Comitato economico e sociale europeo COMUNICATO STAMPA N. 84/2006 8 settembre 2006 La società civile ha un ruolo fondamentale da svolgere nella lotta ai cambiamenti climatici Nel corso della sessione plenaria del 13 e 14 settembre 2006 il CESE adotterà un importante parere dedicato al cambiamento climatico e al ruolo della società civile in quest'ambito. Il progetto di parere predisposto dal relatore Ehnmark (II gruppo, Lavoratori, Svezia) afferma che il coinvolgimento degli attori della società civile è essenziale per sensibilizzare l'opinione pubblica e mettere a punto iniziative concrete per combattere i cambiamenti climatici. Il relatore del CESE sostiene che i cambiamenti climatici non si possono arrestare, perlomeno non nei prossimi 15-20 anni. In questa prospettiva la società deve imparare a convivere con il cambiamento climatico, trovare il modo di mitigarne gli effetti e adeguarvisi. Il dibattito sul cambiamento climatico è eccessivamente incentrato sui "macrosistemi" e su eventi che avranno luogo in un futuro lontano. Occorre invece avviare un dibattito sugli effetti, presenti e futuri, del cambiamento climatico sulla vita quotidiana dei cittadini. Le tematiche relative a tale fenomeno devono essere riformulate in modo da risultare più comprensibili e concrete. Le parti sociali e la società civile organizzata hanno un ruolo essenziale da svolgere nel comunicare ai cittadini le questioni legate ai cambiamenti climatici e nel promuovere la discussione a livello locale su come le comunità possano preparare iniziative concrete per adeguarsi ai cambiamenti climatici. Il cambiamento climatico avrà un impatto su larghi settori della società, ed il CESE ha messo in luce diversi esempi di questo fenomeno. La conclusione generale è che le comunità dell’UE, insieme con le parti sociali e la società civile organizzata, devono assumersi maggiori responsabilità nel preparare e pianificare le conseguenze del cambiamento climatico. Il CESE propone che ogni Stato membro dell'UE individui e/o crei un centro di informazione e coordinamento del cambiamento climatico per promuovere i collegamenti tra il livello nazionale, regionale e locale. Il CESE si rammarica che il cambiamento climatico venga discusso per lo più in termini di prospettive a lungo termine. Si tratta invece di un fenomeno che non riguarda più principalmente, o esclusivamente, un futuro lontano. Applicando il Sistema volontario di ecogestione ed audit (EMAS) le singole organizzazioni e istituzioni possono sperimentare modalità concrete di misurazione e riduzione dell'impatto ambientale di diverse attività, come ad esempio l’impiego di energia e di materiali e gli spostamenti in automobile, in treno o in aereo. IT Comitato economico e sociale europeo Infine il Comitato economico e sociale europeo potrebbe considerare l’introduzione dell'EMAS, esplorando in particolare la possibilità di valutare le emissioni prodotte dagli spostamenti per le riunioni e adottando quindi eventuali misure di compensazione Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Karel Govaert o Christian Weger, servizio Stampa del CESE Rue Belliard 99, B-1040 Bruxelles tel. +32 2 546 9396/9586; cell. +32 475 75 32 02 e-mail [email protected] sito web http://www.eesc.europa.eu/ Comunicati stampa: http://www.eesc.europa.eu/activities/press/cp/index_en.asp (in inglese) http://www.eesc.europa.eu/activities/press/cp/index_fr.asp (in francese) Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società civile organizzata. Istituito dal trattato di Roma nel 1957, è un organo istituzionale consultivo. Questa sua funzione consultiva permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di partecipare al processo decisionale comunitario. Il CESE è composto di 317 membri, che sono nominati dal Consiglio.