Lezione 9

annuncio pubblicitario
Funzionalità epatica
Diagnostica biochimico-clinica
Lezione 9
Fegato
Il fegato è il più voluminoso organo viscerale (~1.5 kg), situato nella parte alta e destra
dell'addome, subito sotto il diaframma.
Conserva le sue dimensioni
di auto-rigenerarsi
capacità
Molto irrorato (a riposo circa 1.5 L di
sangue/min), costituito dagli epatociti e
da pochi altri tipi cellulari.
Funzioni del fegato
Funzioni di sintesi
Funzioni di accumulo
Funzioni cataboliche
Funzioni di escrezione
Funzioni di sintesi
Riguarda la maggior parte delle proteine plasmatiche come albumina, globuline (ad
eccezione delle immunoglobuline), dei fattori della coagulazione (protrombina), dei
composti azotati non proteici (urea, purine, pirimidine, eparina ecc.).
Il fegato svolge un ruolo principale nell'omeostasi di proteine, carboidrati e lipidi. Le vie
metaboliche della glicolisi del ciclo di Krebs, della sintesi degli amminoacidi e i processi
di fosforilazione ossidativa avvengono tutti all'interno degli epatociti, che sono
particolarmente ricchi di mitocondri. Il fegato interviene nel metabolismo di quasi tutte
le sostanze organiche:
• metabolismo glucidico: mantiene l’omeostasi glucidica, regolando gluconeogenesi,
glicogenesi, glicogenolisi
• metabolismo lipidico: sintesi di trigliceridi, di acidi grassi, di lipoproteine, con
formazione di corpi chetonici, scissione dei trigliceridi, sintesi ed escrezione di
colesterolo, fissazione, formazione e scissione dei fosfolipidi
• metabolismo di vitamine (B12) e degli acidi biliari
• metabolismo dei pigmenti biliari (bilirubina)
Funzioni di accumulo, cataboliche e di escrezione
Funzioni di accumulo
Costituisce la sede di deposito di glicogeno, dei trigliceridi, degli acidi grassi, dei
fosfolipidi, del colesterolo, delle proteine plasmatiche, delle vitamine idro- e
liposolubili, dei fattori ematopoietici come ferro, rame, acido folico e vitamina B12.
Funzioni cataboliche
Attraverso reazioni di ossidazione, riduzione, idrolisi, decarbossilazione e ossidrilazione,
il fegato catabolizza sostanze endogene come l’insulina, il glucagone, gli estrogeni, e
detossifica da sostanze esogene, dannose per l’organismo, come prodotti chimici
inquinanti e farmaci.
Funzioni di escrezione
•Coniugando composti, sia esogeni che endogeni, con molecole come l’acido
glucuronico (prodotto solo dagli epatociti), la glicina, l’acido solforico, l’acido acetico e
la taurina, ne consente l’escrezione.
•Produzione ed escrezione della bile, costituita da pigmenti biliari, acidi biliari,
colesterolo, fosfolipidi, ioni inorganici e proteine in limitata quantità.
Circolo enteroepatico
A livello di fegato ed intestino
esiste il circolo enteroepatico che
favorisce l’eliminazione attraverso
il fegato ed il riassorbimento
tramite l’intestino di molte
sostanze, compresi i farmaci.
Molte sostanze possono essere
riassorbite a livello intestinale e
ritornare al fegato grazie alla vena
porta.
Esami della funzionalità epatica
Gli esami della funzionalità epatica sono determinazioni dei componenti ematici che
forniscono semplicemente un'indicazione per l'esistenza, l'estensione e il tipo di danno
epatico. In presenza di una malattia epatica accertata o sospetta il clinico selezionerà i
test essenziali (di primo livello),
livello indicativi delle funzioni fondamentali:
• Bilirubina, diretta e indiretta
• Enzimi (AST/ALT, ALP, γ-GT, LDH)
• Proteine plasmatiche (albumina e globuline)
• Fattori della coagulazione
Queste indagini biochimiche possono aiutare nella differenziazione delle seguenti
diagnosi:
• ostruzione del tratto biliare
• danno acuto epatocellulare
• malattia epatica cronica
La funzionalità epatica è mantenuta fino a che rimane attivo anche solo il 10% del
parenchima epatico.
Composizione della bile
La bile prodotta dal fegato ed immagazzinata nella cistifellea (detta anche colecisti è
composta da:
Dotto cistico
• acqua ed elettroliti (82 %)
• acidi biliari (12 %)
• fosfolipidi (4 %)
• colesterolo non esterificato (<1 %)
• bilirubina coniugata
• proteine sintetizzate dal fegato o da esso escrete
• farmaci ed altre sostanze esogene e/o loro cataboliti
Flusso biliare totale: 600 ml/die
Dotto epatico
Coledoco
Marcatori biochimici per lo studio del fegato
Marcatori di coniugazione
Metabolismo della bilirubina e dei sali biliari (es. Bilirubina totale, diretta ed indiretta)
Marcatori di citolisi
Valutano la fuoriuscita di componenti cellulari che vengono liberati nel sangue per cui
aumentano i loro livelli ematici (es. enzimi plasmatici come ALT, AST, LDH)
Marcatori di colestasi
Valutazione della incapacità di secrezione (es. ALP, γ-GT)
Marcatori di protidosintesi
Proteine plasmatiche, fattori della coagulazione, pseudocolinesterasi
Secrezione biliare
svolge un ruolo chiave nella digestione dei lipidi
protezione da infezioni intestinali, attraverso l’escrezione di IgA e di citochine
attraverso la bile vengono eliminati:
• bilirubina (pigmento lipofilo di colore giallo-rossastro prodotto dal catabolismo
dell’eme)
• alcuni metalli pesanti (Cu, Fe, Mn, Zn)
• sostanze potenzialmente tossiche
• ormoni, farmaci
• colesterolo
Metabolismo della bilirubina
Proviene per l’80% dalla distruzione di globuli rossi senescenti nel SRE, per il 15% dal
catabolismo di emoproteine sieriche (mioglobina, citocromi, catalasi) e per il 5% da
eritropoiesi inefficace
Distruzione di
eritrociti
senescenti
80-85%
Sistema Reticolo Endoteliale
Turnover dell’eme
e dei suoi prodotti
emoglobina
Distruzione di
eritrociti in
15-20% maturazione
Midollo Osseo
globina
eme
Eme ossigenasi
biliverdina
Biliverdina riduttasi
bilirubina
Fegato
Metabolismo della bilirubina
L'emoglobina contenuta nei globuli rossi viene
catabolizzata e l'eme che viene liberato viene
convertito in biliverdina e bilirubina (1)
Assunzione:
Assunzione a contatto con la membrana
plasmatica la bilirubina legata all’albumina
(indiretta) è trasportata attraverso la membrana
stessa (2)
Coniugazione:
Coniugazione per la sua escrezione , la bilirubina
deve essere convertita in un composto idrosolubile e
diventa bilirubina mono- o diglucuronide (3)
Escrezione:
Escrezione la bilirubina coniugata diffonde
attraverso i canalicoli biliari (4)
Nell'ileo terminale e nel colon, i coniugati della
bilirubina vengono metabolizzati dai batteri, per
formare un gruppo di composti (stercobilinogeno), la
maggior parte dei quali viene escreta nelle feci (5)
Metabolismo della bilirubina
L'emoglobina contenuta
nei globuli rossi viene
catabolizzata e l'eme che
viene
liberato viene
convertito in biliverdina,
biliverdina
grazie all’eme-ossigenasi,
con distacco del ferro e
della globina e, in un
secondo
momento,
mediante riduzione, si
ottiene la bilirubina
Metabolismo della bilirubina
Coniugazione della bilirubina con acido glucuronico negli epatociti
Metabolismo della bilirubina
emazie invecchiate
Bilirubina + Albumina
FEGATO
S.R.E.
SANGUE
bilirubina diretta
bile
emoglobina
eme
bilirubina indiretta
RENI
urine
urobilina
feci
INTESTINO
Bilirubina
La bilirubina è dunque trasportata nel plasma in massima parte legata all'albumina (0.41mg/dL o 7-17 µmol/L).
mol/L La bile normale contiene per il 25% bilirubina monoglucuronide e
per il 75% la forma diglucuronide, insieme a tracce di bilirubina non coniugata.
Bilirubina totale
Valori di riferimento: 0.4-1 mg/dL
coniugata
legata all’albumina
0-0.4 mg/dL
0.4-1 mg/dL
Bilirubina diretta
Bilirubina indiretta
Bilirubina
La bilirubina non coniugata (indiretta)
indiretta è così fortemente legata all’albumina che nel
plasma non è presente in forma libera: quindi, in condizioni normali, NON PASSA NELLE
URINE. Avendo, inoltre, alta affinità per i lipidi di membrana, un suo aumento causa
alterazioni della funzionalità delle membrane cellulari, soprattutto del sistema nervoso.
Al contrario, la bilirubina coniugata (diretta)
diretta è relativamente solubile in acqua ed un suo
aumento porta ad elevate concentrazioni nelle urine, che avranno un’intensa colorazione
giallo-marrone.
Dosaggio della bilirubina
La misura della bilirubina nel siero si può ottenere:
Utilizzando il colore naturale della sostanza (colore giallo con massimo di assorbimento a
463 nm)
Facendo reagire la bilirubina con un sale di diazonio del l'acido solfanilico,
solfanilico conosciuto come
reagente di Ehrlich (reazione di copulazione) con formazione di un azocomposto della
bilirubina (rosso in ambiente acido e verde-azzurro in ambiente alcalino)
La bilirubina glucoronata reagisce direttamente con il reattivo di Ehrlich (donde la
denominazione di bilirubina diretta), mentre la bilirubina coniugata (legata alla albumina)
deve venire scissa dal legame con l'albumina (con alcool metilico, acetato di sodiocaffeina, dimetilsolfossido, ecc.) per poter reagire con il sale di diazonio (bilirubina indiretta)
Iperbilirubinemia
Quando la concentrazione di bilirubina nel sangue supera 1mg/dL
Ci sono tre cause principali che spiegano l'aumento di livello della bilirubina nel sangue:
• Emolisi (l'aumento del catabolismo dell'emoglobina produce bilirubina in eccesso rispetto
alla sua capacità di coniugazione)
• Blocco del meccanismo di coniugazione all’interno dell’epatocita
• Ostruzione del sistema biliare
Iperbilirubinemia
un incremento del tasso ematico di
bilirubina non coniugata può essere
associato a tutta una serie di forme
patologiche caratterizzate da un aumento
dell’emocateresi (distruzione fisiologica
dei globuli rossi)
Aumenti della concentrazione della
bilirubina coniugata,
coniugata invece, sono indice di
un’affezione, a carattere ostruttivo, del
sistema dei dotti biliari
L’aumento dei livelli ematici di
entrambi i tipi di bilirubina indica un
disturbo epatocellulare.
Ittero
Si definisce ittero (dal greco icter, giallo) una sindrome caratterizzata da colorazione gialla
della cute, delle sclere e di altri tessuti causata da un eccesso di bilirubina circolante. La
bilirubina è neurotossica e, se il livello aumenta troppo soprattutto nei neonati, vi può essere
un danno permanente al cervello.
Il valore soglia di bilirubinemia superato il quale l’ittero è conclamato è generalmente
compreso tra 2 e 2.5 mg/dL. Se la bilirubinemia è compresa fra 1.5 e 2 mg/dL si parla di
Subittero (colorazione giallastra a livello delle sclere).
Ittero
La ricerca della bilirubinuria è un primo semplice test per classificare il tipo di ittero,
perché nelle urine può essere presente solo bilirubina coniugata.
L’assenza di bilirubina nelle urine indica che l’ittero è dovuto ad aumento della bilirubina
non coniugata, che non viene filtrata dal glomerulo renale.
Classificazione tradizionale degli itteri
Pre-epatici:
epatici dovuti ad iperproduzione della bilirubina. Ad esempio, nell’ittero emolitico la
bilirubina in eccesso è quella indiretta (legata all’albumina) che non è escreta nelle urine
(bilirubinuria ridotta/assente).
Epato-cellulari:
cellulari dovuti a lesioni parenchimali del fegato che compromettono il metabolismo
epatico della bilirubina. Può aumentare sia la forma indiretta che quella diretta idrosolubile
(in questo caso si avrà bilirubinuria più o meno accentuata).
Post-epatici:
epatici provocati da ostruzione delle vie biliari. Nell’ittero ostruttivo si ha un aumento
in circolo di bilirubina glucuronata (diretta) e quindi elevata bilirubinuria.
La ricerca della bilirubinuria è un primo semplice test per classificare il tipo di ittero,
perché nelle urine può essere presente solo bilirubina coniugata.
Classificazione tradizionale degli itteri
Sulla base di quale delle due forme di bilirubina è presente in eccesso si possono anche
distinguere gli itteri:
• da bilirubina prevalentemente indiretta (non coniugata)
• da bilirubina prevalentemente diretta (coniugata)
Bilirubina diretta
Bilirubina indiretta
Ittero da bilirubina non coniugata
Iperproduzione di bilirubina
• Emolisi
• Eritropoiesi inefficace
Difetti di captazione a livello epatico
Difetti di coniugazione della bilirubina
• congenite (ittero neonatale, Sindrome di Gilbert, Sindrome di Crigler-Najjar)
• acquisite
La bilirubina non coniugata è legata all’albumina:
non passa nelle urine
alta affinità per i lipidi di membrana, causando alterazioni delle membrane cellulari
soprattutto a livello del sistema nervoso
Ittero da bilirubina coniugata
Alterata escrezione epatica
Disordini familiari o ereditari
Disordini acquisiti
La bilirubina coniugata non è legata all’albumina ed è solubile in acqua
passa nelle urine
colore giallo-marrone
Cause ed effetti
Ittero prepre-epatico
Bilirubina non coniugata
Cause ed effetti
Ittero epatocellulare
Bilirubina non coniugata o totale
Cause ed effetti
Ittero postpost-epatico
Bilirubina coniugata
Ittero neonatale
Nei primi giorni dopo la nascita si ha, anche nel nato a termine, un aumento della
concentrazione della bilirubina circolante, con netta prevalenza della quota non coniugata.
Cause:
Aumento della produzione della bilirubina
Insufficiente capacità di coniugazione del fegato
Aumento della bilirubina sierica nel 2° giorno, massimo livello (fino ad 8-9 mg/dL) nel 3°5° giorno, normale nel corso della 2° settimana
Un aumento rapido di bilirubina nel neonato può dar luogo a danno cerebrale. Se la
concentrazione raggiunge 200 µmoli/L bisogna utilizzare la fototerapia,
fototerapia per degradare la
molecola epidermica e ridurne il livello. Se la concentrazione aumenta oltre le 300 µmoli/L, si
rende necessaria una trasfusione.
trasfusione
Marcatori biochimici per lo studio del fegato
Marcatori di coniugazione
Metabolismo della bilirubina e dei sali biliari (es. Bilirubina totale, diretta ed indiretta)
Marcatori di citolisi
Valutano la fuoriuscita di componenti cellulari che vengono liberati nel sangue per cui
aumentano i loro livelli ematici (es. enzimi plasmatici come ALT, AST, LDH)
Marcatori di colestasi
Valutazione della incapacità di secrezione (es. ALP, γ-GT)
Marcatori di protidosintesi
Proteine plasmatiche, fattori della coagulazione, pseudocolinesterasi
Transaminasi
Enzimi che appartengono alla classe delle transferasi e catalizzano la reazione di
trasferimento di un gruppo amminico da un amminoacido ad un chetoacido. Nel siero
sono presenti due forme che differiscono per substrato e localizzazione:
Aspartato aminotrasferasi (AST)
o glutammico-ossalacetico
transaminasi (GOT)
Valori di riferimento
Maschi: 10-45 UI/L
Femmine: 5-30 UI/L
Alanina aminotrasferasi (ALT)
o glutammico-piruvico
transaminasi (GPT)
Valori di riferimento
Maschi: 10-40 UI/L
Femmine: 5-35 UI/L
Rapporto AST/ALT
Valori di riferimento: 0.7-1.4
Transaminasi
Le transaminasi sono enzimi che si trovano soprattutto nelle cellule del fegato.
fegato I loro
livelli nel sangue sono utili per valutare il corretto funzionamento del fegato, ma
possono anche riflettere lo stato di salute del cuore e dei muscoli scheletrici.
Negli esami di routine si misurano:
AST,
AST enzima sia citoplasmatico sia mitocondriale,
mitocondriale é riscontrabile soprattutto nel
cuore,
cuore fegato,
fegato muscolo scheletrico e rene
ALT,
ALT enzima esclusivamente citoplasmatico,
citoplasmatico é presente soprattutto nel fegato e nel
rene e meno nel cuore e nel muscolo scheletrico
AST (GOT)
ALT (GPT)
Transaminasi
Gli aumenti maggiori si hanno nel danno epatico acuto virale o tossico
ALT (o GPT): Il suo aumento nel siero viene riscontrato soprattutto nelle
epatopatie.
AST (o GOT): Può aumentare oltre che nelle epatopatie a causa della lisi
cellulare, anche in altre condizioni patologiche (infarto del miocardio).
AST e ALT aumentano, principalmente, per necrosi dell’epatocita e, anche
se in maniera minore, per danneggiamento funzionale cellulare.
AST e ALT sono indicatori sensibili,
sensibili capaci di evidenziare presenza di
lesioni epatiche anche in pazienti asintomatici.
Orientamento diagnostico nell’aumento delle transaminasi
Aumento delle transaminasi
Anamnesi farmacologica negativa
Transaminasi di origine extra-epatica
ALT AST ↑↑↑
Patologia cardiaca o muscolare
Transaminasi di origine epatica
ALT ↑↑↑
AST ↑↑↑
Dosaggio transaminasi
Dosaggio su siero evitando emolisi (attività negli eritrociti maggiore di quella plasmatica),
buona stabilità a temperatura ambiente.
Intervallo di Riferimento: adulti <40 UI/L
Misura in continuo mediante test ottico con indicatore
1. chetoglutarato + alanina → glutammato + piruvato (ALT) oppure
chetoglutarato + aspartato → glutammato + ossalacetato (AST)
LDH (o MDH)
2. Piruvato (o Ossalacetato) + NADH+H+ → Lattato (o Ac. Malico)+ NAD+
Lattico deidrogenasi (LDH)
La lattato deidrogenasi è un enzima che catalizza l’interconversione tra lattato e
piruvato. È un tetramero cioè un oligomero formato da quattro protomeri che può
costruirsi con due tipi di subunità: H (Heart) ed M (Muscle) per dare origine a cinque
forme tetrameriche.
H
H
H
H
H
H
H4 (LDH1)
H3M (LDH2)
H2M2 (LDH3)
HM3 (LDH4)
M4 (LDH5)
H
H
H
M
M
M
M
H
M
M
M
M
M
M
Lattico deidrogenasi (LDH)
Gli isoenzimi della lattato deidrogenasi hanno origini tissutali differenti. Nel tessuto
muscolare predomina l’isoenzima M4 che, avendo maggiore affinità per il piruvato,
catalizza di preferenza la reazione nella direzione piruvato→ lattato. Nel cuore
predomina l’isoenzima H4,
H4 con affinità maggiore per il lattato e catalizza la reazione
nella direzione lattato→ piruvato.
Valori di riferimento: LDH totale sierica 313-618 UI/L
Si possono avere artefatti dovuti ad emolisi in quanto negli eritrociti la sua
concentrazione di LDH è 200 volte quella sierica.
Lattico deidrogenasi (LDH)
Il dosaggio della LDH totale è un indice insensibile di danno epatocellulare. Per
distinguere gli isoenzimi della LDH la tecnica più utilizzata è l’elettroforesi:
•LDH1 → infarto del miocardio
LDH5 → rilasciata in circolo in numerose epatopatie (epatiti, cirrosi, congestione
epatica)
LDH2 e LDH3 → neoplasie ed epatiti
Marcatori biochimici per lo studio del fegato
Marcatori di coniugazione
Metabolismo della bilirubina e dei sali biliari (es. Bilirubina totale, diretta ed indiretta)
Marcatori di citolisi
Valutano la fuoriuscita di componenti cellulari che vengono liberati nel sangue per cui
aumentano i loro livelli ematici (es. enzimi plasmatici come ALT, AST, LDH)
Marcatori di colestasi
Valutazione della incapacità di secrezione (es. ALP, γ-GT)
Marcatori di protidosintesi
Proteine plasmatiche, fattori della coagulazione, pseudocolinesterasi
Marcatori biochimici per lo studio del fegato
Marcatori di coniugazione
Metabolismo della bilirubina e dei sali biliari (es. Bilirubina totale, diretta ed indiretta)
Marcatori di citolisi
Valutano la fuoriuscita di componenti cellulari che vengono liberati nel sangue per cui
aumentano i loro livelli ematici (es. enzimi plasmatici come ALT, AST, LDH)
Marcatori di colestasi
Valutazione della incapacità di secrezione (es. ALP, γ-GT)
Marcatori di protidosintesi
Proteine plasmatiche, fattori della coagulazione, pseudocolinesterasi
Colestasi
In medicina la colestasi è una stasi con flusso retrogrado della bile verso il sangue, per
incapacità alla secrezione verso il letto biliare o per aumentata pressione a valle.
È UNA CONDIZIONE IN CUI LA BILE NON PUÒ FLUIRE DAL FEGATO AL DUODENO
Le due distinzioni principali della
colestasi sono:
TIPO OSTRUTTIVO,
OSTRUTTIVO dove c'è un
blocco fisico nel sistema duttale come
può accadere a causa di calcoli o
tumori
Fegato
Colecisti
Dotto biliare
TIPO METABOLICO,
METABOLICO dove ci sono
alterazioni nella formazione della bile
che possono essere causate da difetti
genetici o acquisiti come effetto
collaterale di trattamenti medici
Papilla
duodenale
Cause ed effetti
Ittero postpost-epatico
Bilirubina coniugata
Gamma-glutamiltranspeptidasi (γγ-GT)
La γ-GLUTAMIL-TRANSPEPTIDASI è un parametro di stasi biliare.
biliare E’ un enzima
(glicoproteina) legato alla membrana plasmatica coinvolto nel trasferimento del gruppo
gamma-glutamilico da un peptide all'altro. E’ coinvolto nel metabolismo del glutatione.
E’ influenzato dall’assunzione di alcool ed ha un utilità preminente nello screening e nel
follow-up di alcolisti sottoposti a terapia. È presente in grande quantità nel fegato e
nell’epitelio tubulare renale.
Dosaggio: su siero con metodo enzimatico colorimetrico
Valori di riferimento
Uomo: 6-28 UI/L
Donna: 4-18 UI/L
Neonato: 10-100 UI/L
Aumenta:
per danno epatocellulare, ma soprattutto in presenza di colestasi
fortemente negli alcolisti, perché l’alcol etilico ne stimola la sintesi epatica
per induzione da farmaci (rifampicina, antiepilettici)
Fosfatasi alcalina (ALP)
È un enzima che appartiene alla classe delle idrolasi. Livelli elevati si trovano in tutte le
cellule in fase di proliferazione o con un attivo metabolismo, come epatociti,
epatociti cellule
dell’epitelio delle vie biliari, osteoblasti, cellule epiteliali intestinali, placenta e
granulociti circolanti.
Tutte queste parti del corpo producono forme diverse di fosfatasi alcalina, che sono
definite isoenzimi:
FA tessuto-specifica: isoenzima principale, correlato al metabolismo osseo e alle
lesioni epato-biliari
FA intestinale: non è un marcatore specifico
FA placentare e simil-placentare: prodotte dalla placenta in gravidanza
Dosaggio: su siero con metodo enzimatico colorimetrico
Valori di riferimento
Adulto: 50-190 UI/L
Lattante: 110-700 UI/L
Bambino (1-10 anni): 110-550 UI/L
Adolescente: 130-700 UI/L
Fosfatasi alcalina (ALP)
L’esame è usato per evidenziare malattie del fegato (soprattutto delle vie biliari,
insieme a dosaggio di bilirubina, transaminasi AST e ALT) e delle ossa,
ossa per seguirne la
progressione o per valutare l’efficacia di un eventuale trattamento terapeutico.
Aumenta in due condizioni fisiologiche:
bambini (per l’accrescimento osseo)
gravidanza (isoenzima circolante di origine placentare)
In condizioni patologiche aumenta:
In ogni forma di ostruzione delle vie biliari
A causa di farmaci epatotossici
Nelle epatopatie
Viene escreta con la bile, perciò rappresenta un buon marker di colestasi extraepatica.
In presenza di un aumento di dubbia origine, si deve valutare anche la presenza
CONTEMPORANEA di aumento della γ-GT, che è più specifico per la patologia epatica.
Marcatori biochimici per lo studio del fegato
Marcatori di coniugazione
Metabolismo della bilirubina e dei sali biliari (es. Bilirubina totale, diretta ed indiretta)
Marcatori di citolisi
Valutano la fuoriuscita di componenti cellulari che vengono liberati nel sangue per cui
aumentano i loro livelli ematici (es. enzimi plasmatici come ALT, AST, LDH)
Marcatori di colestasi
Valutazione della incapacità di secrezione (es. ALP, γ-GT)
Marcatori di protidosintesi
Proteine plasmatiche, fattori della coagulazione, pseudocolinesterasi
Marcatori di protidosintesi
Rivedere Lezione su Sieroproteine e Coagulazione!
La maggior parte delle proteine plasmatiche è sintetizzata dal fegato, cui compete anche la
fase catabolica degli aa (attraverso reazioni di transaminazione, deaminazione e successiva
trasformazione dello ione ammonio tossico in urea, poi escreta dai reni)
L’elettroforesi delle proteine plasmatiche può essere dunque informativa sulla funzionalità
epatica. In particolare:
• Le concentrazioni di albumina sierica totale vengono, a volte, utilizzate come misura
grossolana della malattia epatica.
•La misura dell’α-fetoproteina (AFP), sintetizzata dal fegato, è importante nella ricerca di
carcinoma epatocellulare.
• Altre proteine, quali l'α1-antritripsina e la ceruloplasmina vengono misurate per la diagnosi
di specifiche malattie epatiche.
Scarica