DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO:
Un problema o
una risorsa per la scuola ?
Aprile 2016
Prima di dire cosa sono
Diciamo
COSA NON SONO
I DSA ?
I DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO

Non sono una malattia

Non sono conseguenza

di un blocco psicologico

di un blocco educativo

di un blocco relazionale

Non sono dovuti a deficit di intelligenza

Non sono dovuti a deficit sensoriali
NON SONO
una disabilità ( Legge 104)
I ragazzi non hanno bisogno di docente
di sostegno perché la competenza
professionale al trattamento è demandata ai
docenti di classe giacché il disturbo si
configura come
 una speciale caratteristica
 una variante degli stili di apprendimento della
persona
 Una diversa modalità di apprendere che
richiede una diversa modalità di insegnare

Quale criterio
deve orientarci nell’individuazione
dei DSA ?
Riuscite ad
individuare
quale di questi alunni
è dislessico ?
COME CAPIRE
SE SI TRATTA
di DISTURBO o
di DIFFICOLTA’
DI APPRENDIMENTO ?
QUANDO LO SCARSO RENDIMENTO
È CAUSATO UNICAMENTE DA
Fattori esterni
( ambiente, problematiche
familiari ,…)
Fattori interni
( motivazione, distraibilità,
stato d’animo …)
NON si può parlare di DISTURBO
ma di
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO
Quali sono
le caratteristiche fondamentali
dei DSA ?
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI


SPECIFICITA’: interessano uno specifico
dominio di abilità ( lettura – scrittura- calcolo )
DISCREPANZA: la differenza




tra l’abilità del domino specifico interessato
( deficitaria in rapporto all’età e per la classe
frequentata) e
l’intelligenza generale adeguata all’età
FAMILIARITA’: si possono trovare parenti e
familiari con lo stesso disturbo perché di origine
neurobiologica congenita
COMORBILITA’ : diversi disturbi possono
coesistere nello stesso individuo
I DSA
NON SONO DOVUTI
AD UNA CARENZA COGNITIVA
MA
STRUMENTALE
IL RAGAZZO CON DSA
APPRENDE,
ma …
IN MODO DIVERSO
IL PROBLEMA


non è nella capacità di apprendimento,
ma nell’ abilità di utilizzare i normali strumenti
per accedere all’apprendimento
SONO
CARATTERISTICHE

GENETICHE

CONGENITE

NEUROBIOLOGICHE
CHE IMPEDISCONO
A SOGGETTI
INTELLETTIVAMENTE
NORMODOTATI
DI
AUTOMATIZZARE
LE PROCEDURE.

sono
una condizione clinica di disturbi evolutivi,
geneticamente determinati, neurobiologici, che
coinvolgono uno specifico dominio di abilità (
lettura –scrittura -calcolo ),
che si manifestano




in presenza di un Q I
nella norma se non superiore
in presenza di capacità cognitive adeguate,
in assenza di patologie neurologiche
in assenza di deficit sensoriali.
PROCESSI AUTOMATICI
PROCESSI COGNITIVI?
PROCESSI
AUTOMATICI
PROCESSI
COGNITIVI
Se ne possono
eseguire più di uno
contemporaneamente
Se ne può eseguire
solo
uno per volta
AREE DI ATTIVITA’ CEREBRALE
RIFERITA ALLE PAROLE
GUARDARE
ASCOLTARE
PRONUNCIARE
PENSARE
PERSONA NON DISLESSICA
PERSONA DISLESSICA
AREA NON ATTIVATA
NEI DISLESSICI
SOGGETTI DISLESSICI
Alcune aree del cervello,
deputate a specifici processi
neurologici, quali per esempio quelli legati agli automatismi della
lettura,
della
scrittura
e
del
calcolo,
non
interagiscono
secondo
gli
schemi
consueti,
ma non compromettono l’intelligenza e capacità di comprensione
Qual è l’entità del fenomeno in Italia ?
Disturbi di
Apprendimento
circa il 15%
3-5%
Circa il 3-5% della popolazione scolastica presenta DSA
La realtà ci dice che c’è molto sommerso
MA QUALI SONO
GLI SPECIFICI DOMINI
DEI I DSA ?
RIFERIMENTI NORMATIVI
Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170
Nuove norme in materia
di disturbi specifici di apprendimento
in ambito scolastico.
LINEE GUIDA
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Roma, lì 12 luglio 2011
LEGGE N° 170 - 8 OTTOBRE 2010

DISLESSIA : un disturbo specifico di
lettura. Si caratterizza per la difficoltà
 ad
effettuare una lettura accurata e fluente
in termini di velocità e correttezza ( deficit
dell’automatizzazione )
 a decifrazione i segni linguistici
con ripercussioni
sulla comprensione del testo
La diagnosi di dislessia non può essere
formulata prima della fine della II classe
primaria.
Tuttavia, già in prima primaria possono
essere rilevati, come indicatori di rischio,
segni importanti di discrepanza
 tra le competenze cognitive generali e
 l’apprendimento della lettura.
COSA VEDE UN DISLESSICO QUANDO LEGGE
prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse qoce rige.
Probabilmente risulterà difficile leggere queste poche righe
Palcuno siaddelerà algi erori pi standa.Evettinfanemete
Qualcuno si appellerà agli errori di stampa. Effettivamente
appiano sotsiito duaicele tera, noeso palcosa e
abbiamo sostituito qualche lettera , omesso qualcosa e
canpaito palche palaro. Inraltà tsate drofando
cambiato qualche parola . In realtà state provando artificialmente
artivicialnete buelo ce aqituanlente drovano
artificialmente quello che abitualmente provano
i ragazi qislesici nl lerege
i ragazzi dislessici nel leggere
Secnodo
un
pfrosseore
dlel'Unviesrita' di Cmabrdige, non imorpta
in che oridne apapaino le letetre in una
paolra,l'uinca csoa imnorptate e' che la
pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso
gituso.
Il riustlato puo' serbmare mloto
cnofsuo e noonstatne ttuto si puo' legerge
sezna mloti prleobmi. Qesuto si dvee al
ftato che la mtene uanma non lgege ongi
ltetera una ad una, ma la paolra nel suo
isineme.
ELEMENTI PREDITTIVI SCUOLA INFANZIA
Difficoltà di linguaggio
 Inadeguata padronanza fonologica
 Difficoltà nella copia da modello e disordine
nello spazio del foglio
 Difficoltà di memoria
 Difficoltà di attenzione
 Manualità fine difficoltosa
 Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,
riordinare
 Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche

SCUOLA DELL’INFANZIA










Verso i 4 anni difficoltà di linguaggio
Confusione di suoni
Frasi incomplete
Sintassi inadeguata
Inadeguata padronanza fonologica
Sostituzione di lettere s/z – r/l – p/b
Omissione di lettere e parti di parola
Parole usate in modo inadeguato al contesto
Parole sostitutive
Scarsa abilità nell’utilizzo delle parole
Mancata memorizzazione di nomi di oggetti conosciuti e
usati
Inadeguatezza nei giochi linguistici (rime, riconoscimento
di suoni…)
ELEMENTI PREDITTIVI
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
LETTURA






Difficoltà nel riconoscere i diversi caratteri
tipografici
Difficoltà a mantenere il segno nella lettura:
perdita frequente della riga e salto della parola
Errori con suoni simili
Errori fonetici (es. Omissione di accenti)
Errori di anticipazione
Nella lettura ad alta voce: lentezza ed errori
ostacolano la comprensione
ELEMENTI PREDITTIVI
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
SCRITTURA







Difficoltà di copia dalla lavagna
Difficoltà nell’uso dello spazio del foglio
Difficoltà di mantenimento della direzionalità
della scrittura
Errori fonologici, fonetici, ortografici
Punteggiatura ignorata o inadeguata
Difficoltà nel memorizzare classificazioni
grammaticali
Difficoltà nel costruire testi con lessico ricco e
sintatticamente complessi
POSSIBILI DIFFICOLTA’
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA





Nello studio
Difficoltà attentive e di memoria
Memorizzare informazioni in sequenza (ordine
alfabetico, giorni della settimana, mesi,
filastrocche, poesie, tabelline, fatti numerici)
Ricordare date, epoche storiche, i nomi nelle carte
Ampliare il lessico comprendendo i termini
specifici delle discipline
Costruire organizzatori spazio-temporali
COSA OSSERVIAMO IN CLASSE ?








Appare disinteressato a gestire il materiale scolastico?
Mentre legge o scrive si muove sulla sedia o si avvicina/allontana
dal libro/quaderno?
Evita di copiare dalla lavagna o non fa in tempo a finire?
Ha qualche difficoltà nel trovare le parole per esprimere un
concetto, pur dando prova di averlo compreso?
Partecipa più attivamente in classe se non si tratta di leggere o
scrivere?
Quando legge gli capita di saltare le righe o le parole?
Quando legge fa molte pause ed è più lento dei suoi compagni?
Quando legge fa più errori dei suoi compagni









Quando legge si corregge da solo ( torna indietro e rilegge la
stessa parola)
Quando legge sostituisce, omette, aggiunge o inverte le
lettere delle parole ( es.il-li, perso-spero, segno-sogno etc..)
Perde il segno mentre legge
Tiene il segno con un dito
Legge ad alta voce con poca espressione e intonazione
Quando legge cerca di intuire le parole oppure inventa parole
simili
Comprende poco o nulla di quello che legge se legge ad alta
voce
Ha problemi nel comprendere un testo scritto (anche nel
comprendere il testo dei problemi matematici)
Tende a leggere velocemente e, anche se commette numerosi
errori, non si interrompe ( è rapido, ma scorretto)
Scarsa discriminazione di grafemi
diversamente orientati nello spazio
Il soggetto mostra chiare difficoltà nel
discriminare grafemi uguali o simili, ma
diversamente orientati.
Confonde la "p" e la "b"; la "d" e la "q";
la "u" e la "n"; la "a" e la "e"; la "b" e la "d"...
Scarsa discriminazione di grafemi che
differiscono per piccoli particolari
Il soggetto mostra difficoltà nel discriminare
grafemi che presentano somiglianze.
Egli, ad esempio può confondere la " m " con la " n ";
la " c " con la " e "; la " f " con la « v "...
Scarsa discriminazione di grafemi
che corrispondono a fonemi con somiglianze
percettivo-uditive
Il soggetto mostra difficoltà nel discriminare
grafemi relativi a fonemi con somiglianze
percettivo - uditive.
Le coppie di fonemi simili sono le seguenti:
f-v t-d; p-b; c-g; l-r; m-n; s-z
Difficoltà di decodifica sequenziale
Omissione di grafemi e di sillabe
Il soggetto omette la lettura di parti della parola;
può tralasciare la decodifica di consonanti (ad esempio)
può leggere "fote" invece di "fonte;
 oppure "capo" invece di "campo"...
 oppure "fume" invece di "fiume;
"puma" invece di piuma" ...
e, spesso, anche di sillabe
 può leggere "talo" invece di "tavolo";
"paro" invece di "papavero"

Salti di parole e salti da un rigo all'altro
Il soggetto dislessico presenta evidenti difficoltà a
procedere sul rigo e ad andare a capo, per cui sono
frequenti anche "salti" di intere parole o
di intere righe di lettura.
Inversioni di sillabe
Spesso la sequenza dei grafemi viene invertita provocando
errori particolari di decodifica della sillaba (il soggetto
può, ad esempio, leggere "li" al posto di "il"; "la" al posto
di "al", "ni" al posto di "in"...) e della parola (può leggere,
ad esempio, "talovo" al posto di "tavolo"...).
Aggiunte e ripetizioni
La difficoltà a procedere con lo sguardo nella
direzione sinistra - destra può dare origine
anche ad errori di decodifica caratterizzati
dall'aggiunta di un grafema o di una sillaba
(ad esempio "tavovolo" al posto di "tavolo"...).
Prevalenza della componente intuitiva


Il soggetto privilegia l'uso del processo intuitivo
rispetto a quello di decodifica
Il soggetto esegue la decodifica



della prima parte della parola…..
del primo grafema o della prima sillaba
e procede "inventando l'altra parte.
DISGRAFIA:
un disturbo specifico di scrittura che
riguarda
 la componente esecutiva e motoria
 nonché la riproduzione grafica dei segni
alfabetici e numerici ,
Ci si riferisce alla difficoltà di scrivere
in modo fluido, veloce ed efficace
COSA OSSERVIAMO IN CLASSE




La calligrafia non è costante nel tempo
(non è tutti i giorni la stessa e\o cambia dalla
prima pagina all’ultima)
Ha una inesatta legatura delle lettere corsive
I caratteri scritti sono variabili nelle
dimensioni oppure troppo grandi o troppo
piccoli
Ha difficoltà con il corsivo e preferisce lo
stampato maiuscolo
ESEMPIO DISGRAFIA
Bambino disgrafico, 4ª primaria
Bambino disgrafico, 7 anni




Si dimentica spesso di utilizzare le lettere
maiuscole all’inizio di frase o nei nomi propri
Dimentica gli apostrofi e gli accenti
Dimentica la punteggiatura o ne fa un uso
scorretto
Rende meglio nelle materie orali che in quelle
scritte
DISORTOGRAFIA :


un disturbo specifico di scrittura che
riguarda la componente costruttiva , legata
agli aspetti linguistici
si manifesta con difficoltà a scrivere in modo
corretto
ESEMPIO DISORTOGRAFIA
DISCALCULIA:

un disturbo nel manipolare i numeri,





nell’eseguire calcoli rapidi a mente ( difficoltà
negli automatismi) ,
nel recuperare le tabelline e nei diversi compiti
aritmetici
nell’associazione del simbolo numerico alla quantità
corrispondente,
nella numerazione in ordine crescente e
decrescente,
nella soluzione di situazioni problematiche.
COSA OSSERVIAMO IN CLASSE



Possibili ripercussioni sull'apprendimento logicomatematico
Inversioni di cifre
Ha difficoltà









a scrivere i numeri che contengono lo zero 103 1003
a mettere in colonna i numeri
a contare in avanti e all’indietro
nel calcolo a mente e \ o si aiuta con le dita
a raccontare \ spiegare piccole esperienze, in ordine
cronologico
a decodificare il testo del problema
a gestire la sequenzialità nelle operazioni matematiche
a organizzare lo spazio grafico
a memorizzare le tabelline

Possibili ripercussioni sull'apprendimento
logico-matematico :
Difficoltà di

decodifica del testo del problema

gestire la sequenzialità nelle operazioni matematiche


organizzare lo spazio grafico
memorizzare le tabelline
La diagnosi di discalculia non può essere
formulata prima della III primaria,
anche se già nel primo ciclo elementare
possono essere rilevate discrepanze
 fra le capacità cognitive globali e
 l'apprendimento del calcolo numerico.
Possibili ripercussioni
sull'autonomia personale
- Difficoltà ad orientarsi nel tempo quotidiano:
 essere puntuali,
 saper aspettare il momento giusto,
 sapere con precisione che momento della giornata
stiamo vivendo (mattino, pomeriggio, sera...)

Difficoltà a sapere più o meno che ore sono.

Difficoltà ad orientarsi nelle routines quotidiane



Difficoltà nell'esecuzione autonoma delle attività quotidiane
(vestirsi, lavarsi, riordinare i propri materiali, prepararsi lo
zaino...)
Difficoltà ad orientarsi nell'orario scolastico (successione
delle materie, organizzazione dei compiti...)
Difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale (ieri, oggi,
domani...)



Difficoltà a leggere l'orologio
Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana e ad
orientarsi nei giorni della settimana (che giorno è
oggi... che giorno era ieri... che giorno sarà domani...)
Difficoltà a memorizzare i mesi
dell'anno e ad orientarsi rispetto
alle festività
Dislessia , disgrafia , disortografia e
discalculia
possono
manifestarsi isolatamente ,
oppure associarsi tra loro o ad altri disturbi
come ad esempio, quelli
 del linguaggio,
 della coordinazione motoria
 dell’attenzione.
POSSIBILI
IMPLICAZIONI
COMPORTAMENTALI E
PSICOLOGICHE













Costante senso di inadeguatezza
Calo dell’autostima
Perdita di fiducia nelle proprie capacità
Chiusura in se stessi
Difficoltà di comunicazione
Atteggiamenti di fuga ed evitamento del compito
Difficoltà a pianificare e programmare
Comportamenti sociali alterati e devianti
Aggressività verbale e comportamentale
Senso di vergogna
Frustrazione, ansia, stress
Insuccesso e abbandono scolastico
Depressione
RESPONSABILITA’
DELL’AMBIENTE



L’ambiente che non è in grado di
Prevenire ( quando è possibile ),
riconoscere precocemente,
supportare e gestire le difficoltà del singolo
individuo,


mettendo in atto le opportune misure dispensative e
consentendo l’impiego dei necessari strumenti
compensativi,
può aggravare la condizione dei DSA.
L’approccio ai DSA
richiede una rete capillare
di interventi e un approccio sinergico:
Scuola – Docenti – famiglia – specialisti
IL COMPITO
PIU’ DELICATO E COMPLESSO
SPETTA ALLA SCUOLA
e quindi
ai DOCENTI
che hanno la responsabilità
di conoscere per intervenire
• LEGGE 170 /2010
• LINEE GUIDA 2011