LA RIVOLUZIONE RUSSA Quando? Dove? I protagonisti I termini chiave LE CAUSE Perché? I FATTI Che cosa? Dalla rivoluzione di febbraio a quella di ottobre Il governo dei soviet 1917-1924 Impero russo, San Pietroburgo, Mosca. La famiglia dello Zar Nicola II, Lenin, Stalin. Bolscevico (uomo della maggioranza, socialista rivoluzionario), menscevico (uomo della minoranza, socialista moderato), soviet, abdicazione, gulag, Armata Rossa, kulaki, kolchoz. - Nel 1905 lo Zar represse nel sangue una manifestazione che chiedeva riforme agricole, salario minimo e diminuzione delle ore lavorative (domenica di sangue) - L’economia agricola ebbe serie difficoltà per la partenza degli uomini per il fronte. - Una carestia nell’inverno fra 1916 e 1917 provocò la mancanza di viveri in diverse città. - Lo Zar decise di seguire le operazioni al fronte e perse di vista la situazione della politica interna. - A febbraio si svolse uno sciopero a San Pietroburgo. I soldati che avrebbero dovuto bloccare i manifestanti (come nel 1905) si unirono a loro e lo Zar Nicola II abdicò in favore del fratello. - Il fratello Michail rinunciò al trono e la monarchia zarista ebbe fine. La famiglia reale venne arrestata e tenuta prigioniera. - Si formarono allora due poteri: un governo provvisorio e una serie di soviet (gruppi rivoluzionari di operai e soldati che avrebbero dovuto formare la base del nuovo governo). - Lenin, appena ritornato dall’esilio in Svizzera, dove era scappato dopo la Domenica di Sangue, incitò la popolazione (Discorso delle 10 tesi) a trasferire tutti i poteri ai soviet (abbattendo il governo provvisorio), sequestrare le terre ai latifondisti, uscire dalla guerra mondiale che recava danno solo al popolo. - Nei mesi successivi ondate di manifestazioni si susseguirono, anche perché le condizioni del paese rimanevano molto difficili. - A ottobre Lenin guidò un’insurrezione armata che prese il potere a San Pietroburgo senza quasi trovare resistenza. I ministri del governo provvisorio vennero imprigionati. A Mosca la lotta fu più dura, ma cessò in poche settimane. Lenin attuò tutte le proprie tesi: - trasferì il potere ai soviet - distribuì le terre dei latifondisti ai contadini. (Da qui la nascita del gruppo dei Kulaki) - formò i kolchoz, aziende agrarie collettive considerata da Lenin come strumento del passaggio dalla coltivazione privata della terra alla socializzazione. Lo stato dava in concessione perpetua la terra ai kolchoz, a cui appartenevano anche i mezzi di produzione. - Chiese agli stati in guerra l’armistizio - Creò una polizia formata in maggioranza da operai - Introdusse la giornata lavorativa di 8 ore. - Introdusse il matrimonio civile con pari diritti fra uomo e donna e il divorzio - Nazionalizzò le banche - Diede allo stato il compito di gestire il commercio con l’estero. Le elezioni di novembre La guerra civile La dittatura di Lenin Il post-Lenin Lo stalinismo - Verso la fine del 1917 si votò per l’elezione di una Assemblea Costituente, ma il partito di Lenin ottenne solo il 25% dei voti. - Si formò un Parlamento con una nuova maggioranza e i bolscevichi chiesero di ratificare tutte le decisioni del governo dei soviet. - La maggioranza rifiutò e i bolscevichi lasciarono l’assemblea. - Il 19 gennaio le truppe bolsceviche sciolsero l’assemblea con la forza e Lenin instaurò una dittatura del proletariato, sospendendo le elezioni, la libertà di stampa e di associazione. Era un passo necessario, secondo Lenin, per consolidare il potere. - Il 1918 vide lo scoppio di una guerra civile che accelerò l’uscita dalla Guerra Mondiale (a marzo, con il trattato di Brest- Litovsk). Le condizioni imposte alla Russia furono durissime: perse Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Ucraina, quasi 1/4 del suo territorio. - La guerra civile fu combattuta tra i "Rossi" (comunisti e rivoluzionari), e i "Bianchi" (monarchici, reazionari, democratici e conservatori) che si opponevano al regime bolscevico. - I bolscevichi costituirono l’Armata rossa, che attuò drastiche misure di ordine militare, economico e politico. - Per paura che i Bianchi liberassero la famiglia dello Zar, questa venne giustiziata in modo barbaro alla fine del 1918 e i corpi bruciati e occultati nei boschi. - Le campagne furono colpite dalla mancanza di braccia, dalla espropriazione dei terreni e dal sequestro dei beni alimentari (si crearono allora mercati neri in cui i cibi venivano venduti a prezzi esorbitanti), i contadini iniziarono una serie di rivolte violente contro il governo bolscevico. Come se non bastasse, nel 1921 esplose nelle zone agricole un’ennesima carestia che portò alla fame milioni di persone. - Per cercare l’appoggio dei contadini e degli operai Lenin pose fine alle dure misure economiche che aveva imposto e diede vita a una Nuova Politica Economica (NEP). - Nel 1922 nacque l’Unione Sovietica (o URSS), uno stato federale composto da 15 repubbliche, con capitale Mosca. - Il Parlamento fu il Soviet Supremo e il Partito Comunista fu l’unico ammesso. - Nel 1924 Lenin morì e si accese una dura lotta per la successione fra Trockij e Stalin, che prese alla fine il potere (1924- 1953). - Con lui si aprì un’era definita poi stalinismo. - Nel sistema di Stalin lo stato assunse il controllo di tutti gli aspetti della vita (culturale, politica, economica, religiosa…) - Venne attuata una feroce repressione di ogni dissenso, internando gli oppositori (economici, religiosi, politici…) nei gulag (campi di concentramento russi) o Negli anni 1935-36 vennero messe in atto le grandi purghe o Venne eliminato il gruppo dei Kulaki, i contadini benestanti che con la NEP avevano visto aumentare il loro potere economico o Vennero cambiate le alte cariche dell’Armata Rossa o Venne ripreso il nazionalismo panrusso contro le minoranze o Un calcolo approssimativo stima che Stalin assassinò 1.500.000 di comunisti e circa 15 milioni di cittadini sovietici a vario titolo. Tra le vittime vanno inclusi coloro che furono spinti al suicidio o la cui morte venne ufficialmente dichiarata per suicidio, fra cui tutta l'intellettualità pre-rivoluzionaria. o Un testimone delle grandi purghe fu Aleksandr Solženicyn che nel suo saggio “Arcipelago Gulag” raccontò l’organizzazione dei gulag e i metodi di repressione nei campi.