ANSIA, SODDISFAZIONE DI VITA E AUTOSTIMA L'autostima è la valutazione che una persona dà di se stessa. E’ una componente del nostro benessere psicologico e funziona come una particolare lente che ingigantisce o minimizza le nostre risorse personali. Quali fattori influenzano l'autostima? Alcuni autori sostengono che la stima di sé origini dal confronto tra la percezione del "come sono" rispetto a quella del “come vorrei essere” . L’autostima viene determinata, secondo vari autori, da informazioni oggettive e soggettive riferite a tre tipi di sé: sé reale (è la valutazione oggettiva delle nostre competenze ), sé percepito (è la nostra valutazione del sé reale), sé ideale (è come desideriamo e/o pensiamo dovremmo essere. Esso è influenzato dalla cultura e dalla società). Il concetto di autostima non è unitario ma si riferisce a differenti ambiti: sociale (si tratta di come stiamo quando siamo con gli altri, se ci sentiamo approvati, sostenuti, aiutati…); scolastico/lavorativo (quanto ci sentiamo bravi nell’intraprendere un’attività); familiare (è influenzata dalla sicurezza affettiva. Nei bambini è saliente la valutazioni dei genitori ); corporeo (è legata all’aspetto fisico e alle prestazioni fisiche). Effetti della bassa autostima sulla vita Chi sperimenta bassa autostima ….. si sente spesso insicuro e manifesta diverse paure legate soprattutto alla propria percezione di inadeguatezza e incapacità; sperimenta maggior incertezza e difficoltà a staccare dalla situazione problematica per cercare una soluzione; quando vive un insuccesso soffre maggiormente, associando l’accaduto esclusivamente ad una sua mancanza mentre quando sperimenta un successo tende a svalutarlo, sminuirlo; evita o fatica molto a scegliere, decidere e agire per un eccessivo timore di sbagliare, L’autostima, influenza l’autoefficacia, cioè la consapevolezza di poter raggiungere obiettivi, influenza il tono dell’umore, le relazioni affettive, in generale, influenza il successo nella vita e le scelte di ogni tipo; vive la sensazione di perdere il controllo dei propri stati d’animo sentendosi spesso mancare le forze e la determinazione per raggiungere i propri obiettivi. Correlazione con altre problematiche psichiche Le problematiche di autostima possono presentarsi come unico problema o associarsi ad altre problematiche psichiche. Varie problematiche psichiche vanno proprio ad intaccare l’autostima, basti pensare alla depressione, a causa della quale la persona si disprezza e si svaluta. Coloro che soffrono di bassa autostima sono inoltre molto vulnerabili ai problemi d'ansia. Alcune persone fanno fatica ad affrontare le proprie paure, le quali finiscono per limitarne la vita ed il suo normale corso. Chi è affetto da fobie o depressione non possiede sufficiente fiducia in se stesso per poter reagire ai propri problemi da solo; si sente vittima indifesa e incapace di reagire, come se il nemico fosse inattaccabile e invincibile. La tendenza a svalutarsi è troppo accentuata per permettere una reazione. Anche nel disturbo di panico accade la stessa cosa, la persona prova la sensazione di essere totalmente in balia degli eventi, priva di qualsiasi tipo di controllo su di essi. Tuttavia le cose non stanno realmente così, la causa risiede infatti in una percezione distorta e irrealistica di se stessi e, di conseguenza, del problema che affligge. Altre problematiche psichiche che hanno una correlazione molto stretta con l'autostima sono per esempio i disturbi alimentari, i disturbi sessuali, I problemi di dipendenza affettiva . La bassa autostima ha inoltre una correlazione con la solitudine e con emozioni quali vergogna e senso di colpa. Come intervenire È importante specificare che l'autostima è un fattore dinamico, che evolve nel tempo e subisce variazioni anche notevoli nel corso della vita. Una bassa autostima non è una condizione permanente. Migliorare l'autostima è possibile attraverso percorsi psicoterapeutici . In cosa consistono i percorsi psicoterapeutici volti al miglioramento dell'autostima? Lavorare sull'autostima in psicoterapia significa lavorare sulle proprie percezioni; si tratta di imparare a conoscersi meglio, analizzando il proprio mondo interiore in tutta la sua complessità, focalizzando l'attenzione non solo sugli aspetti negativi, ma anche e soprattutto su quelli positivi. Occorre farsi aiutare per fare chiarezza con se stessi rispetto a quello che si vuole e quello che non si vuole nella propria vita. In più significa riconoscere le proprie emozioni distruttive imparando a riconoscere ed entrare in contatto con emozioni maggiormente sane e che ci sostengano nei momenti di difficoltà. Un altro passo riguarda il sé ideale. Si tratta di farsi aiutare nella revisione dei propri ideali, delle proprie ambizioni, delle proprie aspirazioni. Lavorare quindi sull’immagine di sé: molto spesso ci armiamo di buoni propositi e determinazione (voglio dimagrire, voglio smettere di fumare etc..) ma se prima non modifichiamo l’immagine che abbiamo di noi stessi tenderemo inconsciamente a sabotarci. Gli psicoterapeuti possono aiutare i pazienti con problemi legati all’autostima con appositi percorsi decidendo su quali aspetti del sé risulti più opportuno lavorare: alcune persone necessitano di un intervento sul sé reale ovvero vanno aiutate a sviluppare al meglio le loro potenzialità.; quando vi è la tendenza a svalutarsi eccessivamente, è meglio intervenire sul sé percepito aiutando la persona ad esaminare obiettivamente le proprie competenze o qualità, andando a contrastare le false credenze; meglio concentrarsi su un lavoro sul sé ideale qualora la persona voglia raggiungere dei traguardi per lui davvero eccessivi. Esiti dei percorsi psicoterapeutici Avere una sana autostima significa percepirsi e rapportarsi a se stessi in modo realistico e positivo, rilevando i punti forti e quelli deboli, amplificando ciò che è positivo e migliorando quello che invece non lo è. Una persona con una sana autostima non è infatti perfetta, ma sa come valorizzare le proprie abilità e capacità e come tenere sotto controllo “i difetti” e le parti del proprio carattere meno amate; essere in grado di prendere decisioni senza farsi bloccare da un eccessivo timore di sbagliare; essere in grado di ammettere che c'è qualcosa che non va quando le circostanze lo richiedono. Tollerare la frustrazione di avere qualche insuccesso o di commettere qualche errore analizzandone le cause in modo oggettivo senza sprofondare nella sensazione che “tutto vada in pezzi”; essere spinti al confronto con gli altri non dipendendo completamente dal loro giudizio; darsi obiettivi stimolanti ma realistici. Pensare di essere in grado di raggiungerli. darsi obiettivi stimolanti ma realistici, non eccessivi o irraggiungibili. Pensare, poi, di essere in grado di raggiungerli.