Affossamento degli sgravi per il risparmio energetico

Comunicato stampa
Bz, 03.12.2008
Al Governo italiano
Ai presidenti dei Gruppi parlamentari
Ai parlamentari altoatesini
Affossamento degli sgravi per il risparmio energetico.
Minate la fiducia nello Stato e la salvaguardia del clima
Il Governo ci ripensi
Dal 2007, chi investiva nella riqualificazione energetica della propria abitazione aveva diritto a una
detrazione fiscale del 55 per cento. Un'agevolazione di cui molti cittadini avevano finora
approfittato e che era valsa all'Italia un ruolo guida a livello europeo nella tutela del clima. Un
orientamento positivo al quale persino gli Stati Uniti cominciano ora ad aderire, grazie al nuovo
presidente eletto. Ma invece di mantenere ferma la barra, cosa fa il Governo italiano? Con una
decretazione d'urgenza introduce nuove regole che complicano notevolmente l'accesso allo sconto
fiscale, mandando all'aria – per di più con effetto retroattivo – i piani di investimento e di
finanziamento di migliaia di cittadini. Aumenta la burocrazia, le persone non possono più fidarsi
delle regole stabilite. In queste condizioni, chi non perderebbe definitivamente ogni rispetto per la
politica? E chi avrà ancora voglia di investire, di attivarsi per il risparmio energetico, di sostenere
l'economia?
In molti Paesi europei si stanno elaborando programmi anticrisi imperniati sulla riqualificazione
energetica degli edifici. L'attuale débâcle finanziaria ci insegna come una cattiva gestione delle
risorse naturali e del credito abbiano portato a una crisi economica di proporzioni globali. Entrambi
gli esempi dimostrano che si possono accumulare debiti solo fino a un certo punto, prima di
andare incontro al disastro. Se poi ad andare in bancarotta è la natura, non ci sono garanzie di
Stato che tengano.
Uno dei maggiori segnali di speranza dopo il tracollo finanziario di questi mesi è il crescente
accordo tra economisti, banchieri e scienziati sul fatto che la salvaguardia dell'ambiente sia
tutt'altro che un ostacolo al progresso economico.
I risultati delle ricerche dimostrano che il cambiamento climatico procede a ritmi più rapidi e decisi
di quanto finora pronosticato. Secondo alcuni scienziati, i ghiacci estivi del Polo Nord potrebbero
sciogliersi completamente entro il 2040, con conseguenze catastrofiche per le regioni costiere
d'Europa. L'aumento di vari metri del livello dei mari non è purtroppo uno scenario da
fantascienza, ma un'ipotesi realistica che, se dovesse verificarsi, metterebbe a rischio la vita di
milioni di abitanti del nostro pianeta.
Per questi motivi chiediamo al Governo e al Parlamento di ritirare i provvedimenti che
ostacolano il risparmio energetico in edilizia. Esortiamo invece ad attuare strategie che
favoriscano gli investimenti in fonti rinnovabili e in tecnologie per l'efficienza
energetica. Solo in questo modo potremo colmare il nostro deficit ecologico ed economico,
promuovendo al contempo una crescita pulita e sostenibile dell'economia.
Distinti saluti
Adelheid Rabensteiner
Presidente del CTCU
Walther Andreaus
Direttore del CTCU