la rivoluzione russa

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LA RIVOLUZIONE RUSSA
Il regime dello zar aveva impegnato la Russia in una guerra (per motivi territoriali e politici) senza la
giusta preparazione. Alla fine del 1916 si scatena una forte avversione nei confronti della guerra,
(cittadini e soldati erano stati trascinati in questa guerra ingiusta).
Tra il 23 e il 27 febbraio 1917 avvengono le Giornate di febbraio, con scioperi e manifestazioni
concentrate nella città di San Pietroburgo, all’epoca capitale russa. (San Pietroburgo o San Pietrogrado,
burgo = città in tedesco, grado = città in slavo).
Lo Zar tenta di salvarsi abdicando a favore del fratello, ma ciò non salva la famiglia Romanov
dall’essere sterminata. Si instaura allora un governo provvisorio (Duma) sotto la guida del partito
Menscevico (corrispondente alla borghesia). Due erano le questioni che la Duma doveva affrontare:
1. Far uscire la Russia dalla guerra senza gravi perdite
2. Fare una Riforma Agraria (distribuzione delle terre ai contadini)
Col passare del tempo non succede niente, allora il capo del partito Socialista Lenin decide di tornare in
Russia, (era in Svizzera per l’Internazionale Socialista).
Una volta tornato ci sarà la “Dichiarazione d’Aprile” in cui spiega che l’obiettivo del Partito Socialista
è la conquista del potere (dato che i Menscevichi non stavano combinando nulla) sempre per uscire dalla
guerra e per fare la riforma agraria.
Il 12 ottobre 1917 viene organizzato il Comitato Militare Rivoluzionario creato da Lenin, avrà il
compito di dirigere l’insurrezione (mette in pratica ciò che ha dichiarato in aprile), presiede il comitato
rivoluzionario Trotsky.
Il comitato poteva contare su:
 12.000 Guardie Rosse
 30.000 soldati della Guarnigione del Baltico
 700 allievi ufficiali
 1 Battaglione Femminile
Nella sera del 24 ottobre ci sarà l’Insurrezione, durante la notte vengono occupati i punti più importanti
della capitale come: poste, stazioni, banche e alla fine anche la Duma che si arrende senza opporre
resistenza, il capo della Duma Kerenskj fugge.
Viene organizzato, dopo la presa del potere, il Soviet (assemblea) dei commissari del popolo (il nuovo
governo), è presieduto da Lenin, Il ministro degli esteri è Trotskj e Stalin avrà l’incarico per le
questioni delle nazionalità.
Nel marzo 1918 la Russia esce dalla I Guerra Mondiale attraverso la pace con Austria – Germania
(Pace di Brest – Litovsk) con la perdita di molti territori: Ucraina, Repubbliche Baltiche.
In merito alla Riforma Agraria Lenin organizza il Comunismo di Guerra (chiamato anche
Legislazione Rivoluzionaria) che consiste in:
1. Cancellazione della proprietà privata, tutte le fabbriche, le terre, le banche diventano di
proprietà pubblica e la gestione viene affidata ai Soviet,
2. Rigida impostazione produttivistica della produzione (lo stato decideva cosa si doveva coltivare
e quanto si doveva coltivare)
3. Requisisce tutti i prodotti alimentari e li ridistribuisce alla popolazione
Scoppia la Guerra Civile tra l’Armata Rossa di Lenin (rivoluzionaria comunista) e l’Armata Bianca di
Kerenskj (esponenti della borghesia).
L’Armata Bianca verrà aiutata dalla Francia e dall’Inghilterra che non volevano l’instaurazione di un
governo comunista.
La guerra dura dal 1917 al 1921 e si conclude con la vittoria dell’Armata Rossa di Lenin
Nel 1921 finita la guerra Lenin cambia la politica economica e organizza la NEP (Nuova Politica
Economica), con la NEP:
 verrà abolito il comunismo di guerra
 i contadini saranno stimolati a produrre di più
 nasce una parziale economia di mercato (ciò che veniva coltivato in più si poteva rivendere)
Nel 1924 Lenin, ammalato, deve abbandonare il potere e nasce una lotta nel partito bolscevico tra i 2
probabili successori di Lenin, Troskij e Stalin che avevano idee diverse, Troskij diceva che i partiti
comunisti del mondo dovevano essere aiutati dalla Russia affinchè fosse fatta una rivoluzione
mondiale, Stalin pensa invece al rafforzamento della Russia, quindi l’espansione del comunismo,
che doveva avvenire tramite l’imperialismo russo. Questo confronto viene vinto da Stalin che diventa
il nuovo capo della Russia. La politica economica di Stalin cambia dal 1928 al 1933, attraverso i
“piani quinquennali” (si ritorna indietro dalla NEP). Questo piano quinquennale vedrà una
collettivizzazione integrale dell’agricoltura attraverso il sistema dei Kolchoz (non c’è più la gestione
individuale o la proprietà della terra). Ci sarà un opposizione alla collettivizzazione agricola da parte dei
Kulaki, contadini arricchiti attraverso la NEP, che vengono sterminati. La seconda parte del piano
quinquennale vedrà un grande sviluppo industriale soprattutto nell’industria pesante (Stakanov
prendeva molti premi produzione). Vedrà la compressione dei prezzi con salari sufficienti a sostenere
lo sviluppo industriale (abbassa pesantemente gli stipendi degli operai, ma offre gratuitamente la
scolarizzazione e l’assistenza socio-sanitaria). Eliminazione da parte di Stalin di qualsiasi tipo di
opposizione attraverso le “purghe staliniane”, (uccideva o rinchiudeva nei gulag). Fu anche
reintrodotto il baratto.
ETA’ DEI TOTALITARISMI: Tra gli anni 20 e l’inizio degli anni 30 in Europa si sono affermati
regimi dittatoriali di destra, come fascismo, nazismo, franchismo, e di sinistra come in Russia lo
stalinismo (sia destra che sinistra è sempre dittatura), il metodo è lo stesso: lo stato controlla in maniera
totale la vita dei cittadini senza possibilità di opporsi.
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