A cura di
Milena Cannao
con la collaborazione di
Mario Cocchi
Massimo Molteni
A
lzi la mano chi non ha mai
esclamato, in qualche circostanza: “Sono terribilmente
in ansia...!”.
L’ansia è uno stato d’animo tanto comune da poter essere considerato
una delle principali caratteristiche
del nostro tempo. Si può definirla
come uno stato di attesa apprensiva,
un senso vago e penoso di minaccia
incombente, una sensazione di imminente pericolo da cui non ci si
può difendere: senza dubbio qualcosa di negativo, che disturba e provoca disagio. Ma sarebbe sbagliato pretendere di eliminarla del tutto, poiché l’ansia rappresenta una normale
e importante reazione di difesa
dell’organismo, che ci consente di
anticipare la comparsa di un pericolo provocando l’aumento dello stato
di vigilanza e attivando i meccanismi fisiologici di difesa: aumento
della frequenza cardiaca, del tono
muscolare, della pressione, della respirazione. In questo senso, l’ansia
fa parte di un “sistema di allarme”
utile per la sopravvivenza dell’individuo; inoltre, quando compare nell’imminenza di una prova (ad es.,
prima di un esame) migliora le prestazioni mettendo la persona in condizione di utilizzare tutte le proprie
risorse di attenzione, concentrazione
e memoria. Deve però trattarsi di
un’ansia moderata, che non supera
un certo livello oltre il quale diventa
invece un’emozione paralizzante,
che provoca grave malessere e blocco dell’iniziativa. Si distinguono infatti due tipi di ansia: quella fisiologica, cioè normale e utile, e quella
patologica, che rappresenta una vera
e propria alterazione psichica. Si
può considerare fisiologica anche
l’ansia che insorge in particolari periodi o circostanze della vita: pubertà, gravidanza, menopausa, matrimonio, nascita dei figli, divorzio,
pensionamento, sono eventi apportatori di grande cambiamento e
quindi comprensibilmente ansiogeni.
L’ansia patologica è invece una condizione che viene oggi definita “Disturbo d’ansia”. A loro volta i disturbi d’ansia possono assumere diverse forme, distinte in particolari
quadri clinici.
Il Disturbo da ansia generalizzata si
manifesta con senso costante e accentuato di inquietudine, insonnia,
difficoltà di concentrazione e sintomi fisici quali cefalea, sudorazione,
tachicardia, vertigini, dolori muscolari, diarrea. La qualità di vita del
soggetto peggiora nettamente perché
segue a pagina 8
7
DOSSIER
ansia
e dintorni
Illustrazione di Alberto Ruggieri 2002
S
in alute