Vocazioni

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Si prega per le vocazioni
Domenica 13 alle 18.30 la messa in Cattedrale con mons. Ambrosio
Domenica 13 aprile sarà celebrata in tutto il mondo la giornata di preghiera per le vocazioni. A
Piacenza, domenica 13 aprile alle ore 18.30 il vescovo mons. Gianni Ambrosio presiede la
celebrazione eucaristica in Cattedrale con il conferimento dei ministeri ad alcuni seminaristi del
Collegio Alberoni. Accedono al ministero del Lettorato i seminaristi: Francesco Luppi e Valerio
Picchioni, entrambi della diocesi di Piacenza-Bobbio; diventano accoliti Gianni Bergomi, Matteo
Bersani, entrambi della diocesi di Piacenza-Bobbio, e Adamo Affri, della comunità Giovanni
XXIII.
Inoltre mercoledì 16 aprile alle 21 nella chiesa di San Donnino si terrà una adorazione eucaristica
vocazionale e mercoledì 23, alle 20.45, alla Casa della Carità in via Vescovado 9, si terrà un
incontro, aperto a tutti, con i giovani del pre-seminario “Santo Curato D’Ars”.
Le vocazioni al servizio
della Chiesa
Da 45 anni, la quarta Domenica di Pasqua, detta del “Buon Pastore”, è per la Chiesa in tutto il
mondo la Giornata di preghiera per le vocazioni. Per questa edizione il Papa ha scelto come tema:
“Le vocazioni al servizio della Chiesa-missione”, che la Chiesa italiana ha voluto esplicitare con
una frase fortemente evocativa: “Corro per la via del tuo amore”.
“È l’amore di Dio, infatti, che, una volta conosciuto e sperimentato , mette in moto il desiderio di
esserne testimoni” - commenta don Roberto Isola, direttore del Centro vocazioni della diocesi. “È
l’essere ‘toccati’ da questo amore che allarga il cuore su chi ci passa accanto e su chi è lontano e ci
apre gli occhi, le mani, la vita intera per riconoscere ogni uomo come nostro fratello! Sì, l’amore
‘chiama’ a correre sulla via di quel Dio - aggiunge don Isola - che, amando, non ha esitato a dare la
vita per noi, al di là di ogni calcolo, di ogni gratificazione, di ogni condizionamento”.
“Una via ardita, quella di Cristo, - prosegue - del Dio che ama l’uomo senza riserve; una via
‘stretta’, ma aperta e promettente, nell’orizzonte di quella comunione che di questa strada è il
tracciato e, nello stesso tempo, la meta. La vocazione di ogni uomo, di ogni donna sta qui: correre
con Cristo e verso Cristo, spinti dall’amore che è Lui stesso; e correre insieme, in una realtà fatta di
relazioni vive e di vera testimonianza, perché il nostro essere Chiesa popolo segnato dallo Spirito e
riunito nella comunione dei santi è, in certo modo, fare l’esperienza della ‘staffetta’, dove i membri
si passano il testimone e, quando l’ultimo che corre taglia il traguardo, tutta la squadra taglia il
traguardo con lui”.
“Lasciarsi incontrare da Cristo, dunque, è camminare, correre con Lui, perché ‘chi ama corre, e la
corsa è tanto più alacre quanto più profondo è l’amore’ diceva S. Agostino”
“Ogni persona - dice ancora don Roberto Isola - che veramente abbia fatto quest’incontro diventa,
spontaneamente, missionaria; è una vocazione che viene dai fatti, un appello insito nella dinamica
della relazione che Cristo stesso ha voluto instaurare con lei. È il caso di molti cristiani e, tra questi,
tanti missionari ‘...che con competenza e generosa dedizione edificano la comunità annunciandole
la Parola di Dio e spezzando il Pane della vita, senza risparmiare energie nel servizio alla missione
della Chiesa.’”
“Anche noi, come Maria che, dopo l’annuncio della sua maternità, va in fretta da Elisabetta; come
Maddalena che, incontrato Gesù risorto, corre dagli Apostoli per dire loro: ‘Ho visto il Signore!’.
Come Pietro e l’altro discepolo che corrono al sepolcro in un orizzonte nuovo di vita e di luce,
riceviamo l’invito a metterci per strada, ad intraprendere la corsa affascinante e misteriosa della
testimonianza, perché l’Amore ha ormai incrociato le nostre vie e le Sue orme segnano per sempre
la fatica e la gioia del cammino” - conclude don Isola.
Le parole del Papa
“La Chiesa è missionaria nel suo insieme - ha scritto Benedetto XVI nel suo messaggio per la
Giornata - per e in ogni suo membro. Se in forza dei sacramenti del Battesimo e della
Confermazione ogni cristiano è chiamato a testimoniare e ad annunciare il Vangelo, la dimensione
missionaria è specialmente e intimamente legata alla vocazione sacerdotale”. “Tra le persone che si
dedicano totalmente al servizio del Vangelo vi sono in particolar modo sacerdoti chiamati a
dispensare la Parola di Dio, amministrare i sacramenti, specialmente l’Eucaristia e la
Riconciliazione, votati al servizio dei più piccoli, dei malati, dei sofferenti, dei poveri e di quanti
attraversano momenti difficili in regioni della terra dove vi sono, talora, moltitudini che ancora oggi
non hanno avuto un vero incontro con Gesù Cristo. Ad esse i missionari recano il primo annuncio
del suo amore redentivo”
“Da sempre nella Chiesa - scrive il Papa - ci sono poi non pochi uomini e donne che, mossi
dall’azione dello Spirito Santo, scelgono di vivere il Vangelo in modo radicale, professando i voti di
castità, povertà ed obbedienza. Questa schiera di religiosi e di religiose, appartenenti a innumerevoli
Istituti di vita contemplativa ed attiva, ha tuttora una parte importantissima nell’evangelizzazione
del mondo. Grazie alla loro consacrazione religiosa, essi sono per eccellenza volontari e liberi per
lasciare tutto e per andare ad annunziare il Vangelo fino ai confini del mondo. Il dono della fede
chiama tutti i cristiani a cooperare all’evangelizzazione. Questa consapevolezza va alimentata
attraverso la predicazione e la catechesi, la liturgia e una costante formazione alla preghiera; va
incrementata con l’esercizio dell’accoglienza, della carità, dell’accompagnamento spirituale, della
riflessione e del discernimento, come pure con una progettazione pastorale, di cui parte integrante
sia l’attenzione alle vocazioni”.
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