DIDATTICA DELLA MATEMATICA I Introduzione alle Funzioni Goniometriche Fondamentali: SENO COSENO E TANGENTE Ssis Veneto Padova 2001-2002 Prof.: Enrico Gregorio Specializzando: Michele Maurizio Laino Matr.: R01818 1 Finalità e obiettivi dell’insegnamento della Matematica L’insegnamento della matematica nel triennio di una scuola secondaria superiore amplia e prosegue quel processo di preparazione culturale e di promozione umana dei giovani che è iniziato nel biennio; in armonia con gli insegnamenti delle altre discipline, esso contribuisce alla loro crescita intellettuale ed alla loro formazione critica. In particolare, nell’Ambito Scientifico, essa potenzia e consolida le attitudini dei giovani verso gli studi scientifici e fa acquisire quella mentalità scientifica che consentirà loro di seguire con profitto e senza traumi gli stessi studi scientifici a livello universitario. Fig. Fig. 1 2 Introduzione alle Funzioni Goniometriche e relativa organizzazione della didattica. Mappa Concettuale: D = R; C = [-1,1]; f dispari D = R; C = [-1,1]; f pari D = R-/2 + k; C = R 3 Prerequisiti Concetto di Funzione; Coordinate cartesiane; Angoli, angoli orientati e loro misura. Obiettivi Introdurre una nuova unità di misura per gli angoli: il Radiante; acquisendo quindi gli strumenti fondamentali della misurazione degli angoli nei diversi sistemi; Definire e studiare le proprietà fondamentali delle funzioni seno , coseno e tangente; 4 Concetto di Misura Agli angoli e agli archi circolari si possono applicare le seguenti considerazioni relative ad ogni grandezza da misurare. Si dice misura a di una grandezza A, rispetto ad una grandezza U, omogenea alla data, presa come unità di misura, il rapporto tra A e U, cioè: a A U Tale rapporto è quindi un numero, essendo A e U grandezze omogenee; razionale se A ed U sono commensurabili; irrazionale se A e U sono incommensurabili1 Angoli ed archi circolari (o archi di circonferenza) Angolo: ciascuna delle due parti del piano in cui esso è diviso da due semirette uscenti da uno stesso punto O chiamato vertice. Arco di circonferenza: la parte di circonferenza inclusa in un angolo al centro della circonferenza stessa, ovvero l’intersezione della circonferenza con l’angolo al centro; A e B sono detti estremi dell’arco. Fig. 2 Se si assume come unita di misura l’arco il cui angolo al centro è l’angolo unità, per la proporzionalità esistente fra la misura degli archi di una circonferenza e la misura del corrispondente angolo al centro, segue che lo stesso numero che indica l’ampiezza dell’arco di una data circonferenza indica pure l’ampiezza dell’angolo al centro che insiste su questo arco e viceversa: pertanto si parlerà indifferentemente dell’ampiezza di un arco o dell’angolo al centro 1 Due grandezze omogenee si dicono commensurabili quando ammettono una grandezza sottomultipla comune; si dicono invece incommensurabili quando non ammettono una grandezza sottomultipla comune. 5 corrispondente. Da quanto detto si può concludere che archi aventi angoli al centro uguali hanno la stessa ampiezza, che è la misura del comune angolo al centro, mentre hanno lunghezza diversa. Misura degli angoli e degli archi circolari Per misurare un angolo (o equivalentemente un arco circolare) si adotteranno i seguenti sistemi di misura: il sessagesimale ed il circolare. Sistema sessagesimale Si assume come unità il grado, che è la novantesima parte dell’angolo retto e si indica col simbolo 1°. I suoi sottomultipli sono: il minuto primo (o, più brevemente, primo) che è 1/60 di grado e si indica con 1’ e il minuto secondo (o, più brevemente, secondo) che è 1/60 di primo e si indica con 1’’. Sistema circolare Si assume come unità il radiante, che è l’arco rettificato la cui lunghezza è uguale al raggio. Per misurare in radianti un arco di circonferenza (o del corrispondente angolo al centro), si esegue il rapporto fra la lunghezza dell’arco e del raggio della circonferenza a cui appartiene l’arco. Indicando con l la lunghezza dell’arco e con r quella del raggio, sarà = l/r la misura in radianti dell’angolo considerato. Dalla definizione precedente risulta che: angolo giro = 2 r 2 radianti r angolo piatto = r r radianti r 2 radianti angolo retto = r 2 6 D’ora in poi indicheremo la misura degli angoli con le lettere greche e precisamente: °, °, ° se misurati in gradi sessagesimali; , , se misurati in radianti. La relazione dunque che rende possibile la trasformazione in gradi di un angolo espresso in radianti e viceversa è la seguente: 180° : ° = : Esercizio: calcolare la misura in gradi dell’angolo 17 radianti. (Soluzione: ° = 42°30’); 72 calcolare la misura in radianti dell’angolo 51°45’. (Soluzione: = 0.90275 radianti); calcolare la misura in gradi dell’unità radiante. (Soluzione: ° = 57°17’44’’,32); calcolare la misura in radianti dell’unità grado. (Soluzione: = 0,0174 radianti). 7 Angoli ed archi circolari orientati «Orientare» un angolo significa considerare i suoi lati in un certo ordine, cioè stabilire quali dei due lati deve considerarsi come primo e quale come secondo. Sia data la semiretta di origine O. Essa può ruotare intorno ad O in due versi opposti, nel verso antiorario oppure nel senso orario. Si conviene di considerare positivo il senso antiorario, negativo quello orario. Fig. 3 senso antiorario “+” senso orario “-“ fig. 4 8 FUNZIONI GONIOMETRICHE FONDAMENTALI Circonferenza goniometrica Una circonferenza si dice goniometrica quando il centro si trova nell’origine di un sistema di assi cartesiani ortogonali e il raggio è unitario; sulla circonferenza il senso positivo è quello antiorario. Fig. 5 Tale circonferenza viene divisa da due diametri perpendicolari AA’ e BB’ in quattro quadranti: I quadrante, corrispondente all’arco AB II quadrante, corrispondente all’arco BA’ III quadrante, corrispondente all’arco A’B’ IV quadrante, corrispondente all’arco B’A 9 Seno e Coseno di un angolo Essendo O il centro della circonferenza e OP il raggio unitario, le funzioni seno e coseno dell’angolo si possono definire nel seguente modo: Il Seno di un arco (o del corrispondente angolo al centro) è l’ordinata dell’estremo dell’arco e quindi: sen( ) PP PP OP Il Coseno di un arco (o del corrispondente angolo al centro) è l’ascissa dell’estremo dell’arco e quindi: cos( ) OP OP OP Da quanto affermato, risulta che il seno e il coseno di un angolo: 1. sono numeri, in quanto rapporto tra grandezze omogenee; 2. sono funzioni dell’ampiezza dell’arco (o del corrispondente angolo al centro) in quanto, variando l’estremo dell’arco e restando immutata l’origine, variano le misure dell’ordinata e dell’ascissa dell’estremo dell’arco; 3. non sono proporzionali all’ampiezza dell’arco, e cioè sen2 è diverso da 2sen; 4. non dipendono dall’unità di misura prescelta, cioè dal raggio della circonferenza goniometrica. 10 Variazione del seno e del coseno di un angolo Dalle definizioni date segue che: sen 0 = 0 = sen 0° cos 0 = 1 = cos 0° sen / 2 = 1 = sen 90° cos /2 = 0 = cos 90° sen = 0 = sen 180° cos = -1 = cos 180° sen (3/2) = -1 = sen 270° cos (3/2) = 0 = cos 270° sen 2 = 0 = sen 360° cos 2 = 1 = cos 360° Inoltre: quadrante I II III IV /2 0 sen cresc. 0 cos 1 /2 1 + 1 + 0 - 3/2 decresc 0 0 decresc. 0 3/2 decresc. decresc. + cresc. cresc. -1 -1 2 - -1 -1 0 0 0 - cresc. 1 + Variazione del Seno, Coseno e Tangente 11 Periodicità del seno e del coseno di un angolo2 Aggiungendo o sottraendo all’arco AP = (fig. 5) multipli di 2, i nuovi archi + 2k hanno ancora lo stesso estremo P e, di conseguenza, il seno e il coseno degli angoli + 2k sono rispettivamente uguali al seno e al coseno dell’angolo , cioè: seno e coseno di un angolo sono funzioni periodiche con periodo 2 Pertanto: sen( ) sen( 2k ) cos( ) cos( 2k ) sen( ) sen( k 360 ) cos( ) cos( k 360 ) Sinusoide e Cosinusoide Ci proponiamo ora di studiare e rappresentare graficamente le funzioni: y = senx sinusoide e y = cosx cosinusoide dove x misura in radianti l’arco rettificato; il seno dell’arco è l’ordinata del suo estremo e il coseno l’ascissa dell’estremo stesso. fig. 6 Una funzione y = f(x) si dice periodica, con periodo T, se il valore di f(x) non cambia quando, aumentando l’angolo x di T, qualunque sia x, si ha f(x+T) = f(x). 2 12 Per rappresentare le due curve, ci si riferirà ad un sistema di assi cartesiani ortogonali, determinando i punti che: per la funzione seno hanno per ascissa l’arco rettificato e per ordinata l’ordinata dell’estremo dell’arco sulla circonferenza goniometrica SINUSOIDE Fig. 7 per la funzione coseno, hanno per ascisse l’arco rettificato e per ordinata l’ascissa dell’estremo dell’arco sulla circonferenza goniometrica COSINUSOIDE Fig. 8 13 Relazione tra seno e coseno di uno stesso angolo La somma dei quadrati del seno e del coseno di uno stesso angolo vale 1, cioè: sen 2 cos 2 1 (1) qualunque sia l’angolo . Nel triangolo OPP’ (fig. 5), infatti, per il Teorema di Pitagora si ha: PP 2 OP 2 OP 2 Essendo PP sen , OP cos e OP 1 , risulta: sen 2 cos 2 1 La relazione (1) ci permette di calcolare il valore del seno di un angolo quando è noto il valore del coseno dello stesso angolo e viceversa: sen 1 cos 2 cos 1 sen 2 (2) I valori di sen e di cos sono entrambi accettabili in quanto si ha: 0 1 sen 2 1 0 1 cos 2 1 Osservazione: seno e coseno sono funzioni definite in tutto e a valori in [-1, 1]. 14 Tangente trigonometrica di un angolo Consideriamo la circonferenza goniometrica e conduciamo: a. la retta t, tangente in A alla circonferenza nell’origine degli archi; b. l’arco AP = (fig. 9) Fig. 9 Prolunghiamo il raggio OP sino ad incontrare la retta t in T. Ciò premesso definiremo la tangente trigonometrica di un arco (o del corrispondente angolo al centro) l’ordinata del punto di intersezione (quando esiste) fra la tangente geometrica nell’origine degli archi e il prolungamento del raggio estremo dell’arco, cioè: tg AT AT OP Osservazioni: se il punto P (fig. 9) coincide con A, cioè se = 0, il punto T ha ordinata nulla e sarà: tg 0 = 0 Al variare del punto P sull’arco AB, l’ampiezza di varia da 0 a ; quando si approssima a 2 , la tangente trigonometrica AT cresce e il suo valore è maggiore di un qualunque numero per 2 quanto grande esso sia. Si dice cioè che, al tendere di a , la tangente dell’angolo tende a e 2 cioè: lim tg o 2 15 , la retta a cui appartiene il raggio vettore è parallela alla tangente t; non esiste 2 dunque il punto d’intersezione e quindi: Per = la tangente di non esiste 2 , la tangente t assume valori 2 negativi, in valore assoluto maggiore di un numero grande a piacere; si dice cioè che, al tendere di a , la tangente dell’angolo tende a , cioè: 2 Se poi P si avvicina a B per valori dell’arco AP maggiore di lim tg 0 2 Quando il punto P raggiunge A’, cioè percorre l’arco A’B, l’ordinata del punto T è nulla e sarà: tg = 0 Si deduce inoltre che la tangente di un angolo ha periodo , cioè: tg tg ( k ) La Tangentoide Per ottenere il grafico della tangente, riferendoci ad un sistema di assi cartesiani oxy, basterà rappresentare i punti che hanno come scissa l’arco rettificato di circonferenza e per ordinata quella del punto in cui il raggio vettore incontra la tangente t. Unendo i punti trovati, si ottiene la tangentoide di equazione y =tg(x) (fig. 10): Fig. 10 16 Relazione tra la tangente, il seno e il coseno dello stesso angolo La tangente di un angolo è uguale al rapporto fra il seno e il coseno dello stesso angolo, cioè (fig. 9): tg sen cos (3) I triangoli OAT e OP’P rettangoli in A e P’ e aventi TOA in comune sono simili avremo quindi la seguente proporzione: AT : P’P = OA : OP’ da cui, essendo AT tg , P' P sen , : OA 1 e OP ' cos sarà: tg sen cos Per le (2), si può anche scrivere: sen 1 cos 2 tg cos 1 sen 2 Osservazione: l’unico caso di impossibilità si ha per 2 k . 1 Esercizio: essendo cos , nell’ipotesi che l’estremo dell’arco sia nel III quadrante, 4 calcolare tg . (Soluzione: tg = 15 ). Espressione di seno e tangente coseno in funzione della Dalla relazione fondamentale della trigonometria (1), si ha: sen 2 sen 2 sen 2 cos 2 cos 2 cos 2 sen 2 cos 2 Dividendo numeratore e denominatore delle frazioni per cos 2 0 , si ha: 17 sen 2 tg 2 1 tgs 2 cos 2 1 1 g 2 da cui: sen tg cos 1 tg 2 1 1 tg 2 1 , calcolare il seno e il coseno dell’angolo , supposto che 4 17 17 l’estremo dell’arco cada nel IV quadrante. (Soluzione: sen = ; cos 4 ). 7 7 Esercizio: essendo tg Inizio documento 18