Comunicato stampa Bz, 14.04.2006 Diritti dei pazienti Dottore, mi dica tutto! La Corte di Cassazione conferma l'obbligo del consenso informato a carico dei sanitari Chi si sottopone a un trattamento in ospedale deve essere informato sui rischi e sui possibili effetti collaterali del medesimo. Il medico che viola tale obbligo è responsabile per le conseguenze della terapia, anche qualora essa sia eseguita correttamente (!). La decisione della Suprema Corte (n. 5444/2006) stabilisce un importante principio: il/la paziente che necessiti di una cura, per decidere consapevolmente se accettarla o meno, deve conoscere i rischi che essa comporta. Il sanitario è esonerato dalla responsabilità per eventuali conseguenze del suo operato – sempre inteso che sia stato posto in essere correttamente e secondo le tecniche in uso – solo se munito del consenso informato da parte del/la paziente stesso/a. L'obbligo del consenso informato è a carico del sanitario che esegue il trattamento, sicché l'eventuale omissione del medesimo non può essere imputata al/la paziente. La Corte di Cassazione ritiene tale norma indipendente dall'obbligo dei medici e del personale sanitario di eseguire correttamente la terapia: si tratta, cioè, di due questioni che vanno giudicate separatamente. La mancanza di informazione su rischi e complicazioni di una cura impedisce di fatto al/la paziente di assumere una decisione consapevole e, eventualmente, anche di negare il suo consenso al trattamento proposto. A tale riguardo è opportuno ricordare l'art. 32 della Costituzione italiana, secondo cui nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Il CTCU saluta favorevolmente la decisione della Suprema Corte e sottolinea l'importanza che il paziente non debba affidarsi in maniera inconsapevole alle decisioni del medico riguardo al trattamento e ai metodi di cura appropriati al suo caso, bensì che sia messo nella condizione di assentire al trattamento sanitario sulla scorta di una volontà consapevole delle sue implicazioni. Il CTCU, al fine di garantire i diritti dei pazienti in sede giudiziaria, ha avviato di recente una collaborazione con un'azienda specializzata nel settore della gestione dei sinistri. L'assoluta novità del servizio da poco inaugurato consiste nel fatto che a farsi carico del rischio finanziario legato a un processo per risarcimento danni è, per l'appunto, la società anzidetta. Il paziente danneggiato, in caso di soccombenza nel procedimento, dovrà sostenere solo i costi per la perizia medico-legale. In caso di vittoria verserà invece all'azienda il 12% della somma riconosciutagli a titolo di risarcimento. In questo modo l'interessato conoscerà fin dall'inizio l'impegno finanziario richiestogli, cosa che normalmente in un processo ordinario non è dato conoscere in anticipo. Con questo servizio il CTCU colma una lacuna a cui nessun organo di conciliazione è in grado di ovviare. Inoltre consolida la tutela dei consumatori, i quali vedono ora garantito il loro diritto di accesso alla giustizia anche in veste di pazienti.