LE PAURE GENERANO ANSIA
Il numero delle persone che soffrono d’ansia è in costante aumento, le donne in
leggera prevalenza, la fascia d’età più colpita è fra i 25 e i 50 anni con un dato che si
fa più evidente: dimostriamo di essere sempre più attaccati alla sicurezza economica,
affettiva, alle certezze solide. L’ansia sopraggiunge quando si insinua il timore di
perdere tutto o di rimanere soli.
Per l’organismo è comunque indifferente che gli eventi stressanti siano di natura
fisica oppure provengano da conflitti psicologici. La reazione d’ansia in realtà è
mediata costantemente dalle emozioni e quindi dipende dalla valutazione e dal
significato che ognuno attribuisce allo stimolo.
I motivi che scatenano maggiormente paure e timori sono nel 40% dei casi, sentirsi
soli e per il 30% perdere il tanto o il poco che si possiede.
Nella vita relazionale, a creare disagio sono soprattutto il timore del giudizio altrui e
l’indifferenza degli interlocutori.
Sono stati individuati alcuni possibili sentieri a rischio, lungo i quali si può incappare
in vere trappole che sono all’origine di diversi stati ansiosi:
-la tendenza a conservare tutto com’è ed accentrare su di sé la gestione delle cose;
-non sentirsi mai appagati di realizzazioni materiali e perseguire l’obiettivo di
accumulare beni e potere;
-essere dominati dal bisogno di ordine nelle situazioni quotidiane;
-avere frequentemente bisogno di movimento, essere incapaci di stare fermi senza
fare nulla, avvertendo la necessità di dover occupare sempre il tempo in modo
proficuo.
Quando i disturbi provocati dall’ansia costituiscono un pericolo per l’equilibrio della
persona, stanno intaccando l’organismo, il ritmo naturale veglia-sonno, le relazioni
sociali, l’affettività o ci si accorge di perdere la capacità di organizzare la propria
vita, è il momento di acquisire consapevolezza del proprio disagio e di chiedere aiuto
per risolvere il problema.