = Aggressive Behavior (comportamenti aggressivi)
CUCINA
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GLUTINE
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