DALLA RUSSIA ALL`URSS La Rivoluzione russa e la dittatura Nel

DALLA RUSSIA ALL’URSS
La Rivoluzione russa e la dittatura
Nel 1914, quando inizia la Grande guerra, la Russia è un Paese
con poche industrie e la maggior parte della popolazione lavora
nell’agricoltura. Il governo russo fa arruolare moltissimi uomini
per combattere nella Prima guerra mondiale. I soldati russi sono
in maggior parte contadini che hanno dovuto abbandonare i loro
campi. Di conseguenza, la produzione dell’agricoltura diminuisce
molto in questo periodo e la popolazione russa incomincia a
soffrire la fame.
L’esercito russo durante la guerra perde molte battaglie perché
i soldati non sono organizzati bene e non hanno un buon
equipaggiamento. Nel 1917 i soldati russi morti sono quasi 2
milioni.
A febbraio del 1917 gli operai di
Pietrogrado, la città che oggi si
chiama
San
Pietroburgo,
protestano e chiedono la fine della
guerra.
Lo zar1 manda soldati per fare finire le proteste, ma i soldati
danno ragione agli operai e protestano insieme a loro.
Operai
scortano
armati
poliziotti
Pietrogrado, 1917.
La Rivoluzione del febbraio 1917
costringe lo zar Nicola II ad abdicare2.
Lo zar Nicola II dopo l’abdicazione nel
1917
e
soldati
catturati,
Al posto dello zar prende il potere un governo liberale. Fanno
parte del governo liberale tutti i partiti socialisti russi, tranne
quello di Lenin.
Il partito socialista di Lenin si chiama Partito bolscevico, che in
russo vuol dire «maggioritario», cioè «il più grande». Infatti,
quando nasce, il Partito bolscevico è il più grande partito
socialista russo.
Quando in Russia prende il potere il governo liberale, vengono
creati i soviet; i soviet sono assemblee in cui si riuniscono le
persone che rappresentano i lavoratori; nei soviet le persone
discutono dei loro problemi sul lavoro e prendono decisioni.
Il soviet di
Pietrogrado nel 1917
Il nuovo governo decide di continuare la guerra, ma il partito di
Lenin è contrario. Molta gente in Russia è contraria alla guerra e
quindi appoggia il partito di Lenin. Lenin capisce che molte
persone sono dalla sua parte e che ha la possibilità di prendere
il potere con la forza.
Nell’ottobre del 1917 i bolscevichi di
Lenin occupano il Palazzo d’inverno di
Pietrogrado, dove si trova il governo.
La conquista del Palazzo d’inverno si
chiama Rivoluzione d’ottobre.
Lenin
forma
un
nuovo
governo
nel
quale
ci
sono
solo
bolscevichi. Il potere è nelle mani di un solo partito. Lenin vuole
realizzare una società comunista, cioè che non ha la divisione
in classi sociali perché i mezzi di produzione (industrie e
macchinari) sono proprietà di tutti. Quando vanno al potere, i
bolscevichi si occupano soprattutto di:
•
arrivare alla pace con la Germania, come chiede il popolo; con
la pace, la Russia perde molti territori che prima facevano parte
dell’impero russo. Questi territori vanno a fare parte delle nuove
repubbliche di Polonia, di Finlandia, di Bielorussia e di Ucraina;
•
distribuire la terra ai contadini. Infatti, il governo decide di
togliere le terre ai proprietari terrieri e di farle diventare proprietà
dello Stato. Poi, lo Stato assegna queste terre ai contadini perché
le coltivino.
Nel 1918 in Russia scoppia una
terribile guerra civile4.
Infatti i
Paesi dell’Intesa si sentono traditi
perché la Russia ha fatto la pace
con la Germania e non combatte più insieme a loro. Allora i Paesi
dell’Intesa
(Francia, Inghilterra e Stati Uniti) insieme al Giappone mandano
soldati in Russia per combattere contro il Partito bolscevico che ha
fatto la Rivoluzione. I rivoluzionari bolscevichi sono al comando
della Armata Rossa. Contro l’Armata Rossa si schiera l’Armata
Bianca, un esercito formato da coloro che vogliono rimettere al
potere
lo
zar.
Poiché
queste
truppe
combattono
contro
i
rivoluzionari bolscevichi, sono chiamate «controrivoluzionarie». La
guerra civile russa finisce nel 1920 con la vittoria dell’Armata Rossa
sull’Armata Bianca.
Manifesto della propaganda
“controrivoluzionaria”
I bolscevichi giustiziano
lo zar con la sua famiglia, luglio
1917
L’Unione Sovietica e gli anni del terrore
Quando l’Armata Rossa riesce a sconfiggere l’Armata Bianca,
il Partito bolscevico estende il proprio potere anche in molte
repubbliche vicine alla Russia; queste repubbliche sono gli Stati che
prima appartenevano all’impero russo e che si sono formate dopo
la pace chiesta alla Germania.
Nel 1922 nasce una federazione di repubbliche socialiste, che si
chiama
(URSS).
Unione
delle
Repubbliche
Socialiste
Sovietiche
I primi anni dopo la Rivoluzione di ottobre sono anni molto
difficili e duri per la popolazione, a causa della guerra civile e
anche perché alcuni Paesi confinanti lanciano attacchi militari
contro la Russia.
Il governo russo allora decide di avere il controllo assoluto
dell’economia:
questo
vuol
dire
che
il
governo
diventa
proprietario e gestore3 delle industrie e nelle campagne obbliga i
contadini a dare allo Stato parte dei loro prodotti. Il governo russo
poi distribuisce questi prodotti gratuitamente alla popolazione delle
città che soffre la fame.
Molta gente protesta contro le decisioni del governo, soprattutto i
contadini nelle campagne e gli operai nelle fabbriche.
In seguito alle proteste, Lenin fa una Nuova politica economica
(NEP): lo Stato continua a controllare l’economia, ma lascia più
libertà ai contadini.
Nel 1924 Lenin muore e Stalin diventa capo
del partito.
Nel 1925 il Partito bolscevico cambia nome
e diventa il Partito comunista dell’Unione
Sovietica (PCUS).
Il PCUS ha un enorme potere: comanda
la polizia e controlla tutta la popolazione.
Stalin usa il suo potere per fare alcune riforme:
•
crea molte industrie e fabbriche nelle città dell’URSS. Molti
contadini allora scelgono di lasciare i campi e trasferirsi nelle città.
Stalin infatti pensa che l’URSS debba diventare una grande potenza
e per questo debba avere molte industrie
•
decide che le terre coltivate devono appartenere solo allo
Stato.
I contadini proprietari della
terra
che
coltivano
chiamano kulaki.
si
Stalin toglie la terra ai kulaki e la fa diventare proprietà dello Stato.
I kulaki così non sono più proprietari della terra, ma possono continuare a coltivarla come dipendenti dello Stato.
I
kulaki
protestano
decisioni di Stalin,
contro
le
ma il governo
russo non ascolta le loro proteste.
Anzi, il governo russo decide che
milioni di kulaki vengano uccisi o
mandati nei gulag, che sono campi
di
lavoro
dove
vengono
richiusi
tutto coloro che non sono d’accordo
con le decisioni del governo.
Stalin non accetta nessuna critica al suo governo. Anzi, usa la
polizia per scoprire chi non è d’accordo con le sue decisioni e fa
arrestare e uccidere gli oppositori politici4.
Il
modo di governare di Stalin viene chiamato dittatura. La
dittatura è un tipo di governo in cui il potere è tutto nelle mani di
una sola persona, la quale fa uccidere o mettere in prigione tutti
coloro che vogliono opporsi al suo potere.
1. estende: allarga, fa arrivare.
2. federazione: unione politica di due o più Stati sotto un
organismo centrale.
3. gestore: colui che gestisce, che comanda e amministra.