METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE: La didattica laboratoriale al servizio della classe Dott. Riccardo Paduano «Datemi persone colte, istruite, preparate, sì; ma non troppo, altrimenti sanno che certe cose non si possono fare» Presupposti teorici Cibernetica e didattica Norbert Wiener nella seconda metà degli anni Quaranta riprese il termine cibernetica, peraltro già utilizzato nel corso della storia della scienza, cercando un sostantivo appropriato per descrivere un nuovo campo di indagine: la scienza del controllo e della comunicazione nell’animale e nelle macchine Assieme a studiosi come John Von Neumann, Claude Shannon, Heinz von Foerster e Gregory Bateson, Wiener studiò i meccanismi che permettevano ad un organismo vivente di autoregolarsi, di essere un sistema autonomo e di scambiare informazione tra le sue parti attraverso il meccanismo di feedback o retroazione La cibernetica propone nozioni e modelli concettuali che aprono nuovi percorsi in molte aree di ricerca quali l’epistemologia, l’antropologia, l’ingegneria, la teoria dei sistemi, la scienza dell’educazione, le scienze politiche, la psicologia e la comunicazione Presupposti teorici Cibernetica e didattica Fin dall’inizio nella cibernetica coesistono due orientamenti: o il primo centrato sull’ideazione di meccanismi automatici di autoregolazione basati su feedback, dal quale sono nate applicazioni come i robot industriali, i piloti automatici ed i computer o il secondo orientamento ha focalizzato la ricerca sulla conoscenza, a partire dai meccanismi che regolano tutti gli organismi biologici (Maturana e Varela) Un sistema biologico è autopoietico, cioè informazionalmente chiuso ed autonomo, e possiede la capacità di riorganizzarsi Il suo comportamento è prodotto dalla relazione tra i differenti componenti del sistema, che reagisce quando è perturbato da stimoli ambientali (Maturana e Varela, 1987). Presupposti teorici Cibernetica e didattica Heinz Von Foerster fondò in un secondo tempo la cibernetica di secondo ordine: mentre la cibernetica di primo ordine studiava le modalità di funzionamento dei sistemi in sè, il passaggio alla cibernetica di 2° ordine provoca un mutamento di prospettive In qualsiasi campo di indagine concepito dall’uomo l’osservatore fa parte dell’universo in quanto costruttore del campo di osservazione, che decide in cosa consiste il sistema e ne traccia il confine rispetto all’ambiente L’assunzione di quest’ottica di indagine mostra all’osservatore la relatività del proprio punto di vista rispetto a tutti quelli possibili e l’impossibilità di eliminare i vincoli che l’essere un individuo biologico, psicologico e sociale pongono alle possibilità e capacità di osservazione Presupposti teorici Cibernetica e didattica In primo luogo viene la macchina per insegnare, la temuta e sperata macchina per insegnare La strategia e la tattica migliore da seguire nel dare un ordine ai programmi: c’è chi propende per una esposizione che tenga conto della crescente complessità delle nozioni c’è chi è favorevole ad una partenza che si avvalga semplicemente di ciò che l’allievo già sa c’è infine chi propone di seguire l’ordine storico in cui le conoscenze sono state acquisite OBIEZIONI Ciò che viene scambiato fra docente e discente è di natura complessa, in quanto vi è contenuta anche una parte emotiva, e questo scambio non è facilmente controllabile e regolabile Inoltre la macchina è utile se ripete soltanto qualcuna delle operazioni umane, altrimenti perde le sue caratteristiche di rapidità, sicurezza ed economicità nei confronti dell’uomo Presupposti teorici Cibernetica e didattica Le nozioni di retro-azione, o feed-back, di omeostasi, od equilibrio, e di informazione l’uomo si propone di raggiungere qualcosa e non lo raggiunge, all’accorgersi dello scarto può correggersi Quando Lo stesso comportamento si può ottenere da una macchina, quando le differenze fra il suo operato e quello desiderato siano fatte agire sull’operare stesso, in modo da correggerne le differenze Un intento, uno sbagliare ed un correggere: tre nozioni fondamentali nell’insegnare, nel produrre il laureato od il diplomato, il perito, il qualificato, ecc., o il promosso all’una o all’altra delle tante prove OBIEZIONI Questi procedimenti sono sempre stati adottati si esce dai comportamenti fissati nel modo più rigoroso c’è il pericolo di illudersi di aver raggiunto una precisione ed un rigore che non sussistono Appena Presupposti teorici Cibernetica e didattica Bisogna ricordarsi che l’uomo è soggetto di tre tipi di attività: quelle che esegue, sa di eseguire e sa come esegue quelle che esegue, sa di eseguire, ma non sa come esegue di molte che esegue ma ignora persino di eseguire Nello scambio fra esseri umani, si dà il caso che né l’una né l’altra parte sappia che cosa sta facendo I genitori che insegnano a parlare ed a pensare ai loro figli: se per questo insegnamento dovessero individuare le operazioni costitutive del pensiero e del linguaggio, probabilmente l’uomo non sarebbe mai diventato sapiens Presupposti teorici Cibernetica e didattica Una terza richiesta viene fatta alla cibernetica un po’ da tutte le parti Si tratta però di una prestazione cibernetica indiretta: il calcolatore Se i parametri di cui tenere conto sono molti, soprattutto se essi sono interdipendenti, se i dati da raccogliere e ricordare sono molti, se il tempo stringe, si fa operare il calcolatore al posto nostro. Dove sta in questo caso l’aspetto didattico, anzi pedagogico della macchina? Nella precisione, nell’ordine, nella chiarezza che si deve imporre alla propria mente nel compilare i programmi per la macchina Ciò che si faceva senza troppa consapevolezza, ciò che si poteva comandare ed eseguire comunicando fra colleghi, fra uomini, nella macchina deve venire esplicitato sino alla più piccola operazione Uno dei meriti della macchina è infatti di insegnare a non lasciare niente all’intuizione od al caso Presupposti teorici Il Costruttivismo operatorio Nello stesso periodo anche Piaget, partendo da una formazione biologica e da studi sull’adattamento all’ambiente degli organismi, sposta l’attenzione dal mondo ontologicamente inteso al mondo percepito Conoscenza come più alta forma di adattamento di un organismo complesso Il conoscere è legato all’agire sull’ambiente ed ha lo scopo di costruire strutture concettuali viabili, così la mente costruendo sé stessa costruisce il mondo All'inizio il bambino ha a disposizione solo un corredo biologicamente determinato di riflessi, le sue percezioni non sono né coordinate tra di loro, né coordinate alle azioni progressivamente si formano le prime coordinazioni tra percezione e azione attraverso processi circolari, in cui il bambino compie azioni per il solo piacere o interesse che ne deriva, e che quindi conducono a ripetere e perfezionare certi schemi d'azione solo in un secondo momento il bambino è in grado di ricostruire l’oggetto sulla base della memoria, anche in assenza dello stimolo percettivo Il fatto che i concetti in formazione siano associati ad un’attività è testimoniato dall’uso linguistico (“bicchiere” per significare che ha sete), dove l’oggetto è per ora indissolubilmente associato all’azione e spesso insieme al contenuto “acqua” Presupposti teorici Il Costruttivismo operatorio La consapevolezza dell’identità individuale, del sé diverso dagli oggetti, e l’abilità di ricostruirli attraverso la memoria, sviluppa l’idea di permanenza dell’oggetto, fondamentale per poter riflettere e produrre ipotesi Tra le attività che svolgono un ruolo prioritario nella costruzione del mondo vi è dunque quella di ri-presentazione, che si fonda sulla memoria e sulla differenza che si stabilisce tra il ricordato e l’attualmente percepito Questo tipo di astrazione permette la creazione di categorie attraverso l’ulteriore passaggio di generalizzazione: le caratteristiche degli oggetti confluiscono in uno schema operazionale in grado di riprodurre un singolo oggetto e di riconoscerlo come facente parte di una categoria Il concetto non è quindi un’idea figurativa, ma piuttosto una strategia che permette di ricostruire l’oggetto. Così, se non sembra possibile pensare una casa se non riferendosi ad un’immagine specifica, è tuttavia possibile riconoscere una struttura con porte, finestre e tetto come casa Su questa base l’individuo costruisce l’intelaiatura essenziale della realtà: i concetti di oggetti, spazio, tempo, cambiamento e moto che presuppongono la capacità di porsi come osservatore del proprio campo esperienziale Presupposti teorici Il Costruttivismo operatorio Per dare ragione della capacità di apprendere, Piaget utilizza due caratteristiche dell’evoluzione biologica trasponendole al più alto piano dello sviluppo psicologico individuale: Assimilazione: consiste nell’incorporare un oggetto, una sua caratteristica o un evento, in una struttura cognitiva già acquisita. Questo implica che un individuo non possa assimilare ciò che non è compatibile con le strutture che già possiede Accomodamento: capacità di modificare la struttura cognitiva e/o il comportamento al fine di sanare un disequilibrio, una perturbazione (apprendimento di nuovi elementi) Per comprendere questo passaggio è utile ricordare che, secondo Piaget, lo stimolo percettivo è inserito all’interno di un’attività dalla quale l’individuo si aspetta un risultato; tuttavia, se il risultato è differente, il disequilibrio che ne deriva porta l’individuo a riconsiderare gli stimoli di partenza ed a prenderne in considerazione altre caratteristiche, il che può condurre ad un inserimento in uno schema diverso o alla creazione di un nuovo schema Presupposti teorici Il Costruttivismo operatorio In ogni caso lo sviluppo è sempre collegato al passato, a ciò che già esiste, e qualsiasi comportamento consiste in un tentativo di adattamento, cioè della ricerca di un equilibrio sul piano logico concettuale L’isomorfismo tra la struttura che viene percepita e quella che viene ri-presentata, e che ne permette il riconoscimento, è anche alla base dell’apprendimento linguistico attraverso il meccanismo di associazione Quando ascoltiamo una parola le associamo istantaneamente: un significato figurativo se derivato da un’esperienza sensomotoria, come il camminare un significato operativo, se associato ad un’operazione mentale o ad una relazione di qualche tipo, come il calcolare Il significato linguistico è strettamente legato alla personale esperienza dell’oggetto Nell’uso del linguaggio, il parlante presuppone che la sua ri-presentazione sia simile a quella degli altri utenti linguistici. Si tratta effettivamente di una similitudine e non di un’identità, non potendo darsi per nessuno un’esperienza identica. Presupposti teorici La scuola di Psicologia Storico-Sociale In altro ambito ed in parziale contrapposizione al pensiero di Piaget e dei cibernetici si sviluppa il pensiero di Vygotskij per il quale pensiero e linguaggio sembrano svilupparsi in un percorso che va dall’esterno verso l’interno del soggetto Il gesto di “indicare”: il bambino tenta inizialmente di afferrare qualcosa, quando l’adulto gli viene in aiuto realizza che il suo gesto è significativo per altre persone, di conseguenza il significato originario di quel movimento, non riuscito, per afferrare, è stabilito da altri Il movimento orientato all’oggetto diventa diretto ad un’altra persona, un mezzo per stabilire rapporti, si trasforma nell’atto dell’indicare e diventa un vero gesto, semplificato anche dal punto di vista motorio Successivamente il linguaggio primario sociale diventa uno strumento intellettivo con una funzione intrapersonale: il bambino inizia ad usare la lingua rivolto a se stesso, per guidare il proprio comportamento nella soluzione di problemi interni, ad esempio per rappresentare un oggetto o una persona, durante il gioco Presupposti teorici La scuola di Psicologia Storico-Sociale Ogni funzione nello sviluppo del bambino si presenta quindi due volte: prima a livello sociale e in seguito sul piano individuale, prima tra le persone e poi interiorizzata, così pensiero e linguaggio si influenzano reciprocamente e la lingua è insieme prodotto e strumento di pensiero • Il linguaggio interiore è individuale e silenzioso e permette lo sviluppo della consapevolezza metacognitiva e la costruzione del significato semantico sulla base delle azioni che il bambino realizza, accompagnandole con il suo parlottare • Il significato resta così connotato dal complesso degli eventi psicologici ed emozionali che hanno costituito il contesto in cui si è verificata l'azione • I significati devono essere negoziati attraverso un continuo e reciproco lavoro di interpretazione • "zona di sviluppo prossimale”: consiste in una varietà di processi attivati dal bambino quando, interagendo con i suoi pari o con gli adulti all’interno del proprio ambiente, apprende l'uso di strategie che ancora non possiede, ma che interiorizza in attesa di farle proprie Rappresenta la differenza tra l’effettiva capacità di risolvere una problema o una prova senza aiuto, e il livello di "sviluppo potenziale" determinato dalla stessa capacità di eseguirli sotto la guida di un adulto o in collaborazione con coetanei più abili Presupposti teorici La scuola di Psicologia Storico-Sociale Nel gioco il bambino inizia ad acquisire, attraverso l’imitazione, motivazioni, abilità, atteggiamenti necessari alla sua futura partecipazione sociale Nel gioco il bambino è sempre al di sopra della sua età media e del suo comportamento quotidiano Vygotskij stesso sottolinea a questo proposito la distanza da Piaget, per il quale “lo sviluppo è considerato precondizione dell’apprendimento, mai come il risultato di esso” Piaget conferisce particolare rilievo a stadi di sviluppo universali, per quanto non legati a precise fasce di età L’attenzione di Vygotskji è focalizzata sulle interazioni tra le condizioni sociali in trasformazione e il substrato biologico del comportamento Presupposti teorici Il Costruttivismo della didattica Imparare non significa apprendere la "vera" natura delle cose, possedere cioè una fotografica ed oggettiva "rappresentazione" del mondo esterno ☞ Si tratta di operare una soggettiva costruzione di significato, a partire da una complessa rielaborazione interna di sensazioni, conoscenze, credenze, emozioni che non hanno in sé ordine o struttura, sulle quali si orienta la nostra attenzione Secondo l’epistemologia costruttivista il sapere non esiste indipendentemente dal soggetto che conosce ☞ Questo processo è allo stesso tempo permesso e condizionato dal linguaggio, culturalmente, socialmente e storicamente contestualizzato ☞ Nell'incontro di un soggetto con il mondo non è possibile una distinzione netta tra osservatore e oggetto osservato, poiché entrambi si definiscono come tali all’interno del rapporto di osservazione Ciò significa che non osserviamo “cose”, ma definiamo proprietà e relazioni che sono costruite a partire dalla nostra azione organizzante Questa conoscenza serve per adattarsi all'ambiente; ne consegue che le cosiddette leggi di natura non vengono scoperte bensì inventate e il concetto di verità come termine assoluto perde di significato Presupposti teorici Il Costruttivismo della didattica Il criterio della verità viene sostituito dal criterio di adattamento funzionale e di viabilità secondo il quale i concetti, costruiti a partire dalle regolarità che si incontrano nell’esperienza, hanno prima di tutto una funzione predittiva, sono strumentali all’azione e vengono appunto definiti viabili quando permettono di raggiungere uno scopo pratico ll costruttivismo assume un approccio di carattere pragmatico e non ontologico, focalizzando l’attenzione sul processo di costruzione dei significati e della loro comunicazione Presupposti teorici Il Costruttivismo della didattica Ma come è possibile la comunicazione se la conoscenza è costruzione individuale di significato? In realtà il significato è allo stesso tempo individuale e sociale: comprendiamo il mondo attraverso la costruzione di concetti e categorie che lo organizzano in parte li adattiamo per renderli compatibili con quelli degli altri in questa operazione veniamo guidati e contemporaneamente limitati dagli strumenti culturali che abbiamo a disposizione La conoscenza è individuale e situata, in questo senso non è possibile condividere completamente il significato che si attribuisce ad un concetto in quanto colorito dall’esperienza personale, ma attraverso la comunicazione concordiamo con l’interlocutore quali aree di significato di quel concetto sono compatibili con l’esperienza comune Presupposti teorici Il Costruttivismo della didattica Sono proprio queste aree di compatibilità che fanno nascere la convinzione che le parole si riferiscano ad oggetti del mondo reale invece di essere astrazioni culturali Nel linguaggio quotidiano è difficile rendersene conto, ma appare evidente quando ci spostiamo sul piano del pensiero complesso, dove siamo spesso costretti ad esplicitare e ridefinire il senso dei termini che stiamo utilizzando Non conosciamo mai completamente le altre persone: ne costruiamo modelli interpretativi che restano probabilistiche previsioni di comportamenti L’approccio bio-psico-sociale e la scuola come determinante della salute La crescita deve considerarsi come un fatto di natura: BIOLOGICA PSICOLOGICA SOCIALE crescita fisica sviluppo della personalità rapporto con la società Una questione epistemologica storico-filosofica Visione biomedica meccanica vs visione biopsicosociale sistemica Storia della Scienza Storia della Filosofia Empirismo - Oggetto Integrazione Idealismo - Soggetto Nessi Causa Effetto Soggetto – Nessi Soggettivi Osservatore Indipendente Oggetto Osservatore Dipendente Determinismo Corpo-Mente Libertà Corpo - Materia Probabilismo Mente - Spirito L’approccio bio-psico-sociale e la scuola come determinante della salute BIO PSICO SOCIALE Cellule Emozioni Nazioni Organi Sentimenti Società Tessuti Fantasie Economia Geni Famiglia Cultura Dna Conflitti Comunità L’approccio bio-psico-sociale e la scuola come determinante della salute Biomedico BioPsicoSociale Salute = assenza di malattia Salute = benessere organico, psicologico e sociale, qualità di vita Malattia = alterazioni o disfunzioni organiche Malattia = qualità di vità compromessa per fattori organici, psicologici o sociali Diagnosi = sintomi manifesti ed esami di laboratorio Diagnosi = indagini organiche, colloquio psicologico, situazione sociale Trattamento = intervento farmacologico, chirurgico, elettromagnetico Trattamento = intervento farmacologico, chirurgico, elettromagnetico, psicologico, sociale L’approccio bio-psico-sociale e la scuola come determinante della salute L’approccio bio-psico-sociale e la scuola come determinante della salute Fattori bio-psico-sociali Bio Corpo del bambino Stato di salute Incidenti Contagio Psico Psiche del bambino Stato di integrazione Traumi Clima di classe Sociale Status economico Grado di istruzione Cultura di origine Territorio La Scuola Biopsicosociale 4. Stilano un percorso di inserimento educativo 1. Rilevano in entrata i fattori BioPsicoSociali del bambino (colloquio strutturato) 3. Valutano la relazione tra fattori BioPsicoSociali 2. Evidenziano punti di forza e di debolezza tra i fattori BioPsicoSociali L’approccio bio-psico-sociale Un sistema complesso Un’implicazione importante del modello bio-psico-sociale è l’esplicito riferimento al concetto di sistema, inteso come un’entità dinamica in cui le componenti sono in continua e reciproca interazione, in modo da formare una unità o un tutto organico. L’approccio bio-psico-sociale Un sistema complesso L’approccio bio-psico-sociale Un sistema complesso Vulnerabilità biologica Parenting Fattori sociali e culturali L’approccio bio-psico-sociale Perché a scuola? Educatori e insegnanti possiedono un punto di vista privilegiato perché hanno la possibilità di osservare i bambini durante i momenti più importanti della loro giornata (il pasto, il gioco, l’esercizio), ma anche la relazione con i pari e con i genitori. L’approccio bio-psico-sociale Perché a scuola? GENITORI BAMBINI EDUCATRICI INSEGNANTI L’approccio bio-psico-sociale L’importanza dell’osservazione L’osservazione è una forma di rilevazione finalizzata all’esplorazione, alla conoscenza di un determinato fenomeno. “OSSERVARE” = OB (verso) SERVARE (custodire, preservare, curare). L’approccio bio-psico-sociale L’importanza dell’osservazione La maestra o l’educatrice, grazie all’osservazione attenta, identifica, giorno dopo giorno, gli elementi caratteristici delle individualità dei propri alunni. Spesso rilevano dei segnali particolari nel comportamento del bambino, che costituiscono una sorta di “campanello d’allarme” che il bambino può inviare; stati di malattia o forme di disagio possono essere chiaramente lette in ciò che il bambino realizza ogni giorno a scuola e nei processi di relazione con gli altri. L’approccio bio-psico-sociale Perché a scuola? L'ambito nel quale gli psicologi della salute operano maggiormente è la scuola, considerata un contesto privilegiato nel quale l'utenza è composta da soggetti in età evolutiva su cui è possibile intervenire con maggiore efficacia facendo prevenzione. La classe è… Un gruppo (e non un insieme di individui) che ha obiettivi comuni e si organizza, cooperando, per raggiungerli; ciò produce interazioni e influenze reciproche sul piano funzionale e relazionale/affettivo, che creano apprendimenti, appartenenze, regole e valori Un gruppo sociale in quanto è portatore delle istanze, dei valori, delle finalità, delle aspettative di un determinato contesto sociale Un sistema che vive e interagisce con altri sistemi, che evolve nel tempo maturando una propria storia che è unica Un luogo dove si sviluppano una serie di processi che interagiscono fra loro in un sistema di processi La didattica laboratoriale Insegnamento/Apprendimento “L’apprendimento è, tra l’altro, un processo interattivo in cui le persone imparano l’una dall’altra, e non solo attraverso il narrare e il mostrare; è nella natura delle culture umane formare comunità in cui l’apprendimento è frutto di uno scambio reciproco.” Bruner, 1997 Co-costruzione di saperi che avviene anche quando c’è opposizione e divergenza, la contrapposizione costringe ad argomentare e giustificare il proprio punto di vista (accountability: necessità sociale di dare conto di ciò che si afferma) L’attività collaborativa è coerente con il modello che vede l’apprendimento come un processo che comporta una modificazione relativamente stabile del modo di pensare, agire, e sentire Di conseguenza l’aspetto affettivo/relazionale/emotivo diventa importante quanto quello cognitivo Le relazioni fra compagni e con gli insegnanti sono fondamentali per suscitare e mantenere la motivazione ad apprendere La didattica laboratoriale Insegnamento/Apprendimento Un metodo di insegnamento/apprendimento a mediazione sociale si differenzia dai tradizionali metodi a mediazione dell’insegnante individuale come risultato di un processo di gruppo La didattica laboratoriale Insegnamento/Apprendimento Alunni che apprendono per mezzo di altri, dagli altri, con gli altri Motivazione Esperienze = del gruppo Tecniche di Cooperazione Collaborazione Capacità di interazione La didattica laboratoriale Il gruppo classe Da tradizionale Condivisione di: • obiettivi e percorso • compiti: chiari e gestibili • regole e metodi • ruoli precisi • valutazione del prodotto e del processo del singolo e del gruppo Pianificare fasi (prevedere la possibilità di modifica) Setting Documentazione e monitoraggio La didattica laboratoriale Focus sulla comunicazione …Cum - munus ricchezza comune da mettere in circolazione …Cum - mœnia costruzione di barriere a difesa del ‘proprio’ patrimonio …Cum - humus terreno di coltura/cultura, luogo di generazione e crescita delle idee I processi comunicativi sono il risultato … dell’intrecciarsi di attività (verbali, non verbali, paraverbali, prossemiche) svolte da due o più soggetti che costruiscono insieme il senso delle proprie azioni La didattica laboratoriale Focus sulla comunicazione Le conseguenze … La comunicazione non più come transfert di informazioni bensì come costruzione di significati condivisi attraverso la partecipazione congiunta a un processo sociale La didattica laboratoriale Il setting “spazio simbolico dei comportamenti attesi” Una buona organizzazione spaziale aiuta lo studente a focalizzare l’attenzione, determina la qualità dell’atmosfera dell’apprendimento, agevola le relazioni e il funzionamento del gruppo • I membri di un gruppo di apprendimento dovrebbero sedere “faccia a faccia e ginocchio a ginocchio” • I gruppi devono essere abbastanza distanziati in maniera da non interferire tra loro e da consentire all’insegnante di raggiungere e quindi monitorare agevolmente tutti i gruppi • Le aree destinate a ciascuna attività devono essere definite e i materiali comuni accessibili • Devono essere previsti schemi di movimento per spostarsi rapidamente tra: gruppo/gruppo - gruppo/materiali - insegnante/gruppi La didattica laboratoriale Costruire interdipendenza “nessuno può riuscire se non con il successo dell’intero gruppo” Obiettivi Premi mete comuni da conseguire festeggiamento del successo Identità Compito sequenza di fasi interconnesse Ruoli responsabilità complementari per svolgere il compito Fantasia immedesimazione in situazione di pericolo che richiede la cooperazione per sopravvivere nome, motto, contrassegno identificativo del gruppo Ambiente identificazione del luogo di lavoro Avversario spostamento della competitività verso l’esterno (altri gruppi) La didattica laboratoriale Le social skills • Saper chiedere e dare informazioni • Saper facilitare la comunicazione • Saper ascoltare, comprendere e riassumere • Saper allentare le tensioni • Saper stimolare la discussione aprendo nuove • Saper osservare il processo prospettive e soluzioni • Saper risolvere problemi interpersonali • Saper incoraggiare e dare aiuto Per svilupparle Formalizzare i comportamenti più efficaci, riconoscendoli e approvandoli in itinere • Simulare • Definire • Usare giochi di ruolo • Osservare • Rinforzare • Processare, praticare specifiche competenze sociali Cooperazione attraverso strutture premianti Individuali Prestazioni di gruppo Prestazioni di classe Vanno utilizzate e valorizzate di volta in volta, a seconda del compito La didattica laboratoriale Il ruolo del docente Prima della lezione • progetta in modo puntuale l’articolazione della formazione, • prepara i materiali e le indicazioni di lavoro, • predispone griglie di ossservazione e di valutazione delle relazioni e degli apprendimenti La didattica laboratoriale Il ruolo del docente Durante la lezione L’insegnante ha la regia: Spiega ( ... e discute con la classe) obiettivi compito procedure motiva, crea aspettativa verifica che gli studenti abbiano capito Azione! consegna il foglio di lavoro ai gruppi spiega i criteri di valutazione struttura l’interdipendenza positiva è consulente: fornisce supporto anziché dare la soluzione fa il monitoraggio dell’interazione tra i gruppi del percorso di apprendimento La didattica laboratoriale Il ruolo del docente Dopo la lezione con uso di procedure cooperative Raccoglie dati sui processi attivati dal gruppo •imparare a definire e organizzare i processi di lavoro •definire la qualità sulla preparazione raggiunta dagli studenti •Feedback sui dati raccolti •riflessione/discussione su lavoro svolto •obiettivi di miglioramento La didattica laboratoriale Sulla valutazione… Deve essere coerente con la metodologia usata, non può essere solo individuale Occorre fare attenzione a non svilire le individualità, appiattendo la valutazione sull’esito complessivo del gruppo E’ quindi utile prevedere una doppia valutazione, una individuale e una di gruppo, applicandola, possibilmente, in diverse fasi del lavoro e a diverse competenze Un buon equilibrio potrebbe essere 30% collettivo e 70% individuale, dove la parte collettiva potrebbe anche risultare dalla media dei voti di tutti i membri Volendo, si potrebbe inserire un “bonus” per la capacità di relazionarsi positivamente; tale capacità può essere monitorata con apposite griglie e va posta come elemento di discussione costante nel gruppo In ogni caso, l’interdipendenza fra il voto personale con quello del gruppo mantiene la coesione e stimola la collaborazione reciproca, senza svilire le differenze individuali