MATERIA Matematica (Geometria) CLASSE Primo Liceo Scientifico PERIODO TEMPORALE Parte finale del secondo quadrimestre dopo lo studio delle congruenze delle figure piane e delle rette perpendicolari e parallele. TITOLO DEL MODULO: Teorema di Talete SOMMARIO Partendo dal “piccolo teorema di Talete”, si introduce il concetto di grandezza e il significato di misura; si procede poi ad affrontare l’assioma della divisibilità e del postulato di continuità. Si illustra, altresì, il concetto di grandezze commensurabili e incommensurabili e il rapporto tra grandezze, per poi giungere alla formulazione e formalizzazione generale del Teorema. FINALITA’ L’itinerario didattico mira prevalentemente a sviluppare negli allievi capacità di rappresentazione e di esplorazione e a favorire la produzione di congetture con l’aiuto di strumenti operativi, di volta in volta più significativi, partendo da quelli rudimentali, quali riga non graduata e compasso, fino ad arrivare ai software didattici ed applicativi. Il modulo si inserisce in un discorso sulla geometria euclidea già avviato nei precedenti moduli e mira a sviluppare le tecniche di apprendimento, in grado di far emergere la consapevolezza del metodo evidenziandone l’aspetto metacognitivo. PREREQUISITI Saper operare con gli insiemi; Conoscere i concetti di relazione e funzione; Conoscere gli enti geometrici fondamentali derivati e relative proprietà; Conoscere la relazione di congruenza; Comprendere la simbologia ed il linguaggio matematico; Saper applicare le proporzioni numeriche Saper verificare, dimostrare e dedurre proprietà CONTENUTI U.D.1 (Il piccolo teorema di Talete) U.D.2 (Le grandezze e la loro misura) U.D.3 (Il teorema di Talete nella forma generale) STRUMENTI lavagna; lavagna luminosa; laboratorio informatico; libri di testo; schede di verifica; TEMPI 25 h METODI lezione frontale; lezione interattiva; problem posing; problem solving; lavori di gruppo. VALUTAZIONE Al termine di ciascuna unità didattica, saranno somministrati test semistrutturati con valenza di verifica formativa per valutare i livelli di apprendimento raggiunto ed intervenire con gli opportuni correttivi (attività di recupero, ripetizione di fasi didattiche, esercitazioni, tutorial, etc.); mentre alla fine del modulo sarà somministrato un test semistrutturato (test d’uscita) con valenza di verifica sommativa, al fine di valutare il raggiungimento o meno degli obiettivi programmati nelle singole unità didattiche. Unità Didattica 1 “Il piccolo teorema di Talete” OBIETTIVI COGNITIVI: Comprendere l’importanza dell’utilizzo della riga e compasso nell’antica Grecia ; Saper enunciare e dimostrare in maniera corretta il piccolo teorema di Talete TRASVERSALI: Acquisire metodi logicamente corretti di ragionamento ; Abituarsi a sintetizzare e schematizzare in modo rigoroso; Rappresentare la realtà tramite modelli; CONTENUTI Il problema della suddivisione di un segmento in parti uguali con riga e compasso L’importanza di riga e compasso nell’antica Grecia Corrispondenza di Talete Piccolo Teorema di Talete Applicazioni del Teorema SUDDIVISIONE MACROSCOPICA FASE 1 (2h) (Problem posing-lezione frontale) FASE 2 (2h) (lezione interattiva-problem solving) FASE 3 (3h) (laboratorio informatico-formalizzazione dei risultati) FASE 1 (2h) (Problem posing-lezione frontale) Si comincia distribuendo a ciascun allievo della classe una riga non graduata ed un compasso e gli si chiede, di suddividere un segmento di lunghezza a piacere in 6 parti perfettamente uguali, facendo uso solo degli strumenti che sono stati messi a loro disposizione e di riportare i tentativi eseguiti e l’eventuale metodo di risoluzione adottato, su un foglio di carta da consegnare al docente. Dopo aver atteso un tempo ragionevole ed aver raccolto i fogli, si motiva il perché degli strumenti messi a loro disposizione e dell’importanza che tali strumenti hanno avuto nell’antica Grecia per le costruzioni elementari citando qualcuno dei problemi irrisolti dell’epoca ellenica (es. probl. della trisezione dell’angolo, quadratura del cerchio, ecc.) FASE 2 (2h) (lezione interattiva-problem solving) Si passa poi ad enunciare “il piccolo Teorema di Talete” e la sua dimostrazione. A questo punto si fa vedere come utilizzando il teorema appena enunciato si può trovare la soluzione al problema posto nella macrofase 1. Si chiede, poi, ai ragazzi: “In quante parti uguali può essere suddiviso un segmento?” Preso atto delle risposte, si approfitta allora per parlare delle potenzialità della matematica che permette di oltrepassare i limiti delle nostre percezioni. Nelle successive lezioni sarà data una risposta al problema posto. FASE 3 (3h) (laboratorio informatico-formalizzazione dei risultati) Viene chiesto agli allievi di disegnare con Cabrì un triangolo, di individuare il punto medio di uno dei lati e di tracciare una parallela ad un altro lato passante per il punto medio individuato. Si pone poi la seguente domanda: La parallela dove interseca il terzo lato del triangolo? Perché? Si chiede poi di formalizzare il risultato ottenuto scrivendolo sottoforma di teorema (individuando ipotesi e tesi) e fornendo una dimostrazione rigorosa. L’attività di laboratorio Ruolo assunto dall’informatica La nascita della geometria viene fatta corrispondere alla necessità da parte dell’uomo di misurare, di applicare alla realtà spaziale che lo circonda regole sicure per ottenere calcoli precisi. Tuttavia, nel corso dei secoli, la geometria ha via via dimostrato una forte dicotomia, diventando da un lato, una scienza fortemente empirica (si pensi al disegno geometrico) e dall’altra linguaggio astratto e terreno di disquisizioni formali. L’uso di Cabri nello studio della geometria consente di coniugare assieme questi due aspetti della medesima disciplina, cioè di costruire prima e di manipolare poi enti geometrici, dai quali poi partire per evidenziarne proprietà e relazioni. Non occorre essere indovini per capire che questa forma di approccio, tanto elementare nello svolgimento quanto rigoroso nelle relazioni, risulta vincente nei riguardi degli alunni, che possono così mettere in pratica le teorie dell’ ”imparare facendo“ In particolare si rileva che le metodologie informatiche in genere: sono uno strumento particolarmente gradito all'alunno, stimolante per l'apprendimento e l'attenzione; permettono di migliorare il livello di conoscenza di alcuni dei contenuti proposti, che risulta più ordinato e sicuro; aiutano anche i ragazzi che hanno difficoltà ad organizzare il loro metodo di lavoro a rivedere le loro posizioni ed a trovare una metodologia di lavoro personale più efficace; favoriscono l'acquisizione di abilità specifiche particolarmente utili sul piano formativo, che possono rivelarsi preziose e propedeutiche ad un corretto inserimento nei livelli superiori di studio. L'introduzione del computer quale strumento di supporto alle discipline delle aree tecnico matematica e scientifica, costituisce un mezzo per far fronte alle nuove istanze presenti nell'utenza scolastica ed ai diffusi interessi dei ragazzi. Obiettivi operativi L’interattività e la multimedialità nella geometria: l’uso di queste funzioni per l'insegnante corrisponde alla possibilità di poter realizzare o creare materiale didattico senza bisogno di essere un informatico o di avere una profonda conoscenza dei linguaggi di programmazione. Per lo studente, poter usare il Computer come un semplice strumento - supporto per imparare. Alcuni esempi di schede di lavoro proposte nel laboratorio informatico: Scheda di lavoro n°1 - La costruzione del Teorema di Talete Utilizzando un software di geometria, disegnare una retta r1 passante per un punto qualsiasi del piano e successivamente tracciare due qualsiasi rette parallele ad r1. Che chiamiamo r2 ed r3. l'insieme delle tre rette costituisce? __________________________ Si disegnino ora due rette s ed s' trasversali (ovvero che tagliano il fascio di rette) e indichino con P1, P2 e P3 i punti di intersezione di s con il fascio, e P'1, P'2 e P'3 i punti di intersezione di s', misuriamo la lunghezza dei segmenti P1P2 , P2P3 e P'1P'2 , P'2P'3. Se variamo l'inclinazione di una retta, s o s', cosa succede al rapporto tra i segmenti staccati su quella retta? ___________________________ le grandezze dei segmenti sono quindi______________________________. Al variare delle posizioni delle rette come varia il rapporto tra le due coppie di segmenti? __________________________ Possiamo allora scrivere la proporzione: ________________ Formalizzare il risultato ottenuto scrivendolo sottoforma di teorema Scheda di lavoro n°2 - Costruzione del teorema della bisettrice dell’angolo interno di un triangolo. Si costruisca, con un software di geometria, un triangolo di vertici ABC e si tracci la bisettrice dal vertice C La bisettrice divide l’angolo _______________________________ Dal punto A si tracci la retta parallela al segmento CD fino ad incontrare il prolungamento del lato BC nel punto E. Gli angoli EÂC e AĈD sono congruenti perché angoli ______________ rispetto alle rette parallele AE e CD tagliate dalla trasversale AC. Gli angoli CÊA e DĈB sono _______ perché ______________________ Di conseguenza CÊA e EÂC sono ________________ e il triangolo ACE risulta _______________ sulla base AE, quindi CE≈AC. Misurare le lunghezze dei lati AD, BD, CE, BC come risulta il rapporto tra AD e BD è __________, mentre il rapporto tra CE e BC ________ quindi il rapporto è ______________. Perché? _________________________________________ Facendo variare il vertice C del triangolo come varia il rapporto tra AD e BD è, mentre il rapporto tra AC e BC è ______________ Possiamo allora scrivere la proporzione: ______________ Formalizzare il risultato ottenuto scrivendolo sottoforma di teorema____________________________________ Teorema di Talete: un fascio di rette parallele tagliate da due trasversali stacca su queste coppie di segmenti direttamente proporzionali Costruzione geometrica: - disegniamo una retta r1 passante per un punto qualsiasi del piano tracciamo due qualsiasi rette parallele ad r1. Chiamiamole r2 ed r3 l'insieme delle tre rette costituisce un fascio di rette parallele disegniamo ora due rette s ed s' trasversali (ovvero che tagliano il fascio di rette) detti P1, P2 e P3 i punti di intersezione di s con il fascio, e P'1, P'2 e P'3 i punti di intersezione di s', - determiniamo sulle due rette le coppie di segmenti P1P2 , P2P3 e P'1P'2 , P'2P'3. Come è possibile verificare: se variamo l'inclinazione di una retta, s o s', il rapporto tra i segmenti staccati su quella retta rimane costante: le grandezze dei due segmenti sono direttamente proporzionali - i rapporti tra le due coppie di segmenti rimangono uguali tra loro al variare delle posizioni delle rette. Possiamo allora scrivere la proporzione: P1P2 : P2P3 = P'1P'2 : P'2P'3